Tag: angoscia

Gio

07

Nov

2019

Crisi totale

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Ormai penso che davvero non ci sia posto al mondo per me

Sono in una totale crisi esistenziale 

Non so cosa voglio fare nella vita a 30 anni più che suonati! Non ho stimoli, mi sento totalmente disorientata e troppo in ritardo per tutto. Ho studiato e non ho un lavoro, solo da quello forse la mia vita potrebbe avere una svolta, ma ne è un problema la ricerca e trovarlo ovviamente 

In più ci si mette che non ho idea di cosa mi piacerebbe fare, anche se so bene che oggigiorno non ci si può che accontentare e che già trovare un lavoro qualunque è una fortuna! 

Non mi sento adatta a niente, mi sono persa per strada diversi anni fa ormai, e in fondo ho sempre saputo che per me nella vita tutto sarebbe stato in salita, ma non immaginavo addirittura di non riuscire a svoltare a più di 30 anni!

Ormai credo che l'unica cosa che mi resta da fare è vivere alla giornata senza neanche pensarci troppo al futuro, tanto è tutto inutile 

I miei pochi amici coetanei hanno un lavoro e nella vita sono sempre andati a migliorare e mi fa piacere per loro. Io invece rimango sempre dove sono sempre stata e per me non cambia mai niente.. quindi guardo questi amici e gli altri come loro come persone che fanno parte di un'altra dimensione, di cui io ovviamente non farò mai parte.

Mi sento completamente sconfitta, scoraggiata, non riesco a vedere niente davanti a me se non un futuro sempre più difficile e sempre più pieno di dispiaceri

In tutto questo mi chiedo che fine farò 

Probabilmente sotto i ponti a chiedere l'elemosina e a cercare un pasto alla mensa dei poveri 

Non sono neppure benestante di famiglia, anzi! Esattamente tutto l'opposto! E questo mi angoscia ancora di più perché quando resterò completamente sola non avrò neppure un tetto sulla testa, in pratica sarò in mezzo a una strada

In tutto questo schifo non poteva mancare il fatto che non ho neppure una vita sentimentale perché sono una cogliona di merda che o se li fa scappare oppure viene attirata da quelli impossibili 

Oppure si fanno avanti quelli che non mi interessano 

Insomma, la morte sarebbe la soluzione più adeguata 

Mer

30

Ott

2019

Mi sento patetico

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Perchè non riesco a farmi avanti con la ragazza che mi piace? Perchè non riesco a salutarla come se niente fosse e a parlare con lei anche se non la conosco? Ad essere brillante, ad essere disinvolto, vincente, sicuro di me, attraente? Perchè, anche quando mi decido a farmi avanti, finisce che desisto oppure qualche evento imponderabile fa sì che i miei piani e i miei propositi vadano tutti all'aria? Mi odio. In tutti gli altri ambiti della mia vita sono un tipo normale, in alcuni addirittura eccellente. Con le donne invece faccio letteralmente schifo. Ma non con tutte le donne. Solo con quelle per cui provo dei sentimenti. Odio innamorarmi. Quando sono innamorato mi sento debole, vulnerabile, alla mercè di tutti. Se solo potessi cavarmi il cuore dal petto lo farei. Sarebbe magnifico non avere sentimenti, nulla potrebbe scalfirmi, invece quando mi innamoro rimango in balia degli eventi e mi sento devastato. Perchè ogni volta che esco dal muro che mi sono costruito intorno mi sento così male? Perchè non sono come quegli uomini sfacciati, arroganti, strafottenti, noncuranti degli altri, che hanno successo in società come con le donne e si possono permettere di trattare gli altri come oggetti, anzi, vengono stimati proprio per questo? Perchè io invece se faccio lo stronzo vengo odiato, mentre se mi mostro per ciò che sono realmente vengo sbeffeggiato e deriso? Mi odio. Vorrei essere un altro, come nella canzone degli Eels "That look you give that guy". Perchè sono così "sbagliato"? Perchè sono nato perdente? Non potevo essere uno dei tanti che neanche si rendono conto di ciò che li circonda e vivono bene? Invece sono l'equivalente di Paolino Paperino che si fa fregare la fidanzata da Gastone. Mi sento patetico e se potessi sparirei per sempre.

