Mer

23

Ago

2017

Voglio andare via di casa e ricominciare una nuova vita

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Ho 15 anni. Forse adesso mi giudicherete per la mia giovane età, penserete che saranno scenate di disperazione adolescenziale, capricci, vittimismo, ingratitudine verso mia madre che mi ha sempre pagato la scuola e le attività e che ha lavorato dalla mattina alla sera per poter mantenere me e mio fratello, la sua famiglia. Penserete che sarà colpa mia, anch'io lo penso, che forse l'ho resa io così infelice perché dice di essere un vegetale, di non avere più un'identità di donna, che tutti i suoi sogni sono andati in frantumi il giorno che mi ha messo al mondo, che doveva lasciare che mio padre, costantemente ubriaco, mi picchiasse quando ero piccola, che avrebbe dovuto abortire, che adesso sto rovinando la vita a lei e al suo fidanzato, che si vergogna di dire in giro che sono sua figlia, che doveva abbandonarmi in Ucraina dove sono nata. Che sono una stronza, una ritardata, un'idiota, che sono uguale a mio padre violento e nella vita farò la puttana perché non so fare altro. Io, in tutto questo sto zitta. Quando provo a ribellarmi ricevo solo schiaffi e pugni in testa, quando grido dal dolore dicono che voglio solo attirare l'attenzione, che io in verità non sto soffrendo dentro, che fingo e recito, che anzi sono un'assassina. Dicono che sono una pazza da manicomio, che merito di non esistere. Che non ho diritto ad alcuna libertà.

Di fatti non mi fanno mai uscire di casa, adesso non so nemmeno cosa significa avere degli amici, da tanto che non li vedo né sento. Mi hanno portato via la maggior parte dei vestiti, mi chiudono in camera a chiave senza computer o libri, mi riempiono di lavoro domestico. La mia privacy è costantemente violata, guardano le mie chat di whatsapp e scrivono ai miei compagni di classe, rivelando dei segreti sul mio passato, sul nostro passato tormentato. Quando volevo che la mia compagnia di amici conoscesse un'altra me, che a scuola è sempre con un sorriso e un'espressione serena in volto, che sa stare tranquillamente al mondo, che ha dei sogni da perseguire, delle persone su cui contare e che potessero contare su di lei. Volevo essere, all'esterno, una ragazza come tante, con tanti progetti e ambizioni, che ride e scherza con gli altri e non ha problemi a dire "mi piacerebbe venire al tuo pigiama party, grazie per l'invito". Volevo essere riservata e nascondere i miei sentimenti.

Poi tornavo a casa e vivevo una vita parallela, fatta di violenza e abusi, sia fisici che psicologici. Come si fa a vivere così. Questo non è vivere, è semplicemente esistere. Mi assumo anch'io le colpe dell'infelicità di mia madre, certo, sicuramente l'avrò delusa e ferita nel profondo, l'avrò fatta impazzire, perché ammetto anch'io di non essere una ragazza facile, anche se non capisco perché già all'eta di 5/6 anni mi dicesse che non valgo niente perché mia cugina parla bene il russo e io a malapena sapevo dire qualcosa in italiano. Non parlavo mai, ero taciturna, sola con i miei pupazzi e giocavo in silenzio con loro, ma questo la infastidiva e la faceva alzare le mani su di me. Non parlavo perché non ci riuscivo, era un mio difetto, ho iniziato tardi a comunicare: era ancora peggio però quando le maestre a scuola notavano i miei lividi e quando mi chiedevano spiegazioni, rispondevo ingenuamente che la mamma si era arrabbiata. Allora lì erano guai, ma non sapevo, allora, che dire la verità comportasse essere puniti.

Quindi, da allora, ho capito che dovevo mentire su quello che succedeva a casa. 

Mi sto dilungando molto, dubito che qualcuno leggerà questo sfogo. Voglio semplicemente andare via di casa, e volevo trasmettere il messaggio che questo non è solo uno sfogo: è un grido di aiuto. Mi rendo conto che non ho un posto dove andare e ovviamente non voglio farmi ospitare dai miei amici, disturbando le loro famiglie. Mia cugina, le mie zie e mia nonna abitano in Ucraina e mio padre ha perso la patria potestà, non voglio andare a stare con lui perché è la persona più schifosa del mondo per me. Mi sento persa e abbandonata, sola. Andare via di casa vuol dire stare da sola, al freddo e a digiuno tante volte, ma sono pronta anche a questo; voglio solo dimenticare il male che sto sopportando. Mi tengo tutto dentro, non so nemmeno se è giusto scrivere una cosa del genere, online tra l'altro, ma voglio solo buttare fuori il veleno che c'è nel mio cuore. Voglio solo guarire le mie ferite, vorrei qualcuno che mi volesse bene al punto da dire "non importa che abbia fatto degli errori nella vita, io ti voglio bene comunque e voglio proteggerti". Non chiedo altro.

Ho una media scolastica molto alta (liceo linguistico) e il mio sogno è quello di frequentare l'università in UK o USA e viaggiare tantissimo all'estero. Mi hanno detto che viaggiare rende liberi, e la libertà per ora è un lusso che posso solo sognarmi. Magari sono più libera di altri bambini nel mondo, ma certamente non sono felice. Voglio essere felice.

