Tag: affetto

Ven

07

Set

2018

Vita schifosa

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Sono priva di esperienze affettive e di conseguenza anche di quelle sessuali.

Ho iniziato a fare la "camgirl", gratis; solo per avere qualcuno vicino e che mi facesse compagnia, ma non è la  cosa.

Ora faccio una vita da reclusa praticamente, perché ho paura del mondo li fuori. Ma se uscissi non saprei se a qualcuno potrei interessare, d'altronde non sono bella,misento una persona vuota e sono incapace di comunicare con gli uomini.

Voi cosa notate in una ragazza?

 

Gio

06

Set

2018

Volere bene

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

CeC una strategia per farsi volere bene? 

Ho 25 anni e sto iniziando a rendermi conto che ho sempre avuto una vita carente d'affetto.

Per ricevere affetto da un ragazzo occorre essere talmente belle?  

Tags: vita, affetto

Lun

03

Set

2018

CONFESSIONE

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

QUESTA LETTERA E’ RIVOLTA A TUTTI COLORO CHE INTENDANO BENEFICIARE DELLA MIA ESPERIENZA DI VITA, IN MODO TALE DA NON RIPETERE I MIEI STESSI ERRORI

 

Siccome non sarei capace di esprimere a parole ciò che sento, ho deciso di farlo in forma scritta. Mi chiamo ****** e al momento di scrivere ho 21 anni e 9 mesi circa. In questo scritto non voglio raccontarvi dettagliatamente la mia vita, bensì confessare il mio stato d’animo e cercare di capire insieme a voi come sia potuto arrivare ad un livello così pietoso ed umiliante. Dico confessare perché nessuno in realtà mi ha mai conosciuto, sono sempre stato un individuo estremamente riservato e restio a mostrare i propri sentimenti, sebbene non sia affatto sicuro di averne mai avuti. Questa mia incapacità di relazionarmi con il mondo, con i miei simili e di mostrare affetto alle persone care è forse il lato peggiore del mio carattere, nonché la principale causa della mia depressione attuale. Piano piano mi sono sempre più isolato da tutto e da tutti, fino a diventare completamente indifferente a ciò che mi circonda. Non cerco più la compagnia dei miei coetanei o dei miei familiari, convinto che ormai nessuno possa più darmi il calore umano di cui avrei bisogno, ma che in fondo so di non meritare. Ero convinto di poter convivere con la solitudine, di poter indurire il mio cuore a tal punto da non provare più dolore, rabbia e amarezza, ma mi sbagliavo. Gli esseri umani non sono fatti per vivere da soli come dei reclusi o degli eremiti e se adesso soffro a causa dell’isolamento è solo perché ho allontanato tutti quelli che mi erano vicini.

Sono nato da un matrimonio senza amore, probabilmente frutto più di convenienza che di altro, da due genitori ormai quarantenni che forse non si aspettavano neanche più di avere un figlio e che si sono guardati bene dal farne un secondo. Per tutta l’infanzia non ho avvertito queste mancanze, ma durante l’adolescenza qualcosa si è rotto e col tempo ho capito come stavano realmente le cose in casa mia. Non ho mai conosciuto i miei nonni, né quello paterno né quello materno, una cosa di cui mi rammarico molto, mentre le mie nonne non mi hanno accompagnato nemmeno fino all’adolescenza. Per quanto riguarda gli altri parenti, la maggior parte vivono in un’altra regione mentre uno zio vive all’estero. Li vedo e li sento pochissimo. Ci sarebbe anche mio cugino, ma sebbene da piccoli fossimo decisamente più affiatati adesso siamo quasi due estranei.