Sab

12

Ott

2019

Addio amore mio...

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Vorrei soltanto amarti, ma a quanto pare non ci riesco.

Mi sforzo, ci metto l’anima, cerco di essere me stessa sempre e comunque, per quanto impegnativa e imperfetta io sia…

Ma non basta, è questa la verità.

L’amore non sempre è sufficiente, lo hai detto anche tu, quindi forse in cuor tuo lo sai che così non va…

E sono mesi oramai che ci proviamo, che perdiamo il sonno, l’appetito… Che siamo irritabili e fragili…

Ti amo tantissimo, probabilmente troppo. E’ proprio questo il problema… Il mio unico pensiero, la mia unica preoccupazione è che tu sia felice, ed è evidente che la tua felicità non è compatibile con me… Perciò, per quanto questa decisione mi faccia morire dentro… Volevo dirti che ho deciso di farmi da parte… 

Sei una persona speciale, intelligente, sensibile, buona, disponibile, leale, paziente, onesta… Unica nel suo genere. E pensare che ti ho portato a credere il contrario, che ti ho fatto sentire un mentecatto…

Meriti di stare con qualcuno che ti regali ricordi stupendi, serenità, sorrisi, abbracci… Qualcuno che ti sostenga, anziché trascinarti a fondo con sé. 

Ed è tristemente evidente che questo tipo di persona, non posso essere io…

Scusami, scusami se ho aspettato così tanto tempo, scusami se ho voluto crederci, se ho voluto provarci, se ti ho illuso di potercela fare… Scusami se per un po’ continuerò a portare al collo questa collana… Stringerla probabilmente sarà straziante, ma sono sicura mi aiuterà a desistere dal tentativo di ricontattarti in futuro. 

 

Perché come dice Amy Lee nella meravigliosa canzone “My immortal”:

<< E se hai deciso di andare via, vorrei che tu andassi semplicemente via, perché la tua presenza aleggia ancora qui e non mi lascerà sola >>

 

Spero tu possa davvero tornare a splendere, sei forte, determinato e deciso.

Riprenditi la tua vita e la serenità che a quanto pare ti ho sottratto…

 

Addio amore mio, ti auguro ogni bene…

Mar

13

Ago

2019

Che senso ha?

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Giro per casa, guardando le vecchie foto e le mie due lauree appense al muro e penso all'inutilità della mia vita e di tutto quello che ho fatto. Sono vicino ai trenta e ho sbagliato tutto ogni volta e vorrei tornare indietro, ma non posso. Ho studiato anni e anni per prendere due lauree inutili con cui non riesco a trovare lavoro e più non lavoro e più mi sento fallito... il tempo continua a passare senza nessuna realizzazione. Dovrei avere la realizzazione che si ha alla mia età dopo tanti anni di sacrifici, invece non ho lavoro, sono senza soldi, non ho una relazione perché tutti questi problemi e tanti altri che non dico non mi fanno stare bene e non ho nemmeno più amici e più vado avanti e più peggiora.

Vorrei trovare un modo per tornare indietro nel tempo e fare la scelta giusta, fare l'avvocato o altro di più utile, invece ho scelto un lavoro initile per tutti e che non dà lavoro di nessun tipo. Ho troppa paura di andar via, ma soprattutto non credo più nel lavoro che mi ero scelto, penso sia inutile e che non serva a nulla e la società la pensa allo stesso modo. Qualche anno fa sono stato in depressione e prendevo molti farmaci e sento che ora con questa situazione potrei toccare di nuovo il fondo. 

Un uomo senza lavoro che valore ha? Un uomo che non crede nemmeno più nel lavoro che si è scelto che prospettive ha?

Penso alla vita che avrei potuto avere se solo avessi fatto scelte diverse e mi angoscio ancora di più. 

Vorrei tornare indietro nel tempo a quando avevo ancora tempo per tutto e per costruirmi un futuro. Lo so qualcuno potrebbe dire "non hai nemmeno trent'anni", ma oggigiorno a trent'anni o hai fatto quello che dovevi o ti arrangi e vivi di tristezza, rimpianti  e risentimento. Ma probabilmente siamo destinati ad essere infelici.

 

Gio

14

Mar

2019

Un consiglio a tutti: studiate e fate sempre quello che vi piace

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

E' uno sfogo un pò diverso dal solito: non insulterò nessuno, a parte quell'eterno indeciso che sono. Stronzo. 

