Tag: speranza
Dom
10
Nov
2019
Raggio di sole
Sono molto introverso e non spicco per essere l'anima della festa, ho conosciuto una ragazza in università parliamo un po', ci troviamo simpatici,la vedo interessata,ma quando si tratta di fatti personali io ho poco o nulla da dire, nessun amico nessuna vita sociale. Come dirglielo? Non credo che possa pensare che sto messo così male, come la prenderebbe?
Mer
14
Ago
2019
Un mare di solitudine
Salve a tutti! Scrivo in questo sito perché mi sento estremamente solo. Sono un ragazzo di quasi 20 anni, frequento l'ultimo anno del liceo e abito in una città di modeste dimensioni. Non vado molto d'accordo con i miei genitori, con loro non mi ci trovo a parlare, siamo su lunghezze d'onda molto diverse e probabilmente il fatto che siano separati incide molto. In effetti, non sento di avere una vera famiglia. Certamente ho altri parenti che mi vogliono bene ma con nessuno di loro c è quell'intesa, quel rapporto di vicinanza. Con nessuno di loro riesco a essere me stesso o a lasciarmi andare. Ovviamente ciò non toglie che io voglio bene a ciascuno di loro nonostante questo mio sentimento e i loro tanti difetti. Di amici non ho praticamente nessuno, o meglio conosco delle persone a cui voglio bene (e che ricambiano) ma che sento solo ogni tanto e con cui non ho un rapporto profondo. Poi ci sono i miei compagni di classe, le persone con cui mi trovo di più ma anche in questo caso con nessuno di loro sono riuscito a stringere una vera amicizia. Con alcune persone( in particolare con l'altro maschio della classe) mi trovo molto bene, mi piace parlare e stare insieme per passare del tempo ma tutto rimane nell'ambito della scuola, non riesco ad approfondire l'amicizia e rimane tutto nell'ambito della semplece conoscenza, del rapporto tra compagni. Eppure io ci ho provato cari lettori! Non so cosa fare. Con questo mio compagni di classe sembrava filare tutto liscio.... ero al settimo cielo ma poi lui si è allontanato da me, ho cominciato a sentire un sentimento di disinteresse da parte sua e questa è stata una ferita al cuore terribile, devastante. Essere rifiutati come amici è un dolore che colpisce la tua autostima e la tua coscienza nell profondo. Adesso che è estate non c è praticamente nessuno che mi contatta più. Il mio problema è che mi sento relegato a un mondo di relazione superficiali e fragili ma io invece voglio un amico vero, qualcuno che sia interessato a me, che mi ami, mi cerchi e mi faccia sentire sempre a casa, qualcuno con cui uscire nel tempo libero, con cui scambiarmi i segreti, con cui andare al cinema anche solo per vedere uno stupido film comico. MI sento solo perché a tutti gli effetti lo sono e non so come uscire... nell'attesa di questo amico tanto desiderato aggiungo l'attesa dei vostri commenti
P. S. possibilmente nessun suggerimento da esci e incontra qualcuno grazie
Lun
05
Ago
2019
Problemi...in classe
Salve a tutti! Vorrei raccontare un problema che mi sta distruggendo. Il ragazzo che amo (un mio compagno di classe) si è fidanzato con una mia compagna di classe e io non ce la faccio più a vederli insieme. Come faccio a sopportare tutti i giorni di vederlo baciarsi e abbracciarsi con quella che tra l'altro non mi sta molto simpatica !!?? È una tortura terribile e non so come uscire da questa situazione. Lui non sa che sono innamorato di lui né che sono gay ma abbiamo (o meglio avevamo) un bel rapporto d'amicizia. Infatti, proprio da quando si è fidanzato, io lo sento distante anche come amico e questo è proprio il peggio del peggio. Tutto sommato sembra proprio che io abbia bisogno di un viaggio a Lourdes, nel frattempo aspetto vostri consigli, pareri, risposte e altri suggerimenti di cure miracolose a questo schifo
Gio
13
Giu
2019
Quando un amico se ne va....
