Tag: lavoro
Dom
28
Gen
2018
Mi sono rotto...tanto la risposta è sempre NO!
Sono anni che prendo solo calci in culo!
A nessuno frega qualcosa dei miei titoli e delle mie esperienze lavorative, tanto non sono mai abbastanza!
C'è sempre qualcosa che manca, c'è sempre qualcuno meglio di me!
A che pro andare avanti con questi inutili e controproducenti colloqui??? Tanto si sa che le aziende alla fine si affidano sempre a chi conoscono, al passaparola o a gente segnalata da qualcuno di cui si fidano. La gente sconosciuta pescata dal mucchio non la vuole nessuno! Ti chiamano al colloquio solo per prenderti in giro e farti perdere tempo!
Quasi quasi che gli tiro buca! Chissenefrega! Tanto la risposta la conosco già: "le faremo sapere..."! Sì, stocazzo!!! È questo che vorrei tanto rispondere al colloquio di domani! E forse lo faccio per davvero, voglio vedere come reagiscono quelle facce di merda, tutti impostati e in giacca e cravatta, abituati ad avere davanti dei cagnolini scodinzolanti! Anzi, non ci vado proprio, 'fanculo! Meglio lavare i piatti nella trattoria vicino casa, sono più onesti e ti rispettano di più...per non parlare dei soldi...guadagnerei poco meno di quel che mi darebbero in quell'azienda di merda e per meno ore!!!
Che si fottano! Tanto io lo sono già.
Ven
19
Gen
2018
Aspetto un bambino..
E sono contenta ma siccome faccio un lavoro di merda(cameriera di albergo) non posso più lavorare, ovviamente. Non posso richiedere nulla perché tanto con questi lavori nessuno ti fa un contratto come si deve,solo chiamata o stagionale.Quindi niente..annunceró la notizia alla responsabile che è ancora in maternità(si perché lei può!!!) e finisce qua...mi rimpiazzano e basta...
Lun
11
Dic
2017
Ma siete idioti?!
Sapete solo dirmi queste tre cazz...e ogni volta che mi vedete?
"Eh, dovresti prendere tua sorella come esempio, lei usa la testa". Oh ma che c...o, se lei ha scelto di studiare saranno anche affari suoi! Io invece, il poveretto che ha scelto di fare il bottegaio, sono un bruto troglodita che non sa pensare. Ma siamo fuori?
Mai sorella poi non si permetterebbe mai di dirmi un'idiozia del genere. Poi scusate parenti cari: cominciate a pensare ai vostri figli che a 28 anni sono ancora a fare i deficienti ai festini universitari con le diciottenni neo iscritte. Loro sono fuori corso, svegli come una sogliola e non hanno mai mosso un solo dito per guadagnarsi qualcosa. Ma loro "usano la testa", uuuh che argomentazione.
Io almeno ho un lavoro e arrotondo facendo fiere con pezzi miei che mi studio e mi preparo. Rispetto per chi si sbatte zero. Siete davvero come un gatto isterico nelle mutande.
