Tag: famiglia

Mer

03

Lug

2019

Divorzio

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Mia madre vuole andarsene. Il matrimonio con mio padre è finito da un bel pezzo, ma lui si rifiuta di ammetterlo. Ormai vivono come due separati: i figli non dovrebbero mettersi in mezzo, ma so che se la famiglia sta andando in pezzi non per colpa di mia mamma. Mio padre ha dei seri problemi a livello psichiatrico, ma non vuole affrontarli:non parla quasi più, sta sempre zitto e quando apre bocca è per gridare. Inoltre, cambia umore da un momento all'altro e diventa irascibile per le cose più stupide. Cerca di farci sentire in colpa anche per cose con cui noi non abbiamo nulla a che fare. Non ha mai voluto spendere un soldo per me e mio fratello che non fosse le cose essenziali, e non perché non ne abbia la possibilità, considerando che prende uno stipendio che in molti non si sognerebbero nemmeno. Qualsiasi cosa gli chiedessimo, anche per le urgenze, la risposta è sempre stata no:finivamo sempre per litigare. Mia madre adesso si trova in difficoltà economiche per alcuni motivi, e lui si è rifiutato di aiutarla nonostante lei abbia sempre contribuito (nei limiti in cui poteva) al sostentamento della famiglia. Così ha preso la decisione di andare da un avvocato e chiedere finalmente dopo anni di sopportazione e violenze psicologiche la separazione. Solo che lei non sa come muoversi, perché non ha le possibilità per pagare un avvocato. Volendo, potrebbe far pagare a lui le spese legali? Qualcuno ha qualche consiglio in merito? Grazie. 

Mar

02

Lug

2019

Famiglia

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

La mia non è mai stata una famiglia felice:i miei genitori litigano da quando ne ho memoria. Forse perché hanno vissuto vite molto diverse:mio padre è stato amato e coccolato dai suoi genitori, ha ricevuto molto affetto (forse anche troppo. ) Dopo essersi fatto una famiglia propria ha continuato a vivere quasi cose se non si fosse sposato, assecondando sempre e comunque i suoi bisogni prima di qualsiasi altra cosa. Mia madre,al contrario, ha avuto una vita difficile:è cresciuta in una casa con dieci fratelli ed i suoi genitori non hanno mai dimostrato mostrato nessun segno di affetto:botte, insulti e violenze psicologiche erano all'ordine del giorno. Nonostante tutto lei è sempre stata una persona fin troppo buona:ci ha cresciuto togliendosi anche quel poco che aveva, perché nonostante non lavorasse ha sempre voluto che avessimo ciò che lei non ha potuto avere. I miei vivono ancora nella stessa casa, nonostante non si parlino praticamente più se non per litigare:mio padre l'accusa di tutto, di tutti i problemi che ci sono in famiglia, di aver rovinato il matrimonio. Lei non esce più di casa, sta sempre più male e io non ce la faccio più a vederla in queste condizioni. Ho paura che si ammali seriamente, ma non so come aiutarla perché lei è come bloccata e non riesce a lasciare mio padre, a rifarsi una vita. Io non potrò più starle vicino fra un po' perché Inizierò l'università lontano da casa. Cosa posso fare per farle capire che lei non ha rovinato niente, che non è colpa sua se ha avuto una vita dura, che può ancora ricominciare a vivere la sua vita? 

Lun

01

Lug

2019

Non trovo gente che vuole cambiare vita

Sfogo di Avatar di Luca ZanneLuca Zanne | Categoria: Lussuria

Speravo molto meglio all'inizio di questa avventura. 

Ho 30 anni,  e mi sono offerto di assistere persone di qualsiasi età che vogliono cambiare la loro vita, ma alla fine vengo sempre tradito negli ideali.

A chi arriva offro vitto, alloggio, formazione lavorativa, ecc... , 

poi chiedo a queste persone un aiuto nel fare la stessa cosa con altre persone, come una catena.

