Tag: amore
Lun
05
Gen
2015
Uffi..però....non è bello essere sole...
Esco, mi guardo attorno...vedo così tante coppie...E io sono sola, sola, oggi mi sono sentita uno spettro. Dopo tutto vorrei solo un pò di serenità...vorrei incontrare il ragazzo giusto per me..Ma come?Aspettando che qualcuno mi fermi per strada? Resterò sola a vita...che amarezza..
Lun
05
Gen
2015
mi sento male
aiuto mi sento male, piaccio a 2 ragazzi che in piu sono migliori amici, uno l ho appena conosciuto ed è molto carino e l'altro è praticamente il mio migliore amico, solo che non ho mai scoperto che lui aveva dei sentimenti per me, e quinid non ho mai pensato a lui in quel senso, ora pero sono piena di dubbi... non so che fare, non vorrei che litigassero tra loro per me, ci starei veramente male, voi che ne pensate?
Ven
02
Gen
2015
Innamorato di una donna disabile
Lei è una mia collega, lavoriamo per la stessa società ma in due città diverse. Lo scorso anno abbiamo lavorato su uno stesso progetto e ci sentivamo spesso per mail e per telefono. Mi piaceva molto la sua voce e il modo di fare. Simpaticissima, sempre pronta alla battuta e piena di risorse ed energie. Una vitalità incredibile. Io sono più tranquillo come carattere. La simpatia era reciproca e alla fine ci siamo scambiati gli indirizi email privati e successivamente i numeri di cellulare. Abbiamo iniziato a sentirci ogni tanto anche al di fuori del lavoro e un weekend le ho proposto di incontrarci e lei ha accettato volentieri. Ci siamo trovati più o meno a metà strada e siamo stati a pranzo insieme in un agriturismo, poi siamo andati a visitare un castello. Il momento del nostro primo incontro è stato particolare, lei mi aveva detto che sarei rimasto sorpreso ma io non immaginavo cosa intendesse. Quando ci siamo visti è stata una sorpresa scoprire che è una donna disabile. Mi ha detto "eccomi qui" con un sorriso stupendo quando è scesa dalla sua macchina. Mi sono trovato di fronte una donna giovane con un viso molto bello, i capelli neri con un taglio corto che le mettevano in risalto il volto, ma, la cosa che era più evidente, era la sua statura molto, molto sotto alla media. Per il resto un fisico tutto sommato proporzionato alla sua figura a parte il seno generoso. Abbiamo deciso di usare solo una macchina e sono salito sulla sua. Visto che ormai ci conoscevamo ed eravamo in confidenza abbiamo iniziato a parlare normalmente come facevamo si solito e lei, prendendo spunto dai comandi sul volante della sua macchina, mi ha spiegato della sua condizione di nanismo e di come si è dovuta organizzare negli anni per poter fare le cose che normalmente fanno tutti. Guardandola seduta accanto a me mentre guidava mi sembrava di avere di fianco una ragazza attraente, l'unica cosa che notavo della sua particolarità da quella prospettiva, erano le sue mani molto piccole e con le dita corte e affusolate. E'stata una giornata molto bella in compagnia di una donna interessante ed è trascorsa in un attimo. E' una cosa strana ma non mi ero mai trovato così a mio agio ad un primo appuntamento. Quando sono tornato a casa alla sera, l'ho chiamata per sentire se era arrivata e lei mi ha chiesto come le ero sembrata. Io le ho detto la verità, che mi piaceva molto, ma lei si è messa a ridere. Il fatto è che era vero. Fisicamente l'ho trovata subito molto attraente. Certo, ero rimasto sorpreso, ma la cosa che mi turbava di lei non era tanto il suo aspetto, la sua diversità, ma proprio il fatto di provare una grande attrazione fisica per lei. Quando provo una forte attrazione per una donna, in genere, sono imbarazzato perchè ho paura di tradire i miei pensieri troppo presto e con lei è stato esattamente così. Da quel giorno abbiamo iniziato a sentirci più frequentemente, quasi tutti i giorni o col telefono o con skype e ci siamo rivisti diverse volte.
