Tag: famiglia
Lun
12
Ago
2019
La mia vita
Ciao a tutti, questo è il mio primo sfogo. Sarà breve, non la voglio fare tanto lunga poiché ci sarebbero veramente troppe cose da dire. Sono una ragazza che va ancora a scuola, ho una famiglia che si regge in piedi per miracolo poiché mia madre e mio padre non si amano più da tempo e litigano continuamente, in una condizione economica a dir poco spaventosa. Non ho niente e non scherzo quando dico niente, neanche una casa mia(abito in affitto) e quando penso al mio futuro vedo il nulla più totale. Io sono arrabbiata perché non so che ho fatto per meritarmi tutto ciò e più vedo intorno a me gente felice e serena più capisco come la mia vita di stenti sia sbagliata e al contempo non posso fare niente per rimediare. Credetemi quando vi dico che ci ho provato tanto ma non posso fare tutto da sola. Ho tanti sogni, tra cui andare all’università per cercare di avere una vita dignitosa in futuro ma anche questo mi sembra irraggiungibile. Nessuno sa di tutto ciò che ho passato e passo in famiglia perché io all’esterno sono sempre sorridente e cerco di fare ciò che mi fa stare bene però so che arriverà un momento in cui crollerò ed ho veramente tanta paura perché dopo anni e anni in cui mi sono tenuta tutto dentro sento di essere arrivata ad un limite. Non riesco a trovare la luce in fondo al tunnel, non riesco a trovare un’uscita da questa sottospecie di inferno e qualche volta vorrei solo chiudere gli occhi e fare finta di essere in un brutto sogno.
Gio
08
Ago
2019
Sentirsi inadeguati a 25 anni.
Nella mia famiglia sento di avere una brutta reputazione, sin da bambino.
Hanno sempre messo sul piedistallo mio fratello maggiore, migliore di me a scuola e laureato con 110 e lode.
Hanno sempre avuto aspettative grandi e prestigiose su di lui.
Io invece con la terza media, non andavo mai bene a scuola, perché nessuno mi ha mai insegnato ad amare lo studio, ho lasciato perché venivo bullizzato.
Tutt'ora che sto studiando ai corsi serali, quando chiedo aiuto a mio fratello per cose difficili, ad esempio di fisica, lui mi risponde che è inutile perché tanto sono cose che non capirò mai.
La fidanzata se n'è accorta e non le è piaciuto questo comportamento.
Mi sono sempre sentito quello inferiore, meno intelligente, capace, quello che è ignorante, meno maturo.
In particolare i miei zii hanno fatto paragoni dicendo che non so fare niente e che sono stupido.
Mi sto rendendo conto che la mia famiglia forse è davvero tossica, magari mi sbaglio e c'è di peggio.
Da quando mia madre ha lasciato mio padre, il nostro rapporto è cambiato in negativo.
Ricordo però che pure da bambino mi ha detto cose cattive, tipo "come vorrei che tu muoia".
Gli ultimi anni mi ha detto che sono handicappato, che mettermi al mondo è stato un errore, che non capisco nulla e che non mi funziona bene il cervello magari perché ad esempio un giorno mi sono dimenticato di tagliare dell'insalata, di mettere a posto delle pinze o di apparecchiare la tavola.
Per queste piccole cose mi accusa e mi insulta.
Appena vede qualcosa fuori posto in casa, subito è pronta a dare la colpa a me.
Tante volte mi fa pressione di andarmene di casa e dice esplicitamente che non mi sopporta.
Mentre questa pressione a mio fratello, all'età di 25 anni non gliela faceva.
Poco fa il suo compagno mi ha dato della persona che pensa come uno di 3 anni solo perché ho proposto di fare un giorno il gelato in casa con la macchinetta e che mi sarebbe piaciuto imparare a farlo io.
Io gli ho detto che lui invece pensa come uno di 80 anni sputasentenze.
Lui ha risposto che tanto la valutazione di me se la è già fatta.
Mia madre pure mi dà del bambino tante volte, facendo i paragoni con la sua vita che lei a 25 anni, (la mia età attuale) aveva avuto mio fratello, lavorava già.
Io voglio lavorare ma che posso trovare con la terza media?
In più ho anche problemi di ansia a stare con le persone.
A me piacerebbe fare un lavoro con le arti grafiche, qualcosa che mi piaccia e mi renda felice.
Mi danno dell'egoista invece perché magari a tavola secondo loro mi prendo il pezzo di frutta migliore.
