Tag: fobia
Gio
10
Gen
2019
Problemi con l'istruttore di guida della patente
Ciao a tutti vi racconto la mia storia,
il mio istrutto di guida era veramente pessimo e non intendo nel svolgere il proprio lavoro perchè in quello non mi posso lamentare ma intendo in base emotiva o di supporto morale dopotutto si sa che mentre si guida sarebbe meglio avere sempre la mente libera o comunque non avere qualcuno che ti stressi l'anima
ecco lui faceva tutt'altro,appena entravo in macchina mi mettevo a posto e robe varie,come voi sapete tra cintura,specchietto e sedile e se mi dimenticavo qualcosa me ne diceva di tutti i colori e voi mi direte; ci sta dopotutto sta facendo il suo lavoro e fin qui son d'accordo ma poi aggiungere anche appellativi poco consoni alla fine della frase come : ma sei stupida o deficente o anche altro la mia autostima andava sotto le scarpe e mi faceva sentire proprio una mer*a, tanto che molte volte appena uscita dalla macchina mi mettevo a piangere perche non ne potevo veramente piu,stavo facendo anche la stagione in quel periodo quindi ero già stressata di mio per di più ci si metteva anche lui
Nella mia testa mi ripetevo continuamente di non ascoltarlo perchè dopotutto non era nessuno e da li a breve non ci sarebbe stato piu nella mia vita però sentirsi continuamente insultata solo perchè facevo qualcosa di sbagliato mi faceva sentire veramente male tanto che molte volte disdicevo l'appuntamento prefissato della guid perchè avevo l'agonia solo a vederlo
Sono stata molto stupida io che non mi sono mai imposta o arrabbiata o che comunque non l'abbia detto a nessuno o addirittura cambiato istruttore, che se potessi ritornare a quei tempi lo farei perche mi ha segnato abbastanza poichè ora ho la fobia di guidare, ho fatto veramente tante guide anche autonomamente con la mia macchina ma ogni volta che entro mi appare l'immagine di lui seduto nel sedile del passegero che mi insulta o che sospira pesantemente per un mio sbaglio e non mi sento per niente a mio agio e guido con il tremore nelle mani e di sicuro non posso guidare cosi poiche son un pericolo sia per me stessa che per gli altri
PS: la patente l'ho presa comunque ma anche li è stata una condanna perchè l'esaminatrice era pappa e ciccia con lui quindi stesso carattere di mer*a e quasi stesso trattamento,quando presi la patente piansi di gioia ma non perchè l'avevo presa ma perche finalmente non dovevo mai più vedere la sua lurida faccia
(l'istruttore era il figlio del proprietario quindi anche se mi fossi lamentata non penso mi avrebbero dato ragiome)
(comunque con altre persone non so come si comportava all'interno della macchina ma a quanto pare bene se non ha mai ricevuto lamentele)
voi o qualcuno che conoscete avete mai ricevuto un trattamento simile dal proprio istruttore di guida?
E se si, cosa avete fatto?
Mar
17
Lug
2018
Non sopporto la gente
Nessuno leggerà e fate bene.troppo lungo. Ma io non mi sfogo mai.non voglio pesare su nessuno,ne su mio marito,che mi ama immensamente e fa di tutto per me e i nostri figli, ne tantomeno su altri.
La gente invece ti si accolla solo per lamentarsi dei loro problemi ,da loro creati e ingigantiti,sentendosi il peso dell' umanità sulle spalle.
S inficcano a casa tua,ti rubano tempo riempiendolo di noia e angoscia
La prima mia madre.donna di 60 anni sempre pensato a se stessa,che dopo la separazione da mio padre, si è messa con uno con cui da anni ha una storia bruttissima e che mi cerca solo quando si lascia con lui per potermi dire quanto è cattivo.si piazza a casa mia e quando torna mio marito ricomincia a sfogarsi con lui, senza curarsi che quel ragazzo si è fatto 12 ore di lavoro ed è stanco.Senza curarsi dei nipoti e di quello che sta per nascere ,per cui non ha un briciolo di entusiasmo.l unica cosa che puntualizza è che non ha soldi per regalargli niente,anche se puntualmente si paga le gite per "provare a dimenticare"come dice lei.come se io le avessi mai chiesto qualcosa.Tempo fa spuntava senza avvisare,ho dato un freno rimproverandola,è andata a dire a mia sorella che ho un brutto carattere .pazienza me ne farò una ragione ...se potessi chiudere i rapporti li chiudere ma anche questo richiede uno sforzo,bisogna litigare e sinceramente non mi viene voglia manco di far questo.
