Tag: professoressa

Mar

26

Mar

2019

Galeotto fu il porcone e chi me lo ha fatto tirare

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Ira

Mi sono cagato le palle di subire le angherie di quel barbagianni incarugnito della mia professoressa di italiano, fanculo lei e la sua materia del cazzo che mi ci asciugo il perineo con tutto il buco del culo con i suoi compiti, che non ho manco più voglia di copiare ormai dal livello di rottura di balle che le sue bambinaggini di merda hanno raggiunto nei miei confronti.

Se ne esce ogni lezione con una nuova presa per il culo, con le sue frecciatine e dispettucci bambineschi di merda che erano fuori moda quando io ero uno spermatozoo nei coglioni di mio padre, tratta ogni persona diversamente in base a quelli che le stanno sul culo (perchè durante le sue ore fanno cose più importanti e/o perchè non vanno in chiesa e non sono cattolici) e quelli che invece apprezzano un po' la sua materia da quattro soldi da impiegato statale fancazzista, cioè nessuno, tranne quelli che fanno i lecchini e fanno finta che sono falsi quanto i suoi sorrisini del cazzo, che ti sfodera mentre ci trova gusto nel prenderti di mira dopo averti lanciato una delle sue frecciatine allla fragranza di sterco di cammello o dopo che ti ha interrogato facendoti delle domande a cui manco l'autore del libro avrebbe saputo rispondere.

Ogni qualvolta che rimprovera qualcuno perchè non ha fatto il bravo schiavetto (8 volte e mezzo su 10 sono io) o perchè non ha letto i libri di merda che ci obbliga a leggere (che sono quasi sempre di autori semisconosciuti che hanno venduto 14 copie comprese quelle che hanno comprato i parenti per compassione) e che ci mette 2 se non lo facciamo (a me ha messo 2 già 3 volte sta maiala troia) questa stronza fumante ci mitraglia con i suoi sputacchietti provenienti dal serbatoio che ha dentro quel mento di palle rugose che si ritrova e che le arriva alle ginocchia mentre blatera le sue puttanate da medioevo sul fatto che bisogna passare tutto il giorno a studiare compresi sabati e domeniche.

E' stato bellissimo riempirla di insulti fino a farla piangere quella stronzaccia ultras cattolica, hanno fatto un casino, hanno chiamato la preside e gira voce che l'anno prossimo se ne voglia andare... SIIIIIIII CAZZOOOOOOOO. Mi hanno sospeso per due giorni ma ne è valsa la pena. Decisamente valsa.

 

Dom

24

Feb

2019

Non riesco piĆ¹ a parlare a scuola

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Sono sempre stata timida, ma all'inizio della seconda superiore riuscì ad aprirmi di più.
Ero diventata più "Chiacchierona" e a tutti i professori faceva piacere.
A partire del 3° anno cambiai istituto, e mi ritrovai con una professoressa di italiano molto gentile e disponibile, ma non riuscivo nemmeno un po' a parlare o a dare un'interrogazione. (ho fatto due anni in uno).

Con lei mi ritrovavo sempre a far scene mute imbarazzantissime ( anche se studiavo ) e non riuscivo ad aprir bocca.

Pensai fosse solamente vergogna, dato che non conoscevo bene quella professoressa, ma sbagliavo.


Quando mi viene il nodo in gola è sopratutto perché ho paura di sembrare ignorante (ho difficoltà ad esprimere verbalmente i concetti, perché mi sento sempre giudicata. Oppure non trovo sinonimi adeguati per continuare una conversazione) e anche se mi sforzo a parlare, la professoressa pensa sempre che io non abbia studiato, oppure che non abbia la minima idea di ciò che sta dicendo in quel momento.

Io studio e ricordo...ma non mi dà tempo di mettere insieme le idee per poter rispondere alla domanda.

Nello scritto riesco più o meno ad esprimermi bene, per l'appunto la mia professoressa si accorse di questo, e mi chiedse (ovviamente): "Perché allora non metti lo stesso impegno anche nell'orale? sai, quest'anno sei maturanda. Avrai anche l'orale!"

Ma il mio problema è questo!
è come se non riuscissi più a parlare o a esporre. Mentre nelle altre materie ho voti sufficienti e buoni, con lei ho questo blocco che non riesco a spiegarmi.

 

Non capisco come iniziare a migliorare questa mia difficoltà. Fuori da scuola parlo tranquillamente...è solo con lei questo mio silenzio.

Ormai lei si sta stancando di questi miei silenzi...E dopo mi tocca sentire i suoi rimproveri come se fossi una bambina piccola (ho 19 anni) come ad esempio: "Si vede che non hai studiato, è palese!", "Perchè non ti impegni come ti impegni nello scritto?!".