Sab
25
Nov
2017
Vado in panico con poco - lavoro -
Ciao a tutti. Vi racconto un po' questa cosa perché mi sento una tonta. Ho 30 anni e per 11 anni ho lavorato in uno studio grafico che da pochi anni non andava tanto bene e per riduzione personale mi hanno licenziata, ahimè. Sono a casa da due mesi e percepisco la disoccupazione ma ovviamente ho fatto già alcuni colloqui e mandato una miriade di CV un po' in tutti i settori, anche in posti dove non ho esperienza... Perché fondamentale ho fatto sempre e solo quello e al di fuori non ho esperienze. Il settore grafico poi è in crisi quindi ho deciso di ampliare la ricerca. Mi sono proposta anche quindi come commessa, o per lavorare in catene di supermercati tipo Coop, Conad ecc. Mi hanno chiamata a fare un colloquio la prox settimana proprio dalla Coop nella sede degli uffici. Non so ancora per cosa perché mi hanno detto "stiamo aprendo delle posizioni avremmo piacere di valutare la tua candidatura". Non so dire quindi se è per un lavoro negli uffici della Coop o proprio dentro al supermercato. Io spero ardentemente il primo perché, a causa della mia fobia non so come potrebbe andare se mi mettessero a fare la cassiera. Preferirei non so, banco pane... Macelleria... Pesce, Scaffalista, magazzino, ma cassiera no. Perché? Perché io ho una seria repulsione del rapporto coi soldi. Non so dare i resti (ma questo è un dettaglio visto che le casse moderne ti dicono loro il resto) è tutta la restante parte! Stare attenta sugli scontrini, segnare importi, sconti, fare chiusure di cassa... Io ho il terrore. Ho l eventuale terrore di ipotetici ammanchi... Della fila di persone che si crea... Cioè ho l ansia e obiettivamente più gente c è più rischio di perdermi in un bicchiere d acqua. Divento paonazza, sudo freddo, la testa mi va in tilt. Magari mi sto facendo dei viaggi per nulla, magari non si tratta di questo e poi anche fosse non mi sembra che per fare la cassiera bisogna essere Einstein... Però a me sembra proprio un ruolo ostico e che mi crea paura.
Ven
24
Nov
2017
giovani senza futuro (dottori di ricerca)
Sono all'ultimo anno di dottorato. Avevo iniziato, come forse molti altri, perché amavo la ricerca e l'insegnamento. Grazie all'incoraggiamento di professori, anche.
Avevo iniziato per passione, e ora mi ritrovo in un mondo di solitudine e scoraggiamento, in cui io e i miei colleghi siamo divisi tra quelli che hanno già capito come va, quelli che si illudono ancora e quelli che hanno già la carriera pronta. Ai tutor non frega assolutamente nulla di noi, se non nella misura in cui possono sfruttarci come segretari/assistenti/portaborse/tuttofare o usarci come bersagli facili su cui sfogare frustrazioni e malumori.
Gli studenti sono ignoranti da paura, ma non mi sento di dare la colpa solo a loro: non hanno stimoli da nessuna parte, i professori inseriscono nei programmi le cose che sanno già senza pensare minimamente a quello che potrebbe essere in linea con il loro percorso di studi, entrano in classe con questi assurdi power point pieni di testo copia/incollato dai libri che gli studenti hanno già, ripetono le solite quattro stronzate. Non sono tutti così, naturalmente, e quelli che non lo sono spesso si vedono contestare i metodi troppo "innovativi". Io che faccio tutorato agli studenti e tengo lezioni coinvolgenti, come una persona di 28 anni (che sono), gli studenti mi ringraziano dal vivo o per mail, vengono a sfogarsi con me e piangono perché si sentono senza futuro.
Ma come posso consolarli io, che il futuro davanti a me non lo vedo? Come faccio a spiegare ai futuri datori di lavoro (la carriera accademica ormai ho capito che è una chimera) che durante il dottorato si impara a fare 1000 mestieri e non solo a scrivere? Come faccio a dire loro che i dottori di ricerca sono in grado di fare i segretari, gli istruttori, gli scrittori di testi tecnici, gli ispettori di documenti, i correttori di bozze, i PR, i selezionatori di personale, i traduttori, gli interpreti, i motivatori, gli insegnanti... e tutto ciò per paghe da fame? Come faccio a non farmi dire "il suo curriculum è sovra-qualificato"?
E non crediate, in vita mia ho fatto mestieri di ogni tipo: ho lavorato in fabbrica, in gelateria, in boutique, all'adidas, in reception, non ho mai avuto pregiudizi verso lavori per i quali non occorre la laurea. Ho voluto studiare per passione, e ora vedo le porte dei mestieri "da laureati/dottori" che si chiudono per l'eccesso di raccomandazioni e la mancanza di fondi e i lavori da "non laureati" che mi rifiutano per eccesso di qualifiche.