Beh, ho imparato a dover mettere tutto per iscritto,  o faccio così oppure la gente prima mi dice che accetta tutte le condizioni, e poi dopo, quando hanno il lavoro, se ne scappano.

Perché? Non sono un illuso, ma tutti si sciacquano la bocca di bei propositi e poi si tirano indietro alla prima difficoltà.

Ad alcune persone giovanissime ho dato quasi una famiglia, a persone più in là con gli anni, la serenità che cercavano.

Però i furbi li becco sempre. Gente che dice di essere stufa dei casini della propria vita, gente che vorrebbe cambiare la propria famiglia, gente che pur di non stare con i propri parenti andrebbe a vivere sotto un ponte .

A parole

 Poi nei fatti sono pochi quelli che vogliono davvero cambiare.

Alla gente, mi sono convinto, piacciono le famiglie incasinate. 

Sab

29

Giu

2019

Prima di partire

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Mio padre, molto anziano e malato , da due anni è ospitato in casa di riposo. Vado spessissimo da lui, mi occupo di tutte le faccende burocratiche (tasse, pagamenti vari, eventuali visite) , quando sta male sono sempre con lui . Ebbene, quando parto per le vacanze con la mia famiglia (perché ci sono anche loro) mi sento sempre in colpa e la voce della mia coscienza mi dice "tu vai in vacanza e lasci tuo tda solo". Mi sembra di impazzire 

Gio

27

Giu

2019

Nata in un famiglia che non merita di essere chiamata tale

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Ira

Eccomi qui, a confessarmi su un portale anonimo perchè nessun mio conoscente potrà mai capire cosa ho dentro. Nata in una famiglia al sud Italia, fin dalla tenera età mi sono state date responsabilità troppo grosse. Tutti nella mia famiglia avevano problemi: nonni, zii, genitori. Non era raro per me vedere continuamente schiaffi, pugni e spintoni, sopratutto quelli che mio 'padre' dava a mia madre. Cresciuta in un contesto dove la violenza, il maschilismo e il vittimismo erano all'ordine del giorno. Mia madre che si è sempre sfogata con me, mettendomi addosso pesi fin da quando avevo 5 anni. Mi chiedeva di andare a parlare con mio padre quando litigavano, e tutt'oggi che ho 22 anni suonati devo fargli da balia. Ho passato un'adolescenza con poche amicizie perché mio padre è sempre stato troppo geloso, non potevo uscire e fare quello che fanno le mie amiche. A casa sempre tanti problemi e tante volte ho pensato al suicidio come unica via d'uscita. Oggi finalmente vivo fuori casa grazie all'università, e appena laureata andrò a vivere con il mio fidanzato. Oggi ho detto a mia mamma che non vedo l'ora di andare a vivere fuori per sempre e la sua risposta è stata "e io? Mi abbandoni così, con tuo padre?". Ma porca miseria, posso io vivere una vita di disperazione, stress e ansia per colpa loro? Hanno 50 anni, è ora che si arrangino. Sono stanca di pensare agli altri, da oggi penserò a me. Per una volta voglio essere io l'egoista. 

Lun

17

Giu

2019

Mia madre mi odia

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Ciao, sono una ragazza di 19 anni.

 

Il mio più grande principio è sempre stato la famiglia. L'ho sempre messa al primo posto, ho idolatrato mia madre e l'ho supportata da quando non ero neanche abbastanza grande da capire cosa mi diceva.  Con mio padre non ho mai avuto un vero rapporto,ccon mio fratello, invece, ho perso tutto a causa del suo abuso di droghe leggere. L'erba è più importante di sua sorella, per quanto ci provi a fargli capire che non è così.  La mia unica gioia èmmia sorella. 

Per mia madre ho rinunciato alla facoltà dei miei sogni per lei, ho rinunciato ad essere felice, ad esprimere il mio orientamento sessuale, solo nel disperato tentativo di farmi finalmente amare da lei. 