Salve a tutti! Sono un ragazzo di 19 anni e scrivo in questo sito per raccontare una situazione molto spiacevole e dolorosa in relazione a una storia d'amicizia. È da circa un anno e mezzo che mi sono molto legato a un mio compagno di classe, siamo diventati amici, abbiamo cominciato a parlare di più, a scherzare, a stare più tempo inseme durante le lezioni, a chattare tutti i giorni e abbiamo anche cominciato a confidarci molte cose. Mi sentivo al settimo cielo quando ci siamo avvicinati... sono una persona piuttosto sola e speravo che la sua sincera compagnia mi avrebbe aiutato, ci credevo con tutto il mio cuore. In effetti, per questo ragazzo nutrivo (e nutro forse tutt'ora) una grande ammirazione, tanta fiducia e un profondissimo affetto... non riesco a descrivere il bene che gli voglio... pertanto il mio più grande desiderio era quello di diventare un suo buon amico, volevo che entrambi potessimo cominciare ad uscire, ad andare al cinema, a frequentarci al di fuori della scuola ... volevo approfondire quel legame che ci univa. Tuttavia, ben presto tutto è cambiato. Lui si è fidanzato con una mia compagna di classe e,per certi versi, ora mi sembra cambiato, quasi ho cambiato idea su di lui...ma soprattutto ci siamo allontanati...non scherziamo più, passiamo sempre meno tempo insieme, durante le lezioni lui sta sempre con quella p*****a, anche il sui atteggiamento è diverso ... è piu distaccato e meno affettuoso. A me manca da morire e tutto questo mi provoca un dolore al petto che non posso piu sopportare. Ho provato a parlargliene ma non lui non se ne rende proprio conto, non capisce. D'altra parte forse sono io che pretendo troppo e forse quel sentimento che io provo va al di là della semplice amicizia. In ogni caso la sua lontananza mi distrugge e quello che mi fa più male e che sto cominciando a disprezzarlo per alcuni suoi comportamenti. Non so come fare, vorrei tornare a prima che lui si fidanzasse, vorrei per una volta nella mia vita che stringesse dicendomi "da adesso ci sono io e non ti lascio ". Grazie per lo sfogo, vi prego datemi dei consigli
Gio
21
Mar
2019
Periodaccio
Vorrei un aiuto. Siate clementi.
Mio marito mi ha lasciato. Sono passati molti mesi, non tantissimo, ma un tempo abbastanza lungo, forse. Eppure continuo a pensare alla mia vita di prima e non riesco a voltare pagina. La mia famiglia non mi dà alcun supporto, sono sempre presi a litigare tra loro e, quando si dimenticano dei loro attriti, sono a rimproverare me, per tutto.
Vedo la mia vita di adesso, senza nulla, senza la possibilità di fare nulla, per cause di forza maggiore che non sto a raccontare: ma è così. Devo avere pazienza e aspettare di poter riprendere in mano la mia vita. Ma, quando sarà, avrò solo il mio lavoro. E la sera tornare da questi grandissimi succhia-anima che mi fanno rimpiangere di essere nata. Che mi fanno odiare il posto in cui sono costretta a vivere e mi fanno venire voglia di scappare dall’altra parte del mondo.
Non so se potrò resistere ancora, perché non vedo la luce in fondo al tunnel.
Ho un odio e una rabbia dentro e non riesco a scacciarli. Io che non ero invidiosa, adesso invidio. Chi ha un compagno, una famiglia. Chi vive serenamente. Chi ha dei genitori che i figli li sostengono e li apprezzano, o semplicemente li amano per come sono. Vivo in questo clima di accidia che mi logora dall’interno.
Come si fa? Come si fa a scacciare questi sentimenti, che riconosco come negativi, ma non riesco a contrastare?
È come se avessi di fianco a me due mastini che ringhiano, tutto il tempo. Sono i miei fantasmi.
Penso al mio ex che si è già rifatto una vita, si è pure già risposato, a cui mai nulla va male. Penso che non avrò mai più nulla dalla vita, se non tribolazioni. Penso che lo invidio, ed è più forte di me. Ma io non voglio essere così. Non riesco a voltare pagina, posso fare cento cose, avere altri pensieri, altre priorità, ma con la mente torno sempre al confronto.