Mio padre è un egoista patentato che non ha fatto mai niente per nessuno ,ha dilapidato un patrimonio e non avendo più niente ha cercato di togliermi la casa intestatami da mio nonno,l.unico che mi ha amata e che amavo follemente nella mia famiglia che ora non c è piu.pensate che gioia quando lo vedo quelle poche volte perché mia sorella insiste e devo fargli faccia e sopportare i suoi ti voglio bene finali,al momento del saluto, che sono falsi come non so cosa.
Non ho avuto fortuna ne in famiglia,ne con i colleghi di lavoro ne in amicizia,ma gli amici li puoi allontanare o tenere lontani.cosa che io faccio.qualche messaggio,qualche caffè ogni tanto ma senza impegni.odio le convenzioni sociali,dover partecipare a qualcosa ,dover ospitare per forza perché ti tocca,dovere interagire con persone perché si deve.odio le cene di lavoro,i pranzi di Natale con tutti i parenti,odio le forzature.
Ora che devo partorire a breve penso già alle visite che mi faranno per il bambino e mi sento male.decine e decine di persone che per mesi verranno a casa mia a guardare,giudicare,fare mille domande ,gente che non vedo mai o amiche di mia madre o di mia suocera che non ho mai visto e che devo intrattenere con il sorriso per ore,parenti vari che non vedo da anni,datori di lavoro con cui m imbarazzo anche a parlare...farò do tutto per evitare di far venire più gente possibile con scuse varie e almeno i parenti di mio marito lo dirotterò da mia suocera ,almeno li intrattiene lei.
Ormai la mia è vera fobia sociale,se incontro qualcuno che conosco per strada scappo per non sentire i loro interrogatori.
Andrei a vivere non so dove con mio marito e i miei figli se potessi...loro sono la mia immensa felicità,la mia oasi di pace
Sab
25
Nov
2017
Vado in panico con poco - lavoro -
Ciao a tutti. Vi racconto un po' questa cosa perché mi sento una tonta. Ho 30 anni e per 11 anni ho lavorato in uno studio grafico che da pochi anni non andava tanto bene e per riduzione personale mi hanno licenziata, ahimè. Sono a casa da due mesi e percepisco la disoccupazione ma ovviamente ho fatto già alcuni colloqui e mandato una miriade di CV un po' in tutti i settori, anche in posti dove non ho esperienza... Perché fondamentale ho fatto sempre e solo quello e al di fuori non ho esperienze. Il settore grafico poi è in crisi quindi ho deciso di ampliare la ricerca. Mi sono proposta anche quindi come commessa, o per lavorare in catene di supermercati tipo Coop, Conad ecc. Mi hanno chiamata a fare un colloquio la prox settimana proprio dalla Coop nella sede degli uffici. Non so ancora per cosa perché mi hanno detto "stiamo aprendo delle posizioni avremmo piacere di valutare la tua candidatura". Non so dire quindi se è per un lavoro negli uffici della Coop o proprio dentro al supermercato. Io spero ardentemente il primo perché, a causa della mia fobia non so come potrebbe andare se mi mettessero a fare la cassiera. Preferirei non so, banco pane... Macelleria... Pesce, Scaffalista, magazzino, ma cassiera no. Perché? Perché io ho una seria repulsione del rapporto coi soldi. Non so dare i resti (ma questo è un dettaglio visto che le casse moderne ti dicono loro il resto) è tutta la restante parte! Stare attenta sugli scontrini, segnare importi, sconti, fare chiusure di cassa... Io ho il terrore. Ho l eventuale terrore di ipotetici ammanchi... Della fila di persone che si crea... Cioè ho l ansia e obiettivamente più gente c è più rischio di perdermi in un bicchiere d acqua. Divento paonazza, sudo freddo, la testa mi va in tilt. Magari mi sto facendo dei viaggi per nulla, magari non si tratta di questo e poi anche fosse non mi sembra che per fare la cassiera bisogna essere Einstein... Però a me sembra proprio un ruolo ostico e che mi crea paura.
Dom
28
Ago
2016
Fobie!