Ma tutto quello che faccio non sembra mai essere abbastanza. Un buon voto non copre il mio orientamento sessuale. I miei sacrifici non sono un prezzo onesto per la mia felicità. Posso fare di tutto, ma non lo accetterà mai. 

Adesso ho incontrato una ragazza fantastica, stiamo insieme da poco tempo, ma mi fa tremare il cuore e sento il desiderio di poterla sposare, di poter avere una famiglia con lei, ma non voglio neanche perdere la mia famiglia, non lo sopporterei. 

Ormai non mi faccio troppi problemi con mia madre, ma ho una sorella minore, ha 11 anni ed è la gioia più grande della mia vita, e so che se facessi questo passo, la perderei. Mia sorella sa tutto, è felice per me, ma non vuole perdermi, dice che senza di me la sua intera esistenza non ha senso, così come la mia senza di lei. La amo. 

È per questo che mi nascondo ogni giorno, che abbasso gli occhi e metto su un sorriso di circostanza. Non voglio abbandonare mia sorella. Mai. Non voglio lasciarla da sola ad affrontare quello che ho dovuto affrontare io, ma non voglio negarmi la possibilità di essere finalmente felice. 

Non so cosa fare,davvero. Ho provato di tutto per "diventare etero" nonostante so quanto possa essere impossibile. Ma per loro l'ho fatto e, ad oggi, non me ne pento. Sono Felice di essere ancora nella vita di mia sorella e sono felice di averle insegnato qualcosa che non è facile insegnare. Amare. Quello che la nostra famiglia sembra abbia dimenticato. Quello che dovrebbe essere al primo posto. Quello che ho fatto così disperatamente da annullare me stessa. 

Per favore, ditemi dove ho sbagliato, dove sbaglio, perché le mie certezze stanno crollando e non voglio perdere anche mia sorella... Non credo che riuscirei ad andare avanti se accadesse.... 

Grazie in anticipo... 

Sab

15

Giu

2019

Mia madre è pericolosa

Sfogo di Avatar di OldJoeOldJoe | Categoria: Altro

E' un problema che è sempre esistito ma che nei periodi buoni ho scordato / dimenticato.

Poi si è ripresentato. 

Riassunto: 

appena nato e poi all'asilo e alla scuola. mia madre era 40enne e soffriva di mal di testa, esaurimento nervoso e menopausa (a suo dire). 

Dopo il lavoro d'ufficio il pomeriggio doveva dormire. mia nonna faceva tutto per lei per aiutarla. Le faccende di casa, badare me ecc. 

Doveva dormire. se sentiva rumori mi picchiava. 

poi finalmente prende una casa col mutuo e lei e mio padre vanno a stare lì. 

mia nonna mi trattiene da lei per evitare che mi picchiassero. 

 

Ricordo ancora la scenetta. avevo 6 anni circa. Mia madre entrò in casa di mia nonna, fuori di sé. 

Io mi misi a distanza. disse che la casa era pronta. dovevo andare con lei. poi quel week end mi avrebbero picchiato per benino perché ero stato cattivo. Aggiunse: "Lì,a le mi'mani..."

Si riferiva al fatto che finché abitavamo tutti insieme, se mia madre esagerava con le botte mia nonna interveniva, e lei questo non lo voleva. finalmente avrebbe potuto picchiarmi in pace. 

Mi misi dietro al tavolino. 

Mia nonna disse No, il bambino resta qui, sennò gli fate del male. 

Lei tirò fuori un coltello: Porca ma****a, mi taglio le vene! 

E mia nonna: Ma tagliati anche il c**o...

Se ne andò, furibonda. 

------

Ora è vedova, ha 87 anni e io 50. Mia nonna non c'è più, mio padre nemmeno, e me le sta facendo vedere nere. 

Ho degli immobili in comproprietà con lei. Le ho detto che vorrei venderli. Lei prima dice sì poi ci ripensa. 

Mi serve un avvocato. 