A settembre abbiamo deciso di trascorrere una settimana insieme al mare e li abbiamo scoperto l'aspetto fisico. All'inizio non è stato facile, conoscendola mi sembrava strano, eppure si vergognava a spogliarsi davanti a me, anche solo per cambiarsi. Temeva di non piacermi e che tra noi le cose sarebbero cambiate. Non so perchè, io invece non facevo che pensarci e morivo dalla voglia di farlo. Sono alto un metro e 94, una delle mie fantasie più eccitanti era quella di avere una fidanzata molto bassa, non mi sembrava vero di poterla realizzare. Una sera, dopo una gita in barca durante il giorno e una cenetta in un posto carino vicino al mare, abbiamo fatto una lunga passeggiata sulla spiaggia e abbiamo parlato a lungo di un sacco di cose, tornando all'hotel ci siamo seduti su una panchina e abbiamo iniziato a baciarci, dapprima teneramente e poi con passione e quando siamo tornati in camera finalmente ci siamo spogliati nudi e l'abbiamo fatto. Fantastico. L'ho tenuta sveglia tutta la notte. Ero assatanato. E' stato molto, molto meglio di quello che avevo immaginato. Dal punto di vista della libido in assoluto l'esperienza più appagante che avevo mai provato.
Quando lei si addormentava io, dopo un po' la svegliavo baciandola e abbracciandola da dietro e lei faceva lo stesso con me, mi veniva a cercare con le sue mani. Durante quella settimana lo facevamo tutti i giorni, non appena capitava l'occasione, col rischio anche di farci sorprendere da qualcuno. Non mi era mai capitato di perdere i freni così. In effetti le cose tra noi sono cambiate, ma in meglio.
Ora stiamo insieme da quattro mesi e l'unica cosa che ci separa è la distanza tra le nostre due città. Io sto cercando di trasferirmi da lei, devo vedere se è possibile col lavoro. Nel frattempo ci troviamo tutti i weekend.
Io mi ritengo fortunato ad aver trovato una donna come lei per tanti motivi. Per come ci troviamo insieme, per la complicità, per come ci completiamo a vicenda con i nostri caratteri e mi sembra di vivere un periodo col morale alle stelle. Eppure ci sono persone che mi conoscono e non mi capiscono, pensano che sbagli e che sia fuori di testa. A me spiace per loro. E' così difficile accettare che uno sia felice come vuole lui ? Spero che se ne facciano una ragione prima o poi.
Ven
02
Gen
2015
È iniziato il nuovo anno...pieno di ma e di se..
Ciao sono nuova, nuova di zecca. Ho 27 anni, e devo dire la verità..ultimamente fatico a essere positiva, a sperare...Insomma, voglio dire..ho un bagaglio di delusioni eppure avrei potuto fare tutto, realizzare i miei sogni..e invece non ho fatto niente, ma proprio niente. Ho lasciato l'università due anni fa perchè in realtà non ero interessata a quel ramo di studi(legge), ma la storia è lunga e non mi va di raccontare il perchè e il per come io mi sia ritrovata a non fare ciò che avevo sempre sognato di fare(lettere). Poi c'è l'amore...uff....delusioni, agli uomini non piaccio io, piace il mio corpo, e io detesto il mio corpo perchè quello piace, ma la vera me no, sono piena di insicurezze e gli uomini scappano. Cacchio...vorrei essere spensierata come quelli che passano le giornate a farsi i selfie da postare su instagram, con quelle espressioni da ebete stampate sulla faccia.....Invece rimugino in continuazione e cerco di pensare a come trovarmi un lavoro, a quanti curricula devo spedire, a come risollevare il mio umore...e poi troverò l'uomo giusto?Mah...eppure non sono brutta sapete?No non lo sono per niente, tant'è che avevo perfino pensato di andare a prostituirmi a Lugano, ma effettivamente sono troppo romantica e non ancora abbastanza squallida per quel tipo di lavoro...Chissà..forse le cose si aggiusteranno o forse no... e se morissi a quest'età come Jim Morrison? è una soluzione troppo drastica? Dai..scherzavo...è che vorrei una buona notizia, io mi impegno affinchè le cose cambino, ma poi non vedo i risultati e mi butto giù...Fondamentalmente il problema è che sono triste, vorrei un lavoro e ricostruirmi una cerchia di amicizie perchè non so nemmeno io come, ma sono sola...spero di non diventare anche brutta e grassa, perchè poi non mi sopporterei più!! Tra l'altro ho preso 1kg..io sono 54kg per 171cm...prima ero 53 scarsi porca paletta..devo fare ginnastica=((((( Io ho un rapporto di amore-odio con il mio corpo...ai limiti del patologicoehehehComunque Buon anno a tutti voi....speriamo sia per tutti noi un'ottima annata!