Le ragazze col pearcing sulla lingua, da evitare, con quel ferraccio in bocca a me é scattata la fobia! Sono diventato pompifobico!
Le trovo però tutte io quelle col ferraccio sulla lingua! L'ultima con la quale sto fa la linguaccia a tutti, mostra quel ferraccio ogni minuto ma secondo me é affetta da pompinite acuta cronica ed io ho ancora più fobia.
Ma vai a lasciarla una gnocca così, non ce la faccio, sono geloso! Quella ci mette tre secondi a trovarne un altro. Quando siamo insieme le sbavano dietro ed io non vorrei facesse continuamente quella linguaccia per mostrare quel ferraccio. Poi a casa mi stende ed a me ancora più fobia ma la gelosia vince sempre sulla paura allora tento di autocontrollarmi.
Per vincere la mia fobia ho fatto persino l'antitetanica. Eh si! Ho paura che quel ferraccio si arruginisca e mi innietti il tetano. L'ho fatto per amore, per gelosia, per lussuria e mi era passata quasi la fobia al secondo richiamo, ma poi gli amici al bar, giocando a briscola, (si sa che al bar oggi si decide persino la sorte della nazione) mi hanno detto che la ruggine può provocare altre questioni gravi, cariche batteriche, virus, streptococchi e malattie di ogni specie che nemmeno se mangi bio e vai a correre tutti i giorni, o se diventi vegano, vegeterariano, crudista, buddista, maoista, puoi salvarti la vita: ecco e a me é ri-scattata la fobia!!!
Amici, mi trovo fra l'incudine ed il martello, entrambi arrugginiti, aiutatemi, non so che fare! Consigliatemi Ciao
Sab
09
Lug
2016
IO non sono una persona da abbracci!!
Sono così arrabbiata con me stessa! Perchè devo essere sempre così?
Ieri per l'ennesima volta, una persona ha cercato di salutarmi con un'abbraccio e io ho reagito, come dicono i miei amici, "come un opossum". Rigidezza, imbarazzo, disagio profondo e l'immancabile " eh...io...non sono una persona da abbracci". e da strette di mano, e da baci sulla guancia, e da mani sulla spalla e da massaggi casuali e da buffetti sulle guance e da NIENTE.
Mi dispiace, persona che ha tentato di abbracciarmi. Mi dispiace così tanto, non volevo creare questo imbarazzo, non volevo che ci fosse ancora e ancora una volta quel maledetto momento di silenzio in cui io cerco disperatamente di reagire con una battuta sagace o stemperare la tensione o riderci su e mi esce invece un pigolio sommesso.
Ho 22 anni, sono vivace e carina, un po' timida e insicura ma riesco, se a opportuna distanza di braccio, a nasconderlo bene. Sono un po' chiusa in me stessa cosa che mi impedisce di stringere rapporti spontanei immediatamente, ma se una persona mi piace, poi ci arrivo. Insomma nulla di particolarmente strano dal punto di vista sociale tranne questa specie di fobia per il contatto fisico.
Quando gli amici cercano di salutarmi con quei baci sulla guancia che NON POSSO RIFIUTARE PERCHE' NON VOGLIO OFFENDERLI, comincio già a sentire l'ansia e il disagio avvillupparsi addosso come viticci gelidi. è una reale sensazione di freddo, un vago formicolio che si traduce in una rigidità che le persone non possono non notare, anche se magari sorrido (e una mia amica mi ha informato, sorrido come se fossi su una nave in procinto di vomitare anche l'anima) e la sensazione sgradevole persiste anche dopo, unita ovviamente all'umiliazione e alla vergogna perchè acora una volta mi sono comportata da pazza.
I miei amici intimi sanno che non mi piace essere toccata se non quando inizio io spontaneamente il contatto, cosa che capita quasi solamente con altre femmine, ma purtroppo con conoscenze superficiali o amici con cui non sono così in sintonia so che una volta che si accorgono di questa mia non-inclinazione al contatto, la giudicano una stranezza o addirittura una malattia.
Ieri fra l'altro, essendo che la persona il cui contatto che ho cercato invano di schivare e che si è concluso con un abbraccio-placcaggio (probabilmente quella persona pensava stessi scherzando, insomma tutti penserebbero che una ragazza che si abbassa per schivare il tuo abbraccio stia giocando o scherzando, non che sia una reale situazione fight-or-flight) non era particolarmente sensibile, mi ha anche apostofrato chiedendomi se sono per caso antisociale. Sul momento ho ridacchiato ma mi sono sentita malissimo...perchè so che è quello che molti pensano.