 

La professoressa sa benissimo che ho molte conoscenze ma non riesco ad esporle...e come ho detto, si sta irritando perché non trovo un modo per poter superare la cosa.

 

Non riesco più ad esprimermi...e mi sto vergognando tantissimo della mia situazione.
Sto cominciando ad odiarmi, perchè poi io piango dalla vergogna e così facendo mostro agli altri che sono ancora una bambina.

Quando poi riesco a parlare non so appiccicare nemmeno una sillaba, e lì sì che passo per la ritardata di turno.

Mi vergogno che, a 19anni suonati, non riesca ad esporre e parlare come una normale ragazza della mia età.

Dom

09

Dic

2018

Il Ritorno a Se Stessi

Sfogo di Avatar di DarkerDarker | Categoria: Lussuria

Ultimamente, come non mai, ho questa necessità di parlare con qualcuno di sconosciuto. Per sfogare tutte quelle cose che nella vita reale non puoi fare. Se penso a tutto questo mio ultimo periodo della mia vita (2 anni) mi chiedo esattamente quando finalmente potrò ritenermi felice. 

Beh, questo periodo è stato pessimo, ho perso amici, lavoro, la persona più importante della mia vita, mi sono ritrovata a terra, spezzata e arrabbiatissima. Mi sento sempre più spesso non compresa, quella voglia di gridare spaccare il mondo e condividere quella disperazione che fa parte di me dal momento che sono venuta al mondo. Di recente ho iniziato a perdere anche quella fiducia, forza e corazza che mi ero creata per stare al mondo. E mi sento nuda e vulnerabile. E ho paura. La solitudine che è sempre stata mia cara amica improvvisamente mi soffoca e mi trascina verso il basso, in un baratro sempre più profondo. 

Allora mesi fa deciso di andare in terapia, dopo anni che ho passato a saltare da un terapista all’altro trovo un dottore con cui scatta subito quell’affinità. Un grande, riesco ad aprirmi come non mai, ma da quando frequento il suo studio ho iniziato a perdere le mie sicurezze, portandomi al sopraccitato malessere amplificato.

Anni fa ho avuto una relazione importante dove la mia ex ragazza mi ha stracciato l’anima e l’orgoglio a pezzi, mi ha ferita a tal punto che mi sono ripromessa che non mi sarei mai più innamorata. Ero quella ragazza che ti darebbe l’anima per vederti felice e sopprimerebbe la sua per la tua. Che cosa sbagliata. Ovviamente lei se ne accorse e se ne approfittò, e io purtroppo, che avevo bisogno di amore in quanto non ne avevo mai ricevuto, nemmeno dalla mia famiglia, ero attaccata a lei e al sentimento che ci legava con la stessa modalità con cui un eroinomane ama l’eroina. Dopo 2 anni mi sveglio e la lascio. Trascinandomi questa esperienza insieme alla mia infanzia traumatica. Trasformandomi in una persona che disperatamente voleva essere l’opposto di quello che era la sua natura. Io volevo essere una sciupa femmine, non una di quelle che si innamora. E allora me lo imposi. Mi imposi che non mi sarei mai più voluta innamorare, non volevo stare così male mai più, per me non ne valeva la pena. Ci riuscì e iniziai a scopare in giro per la mia gioia, senza vincoli, sentimenti, e la paura era finalmente volata vi da me.

E non di certo facile, sono una bella ragazza ma non ci sapevo fare per niente. Per la mia limitata esperienza ho capito che le Donne, in genere, vogliono:

1) Un Partner che trasudi Sicurezza, ma che al col tempo le faccia vivere sul filo del rasoio non dando loro certezze sul sentimento

2) Il Bad Guy (lo stronzo/a) pagano, pagano perché quel tipo di atteggiamento le attirà come api con il miele per i motivi citati nel punto 1

3) Giocare sulla sindrome da Crocerossina facendo credere loro che sono le uniche che potrebbero cambiarti e aiutarti a diventare una persona migliore, per poi sparire e riappariread intermittenza per dare loro quel colpo al Cuore per farle sentire importanti in un’incertezza generale.

