Tag: paure
Mer
04
Set
2019
Partire
Ho deciso di staccare per un po'. Il mio percorso scolastico è stato parecchio travagliato:mi sono impegnata moltissimo nello studio, trascurando qualsiasi relazione sociale praticamente, per via di alcune brutte esperienze. Sono timidissima e diffidente verso le persone. Come se non bastasse, non sono mai potuta andare più lontano di qualche chilometro da casa mia, perché la mia famiglia non poteva permetterselo.
Adesso però sento di dovermene andare almeno per un po',anche se la lontananza mi spaventa. So che i miei non sarebbero d'accordo, ma ne ho davvero bisogno. Mi piacerebbe fare un esperienza all'estero, ed avendo qualche soldo da parte non dovrei chiedergli nulla. Solo che ho questa paura che mi blocca, e non riesco a togliermela di dosso.
Mar
27
Ago
2019
CONFUSAMENTE
Ti vorrei rivedere....ma ho una paura fottuta di TE. Perchè mi fai tanto bene....ma mi fai anche tanto male. Tutte le delusione mandate giù...le illusioni...eppure anche, quei sogni splendidi che mi hai regalato mi tormentano ogni giorno.
VORREI TORNASSI...da una parte....e dall'altra...VORREI NON CONOSCERTI AFFATTO!
L'UOMO CHE MI HA FATTA PIU' FELICE....E' LO STESSO CHE MI HA ARRECATO UNA SOFFERENZA IMMENSA.
HO PAURA....
CHE FARE?
Ven
31
Mag
2019
I miei grandi problemi
Sono un ragazzo che cerca sempre di farsi in quattro per gli altri. Cerco sempre di essere gentile in modotale che nessuno vuole essere mio nemico. Tutte le persone che mi vedono pensano che sia un ragazzo semplice come altri ma non è così. Ho sempre molta ansia e ho un'autostima pari a zero. Ogni volta che qualcosa va storto sto molto male. Sto finendo la prima superiore e in questo anno ho sempre cercato di piacere a tutti ma le mie paure hanno preso il sopravvento come sempre. Io ho i miei amici (se così posso chiamarli) ma sono sempre l'ultimo a cui tutti pensano. A volte mi sembra di stare fuoriluogo. Ogni volta per colpa delle mie paranoie penso che qualcuno mi critichi alle spalle. Basta che sento un bisbiglio e penso subito che mi stanno criticando. Ho sempre paura, ansia e paranoie. Non so cosa fare mi sembra di impazzire. In questa società bisogna sempre essere al top e tutti ti giudicano. Non ho mai trovato una persona con i miei problemi. Poi io lo nascondo troppo bene. Non ho mai detto a nessuno di tutto ciò e nesuno l ha mai capito (neanche i miei genitori) perché sono troppo bravo a nasconderlo. Non voglio mai che nessuno si preoccupi di me anche se è sbagliato. Vorrei tanto avere un amico vero. Con cui possa confidarmi senza sentirmi giudicato . Anche se sto cominciando a pensare che nessuno mi possa capire. Ogni volta che esterno me stesso ce sempre qualcuno pronto a criticarmi . E a quelle critiche io ci penso più dei complimenti . Basta una critica e penso subito che nessuno mi vuole. Non so cosa fare.Dicono che l'adolescenza è l età più bella ma a me mi sta distruggendo . Mi sembra che stia perdendo la mia personalità in tutte le mie paure
Lun
28
Gen
2019
Sto ancora male e soffro.
Ci siamo lasciati da 2 mesi e soffro ancora. A volte ascolto i suoi vocali e mi viene da piangere. Mi manca il suo abbraccio. Mi manca tanto. Ma era un falso abbraccio. A saperlo prima! CHe persona strana che era: il giorno prima mi amava e il giorno dopo l'opposto!
Non sapevo cosa significasse amare e cosa significasse soffrire per amore. Con lui l'ho scoperto, sperimentato e subìto. Per lui provavo qualcosa di immenso, al di là delle mia portata e mai provato prima: mi sentivo travolta da un fiume in piena che progressivamente mi trascinava, mi portava alla deriva e mi svuotava.