Non sono antisociale, vi prego, datemi tempo!
sono sociale, mi piace parlare, ridere, scherzare, mi piace uscire con persone che non conosco e ascoltare gli altri e divertirmi, solo per favore datemi tempo prima di toccarmi, è solo questo! Quando vi conoscerò meglio, vi giuro che vi tocco io. Magari poco, perchè non sono una persona che esprime il suo affetto così, ma vi tocco. vi tocco le spalle e le braccia e la schiena, magari se siamo molto amici poi vi abbraccio e ho anche dato dei baci (per i compleanni), ma se non mi date un po' di spazio subito io strippo, io mi sento in trappola.
Già alle superiori questa cosa mi creava problemi perchè è un periodo in cui le ragazze, fra di loro e con i ragazzi, interagiscono molto fisicamente, e io mi trovavo sempre "esclusa" perchè evitavo apositamente le situazioni di contatto diretto (sedersi in braccio a qualcuno per esempio, cosa che ho fatto solo una volta perchè mi sono sentita "socialmente pressata"a farlo ed è stata una delle peggiori esperienze della mia vita), il problema persiste ora all'università dove il fatto che ho stretto amicizia con molti ragazzi del sud italia (che per tutto a parte questo, adoro) mi espone a un continuo salutarsi con mani ovunque e abbracci calorosi e baci, quando esco con un ragazzo non riesco fisicamente a toccarlo con naturalezza finchè non lo conosco un bel po' e questo mi preclude metà del flirtaggio non verbale (l'altra metà è sguardi e espressioni che comunque il 90% dei maschi non percepisce, quindi facciamo che mi precludo praticamente tutto il flirtaggio non verbale) e quindi se un ragazzo mi piace spesso non lo sa e la frustrazione di non riuscire a comunicarlo è tanta.
Sono arrabbiata con me stessa perchè per quanto io provi e riprovi a migliorarmi e diventare la persona che vorrei che fossi, continuo a cortocircuitare in queste situazioni e non ho letteralemente controllo su me stessa, sulle mie esagerate reazioni, e mi sento in difetto in un mondo come quello di oggi dove la socialità è così mustruosamente importante e mostruosamente veloce, in cui le persone hanno reti di contatti vaste, in cui l'intimità di un contatto è un biglietto da visita che tutti sembrano scambiarsi a parte me e i miei confratelli non-abbracciosi. In cui io sono sempre simpatica e alla mano fino al fatidico momento in cui qualcuno mi tocca e io sbiello e divento quella antisociale, socialmente ansiosa (cosa che NON sono) o strana.
Però sono anche arrabbiata con gli altri perchè è così difficile accettare che non siamo tutti gattini e cagnolini? che esistono persone a sangue freddo, che non siamo per forza tutti "passionali" e "istintivi"? Potreste rispettare ciò che sono per una volta e quando cerco di spiegarvi che NON VOGLIO essere toccata, semplicemente provare a capirmi? senza giudicarmi o etichettarmi o diagnosticarmi o toccarmi comunque?