E’ vero, mi sento estremamente solo: ho pochissimi amici e ormai non so neanche se considerarli veramente tali. Non riesco più a fidarmi di nessuno. La maggior parte delle persone che ho conosciuto dall’infanzia all’età adulta passando per l’adolescenza sono state solo fugaci comparse: a volte mi sono illuso che fossimo veramente amici, ma quasi sempre sono stato smentito dai fatti. Alcuni mi si sono addirittura rivoltati contro, la maggior parte non mi ha mai considerato. Sono stato ignorato e messo in ombra così a lungo da un numero così elevato di individui diversi che a volte mi sono sentito un fantasma, il che si addice bene alla mia attuale vita. Il rapporto con i parenti è ormai inesistente, quello con i miei genitori irrimediabilmente compromesso e non trovo nessuno che abbia veramente voglia e tempo di ascoltarmi, tanto meno di capirmi.

Dicevo dei miei genitori: purtroppo non andiamo per niente d’accordo. Loro ormai mi considerano un fannullone, un buono a nulla, un freddo calcolatore, probabilmente una specie di aberrazione. Sono fermamente convinti che io li odi entrambi, soprattutto mia madre che non mi perdona di averle intimato in un momento d’ira ed esasperazione di andarsene di casa. Ora è lei che non vede l’ora di buttare me fuori di casa. In effetti ci sono stati dei momenti in cui ho provato un  forte risentimento verso di loro, ma adesso non posso far altro che ammettere di sentirmi in colpa nei loro confronti e di averli delusi profondamente. Da piccolo, nonostante il caratteraccio, promettevo bene: ero considerato un bambino intelligente e dal carattere forte, che nella vita avrebbe sicuramente fatto strada. Ahimè come si sbagliavano. La mia rovinosa caduta è cominciata a metà del secondo anno all’università. Dopo un inverno dispendioso a causa dello studio mi sono sentito stranamente prosciugato, ho iniziato a studiare sempre di meno, ad auto-escludermi dalle (poche) compagnie che frequentavo, ad evitare conoscenti e “amici”, per poi cadere nel vortice della depressione: la mia vita mi appariva vuota, priva di scopo, inutilmente flaccida e noiosa nel suo monotono incedere, ogni giorno era uguale a quello precedente e a quello immediatamente successivo…mi sentivo inutile e privo di stimoli, uno stupido essere insignificante senza sogni da realizzare e senza niente di interessante da offrire, con una vita grigia e un futuro privo di senso. Allora mi sono guardato indietro e ciò che ho visto mi ha atterrito: analizzando la mia vita a ritroso ho capito di non aver mai veramente vissuto, ma di aver passato i miei primi 20 anni dietro ai libri ad ammazzarmi di studio per sopperire alla mancanza di una vita sociale, di affetti sinceri e persino delle cotte che un qualsiasi ragazzo dovrebbe provare. Tutt’oggi non mi sono mai innamorato di una ragazza, non ho mai provato quelle sensazioni che dovrebbero accelerarmi il battito cardiaco, costringere la mia fantasia a voli pindarici e spingermi a compiere gesti al di là dei limiti imposti dalla mia indole chiusa e rigida. L’unica ragazza per cui abbia mai provato dei sentimenti (ma io stesso non saprei dirvi che genere di sentimenti) non lo ha mai saputo, non ho mai avuto il coraggio di dichiararmi, nascondendomi dietro alle scuse più varie (non le interesso, non è il mio tipo, ormai è passato troppo tempo, siamo incompatibili come carattere, è superficiale…e altre barzellette tragicomiche per nascondere la mia mancanza di palle). Contemporaneamente a queste rivelazioni, mi sono trovato completamente solo: nessuno si era accorto del mio stato d’animo e nessuno ha preso sul serio le mie implicite richieste d’aiuto. Sono finito persino da uno psicoterapeuta per qualche mese, ma non è servito a un cazzo, per lo meno nel lungo termine. Sono riuscito a fatica a rialzarmi, ad andare avanti e a lasciarmi alle spalle tutta la tristezza che in poco tempo mi aveva ridotto ad un miserevole invertebrato, ma il prezzo da pagare è stato alto: sono cambiato, se possibile in peggio. Sono diventato più cinico e pessimista, mi sono incupito ulteriormente e ho perso completamente la fiducia nel prossimo, maturando l’egoistica idea di potermela e dovermela cavare da solo, facendo a meno degli altri. Questa filosofia nichilista e insieme materialista però non mi ha portato lontano, infatti, nonostante i miei voti non siano affatto bassi, riesco a dare pochissimi esami, non ho più la forza di volontà di mettermi a studiare con furore e competitività come facevo una volta, mi riprometto in continuazione di tornare lo studente brillante di un tempo ma all’atto pratico qualcosa mi blocca, mi sento svogliato e inerme, come se non avessi più obiettivi da raggiungere, un traguardo a cui mirare, o semplicemente l’ambizione di arrivare in  alto. Non riesco a dare un senso alla mia vita, ho paura di ciò che mi aspetta: riuscirò a laurearmi di questo passo? Cosa succederà dopo l’università? Farò un lavoro che odierò, semplicemente per portare a casa i soldi che mi permettano di sopravvivere? Ma troverò un lavoro, o farò il parassita a spese dei miei genitori? E anche se riuscissi a sistemarmi, cosa mi aspetta? Che prospettive ho? Che senso ha la mia vita? Vivrò e morirò da solo, dimenticato da tutto e da tutti come se non fossi mai esistito? Soffocherò lentamente nel grigiore della mia ridicola esistenza? Avrò mai una famiglia? Dei figli? Una donna che mi ami per quello che sono? Ma chi sono io? Chi potrebbe mai amare un essere insignificante come me?

