Tag: disoccupazione

Mar

17

Set

2019

Ahi Ahi Ahi

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Ira

164€ sulla carta prepagata.....Tutto ciò che mi resta 

Disoccupato da 3 anni causa invalidità....Nessun sussidio statale poiché per legge non mi tocca niente..una madre con una forma depressiva che sta tentando di appiccare a me...Vivere in un paesino desolato del sud...Ed ecco a voi una vita in malora.......Direte: ''perché non ti suicidi?'' Perché già immagino la soddisfazione di tutti i parenti e l'allegria di mio padre che andrebbe a festeggiare con i suoi colleghi a vino e a bagasce e l'odio di mia madre che proverebbe vergogna più che dolore :O. Qui a Messina la gente si mette a ridere se vai cercando lavoro porta a porta..Espatriare? Si ma ci vogliono soldi Idem se si va in un altra città italiana...Nessuno contratta sconosciuti online si fa tutto tramite agenzie e conoscenze anche al nord...La stabilità economica ormai è lusso di pochi...quando lavoravo guadagnavo a giornata ed in nero..Se non hai precedenti penali qui al sud non lavori,se ti vedono benestante,aspetto curato ma non ricco vestito con capi semplici ti scambiano per figlio di papà ''tanto questo non ha bisogno di lavorare'' Anche se io sono andato sempre vestito da lavoro a cercare lavoro con t>shirt vecchia e jeans e scarpe da poco conto...Tutti gli imprenditori con cui ho parlato lagnano miseria che hanno figli a spasso e l'impresa guadagna poco:ASSUMERE COSTA ed io li capisco..La voglia di lavorare la gente te la fa passare con quel loro modo di fare lassista e perditempo ed infatti sono qui a scrivere sul letto con mia madre esaltata di là....Andare a spasso a fare il vago non mi va mi sentirei inutile,manco nelle pompe di benzina si può lavorare più per pochi euro e al mercato grossista di frutta gli extracomunitari si buscano la vita guadagnando quella ventina di euro a spese dei cittadini locali.....Non c'è soluzione...io mi sfogo qui poiché nel real world non ho nessuno con cui parlare....Ultima precisazione:

Sono un'elettricista senza carte in regole (mi mancano 2 anni di contributi per potermi dichiarare ditta) sempre lavorato in nero....Che darei per andare a fare il manovale..... Spero siate comprensivi con me in quanto la mia ''famiglia'' mi schifa e mi disprezza....Grazie!

Mar

03

Set

2019

Ho 26 anni e ho buttato la mia vita

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Sto brancolando nel buio e nella depressione più nera.

A causa di problemi in famiglia, una relazione distruttiva e tossica, disturbi alimentari ed autolesionismo, ho passato tutta la mia adolescenza chiusa in camera a non fare nulla. Non studiavo, non lavoravo, passavo tutte le giornate a letto e a trovare un nuovo modo per distruggermi.

A 21 anni, mi sono fidanzata con un altra persona e mi ha dato il coraggio di riprendermi e ho deciso di frequentare la scuola serale e quindi mi sono diplomata a 25 anni. Mi ero detta che dopo il diploma sarebbe tutto cambiato e invece dopo un anno non è cambiato nulla, sono rimasta a casa a lasciarmi andare, e i miei problemi si sono aggravati ulteriormente. 

Non ho nessuna e dico nessuna esperienza lavorativa, nessuna competenza, niente di niente da inserire nel mio curriculum. Ho una forte ansia sociale e non riesco nemmeno a provarci, non riesco a parlare con nessuno, non riesco a chiedere aiuto. I miei si limitano a mantenermi e se ci sono o non ci sono in casa non fa nessuna differenza. 

Mi sento invisibile, inutile. Non so che cosa fare.  Sono cosciente di avere bisogno di un aiuto psicologico, ma non riesco a chiedere ai miei di affrontare questa ulteriore spesa, dato che mio fratello è attualmente in terapia e spende tantissimi soldi. 

