Tag: amore
Ven
07
Set
2018
Mi spiegate il comportamento di questo ragazzo?
Prima al lavoro(cassiere) mi mostrava interesse. Dopo non si é rifatto vivo al lavoro. E poi dopo mesi che lo rivedo cosi per strada mi ignora?
Appena mi vedeva prima in negozio:
1) si tocca i capelli
2) sorride e mi guarda
3) mi guarda negli occhi in modo sensuale
4) mi saluta sempre, anche quando faccio finta di non averlo visto
5) attira la mia attenzione su di lui, alzando la voce per fargli capire che é lì
6) appena vede che arrivo, sorride come uno che sa il fatto suo
7) appena sto alla fila alla cassa, si sposta per vedere se sono lì, e si sistema i capelli
8) ogni volta che gli passo accanto e lo oltrepassò, lui si gira per osservarmi.
Adesso, molti dicono che un cassiere deve fare il gentile con i clienti, ma non credo che quello che fa lui sia normale gentilezza. Nel senso, se gli sto anche sul ****** non mo avrebbe filata di liscio, avrebbe fatto finta non vedermi.
Quindi me lo spiegate voi?
L'ultima volta l'ho visto per strada con una ragazza, e lui appena mi ha visto, si é tirato su il cappuccio della felpa e non mi ha più guardata.
Premetto che io non gli mostravo interesse, quindi perché dovrebbe nascondersi da me?
E poi dopo una settimana lo rincontro con un suo amico e lui mi ignora, solo il suo amico gi girava mille volte per guardarmi. Lui ha approfittato di un muro per guardarmi ma appena ha visto che lo guardavo, ha girato subito la faccia per non farmi vedere da lui.
Secondo voi perché si comporta cosi?
Ven
07
Set
2018
Non pensavo di essere orribile
Mio marito preferisce far da solo che fare l'amore con me. Mi sento come se lui mi privasse della mia sensualità e femminilità. Ok non sono Belen Rodriguez ma sono una bella donna come tante. Ho provato di tutto dal conquistarlo in modo sexy, al non mettergli pressione, al non fargli pesare la cosa, ecc. Ma nulla cambia. Ormai sono 6 mesi. Sto arrivando al punto di pensare che sono orribile e probabilmente repello gli uomini.
Lun
03
Set
2018
CONFESSIONE
QUESTA LETTERA E’ RIVOLTA A TUTTI COLORO CHE INTENDANO BENEFICIARE DELLA MIA ESPERIENZA DI VITA, IN MODO TALE DA NON RIPETERE I MIEI STESSI ERRORI
Siccome non sarei capace di esprimere a parole ciò che sento, ho deciso di farlo in forma scritta. Mi chiamo ****** e al momento di scrivere ho 21 anni e 9 mesi circa. In questo scritto non voglio raccontarvi dettagliatamente la mia vita, bensì confessare il mio stato d’animo e cercare di capire insieme a voi come sia potuto arrivare ad un livello così pietoso ed umiliante. Dico confessare perché nessuno in realtà mi ha mai conosciuto, sono sempre stato un individuo estremamente riservato e restio a mostrare i propri sentimenti, sebbene non sia affatto sicuro di averne mai avuti. Questa mia incapacità di relazionarmi con il mondo, con i miei simili e di mostrare affetto alle persone care è forse il lato peggiore del mio carattere, nonché la principale causa della mia depressione attuale. Piano piano mi sono sempre più isolato da tutto e da tutti, fino a diventare completamente indifferente a ciò che mi circonda. Non cerco più la compagnia dei miei coetanei o dei miei familiari, convinto che ormai nessuno possa più darmi il calore umano di cui avrei bisogno, ma che in fondo so di non meritare. Ero convinto di poter convivere con la solitudine, di poter indurire il mio cuore a tal punto da non provare più dolore, rabbia e amarezza, ma mi sbagliavo. Gli esseri umani non sono fatti per vivere da soli come dei reclusi o degli eremiti e se adesso soffro a causa dell’isolamento è solo perché ho allontanato tutti quelli che mi erano vicini.