Odio quei maledetti professori che non si schiodano dalle loro poltrone, che ci trattano come zerbini, che ci illudono quando siamo giovani, brillanti e pieni di speranza, odio me per non sapere cosa fare, odio quelli che parlano senza aver provato le cose sulla propria pelle, odio chi ci ha portato via il futuro e adesso ci dice che siamo pigri e fannulloni.
E ho paura. Ho maldettamente paura di cosa accadrà quando la borsa di studio sarà finita.
Gio
23
Nov
2017
Sono una stronza
Sono una stronza.
Sono una stronza perchè ho avuto un figlio a 17 anni.
Sono una stronza perchè questo figlio l'ho tenuto.
Sono una stronza perchè vivo ancora con mia madre.
Sono una stronza perchè ho un sogno e per coltivarlo non lavoro.
Si, sono una stronza perchè non lavoro.
Anche se già ho rinunciato a studiare, perchè non posso permettermelo, sono comunque una stronza perchè non ho rinunciato a sperare di riuscire a fare almeno il lavoro dei miei sogni.
Sono una stronza perchè amo il mio fidanzato che odia mia mamma.
Mia mamma, che scrive a tutti che sono una stronza.
E ha ragione sono una stronza perchè le controllo il telefono.
Sono un stronza perchè non parlo piú con mio padre. Padre che mi veniva a trovare solo quando scendeva mia sorella.
Mia sorella. Quasi laureata, lei che quando mia mamma le diceva che non poteva mantenerla al nord iniziava a darle della stronza. A lei a mia madre.
Lei all'università ci è andata, dove voleva ovviamente.
Lei che si lamenta che quando scende dorme in salotto nel suo letto in Memory perchè io e il mio ragazzo e mio figlio dormiamo nella stanza che una volta era la 'nostra' , in un divano letto, con un materasso che è una sottiletta e sentiamo il ferro premere sulla schiena.
Che stronzi noi, che stronzo lui. Lui che ha problemi alla schiena e avvolte non dorme la notte, lui che è stato bocciato e che solo ora sta finendo la scuola. Si sente stronzo anche lui perchè la scuola la vuole finire. È stronzo perchè lavora di sera , ma non sempre e quindi è uno stronzo.
Sono una stronza perchè non porto fuori il cane la sera, perché non ordino il letto, perchè non cambio l'idea che il mio ragazzo ha riguardo mia madre, sono una stronza perchè non ringrazio mia madre per ogni singola cosa che fa. Sono una stronza e lei è la vittima. La vittima che scrive a tutti che sono una stronza.
La puttana stronza sta aspettando che l'altra casa sia pronta. Per andarsene. La puttana stronza poi non si farà vedere piú, nè da lei, nè della sorella chesi lamentaaa di quanto tempo la stronza ci mette per farsi la doccia.
Sono stronza perchè ci metto mezz'ora a farmi la doccia. Ci metto mezz'ora perchè sotto la doccia posso piangere quanto mi pare. Ci metto mezz'ora perchè non riesco a smettere di piangere. Perchè lo so che è giusto che io lavori, che è giusto che io me ne vada. Lo so. Io voglio andarmene. Ma voglio anche realizzarmi nella vita. Voglio realizzarimi cosí da dire un giorno a mio figlio che se io ci sono riuscita anche lui può farcela. Voglio realizzarmi perchè voglio che sia orgoglioso di me. Voglio realizzarmi per me stessa, per il mio ragazzo, Per chi ha detto che una ragazza piccola che ha un figlio non può crescere lavorativamente.
Voglio realizzarmi perchè sono una stronza, perchè lo voglio urlare a questo fottutomondo quanto sono stata stronza, voglio urlare che mia mamma non aveva ragione quando ha detto
"La tua vita è finita" perchè ero rimasta incinta.
Voglio dirlo a tutti che non è finita.
Che non è finita.. perché sono stronza.