Inoltre il mio ragazzo ha 32 anni ed è nella mia stessa situazione, è rimasto senza lavoro e anche tra di noi le cose vanno malissimo. Lui vorrebbe partire all'estero ma materialmente non ha i soldi per farlo e nemmeno un appoggio per potere iniziare. Io non sono sicura di volerlo seguire, perchè già non ho mai fatto nulla qui, figuriamoci in un paese straniero. 

E' davvero un periodo di merda. Non ho nessuno con cui parlare di queste cose, mi sento sola, persa, non so cosa fare.

L'altro giorno sono arrivata a scrivere una lettera di addio perchè pensavo davvero di farla finita. Questa vita mi ha regalato solo sofferenza e da quando ho memoria mi sono sentita inadatta a vivere.

Sono arrabbiata, per essermi ridotta così.  Avrei voluto soltanto sentirmi normale. 

Gio

25

Lug

2019

Basta

Sfogo di Avatar di Madama ButterflyMadama Butterfly | Categoria: Ira

Ragazzi, credo sia giunto il momento di dire basta. Ho sempre sostenuto che dobbiamo liberamente decidere della nostra vita e in questo momento voglio finalmente prendere in mano la mia.

Ho incontrato recentemente l'amore della mia vita, l'uomo che amo da 12 anni. Stiamo benissimo insieme, ma lui vuole stare da solo. E io devo subire la sua ennesima decisione, condannandomi alla sofferenza continua. Ho 31 anni e non ho mai avuto un lavoro decente. Sono riuscita a farmi licenziare dall'ultimo per aver preso posizione, ma si sa, l'etica lavorativa, l'onestà e la qualità sono peccati gravi nel mondo del lavoro italiano. Quindi se dici in faccia al tuo capo che ha torto e che la sua disorganizzazione sta rovinando il progetto, allora quello da licenziare sei tu, non il responsabile. Ho 31 anni e non ho soldi in tasca, dovrei chiedere un prestito a mia madre per poter cercare un altro lavoro, stavolta nel fantomatico estero perché in Italia sono ormai da buttare.

Già senza lavoro si sta male, immaginatevi completamente rovinati dal punto di vista finanziario e con il cuore spezzato. Che fareste al mio posto? Io sto seriamente considerando di farla finita. 

Lun

08

Lug

2019

Scoraggiamento al 100%

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Accidia

1) Do pienamente ragione allo sfogante dei finti disabili

2) Non possiedo alcuna specializzazione,so fare solo lavori grezzi(facchinaggio),non ho il diploma. 

3) Calze a rete(puta) e Passamontagna (ladron) sono esclusi perquanto comportino a rischi alti elevati guadagni

4) Niente Cassa per compiacere il parentado e i conoscenti

5) Lavorare Gratis? Va bene ma per quanto? e la casa? vivere in condizioni umanamente accettabili (basiche) No? E' troppo???

In questa vita uno si augura di morire giovane o di ammalarsi gravemente per ricevere un sussidio (sempre se te lo danno) o di farsi arrestare per garantirsi vitto e alloggio dallo stato. Indignarsi non serve piu'..Rassegnarsi invece si ed è cio' che ho fatto io! 

 

Mer

12

Set

2018

Senza Titolo

Sfogo di Avatar di DanaDana | Categoria: Altro

Chissà perché tutto è così complesso... Mi sono un po' rotta le scatole... 

È frustrante non essere un punto di riferimento per nessuno,non essere più me stessa. 

Chissà se troverò mai lavoro... Una laurea un master... Un carattere duro... E non mi considera nessuno. Sono trasparente. 

Lo stare sempre ferma, a casa, ad aspettare che le giornate passino o che il telefono squilli... Mi sta uccidendo.

Non ho voglia di fare nulla, di sentire nessuno... Più  mi sento triste più vado giù ... Ho bisogno di realizzarmi, di lavorare, di guadagnare, di avere una vita ... 

So che questo momento nero passerà nel momento in cui avrò uno scopo nella vita, che sia solo un impegno fisso, il dover andare a lavorare ... Avere una vita normale ...