Sono nato da un matrimonio senza amore, probabilmente frutto più di convenienza che di altro, da due genitori ormai quarantenni che forse non si aspettavano neanche più di avere un figlio e che si sono guardati bene dal farne un secondo. Per tutta l’infanzia non ho avvertito queste mancanze, ma durante l’adolescenza qualcosa si è rotto e col tempo ho capito come stavano realmente le cose in casa mia. Non ho mai conosciuto i miei nonni, né quello paterno né quello materno, una cosa di cui mi rammarico molto, mentre le mie nonne non mi hanno accompagnato nemmeno fino all’adolescenza. Per quanto riguarda gli altri parenti, la maggior parte vivono in un’altra regione mentre uno zio vive all’estero. Li vedo e li sento pochissimo. Ci sarebbe anche mio cugino, ma sebbene da piccoli fossimo decisamente più affiatati adesso siamo quasi due estranei.
E’ vero, mi sento estremamente solo: ho pochissimi amici e ormai non so neanche se considerarli veramente tali. Non riesco più a fidarmi di nessuno. La maggior parte delle persone che ho conosciuto dall’infanzia all’età adulta passando per l’adolescenza sono state solo fugaci comparse: a volte mi sono illuso che fossimo veramente amici, ma quasi sempre sono stato smentito dai fatti. Alcuni mi si sono addirittura rivoltati contro, la maggior parte non mi ha mai considerato. Sono stato ignorato e messo in ombra così a lungo da un numero così elevato di individui diversi che a volte mi sono sentito un fantasma, il che si addice bene alla mia attuale vita. Il rapporto con i parenti è ormai inesistente, quello con i miei genitori irrimediabilmente compromesso e non trovo nessuno che abbia veramente voglia e tempo di ascoltarmi, tanto meno di capirmi.
Dicevo dei miei genitori: purtroppo non andiamo per niente d’accordo. Loro ormai mi considerano un fannullone, un buono a nulla, un freddo calcolatore, probabilmente una specie di aberrazione. Sono fermamente convinti che io li odi entrambi, soprattutto mia madre che non mi perdona di averle intimato in un momento d’ira ed esasperazione di andarsene di casa. Ora è lei che non vede l’ora di buttare me fuori di casa. In effetti ci sono stati dei momenti in cui ho provato un forte risentimento verso di loro, ma adesso non posso far altro che ammettere di sentirmi in colpa nei loro confronti e di averli delusi profondamente. Da piccolo, nonostante il caratteraccio, promettevo bene: ero considerato un bambino intelligente e dal carattere forte, che nella vita avrebbe sicuramente fatto strada. Ahimè come si sbagliavano. La mia rovinosa caduta è cominciata a metà del secondo anno all’università. Dopo un inverno dispendioso a causa dello studio mi sono sentito stranamente prosciugato, ho iniziato a studiare sempre di meno, ad auto-escludermi dalle (poche) compagnie che frequentavo, ad evitare conoscenti e “amici”, per poi cadere nel vortice della depressione: la mia vita mi appariva vuota, priva di scopo, inutilmente flaccida e noiosa nel suo monotono incedere, ogni giorno era uguale a quello precedente e a quello immediatamente successivo…mi sentivo inutile e privo di stimoli, uno stupido essere insignificante senza sogni da realizzare e senza niente di interessante da offrire, con una vita grigia e un futuro privo di senso. Allora mi sono guardato indietro e ciò che ho visto mi ha atterrito: analizzando la mia vita a ritroso ho capito di non aver mai veramente vissuto, ma di aver passato i miei primi 20 anni dietro ai libri ad ammazzarmi di studio per sopperire alla mancanza di una vita sociale, di affetti sinceri e persino delle cotte che un qualsiasi ragazzo dovrebbe provare. Tutt’oggi non mi sono mai innamorato di una ragazza, non ho mai provato quelle sensazioni che dovrebbero accelerarmi il battito cardiaco, costringere la mia fantasia a voli pindarici e spingermi a compiere gesti al di là dei limiti imposti dalla mia