Lun
29
Dic
2014
Ma che sesso??
Ok, una settimana fa sono stata in disco, prima volta. Mentre ballo con le mie amiche mi si avvicina un tipo, mi porta con sé. Insomma cominciamo a ballare insieme.. da cosa nasce cosa, pomiciare, palpeggiare, sbaciucchiare.. sì, con uno sconosciuto, un'oretta di passione erotica e basta.. cosa ho notato: nel mentre, non avevo il minimo interesse, il minimo piacere fisico, sebbene in fondo fosse un bel ragazzo.. non attribuisco questo alla mancanza di amore perché insomma, animali siamo, e a vent'anni dovrebbe esserci anche la componente passionale animalesca.. no, forse ho capito di cosa so trattasse quando ho ricordato che, per continuare con il tipo ho spesso dovuto immaginare, al suo posto, una mia amica!
Dom
21
Dic
2014
problemi di attrazione
Allora, premetto che con il mio fidanzato ho una relazione a distanza dove ci vediamo più o meno una volta al mese. Ogni volta che ci vedevamo andava tutto alla perfezione...ma ultimamente mi sembra tutto cambiato! L'ultima volta che ci siamo visti ci saremo baciati si e no cinque volte, e non in modo passionale come al solito..ma bacetti così, giusto per! Quando magari cercavo di baciarlo dopo un po' si "staccava" e mi abbracciava, per poi dirmi cose carine tipo "mi sei mancata"..ed è una cosa bellissima ok, però ho paura che non sia più attratto da me :/ ho paura che non senta più quell'attrazione che io invece io sento ancora ..che posso fare?
Ven
19
Dic
2014
"I veri uomini non lavano i piatti" (MOLTO LUNGO)
Innanzitutto, prima che una marea di femministe rabbiose mi assaltino con la bava alla bocca, desidero specificare che il titolo di questo sfogo è fra virgolette perchè è una citazione, che ci avrà la pazienza di leggere capirà.
Sono un ragazzo di 25 anni che si avvia alla conclusione dei suoi studi in economia. Circa 4 anni fa incontrai una ragazza che poi sarebbe diventata la mia attuale fidanzata. Lei ha la mia stessa età e, come me, si sta avviando alla conclusione del suo percorso universitario. Questa premessa l'ho fatta giusto per inquadrare il contesto generale.
Non vi annoio con frasi del tipo "all'inizio era tutto bello", "eravamo sempre felici", "scherzavamo e ridevamo sempre", perchè sono frasi dette e ridette. Frasi banali che inquadrano l'ovvio: ogni relazione sembra la relazione perfetta, la migliore del mondo, almeno all'inizio.
Passiamo direttamente alla parte dove mi sfogo.
Ora, prima di tutto vorrei chiarire una cosa: non è vero, nella maniera più assoluta, che gli errori in coppia si fanno in due. E' un'enorme stronzata di cui il partner "colpevole" vi convince per manipolarvi.
Mi spiego meglio: il primo errore in una coppia è fatto da uno dei due. Il "peccato originale", se così vogliamo chiamarlo, tanto per ridere, è sempre commesso da una persona sola. E' sempre uno che varca la linea, seguito logicamente a ruota dall'altro. Detta semplice: siamo in due, va tutto bene, ma ad un certo punto tu, magari perchè sei nervoso/a, magari perchè hai avuto una giornata di merda, o semplicemente perchè ti sei svegliato/a male quel giorno, vieni da me, che sono la prima persona che ti capita a tiro e mi tiri un cazzotto di quelli belli sonori sui denti. Ecco, quello è l'errore originale, fatto sempre da uno nei confronti dell'altro. Ovviamente la vittima del cazzotto reagisce come non dovrebbe: si incazza a sua volta (chissà perchè!) e tira un cazzotto ancora più sonoro sui denti del partner. Da questo momento diventa tutto una roulette di errori da parte di entrambi. Idealmente, il partner vittima del cazzotto (a questo punto spero abbiate capito che non parlo di un cazzotto vero e proprio), dovrebbe reagire incassando il colpo, facendo capire con calma al partner pugile che non è quello il modo di reagire e calmarlo, coccolandolo per il suo umore storto. Ma questo, appunto, idealmente. Parliamoci chiaro signore e signori: siamo esseri umani, santi ed eroi lasciamoli alle storie ed alle fiabe, ed un cazzotto ci fa male, ci fa soffrire, ci fa riflettere e quello che vi pare, ma alla fine il sentimento preponderante sarà innegabilmente uno: rabbia. E la rabbia è tanto maggiore quanto maggiore è la fiducia ed il sentimento che riponevamo nella persona che ci ha ferito.