Date retta ad uno che ci è passato e ci sta passando: fate sempre quello che vi piace, studiate quello che vi piace. Se non volete studiare lavorate, purchè facciate ciò che si allinea con il vostro spirito e con le vostre inclinazioni/gusti personali. Non ci sono soldi o posizioni che tengano: non c'è niente che potrà mai pagare la nostra infelicità. Sarete sempre delle anime in pena.

  Lo scrivo perchè vorrei che nessuno cascasse nel tranello in cui sono capitato io. Inizialmente scelsi nella mia vita il percorso di studi che mi piaceva (all'epoca non offriva molto la verità a livello lavorativo). Così, al conseguimento della triennale, cambiai percorso iniziandone un'altra, che mi procurò subito un lavoro (retribuito bene). Il risultato fu che feci quello che non mi piaceva, che mi rendeva nervoso e depresso, ma pagava. Ne valeva la pena? Forse no, forse si, chi può mai saperlo?

 Così reiniziai il percorso iniziale, ma le offerte dal secondo continuano ad arrivare, e rifiutarle è per me sempre motivo di imbarazzo e angoscia, verso chi non ha lavoro, verso chi amo, verso tutti. Forse anche verso me stesso?

 

FATE SEMPRE QUELLO CHE VI PIACE, NON SPRECATE TEMPO, LA VITA E' UN BATTITO DI CIGLIA.

 

Ven

25

Gen

2019

Viva la vita, yeh

Sfogo di Avatar di AmeservedisordineAmeservedisordine | Categoria: Accidia

Non sono stata fatta per portare a terminare le cose, ne tanto meno raggiungere un obbiettivo , sono solo capace di distruggerle, compresa me stessa. Sono sempre in bilico tra il mollare, e il tenere duro, e ciò porta ad  un fantastico esaurimento nervoso.

Mi prendo in giro da sola se mi illudo di poter realizzare un cambiamento, più mi impegno e più peggioro la situazione,  rimanendone delusa. Tanti sacrifici, per poi non vedere nemmeno un risultato. Le

persone sono brave a parlare, a giudicare negativamente la vita di qualcuno in base a ciò che ritengono di poter sapere. Questo perché la gente é egoista e delle volte superficiale, un po’ come i bambini di 5 anni. Si concentra solo sul loro dolore, senza prendere in considerazione quello altrui, sottovalutando il fatto che siamo tanti individui sul pianeta, tutti, FORTUNATAMENTE, differenti, con vite differenti, modi di pensare e agire differenti. È facile fare commenti non tanto carini sui capelli di una bambina di 9 anni, perché lì porta ricci.

È facile chiamare “zingara” e “vacca” una ragazzina di 11 anni, solo perché non piacendosi nel suo corpo, si senta costretta ad indossare maglie enormi e super coprenti. 

È facile dare della depressa ad una ragazza di 17 anni,se non sai cosa passa nella vita quotidiana di tutti i giorni.

Sapete che è anche facile, che quest’ultima smetta di asciugare i suoi capelli al naturale poiché col tempo abbia iniziato ad odiarli? Che faccia molta difficoltà a comprare degli abiti perché tutto ciò che indossa la fa sentire inadeguata? Che ora si ritrovi in uno stato mentale talmente destabilizzante, da comportarsi in modo assente e spento durante le conversazioni?

No? Bene, ora si.

Ricordatevi di mettere a fuoco il cervello, quando vi va di rompere il cazzo a qualcuno, con le vostre opinioni super construttive. 

(Se ho sbagliato qualche vocabolo o qualche verbo, pazienza. Sono analfabeta )

Lun

16

Lug

2018

Come vivere un vita tranquilla ?

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Salve a tutti!

Da molto tempo ormai, cosi tanto che non ricondo quanto, soffro di un'ansia indescrivibile per tutto quello che mi succede. Non dico che ogni minimo cambiamento mi fa andare in crisi ma comunque ho sempre il bisogno di avere ogni piccola cosa sotto controllo altrimenti mi sento inquieta e poco sicura.