Tante volte ho pensato di togliermi la vita, ma poi riflettendo valgo di più di un suicidio. I miei professori dicono che ho tanto potenziale e qualità, che dovrei tentare di entrare in prestigiose facoltà perché sono una ragazza con la testa sulle spalle e meriterei di essere ammessa, ma soprattutto, ce la potrei fare. Ho pianto quel giorno, e la mia prof di inglese non capiva la mia commozione. Ovvio che non capisce, perché non sa, che le sue parole mi hanno salvato la vita. Letteralmente. I prof delle superiori mi hanno dato la forza, inconsciamente, di andare avanti. 

Ma non so per quanto resisterò ancora. Ancora tre anni, mi ha detto la mia psicologa, e poi sarò maggiorenne. Ma non posso sopportare, scusatemi, non ce la faccio. 

Voglio pensare a me stessa, mi dispiace lasciare mio fratello, ma se ci vogliamo così bene troveremo l'occasione, fra qualche anno, di rivederci, ognuno con la propria vita. Da grandi. E io gli ho promesso che l'avrei cercato sempre. Non so perché mio fratello lo adora, gli consente tutto, anzi dice che se non ci fossi lei si potrebbe dedicare di più al loro rapporto. Scusatemi.

Non voglio gettare via il mio futuro, sarò eternamente grata a mia mamma per i soldi investiti nella mia educazione e l'amore, nel suo modo, che mi ha dato. Ma lei adesso mi sta facendo del male, giorno dopo giorno, e devo allontanarmi da lei. Così avrà la vita che aspetta da tempo, e auguro solo che realizzi tutti i suoi progetti e trovi la felicità. 

La domanda è: dove vado? Fra due settimane inizia la scuola. Ma la scuola non è rifugio per la notte. E tutti sanno che di notti arrivano gli incubi.

Ho paura, tanta. Ma solo così potrò essere una donna forte nella vita... 

 

4 commenti

Esatto,dove vai?

Potresti,andare dai carabinieri e spiegare la tua situazione,esattamente come hai fatto qui,di che te ne vuoi andare di casa ma non hai un posto e vedi se è il caso di sporgere denuncia contro i tuoi,se ci sono gli estremi. Loro troveranno un assistente sociale affinchè la vostra situazione familiare possa migliorare e in casi estremi potresti venire assegnata ad un'altra famiglia finchè non compi 18 anni. In ogni caso saresti tutelata e non più sola come adesso

 

Avatar di AnonimoAnonimo alle 12:04 del 24-08-2017

Scappare di casa non è la scelta giusta, devi documentare tutto quello che ti succede e portare quello che raccogli alla polizia: registra le conversazioni con tua madre e il compagno con il cellulare, se ti picchiano e ti rimangono i segni fai delle foto, se riesci proprio a filmarli nell'atto di picchiarti sei a cavallo, hai già vinto la causa. Chiedi l'aiuto di un adulto di cui ti fidi, come un insegnante, e raccogliete prove per portare sti due stronzi in tribunale. Probabilmente tua madre perderebbe la tua custodia e fineresti in una struttura di accoglienza o in affido presso una buona famiglia, se sei fortunata; penso che se i tuoi parenti in Ucraina ti reclamassero e tu non volessi andare con loro avresti la possibilità di opporti, dato che tutta la tua vita è qua e magari non conosci neanche la lingua. 

So che è una cosa che fa paura, magari a tratti pensi che non ti va così male e a tutte quelle volte che tua madre è stata buona con te, ma ti assicuro che nelle famiglie normali non ci si alza le mani addosso nè ci si augura la morte a vicenda. Devi essere forte e fare la cosa giusta.

Un abbraccio. 

Avatar di KintsugiKintsugi alle 16:10 del 24-08-2017

ragazza finiscilo il liceo

sei una tipa fuori dal normale, lo si capisce al volo

poi partirai e sarà una splendida rivincita

engioi 

Avatar di acerbisacerbis alle 22:35 del 24-08-2017
Condivido i primi commenti

Ciao Anonimo, mi dispiace davvero tanto, mentre leggevo quello che hai scritto, ho provato tanta tristezza, ma anche rabbia..

Non sto qui a dirti di resistere, perché solo chi è nella tua situazione può capirti, quelli che dicono:"finisci la svuola, o, aspetta i 18" non capiscono nemmeno un po' quanto starai soffrendo..

Però, ricordati che dentro di te, esiste una forza, una voce.. chiamala rabbia come ho detto, o chiamala libertà, ma devi ascoltarla, perché a 15 anni, non puoi vivere cosi, e tua mamma deve capirlo, anche a costo di perderti, perché Anonimo, parliamoci chiaro..

L'amore di una famiglia non è questo.. l'amore di chi dovrebbe isegnarti come cavartela, non è questo!!!

Armati di tanto coraggio, e fai qualcosa, qualsiasi cosa per andartene, anche al costo di denunciarla.. e se dentro di te, penserai se è sbagliato ciò che vuoi fare, chiediti subito se è giusto picchiare una ragazza di 15 anni, toglierti la privacy, non farti avere amici, e tutta la merda che stai passando.. se è vero che la vita è una, non sprecarla cosi.. in mani di persone violente.. cerca aiuto da qualcuno di cui ti fidi.. e per qualsiasi cosa, sappi che io seguirò lo sfogo, così se risponderai, insomma, sono qui, e tante altre persone di cuore sono qui per consigliarti.. spero di averti aiutata, un abbraccio di cuore.

GreenFTW 

Avatar di GreenFTWGreenFTW alle 15:35 del 06-02-2018

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