Questa riflessione di cui sopra mi è costata molto tempo e fatica per essere completata dentro di me. Ci ho messo molto a capirlo. Volevo condividerlo con voi per ascoltare il vostro parere, ma anche per fornirvi la mia esperienza personale. Non sono depositario della verità universale, per carità, ma è la mia piccola verità e in fondo solo confrontando i nostri piccoli mondi possiamo crescere ed arrichirci insieme. Il confronto costruttivo è la linfa vitale della società.
Ora, veniamo a me. Come dicevo, vorrei saltare direttamente al motivo per cui scrivo qui: circa 3 anni fa presi casa con questa ragazza. Alla fine, cercavamo casa in un periodo in cui quasi tutti gli appartamenti per studenti sono ormai pieni e trovare casa non era facile, quind decidemmo di prendere casa insieme, come coinquilini, ma in quella che a tutti gli effetti era una convivenza.
Io non fui affatto intimorito da questa prospettiva. Non sono vecchio anzitempo, anzi. Mi piace uscire con gli amici, divertirmi e sparare quattro cavolate davanti ad una birra in un pub, ma francamente odio l'atteggiamento di tanti ragazzi della mia età: a 25 anni fanno finta di essere grandi, continuando ad uscire in branchi di 9-10 persone, urlando, cantando a squarciagola, bevendo come disperati (anche io ogni tanto bevo, ma se devo farlo ogni volta che esco perchè sennò non mi diverto c'è qualcosa di patologico no?) e tentando disperatamente di proseguire situazioni ed atteggiamenti tipici del liceo. Nei loro occhi è facile vedere una paura nera di crescere. Di ammettere che a 25 anni si è giovani, per carità, ma non è come avere 16 anni e il fatto che purtroppo campiamo ancora sulle spalle dei nostri genitori non è una scusante per non cominciare a pensare in maniera più adulta.
Io, dicevo, non fui intimorito dalla prospettiva di vivere con la mia ragazza: mi fidavo di lei, vedevo che c'era feeling e c'era un modo di pensare comune costruttivo. Mi impegnai davvero molto per questa casa: seguii le stesure del contratto di affitto e mentre lei era in Calabria dalla famiglia mi spaccai la schiena per trasferire tutte le sue e le mie cose dalle vecchie case a quella nuova, spacchettando e sistemando tutto per farle trovare tutto perfetto quando sarebbe tornata qui dove studiamo. Lo feci con piacere.
Lei poi tornò su dalla Calabria e cominciammo così la nostra convivenza. Io ero sempre allegro, sempre vitale: non sono un cerebroleso, sia chiaro, ma sono convinto che la felicità, o, almeno, la serenità, sia davvero una conquista quotidiana, viviamo in una società che, se lasciata agire, si insinua dentro di noi come un cancro e ci spegne. Essere felici è davvero una scelta consapevole, non uno stato d'animo.
Lei però, piano piano, era sempre più nervosa e insoddisfatta: non andava bene la casa che era troppo piccola (per inciso, è un appartamento nuovo in una palazzina molto carina: una rarità come sistemazione per due studenti universitari), non andava bene la zona, il proprietario era antipatico, i suoi colleghi all'università non le piacevano, i professori erano poco professionali etc etc... Ora, io condivido molte delle sue critiche nei confronti del sistema universitario italiano, ma se fai di ogni pensiero negativo un pensiero ossessivo, la tua realtà divverrà quella: una realtà fatta solo da difetti e insoddisfazione.
La sua insoddisfazione e le sue critiche cominciarono poi a colpire anche me: e lì arrivarono i primi "cazzotti".
Io ho molti difetti: sono molto silenzioso, parlo poco, sono orgoglioso e mi è difficile chiedere scusa, sono tendenzialmente pigro e chi più ne ha più ne metta. La lista è lunga. Però sono anche consapevole di alcuni miei piccoli pregi: in una relazione, infatti, sono il classico "bravo ragazzo". Sono presente, romantico e disponibile. Da quando ho preso casa con lei mi sono impegnato a diventare il più indipendente possibile con le faccende di casa: passo la scopa e lo straccio, so fare la lavatrice e posso stirare, pulisco settimanalmente i bagni e vi posso giurare che è almeno un anno che lei non apparecchia, sparecchia o lava i piatti perchè insisto sempre per farlo io. Non è servilismo perchè sono consapevole che se magari io lavo i piatti, lei ha fatto la lavatrice e io non ci avevo pensato, oppure ha spolverato....