E così non posso che essere d’accordo con i miei genitori quando mi attaccano e mi umiliano denigrando la vita mollacciona e da mantenuto che sto conducendo, così come devo ammettere che in realtà a loro io voglio bene, anche se non gliel’ho mai detto, perché altrimenti non mi importerebbe del loro giudizio. Vorrei che ogni tanto spendessero parole di elogio nei miei confronti, che mi sostenessero di più e mi abbracciassero quando sbaglio, invece riversano su di me tutte le loro frustrazioni e le loro aspettative deluse. E non ho deluso solo loro, ma tutti coloro che credevano in me: amici come ******* e *******, che mi hanno sempre considerato una persona intelligente e colta anche se io non li ho mai aiutati come avrei dovuto e potuto; le mie maestre e professoresse di italiano di elementari, medie e superiori che mi hanno sempre stimato e apprezzato; le docenti di inglese e francese dell’università, con cui avevo un ottimo rapporto; mio zio, che mi ha sempre considerato come il nipote più giudizioso e intelligente e che si aspetta da me grandi cose; le uniche due amiche che io abbia mai avuto, ma a cui non detti mai l’importanza che meritavano per colpa della mia cecità e grettezza; e tutti coloro che ho fatto soffrire con il mio atteggiamento distaccato e a cui non ho dato l’importanza che meritavano. Chissà se ogni tanto pensano ancora a me, chissà se potranno mai perdonarmi.

In questo ultimo anno e mezzo ho cercato di sfogare la mia inquietudine dedicandomi a cinema, musica, mostre, a ciò che credevo potesse riempire la mia vuota routine, ho provato a rimettermi in carreggiata con tutta la buona volontà che possiedo ma è stato inutile, mi sento più solo che mai, sto perdendo la voglia di uscire di casa e di vedere altre persone, mi vergogno persino di espormi al giudizio altrui: che cosa potrebbe mai pensare di me chi mi vede per la prima volta, ora che sono l’ombra di me stesso, l’ombra di un uomo solo? E chi mi ha conosciuto in passato cosa penserebbe vedendo come sono appassito? Non mi va di parlare di me stesso, perché non ho niente da raccontare e ciò che potrei rivelare non mi piace per niente. Non vado fiero di ciò che sono diventato.

Saltuariamente ho anche pensato al suicidio, ma ho troppa paura di affrontare il dolore della morte e il nulla che mi attenderebbe dopo; anche se la mia vita non ha senso ho ancora la flebile speranza che qualcosa possa cambiare, che la scintilla che una volta animava i miei gelidi occhi possa tornare a bruciare, ma in fondo so che è solo un’illusione.