indole chiusa e rigida. L’unica ragazza per cui abbia mai provato dei sentimenti (ma io stesso non saprei dirvi che genere di sentimenti) non lo ha mai saputo, non ho mai avuto il coraggio di dichiararmi, nascondendomi dietro alle scuse più varie (non le interesso, non è il mio tipo, ormai è passato troppo tempo, siamo incompatibili come carattere, è superficiale…e altre barzellette tragicomiche per nascondere la mia mancanza di palle). Contemporaneamente a queste rivelazioni, mi sono trovato completamente solo: nessuno si era accorto del mio stato d’animo e nessuno ha preso sul serio le mie implicite richieste d’aiuto. Sono finito persino da uno psicoterapeuta per qualche mese, ma non è servito a un cazzo, per lo meno nel lungo termine. Sono riuscito a fatica a rialzarmi, ad andare avanti e a lasciarmi alle spalle tutta la tristezza che in poco tempo mi aveva ridotto ad un miserevole invertebrato, ma il prezzo da pagare è stato alto: sono cambiato, se possibile in peggio. Sono diventato più cinico e pessimista, mi sono incupito ulteriormente e ho perso completamente la fiducia nel prossimo, maturando l’egoistica idea di potermela e dovermela cavare da solo, facendo a meno degli altri. Questa filosofia nichilista e insieme materialista però non mi ha portato lontano, infatti, nonostante i miei voti non siano affatto bassi, riesco a dare pochissimi esami, non ho più la forza di volontà di mettermi a studiare con furore e competitività come facevo una volta, mi riprometto in continuazione di tornare lo studente brillante di un tempo ma all’atto pratico qualcosa mi blocca, mi sento svogliato e inerme, come se non avessi più obiettivi da raggiungere, un traguardo a cui mirare, o semplicemente l’ambizione di arrivare in alto. Non riesco a dare un senso alla mia vita, ho paura di ciò che mi aspetta: riuscirò a laurearmi di questo passo? Cosa succederà dopo l’università? Farò un lavoro che odierò, semplicemente per portare a casa i soldi che mi permettano di sopravvivere? Ma troverò un lavoro, o farò il parassita a spese dei miei genitori? E anche se riuscissi a sistemarmi, cosa mi aspetta? Che prospettive ho? Che senso ha la mia vita? Vivrò e morirò da solo, dimenticato da tutto e da tutti come se non fossi mai esistito? Soffocherò lentamente nel grigiore della mia ridicola esistenza? Avrò mai una famiglia? Dei figli? Una donna che mi ami per quello che sono? Ma chi sono io? Chi potrebbe mai amare un essere insignificante come me?
E così non posso che essere d’accordo con i miei genitori quando mi attaccano e mi umiliano denigrando la vita mollacciona e da mantenuto che sto conducendo, così come devo ammettere che in realtà a loro io voglio bene, anche se non gliel’ho mai detto, perché altrimenti non mi importerebbe del loro giudizio. Vorrei che ogni tanto spendessero parole di elogio nei miei confronti, che mi sostenessero di più e mi abbracciassero quando sbaglio, invece riversano su di me tutte le loro frustrazioni e le loro aspettative deluse. E non ho deluso solo loro, ma tutti coloro che credevano in me: amici come ******* e *******, che mi hanno sempre considerato una persona intelligente e colta anche se io non li ho mai aiutati come avrei dovuto e potuto; le mie maestre e professoresse di italiano di elementari, medie e superiori che mi hanno sempre stimato e apprezzato; le docenti di inglese e francese dell’università, con cui avevo un ottimo rapporto; mio zio, che mi ha sempre considerato come il nipote più giudizioso e intelligente e che si aspetta da me grandi cose; le uniche due amiche che io abbia mai avuto, ma a cui non detti mai l’importanza che meritavano per colpa della mia cecità e grettezza; e tutti coloro che ho fatto soffrire con il mio atteggiamento distaccato e a cui non ho dato l’importanza che meritavano. Chissà se ogni tanto pensano ancora a me, chissà se potranno mai perdonarmi.