Penso che mi sto rovinando la vita, che me la stanno rovinando, che non riesco a liberarmi.
Ho provato di tutto, attività, progetti, a essere migliore, a fare del bene, ma ho sempre questo veleno dentro, questa rabbia e odio. Non ci vedo una fine. Non ce la faccio più. Nessuno mi aiuta, nessuno capisce quello che sto provando. Forse è troppo, per tutti. Anzi, non posso dirlo a nessuno. Oppure non voglio capire i buoni consigli, ma è facile consigliare con lucidità gli altri, difficile mettere in pratica se ci sei tu dall’altra parte.
Non ho trovato aiuto né nello psicologo né nel prete. Non in mio padre né in mia madre. E sono così stanca. E nemmeno nella disgrazia: non ho capito che ci sono cose più importanti nella vita, ho solo pensato che si è sommata al resto. Mai e poi mai avrei pensato di scrivere cose simili, in vita mia, di finire a terra e non avere la forza di rialzarmi.
Ma poi passa? C’è una fine? O devo rassegnarmi a giorni e notti così o magari peggio? Qualcuno ha la formula magica? Penso che sto diventando matta.
Gio
23
Ago
2018
Senza Titolo
Sarò un'illusa ma sogno un amore puro e allora aspetto, ti aspetto e nel frattempo me ne sto buona.
Mer
23
Ago
2017
Voglio andare via di casa e ricominciare una nuova vita
Ho 15 anni. Forse adesso mi giudicherete per la mia giovane età, penserete che saranno scenate di disperazione adolescenziale, capricci, vittimismo, ingratitudine verso mia madre che mi ha sempre pagato la scuola e le attività e che ha lavorato dalla mattina alla sera per poter mantenere me e mio fratello, la sua famiglia. Penserete che sarà colpa mia, anch'io lo penso, che forse l'ho resa io così infelice perché dice di essere un vegetale, di non avere più un'identità di donna, che tutti i suoi sogni sono andati in frantumi il giorno che mi ha messo al mondo, che doveva lasciare che mio padre, costantemente ubriaco, mi picchiasse quando ero piccola, che avrebbe dovuto abortire, che adesso sto rovinando la vita a lei e al suo fidanzato, che si vergogna di dire in giro che sono sua figlia, che doveva abbandonarmi in Ucraina dove sono nata. Che sono una stronza, una ritardata, un'idiota, che sono uguale a mio padre violento e nella vita farò la puttana perché non so fare altro. Io, in tutto questo sto zitta. Quando provo a ribellarmi ricevo solo schiaffi e pugni in testa, quando grido dal dolore dicono che voglio solo attirare l'attenzione, che io in verità non sto soffrendo dentro, che fingo e recito, che anzi sono un'assassina. Dicono che sono una pazza da manicomio, che merito di non esistere. Che non ho diritto ad alcuna libertà.
Di fatti non mi fanno mai uscire di casa, adesso non so nemmeno cosa significa avere degli amici, da tanto che non li vedo né sento. Mi hanno portato via la maggior parte dei vestiti, mi chiudono in camera a chiave senza computer o libri, mi riempiono di lavoro domestico. La mia privacy è costantemente violata, guardano le mie chat di whatsapp e scrivono ai miei compagni di classe, rivelando dei segreti sul mio passato, sul nostro passato tormentato. Quando volevo che la mia compagnia di amici conoscesse un'altra me, che a scuola è sempre con un sorriso e un'espressione serena in volto, che sa stare tranquillamente al mondo, che ha dei sogni da perseguire, delle persone su cui contare e che potessero contare su di lei. Volevo essere, all'esterno, una ragazza come tante, con tanti progetti e ambizioni, che ride e scherza con gli altri e non ha problemi a dire "mi piacerebbe venire al tuo pigiama party, grazie per l'invito". Volevo essere riservata e nascondere i miei sentimenti.