4) Se le fai vedere che non te ne frega un gran cazzo e che praticamente te la vuoi solo scopare non lo accetta, sclera e cerca in tutti modi di trovare segnali che non ci sono per convincersi che invece tu sia presa/o da lei. E inizia a desiderarti più di qualsiasi altra cosa

5) Grazie a Dio non sono tutte così (80%) e poi sarebbe carino se ognuno di voi aggiungesse parti alla lista o commenti e considerazioni in merito

6) Una moto, un atteggiamento spavaldo e un filo arrogante e simpatico con un tocco di cultura, sicurezza e una spruzzata di dolcezza fanno bagnare qualsiasi donna. C’è poco da fare, a quasi tutte piace un certo tipo di standard. Devi dare sempre l’idea che sai che cosa stai esattamente facendo.

e allora Darker, perché rompi i coglioni con questa lista?

io ero diventata così, e trombavo un sacco. Lo sono in parte tutt’ora ma sono cambiate delle cose;

È come se all’improvviso io debba mutare nuovamente in una terza forma: tra quello che ero e quello che ho desiderato diventare

e tutto questo da quando è apparsa nella mia vita la Prof.

(ex mia prof del liceo con cui mi frequento di tanto in tanto, lei è fidanzata e per il momento non è successo assolutamente nulla)

Brucio quando la ho vicino a me, e ogni volta saltarle addosso diventa sempre più difficile, passo da desiderarla solo fisicamente a provare un po’ di romanticismo nei suoi confronti, tanto che ho deciso di regalarle un libro per Natale e mi sto già pentendo perché mi sembra un’atteggiamento da sfigata che non scopa. Però al col tempo voglio regalarle qualcosa e vederla felice. È tipo una settimana che penso sempre a lei e ho voglia di vederla ma non le scrivo perché ho paura che possa capire. Ho questa cazzo di confusione che mi uccide, non so perché mi terrorizza così tanto lanciarmi. È un anno che ci frequentiamo saltuariamente. E poi è fidanzata e mi sembra di romperle le palle di scriverle, non lo so... Passo da non pensare a lei a pensarla spessissimo. So solo che mentre scrivo ora, la vorrei qui, vorrei scoparci baciarla, sentire il suo odore e sapore, e abbracciarla. E ho paura di tornare troppo indietro, di innamorarmi, di un’altra situazione sbagliata e di trovarmi schiacciata nuovamente in mezzo a un sentimento che non so gestire.  

È una vita che ho paura di Vivere, e da poco tempo che sto iniziando a scrollarmi da dosso la depressione. Ma adesso ho bisogno di vivere. È ho bisogno di parlarne con qualcuno e di consigli. Grazie  

 

Lun

23

Apr

2018

Sesso, Desiderio, Ex Prof

Sfogo di Avatar di DarkerDarker | Categoria: Lussuria

Parto subito dicendo che ho sempre avuto la “perversione” di andare a letto con un’ insegnante, (Sono Lesbica). Una di quelle cose che se ci penso mentre faccio sesso mi fa venire quasi imemdiatamente. Mi eccita da morire, e poi ho sempre avuto il pallino della Milf (che mi sono già portata a letto ma questa è un’altra storia).

Poco tempo fa, parliamo di 7 mesi fa, ho reincontrato una mia ex prof  del liceo, bisessuale dichiarata, sta con una donna, lei sa che sono Lesbica e fin qui tutto ok.

se devo essere sincera quando ero più piccola manco mi piaceva, però quella sera, non so, l’ho guardata e mi è partito l’ormone.

abbiamo iniziato ad uscire di tanto in tanto, a volte sole, a volte no. E più passa il tempo, e più me la scoperei, sogno molto spesso di scoparmela e più volte sono venuta nel sonno. Quando le sfioro la pelle mi passa una scarica elettrica su tutto il corpo, poi vabbè è eccezionale, unica, molto intelligente, acculturata, spiritosa e un peperino. Passo la metà del tempo che mi parla a pensare a tutte le porcate che farei con lei se potessi, mi da l’idea di una che a letto ha fantasia. Vorrei portarmela a letto concretamente, io ne ho 25, lei 50 ed è fidanzata in crisi ma questo mi preoccupa meno in quanto la maggior parte delle mie avventure di una notte erano etero e fidanzate. Mi preoccupa l’età, mi preoccupa il suo No, non me ne è mai fregato nulla di un No ma questa volta mi blocca a tal punto da non lanciarmi. Ho paura di sentirmi dire che è nella mia testa e basta, nulla che potrà mai essere concreto.

il nostro rapport è un po’ strano, ci stuzzichiamo facciamo battute a sfondo sessuale, mi ha confidato che le cose con la fidanzata non vanno bene e che spessp discutono anche per idiozie. Io credo che in fondo lei sappia che a me attizza, solo che io vorrei un suo segnale anche un No, è ambigua, le piace piacere. Una volta mi lanciò lì che le picaciono quelle giovani (eravamo con altra gente) e per la prima volta in vita mia sono diventata rossa e ho abbassato lo sguardo per l’eccitazione e per vergogna. Ma non do molto peso a quello che ha detto, poteva essere anche solo una provocazione