Piano piano e senza accorgermene, stavo rinunciando a me stessa, uscendo dalla mia vita ed entrando nella sua. Lui aveva saputo irretirmi e manipolarmi, seducendomi e consolando il mio ego da bambina ferita.
I suoi abusi emotivi per me non contavano: ricordandomi quei bellissimi mesi iniziali, dimenticavo tutte le sue scorrettezze, tutti i suoi comportamenti strani, sgarbati, i suoi silenzi, le sue mancanze di rispetto e considerazione, le sue ambiguità... sminuivo tutto ciò anche perché queste cose si alternavano a momenti favolosi, indimenticabili..
Che persona strana che era! Malata, oserei dire! Ora capisco tante cose e soprattutto tanti racconti del suo passato, delle sue ex. Immagino quello che avranno subìto... Lui le dipingeva come persone pazze e gelosissime. Magari era stato proprio lui a farle diventare così, proprio come aveva fatto con me... Ho versato più lacrime per lui che in tutto il resto della mia vita.
Mi ha cambiata, destabilizzata... ho conosciuto gli attacchi di panico e i pensieri suicidari dopo la nostra rottura... quando eravamo insieme avevo sempre le occhiaie ed ero sempre esausta e senza forze... un vampiro energetico, una droga!
Alla fine non era diverso da quelli che avevo conosciuto in precedenza, solo che con gli altri non c'era una storia seria e quindi non ho sofferto tanto.
Ma lui, lui mi aveva abbagliato con le sue promesse e le sue attenzioni nei primi mesi, nonostante all'inizio mi sembrassero fuori luogo ed esagerate, nonostante quando ancora non lo amavo pensavo che lui fosse falso (e avevo ragione!).
Però ora cerco di capire cosa ho imparato da questa esperienza. Lui mi ha insegnato cosa vuol dire amare, cosa vuol dire sentirsi amate (nonostante ora so che non mi ha mai amata) e cosa significa non sentirsi più amate; mi ha insegnato che devo seguire di più il mio istinto e meno i miei sentimenti (che spesso sono inquinati), mi ha insegnato come ci si comporta da persone serie in una relazione, mi ha insegnato cosa voglio e cosa non voglio da una relazione, mi ha insegnato che devo pretendere il rispetto, mi ha insegnato che esistono gli abusi emotivi, mi ha insegnato che esistono uomini che vogliono avere una relazione stabile e duratura con te per davvero ma, mentre ce l'hanno, tradiscono e si fanno i cavoli loro e stanno con te perché gli fai comodo. Stanno con te perché grazie a te fanno la vita da persona normale, perbene, perché li aiuti, perché gli fai compagnia, perché gli fai comodo... Prima di lui, dividevo il mondo in due categorie: quelli che vogliono impegnarsi seriamente e quelli che non vogliono impegnarsi. E invece esiste questa terza categoria, che io trovo abominevole e squallida.
Sono rimasta molto delusa da questa persona. La mia analista ha detto che lui non era in grado di mostrarmi la sua emotività e che era uno stronzo.
La verità? Mi preferivo con i capelli corti, vestita da ragazza, a vivere quella vita che tanto piaceva al nostro soldato jocker... ma quei tempi non verranno più. mi sento cambiata, trasformata...capelli lunghi e vestiti da donna. unghie da donna, lavoro da donna...le avventure e le albe in giro a cazzeggiare, bere e fumare non mi entusiasmano più (mentre il mio ex lo faceva ancora)...
ho paura di quel che mi attenderà... vorrei trovare il vero amore ma ho l'impressione che gli unici uomini seri siano quelli poco interessanti, magari bruttini e un po' sfigati. alla fin dei conti voglio uno come me, niente di eccezionale: esteticamente decente, laureato, con un lavoro decente, un grado di cultura medio-alto, simpatico, affettuoso e soprattutto serio e rispettoso. e invece vedo che il mondo sembra diviso in gente seria ma cessa e sfigata e gente stronza ma affascinante. possibile? mi riufiuto di crederlo!