Invece come tanti laureati sono a spasso, e ne soffro...ne soffro terribilmente  ... 

L' unica persona che mi fa distrarre sia nel bene che nel male, che occupa una posizione nella mia testa è il mio ragazzo... Anche il sololitigarci mi da un segno che sono viva... Per ora è calma piatta... Lui con la febbre quindi né usciamo ne discutiamo, e sono apatica a tutto il resto del mondo, non voglio fare bulla, non voglio vedere nessuno....

Una giornata intera a lavorare ai ferri ascoltando un audio libro...con l umore sempre più giù... Basta che il mio ragazzo mi dica unaminima cosa che mi metto a piangere... L' unica persona con cui ho un minimo di reazione sincera ma per niente bella... Mi sento veramente inutile... Vorrei essere apprezzata...

Vorrei senturmi capita, apprezzata,ammirata... Invece sono il nulla... Trasparente per tutti, indifferente ... 

La so gia la risposta a questo sfogo ... "Pazienta che arriverà il lavoro"... Lo so.... Ma l' attesa mi sta struggendo.... Così inutile, così piatta....  voglio lavorare e realizzarmi...  Voglio tornare in vita...

Mar

14

Ago

2018

Ma cosa volete da me?

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Superbia

Non capisco in quale momento mi sia ritrovata con una cerchia di presunti amici, o meglio, conoscenti - per lo più amici di mio marito - che sono capaci di farsi sentire solo quando sospettano che io non stia lavorando. Non capisco come facciano né cosa gliene venga! Sono laureata da 5 anni e mezzo ed ho fatto diverse esperienze anche all'estero, tanto di pochi mesi quanto di un anno e oltre, intervallate da brevi periodi di disoccupazione durante i quali queste persone - che normalmente non si fanno sentire MAI - hanno puntualmente la faccia di contattarmi appositamente per farsi dire che NON sto lavorando! Ma cosa ci guadagnano? Peraltro non si può dire che me le vada a cercare, considerando che non utilizzo Facebook né altri social network, e viviamo tutti in città diverse, ma in un modo o nell'altro questi super pettegoli vengono a sapere ogni cosa e non perdono occasione di punzecchiare... avranno forse bisogno di ascoltare i miei problemi per farsi una sega? Mah... mio marito dice bugie ma a me non importa proprio nulla... pensino quel che vogliono, anche che mi hanno chiuso in una casa di cura psichiatrica e che non lavorerò mai più. Ovviamente ne approfittano per vantarsi di ciò che stanno facendo loro... bravo, complimenti, tra un po' diventi il presidente del consiglio, ma A ME, cosa cavolo importa? Avrete un ottimo posto fisso ma UNA VITA VOSTRA, a quanto pare, vi manca!

Mar

27

Feb

2018

Depressione per disoccupazione

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

So che è un problema vasto, che riguarda molti italiani, giovani e meno giovani. Si parla di scelte professionali legate al desiderio d'autonomia. 

Io mi sento molto preparato sulle cose in cui so di essere specializzato e ricevo anche molti complimenti per questo, ma di fatto mai nulla di remunerativo e purtroppo il mio è un campo dove lavoro ce ne è pochissimo e soldi ancora meno.

Mi sento capace di fare solo questo mestiere (che è legato alla scrittura), ma sinceramente non vedo sbocchi e ho quasi 34 anni. Sono stanco e depresso. Tutto il resto lo odio oppure semplicemente non mi ci sento tagliato. Mi sento in un eterno vicolo cieco che conduce alla mezzetà e poi alla morte senza non essere riuscito a combinare un cazzo e, diciamocelo, oggi per combinare qualsiasi cosa se non hai soldi sei fregato.

Tutto ciò che ne risulta è un perenne senso di essere rimasto indietro nella vita rispetto a tantissime persone che conosco. E io non sono neanche una persona con particolari ambizioni tipo farsi una famiglia e sfornare figli, non ci penso proprio. Voglio essere indipendente e vivere per conto mio, tutto qui. Mi sento un figlio di papà per gli aiuti economici che mi dà mio padre, anche se in realtà mi ha sempre viziato poco e ad esempio non mi hanno mai comprato un'auto o un motorino (la patente però ce l'ho). 