Davanti a lei non riesco ad essere me stessa al 100% come farei provandoci con qualsiasi altra donna. Sinceramente non ho mai avuto troppi problemi (ho preso tanti no e tanti si non sono Rodolfo Valentino intendiamoci ahahahahah) penso di saperci fare abbastanza ma lei mi fa troppo sangue non ragiono, ho proprio voglia di possderla e sottometterla.

amici, non so che fare, ho voglia di fottermela ma ho paura che quella che sarà fottuta sarò proprio io

Non è mai successo nulla, non so nemmeno come provarci con lei, mi paralizzo per la paura di fare una figura di merda, fosse per me la bacerei e la porterei di peso a letto!

aug! (Rumori di clave)

buonaserata! 

Gio

01

Feb

2018

Stufo della scuola e della mia vita

Sfogo di Avatar di VincenzoVincenzo | Categoria: Ira

Oggi è stato un giorno di merda. Sono un ragazzo di 17 anni, frequento un liceo scientifico e quest'anno non vado molto bene, infatti purtroppo sono stato rimandato in matematica e fisica. Ma non è questo il problema. Da lunedì fino a ieri ho avuto la febbre oltre 39, ma nonostante ciò ho studiato e svolto gli esercizi, perché questa settimana e la prossima saranno piene di verifiche, anche quelle di recupero. Il fatto è questo: per oggi c'era da fare una versione di latino, solo che ieri per studiare filosofia che interrogava mi sono completamente dimenticato di farla. Stamattina alle 7, mentre preparavo lo zaino, mi sono ricordato di non aver fatto la versione di Latino, anche perché la prof controlla i quaderni e ce le fa correggere. Allora in fretta e furia non avendo tempo l'ho cercata su internet e l'ho copiata (cosa che non avevo mai fatto perché sapevo i lati negativi, infatti nelle versioni in classe prendo sempre 7 tranne una che ho preso 8.5). Arrivata la prof, sfiga ha voluto che avesse i cog*ioni girati stamattina e mi ha chiamato per farmi leggere la traduzione. Allora inizio a leggerla, nel frattempo controllandola perché non mi fido di quelle su internet, ed ecco che lei si ferma e mi dice bastardamente di analizzare ogni singola parola del periodo (parliamo di 3 righe di frase). Allora inizio ad analizzare, e lei mi chiede, tutta incazzata, i vari elementi nella frase. Io rispondo e sbaglio ovviamente, non avendola fatta io la versione, e lei inizia ad urlarmi contro, mi minaccia di bocciarmi che sono un incapace che mi piace vincere facile copiando le versioni su internet, e mi ha urlato contro che mi avrebbe messo 2 sul registro, prendendomi in giro perché non l'avrei mai più recuperato (andiamo, come faccio a prende 10 in una versione con Questa?). Alla fine dell'ora, mi chiama alla cattedra tutta incazzata che domani mi vuole interrogare su tutto Il programma di latino fatto quest'anno. Io, cercando di mantenere la calma, e non so come ho fatto, dato che in questo periodo sono molto nervoso e agitato (perché non esiste solo lei, io sono stato rimandato in fisica, in matematica, ho le interrogazioni di filosofia e storia che chiede porca putt*ana tutto il programma, in più avevo anche la febbre, come cazzo la facevo una versione ieri?) le ho ricordato che nelle versioni vado sempre bene, che tutte le volte che mi ha chiamato io ho sempre risposto correttamente e sopratutto non avevo mai copiato le versioni da internet. Ora non so cosa fare, se chiamare il preside o organizzare un colloquio con i miei genitori, perché veramente mi sono rotto il caz*o di questa professoressa. Ah dimenticavo di dire che dopo di me ha chiamato altri 5 a correggere e tutti avevano evidentemente copiato, solo che a loro non ha detto niente , si è limitata a dire "così poi io divento cattiva. Fatemi sapere cosa ne pensate di questa situazione e datemi consigli

 