Io penso che in una coppia ci voglia coraggio per affrontare la quotidianità. Trovare tutte le sere la forza di cucinare al proprio, o alla propria, partner. Affrontare la fatica delle lunghe giornate di lavoro e trovare comunque la forza di accoccolarsi insieme davanti ad un telefilm, ridendo insieme, commentando le battute e parlando della propria giornata. Ci vuole coraggio.
I film ci hanno insegnato l'amore sbagliato, il cosiddetto "amore hollywoodiano": è facile essere felici e pensare che si starà sempre insieme se stiamo andando a cavallo sotto la pioggia, o stiamo pattinando sul ghiaccio o stiamo a cena fuori vestiti perfetti e senza un filo di grasso o rughe sul tetto di un grattacielo, senza un pensiero o un problema. E' troppo facile. I momenti così ci devono stare in una coppia, ma molti hanno la concezione sbagliata che debba essere sempre così. La gente si crea aspettative irrealistiche e quando queste aspettative vengono puntualmente e logicamente deluse, si incazza con gli altri anzochè con sè stessa.
Non saprei da dove cominciare per elencare la valanga di accuse e critiche che ho ricevuto dalla mia ragazza: stai ingrassando, i tuoi capelli non mi piacciono, la macchina è sporca, metti meno miele nella camomilla, lava meglio i piatti... E queste sono solo le più banali. Le vere "pugnalate" sono state altre.
Una volta era così nervosa con la madre che se la prese con me per come stavo piegando uno scatolone: mi urlò contro, mi diede dell'idiota, del ragazzino incapace. Non certo per lo scatolone, ma perchè la madre l'aveva fatta incazzare ed era in ritardo sulla tabella di marcia per studiare un esame (fra l'altro, non ti lamentare che l'esame non ti piace e non riesci a memorizzare, perchè se sei in ritardo e non hai voglia, la colpa è solo tua... ma vabè).
Mi ha dato più volte dell'egoista, dell'immaturo, ma quando le chiedevo dove ravvisava in me egoismo e immaturità non mi sapeva rispondere.
Ultimamente, ha insinuato che ho preso casa con lei non per maturità, ma perchè ho paura di stare da solo (cosa non vera: sono abituato a stare da solo a causa di genitori assenti e immaturi e la solitudine mi è piuttosto congeniale).
Nella stessa occasione, ha detto che tutte le cose che faccio per lei, dal lavare i piatti alla rosa rossa che le regalo ogni tanto, le faccio solo perchè ho paura di perderla e non perchè mi va.
Infine, l'altro giorno, mentre lavavo i piatti, mi fa:"ma perchè non usi i guanti?", e io, scherzando, le ho risposto:"i veri uomini non usano i guanti".. Allora lei ha assunto quell'aria di superiorità sprezzante e mi ha risposto:"i veri uomini non lavano i piatti". Magari non voleva dire niente, ma forse a causa di tutte le altre ferite, la cosa mi ha fatto male.
Come ciliegina sulla torta, i nostri rapporti sessuali sono praticamente assenti e questo è un problema che c'è da sempre: ogni volta che lei prepara un esame o è nervosa non facciamo sesso. E io non sono così fissato, è difficile esasperarmi da questo punto di vista, ma quando fai sesso una volta ogni 40 giorni, la mancanza la senti. Una volta ho provato a parlarle e lei ha detto "lo sai, quando sono nervosa non ho voglia". Punto. E intanto niente rapporti da più di un mese. Di nuovo. Non vorrei neanche, in fondo, che lei lo facesse con me più spesso. Vorrei solo che, per una volta, lei venisse da me a dirmi "scusami se sono frigida e grazie di comprendermi". Solo questo. Così, giusto per avere una misera prova che tutto quello che faccio per lei non finisce dentro un buco nero.
La terribile verità è che lei mi ama davvero. Lo so. Ma è anche una persona egoista e immatura. E che dio o chi per lui non voglia mai che una persona egoista si innamori di voi. Una volta ho letto che per un'egoista una coppia è fatta da una persona che LO ama e una persona che SI ama. Quando stai con un'egoista sei peggio che solo: sei invisibile.