L'ultima volta c'è stata una lite poco dignitosa e pericolosa: 

da un mese avevamo appuntamento con un legale. aveva giurato che firmava per la vendita. il giorno prima notai che tremava. chiedo che succede. 

mi dice che sta male e non verrà dal legale, anzi, ci ha ripensato e non vuole più vendere. 

m'inkazzo e alzo la voce. 

tempo 30 secondi c'erano i carabinieri alla porta. 

troppo presto sono arrivati. 

poi ho capito. 

c'è un tizio che la piglia pel c**o. non so se la tr**a, fatto sta che gli gestisce i soldi. 

è stato lui a suggerirgli la scenetta. 

è per quello che tremava, è per quello che i carabinieri sono arrivati subito. 

tremava perché aveva paura che io perdessi il controllo e la picchiassi. 

arrivati i CC ho spiegato la situazione. non le ho torto un capello, solo alzato la voce. 

è venuta l'ambulanza, l'hanno visitata e ricoverata in pronto soccorso. 

a quelli dell'ambulanza gli ha detto che sono violento. tacci tua. 

come cazzo si fa con una madre così? ditemi voi...  

avrei dovuto pensarci subito appena morto mio padre. non firmare l'eredità e chiedere subito la DIVISIONE GIUDIZIALE. 

ORA MI FOTTO. C'è DA ASPETTARE. 

E poi gli sto lontano. sto a casa mia e non vado a trovarla. non voglio calunnie. 

che ne dite? 

il tizio che gli suggerisce ste stronzate è colpevole di manipolazione di incapace, o qualcosa del genere.

Sono in pericolo. 

Idee?

 

Gio

13

Giu

2019

Sono io a sbagliare con mia madre o è lei?

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Ciao a tutti, ho 25 anni .

Ho un rapporto difficile con mia madre da quando si è lasciata con mio padre e abbiamo cambiato casa.

Sicuramente avranno influito lo stress di dover mantenere due figli e un mutuo da pagare. 

Ci sono periodi in cui mi tratta con dolcezza e affetto.

Sembra bipolare.

Mentre altri periodi si comporta duramente; dicendomi che sono handicappato, che se potesse tornare indietro abortirebbe, che sono un buon a nulla, incapace, e che sono un peso perché non lavoro. Che dovrei andare io a pagare le bollette e fare le altre cose fa lei.

Che non mi merito niente. 

Mi tratta con sarcasmo e sembra che cerca di sminuirmi anche di fronte gli altri.

E di farmi sentire anche sensi di colpa.

Ad esempio poco fa di fronte ad un'altra persona mi ha dato della persona poco sveglia perché non potrei fare il cameriere, ma sarei bravo a lavare piatti e fare il magazziniere.

Faceva i paragoni che mentre questa persona è di un anno più piccola e già lavora, io ancora alla mia età non ho lavorato e non so fare nulla. 

L'altro giorno mi ha fatto pesare che ho preso una cosa sbagliata dal ferramenta che le serviva, facendomi fare pure brutta figura perché non sapevo che come le serviva questa cosa.

Arrossivo, sudavo a fontana e mi sentivo stressato. 

Vive con noi anche il suo compagno e per esempio quando sono a tavola e mi metto della frutta nel piatto, mi dice che sono egoista e immaturo perché non penso pure agli altri, quando magari metto pochi pezzi di frutta nel piatto.

Tante volte mia madre si è lamentata in passato di me, e le do ragione, magari per non aver lavato piatti, fatto ordine quando lei era assente in casa.

È anche vero che dovrei già iniziare a lavorare, ma non vi sembra esagerato il suo comportamento? 

 Io tante volte le ho parlato della mia situazione difficile che mi ostacola nel farmi una mia vita.

E ho provato a parlarne con diversi psicologi e nessuno che ha compreso il mio disagio.

Soffro dii depressione e fobia sociale da 11 anni

e quindi per me sarebbe un inferno andare a lavorare.

Già sono stato male a dover andare a scuola  quest'anno, infatti l'avevo lasciata proprio perché stavo male.

Tutti i giorni venivo bullizzato e minacciato di morte.