Negli ultimi mesi sono capitate cose abbastanza grandi, un nuovo lavoro, una rottura con una persona che era nella mia vita da tre anni, e condizioni familiari poco piacevoli. In tutti questo risedo all'estero con il mio fidanzato che purtroppo in molte occasioni non è capace di farmi stare serena, e con questi intendo non che mi tradisce o altro ma semplicemente finito un problema ne crea uno nuovo e questo per me è fonte di stress ogni volta che si presenta l'occasione. Ho da poco iniziato un nuovo lavoro che mi piace molto e non voglio che queste condizioni mentali influiscano negativamente su questo percorso. 

La mia famiglia al momento, ma forse da sempre, vive situazioni di disagio, i miei non vanno d'accordo e mia madre ultimamente soffre di un fortissimo stress (sarà genetico?), al mio ultimo rietro in Italia sono stata molto male per lei al punto da pensare di rientrare definitivamente l'unica cosa che mi ha fermata è stato il lavoro, sapere quanti sacrifici ho fatto per essere arrivata fin qui e sapere che in Italia al momento dovrei tornare a stare a casa dei miei senza un lavoro e senza una mia indipendenza, con tutto il bene che posso volerli a 26 anni mi sembra di fare non uno ma 100 passi indietro. Nonostante ciò ogni volta che ho contatti con loro mi assalle l'ansia anche perchè non si comportano da genitori ( e mi dispiace dirlo ma è cosi ), mia madre non fa altro che dirmi di tornare ma non capisce che li non ho nessun futuro mentre qui sto cercando di costruire qualcosa per me stessa. Lo so che molti di voi pensaranno che se è stressata lo dice solo per avermi accanto e io questo lo capisco, ma sono cosi stanca di sentirmi sotto pressione cosi dal resto del mondo, nessuno che mi chiede se sto bene o se sono felice, sembra a volte che tutti vogliano scaricare i loro pesi su di me e io per quanto voglio farmene carico a volte davvero non riesco!

La mattina mi sveglio con l'ansia, la notte dormo male, passerei il giorno a dormire se potessi, mi chiudo sempre di più in me stessa e trovo sollievo solo stando da sola anche perchè quando ho bisogno di qualcuno mi arrivano solo una valanga di altri problemi addosso. 

Vorrei avere qualcuno accanto con la quale poter sfogarmi e piangere anche solo per sentirmi più leggera dopo, ma non c'è nessuno e finchè continuo a sentirmi cosi ho paura di continuare a svegliarmi tutte le mattine in questo modo orribile :(

Lun

10

Lug

2017

Se?

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Ira

Se qualcuno dicesse al mio ragazzo "lasciala", probabilmente non lo farebbe.

Su questo si incentrava il discorso, con un mio amico. Sto con il mio ragazzo da tre anni, ma ultimamente (gennaio), le cose vanno male. Mi è passata ogni voglia, e intendo ogni. Non c'è più quella scintilla, il cuore che batte più forte.. Tutto è diventato monotono, ripetitivo, noioso. Ho 19 anni, lui 22. A questa età la passione non dovrebbe spegnersi, come farebbe un fuoco sotto una pioggia battente. Questo mio amico mi ha proposto una cosa: scrivere anonimamente al mio ragazzo di lasciarmi, e vedere la sua reazione. Da questa proposta mi è venuto un dubbio atroce.

Lui non ha una sua volontà, dipende totalmente dalla mamma&papi, per lui la loro opinione conta più di qualsiasi altro (cosa che sarebbe bella, se loro non lo disprezzassero ogni volta) e se loro dicono corri lui corre. Sempre.

Per questo mi chiedo, se i suoi genitori gli chiedessero di lasciarmi, lui lo farebbe? Sì, senza alcun dubbio. Non ne posso più di essere l'ombra della madre, arpia che reprime il suo caratteraccio sulla famiglia(e quel povero marito, che sembra essere lui il debole dei due!), e di conseguenza io dovrei comportarmi come vuole lei. Ogni azione che fa il figlio è dettata dalla madre, e di conseguenza uscite/anniversari/compleanni/feste sono stati guastati da lei, più volte. Okay, capisco che mammina ha la precedenza, ma non può essere un'angoscia costante! Burattino della madre, non ha una volontà sua, cosa che vorrei molto. Nessuno deve controllare nessun altro, come se fosse una marionetta. Nè in una relazione, ma neanche in famiglia!