e cmq alla mia età sono già tutti impegnati. vivo in una piccola città di provincia dove i miei coetanei escono in coppia e spesso con la carrozzina. sto bene da sola ma non voglio starci per sempre. quando ci penso mi rattristo. eppure, un anno e mezzo fa, prima di fidanzarmi con quell'idiota, ero single e felice.
cosa mi è successo? di certo non prenderò una persona a caso per paura di restare sola. meglio soli che male accompagnati. però non lo so, la solitudine per il mio futuro un po' mi spaventa e io mi sento scoraggiata e triste. e penso a lui e alle sue cattiverie ossessivamente, come anche ai bei momenti insieme. sono confusa. vorrei spegnere il flusso dei pensieri e dimenticare tutto per ripartire da me.
Mar
15
Gen
2019
Demoni
Ieri è accaduto qualcosa che mi ha fatto tornare indietro nel tempo,qualcosa che ha risvegliato in me antichi ricordi.E da lì ho fatto un viaggio all'interno delle inquietudini che mi hanno accompagnata negli anni.Da bambina si ha paura del buio,dei mostri immaginari,e mi son rivista immobile rannicchiata sotto le lenzuola ,convinta che se non mi fossi mossa LORO sarebbero svaniti.Da ragazza si ha timore di non esser accettati,di non esser amati dai propri simili.Da adulti le paure son sempre più concrete ,ci turba la malattia,di non esser all'altezza,di non saper affrontare le avversità.Ma la paura non ci abbandona mai.
Tutti questi pensieri sono nati da uno sguardo,uno sguardo che mi ha terrorizzato.
Mentre tornavo a casa ,tra le stradine strette della mia città,intravedo un marocchino e una ragazza,sicuramente una tossica, dai capelli colorati di un verde e un rosa ormai stinto;lei camminava a testa bassa e prima di entrare in un vecchio portone sgangherato si girò a fissarmi,credo che quello sguardo non lo dimenticherò mai.Nei suoi occhi non c'era vita,erano spenti e in quella frazione di secondo vidi tutto il buio che mi spaventava da bambina.Lei, sicuramente,quei mostri poteva sentirli ancora;e il timore di sentirsi inadeguata non l'aveva mai abbandonata e si era rifugiata in quell'oscurità ,l'aveva fatta sua per non dover fuggire più.
Avrei voluto prenderla per mano e abbracciarla,e dirle che ci sono altri modi per combattere i propri demoni,che la via dell'autodistruzione è lunga e piena di sofferenza.
Ma io chi sono per poter dire questo?Sono solo un'altro essere imperfetto che ancora combatte con le sue paure.
Lun
17
Set
2018
Vol. 2 del precedente Sfogo, Cotte sbagliate e Prof
Ciao a tutti! È passato qualche mese dal mio precedente sfogo e mi ritrovo qui un’altra volta per condividere pensieri e sensazioni che mi attraversano l’animo.
Se volete farvi un’idea, a chi si è perso la puntata ah no lo sfogo precedente consiglio di leggerlo per avere le idee più chiare.
Tra me e la professoressa non è ancora successo nulla. Maledizione a me che mi faccio 3000 problemi.
È successo, ahimè, quello che non doveva succedere: Mi sto prendendo una bella cotta! Si lo so sono un’idiota. Sono sempre riuscita in tutte le mie brevi frequentazioni a manipolare il mio lato emotivo e a non lasciarmi andare ai sentimenti ma questa volta ho toppato.
Insomma come avrebbe detto mio nonno: a non voler bere in quella Fontana poi ci anneghi...
Ci siamo conosciute sempre di più, sempre più nell’intimo e mi ha raccontato la sua storia, i suoi drammi, le sue gioie e alla fine di quella serata, dopo averla accompagnata a casa sentivo le farfalle nello stomaco. Quando si è raccontata sui suoi drammi personali ho sentito un forte colpo allo stomaco e le uniche cose che pensavo erano quanto fossimo simili e quanti quei traumi lo fossero, e di come ci hanno irreimediabilmente ferite, mutate. Avevo voglia di abbracciarla, baciarla e trasmetterle tutte quelle sensazioni che mi aveva donato.