Per queste piccole cose loro devono sempre notare il difetto ed evidenziare quanto io sia una brutta persona.
E poi quando io rispondo ad una sua provocazione lei mi risponde ironicamente che sono permaloso e che la permalosità è segno di poca intelligenza mettendo in evidenza l'intelligenza di mio fratello perché ironico, sempre con sarcasmo.
Il rapporto con mio padre invece, se non sono io a cercarlo lui non mi cerca.
Viviamo in due case separate e devo sempre io telefonarlo per primo. Addirittura non ha voluto darmi un numero che usa di più.
Quando parlo con lui ho sempre quella sensazione di essere inferiore come intelletto come con mio fratello maggiore e mia zia, che trovo persone che mi sembra si sentono superiori agli altri.
Tipo addirittura mio padre mi fa domande stupide di cultura a cui chiunque saprebbe rispondere: "Sai chi sono Giulietta e romeo?
Conosci Michael Jackson?
Sai chi è Anna Frank?"
È sempre stato un mio sogno imparare a suonare il piano, prendere lezioni di canto e magari esibirmi in locali.
Mia madre che è insegnante di musica, le ho sempre detto da quando avevo 15 anni che volevo fare questo.
Ma lei non mi ha mai supportato perché dice che non ho talento, non sono portato.
Tutt'oggi mi sento di stare male di Depressione perché ho sprecato tanti anni in cui potevo diventare bravo in ciò che mi sarebbe piaciuto fare nella vita.
Vorrei fare questo nella vita ma a parte le difficoltà di essere notati, da una parte mi mette ansia visto che sono socialmente ansioso.
E poi magari il timore di essere sbeffeggiato da ex bulli che magari hanno ancora una brutta reputazione per me.
La mia vita si è bloccata, ho avuto paura a muovere un passo e ad evolvermi per il marchio che sento di aver addosso da ex compagni di classe.
Per paura di rivivere il rifiuto e l'umiliazione che ho provato.
A 25 anni mi sembra di aver sprecato la mia vita e che sia ormai troppo tardi per cambiare.
Cambiare aria, avere amici (ho zero vita sociale), iniziare a lavorare e con qualcosa che mi piacerebbe fare.
Scusate il lungo sfogo, vorrei un vostro consiglio e una vostra opinione... Grazie
Mar
06
Ago
2019
Come comportarmi con uno zio così?
Ho 25 anni e uno zio che fortunatamente vive lontano da me.Di lui non tollero nulla: la sua voce, la sua arroganza, la sua presenza e il suo modo proprio di fare appena ci viene a trovare e ci vede dopo un anno.Per farvi capire il tipo, l'ultima volta che gli ho aperto la porta io sono stato cordiale con lui e gli ho detto "ciao zio, come va?"Silenzio assoluto, mi ha guardato dall'alto verso il basso senza dire nulla come se volesse cercarti un difetto.E poi mi guarda con aria di scherno e indifferenza.E ha fatto la stessa cosa anche un giorno che ero seduto in giardino e lui si è avvicinato senza dirmi nulla o salutarmi.
Si è sempre comportato da "bullo", ogni estate che magari stava con noi a tavola, mentre pranzavamo mi criticava di fronte gli altri parenti cercandomi un difetto...Ad esempio per i capelli, per come mi vesto. Ha sempre avuto da ridire sul mio aspetto, il mio carattere, le mie opinioni.A volte ammetteva anche di provare un po' di invidia per me.Mia madre ha sempre minimizzato tutto per quieto vivere e non ha mai preso le mie difese.Una volta ha detto apertamente che io devo cambiare completamente come persona, perché non valgo niente.Che sono solo un fallito che nella vita può fare solo il lavapiatti.Una volta sono stato ospite a casa sua e voleva buttare dei miei vestiti solo perché ero a casa sua e secondo lui dovevo vestirmi come piaceva a lui, perché quei vestiti a lui non piacevano.
Ha sempre fatto le preferenze tra me e mio fratello, ingiusti paragoni tra la mia vita e la sua.
Infatti mentre io sono solo un fallito, sfigato poco intelligente, per lui mio fratello è un vincente che è andato sempre bene a scuola ed un laureato col massimo dei voti.Secondo me ha il dente avvelenato, una volta da bambino l'ho chiamato così senza sapere il significato della parola "fallito" e lui alcune volte questa cosa me la rinfaccia dopo tanti anni.È un uomo immaturo, pieno di debiti e che si fa sempre prestare soldi.Tutti i suoi amici parlano male di lui alle sue spalle dicendo che a lavoro è un gradasso.Tante volte si è comportato male anche con la mia famiglia e una volta sì è messo a parlare male di mio padre, augurandogli la morte, perché in passato non gli ha dato lavoro.