Poi tornavo a casa e vivevo una vita parallela, fatta di violenza e abusi, sia fisici che psicologici. Come si fa a vivere così. Questo non è vivere, è semplicemente esistere. Mi assumo anch'io le colpe dell'infelicità di mia madre, certo, sicuramente l'avrò delusa e ferita nel profondo, l'avrò fatta impazzire, perché ammetto anch'io di non essere una ragazza facile, anche se non capisco perché già all'eta di 5/6 anni mi dicesse che non valgo niente perché mia cugina parla bene il russo e io a malapena sapevo dire qualcosa in italiano. Non parlavo mai, ero taciturna, sola con i miei pupazzi e giocavo in silenzio con loro, ma questo la infastidiva e la faceva alzare le mani su di me. Non parlavo perché non ci riuscivo, era un mio difetto, ho iniziato tardi a comunicare: era ancora peggio però quando le maestre a scuola notavano i miei lividi e quando mi chiedevano spiegazioni, rispondevo ingenuamente che la mamma si era arrabbiata. Allora lì erano guai, ma non sapevo, allora, che dire la verità comportasse essere puniti.
Quindi, da allora, ho capito che dovevo mentire su quello che succedeva a casa.
Mi sto dilungando molto, dubito che qualcuno leggerà questo sfogo. Voglio semplicemente andare via di casa, e volevo trasmettere il messaggio che questo non è solo uno sfogo: è un grido di aiuto. Mi rendo conto che non ho un posto dove andare e ovviamente non voglio farmi ospitare dai miei amici, disturbando le loro famiglie. Mia cugina, le mie zie e mia nonna abitano in Ucraina e mio padre ha perso la patria potestà, non voglio andare a stare con lui perché è la persona più schifosa del mondo per me. Mi sento persa e abbandonata, sola. Andare via di casa vuol dire stare da sola, al freddo e a digiuno tante volte, ma sono pronta anche a questo; voglio solo dimenticare il male che sto sopportando. Mi tengo tutto dentro, non so nemmeno se è giusto scrivere una cosa del genere, online tra l'altro, ma voglio solo buttare fuori il veleno che c'è nel mio cuore. Voglio solo guarire le mie ferite, vorrei qualcuno che mi volesse bene al punto da dire "non importa che abbia fatto degli errori nella vita, io ti voglio bene comunque e voglio proteggerti". Non chiedo altro.
Ho una media scolastica molto alta (liceo linguistico) e il mio sogno è quello di frequentare l'università in UK o USA e viaggiare tantissimo all'estero. Mi hanno detto che viaggiare rende liberi, e la libertà per ora è un lusso che posso solo sognarmi. Magari sono più libera di altri bambini nel mondo, ma certamente non sono felice. Voglio essere felice.
Tante volte ho pensato di togliermi la vita, ma poi riflettendo valgo di più di un suicidio. I miei professori dicono che ho tanto potenziale e qualità, che dovrei tentare di entrare in prestigiose facoltà perché sono una ragazza con la testa sulle spalle e meriterei di essere ammessa, ma soprattutto, ce la potrei fare. Ho pianto quel giorno, e la mia prof di inglese non capiva la mia commozione. Ovvio che non capisce, perché non sa, che le sue parole mi hanno salvato la vita. Letteralmente. I prof delle superiori mi hanno dato la forza, inconsciamente, di andare avanti.
Ma non so per quanto resisterò ancora. Ancora tre anni, mi ha detto la mia psicologa, e poi sarò maggiorenne. Ma non posso sopportare, scusatemi, non ce la faccio.
Voglio pensare a me stessa, mi dispiace lasciare mio fratello, ma se ci vogliamo così bene troveremo l'occasione, fra qualche anno, di rivederci, ognuno con la propria vita. Da grandi. E io gli ho promesso che l'avrei cercato sempre. Non so perché mio fratello lo adora, gli consente tutto, anzi dice che se non ci fossi lei si potrebbe dedicare di più al loro rapporto. Scusatemi.
Non voglio gettare via il mio futuro, sarò eternamente grata a mia mamma per i soldi investiti nella mia educazione e l'amore, nel suo modo, che mi ha dato. Ma lei adesso mi sta facendo del male, giorno dopo giorno, e devo allontanarmi da lei. Così avrà la vita che aspetta da tempo, e auguro solo che realizzi tutti i suoi progetti e trovi la felicità.