Dom

04

Set

2016

Sono innamorata persa della mia ex-prof

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Lussuria

Sono sempre stata innamorata della mia prof di italiano delle medie. No, non sono omosessuale!Ho avuto esperienze solo con uomini e non ho mai desiderato un'esperienza omosessuale a meno che non fosse la mia prof. Ora io ho 20 anni e lei 30 piu di me. Ci siamo incontrate ancora poco tempo fa per strada e abbiamo passato un'oretta insieme. Le telefono almeno una volta al mese (per non destare sospetti) e quando ritorno nella mia citta lei e' profondamente dispiaciuta se non riusciamo a vederci. Non e' sposata, vive da sola a pochi isolati da me. E' bella, affasciante con quel tocco di malizia e sguardi ammiccanti che mi fanno scoppiare il cuore se sono rivolti a me. Non ho mai capito la sua inclinazione sessuale ne sono riuscita ad aprire il discorso. Lei sa che ho una relazione etero, pero'. Mi riempie di complimenti ma se io li ricambio lei retrocede, anzi si chiude dicendomi che lei non merita queste accortezze da parte mia. No, non e' solo ammirazione ma c'e' un coinvolgimento sia mentale che fisico da parte mia. Ogni volta che mi guarda profondamente negli occhi la bacerei, senza esitazione alcuna. Detto questo lei non sa niente dei miei sentimenti che faccio sempre piu fatica a reprimere. Finalmente mi sono sfogata!

Mer

06

Apr

2016

Senza Titolo

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Posso abbracciare una mia ex professoressa che incontro spesso per strada? Sapete io le voglio tantissimo bene 