Ora che lui ha avuto un figlio, francamente non ho nessuna voglia né di fargli gli auguri né di incontrarlo per tutte le continue mancanze di rispetto che mi ha dato anno dopo anno.
Proprio non lo sopporto, lo disprezzo.Ha sempre cercato di farmi sentire una persona inferiore, inutile.Mentre invece ha sempre messo sul piedistallo mio fratello maggiore.Diciamo che tutti in famiglia in generale hanno sempre fatto questo.
Come devo comportarmi se un giorno dovessi incontrarlo a mio zio?
Me ne vado di casa appena viene a trovarci? Non gli dico niente?Tante volte l'ho ignorato, ho fatto il freddo, ma si è sempre comportato così lo stesso.Farei bene a non fargli gli auguri e non vederlo?Ditemi che ne pensate
Sab
27
Lug
2019
Il focolare (el hogar)
Non ho mai avuto una famiglia normale, né me ne sono fatta una propria. È possibile che in un futuro prossimo io abbia dei soldi in mano, la casa dove vivo sia venduta, e io me ne vada altrove.
Attendo questa opportunità da tempo però il cambio di vita mi fa un po' paura. Più che altro mi preoccupa il non avere parenti stretti che possano aiutarmi. Sono figlio unico, mia madre ed io non siamo in buoni rapporti, il resto dei familiari sono estranei e con loro non chinatevi mai a raccogliere le margherite.
Sarebbe stato diverso se ero piu giovane e/o fidanzato.
Mi manca "capitale sociale" che per definizione sono le persone che possono darci una mano nel momento del bisogno.
I soldi che avrei in mano sarebbero gli ultimi.
Venduto tutto, emigrato....
E se va male?
E poi cosa cerco?
Sono reduce da una convivenza dove sono stato sfruttato. Non vorrei che la cosa si ripetesse.
Però mi piacerebbe farmi una famiglia propria.
Di difficile attuazione, è un progetto che mi piacerebbe.
Spagna, Portogallo, o America Latina?
Poi servirebbe un investimento da fare, e dovrebbe andare bene.
Paura di finire sul marciapiede.
Voglia di andar via.
Pensierino sulla famiglia.
Età un po' al limite.
A 40 anni avrei avuto meno paura.
Settore di lavoro: costruzioni e commercio.
Boh.
Voi credete nel focolare?
Credete che sia possibile rifarsi una vita a 50 anni con qualche soldo in tasca, andando via dall'Italia?
Gio
25
Lug
2019
Famiglia e Fidanzato
Ciao a tutti, sono una ragazza che tra meno di un mese compirà 20 anni. Frequento un’universita situata nella mia stessa città e sono fidanzata da due anni con un ragazzo dolcissimo, fortunatamente anche la mia famiglia tra alti e bassi è fantastica. Qual è il problema quindi vi chiederete. Ecco da un annetto a questa parte è come se i miei genitori mi stessero “ostacolando” per così dire. Per avrò spire frequento i corsi in università dalle 9:00 del mattino fino alle 18:00/19:00 di sera quasi tutti i giorni, inoltre frequento il conservatorio di musica come seconda università la quale spesso mi impegna anche il sabato, e ancora sono una volontaria di croce rossa e quindi il lunedì e il giovedì dalle 19:00 alle 20:30 sono in segreteria in sede per aiutare con i turni. Quindi per arrivare al nocciolo della questione, quando vedo il mio ragazzo? Fortunatamente è volontario di croce rossa anche lui, quindi il lunedì e il giovedì in orario di sede sto con lui, poi mi accompagna a casa e quindi questi due sere chiacchieriamo un po’ sotto casa e quindi rientro verso le 21:30. I sabato sera ci vediamo sempre, qualche volta anche la domenica. Ora qual è il problema. Mia madre si lamenta rimproverandomi a non finire sul fatto che sto sempre fuori casa, che non sto mai con loro, che casa loro è diventata un hotel, che sono cambiata perché non voglio più stare con lei e che la normalità è stare a casa il fatto che esco con il mio ragazzo è un di più non dovrebbe essere la normalità. Per quanto le ripeta che ci vediamo solo quattro volte a settimana nemmeno per tre ore ogni giorno lei dice che non è vero e che ci vediamo tutti giorni manco fossimo