 Mi sento bloccato e depresso e non riesco a trovare lo stimolo per far nulla, neanche vedermi con gli amici, figuriamoci provarci per una relazione o anche una semplice cosetta occasionale. Pian piano ho perso delle buone abitudini e passioni che avevo, vorrei riprenderle per rialzarmi e sentirmi più attivo, ma il peso della depressione è più forte. 

 

Ven

24

Nov

2017

giovani senza futuro (dottori di ricerca)

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Ira

Sono all'ultimo anno di dottorato. Avevo iniziato, come forse molti altri, perché amavo la ricerca e l'insegnamento. Grazie all'incoraggiamento di professori, anche.

Avevo iniziato per passione, e ora mi ritrovo in un mondo di solitudine e scoraggiamento, in cui io e i miei colleghi siamo divisi tra quelli che hanno già capito come va, quelli che si illudono ancora e quelli che hanno già la carriera pronta. Ai tutor non frega assolutamente nulla di noi, se non nella misura in cui possono sfruttarci come segretari/assistenti/portaborse/tuttofare o usarci come bersagli facili su cui sfogare frustrazioni e malumori.

Gli studenti sono ignoranti da paura, ma non mi sento di dare la colpa solo a loro: non hanno stimoli da nessuna parte, i professori inseriscono nei programmi le cose che sanno già senza pensare minimamente a quello che potrebbe essere in linea con il loro percorso di studi, entrano in classe con questi assurdi power point pieni di testo copia/incollato dai libri che gli studenti hanno già, ripetono le solite quattro stronzate. Non sono tutti così, naturalmente, e quelli che non lo sono spesso si vedono contestare i metodi troppo "innovativi". Io che faccio tutorato agli studenti e tengo lezioni coinvolgenti, come una persona di 28 anni (che sono), gli studenti mi ringraziano dal vivo o per mail, vengono a sfogarsi con me e piangono perché si sentono senza futuro.

 Ma come posso consolarli io, che il futuro davanti a me non lo vedo? Come faccio a spiegare ai futuri datori di lavoro (la carriera accademica ormai ho capito che è una chimera) che durante il dottorato si impara a fare 1000 mestieri e non solo a scrivere? Come faccio a dire loro che i dottori di ricerca sono in grado di fare i segretari, gli istruttori, gli scrittori di testi tecnici, gli ispettori di documenti, i correttori di bozze, i PR, i selezionatori di personale, i traduttori, gli interpreti, i motivatori, gli insegnanti... e tutto ciò per paghe da fame? Come faccio a non farmi dire "il suo curriculum è sovra-qualificato"? 

E non crediate, in vita mia ho fatto mestieri di ogni tipo: ho lavorato in fabbrica, in gelateria, in boutique, all'adidas, in reception, non ho mai avuto pregiudizi verso lavori per i quali non occorre la laurea. Ho voluto studiare per passione, e ora vedo le porte dei mestieri "da laureati/dottori" che si chiudono per l'eccesso di raccomandazioni e la mancanza di fondi e i lavori da "non laureati" che mi rifiutano per eccesso di qualifiche. 

Odio quei maledetti professori che non si schiodano dalle loro poltrone, che ci trattano come zerbini, che ci illudono quando siamo giovani, brillanti e pieni di speranza, odio me per non sapere cosa fare, odio quelli che parlano senza aver provato le cose sulla propria pelle, odio chi ci ha portato via il futuro e adesso ci dice che siamo pigri e fannulloni. 

E ho paura. Ho maldettamente paura di cosa accadrà quando la borsa di studio sarà finita. 