Se avete letto fino in fondo questa mia confessione spero che possiate imparare dai miei errori e non ripeterli: non crediate di potercela fare da soli, abbiate cura di chi vi ama, tenetevi stretti le persone che vi vogliono bene e non lasciate mai che la timidezza, la scontrosità, i pregiudizi, l’orgoglio o la paura vi impediscano di mostrare i vostri sentimenti, ma soprattutto non chiudetevi egoisticamente in voi stessi per schermarvi dalle intemperie della vita, o diventerete dei fantasmi come me.

Sab

09

Giu

2018

Felicità a tre - Saturno contro :-)

Sfogo di Avatar di FucktotumFucktotum | Categoria: Lussuria

 

Quest'anno ho spesso ripensato ad una mia amica fissata con l'astrologia. A novembre circa ha iniziato a mettermi affettuosamente :-) in guardia perché aveva scoperto che il mio segno sarebbe stato uno di quelli col Saturno contro x tutto il 2018. Quindi, secondo lei, si prospettava un annetto di cazzi amari su tutti i fronti :-D. Lì per lì non ho dato minimamente peso a questa cosa, credo tra segni e ascendenti... l'ora precisa della nascita e varie eventuali, o bisogna essere veramente esperti in questa pseudoscienza complessa oppure forse meglio lasciar perdere. Credo i movimenti dei pianeti abbiano un'influenza anche su di noi come del resto ce la può avere tutto quello che ci circonda, però farsi influenzare da un oroscopo generico mi pare un po' tirata x i capelli :-).

Sta di fatto che quest'anno per me è stato finora realmente un anno di sfide e di grossi cambiamenti. Forse più dei precedenti dieci messi insieme :-) Per carità alla fine tutto in positivo, ma spesso mi sono trovata a dover affrontare situazioni che in un primo momento sembravano un bel po' più grandi di me. Su alcune cose tipo il lavoro, la malattia, la gente tossica dalla quale è meglio star lontano, ho già scritto. Proprio ieri ho rivisto quest'amica e il discorso inevitabilmente :-D è ricaduto su Saturno. Le ho detto che son stati mesi molto faticosi ma pieni di soddisfazioni, aspettando un'interpretazione tipo 'dagli tempo che l'inculata prima o poi arriva' :-D. Invece ha detto che Saturno contro può essere visto come un'onda potente che t'arriva addosso; se ne può essere travolti oppure la si può cavalcare. La serata è finita in risate e battute su quale tavola da surf mi devo prendere per cavalcare bene sta benedetta onda :-)  Alla fine complice il poco tempo e la mia stanchezza non le ho detto quello che avrei voluto, ovvero che quest'anno non ha solo cambiato la mia percezione del lavoro della famiglia degli affetti e della salute, ma anche quella dell'amore.

 

Tra poco sarà un anno che sto con il mio amore e in questa storia ho messo da parte le buone usanze e i tabù. Lui pur avendo il suo vissuto di uomo del sud, mi ha seguito.  All'inizio semplicemente una bella storia come tante altre, fatta di intesa, chimica, affetto e desiderio, intere notti a fare l'amore, corse per vedersi in ogni momento libero, complice anche il fatto che nella mia città abbiamo le case l'uno vicino all'altra e per due mesi nessuno dei due doveva viaggiare.

Poi il primo cambiamento. Cambio lavoro, lui cambia cantiere e si sposta in un altra città. Cerco di non far trasparire il fatto che anche se mi manca vederlo tutti i giorni in parte sono contenta perché ho bisogno di riprendermi :-). Sa già della mia malattia ma fa fatica a rendersi conto quanto può essere stancante conviverci.

Secondo cambiamento. E' natale e amore mi vuole portare da mamma. Riesco a rifiutare senza ferirlo ma non gli risparmio nessuno dei miei pensieri. Anche se ci separano solo 3 anni, sono vecchia :-) perché alle spalle ho una vita vissuta, sono malata e no, non posso avere una famiglia o figli con lui, quindi non sono da portare da mamma.