La accompagno a casa e ho fatto una fatica enorme a non baciarla, le guardavo le labbra ossessivamente, sentivo il cuore esplodermi nel petto, ero eccitatissima avrei fatto sesso con lei anche sul marciapiede tanto era il desiderio di averla, diciamo 2 stronzate, bacio sulle guance e via verso il portone. Tiro un pugno al volante e per poco non colpisco il clacson (madonna vi immaginate che figura di merda? Ahahahahaha). Accendo e parto verso casa. Sorridevo come una cazzo di ebete in auto, ascoltavo la musica, la brezza fresca della notte di fine estate. La mia città inizia ad avere più colori e dettagli e iniziò a viaggiare con la mente, a come sarebbe fare sesso con lei, sentire il suo sapore, stringerla tra le mie braccia, i suoi versi e gemiti persi nell’infinito di una stanza; arriva il semaforo rosso. Guardò il lato del passeggero vuoto e mi ha assalita una tristezza che non provavo da anni. :
“Lei è fidanzata, ha circa 25 anni più di me... perché dovrebbe calcolarmi? Cosa le potrei dare di più di quello che già non ha? Ma poi io, io cosa posso valere? Manco i miei genitori mi hanno mai amata, tutte le volte che ho provato amore per qualcuno anzi per quella, mi ha masticata e sputata via come una cicca senza sapore... ho passato una vita a fare la sostenuta, quella che se le tromba senza rimorso e anzi ne fa un vanto personale e poi, poi questa con qualche discorso mi spacca la corazza in un miliardo di pezzi. 8 anni contro una cena. Ma che cosa ho fatto allora? ”
E di colpo, le sicurezze conquistate in 8 anni con sangue e lacrime sono crollate come un castello di carta. Accosto l’auto e tengo la mia testa tra le mani, incapace di rallentare o trattenere tutti quei pensieri che viaggiavano nella mia testa.
”Potrei sparire, come ho fatto con F., protrebbe funzionare. Non rispondo più, si sì è la cosa giusta, sto intraprendendo una strada che ha solo una direzione: dolore e rifiuto. Io non voglio mai più stare male per qualcuna, mi ero ripromessa di non innamorarmi mai più o quanto meno non così. Ma come fanno quelli che non si innamorano mai? Ho letto miliardi libri, conferenze tesi scientifiche e psicologiche e poi questa si apre e a me vengono gli occhi a cuore? Ma che cazzo”
Poi penso a non risentirla mai più e mi sento peggio di prima: “Sono fregata, quando ride le si illuminano gli occhi con un bagliore così inebriante da farti sentire felice anche per le cose più stupide, io ste cose ma quando mai le ho notate? Ma quando che facevo il check up tette, culo gambe bocca e via ok trombabile; ora guardò gli occhi, sembro quelle donne che si innamorano per uno sguardo”
Fumo, fumo, l’auto sembra un bordello di Istambul, la musica è alta e i pensieri scorrono senza fermarsi mai. In un attimo, io, la donna che non vede chiedere mai si è presa una cotta per la sua ex insegnante. Forse la terapia psicologica sta funzionando pensai, è un anno che questa storia va avanti ad intermittenza, anche la persona più glaciale davanti alla persona ideale si spezza e si scioglie, o forse risento di una mancanza di affetto? E se fosse solo un’ossessione? Magari, magari pensai, almeno quella passa rapidamente.
Apro l’app per appuntamenti Lesbiche e ho diversi match, se scopo lenisco il mio dolore, mi scrivevo già con una da giorni e mi da appuntamento a casa sua nella sera stessa.
scopiamo, do l’anima, non mi sentivo quasi più io. Finito l’amplesso mi alzo e mi vesto rapidamente come mio solito e la ragazza mi sussurra: “Ci risentiamo?” Con quello sguardo felice e speranzoso.
La guardo spiazzata e le dico la verità: “devo essere sincera, ci frequenteremmo, ti piacerei e forse potresti infatuarti perché non me ne fregherebbe granchè, poi mi inizi a conoscere e ti disinnamori. Non sono capace nemmeno di farmi amare. Mi becchi in una serata anomala emotivamente; o forse io mi sono fatta l’ennesimo viaggio mentale di stasera.”