sposati. Stai perdendo la tua identità dice, questo perché da che pesavo 38 kg ora ne peso 60kg e quindi mi sto svaccando. Ogni giorno è così. Ora è estate, ci stiamo vedendo di più dato che abbiamo finito gli esami e visto che lui ha la casa al mare stiamo andando qualche fine settimana al mare. Visto che passavo tutte le mattine e i pomeriggi e le sere e anche le notti a studiare ora mi sto riposando un poco in più e mamma ha iniziato ad esordire con “dormi sempre fino a tardi, non sei più tu, stai sempre fuori casa, la famiglia ti seguo tra stretta, non ci sopporti più, vuoi vivere con loro e non con noi, se non ci vuoi vattene ecc ecc. sinceramente non so che fare. Al mio ragazzo per quanto gli dica tutto, tutte queste cose non è che possa dirgliele altrimenti potrei metterlo contro mia madre e poi non sarebbe più così bella la nostra relazione se lui è mia madre non si potessero più vedere per l’odio. Ma io veramente non so che fare, più che vederlo poche volte e fede sempre tutto quello che devo fare, come faccio a mantenere un equilibrio la mia relazione e la mia famiglia? Alla domanda sul se mi sento pentita ho messo no perché nonostante mi dispiaccia di tutta questa situazione io sinceramente non so di cosa dovrei pentirmi. Spero che qualcuno di voi riesca a capirmi :)
Sab
20
Lug
2019
Solitudine
Mia madre si lamenta di me dicendo che sono sempre chiusa dentro casa. Quello che lei non capisce è che io non lo faccio volontariamente:mi sento a disagio in mezzo a troppe persone. Sono timida,impacciata. Non mi piace andare alle feste ma amo altre cose:adoro il cinema,le fiere, gli eventi culturali,la musica, ma non amo il troppo rumore. Mi ha sempre infastidito, anche da bambina, ma lei non riesce ad accettarmi per quello che sono. Non mi piacciono le feste, e allora? Lei sa tutto quello che ho subito, le difficoltà ed il bullismo che ho dovuto sopportare a scuola e le conseguenze a cui questo ha portato. Lei e mio padre mi hanno sempre obbligato a fare quello che volevano loro,ed ora si lamentano del fatto che io sia sempre triste e fredda nei confronti di tutti, quando sono stati loro a crescermi in questo modo. Perché non possono semplicemente accettarmi per quella che sono?
Sab
20
Lug
2019
Famiglia di Minchierda.
Allora,la mia famiglia è una merda.Non si salva quasi nessuno.Iniziamo da mio padre.È uno stronzo egoista. La cosa più importante per lui è la sua pensioneche non ha mai condiviso con mia madre. Se si sente un pochino male corre subito in pronto soccorso, ha sempre trattato male la nonna di mia madre e la zia di mia madre. Una volta quest'ultima cadde a terra e obbligò mia sorella a non aiutarla e a lasciarla a terra.Non voleva che la nonna di mia madre entrasse in casa nostra perché secondo lui era una chiacchierona.È un uomo narcisista, ignorante e cattivo. Vigliacco se la prende sempre con i più deboli. Picchiava mio fratello quando era piccolino e una volta ha picchiato anche me quando avevo 12 anni.
Mia madre aveva un lavoro una volta.Faceva la ragioniera.Ma il capo l'ha dovuta mandare via ( non è mai stata assunta) perché si assentava troppo spesso a causa di mio padre che la metteva in ansia. Quindi lei adesso non ha una pensione. Non ha niente. Lei usa la pensione d'invalidità di mio fratello, circa 750 euro. È diventata una gattara è ha circa 40 gatti da sfamare. Solo in casa noi ne abbiamo 19.
Mio fratello frequenta ora un'associazione per disabili. Lui ha un leggero ritardo. Parla meglio di me e cammina benissimo, ma ha il 100 per cento di invalidità più l'accompagnamento. Sta tutto il giorno al cellulare a rispondere ai messaggi su FB o a parlare con i suoi amici. Si lamenta molto spesso con i miei perché vorrebbe avere una vita normale, lavorare o uscire da solo, ma non sa neanche allacciarsi le scarpe. Si trova brutto ed inferiore agli altri ragazzi della sua età.