Dom

15

Ott

2017

Mi prostituisco la sera in macchina

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Sono gay ho 30 anni, e sono stato sempre piuttosto carino androgino con un bel fisico. Ho deciso dopo anni di lavori con contratti usa e getta come commesso di prostituirmi.... Vestito da donna. 2 o 3 sere a settimana mi vesto e trucco e vado in un parcheggio della mia città ad aspettare in auto... Beh ...mi capita di fare anche 100 euro in neanche 2 ore ,con uomini sposati o presunti... Questo secondo lavoro mi gratifica economicamente.... Questo è il mio segreto che nessuno conosce

Ven

23

Giu

2017

Sono un fallimento... sfogo

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Scrivo qui un pò per sfogo e anche un pò perché sono curiosa di certe opinioni e consigli che potrebbero venire da persone sconosciute e disinteressate...

 

Inizia con mia madre che ad oggi sono ormai più di 12 anni che mi rinfaccia il voto basso preso alle superiori, in più sono quasi due anni senza lavoro, senza amici e (mai) senza fidanzato... e da qui a pensare di me stessa giustamente che sono un fallimento umano (come da titolo), ormai prossima al trentaduesimo anno... e che posso anche affogarmi tanto non valgo 2 centesi se non di meno. Ovviamente quando discuto con lei sul "voto basso" preso in quinta ragioneria, all'epoca neo diciannovenne, e rimembrargli che quell'anno lei è stata male sia mentalmente (ha avuto un grave esaurimento) che fisicamente, nulla è valso a farle trovar ragione, giustamente litigare con una persona sospetta di essere una maniaca depressiva con la bipolare di che ne vuoi venire a capo?!

Quell'anno non solo è stata male ma a casa non si capiva più niente, ci eravamo ridotti a mangiare con dei panini, perché giustamente non poteva più cucinare o fare altro, immaginatevi vostra madre che vi ha sempre fatto trovare il piatto pronto e i vestiti lavati, ci siamo trovati da un giorno all'altro a farci tutto da soli, cucina e bucato, le pulizie no… a quelle ero già abituata a farmele da me da quando ho memoria. Ho solo dovuto aggiungere altre due prestazioni inseguito al forfeit di mia madre. Ero da sola con altri due fratelli più piccoli a cui badare, (P.S. nemmeno loro si sono diplomati con voto alto, solo che Lei non glielo rinfaccia in quanto "non è colpa loro", la colpa cade solo nel mio caso... chissà perché!?!) In più c'erano le sue crisi depressive (non sto qui a raccontarvi) e la somministrazione di farmaci pesanti per farla stare meglio o stabilizzare il suo umore, in tutto questo si aggiunge che ero all'ultimo anno delle superiori e che mio padre era sfuggente già di suo da sempre, figuriamoci quell'anno, lo è stato ancora di più. Una figura istituzionale per intenderci, tipica figura paterna italica, perennemente assente in ogni fase della vita familiare e presente quando è nella merda (Lui) invece.