In questo ultimo anno e mezzo ho cercato di sfogare la mia inquietudine dedicandomi a cinema, musica, mostre, a ciò che credevo potesse riempire la mia vuota routine, ho provato a rimettermi in carreggiata con tutta la buona volontà che possiedo ma è stato inutile, mi sento più solo che mai, sto perdendo la voglia di uscire di casa e di vedere altre persone, mi vergogno persino di espormi al giudizio altrui: che cosa potrebbe mai pensare di me chi mi vede per la prima volta, ora che sono l’ombra di me stesso, l’ombra di un uomo solo? E chi mi ha conosciuto in passato cosa penserebbe vedendo come sono appassito? Non mi va di parlare di me stesso, perché non ho niente da raccontare e ciò che potrei rivelare non mi piace per niente. Non vado fiero di ciò che sono diventato.
Saltuariamente ho anche pensato al suicidio, ma ho troppa paura di affrontare il dolore della morte e il nulla che mi attenderebbe dopo; anche se la mia vita non ha senso ho ancora la flebile speranza che qualcosa possa cambiare, che la scintilla che una volta animava i miei gelidi occhi possa tornare a bruciare, ma in fondo so che è solo un’illusione.
Se avete letto fino in fondo questa mia confessione spero che possiate imparare dai miei errori e non ripeterli: non crediate di potercela fare da soli, abbiate cura di chi vi ama, tenetevi stretti le persone che vi vogliono bene e non lasciate mai che la timidezza, la scontrosità, i pregiudizi, l’orgoglio o la paura vi impediscano di mostrare i vostri sentimenti, ma soprattutto non chiudetevi egoisticamente in voi stessi per schermarvi dalle intemperie della vita, o diventerete dei fantasmi come me.
Lun
03
Set
2018
........Help
Ho 25 anni.. sono una persona solare,ma mi sto spegnendo..Da circa quattro anni ho una relazione con una persona che purtroppo per me è veramente importante. Ci siamo presi e lasciati più volte, dopo alcuni mesi di convivenza anche in cui lui ha deciso di andarsene perchè "casa mia non è casa sua,fa schifo". ma siamo sempre tornati insieme e sempre tornati a cercarci..Adesso sono quasi due mesi che di nuovo è tornato a vivere da me,sono due mesi in cui cerco di migliorare me stessa e tutto quello che lo riguarda,atteggiamenti nei suoi confronti , spazi ecc..ma purtroppo di nuovo mi sento dire che casa mia fa schifo,che tutto quello che vuole è a casa sua ( si parla di playstation e cose cosi, la casa è semplicemente piu grande della mia ) e cosi dicendo. E io sono una persona debole, cerco di sopravvivere alle cose ma mi sento che piano piano mi sto distruggendo, sento che piano piano lui mi farà ancora del male.Di nuovo se ne andràe vorrà chiudere, e io di nuovo dovro ricominciare tutto da capo.
Non so nemmeno perchè scrivo qui, probabilmente non serve a me o forse si, solo che non so piu come fare, per quanto possa sembrare una cosa banale, io sto veramente cadendo a pezzi.
Lun
03
Set
2018
Cosa devo fare????
Salve a tutti
Ho frequentato un ragazzo fidanzato per pochi mesi, errore fatale lo so, anche se con l'attenuante di non saperlo da subito.
Dopo pochi mesi fatti di 3 incontri (con baci) e attenzioni ogni giorno, ho deciso di chiudere perché non mi stava bene vivermi quella situazione ed essere "l'altra". Lui ha continuato a cercarmi e ci siamo sentiti sporadicamente. Ogni volta lui ribadiva il suo desiderio ,soprattutto fisico, verso di me, la mancanza, il suo pensarmi e non saper cosa fare, e io ogni volta contraccambiavo dicendo che però a quelle condizioni non potevo starci.
Così siamo arrivati a fine giugno quando io, per non sentirmi più vulnerabile, gli ho detto di non farsi sentire mai più e di pensare solo alla sua ragazza.
A luglio invece mi ricontatta dicendomi quello che mai avrei pensato: la sua storia è finita, dopo 9 anni. Mi ha fatto intendere che questa doveva essere una sorta di dimostrazione per me, ma io non ci ho mai creduto davvero e su consiglio della mia amica che tanto mi ha visto star male, mi sono mostrata più fredda e distaccata aspettandomi che lui, se davvero mi voleva, mi avrebbe chiesto presto di vederci.