Gio

17

Dic

2015

La mia professoressa di fisica

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Lussuria

Probabilmente quelli che leggeranno questo racconto non ci crederanno mai a quello che mi è successo, ma vi do la mia parola che è tutto vero!  Ero al 3 superiore e posso dire di aver conosciuto un angelo in carne ed ossa. La mia professoressa di fisica era una bella donna sulla quarantina. Era bionda naturale, con un viso delicato e la pelle chiara. Io non avevo ancora compiuto sedici anni, quando entrò in classe per la prima volta.Ma la cosa che mandò tutti subito su di giri, fu il fatto che indossava una gonna corta di qualche centimetro sopra il ginocchio. Le sue gambe erano una visione che scatenava molte fantasie in noi maschietti, a quell’età bramosi di sesso come un branco di lupi affamati.I più malandrini pensarono di staccare il pannello anteriore della scrivania, per sbirciare meglio sotto le sue gonne. Naturalmente, tutti cercavano di conquistare la sua attenzione. Ma io diventai presto il suo preferito. La facevo sorridere. Quando spiegava qualcosa alla lavagna, se dimenticava una parentesi tonda in una formula, dicevo a voce alta: "Chiuda la parentesi, professoressa, che fa freddo." E altre cose del genere. Avevo sempre la battuta pronta.Aveva un metodo di insegnamento non ordinario. Fu lei a inventare il V.A.S.. Il cosiddetto "voto a sorpresa". Consistenza essenzialmente in un voto che nulla aveva a che fare con la sua materia. Il voto a sorpresa poteva essere assegnato per qualsiasi cosa. Se per esempio qualcuno arrivava in ritardo, magari atteggiandosi un po’ per far vedere una nuova maglietta, si prendeva un 7 v.a.s.. Se la lezione stagnava e in classe ci si annoiava, una battuta che faceva ridere risollevando gli animi si beccava un 8 v.a.s..Io avevo un bel po’ di 8 v.a.s., ma nella sua materia ero una frana. La fisica non riusciva a entrarmi in testa. Ma visto che ero brillante e simpatico, la professoressa decise di interrogarmi a ogni sua lezione. Quando arrivava in classe, dovevo alzarmi e andare alla lavagna. Lei aveva quattro lezioni a settimana, e ogni volta ero il primo degli interrogati. Talvolta, l’unico.Niente da fare, la fisica non riusciva a entrarmi nella testa. Lei mi faceva qualche domanda e poi sorridendo mi rimandava al mio posto. 3! Ogni volta un 3. Ne avevo collezionato talmente tanti da entrare nei guinness dei primati!. Quando l’anno scolastico stava per terminare il mio rendimento in fisica faceva pena, ma avevo un bella sfilza di 7 e 8 v.a.s., che andavano un po’ a compensare i 3. La media totale, comunque, non superava il 4 e mezzo.Ero il suo preferito, e lei mi disse che se all’ultima lezione avessi preso la sufficienza mi avrebbe promosso ugualmente.Studiai per giorni, e l’ultimo giorno di lezione mi presentai convinto di farcela. Mi fece domande semplici, voleva aiutarmi. "4!" disse alla fine. "Stai migliorando." E sorrise. Era davvero bella, quando sorrideva sembrava che l’aula s’illuminasse.Ero sempre il suo preferito, la facevo sempre sorridere con le mie risposte brillanti, perciò alla fine della lezione mi chiamò da parte e disse che sarebbe tornata il mercoledì per gli scrutini. Prima di riunirsi con gli altri professori, mi avrebbe interrogato di nuovo. "Preparati per bene, e se rispondi ti promuovo."Mi presentai di buon mattino. La scuola era già chiusa. Lei mi interrogò di nuovo. Non c'è nulla da fare. Abbastanza dispiaciuta, disse che mi avrebbe rimandato a settembre. Ma poi aggiunse una cosa che riempì la mia estate di felicità. "Facciamo così, ti darò qualche lezione privata prima degli esami di riparazione." E quindi mi lasciò il suo numero di telefono. "Chiamami, quando torni dalle vacanze" disse con quel sorriso speciale.E così feci. Naturalmente, durante tutta l’estate non pensai neanche lontanamente ai libri. Il manuale di fisica non era entrato neppure per un momento nei miei pensieri. Dopo ferragosto la chiamai, mi diede l’indirizzo e andai a casa sua.Era una casa molto diversa dalla mia. Non sapevo come potevano essere le case delle professoresse di fisica, ma la sua mi sembrò un’abitazione fantastica. Non c’erano formule appese ai muri, come mi ero immaginato, ma bei quadri e stampe antiche alle pareti, molti libri, e più d’un tappeto sul pavimento."Vieni" disse. E mi portò in quello che doveva essere il suo studio. Anche lì una grande libreria, una capiente scrivania, diverse sedie e un divano. La casa non mostrava la presenza di altre persone. "Sono separata" disse, come per rispondere a una mia muta domanda. Feci un gesto con il capo, come per dire che capivo. In realtà, non sapevo nulla di separazioni. A quel tempo pensavo che se un giorno mi fossi innamorato e poi sposato sarebbe stato per sempre.Indossava una gonna celeste a piegoline e una T-shirt di una tonalità più chiara dello stesso colore, tanto scollata da provocarmi delle vertigini se ci andavo con gli occhi sopra, cosa che cercavo con tutta l’anima di non fare. Eravamo quasi della stessa altezza.Mi fece accomodare accanto a lei e aprì il libro. La sua vicinanza mi provocava un certo nonsocché di indefinibile. Non le ero mai stato così vicino. Le nostre gambe quasi si toccano, e continuavo a fare una fatica bestiale per non guardare dentro la