La domanda è: dove vado? Fra due settimane inizia la scuola. Ma la scuola non è rifugio per la notte. E tutti sanno che di notti arrivano gli incubi.
Ho paura, tanta. Ma solo così potrò essere una donna forte nella vita...
Mar
10
Gen
2017
vorrei poterti avere ma non posso.
Continuo a non farcela, ieri sera ho pianto, e anche oggi, per lo stesso motivo, ho il cuore a pezzi, non mi rimarrà nemmeno un briciolo, e continuo… non ce la faccio più, continuo ad amarla anche se non dovrei, continua ad essere il mio pensiero fisso, da quando mi sveglio a quando m'addormento, fino nei sogni, anche li è presente… lei è ormai ovunque, ha invaso sia il mio cuore che la mia mente, però non devo amarla, non bisogna amare chi non ti ama… però continuo ad avere bisogno di lei… Lei è la prima ragazza per cui mi sono innamorato per davvero, l'ho capito dal primo momento, non riuscirò mai a dimenticarla, lei è la ragazza che ho sempre voluto, però non posso averla, non posso, lei è di un altro, questo il mio cuore non lo capisce, sente sempre il bisogno di lei, perchè senza di lei non si completa… dentro sto male, male da morire, ho il cuore che mi esplode, ogni parola che scrivo penso a lei, lei è il mio respiro, lei è il mio sogno, il mio desiderio, e nella vita reale I sogni se non sono premonitori non si avverano mai, a me non è successo mai, continuo ad avere quella falsa speranza che tutti noi crediamo quando un amore non è corrisposto, quella speranza che un giorno quelli che amiamo s'innamorino di noi.
Mer
28
Set
2016
Blef
Sto bene, me lo ripeto spesso.
Ho una buona salute, una famiglia sopportabile, qualche amico, la fila di ragazzi che mi chiee di uscire, dei quali non me ne piace nessuno, perché infondo ho troppe pretese, e anche la paura di accontentarmi di qualcuno, e poi perdermi il vero Amore!
Quanto è difficile trovare la persona giusta? Quanto è difficile provare qualcosa di vero per qualcuno? Quanto è difficile innamorarsi davvero? Quanto è difficile trovare qualcuno che ricambi? Mi sembra impossibile ..
Io ho 22 anni e nonostante la voglia di innamorarmi, sto perdendo la speranza, ormai mi chiedo se davvero esista questo sentimento, o è presente solo per i film e le persone che sembrano amarsi fanno solo finta! Mi sento sempre più razionale, quasi stupida nel sognare una storia..sempre più distante da questo sentimento, dalle emozioni che reca, sempre più lontana da tutto ciò che lo riguarda.
Mi proietto nel futuro è mi vedo come una di quelle donne sole, senza nessuno perché della vita non hanno saputo cogliere le occasioni, hanno fatto sempre scelte sbagliate,sono arrivate sempre tardi e sono rimaste indietro, da sole, mentre tutti erano già partiti. Ad aspettarla c'era soltanto una stazione vuota , che poi è diventata una casa anonima e inanimata. Triste realtà insomma.
Eppure sto bene , sto bene da sola. Ma so che avere qualcuno accanto è diverso, un' altra cosa. Lo posso solo immaginare, ma magari qualcuno di voi, fortunato, sa cosa significa davvero.
Lun
15
Ago
2016
Senza Titolo
Un po ci speravo, un po no, forse per paura anche se ci sono già passata ed è andata bene. Ma ogni volta è come se fosse la prima perché non è mai uguale...
Ero convinta che c eri e invece oggi ho avuto la conferma che invece dobbiamo riprovare....
Spero che non sia stato per colpa mia, per gli sforzi e i dolori non curati, spero che non sia stato per quel caffè di troppo, per il nervoso del lavoro, o per tutto l insieme.
Abbiamo provato diverse volte ma non ha funzionato, ma noi non ci arrenderemo, soprattutto lui che ti desidera ardentemente.
Prometto che quando ci sarai farò di tutto per te come per lei e cercherò di essere più forte e determinata ma anche giusta ed imparziale.
Iscriviti!