Mar
19
Gen
2016
Fobia dell'auto
Salve a tutti questo è un semplice sfogo per una situazione che mi affligge e mi crea non pochi problemi. Sono un ragazzo di 21 anni e come tutti i miei coetanei appena ho compiuto 18 anni mi sono recato presso una scuola guida per prendere la patente. Siccome io in precedenza già possedevo il patentino 125 per gli scooter non ho dovuto ripetere la prova dei quiz ma soltanto fare le guide e affrontare la prova pratica, premetto anche che prima di quel momento non avevo mai guidato una macchina ma soltanto il mio scooter 125. Le lezioni di guida sono andate abbastanza bene,certo le prime volte mi veniva un po di ansia e grazie anche all'aiuto dell'istruttore piano piano sono riuscito a portare sempre bene la macchina senza farmela spegnere riuscendo a destricarmi nel traffico a fare parcheggi insomma tutto. Successivamente ho affrontato la prova pratica e sono riuscito a superarla senza alcun problema.I problemi però sono iniziati in quel momento, la famiglia disponeva a quel tempo di due auto una più nuova che non sto a dire qui il modello che usufruiva maggiormente mia madre in città per non rovinarla e una vecchia che aveva ben 23 anni e che usava mio padre per andare a lavorare, mio padre dopo che mi sono preso la patente decise che nel caso mi fosse servita la macchina per uscire di darmi la macchina vecchia e non la nuova cosa che contrariò parecchio mia madre in quanto poichè la macchina era abbastanza vecchia si preoccupava della mia incolumità e sicurezza e preferiva affidarmi una macchina più nuova e sicura mentre mio padre per i primi 2 anni voleva soltanto esclusivamente affidarmi quella vecchia per destricarmi e prendere familiarità con la macchina. Un giorno mi decisi e usciì con la macchina vecchia, il problema fu che la situazione era completamente diversa rispetto a quella che avevo riscontrato quando facevo le lezioni di guida tanto è vero che nell'arco di 5 minuti mi feci spegnere la macchina da solo per circa 5 volte rischiando di tamponare anche una vettura davanti a me. Dopo essere tornato a casa riferiì quanto mi era accaduto ai miei genitori e loro di comune accorde decisero ( e sempre con la contrarietà di mamma in quanto mio padre era abbastanza irremovibile sulla situazione ) di fare alcune scuole guida con mio padre con la macchina vecchia. Da lì è iniziato l'inferno ogni volta che io entravo in quell'auto io andavo completamente in panico sia per la poca comodità diciamo tra virgolette che la macchina offriva(sterzo duro come il marmo frizione bruciata freni che in caso di pioggia si doveva frenare 30 metri prima per cercare di fermarsi 40 dopo) più la presenza di mio padre che ad ogni mio sbaglio e errore che io facevo mi deprimeva e mi romprerava in maniera molto severa. Dopo 3 guide mio padre disse in mia presenza mia e di mia madre che io non ero in grado di guidare un auto e che la patente me l'avevano regalata A quel punto io allora esposi i problemi che riscontravo (sia per i problemi che poneva l'auto sia per la presenza di mio padre che mi portavano completamente in ansia ) a mia madre la quale decise lei di portarmi a fare scuole guida su quell'auto. La prima scuola guida con mia madre andò decisamente meglio perchè mia madre mi metteva molto meno ansia e mi spiegava dove e come sbagliavo, ma i problemi non erano risolti del tutto poichè avevo poprio difficoltà a portare QUEL TIPO DI AUTO, mia madre decise allora un giorno di portarsi indietro ad una scuola guida ,oltre me ovviamente, anche mia cugina (che è più grande di me circa due anni e che gia guidava da un anno e mezzo e premetto che a mia cugina diversamente da me è stata comprata non dico una macchina nuova ma recente appena dopo aver preso la patente e che guidava molto molto bene), mio zio (fratello di mia mamma) e mio padre. Mia mamma disse vicino a mia cugina di portare lei quel tipo di auto in presenza di tutti noi, io mi sarei aspettato che mia cugina avesse guidato perfettamente invece anche lei si fece spegnere due volte la macchina e non frenava in tempo tanto è vero che per non tamponare un auto mio padre dovette azionare il freno a mano in maniera tempestiva. Una volta scesa dell'auto mia cugina disse che ci credeva che io non riuscivo a guidare perchè quel tipo di macchina lo poteva guidare solo una persona che aveva come minimo 20 anni di esperienza cosa che constatò anche mio zio e che fece presente a mio