Dopo il diploma e l'inevitabile scarso voto, la presunta madre si riprese poche settimane prima del diploma (un pò tardino eh?!), ed allora mi ha rinfacciato negli ultimi anni il mio fallimento alla maturità, nonostante stetti venti giorni sui libri, giorno e notte, imparando capitoli a memoria e scervellandomi sui testi di matematica (che tecnicamente la mia insegnate dall’ora nell'ultimo periodo, come dire, aveva smesso d’insegnare ecco, altri professori non iniziavano nemmeno). Mi rinfacciò anche i soldi che aveva speso per comprarmi un computer (il corso al ragioneria era anche programmatori: informatica), la bolletta del telefono (ed io non telefonavo mai a nessuno, nemmeno con il cellulare) e credo anche quella del gas, della luce e dell'acqua... manca qualcosa, Boh? Andiamo avanti. Tra i rinfacci vorrei aggiungere anche di aver dormito un notte da una compagna di classe (dopo averla avvertita anche se all'ultimo minuto... nemmeno fossi andata ad uomini, ed io non sono per niente il tipo, anzi) e perfino, credo, di tutti il denaro speso da quando sono nata ad oggi.  Tanto che quando otto anni fa ho trovato lavoro, ironia della sorte, come ragioniere nonostante il "voto basso", in una piccola azienda locale, ovviamente dopo tanti "rinfacci" decisi di aiutare economicamente la mia famiglia mettendo duecento euro e più al mese nel cassetto della dispensa, Una sorta di subaffitto a cui aggiungere pagamenti “non sempre occasionali” di conti della spesa ed utenze come luce o telefono (quest’ultimo poi mi sono intesta la linea). Gesti che ho fatto ogni mese per sei anni sotto lo sguardo di tutti, genitori e fratelli minori ... tanto che li tranquillizzò economicamente (hanno sempre avuto problemi di soldi, come adesso del resto) e che hanno messo a tacere per ben sei anni quella costante, logorante ed assurda critica che c’era nei mie confronti. Fate voi un pò i conti se gli ho restituito più o meno o no i soldi che hanno speso per sostenermi. Ce d’aggiungere per correttezza che prima di lavorare ho provato anche ad andare all'università ma ho fallito anche lì, in due anni ho dato solo quattro esami su 30, indovinate dove?! Alla Facoltà di Ingegneria Gestionale e Meccanica, laurea semplice no?!? Ma a mia madre piaceva quindi dovevo prendere quella laurea. Ovviamente il fallimento universitario ha generato altre critiche che si sono sommate a quelle già esistenti sul voto basso di maturità. Critiche che come ho detto sopra si sono affievolite con il raggiungimento di una quasi indipendenza economica e l'erogazione di una specie di subaffitto a cui vanno aggiunte il pagamento di utenze e conti della spesa. Purtroppo due anni fa’ il titolare dove lavoravo ha iniziato a farmi il mobbing, un pò perché causa "crisi" non poteva più pagarmi lo stipendio, è un pò perché se era lui a licenziarmi avrebbe dovuto pagarmi "anche" la buona uscita. Ha preferito dunque perseguitarmi verbalmente sul posto di lavoro, per circa 1 anno e più insultandomi davanti a colleghi e suoi amici/fornitori che venivano regolarmente in azienda. La frase esatta era questa "Cara (il mio nome), ricordati sempre che meglio ti tè se li portò via l'alluvione (la lava, parole sue testuali)". Tanto che, sempre per ironia, dopo mesi e mesi che mi diceva questa frase, tutti i giorni e più volte nella stessa giornata aggiungendoci "Tu non Sei Buona a Niente!" Ho iniziato a pensare per davvero di me stessa ( e tutt'ora continuo a pensarlo, avvolte) di essere una talmente pessima che nemmeno l'alluvione ( o la lava come la chiamava lui) ha voluto prendermi quando c'è stata, che si è portato via per davvero persone migliori di me (che sono morte sotto la fanghiglia soffocate per la mancanza d'aria, scusate il dettaglio macabro)… questa tra l’altro era stata la sua spiegazione quando gli chiese che cosa intendesse con la frase, a me rivolta: “ Meglio di Te se li portò via la Lava”. Ora so precisamente cosa intendesse dirmi. Alla luce di queste considerazioni, appena scritte, vorrei sottolineare che nella città dove abito, per fortuna e grazie a Dio, l'alluvione (o lava) non c'è mai stata, solo nell'ottanta quando dovevo ancora nascere, c'è stato il famoso terremoto dell'Irpinia, ma la frase usate dal quel personaggio non riguardava questo nefasto incidente, ma altre catastrofi avvenuti in altre ragioni e paesi diversi dal mio. Ok, dopo questo lento logorio di spregevoli "insulti pubblici" durati un anno e più, che si aggiungevano a certi altri spregevoli provenienti da mia madre… mi ero ridotta a soffrire di gastrite, esaurimento nervoso, perdita di peso ed aumento di peso in breve tempo, insonnia cronica (non ho dormito per sei mesi circa prima di licenziarmi), spasmi ai muscoli ed una lieve psoriasi nervosa alla testa e alle gambe. Ora ho due occhiaie venose che potrei togliermele solo con la chirurgia plastica e di tanto in tanto mi torna la psoriasi. Tantoché, ciliegina sulla torta, il mio ex datore di lavoro mi fece anche saltare due mensilità, sommato al resto delle cose appena scritte dovetti fare la maledetta raccomandata di dimissioni. Comunque avevo messo da parte un bel po’ di soldi per fortuna ed anche perché in quanto non avendo amici e ne fidanzato, non uscivo e spendevo solo per andare a lavoro e per accompagnare di tanto in tanto "quella presunta madre" a fare la spesa di cui spesso e "volentieri" come detto pagavo il conto insieme al subaffitto prima descritto. In questi due anni, un po’ come molti italiani a prescindere dall'età, ho provato ad uscire dal pantano della disoccupazione,  inviando curriculum a destra e a manca, rispondendo ad annunci e facendo autocandidature presso le aziende, nonostante l’esperienza pluriennale come ragioniere, ho fatto pochi colloqui (non sempre seri),  niente è valso purtroppo a farmi trovare un nuovo lavoro, nemmeno come sarta o cameriera... da qui a pensare a quelle frasi dette dal mio ex datore di lavoro infondo non erano proprio così false. “Tu Non Sei proprio Buona a Niente!” A confermarlo ci si mette anche mia madre ancora dopo dodici anni dal diploma mi rinfaccia quel voto basso di maturità, che se fosse stato alto credo lo stesso nel cxxlo me lo sarei preso! Perché qui ho visto andare avanti solo figli dì e conoscenti dì... con laurea o non laurea, diploma con voto basso che sia lavorano nel pubblico o in grosse aziende, dove figure come il mio ex titolare nemmeno potrebbero affacciarsi a dire ciao… va bè che lo scrivo a fare tanto lo si sa. Infine la figura istituzionale di mio padre, sono due anni che quasi non porta lo stipendio a casa, in quanto la struttura dove lavora non paga regolarmente, inoltre ha fatto un prestito bancario (all’insaputa di moglie e figli "adulti") per pagare i debiti del suo defunto padre, tradotto: con i miei risparmi e la liquidazione ho aiutato ancora economicamente, dopo aver saldato il debito della mia nascita e mantenimento (scritto sempre con molta ironia) a campare nell'essenziale, avvolte pagando anche delle utenze, cose che come ho scritto prima facevo anche quando percepivo uno stipendio. Oggi, sto sbattendo per trovare un futuro, come tanti del resto, oppure una speranza che ormai ho perso da tempo nel prossimo altrui, vedi che famiglia “disordinata” che ho, anche i miei fratelli minori, adulti ormai, purtroppo ne hanno pagate le conseguenze e non vi racconto anche di loro se no sta’ lettera sfogo diviene un romanzo.