Terzo cambiamento.  Spesso sono ospite nella casa che da quando ha cambiato cantiere condivide con un suo fidato collega e amico. All'inizio mi sorprende tanto che noi tre andiamo così d'accordo, tant'è che dopo qualche mese finiamo per confidarci cose non esattamente facili da condividere. Forse perché le nostre conversazioni sono un misto tra battute, vecchi detti contadini  e tante risate. Sopratutto Vale, l'amico del mio amore, è un indiscusso Re della sintesi. Riesce a racchiudere discordi esistenziali in una singola battuta che te fa piscia' sotto dalle risate.  Una sera il discorso cade sulle fantasie sessuali :-) Amore e io sappiamo le nostre senza averne parlato più di tanto, i nostri corpi si sono  parlati  con estrema sincerità sin dalla prima volta. Infatti è grazie a Vale che riusciamo a mettere in parole leggere e spensierate quello che i nostri corpi si sono già detti. A ripensarci mi vengono in mente certi video comici...parlare di cosa fa più arrapare a letto mentre una gira il sugo, uno stende la pasta e l'latro taglia le verdure.  Ho bisogno che qualcuno provi il sugo. Amore è più vicino e lo lecca direttamente dalle mie dita ridendo. Quel che gli sporca l'angolino della bocca lo spalmo al volo sulle labbra di Vale, l'assaggiatore numero uno :-) Ecco...ora è come se aveste un pochino limonato. Vale mi guarda sollevato, l'amore mio mi guarda sorridente mentre li abbraccio tutti e due e gli mollo un bacetto sull'angolino della bocca ad entrambi mentre le loro labbra sono ad un soffio dall'sfiorarsi :-)

Quella sera non succede nulla di ché giusto qualche carezza e qualche grattino sulla schiena mentre ci addormentiamo tutti e tre sul divano.  Il giorno dopo sto male e mentre Amore deve affrontare trafile burocratiche x la macchina, Vale passa l'intera mattinata a pettinarmi, massaggiarmi le parti del corpo che sento sempre meno e ad accarezzarmi la fronte. Un gesto che mi ricorda tanto mia mamma. Glielo dico e passiamo mezzora abbracciati a piangere, ognuno per le sue. Da lì a poco arriva pasqua. Amore mi chiama e chiede se per caso mi andrebbe di andare da mamma.. eh no dico...allora dovrebbe venire pure Vale...per fortuna Amore ha un ottimo senso dell'umorismo. A Vale piace tanto l'amore mio e un po' gli piaccio pure io :-). All'amore mio piaccio tanto io e un pochino pure Vale :-).

Di testa siamo sono più affine con Vale, col corpo e cuore col'amore mio. Per me Fla' resta il mio Amore e Vale il mio Tesoro. Ogni tanto ci scherziamo su e Amore dice che noi tre probabilmente ci conoscevamo già in un'latra vita. Se non fosse per Vale avrei passato dei bei mesi col amore mio e poi (per il suo bene) avrei cercato di respingerlo. Con me non c'è futuro. Per lui sto problema non esiste dice che questa è una cosa tanto bella quanto rara e che non riesce ad immaginare di innamorarsi di un altra, portarla da mamma, fidanzarsi e farci una famiglia. Per il momento, spero. Più che altro una parte di me vorrebbe che lo potesse fare.  

Se qualcuno mi avesse detto che l'anno dei miei 39\40 sarebbe stato così gli avrei risposto di cambiare pusher. Intanto invece di aspettare che la malattia faccia il suo corso, lavoro e viaggio come una dannata, mi godo i frutti delle mie fatiche, le ultime vacanze con i figlioli, i momenti con le amiche e le giornate con Amore e Tesoro :-) delle quali non sa nessuno. Mi piacerebbe parlarne con le amiche però ogni volta prevale la paura di sconvolgerle e mi blocco. Comunque grazie Saturno :-)

 

Mer

06

Giu

2018

Non provo nulla

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Invidia

E' da giorni che sono totalmente apatico, privo di entusiasmo verso qualsiasi cosa. Non studio per gli esami che devo dare, esco con delle ragazze e non concludo nulla per non so quale motivo psicologico, mi sento solo, mi sento tradito dai miei amici, tradisco i miei amici e passo le giornate davanti ad uno schermo.