scollatura della T-shirt. Lei era perfettamente consapevole del mio imbarazzo. Avevo sedici anni e la mia esperienza sessuale consisteva essenzialmente in un numero imprecisato di baci con due o tre ragazzine, alcuni toccamenti piuttosto calorosi su una panchina del parco, e, solo per una volta, una sega che mi fece una ragazzina di quindici anni, senz’altro molto più esperta di me, vista la facilità con cui tirò giù la lampo degli jeans e la destrezza con la quale in poche mosse mise il mio uccello all’aria, cominciando a smanettarlo sempre più velocemente finché non venni tra le sue mani. La prima volta della mia vita che venivo tra le mani di una donna. Anche se dire "donna" riferito a una ragazzina di quindici anni oggi mi pare una parola grossa. Allora mi sembrava normale. Ma era una ragazzina facile e io non ero certo il primo al quale faceva il servizietto, visto il codazzo di maschietti che sbavavano dietro di lei.Su quell’episodio ci campai per mesi. Nel senso che per mesi mi feci delle seghe, ripensando alla sborra che colava tra le mani dell’amichetta.Ecco, se queste erano state fino ad allora le mie esperienze sessuali, immaginate cosa potessi provare stando vicino a una bella donna di quarant’anni. Un complesso di Edipo all’ennesima potenza, anche perché aveva giusto l’età di mia madre.La prima mezz’ora di lezione passò quasi tranquillamente. Dal canto mio cercavo di concentrarmi sulla materia, gli occhi fissi sul libro e su un quaderno dove lei ogni tanto scriveva qualcosa."Facciamo una pausa" disse, posando una mano sulla mia gamba. "Ti preparo una spremuta di arancia."Riuscii a mugolare un sì stentato. Quella mano mi aveva sconvolto. La sera, a casa, mi feci una sega, ripensando alla sua mano, al seno che s’intravedeva sotto la maglietta, alle sue gambe. Desideravo la mia professoressa di fisica più d’ogni altra cosa al mondo. Avrei voluto sposarla. Sì, avrei voluto sposarla e stare per sempre accanto a lei. Decisi seduta stante che sarei diventato un grande fisico, da premio Nobel, così anche lei si sarebbe innamorata di me.Il giorno seguente, la professoressa di fisica indossava una gonna di seta leggermente più corta e una magliettina più aderente dell’altra ma altrettanto scollata e, per quanto potevo vedere, non aveva reggiseno.Ci sedemmo alla solita scrivania, e facevo fatica più del giorno prima a seguire la lezione. Ero continuamente distratto dal suo seno che ogni tanto sfiorava il mio braccio. Quando poi tendeva la schiena all’indietro per sgranchirsi le spalle, la gonna di seta scivolava lungo le sue gambe scoprendole quasi del tutto. Già pensavo che quella sera mi sarei fatto una sega memorabile.Ero sudato, e non solo perché quell’agosto faceva un caldo insopportabile."Senti" disse. "Tu non riesci a concentrarti, che hai?"Cosa potevo rispondere? Cosa poteva rispondere un ragazzino di sedici anni?"Niente" risposi. "Fa caldo.""Hai caldo? Anch’io ho caldo. Vieni con me" aggiunse, posandomi di nuovo una mano sulla gamba, stavolta pericolosamente vicino all’inguine.Ebbi una reazione immediata. Il mio uccello guizzò e mi premette con forza sugli jeans. Lei se ne accorse."Ah, birichino" disse, dandogli un leggero colpetto, come a un ragazzino sorpreso a compiere una marachella.Sudai ancora di più. Dovevo certamente avere il volto paonazzo. Ero in piena crisi d’imbarazzo.La professoressa si alzò e mi prese per mano. Andammo in cucina, aprì il freezer e cacciò fuori una vaschetta di gelato, riempiendo poi due bicchieri. Mangiammo il gelato con piacere, anche se io non riuscivo a essere brillante come mio solito. D’altra parte, come potevo esserlo. Mentre portava il cucchiaino colmo di gelato alla bocca, gliene cadde un poco sul petto. Lei lo raccolse con un dito e lo leccò. Quel gesto mi fece girare la testa. Il bicchiere per poco non mi cadde in terra. Al colmo dell’imbranataggine, me lo rovesciai completamente sulla maglietta e sui pantaloni. Lei si fece una gran risata.Mi condusse in bagno e mi sfilò la maglietta e quindi mi disse di togliermi i pantaloni."Li sciacquerò, in meno di un’ora saranno asciutti. Hai detto che avevi caldo, no? Ecco, ora in mutande ne avrai meno." E rise, come solo lei sapeva fare. "Anzi, sai che facciamo? Ci facciamo una doccia" aggiunse, mentre già si toglieva la T-shirt.Rimasi a bocca spalancata, quando il suo seno si mostrò in tutta la sua bellezza. Non avevo mai visto un seno così pieno, colmo. Quelli di due ragazzine che avevo potuto sbirciare erano appena in boccio. Niente a che vedere con quello florido, di donna matura della mia professoressa di fisica. Il complesso di Edipo ebbe il sopravvento, quando lasciò cadere la gonna ai suoi piedi, sfilandosi subito dopo anche gli slip.Era l’incarnazione di una dea."Ti piaccio?" mi domandò.Se mi piaceva? Non avevo mai visto niente di più bello!Ero un bambolotto nelle sue mani. Mugolai un sì, ma ero in pieno panico, quando mi ordinò, sì, mi ordinò di togliermi anche le mutande.Quando fummo nudi mi prese di nuovo per mano e mi portò nella doccia. Era abbastanza capiente da accoglierci entrambi. Regolò il getto dell’acqua e io chiusi gli occhi. Mi sembrava di vivere un sogno. L’acqua tiepida ci scivolava addosso, attenuando forme e rumori. Lei prese una saponetta e la rigirò tra le mani fino a