Dom
19
Nov
2017
Un collega saccente
Sono alla mia prima esperienza lavorativa (tirocinio retribuito) e nel mio ufficio c’è un collega col quale non faccio altro che scontrarmi. Io certo non mi permetto di replicare, alla fine lì dentro non sono nessuno ne tantomeno voglio attirare l’attenzione o creare problemi (per questo anche non voglio parlarne con il mio tutor). In più è bravo nel suo lavoro e figurarsi se non ne uscirebbe “pulito” da ciò, giustificandosi in qualche modo. Poi non siamo a scuola dove un compagno ti tratta male e vai dall’insegnante, quindi non voglio proprio coinvolgere altri.
Ovviamente non ho problemi ad ammettere che a volte ho sbagliato io e le critiche le meritavo, però c’è da dire che sono lì per imparare e le cose si possono dire in mille modi e con mille toni. Poi spesso è anche lui che esagera… è così saccente da far impallidire chiunque, per esempio non sa niente dell’ambito di cui mi occupo io eppure ha sempre da sottolineare qualcosa, tant’è che spesso controlla cosa faccio al pc e mi da “consigli” gratuiti!! Se fosse della serie “Dai, ti aiuto” lo apprezzerei anche, ma il tono è completamente diverso.
Spesso poi blocca ciò che sto facendo per farmi svolgere qualcosa per lui e ci perdo tutto il giorno perché non gli va mai bene nulla. (vorrei precisare che è l’unico con cui ho a che fare col quale ho questo problema, perché ok che non sono la n°1 al mondo nel mio campo ma comunque me la cavo e la gente lo riconosce).
E’ davvero una continua critica, qualsiasi cosa faccia! Perché non solo non va bene nulla ma lo dice anche con tono spregiativo. Mi demoralizza un sacco perché so di non essere un’incapace ma è esattamente come mi fa sentire!
Sono arrivata al punto di sperare che non mi assumano a fine tirocinio perché, nel caso in cui invece andasse bene, non sarei così scema da sputare su un’opportunità lavorativa, va bene che ho 22 anni e una vita davanti ma non mi sembra il caso di rifiutare uno stipendio a causa di un’antipatia.
C’è però da dire che psicologicamente già dopo un mese non ce la faccio più, è capitato che a pausa pranzo scoppiassi a piangere da sola, non voglio nemmeno pensarci a come starei dopo un anno del genere.
Scusate tanto per la lunghezza di questo sfogo, alla fine però metterlo giù così mi è anche servito a calmarmi un po'...
Buona domenica!
Lun
13
Nov
2017
ingrata e confusa
Che c'è? Eh che c'è... c'è che sei la mia capa e anche se sei davvero una brava capa io non posso dirtelo che fondamentalmente questo lavoro non mi piace. Non mi piace ma ci tengo. Ci tengo a fare bella figura, ci tengo per voi colleghi oltre che per me, perchè siete tutti delle brave persone, ci tengo perchè mi permette di avere una vita mia, dei soldi miei e mi fa sentire utile. Ma fondamentalmente non è quello che sogno di fare, probabilmente comunque non troverò mai il lavoro perfetto perchè 1 è impossibile 2 ho io un carattere di merda, pensate tutti che io sia una tipa tranquilla e riservata, ma invece non sapete quante volte mi trattengo per non dare in escandescenze. Non mi conoscete e questo mi dispiace. Ma io ho paura di mostrarmi come realmente sono, perchè ho paura di dire quello che realmente penso, perchè penso che dire quello che penso non sia un buon modo per tenersi un lavoro. Mi dispiace tanto, avrei di più da dare ma tutte le volte che mi incazzo silenziosamente penso che è solo l'ennesimo problema che mi fa capire che forse non è questo il contesto per me. Per di più tuo fratello mi ha messo in testa un'idea e io continuo a chiedermi quanto manca al momento in cui avrò davvero bisogno di cambiare aria.
Sab
11
Nov
2017
Non riesco più a stare in casa, nè al lavoro
Sento il bisogno di parlare con qualcuno, ma sono stanca di tediare i miei amici e il mio ragazzo, quindi scrivo qui.