Intanto sui social, dove è tornato molto attivo e dove avevo il sospetto che contattasse qualcuna, è arrivato al punto di contattare una mia amica (non sapendo che lo fosse) e chiederle di uscire dopo mezz'ora scarsa di conversazione e senza averla mai vista prima. e quando lei le ha detto di essere mia amica lui ha continuato a provarci.
Ora io non so cosa fare; gli ho chiesto di non farsi sentire più perché so che da donna con buon senso questa dovrebbe essere la soluzione ma non sto affatto bene. Lui è single, può fare ciò che vuole e magari, vista la mia freddezza, si è "scocciato" ed è corso altrove. non lo sto giustificando, ci mancherebbe, ma penso che forse le colpe le ho anche io.
Mi manca tanto, ed è un pallino fisso, avevo voglia di viverlo e ho paura di restare per sempre col rimpianto. So che non è l'uomo giusto, e che la cosa non partirebbe con i migliori auspici, ma è da stupide pensare che vedendosi le cose potrebbero cambiare ed evolversi col tempo, vista comunque la grande attrazione fisica e la sintonia che c'è?
Cosa devo fare? Grazie se mi aiuterete
Mar
28
Ago
2018
Non so cosa pensare.
Sono fidanzata da quasi 8 mesi con un ragazzo. Ci simo conosciuti durante un viaggio (lui ha 17 anni, io 16) ed è stato amore a prima vista per tutti e due. Il giorno dopo la fine del viaggio, inizia a bombardarmi di messaggi a tutte le ore del giorno e della notte. Diciamo che io in quel periodo ero molto confusa, non sapevo se volevo un'altra relazione, visto che le mie storie precedenti sono state catastrofiche. Da subito mostra la sua dolcezza stupenda e io mi scioglievo (e lo faccio ancora) ad ogni suo messaggio. Dopo circa un mese di messaggi, chiamate e videochiamate, si dichiara e successivamente mi chiede di mettermi con lui. La mia risposta gli arriva il giorno dopo e, ovviamente, è sì.
Il nostro primo bacio è stato dopo tre giorni dal fidanzamento ed è stata un'esperienza unica. Siccome frequentiamo la stessa scuola, le voci si sono sparse subito e così siamo diventati il centro delle discussioni di tutti in pochissimi giorni. I problemi si sono presentati subito, dato che uno dei miei amici delle medie è in classe con lui e dato che ha avuto la brillante idea di comunicarlo al resto della mia vecchia classe. La notizia ha subito destato stupore, ha colpito in particolare una mia vecchia amica che non si è fatta sfuggire l'occasione di criticarmi. Ha subito detto "con lui? Ma sei seria?! Tu sei bellissima e lui è inguardabile, puoi avere sicuramente di meglio. Ti vengono dietro un casino di ragazzi, tutti stupendi, hai un'enorme scelta e tu vai a metterti proprio con lui. Spero che sia una relazione da poco". Io ci sono rimasta malissimo, anche se per me il suo parere non è molto importante perchè nella vita ho sempre fatto tutto ciò che mi rendeva felice senza pensare all'opinione degli altri. Siamo stati il centro del divertimento per circa tre settimane e sono state orribili, sotto questo punto di vista, ma la cosa che mi ha dìferito di più è stata detta dalla mia migliore amica "Non lo meriti. Te sei stupenda, hai un sorriso bellissimo, dei capelli bellissimi, un corpo perfetto che fa invidia a chiunque, delle forme stupende, e un carattere ancora più bello. Non meriti lui, che è tutto tranne che bello, lascialo". Io sono rimasta basita. Anche se questo commento è molto simile a quello della mia vecchia amica e può essere banale, mi hanno fatto molto male queste parole perché credevo che almeno la mia migliore amica mi supportasse.