Insulti gravi, diffamatori e violenti su internet per dei bambini di 14 anni, tanto che ancora adesso mi hanno segnato.

Mio padre all'epoca non volle muovere dito per denunciare queste persone. 

Anche quest'anno sono stato un po' sfottuto da una persona, ma non ai livelli del liceo.

Non ho amici, pare abbia instaurato qualcosa con una persona della scuola, ma niente di che.

Non mi sento amato e importante per nessuno e ho spesso pensieri suicidi.

Mi vengono dal nulla già quando mi sveglio la mattina, perché io non avrei mai il coraggio. 

Tra l'altro quando siamo a tavola, lei si lamenta in continuazione...

O per i soldi, o perché sta male di salute e la cosa che trovo sbagliata è che parla sempre male di nostro padre, nonostante sia vero che sbaglia.

È sempre negativa e mi oscura le giornate.

È vero che devo lavorare, ma è dura con la situazione psicologica in cui mi trovo .

E penso che lei sia esagerata.

Ricordo che una volta a 10 anni, con cattiveria mi disse che sono talmente moscio, che non potrei nemmeno fare godere una donna. 

Con mio padre invece il rapporto è ancora peggiore...

Viviamo in due case separate, tra l'altro vicine.

Mai una chiamata, mai un messaggio.

Sono sempre io a cercarlo.

E magari quando gli propongo qualcosa per stare insieme, visualizza e non risponde, perché preferisce dare la priorità alla sua attuale compagna.

Un giorno ho dovuto pregarlo per avere un suo numero di telefono che usava di più, perché ne aveva due.

Preferendo avere nella sua rubrica le figlie della sua compagna.

Ha un buon lavoro e compra per se cose costose, mentre quando ho bisogno io di qualcosa non me la vuole mai comprare.

Quando ci parlo faccia a faccia, ha sempre un espressione ostile, cagnesca, stressata. 

Per favore non giudicatemi. Ditemi cosa pensate un po' di questo che ho scritto. Datemi un consiglio anche.. grazie

Lun

10

Giu

2019

mi serve un avvocato

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Riflessioni e seghe mentali. La violenza subita esce fuori a distanza di anni. Sono perseguitato da un gruppo di criminali. Cerco soluzioni.
___________


Concetto di base: la strange Situation, quella dei test sui bambini per la valutazione del loro attaccamento ai caregivers.

Se la famiglia è disfunzionale si può ipotizzare che ci siano casi come il mio, in cui il bambino viva perennemente in strange Situations.

Caregivers che se ne vanno, ricompaiono, abusanti che si danno il cambio per sorvegliare il bambino tenuto come un ostaggio dalla famiglia (Manson).

Manca una situazione di base che non sia, appunto, "strange".
Una situazione che non sia strana.

È nella situazione di base che il bambino cresce e sviluppa il suo attaccamento ai caregivers.

E col test della strange Situation si può cercare di capire l'atteggiamento del bambino di fronte alla vita.
Attaccamento ok oppure no.
È la teoria dell'attaccamento.
Organizzato, disorganizzato, evitante eccetera.

Test degli anni 70 un po' troppo abusato. Veniva eseguito nelle scuole ed era suscettibile a trucchi vari. Per approfondimenti si rimanda alla voce enciclopedica corrispondente: teoria dell'attaccamento.

Andiamo a vedere cosa accade in mancanza di una situazione non "strange".

È il mio caso.

È quello che è accaduto a me.  Sono stato definito "ostaggio" dagli spettatori dell'orrendo teatro.
La definizione è giusta. La mia famiglia mi teneva in ostaggio.

Galera è un'altra delle definizioni possibili.

Chi ha usato per primo questi termini altri non è che i vicini di casa, appartenenti allo stesso condominio, "quelli del piano di sotto".