Io ormai sono l'ombra di me stesso: sono apatico, sempre stanco, sfiduciato. E' come se non esistessi più, come se fossi un guscio vuoto. Sono gonfio di rabbia e risentimento ma sono anche troppo depresso per farla uscire. Tuttavia, sono piuttosto sicuro che tutto abbia un prezzo nella vita, tutto. E che per ogni cosa che facciamo o diciamo prima o poi il conto ci viene presentato. Non nego che provo un certo perverso piacere, condito da tristezza, a pensarla mentre striscia e mi implora di rimanere, perchè so che dietro tutta quell'arroganza e quell'egoismo si cela una bambina fragile. Ognuno ha le sue ombre, ma il punto è esserni consapevoli ed evitare il più possibile che quelle ombre parlino per noi. E lei questo sforzo non l'ha fatto. Non ci ha nemmeno provato.
E' una persona distruttiva, destinata a vivere per sempre insoddisfatta, con una fame inestinguibile. Non importa quanto perfetta potrà diventare la sua vita, non sarà mai abbastanza per lei. E magari, un giorno, fra tanti anni, si fermerà un attimo a riflettere, riuscirà miracolosamente a ridimensionare il suo ego per qualche minuti e si guarderà attorno: vedrà solo terra bruciata. Allora si sentirà sola e si accorgerà di quanto, nella sua furia distruttiva, nel suo egoismo cieco, ha buttato nel cesso. E magari a me in quel momento fischieranno le orecchie.
Ven
19
Dic
2014
tesoro mio
Stiamo insieme da 8 mesi, siamo felici.
Però io quelle due paroline finalmente le voglio sentire. Ieri mi hai detto che sono speciale e che non hai mai avuto una ragazza come me. Ma io voglio sentirti dire finalmente "ti amo".
Mer
17
Dic
2014
Un amore impossibile?
Ciao a tutti mi chiamo Andrea ed ho 22 anni.
Ormai da qualche mese vivo e studio in Francia, ad Avignone precisamente, e in certo senso mi sono rifatto una nuova vita. Sia chiaro: non è che sia così diversa da quella che conducevo prima! In ogni caso ovviamente quando si è studenti universitari stranieri, si ha la fortuna di conoscere un numero incredibile di persone, tra studenti e non. Tra questi ho conosciuto una ragazza davvero fantastica di nome Karen. Ricordo che la prima volta che ci siamo conosciuti ad una festa non le avevo dato tanto corda, certo mi stava molto simpatica. Dopo qualche settimana dal non rivederla, lo rincontrata ad un'altra festa, da lì abbiamo avuto modo di parlare e di poter notare quante cose abbiamo in comune..insomma una discussione interessante. Insomma da quella volta lì non ci siamo più mollati. Ora la storia di per se sembra anche molto tenera, ma purtroppo arriva la mannaia dall'alto: ovvero che lei è brasiliana. E ancora più drammatico è che a Febbraio ritornerà in Brasile.
Ora per quanto io ci tenga a lei (e vi assicuro che non è poco) le distanze sono sempre distanze. Avrei voglia di combattere questa cosa, chiaramente il problema sta anche dall'altra parte: lei sarà disponibile ad intraprendere una storia COSÌ a distanza? Non lo so, ancora non le ho posto questa domanda, anche perché non mi sento di aggiungerle ansie prima della sua quasi imminenti partenza (mi sono davvero reso conto di quanto il tempo passi in fretta certe volte).
Insomma io mi trovo in questa situazione: ho trovato (forse) la donna che cerco e per ragioni più grosse di me mi verrà tolta. Ho la forza per combattere questa distanza? Sono ancora troppo giovane per questo tipo di "avventura"?
In ogni caso, grazie a tutti voi che avete letto la mia breve storia. Spero che ci sia qualcuno di voi con la mia stessa esperienza.
Buon Natale.
Mar
16
Dic
2014
I suoi non gli permettono di sposarla...è giusto?
I genitori di un ragazzo che conosco non gli permettono di sposarsi con una ragazza, solo perchè loro (i genitori di lui) sono persone di un certo livello (Uno è medico, l'altro avvocato), mentre la tipa in questione, se pur laureata, è figlia di gente medio- povera, operai, impiegati. Loro vorrebbero che il loro figlio si trovasse qualcuna che gli piaccia ma adatta a lui.
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