E' un ragazzo adorabile, gentile e tutto, ma se penso ad un futuro con lui.. no, non ci riesco. Penso che, prima lo lascio, meglio sarà per tutti.. 

 

 

Ven

06

Gen

2017

L'università mi ha tolto la voglia di vivere

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Accidia

Salve a tutti, ho 22 anni e provo un'angoscia terribile da quando apro gli occhi il mattino a quando vado a dormire la sera. Sto frequentando il terzo anno di Lingue e Letterature moderne e in questo periodo sto capendo che iniziare questo percorso è stato il più grosso errore della mia vita. Usci dalle scuole superiori poco convinto di ciò che volevo fare, in realtà l'idea era di viaggiare e non chiudermi in una fabbrica nella mia provincia come fanno in molti finita la scuola. Tuttavia forse per paura, forse per la pressione di mio fratello maggiore e la sua ragazza, forse per la voglia di scappare da questa provincia grigia: decisi di inizare l'Università. Il primo anno fu veramente difficile, diedi 3 esami giusto per raggiungere i crediti che mi permettono di non restituire la borsa di studio e lì per lì decisi di non voler più continuare. Ma poi arrivano le pressioni dei familiari: '' Porta a termine quello che hai iniziato'' e i soliti clichè. L'estate dopo il primo anno trovai un lavoro part-time in una fabbrica qui vicino e nel frattempo studiavo per recuperare gli esami non dati in precedenza. Durante l'estate mi arrivò una lettera del tribunale che dovevo presentarmi come testimone ad Aprile dell'anno dopo per delle faccende che non racconterò, non era assolutamente nulla di grave, ma in quel momento però la mia mente veniva occupata anche da questo problema. Recuperai due esami nella sessione autunnale (inglese e francese) e anche se ancora molto indeciso e pressato dall questione pocanzi descritta, decisi di andare avanti. Nella sessione di Gennaio e Febbraio 2016 recuperai ancora un esame lasciato indietro al primo anno e diedi un esame di Letteratura Spagnola del secondo anno(con ottimi risultati). Lì per lì ero contento, ma comunque mai pienamente felice di quello che stavo facendo. Alla fine del secondo anno avevo dato quasi tutti gli esami tranne 2 poiché decisi di fare una stagione a Londra in modo da migliorare il mio Inglese. Ritornai in Italia a settembre molto contento del livello di Inglese raggiunto e più convinto di quello che stavo facendo. All'inizio di questo terzo anno mi divertivo, uscivo, studiavo; ma poi caddi automaticamene di nuovo in quel baratro di angoscia e indecisione. Sono arrivato addirittura a pensare al suicidio. A Febbraio dovrei partire per la Spagna in Erasmus ma sono molto indeciso. Ho accettato la meta e vinto il borsa contributiva ma sono come in stallo. Voglio mollare tutto, partire e andare a fare qualcosa che mi piace. So benissimo che si deve soffrire nella vita, sono consapevole che nulla è facile: ma voglio faticare con il sorriso, sapendo di star facendo qualcosa con l'anima, con il cuore. Tutto questo mi ha veramente prosciugato le energie, anche il mio migliore amico se n'è accorto: da quando ho iniziato questo percorso mi ha visto molto più affaticato mentalmente e privo di fiducia in me stesso. Ho imparato molte cose certo: ho raggiunto un buon livello di Inglese e Spagnolo; ho avuto la possibilità di studiare la letteratura che sempre mi è piaciuta e che non ho studiato alle superiori poiché frequentavo un ITIS. Ma non sono stato felice. Sono certo che se avessi intrapreso qualcosa che mi fosse piaciuto, o perlomeno avessi tentato di capire ciò che mi piaceva veramente, avrei imparato molto di più.

Ora non lo so se partire, questi conflitti interiori te li porti dentro ovunque. Sto pensando di dare questi due esami, in modo da non dover restituire la borsa di studio e poi chiudere tutto qui. Al solo pensiero che tra una cosa e l'altra mi laurerei nel 2018 mi da sui nervi. Ho capito che l'Università va intrapresa solo se c'è qualcosa che ci piace VERAMENTE. Dobbiamo ascoltare noi stessi la nostra ANIMA e non quello che ci dicono gli altri. Coloro che si credono adulti e in grado di dare consigli non bisogna ascoltarli. L'unico consiglio che possono darti è: ASCOLTA TE STESSO. Invece ti depistano e basta, pensando che devi fare quello che hanno fatto loro perché per loro è giusto così, perché quel foglio ''serve'', perché non riescono a pensare a un modello di vita diverso da questo. Fanculo. Per forza poi serve un foglio per farsi strada nel mondo: perché ci è stato inculcato che solo così ci si fa strada nella vita, ma non è così! Almeno ho capito questo.