Ho 23 anni, lavoro da qualche anno oramai, sono abbastanza indipendente economicamente. Due anni fa ero la ragazza più felice del mondo: lavoro a tempo indeterminato, uno splendino ragazzo e una famiglia felice. Ho sempre vissuto con mia madre e mio padre. Ora le cose sono cambiate, alla grande. Lavoro nello stesso posto, e ho capito oramai da un pò quanto mi stia uccidendo dentro. Faccio un lavoro pesante, in magazzino, 40 gradi d'estate e 5 in inverno, ma a me è sempre piaciuto. Lo sforzo fisico mi ha sempre fatta sentire bene. Faccio 3, 4 ore in estate, e 13, 14 ore in inverno. Ci sono mesi dove per tre o quattro settimane non ho avuto un singolo giorno di riposo, arrivando a collezionare quasi 300 ore di lavoro mensile. Odio quel posto ora, odio che mi paghino poco, e odio che per i loro intrallazzi legali io sia stata costretta a firmare le dimissioni ed ad essere riassunta...con contratto a 6 mesi.
Ma soprattutto odio il fatto che da poco si è trasferita mia nonna a casa con noi. Non la conosco, sono 23 anni che non mi caga ma ora è in difficoltà quindi dobbiamo tenercela. I miei litigano tutti i giorni, fra di loro, con me, da soli addirittura. Quando torno a casa dopo una giornata in un posto di lavoro che odio vengono da me, a litigare per qualsiasi cosa, a sputarsi veleno addosso a vicenda. Non mangio più. La cucina non posso usarla, mia madre è una persona vecchio stampo e la cucina è roba sua. Lei mio padre e mia nonna hanno una certa età, e ciò che mangiano loro non è mai abbastanza a saziare me. Quindi ho preso l'abitudine di mangiare un panino, uscire e mangiare qualcosa fuori. Non posso sedermi neanche a tavola con loro perchè c'è mia nonna (non ho capito cosa c'entri ma questo mi è stato detto) quindi sono costretta a mangiare in camera mia, non posso fumare più in casa se non in camera mia, anche se credo questo sia un bene. Non posso andare in bagno in certi orari perchè serve a lei, e ho il coprifuoco la sera perchè sennò lei pensa male. Quando sono a casa mi sveglio presto la mattina, mi chiudo in camera mia e lì devo stare, indesiderata, finchè non esco. Mi vogliono bene, lo so, ma non reggo più. Perchè non me ne vado? Mi hanno fregata. Mio padre ha comprato una macchina nel 2013, una macchina costosa. Me l'ha regalata. Me l'ha regalata perchè così, avrei dovuto pagarmela io e lui avrebbe potuto usarla comunque tranquillamente. Sette anni di finanziamento, vi lascio immaginare quanto sia incredibilmente pesante per me. Sette anni di finanziamento che mi costa quanto un affitto, perchè si è fatto fregare. Io ero piccola, avevo 19 anni e non capivo bene come funzionassero queste cose e non riuscii a dargli una mano. Per ora aspetto. Aspetto e basta, sopporto e basta. Almeno uscire di casa e vedere gli amici di sempre mi fa stare bene. Ancora qualche anno e avrò finito, così magari riuscirò a farmi la mia vita. Ma certi giorni da sopportare è dura.
Ven
10
Nov
2017
Che futuro?
Vi propongo un gioco, sparate pure la prima cosa che vi viene in mente. Ormai conoscete un pochino la mia follia.
La domanda è: secondo te, che cosa dovrebbe fare Capitan Aubrey della sua vita? Che cosa dovrebbe studiare, che lavoro dovrebbe fare, in quale anculo (lapsus intended) di mondo dovrebbe emigrare?
Sparate pure a caso, anche le idee più stupide, anche insulti. Brainstorming completo. Magari mi aiutate ad avere l'illuminazione e intanto mi diverto un po'.
Buona serata ^^
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