”beh, almeno tu sei sincera, strana eh ma sincera” sorrido e le dico che se è per solo cose fisiche va bene ma giustamente lei ribatte dicendo di volere qualcosa di più stabile di una scopamicizia. Le auguro di trovare ciò che cerca e torno a casa.
La musica è sempre più alta per riempire quel vuoto che mi mangiava da ore. Mi dirigo verso la spiaggia non ho più voglia di dormire.
Allora iniziò a chiedermi se tutti quei vuoti emotivi, quelle tragedie infantili e adolescenziali mi abbiano resa una facile preda dell’amore che ossessivamente odio e cerco. Non voglio mai più che qualcuno mi manipoli o mi faccia soffrire, voglio bastare a me stessa. Non voglio una relazione per riempire il vuoto che i miei hanno lasciato. Non voglio essere la seconda scelta davanti a niente e nessuno come è successo con loro che hanno sempre scelto altro a me, le droghe, i partner o qualsiasi altra cosa era sempre più importante di me. Non so da dove incominciare e inizia l’alba, l’alba di un giorno dove raccogliere la mia armatura e forgiarla nuovamente da zero.
Ven
10
Ago
2018
Ansia
Ho 22 anni, frequento l'università ma lo faccio solo perché vorrei tanto lavorare,mantenermi e non pesare sui miei genitori. Ho da poco trovato lavoro (non parlo di contratto indeterminato ma ci spero in un futuro)...
Non so cosa fare con l'uni, non vorrei lasciarla ma nemmeno continuare a studiare tutto il giorno tutti i giorni, mi sembra di sprecare la mia vita.
Mi piacerebbe lavorare e studiare magari part-time, il punto è che non ho certezze e ogni scelta mo mette ansia..devo decidermi perché attualmente sono antipatica con i miei amici e col mio ragazzo.
Ven
02
Mar
2018
Forse ho esagerato...o forse no.Seguito.
Ormai ero decisa,a torto o a ragione non gradivo piú la compagnia della mia ormai ex amica.Cosí,visto che lei nonostante mi vedesse fredda continuava a parlarmi come sempre,io dovevo in qualche modo troncare,cosí l ho fatto in questo modo...lei e mio marito si vedevano agli allenamenti dei ragazzi,e anche per questo motivo che io non ero affatto tranquilla,allora decisa, un giorno mi presento io al posto di lui....con gran stupore di lei,esattamente come mi aspettavo....mi chiese spiegazioni sulla mia presenza e sull assenza di lui...io sono stata di ghiaccio e fissandola negli occhi con tutta la rabbia che provavo dentro le ho detto con tono duro queste semplici parole:No...lui non c'é.adesso ci sono io.
Credo di averla fulminata e non so bene cosa prova,e neanche cosa provo io.So che ora mi odia,non mi ha piú guardato in faccia dal quel giorno,ma non mi interessa.Anzi,penso che proprio per questo probabilmente so che avevo ragione.Ho provato a pensare come avrei reagito al posto suo.Credo,che a coscenza pulita avrei chiesto spiegazioni,avrei cercato di capire perché mi avesse trattata in quel modo,magari poi ci avrei litigato,ma ne sono certa,a coscienza pulita,avrei detto che era stata ingiusta,e che mi aveva ferita....ma a coscienza sporca,probabilmente si...avrei reagito come lei...odiandola senza una parola.
Qualcuno mi ha chiesto cosa pensa mio marito.
Lui dall'altra volta mi ha detto che ho esagerato io,mentre di questo episodio non sa nulla,almeno non da me.Comunque la situazione é ancora in tensione...perché resta il fatto che si vedranno ancora...e io non sono tranquilla.Non lo sono per niente.
Lun
06
Nov
2017
Rammollita
In teoria dovrei laurearmi a Marzo.