ORA, Ditemi Voi: sarei così egoista ed incosciente, se da semplice diplomata facessi uno zaino (nemmeno la valigia) e con quello che mi rimane dei miei quattro risparmi, partissi per un paese estero che mi piace, ad esempio mi piacerebbe andare a Seoul in Corea del Sud, imparare la lingua e provare a trovare lavoro lì, per quanto assurdo sia ... potrebbe essere fattibile?? O butterei quei pochi risparmi che mi so’ rimasti?! LO SO’, SONO PIENA DI DUBBI. Stesso discorso l’ho fatto anche per paesi come la Germania ad esempio, più vicini all’Italia, in più non c’è bisogno del permesso di lavoro e nemmeno del passaporto, forse lì è più facile. Ho già una cugina, neo ingegnere, che per disperazione è andata lì per trovare lavoro. Sarei così incosciente ed immatura da voler partire per l'estero per trovare una pace mia personale, un futuro, una stabilità economica ma soprattutto la speranza nel prossimo e nella vita che qui in questa famiglia e paese ho perso del tutto????? Oppure mi consigliate di nuotare a largo ed affogarmi per sto pezzo di romanzo – sfogo che ho scritto ?? (Detto con ironia)

Attendo curiosa ed impaziente di leggere le vostre opinioni, consigli ma anche le critiche. Grazie a chi vorrà concedermi un minuto o due della propria vita.

 

P.S. alla fine non ce l’ho con i miei genitori, nonostante tutto, forse ce l’ho più con me, potevo combattere di più.

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