 Non provo sentimenti, solo forse un po' di invidia nei confronti di chi invece le sensazioni le prova, le percepisce. Io non accuso davvero nulla.

E' questa la depressione? Non ne ho idea. Sicuramente non sono felice, né tantomeno triste. Sono diciamo in un vortice... O forse meglio: il mio cervello è una specie di buco nero che risucchia ogni singolo sentimento e stato d'animo comprimendolo a tal punto da farlo collassare su se stesso.

Ma da cosa nasce tutto?

Il mio corso di studi diciamo che l'ho amato alla follia soprattutto inizialmente, ma adesso è scemato tutto l'entusiasmo. Anche se va detto che preferisco comunque studiare queste materie (analisi, fisica, elettronica) piuttosto che leggi, arte, filosofia o altro. Nonostante quest'ultime non mi facciano del tutto schifo.

Ho rotto con la tipa da un mese e mezzo, lei penso si sia fidanzata con un mio ex amico. E lui è orribile e lei è una cogliona ed una fallita.

Ora direte.. Fallito sei tu. Ed è così, ma vi posso giurare che prima di questo periodo ero tutt'altro che fallito. Provavo entusiasmo verso le persone.

Non mi segavo su una ragazza ma ci uscivo e me la scopavo. Cosa cazzo mi accade? 

Ven

20

Apr

2018

Arrivederci

Sfogo di Avatar di AspasiaAspasia | Categoria: Altro

 :Mi manchi. E’ la prima volta che mi rivolgo a te in uno sfogo, proprio ora che non sei più mio. Che stronza. Ma poi mi manchi tu o mi manca l’idea di te? Non conta, vorrei solo dirti che mi è sempre piaciuto come sbuffi quando parli di qualcosa che non ti piace, come a soffiarla via. Vorrei dirti che mi piacevano anche le tue dita nodose, le tue mani callose. Che mi piaceva il tuo odore. Vorrei dirti che mi facevi una tenerezza immensa quando posavi la testa in una mano, a tavola. Alla stessa maniera ho provato affetto quando ti grattavi la nuca se eri in difficoltà, come quando ti hanno portato in sala operatoria ed avevi una paura fottuta. Vorrei dirti che ho adorato quei tuoi grandi occhi. Che ho sempre gradito mi parlassi di politica, della tua famiglia, delle tue paure. Che, anche se distante, non ho nulla da recriminarti perché mi hai permesso di entrare nel tuo mondo forse più di quanto non abbia fatto io. Pensare che me lo sentivo, quel weekend, che sarebbe stato l’ultimo. Però ti ho salutato che ancora dormivi, ti ho lasciato lì, nel mio letto. Chissà se ti manco.

“Arrivederci” perché mi auguro di poterti rivedere, anche se lo so che non riuscirò a dirti nulla di più di quanto non ti abbia detto al telefono. Vorrei che ti fosse chiara l’importanza che hai avuto e che hai per me. Ti porto nel cuore. Grazie per la delicatezza e la virilità con cui mi hai trattata. Sei stato una parentesi dolcissima. Ti voglio bene.