Sono cinque anni che sono iscritta a una triennale che ho capito troppo tardi che mi facesse schifo. Parlarne con la mia famiglia questo inverno è stato qualcosa di devastante per me, loro hanno capito per fortuna, mi hanno detto giustamente "ti mancano due esami, ci sembra una sciocchezza mollare". Sono d'accordo a livello logistico, ma ho il rifiuto più totale per qualunque cosa concernente quegli studi. Avrei dovuto farmi convalidare a Febbraio 14 crediti di tirocinio, non ho mai consegnato le carte e penso sia ormai bello che scaduto tutto e non so come risolvere, era stato complicatissimo anche solo trovarlo, un tirocinio. Mi fa così schifo che continuo a sabotarmi, a fare di tutto per evitare di concludere, eppure da un lato vorrei levarmi questo macigno.
Nel frattempo ho intrapreso una strada complicata, per ricominciare da capo con qualcosa che davvero mi appassiona. Selezioni toste, una estate intera a dannarmi per non essere abbastanza, alla fine ce l'ho fatta e sono tra i venti in tutta Italia a poter studiare nella migliore scuola italiana del campo. Sono orgogliosa di questo traguardo, per la prima volta mi ha resa felice qualcosa che ho fatto e non vedo l'ora di cominciare. Ma ovviamente, dovrei concludere il capitolo precedente. Mi faccio schifo e mi sento una invertebrata. Faccio incubi quasi ogni notte per via di questa preoccupazione. Io sarei disposta a fare la rinuncia degli studi e a ripagare tutto quello che è stato speso per me alla mia famiglia e cominciare da zero con questa nuova esperienza, ma temo che questa soluzione li faccia solo che arrabbiare.
Il fatto è che non so dire di no. Il loro giudizio continua ad essere per me qualcosa di invalicabile, mi fa paura la rabbia, mi fa paura il dolore che posso arrecare. Penso a tutto questo e mi sento un essere ignobile e mi viene anche voglia di morire. Negli ultimi giorni ci penso continuamente, ho il piombo nello stomaco.
Probabilmente sono io che esagero, ma mi sento sul serio condannata da una scelta sbagliata fatta a diciotto anni. E dalla quale non so più uscire perché è diventata troppo su troppi versanti.
Sab
19
Ago
2017
NON SONO NESSUNO
DISPERATOHo 16 anni compiuti da poche settimane. Non sono un cazzo di nessuno. Non ho amici, non ho ragazze, niente. Scuola mia mi sta sul cazzo, non la sopporto, per lo stress e per tutto lo schifo; e perche non so stare in mezzo agli altri, perche ho ansia sociale o qualcosa di simile, con chi non conosco della mia eta soprattutto. E quindi ho ansia a stare con quegli scemi che ci stanno la a scuola. Non esco chiramente mai di sera, sto a casa o esco coi genitori e NON ce la faccio piu. Mi portano a scuola dei miei parenti e mi sono quasi un po rifugiato in famiglia, con gli altri non so starci perche mi sento insicuro, non so se sia anche perche sono stato troppo in famiglia e ora non so essere autonomo e ho paura di tutto, non so niente. Sono purtroppo sempre un po stato cosi, ed ero sempre stato quello sfigato, ma poi la situazione era cambiata e fino a prima dell'inzio delle superiori, avevo amici nella mia classe delle medie (anche se li, non molti,) e in cortile sotto casa. Che ora non ho proprio più. Ho questa continua ansia e vaffanculo. Gli altri adolescenti sono tutti diversi, li sento completamente lontani, e non mi sento in grado di fare niente che si fa a questa eta, cioe avere amicizie, andare a ragazze, uscire, sballarsi. Non mi sento minimamente in grado di fare nulla, ho questa ansia continua a stare tra altra gente soprattutto coetanei. Sono stato malissimo un sacco di volte, avendo anche vomito o altro e cosi via. Quando vedo gli altri diversi, più li vedo più ci sto male. Odio scuola mia come ho detto e spiegato... Sto a casa coi miei genitori e basta, ho zero amici o vita sociale mia. Mi porta in macchina mio nonno a scuola, non mi sento neanche in grado di prendere l'autobus, più che altro anche perché non so se poi posso incontrare