 

 

Mer

04

Gen

2017

Segni particolari: asperger.

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Dopo 25 anni, ho scoperto che la causa di tutti i miei problemi con il mondo potrebbe essere una malattia che non mi è mai stata diagnosticata. Ho passato le vacanze ad informarmi. Sindrome di Asperger. È una sfumatura dell'autismo. Infatti tutte le mie relazioni sociali sono fatiscenti, non sono capace di riconoscere le emozioni della gente, non ho interesse nei discorsi altrui né in ciò che acccade all'esterno se non nei limitati interessi che coltivo, per tranquilizzarmi spesso inizio a dondolare sulla schiena, oppure quando sonos tressata inizio a camminare in tondo. Non ho mai imparato ad andare in bicicletta, non ho equilibrio e ho una scarsa coordinazione e consapevolezza di me. Ho difficoltà di concentrazione e di memoria . Ho fatto test di autovalutazione e tutti me la confermano. COsì ho deciso di prendere il coraggio a 4 mani e avere un appuntamento con dei medici specializzati in un centro. Secondo la mappa del sito dell'associazione ce n'è proprio uno in una città vicina, così chiamo e dopo 2 numeri inesistenti, centralini affollati, un'operatrice che mi ha dato un numero della segreteria a cui nessuno rispondeva, ho buttato tutto alle ortiche ed ho vissuto gli ultimi giorni in una desolazione, depressione, avvilimento catartico, perché non è stato facile per me accettare questa supposta malattia e non poter avere un aiuto decente perché in Italia funziona tutto male. Inoltre avrei dovuto fare tutto da sola perché i miei non ci sono, non ci sono mai stati.

Appena finito il liceo, ho lasciato la piccola cittadina di m**da dove abitano i miei genitori per andarmene all'università. Non perché ci tenessi, ma perché volevo andare via da loro. Per anni ho dovuto subire gli show di mia madre che tartassava, umiliava, esasperava mio padre, il quale non conteneva più le sue frustrazioni e la picchiava. Talvolta si arrivava davvero ad una violenza estrema. Non si sono mai separati. Questi episodi hanno lasciato un segno indelebile su di me, sui miei ricordi, ma -senza che potessi accorgermene o immaginarlo- anche sulla mia futura esperienza affettiva. Ho solo fratelli maschi, con i quali ho avuto alti e bassi, senza mai avere molto aiuto, confronto,solidarietà, amicizia. Ho convissuto con il maggiore all'università, avevo la borsa di studio (poi mio padre non mi diede più l'Isee - sarebbe stato troppo bello avere un padre che mi supportasse- e l'ho persa) e cercavo di usare quella, mio fratello invece svaccava i soldi di mio padre e se io ne avevo bisogno in rari casi, dovevo elemosinare da lui. Poi ho toccato il fondo con il mio ex, che aveva una storia parallela, e così decisi finalmente di andarmene, lasciare anche quella città e di cercare casa altrove con altre ragazze . La mia prima esperienza di convivenza con altre fu terribile, ricordo che non volevo tornare la sera a casa, questo conferma l'autodiagnosi, poi iniziai ad andar ein palestra. e fu meglio per me.. Non potevo mollare, non potevo tornare dai miei. Mai più chiamata casa, io casa non ne ho. L'estate è sempre terribile, non ho più la casa in affitto, non so dove andare. Certe volte penso che diverrò una barbona. Scapperò e nessuno saprà più dove sono. Tanto a nessuno importa.