Mar

26

Dic

2017

Le cose che sai ma che fingi di non sapere

Sfogo di Avatar di tncgintncgin | Categoria: Ira

Ci siamo incontrati di nuovo nel posto più impensabile. Mai avrei creduto che ci potessimo vedere nella città in cui sono cresciuta, dove ho imparato a vivere un'infanzia che rimpiango.
Ci siamo salutati, abbiamo passeggiato, abbiamo parlato. Più tu che io. Ti ho ascoltato balbettare, e ogni volta che succedeva mi sprofondava il cuore nello stomaco. Non ce la faccio, continuo a trovarla una cosa carina, ma lo tengo per me. Continuo a trovarti carino, nonostante i difetti. Mi ispiri sempre una certa dolcezza.
Ieri notte ho sognato che mi riempivi di insulti, che mi odiavi. Forse mi odi davvero ma non me lo dici per cortesia. Avrei voluto dirtelo, ma avevo paura fosse inopportuno. Eppure ci ho pensato per tutto il tempo che siamo stati assieme. Avrei voluto dirti che ti voglio bene, mentre in un momento inaspettato mi hai stretto le spalle con il braccio. Per un attimo mi sono sentita leggera. Mi chiedo cosa avrebbe potuto pensare la gente per strada. Guardavo dritta verso il marciapiede e non tiravo più su la testa.
"Non so come chiamarti", poi mi hai detto.
"Basta che non mi chiami vecchia", ho risposto io.
A me andrebbe bene pure se mi chiamassi stupida, io ti chiamerei cretino a ruota. Ci diciamo a distanza di sicurezza di volerci bene per glissare su cose che non hai davvero voluto risolvere. Cose che come hai messo in mezzo hai distrutto. Non era destino, non era momento, non era niente di niente. Un errore madornale. Eppure io ne pago ancora le conseguenze emotive.
Chi cazzo sei tu per esserti rubato tutto quell'affetto per poi buttarlo da qualche parte, accartocciato e a pezzi. Come diamine ti sei permesso, mi domando. Eppure non riesco davvero ad avercela con te. Questa scottatura che mi hai lasciato chissà quando sarà davvero cicatrice.
"Mi ha fatto piacere rivederti qui", e anche per me lo è stato. Sei freddo, anche se dici cose belle. Non so se percepisci anche tu quanto cazzo ti stai forzando.
Ti avrei salutato con un abbraccio, come quello di un anno fa che non mi dimentico.
Ti avrei salutato con uno schiaffo.
Ti avrei salutato con un bacio sulla guancia, seguito da un vaffanculo.
Avrei fatto tante cose, ma tutte avrebbero rovinato ulteriormente la situazione.
E allora continuiamo a parlarci senza guardarci negli occhi. Continuiamo a volerci bene, perché altro non possiamo volerci.

Mar

21

Nov

2017

Cosa devo fare con mia madre di 58 anni ? Non so come agire e sono single da alcuni anni, per sfortuna!

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Ciao, (chiamatemi Naoto per privacy qui) e sono qui a confessarmi su una situazione che più passa il tempo e più non riesco a gestire, a tenere dentro di me. E' come un grande peso che va avanti da anni..

 Cerco di essere sintetizzante, perché altrimenti dovrei scrivere giorni e giorni. Il problema è che arrivato a 28 anni, sento di aver sbagliato anche io qualcosa.

Fin da piccolo, ho un rapporto molto morboso, in simbiosi e stretto con mia madre. Lei secondo me, avendo perso altri due figli, ed avendo subito molte ingiustizie dal primo compagno, dal padre, anche da mio padre per diversità di carattere, ha forse trovato in me la sua similanza. Durante il tempo è come se mi fossi accorto di essere per lei, una figura molto importante, un figlio, un amico, la persona che le stesse più vicino possibile. Iniziammo a dormire insieme, già dai miei 15-16 anni. Fin qui niente di particolare..
L'unica cosa è che però durante il tempo, mi sono accorto di non ricambiare il forte affetto di mia madre, verso di lei e a nasconderli sempre una cosa (forse poco frequente e rara?) 

In poche parole, ho cominciato a senitre per lei un forte affetto e dei sentimenti di un rapporto non madre-figlio. Lei non ha mai notato questa cosa (almeno non me l'ha mai detta apertamenta..) ma già fin da piccolo è capitato che notasse quello che mi succedeva fin da piccolo, quando eravamo vicini o a dormire insieme. Potete sicuramente immaginare a cosa mi riferisco..