Comunque, non ho dato ascolto a nessuno, difatti oggi sono ancora fidanzata. Ultimamente però il mio ragazzo mi trascura, nel senso che siccome non possiamo vederci tanto spesso, perché non abito molto vicino a lui e perché è estate, messaggiamo. Però nelle ultime due settimane circa, non mi manda più messaggi eccetto il 'Buongiorno' e la 'Buonanotte' e non mi dice più che mi ama. Alcuni giorni fa, mi scrive che sta avendo dei problemi familiari piuttosto importanti (i suoi geitori divorzieranno), però la conversazione finisce lì. Voglio cercare di pensare che sia solo un periodo, che magari a causa di questi problemi sia più chiuso con me, (visto che non lo è mai stato) e non che non mi ami più. Mi ha sempre detto che io sono l'unica ragazza che lo apprezza davvero, che sono l'amore della sua vita e che nessuno l'ha mai voluto bene come me. Se dicesse che non mi ama più dovrei pensare a tutto questo e chiedermi se non fosse solo un gioco. Non sono mai riuscito a togliermelo dalla testa questo pensiero, perché in passato i ragazzi dell mie relazioni mi "amavano" solo per le mie tette (passatemi il termine) e il mio sedere.
Ho paure che con lui possa essere la stessa cosa.
Ho paura, perché con lui sono felice. Lui è tutta la mia vita e non so cosa farei senza,
Lun
27
Ago
2018
Figure di cacca con il ragazzo che mi piace
Ho bisogno di idee per una figura di cacca da fare a un'amico perchè lui ha detto al suo amico che mi piace e mi ha indicato dicendo: ''a lei piaci'', io dalla vergogna me ne sono andata. Se mi aiuterete, grazie mille☺
Dom
26
Ago
2018
Stanca
Sono triste e mi faccio schifo. Voglio cambiare la mia vita, ma non so da dove iniziare e non so minimamente come fare, spesso credo che l'unica soluzione sia farla finita. Ho 21 anni, é sabato sera e sono a casa da sola, con il mio gatto a piangermi addosso, mentre fuori c'è una musica che proviene da chissà quale festa e questo mi rende ancora più triste, perché mi sbatte in faccia la triste realtà che non ho amici e che sento di star sprecando la mia vita. Invidio le ragazze che passano sottocasa mia dirette alla festa, e penso a quanto sarebbe bello se fossi normale come loro.. Ma purtroppo sono qui, senza amici, a studiare, o almeno a provarci. In tutto questo mi pervade anche la nostalgia delle vecchie amiche che avevo, con le quali uscivo e confidavo qualsiasi cosa, ma che il tempo, la distanza e i contrasti di idee mi hanno portato via. Vorrei soltanto essere normale, avere una vita normale, ma sembra che io stessa me lo impedisca. Ho problemi di autostima, per problemi legati al bullismo di tanti anni fa, ma di cui tutt'oggi ancora non sono riuscita a cancellare dalla testa tutti quei giudizi negativi che subivo in giovane età. Si aggiunge anche il fatto che rifiuto l'invito di qualunque ragazzo per insicurezza, perché non mi sento all'altezza di nulla. Non c'è la faccio più, odio tutto questo. Vorrei urlare, gridare fino a perdere la voce, fino ad essere stanca. Sono consapevole che non sono problemi gravi, ma sono cose che mi fanno vivere negativamente la mia vita, non riesco più a trovare un motivo per continuare, non so cosa fare..
Ven
24
Ago
2018
Senza Titolo
Il mio uomo ideale me lo sono costruita nella mia testa ed è: alto più di me, grosso ma non grasso, con spalle larghe e belle mani e in generale il fisico è proporzionato senza gambe storte. Deve esserci contrasto tra colore dei capelli e occhi quindi occhi scuri e capello chiaro e viceversa. Gli occhi azzuri non mi piacciono e preferisco quelli scuri specie sull'uomo mediterraneo, ma adoro il capello biondo sugli occhi neri mi fa impazzire. Di carattere mi piace risoluto e timido, non aggressivo ma pacato e buono senza che se la pigli in culo ma il requisito più importante che deve avere è il saper andare oltre alle apparenze e saper analizzare il cuore vero delle situazioni e persone, deve avere empatia. Bonus sono: atteggiamento disincantato e cinico, ancor meglio con un po' di acidume nei contronti della merda che c'è in giro. In pratica mi sono innamorata di Dio Brando e del carattere di Haytuam Kenway sono da ricoverare
Gio
23
Ago
2018
Senza Titolo
Sarò un'illusa ma sogno un amore puro e allora aspetto, ti aspetto e nel frattempo me ne sto buona.
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