ricoprirle di schiuma. Mi fece voltare e iniziò a strofinarmi la schiena, con movimenti rotatori. Poi scese lungo i fianchi, e risalì, ripetendo il movimento più volte. Quindi prese a massaggiarmi le natiche e subito dopo le gambe. Ero in uno stato di eccitazione incredibile, quando mi fece voltare. Guardò il cazzo. "Sei un uomo" disse. "Il cazzo di un uomo in un ragazzino." Lo disse sorridendo, come faceva di solito.S’inginocchiò e prese a massaggiarmi l’inguine, girando lentamente intorno agli organi genitali, con delicatezza, fino all’interno delle cosce. Il mio cazzo mi sembrò terribilmente grosso e teso, come non lo era mai stato fino a quel momento della mia vita. Come se si fosse sviluppato di qualche centimetro in quei pochi minuti. Mi attaccai alla parete, perché temevo di cadere da un momento all’altro. Avevo il ventre teso in avanti e gemevo. Aspettavo che accadesse qualcosa che non avevo mai immaginato. Lei mi passò la mano sullo scroto, risalendo fino all’ano. Il mio cazzo si drizzò ancora di più, e la professoressa finalmente lo afferrò con l’altra mano, iniziando un dolce movimento di va e vieni. Il sapone che le ricopriva il palmo favoriva a meraviglia lo scivolamento. Si muoveva con delicatezza, lentamente. In modo molto diverso da quell’unica sega che mi aveva fatto tempo prima l’amichetta quindicenne. Su è giù, sempre lo stesso gesto. Poi si sciacquò le mani e fece scorrere l’acqua della doccia sul mio cazzo. Quando tutto il sapone si fu tolto, lo fece sparire nella sua bocca. Non avevo mai provato un piacere simile. Era qualcosa che faceva sparire ogni pensiero dalla mente, il mondo intero spariva insieme al mio cazzo nella bocca della professoressa di fisica. Avevo intensi brividi in tutto il corpo. Non so quanto durò, persi completamente la dimensione del tempo. Alcuni istanti o un’eternità passò, prima che con grida rauche mi liberavo nella sua bocca. Avevo sborrato nella bocca della mia professoressa di fisica. La prima donna a farmi un pompino nella mia vita. Inutile provare a raccontarlo, pensai stranamente quando ripresi fiato, nessuno mi avrebbe creduto."Ti è piaciuto?"Se mi era piaciuto? Mi sembrava di essere stato in paradiso. Riuscii soltanto ad annuire. Lei chiuse la doccia."Adesso devi fare una cosa per me" disse. A quel punto ero pronto a gettarmi sul fuoco, per lei.Si distese sulle piastrelle della doccia e quindi sussurrò: "Inginocchiati tra le mie gambe."Ubbidii. Non sapevo di esserlo in quel momento, ma ero un semplice giocattolino."Baciami tra le gambe" ordinò.Baciarla tra le gambe? Negli usuali consulti di sesso con gli amici, talvolta s’era parlato di baciare la fica alle ragazze, ma siccome a nessuno era mai capitato, non eravamo giunti a nessuna conclusione. In sostanza, non sapevo se sarebbe stata una cosa piacevole o no.Quando mi chinai, la mia professoressa mise le gambe sulle mie spalle. Guidato da un istinto naturale, tirai fuori la lingua e la posai sulla sua fica. Lei s’inarcò bruscamente. Mi sentii all’improvviso un grande amatore. Le leccavo la vagina con regolarità, ogni tanto stringendo tra le labbra quella che doveva essere la clitoride. Le mie conoscenze in anatomia sessuale femminile erano molto scarse."Lì, sì, lì!" mugolava. "Continua così, non ti fermare!"Quindi scese con le mani sulla fica e ne aprì le labbra. "Vai dentro con la lingua. Dentro, fino in fondo! Non ti fermare!"Continuai a leccare e a baciarla, mentre lei si dimenava nel piccolo spazio. Facevo quasi fatica a trattenerla. A un tratto, spostò le sue mani sulla mia testa e la spinse con forza contro di sé. La sentii gridare di piacere, non avevo mai sentito degli urli di piacere di tal genere in una donna. Un attimo dopo la mia bocca si riempì dei suoi umori. Erano caldi, piacevoli. Un sapore di miele, solo un po’ aspro.Molto tempo dopo, quando si fu ripresa, mi fece sollevare, quindi si alzò anche lei e uscimmo dalla doccia. Io fissavo ogni suo movimento, come in adorazione. Ci asciugammo."Saprai tenere la bocca chiusa?"In uno slancio di sincerità, risposi: "Tanto nessuno mi crederebbe."Lei annuì.La mia iniziazione sessuale durò per tutte le due settimane seguenti. La professoressa di fisica mi fece provare ogni possibile emozione. Fu lei a mettermi il mio primo preservativo. Fu lei a insegnarmi come fare durare più a lungo l’atto sessuale. Come soddisfare una donna. Come donarle piacere.All’esame di riparazione non andai affatto bene. Prima di congedarmi, lei mi disse: "Non hai studiato abbastanza. Meriti un 5. Ma siccome hai preso un bel 9 v.a.s. sul resto, ti promuovo con 7. Sei contento?"Sì, nei fui contento.

Dom

31

Mag

2015

Senza Titolo

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Mi sono affezionata tantissimo a una mia professoressa le voglio tantissimo bene...e vorrei chiederle scusa se molte volte mi sono comportata male con lei e dirle che le voglio bene...ma non so come fare..

Mer

06

Mag

2015

Senza Titolo

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

È da un paio di notti che sogno la mia prof...e stanotte ho sognato che io le andavo a parlare, per risolvere alcuni problemi, perchè con lei ho un rapporto un po difficile...e ho sognato che mi abbracciava.    Cosa significa?

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