Mar

26

Dic

2017

Le cose che sai ma che fingi di non sapere

Sfogo di Avatar di tncgintncgin | Categoria: Ira

Ci siamo incontrati di nuovo nel posto più impensabile. Mai avrei creduto che ci potessimo vedere nella città in cui sono cresciuta, dove ho imparato a vivere un'infanzia che rimpiango.
Ci siamo salutati, abbiamo passeggiato, abbiamo parlato. Più tu che io. Ti ho ascoltato balbettare, e ogni volta che succedeva mi sprofondava il cuore nello stomaco. Non ce la faccio, continuo a trovarla una cosa carina, ma lo tengo per me. Continuo a trovarti carino, nonostante i difetti. Mi ispiri sempre una certa dolcezza.
Ieri notte ho sognato che mi riempivi di insulti, che mi odiavi. Forse mi odi davvero ma non me lo dici per cortesia. Avrei voluto dirtelo, ma avevo paura fosse inopportuno. Eppure ci ho pensato per tutto il tempo che siamo stati assieme. Avrei voluto dirti che ti voglio bene, mentre in un momento inaspettato mi hai stretto le spalle con il braccio. Per un attimo mi sono sentita leggera. Mi chiedo cosa avrebbe potuto pensare la gente per strada. Guardavo dritta verso il marciapiede e non tiravo più su la testa.
"Non so come chiamarti", poi mi hai detto.
"Basta che non mi chiami vecchia", ho risposto io.
A me andrebbe bene pure se mi chiamassi stupida, io ti chiamerei cretino a ruota. Ci diciamo a distanza di sicurezza di volerci bene per glissare su cose che non hai davvero voluto risolvere. Cose che come hai messo in mezzo hai distrutto. Non era destino, non era momento, non era niente di niente. Un errore madornale. Eppure io ne pago ancora le conseguenze emotive.
Chi cazzo sei tu per esserti rubato tutto quell'affetto per poi buttarlo da qualche parte, accartocciato e a pezzi. Come diamine ti sei permesso, mi domando. Eppure non riesco davvero ad avercela con te. Questa scottatura che mi hai lasciato chissà quando sarà davvero cicatrice.
"Mi ha fatto piacere rivederti qui", e anche per me lo è stato. Sei freddo, anche se dici cose belle. Non so se percepisci anche tu quanto cazzo ti stai forzando.
Ti avrei salutato con un abbraccio, come quello di un anno fa che non mi dimentico.
Ti avrei salutato con uno schiaffo.
Ti avrei salutato con un bacio sulla guancia, seguito da un vaffanculo.
Avrei fatto tante cose, ma tutte avrebbero rovinato ulteriormente la situazione.
E allora continuiamo a parlarci senza guardarci negli occhi. Continuiamo a volerci bene, perché altro non possiamo volerci.

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