padre. Mio padre nonostante tutto ciò però rimase irremovibile e disse che lui la macchina non l'avrebbe cambiata e che non aveva le possibiltà economiche per farlo (nonostante mio zio gli fece presente che lui conosceva molti privati che vendevano macchina usate non di certo di 23 anni ma dicirca 7 8 anni anche 1000, 1500 euro insomma a me serviva una macchina i su cui fare esperienza e destrichezza) e che la macchina nuova non me l'avrebbe mai data per nessun motivo (questa cosa fece infuriare sia me che mia madre la quale anche lei dovette cedere a questa situazione). Io per circa 2 anni e mezzo sono uscito con i miei amici sempre con il motorino e quando pioveva oppure andavo fuori porta ero costretto o a farmi accompagnare dai miei genitori sia andata che al ritorno (ritorno intendo anche alle 3 4 di notte diventando dunque un peso per loro ) oppure a chiedere passaggi ai mie compagni diventando un peso evidente per loro (poichè non li ho chiesti solo una volta siccome esco e uscivo parecchie volte nonostante abbia sempre pagato poi anche la benzina ) o anche addirittura a dover declinare e a restare a casa poichè non ero autonomo. Nel corso di questi due anni non nascondo che non ho mai portato più la macchina errore mio perchè forse con un pò di volontà ed impegno avrei potuto anche farcela e ho perso completamente destrichezza nel portarla finchè circa intorno al mese di novembre 2014 mio padre ha deciso di farmi fare delle scuole guide sull'auto nuova (poichè resosi conto ormai che la macchina vecchia che da 23 era passata a 25 anni dava segni di cedimento e decise dunque di rottmarla e di comprarne una nuova). Andai a fare una scuola guida insieme a lui e mia madre, la scuola guida non andò molto bene poichè essendo un auto a diesel lasciai improvissamente la frizione facendo la saltare e salire la macchina sul marciapiede, mio padre in quel momento divenne una bestia e mi disse delle parole non molto belle che non sto qui a riportare che mi fecero deprimere e sentire male nonostamente mia madre cercò di calmarlo e di fargli presente il fatto che quello che era successo era dovuto al fatto che non portava un auto da circa du anni e mezzo. Finalmente poi nel mese di marzo 2015 mio padre ha comprato un auto nuova. IL PROBLEMA PERO' ORA E' QUESTO: IO HO COMPLETAMENTE FOBIA E PAURA DI PORTARE QUALSIASI TIPO DI AUTO SIA CHE IO STIA SOLO CHE IN COMPAGNIA POICHE' MI REPUTO UN INCAPACE NEL PORTARLA IN QUANTO HO PERSO COMPLETAMENTE DESTRICHEZZA E HO COMPLETAMENTE TERRORE DEL CAMBIO MANUALE( IN PRATICA RIESCO SOLO A PORTARE QUELLE CON IL CAMBIO AUTOMATICO COSA CHE HO PROVATO CON LE AUTO DEI MIEI AMICI TIPO SAMRT O MERCEDES) E QUESTA COSA MI FA SENTIRE MALE ( POICHE' D'ESTATE VABBE ANCHE PARECCHI MIEI AMICI USUFRUISCONO DEL MOTORINO ) POICHE' QUANDO USCIAMO I IN INVERNO CON FREDDO E PIOGGIA SONO L'UNICO ANCORA NON INDIPENDENTE CON L'AUTO E SONO COSTRETTO ANCORA AD ESSERE SUCCUBE DEI MIEI GENITORI A 21 ANNI O CHIEDERE PASSAGGI A I MIEI AMICI DIVENTANDO UN PESO ANCHE PER LORO INSOMMA QUESTA SITUAZIONE MI DA FASTIDIO E MI FA SENTIRE MALE NON POCO. COSA MI CONSIGLIATE DI FARE AIUTATEMI!
Gio
17
Giu
2010
Mia moglie mi odia; dove sto sbagliando?
Mia moglie (22 anni di matrimonio) mi odia perchè quando ci siamo sposati le ho fatto cambiare città (da MI a PV). Fa la casalinga, con il mio lavoro ho sempre provveduto ad offrire alla famiglia uno stile di vita più che soddisfacente, ma per lei penso solo al lavoro.
Forse è vero, il lavoro è la mia evasione dai soliti problemi suoi che negli anni non sono riuscito a risolvere: attacchi di panico ed agorafobia (17 anni), ipocondria (da sempre), morte di madre e sorella (2 anni). Non abbiamo amicizie, perchè non potendo viaggiare per la sua fobia, evita ogni confronto con gli altri. E' convinta che tutti la deridono; anzichè affrontare le situazioni, le evita e si rinchiude in sè stessa. Ovviamente è gelosa se io, al lavoro, ho dei contatti umani con gli altri colleghi ("...ti diverti tutto il giorno!...").
E' umiliante ascoltare tutti i giorni i suoi "pentimenti" e le "furbizie" delle sue compagne di scuola che hanno saputo manipolare i mariti.
Quando si sono manifestati i problemi, dopo 2 anni di matrimonio, abbiamo provato ad andare dai medici (psicologi, ecc.), ma senza risultati.
Sul sesso lasciamo perdere, non mi ricordo neanche più com'è fatta....
Sono stanco...
Ringrazio tutti per i consigli
Iscriviti!