A 14 anni, dopo le medie, iniziai il classico, ma mi sentivo a disagio, troppe persone nuove, forse più capaci di me, mi sentii menomata, incapace, inadatta, mi chiusi in me stessa, non uscii più di casa, non frequentavo più scuola. Mi portarono in neuropsichiatria infantile, dove nessuno capì che ero autistica altamente funzionante (vuol dire che comunque non ho un ritardo mentale, sembro quasi come gli altri, nessuno sospetterebbe nulla. Anzi. Io di aspetto sono molto piacente, sono alta bionda e non sto scherzando, ma purtroppo ho una guerra in testa). ma soltanto depressa e con fobia sociale (gli asperger hanno fobia sociale). L'estate i medici con il consenso dei miei mi spedirono in una clinica per malattie psichiatriche per ragazzi. Andai con mia madre, ovviamente lei figura sempre nella mia vita quando mi deve rovinare. Mi diedero gli psicofarmaci. Io non volevo assumerli, temevo di eprdere il controllo su di me. Ciò che poi in effetti si verificò. Divenni una larva, ingrassai di botto, con istinti suicidari, senza memoria, apatica, la sensazione di voler uscire dalla pelle, non avevo più controllo, sentivo qualcosa che mi stava bruciando dentro, il cervello incontrollabile, ed io volevo soltanto scappare via da quella orribile sensazione. 

11 anni, 1 attacco di cuore, anoressia, bulimia, autolesionismo e vari ricoveri dopo, sono ancora qui. Sono cambiata, sono bella ora, ma vuota, e persa. 

Nelle vacanze sono tornata dai miei, perché non voglio fare la figlia ingrata, ma mi sono rovinata , perché in questa città di m**da non c'è niente, io non vivo con loro,ma da mio nonno, che sì è simpatico e allegro e tutto, ma non è la stessa cosa. Mi sento ancora più sola. Vedo tutto ciò che mi manca, a non poter vivere dai miei. Per esempio oggi ho finito gli assorbenti e devo aspettare domani mattina , dovrò uscire per forza ... Se fossi stata dai miei avrei potuto cambiarmi. Invece sono costretta ad una vita così. E sapete perché? Perché non ho più una camera, la mia l'hanno data al mio fratellino più piccolo ma soprattutto uno dei miei fratelli ha "preso il potere" in casa. DOpo anni vissuti nel terrore di mio padre, ora è mio fratello ad incuterlo. Non puoi dire niente che a lui non vada. Non puoi fare niente. Ed i miei gli fanno fare ciò che vuole. Ad esempio, a capodanno sono andata a casa dei miei e sono restata lì anche la sera. Guardavo un film in tv ma ad un certo punto questo mio fratello è entrato in sala, ha preso il telecomando e ha detto che lui doveva dormire e che dovevo togliere il volume (non abbassarlo, toglierlo) e che se facevo il contrario sarebbe tornato e che era meglio non farlo tornare. Mi è salito il sangue al cervello, perché se avessi detto qualcosa a mia madre o mio padre non avrebbero mosso un dito. Dio che rabbia. Ho preso il mio cappotto e me ne sono andata. Erano quasi le 23. Non me ne sono accorta, ma ho vagato fino alle 2:30. Da sola, in posti bui, della città vecchia. Non avevo paura. Solo qualche volta quando iniziavo ad essere più lucida. Non m'interessava più nulla, dovevo camminare, camminare, camminare, perché è quello che faccio quando sono agitata. Ad un certo punto ho inziiato a pensare di buttarmi di sotto; una ronda della polizia si ferma dietro di me, scendono, mi si avvicinano circospetti, mi chiamano, mi fanno qualche domanda, rispondevo calma, se ne vanno.

In tutto questo, il mio problema  non è neanche questo. È che non ce la faccio più a studiare, non ne sono più capace, non ce la faccio, l'ultimo esame bocciato, non riesoc a concentrarmi... Non posso chiedere aiuto ai miei, mi farebbero sentire in colpa, mi disprezzerebbero.... Ma devo laurearmi per costruire la mia indipendenza... Mi mancano un bel po' di esmai, non ce la farò mai a laurearmi per luglio, quando avrei voluto.... :( 

L'unica via d'uscita sembra il suicidio. Non c'è un posto nel mondo per me, non ho nessuno che mi ami, sono sola, non ho forze per affrontare questa vita, e soprattutto non ne ho le capacità. 

Non mi servono belle parole, io voglio aiuto concreto. Sono un'illusa, se non mi aiuto io chi mai lo farà? E quindi è meglio andarmene per sempre. 

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