qualche compagno di scuola e allora mi riparte l'ansia magari, nonostante con qualcuno sono riuscito a scambiare qualche parola, ma sono stato ancora impacciato diverse volte, e mi hanno anche preso un po in giro qualcuno per questo, anche se poi mi parlavano ed erano quelli che più mi cercavano, e sono sempre stato io ad evitarli, per l'ansia, per tutti questi problemi del cavolo. Cosi sto diverse volte dai miei nonni durante un anno scolastico, parlo con loro che sono relativamente giovani per essere miei nonni, e con cui ho sempre avuto un buon rapporto; quando vado a scuola in auto a volte mi partiva l'ansia, sara ansia sociale o qualcosa del genere, e allora mi si incoraggiava dicendomi di non pensare agli altri e pensare solo alle materie (materie del cazzo), finche poi mi rendo conto io stesso che sono io che vorrei una vita diversa, avere qualcuno, ecc. Ma non lo so fare. E poi non capisco più niente. A scuola mi vedono fin troppo come quello per bene e bravo ragazzo, corretto, e asociale; solo perché non parlo mai, sto sempre zitto, e sto come ho detto coi genitori, con parenti ecc: e tutta questa situazione a me che ho 16 anni mi fa sentire ad un certo punto male, e quasi in prigione, imprigionato, cosi mi sale una strana voglia di trasgredire, come risposta ad una situazione che mi tiene bloccato e che non so cambiare, di trasgredire di fronte a tutti, alla faccia di tutti. Chiaramente tutto impossibile. Non so più che cazzo fare. Mi faccio film mentali, penso di avere una fidanzata e qualcosa. E allo stesso tempo sento di non riuscire minimamente ad averla perché non sono in grado, mi sento troppo debole per tutte queste situazoni sociali rispetto a tutti i coetanei. A 16 anni non ho mai ancora avuto una fidanzata vera e propria, solo tra le elementari e medie, nel mio crtile, una che non ho mai baciato nemmeno perché eravamo piccoli: a quel tempo, soprattutto nel mio cortile, mi ero sbloccato con tutti. Ora sono l'esatto opposto. Il primo anno delle superiori sono stato malissimo a stare tra gli altri, non ce la facevo più, e ho saltato ogni gita o altro di simile sia il primo che il secondo anno. Pero il secondo anno è di sicuro andato un po meglio, comunque, con qualcuno, nonostante ho avuto sempre ancora ansia, tanta in certe situazioni, ma molto di meno rispetto al primo e ho preso un briciolo di confidenza con qualcuno. Anche se poi alla fine non parlavo mai perché ero impacciato a stare troppo con gli altri eccetera. Questo gli altri me lo facevano pure notare PIU volte e mi dava un fastidio incredibile. Nonostante come ho detto certi problemi li ho sempre avuti, in quanto ad esempio alle elementari per i primi anni ero sempre l'unico che non parlava mai e all'intervallo stava in disparte sempre da solo, finché mi sono sbloccato dopo anni e anni e in 5 ero diventato amico di tanti in classe. A catechismo, quando ci andavo, ad esempio, che non conoscevo nessuno, invece, sono sempre stato zitto, sempre l'unico a tacere sempre, e anche a quel tempo ci stavo male e avevo ansia ad andarci li, perché non riuscivo a trovarmi con gli altri, me lo ricordo ancora dopo anni.Vabbe. Non sopporto scuola mia, ma lascio stare per non aprire un altro discorso DI QUANTO ROMPONO LE MATERIE e di quei cogli**i dei miei professori figli di putt. che odio, nonostante cerco di andare decentemente, ma bho. non sopporto niente. Mi sento impedito a fare qualsiasi cosa, e sono in un mondo completament differente e lontanissimo rispetto a quello degli altri adolescenti della mia eta che escono, vanno a a ragazze, a amici, si sballano, non hanno nessuno di questi problemi, sono autonomi e via dicendo. Io invece ho ansia in qualunque cosa, sono insicuro di tutto, non riesco a fare mezzo passo da solo e a stare con gli altri coetanei ho questi problemi. E' strano in effetti pensare che esista uno come me. Forse in realta nemmeno esisto
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