Cominciava per me l'avventura della vita. Tutta una storia illegale che mi vede vittima di più soggetti criminali, quelli che all'epoca "facevano" i delitti di Firenze.
Delitti by proxy, così sono stati definiti da uno di quelli, uno della mia generazione che mi è stato nemico.
L'impunità di cui hanno abusato i mostri dell'epoca ha portato allo sfacelo la generazione successiva dei "figli di", e il territorio ****(con collegamenti all'estero. Il più abusato mi risulta essere ******* complice il clima politico di quei tempi).

Corruzione morale della gente, terrore e paura, anarchia, legge del più forte, fascismo, la popolazione è "immostrita" sotto gli occhi delle autorità compiacenti.
Hanno chiuso gli occhi polizia, carabinieri e magistrati. Addirittura una larga fetta dei miei coetanei lavorava "al depistaggio". Depistaggio delle indagini e depistaggio delle persone intere.
Una mafia locale che imponeva mode, costumi e modus operandi. O plata o plomo, secondo la celebre frase attribuita a Pablo Escobar, nell'immaginario popolare l'Al Capone di quei tempi.



A  ******# l'aeronautica è un gruppo importante, dà da mangiare a molte famiglie, insieme all'ospedale ****** e i resti del Carrozzone dello stato italiano, quello di quando si votava a sinistra.
__________

Ci sono state discussioni in merito a chi fosse davvero il soggetto più cattivo, il "peggio".
Mi è stato detto che non è lui il peggiore oppure quello che comandava tutti. C'erano varie fazioni, vari clan.
Mi è stato fatto notare che la mia famiglia è peggio di lui (lui inteso come capo clan).

Qualcuno mi ha minacciato e mi ha detto che devo chiudere la bocca.
Mi risulta che non sono io il provocatore ma chi ne difende la reputazione e mi perseguita.
Se si va a vedere chi c'è dietro a quella gente si vedrà che c'è sempre o quasi lo zampino suo.
Non è l'unico, però. Il tizio ha fatto scuola. Molta gente si è accodata al carrozzone degli attori e dei maghi.
Hanno notato che le istituzioni coprivano certi fatti e sono saliti sul carro degli impuniti.

Se mi arrestano - raccontava ******* - me la canto sul mostro. Col risultato che lo facevano uscire.
Così millantava il ********, e per quello che ho potuto vedere e capire, il Mago era molto coinvolto nella storia dei mostri. Lui e altri nomi storici dei suoi compagni di merende. Chi è di ******* e ha per lo meno 50 anni, ne sa più di me che sono il figlio di *****.

Scomoda posizione la mia. Vorrei evitare certi riferimenti a sopra e sotto e cavoli vari.
E comunque ci siamo capiti.

Serve a poco che io scriva queste note. Nel frattempo se ne va la mia vita. È vero che anche senza ****  ero messo male lo stesso. Al momento il mio nemico più prossimo è la mia mammina, che copre il marito anche da defunto, e continua a farmi del male, ostacolandomi l'esistenza.

Non è più una persona, mia madre. È una macchinetta che subisce l'influsso di terze persone che ostacolano me tramite lei.
By proxy, avevamo detto. Come i delitti.

_____________



Chi ha influito di più nella mia vita? Chi mi ha ostacolato e chi, invece, mi ha aiutato fino ad oggi?

Andiamo a ricostruire i fatti:

Nei miei primi ricordi mio padre è preda di un delirio zooantropico, ulula e i cani abbaiano quando lui è vicino.
Pare che mia madre sia diventata "mostra", se non lo era già, durante uno dei soggiorni miei presso i nonni paterni, che si rivelò un rapimento. Il figlio le venne sottratto, pazzia eccetera.
Poi risulta che mio padre mi abbia venduto ai suoi compari, ricevendo l'incarico di tenermi in ostaggio, in attesa di decidere cosa fare di me. Stretto controllo sulla mia persona, incarico esteso a tutti i caregivers abusanti, tipo la nonna.
Una cosa lunga.
Puzza . C'è già la voce in giro.