Mia sorella mi trattava male quando ero piccola. Non l'ho mai dimenticato.Ho paura a dirle la verità in faccia. Che è una stronza egoista. Quando non aveva un figlio ha fatto il caz.zo del comodo suo. Si sarà scopata mezza città e non ci voleva tra i piedi.Anche se ogni tanto uscivamo insieme.Ora che ha un figlio, avuto da un ex tossico dipendente, vuole che io stia sempre con lei, visto che il marito lavora tutto il santo giorno tranne sabato e domenica grazie a Dio, non capisce che io vorrei stare tanto per i cavoli miei perché stare appresso a lei e a mio nipote che tra l'altro è autistico, è un'impresa della madonna.Starci tutta la giornata dalla mattina alla sera 5 giorni a settimana e veramente stressante. Poi lasciamo perdere i suoi suoceri..
Mia nonna da parte di mia madre è una persona assai particolare. Non abbiamo mai potuto chiamarla nonna perché non le piace e le da fastidio. È come se la mamma ti proibisse di chiamarla così perché le da fastidio. Cioè, che problema hai?Mia nonna a 14 anni ebbe mia madre da un ragazzo di 18 nell'anno 1954. Uno scandalo per l'epoca. Mia nonna non ha mai sentito figlia mia madre e mio nonno dovette andarsene via dalla città perché non era accettato in famiglia.Quando mia madre chiamava "mamma" sua madre,lei non si voltava mai. Mia madre ha sofferto un abbandono tremendo.Molto tempo dopo, nel 1982 mia nonna ebbe un'altra figlia da un altro uomo che non sopportava mia madre in quanto figlia non nata da un matrimonio. A questa figlia è stato dato tutto.Ha frequentato l'università, suona il pianoforte e adesso insegna musica a liceo, oltre ad insegnare privatamente a casa e a fare concerti in giro per l'Italia.A lei tutto e a mia madre niente.A lei è stato intestato tutto ciò che c'è,case,soldi.terreni. E a mia madre niente.Mia nonna ha una sorella, che sarebbe la zia di mia madre.Quest'ultima ha due nipoti che adora. Farebbe qualunque cosa per loro. Ha messo dei soldi da parte per loro da quando sono nate 18 anni e 13 anni fa. Loro due sono trattate come principesse, mentre noi come l'ultimo degli zerbini.Mia madre è più giovane di sua madre di soli 14 anni,ma sembra più vecchia di lei, pesa solo 47 chili e non riesce ad ingrassare. Ho paura che muoia. Non voglio perderla. Io chiamo solo lei "mamma".Non pronuncio più la parola "papà" da tantissimi anni. Non ho mai pronunciato "nonna" o "zia/o".
Io ho un problema con le persone. Ho difficoltà ad uscire di casa. Prendo antidepressivi da 3 anni. Non ho ancora la patente e non ce la faccio più a vivere così ho pensato più volte che vorrei morire. Mia madre rifiuta di essere aiutata. Le ho detto di parlare con qualcuno di come viene trattata da suo marito (perché viene trattata malissimo da lui) ma lei non vuole perché ha paura che se poi lo fa lui potrebbe arrabbiarsi e portarci via i gatti. Io non ce la faccio mi sembra di vivere in un incubo. Anch'io voglio bene ai miei gatti, lo so che sono troppi, ma li abbiamo salvati e nessuno li ha voluti quando abbiamo messo annunci, e nel gattile non ce li mandiamo neanche morte, abbandonarli non se ne parla neppure.Ecco qua, io mi sento una pezza da piedi e non so proprio che fare.
Ven
19
Lug
2019
Angoscia
Mio padre è sempre stato troppo prepotente. Ha sempre pensato prima a sé stesso, assecondando i suoi bisogni prima di tutto. Mia madre non è stata in grado di fare niente per impedirglielo. Lui ha sempre voluto decidere tutto, non lasciandomi mai scelta. Ora, io voglio andare all'università, ma ancora una volta lui vuole avere l'ultima parola decidendo dove io debba andare. Sono disperata, non riesco ad accettarlo, sento che se fossi obbligata ad andare dove dice lui non riuscirei a farcela. Vuole che rimanga vicino, ma non posso accettare una decisione che non è la mia, non ancora una volta. Non quando per tutta la vita ho aspettato questo momento per riuscire finalmente ad andarmene. Al solo pensare che ancora una volta lui debba decidere per me mi manda in pazzia.
Ven
12
Lug
2019
La mia famiglia mi ha insegnato...