Lei infatti mi chiedeva spesso, un po sorpresa "perché ti succede questo" ? Io li rispondevo che non sapevo nemmeno io perché accadesse.. ma anche di recente è capitato che lei, scherzandoci sopra, tornasse a quei momenti in cui mi ricordava di quegli episodi. O altri in cui passando, incrociandosi nella stanza, facesse la mossa per acchiapparmi il mio "lui" :) 

Io ho sempre però cercato di mascherare tutto.. infatti non abbraccio quasi mai mia madre, ne li dico  parole dolci.. però questo non mi fa star bene.. inoltre lei, spesso mi vede come turbato da qualcosa, e vorrebbe vedermi più affettuoso.. 

Ora sono preoccupato perché lei, che già sta vivendo alcuni anni di conflitti caratteriali con mio padre, è spesso più nervosa, magari ci siamo ritrovati (inedito) a discutere anche noi due.. Vorrebbe vedermi più collaborativo e attivo... ma lei non sa che in me c'è questa situazione disagiosa.

Cosa ne pensate sia di me, che di lei ? 
Cosa dovrei fare ? 
E' un periodo che cerco delle risposte...
Dentro di me, sento il forte desiderio di togliermi questo peso..

Il mio primo desiderio sarebbe in primis, confessargli tutto in qualche modo e non nascondermi più ?

Ma ho paura della sua reazione... e sopratutto mi chiedo "come dovrebbe essere il DOPO per entrambi" ?

 

Mar

17

Ott

2017

Senza Titolo

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Salve a tutti.

A qualcuno di voi è mai capitato di sentirsi isolato da tutti,di non sentirsi parte di niente?Per meglio dire,dato il fatto che sicuramente vi è capitato,quali sono i vostri pensieri quando vi capita?Come affrontate la situazione?

Non ho  una vita sociale.Forse non ho mai fatto parte della vita sociale. Mi sento esclusa. Sono esclusa. Parlo ma nessuno mi rivolge la propria attenzione. Vado a scuola e non conto nulla(non perchè vado male,ma perchè nessuno mi ascolta)Torno a casa e conto qualcosa per i miei genitori,loro sono l'unica cosa bella che ho. Pomeriggio sto sempre a casa da sola, sabato sera e vacanze comprese. La sera,all'ora di pranzo sto ancora in compagnia dei miei genitori,poi la routione ricomincia. Non è,in fondo,una vita impossibile la mia. Mi manca però qualcosa che spezzi la mia routine e mi faccia sentire viva. La routine non è vita,si compiono azioni per abitudine,vivere è altro. Vivere è una commistione tra ciò che ci piace e ciò che ci fa bene. Io,fortunatamente,ho delle passioni che mi tengono in vita,che nutrono la mia anima:amo la poesia,leggere,scrivere. Vorrei,però,trovare qualcuno con cui poter semplicemente parlare di ciò che mi piace,parlare di me,anche per conoscermi meglio,ma anche per far star bene qualcun'altro.

La vita sociale per me è come un sogno irrealizzabile. Ci ho provato tante volte a crearmene una:ho sempre fallito. Forse ho qualcosa che non va? Mi piacerebbe non stare sempre in camera mia con le mie paranoie sempre tra le mani,mi piacerebbe migliorare il mio tempo e il tempo di qualcun'altro. Ma non ne ho la possibilita. 

Gio

02

Mar

2017

Grazie!

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Invidia

Io voglio essere in questo caso un po' controcorrente e voglio ringraziarti, Suocera. Grazie per starmi vicina in questo brutto periodo, per aiutarmi a capire certe cose e voglio ringraziarti per come mi hai accolta in casa e nella tua famiglia. Voglio ringraziarti per il bene che mi dai e per le grasse risate che ci facciamo e per i pomeriggi che quando non sono all'università passiamo insieme. Grazie davvero. Sei la mia seconda mamma. Ti voglio bene e sempre te ne vorrò!!