Incontro sto tizio.
Lui si fa già le pere. Riscuote dei soldi e ha pensato di comprare della morfina. Finisce che prende "la sola di """""""". Eroina brown di scarsa qualità.
Si fa una pera al cesso di casa mia. Molto anni 70.
Mi sembra che ********* gli ha dato una dose per fare me. Lui se la spara e io lo guardo. Mi fa cenno di stare zitto.


Poi ****** è nei delitti di Firenze che ripartono nel 74.
Si viene a sapere qualcosa a scuola e allora niente delitti fino al 79 quando ho cambiato scuola. Prima media.

Mi risulta che le fila le tenessero il *********.

Nel frattempo amnesie.
Con tutti i familiari ho almeno un episodio amnesico che segue una violenza. Padre, madre, zii, cugini eccetera.
Questa è la base familiare. Di tutti conosco il dottor Jekyll e disconosco mister Hide.
Fa eccezione la nonna, ma non troppo.

Mi studiano i pazzi che studiano psicologia. Mi s-curano.

Il libro "Una stanza piena di gente" è un testo base per gli abusanti dell'epoca. Lo legge ****** vacanza a *a***** con me.

Mi porta da *** La figlia é mia coetanea.
Lui commenta: fa il lavoro tuo.

_____________


Lo scandalo della mia storia è immenso. Ho fatto indagini per quanto potessi con i miei mezzi limitati. Sono nato nel 1968 e il primo delitto avvenne mesi prima della mia nascita.
Non so come i delitti ricominciano negli anni 70, ho capito però che mio padre cominciò a esserci coinvolto e poi fu ricattato e fu costretto a continuare.
Fa parte del modus operandi della banda quello di coinvolgere soggetti esterni in attività illecite per impedire poi che possano denunciare alcunché, passando da liberi a schiavi, perdendo ogni tutela giuridica (benché la legge non protegga un granché i cittadini onesti; è più importante notare come da abusanti diventino poi vittime, e si crei un legame che è difficile sciogliere, fra il criminale e gli altri criminali: il cosiddetto sodalizio criminale, che viene rinnovato e rafforzato da ogni ulteriore delitto compiuto.
C'è di più: l'attività criminale di gruppo diventa uno stile di vita e crea dei falsi scopi nei soggetti affiliati; riempie vite vuote.
La tutela giuridica dei cittadini onesti è, almeno in Italia, estremamente insufficiente. Dipende chi sei.
E qui mi fermo, pensando che dovrei e voglio assolutamente andarmene da questo posto.
Ho bisogno di denaro e di cure mediche, e affetto di persone umane. Ho sofferto troppo e sto soffrendo ancora.
Ho del denaro virtuale: delle quote immobiliari che vorrei vendere. Mi toccherà chiedere lo scioglimento di comunione di tali beni, la cosiddetta separazione giudiziale.
Tali beni sono in comunione con mia madre, che mi impedisce il godimento della mia parte di eredità. Ho bisogno di un avvocato. Ho chiesto informazioni e mi risulta difficile trovarlo perché qui sanno chi sono, in secondo luogo fare causa alla mamma non è politicamente corretto, e in terzo luogo non ho i soldi per pagare un avvocato.
Ci proverò. Ho bisogno di aiuto.
_____________


Al momento sono, di fatto, ostaggio di mia madre. In teoria ho diritto ai miei soldi, tramite la separazione giudiziale dei beni immobili ereditati da mio padre.

E se avessi quei soldi me ne andrei altrove, per vivere alla meglio il tempo che mi resta.

Troppa galera, troppo tempo perduto, troppa violenza e il posto fa schifo, almeno per me che ci ho combattuto per troppi anni e ho troppi brutti ricordi. Inoltre sono emarginato dai mostri. Non posso lavorare, non posso avere una compagna, non sono più il bambino di 40 anni fa che scoprì la pistola e l'attività del padre e tentò invano di denunciarlo. Ho compiuto 50 anni senza avere ricevuto aiuto alcuno. L'ultima donna che ho avuto l'ho persa perché i mostri hanno voluto così. Mi è stato impedito di vivere. Voglio vivere o morire degnamente.
Sono stanco di aspettare.
La nostra mi prende in giro. Deve darmi ciò che mi spetta. Mi serve un avvocato onesto.