La mia famiglia. E' il luogo dove sono tornato prima di andarmene di casa, e poi ritornato perchè da solo non ce la facevo, e poi ripartito, ma sempre col desiderio di nutrire un legame che invece a quanto pare non c'è.La mia famiglia mi ha insegnato molto. Mi ha insegnato che quello che piace a me non va bene, mi rende malato, folle e distante. Una farfalla, un raggio di sole, la passione per una serie tv, i giochi ripetitivi dei bambini, i pianti squassanti che straziano l'anima e i salti di gioia per un regalo di compleanno. Era tutto troppo strano, ossessivo, malato, inutile, incomprensibile. La farfalla e il raggio di sole sono stupidi e banali, un film è solo un film e i protagonisti sono finti, come fai a non capirlo? Un regalo è uno spreco di soldi tanto poi ti stuferai, un cibo biologico è sicuramente una truffa e uno spreco di soldi, una qualunque passione è perdita di tempo e uno spreco di soldi; e qualunque cosa io voglia studiare non va mai bene perchè è per "alternativi". O perchè...già, è uno spreco di soldi.Dalla mia famiglia ho imparato che le emozioni sono cretine, pericolose e imbarazzanti, e non si dicono! Guai a mostrarne. Sin da piccolo ho sviluppato una logica degna di Einstein per spiegare machiavellicamente e con corretta consecutio tempore ogni santa piccola cosa che mi succedeva, perchè A precedeva B, e perchè C veniva indiscutibilmente dopo di B, quando bastava dire "sono triste perchè mi hanno rubato il mio giocattolo". O anche solo "sono triste". O anche non dire niente e piangere e basta, perchè una persona normale se ne accorge se un bambino è triste anche prima che gli venga illustrato razionalmente! Le lacrime sono trasparenti ma non sono invisibili.Ma no, io ero un bambino di 4 anni con un giocattolo scomparso e dovevo giustificarmene a una corte d'appello, e ovviamente la sentenza era "colpevole".Dalla mia famiglia ho imparato che i nonni picchiano le mogli e minacciano di morte i genitori, che le madri urlano, subiscono e muoiono, che i padri scappano e i fratelli si barricano dietro il muro del silenzio e del continuo giudizio. Dalla mia famiglia ho imparato che i tatuaggi sono sporchi, che i gay vanno bruciati in piazza e se non ti piacciono le cose normali, beh, basta che non lo dici, ma intanto è meglio che te le fai piacere. Che le facciate false sono più importanti della verità e che possono salvare la vita. Dalla mia famiglia ho imparato che sopportazione, odio, accettazione e affetto sono la stessa cosa, poichè dispensati tutti insieme e alla stessa maniera.Dalla mia famiglia ho imparato che sono solo al mondo, ma ancora non me ne faccio una ragione. Ancora nelle notti in cui nessuno mi guarda piango e urlo e mi chiedo cos'ho fatto di così terribile se mi piacciono una farfalla, una serie tv o un corso di studi piuttosto che un altro, o se mi fa schifo un certo lavoro che alla maggioranza piace, o voglio avere o non avere una relazione, e cosa mangiare, e che hobby coltivare. Alla mia famiglia ho chiesto partecipazione e ottenuto critiche, superficialità, "arrangiati", "l'hai voluto tu" e "te l'avevo detto". Ho vissuto nel terrore di non fare la scelta giusta, ma ora mi rendo conto che non c'è mai stata una scelta giusta, sono tutte scelte sbagliate, o forse...forse sono tutte scelte giuste e, porco ***, sono loro che sono sbagliati?! La mia famiglia mi ha insegnato che è meglio essere soli al mondo che ammalarsi e morire per aver vissuto troppo a contatto col veleno di certe persone, e io lo SO, ma ancora non ci credo. Non riesco a staccarmene, non riesco, non riesco a smettere di bramare il loro amore. Sono la persona più indipendente del mondo, ma ancora sono in lacrime se non riesco a condividere me stesso con le uniche persone superstiti che sono geneticamente simili a me.Come si fa a sopravvivere a questo tradimento? Come si fa a non morirne di fame?
Mar
09
Lug
2019
La famiglia
Mio padre è anziano ed ha bisogno di assistenza continua di un infermiere. I suoi fratelli (miei zii) pretendono che io : mi licenzi dal lavoro, abbandoni mia figlia e mio marito , lasci la casa dove vivo per andare a casa di mio padre per assisterlo notte e giorno. Ho preferito non divorziare ed abbandonare mia figlia, restare a casa mia , tenermi il lavoro e farlo assistere da personale qualificato. Ebbene, loro mi disprezzano perché non sono una brava figlia.
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