___________

 

Mer

05

Giu

2019

Famiglia

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Ira

capitano dei momenti della vita dove si avrebbe bisogno(BISOGNO) del sostegno della famiglia. Ho vissuto e in qualche modo superato un divorzio non voluto, dove ci sono stati tradimento, violenza e cattiveria, dove mi sono chiesta con chi avevo passato metà della mia vita. Sono ritornata dalla mia famiglia di origine, più per avere un supporto e soprattutto per aiutare io, in previsione degli anni a venire. Ebbene? L’omuncolo che dovrebbe essere mio padre, un gran prepotente pieno di buoni propositi, di quelli che non perdono una messa, sempre pronti a farsi vedere “buoni”...mi dice che ho talmente tanti difetti da essermi fatta buttare fuori di casa da mio marito, di essermi fatta cacciare dalla sua famiglia, che non valgo niente, che valgo una merda. Dopo che non mi ha aiutato in niente di niente, dopo che ho superato tutto da sola, dopo che fisicamente pure ho fatto tutto io, compreso il cambio di casa. Dopo che uno si sente male, dopo che quotidianamente penso che la mia vita è finita, che l’unica persona di cui avevo fiducia incondizionata mi si è rivoltata contro come un cane rabbioso, mi sento dire che sono una merdaccia e che mi ha cacciato via da quello che dovrebbe essere mio padre, un padre per una figlia che non ha mai dato problemi, che dovrebbe essere un vanto e un orgoglio per lui. Bene! Anziché dirmi “figlia mia non preoccuparti, ti aiuteremo a ricostruirti la tua vita, abbi fiducia che c’è la farai come hai sempre fatto, pensa a goderti i tuoi anni che hai tutto da vivere...” mi sento dire prima che devo rassegnarmi a rimanere da sola, che sono una misera divorziata, uno scarto, un “usato”, che vivrò come le vecchie zitelle di una volta, che non posso più pensare di avere una bella casa, una bella vita, che devo ritornare coi piedi per terra. Esco e sembra che vada a battere sulla tangenziale, non devo uscire che poi la gente cosa pensa. Io che non sono stata capace di far niente nella mia vita.

Io che a questo cretino non chiedo niente, che mi rinfaccia quello che ha speso da quando sono nata, che mi ha sempre ostacolato in tutto, mai una volta incoraggiato, che quando studiavo aveva la certezza che non avrei mai finito, che mi ha impedito qualsiasi cosa fin quando ha potuto. Mentre chi conosco che ha una vita degna, ha sempre avuto dei genitori che l’hanno aiutato.

 

Mi vergogno a dire queste cose, perché nessuno dovrebbe sperimentarle. Non vado dallo psicologo perché potrei solo lamentarmi di quello che mi è capitato in sorte. Ho una rabbia che lo so solo io. Mia mamma è diventata una larva e malata a stare con un elemento simile, e ormai abbiamo superato il punto di non ritorno, è diventata matta.

 

E io che sono qui, e compiango me stessa e mi rimprovero della situazione in cui mi sono cacciata, rimpiango amaramente di non aver lasciato centinaia di km tra me e loro, ma indietro non posso tornare. Mi avvelena l’esistenza, oggi più di ieri.

 

Non so che fare, a parte dire che se potessi scapperei subito, per non tornare più.

 

Aveva una figlia. Da oggi non ce l’ha più. Tutti quegli articoli del caz*o che spiegano come chi vive una separazione si senta fragile e svilito e non abbia più la terra sotto i piedi perché crollano tutte le certezze e i progetti e non si abbiano più obiettivi...e quanto sia importante trovare sostegno e sicurezza negli affetti veti...e io mi ritrovo con questo subumano che ogni giorno mi vomita addosso critiche su critiche, per arrivare a dirmi che in sostanza me lo sono meritato.

Ma vaffanculo va’!