Tag: grazie
Lun
02
Set
2019
Senza Titolo
Quando sono con te è come se venissi catapultata in una dimensione parallela, lontana dalla mia routine quotidiana e da tutto quello che sono sempre stata.
Fai crollare ogni mia barriera.
Tutte le mie convinzioni, tutto quello in cui ho fermamente creduto (o che mi hanno inculcato?) vengono spazzate via e tiri fuori cose di me che mai mi sarei aspettata. Faccio quasi fatica a riconoscermi. Eppure sono sempre io! …o no?
Sei una calamita per me e non capisco perché tu riesca a farmi sentire così.
Chiamala chimica, chiamala come vuoi, ma sei capitato nella mia vita e adesso, in questo periodo particolare che sto vivendo, non riesco a fare a meno di te. Non mi basti mai.
In questo momento io ho bisogno di te, ho ancora tante cose da imparare e da scoprire insieme a te.
So che prima o poi questa dimensione parallela verrà chiusa, ma non adesso. Ora voglio viverti in questo nostro angolo di spazio!
Vorrei prendere il telefono e scriverti, chiamarti, sapere come stai, chiacchierare un po’ di tutto e dirci cazzate. Ma poi mi blocco per paura di sbagliare qualcosa e perderti.
Spotify, ti ci metti anche tu? Ti odio e ti amo perché riesci sempre a trovare la canzone giusta per accompagnare i miei pensieri:
“E non so perché quello che ti voglio direPoi lo scrivo dentro una canzoneNon so neanche se l'ascolteraiO resterà soltanto un'altra fragile illusioneSe le parole fossero una musicaPotrei suonare ore ed ore, ancora oreE dirti tutto di me
Ma quando poi ti vedo c'è qualcosa che mi bloccaE non riesco a dire neanche come staiCome stai bene con quei pantaloni neriCome stai bene oggiCome non vorrei cadere in quei discorsiGià sentiti mille volteE rovinare tutto”
Alex Britti
Tutto questo sfogo solo per dirti grazie di essere capitato all’improvviso davanti a me!
Dom
19
Mag
2019
crisi esistenziale pt. 7894
prima di cominciare a lavorare e forse prima di cominciare l'università facevo così tante cose
si dice che se non lavorassimo ci annoieremmo... lo ritengo possibile per quanto riguarda la parte che sarebbe più difficile avere un obiettivo, ma personalmente la noia è una cosa che proprio non ho mai provato -- a meno che fosse causata da fattori esterni
il punto è ora, l'adesso; su cosa dovrei focalizzarmi? cioè il lavoro porta via così tanto, il tempo libero alla fine si riduce a quelle due ore prima di andare a dormire
e questo considerando che non ho grosse necessità di pulire, che non cucino, ecc
se no cos'altro avanzerebbe, niente? e un giorno probabilmente sarà così
in pratica considerando anche sabato e domenica c'è spazio per una cosa fatta bene o quasi, fine
e questa cosa include anche eventualmente l* partner, perché se no come trovi il tempo? andrebbe a sostituire l'hobby
sono anche parecchio seccato della difficoltà estrema di avere dei tempi anche solo vagamente costanti per andare in palestra, infatti son preoccupato per quando riprenderò, fondalmentalmente non posso fare nulla di serio, il lavoro ha tempi troppo aleatori
il capo mi aveva anche offerto di fare part time... ci ho pensato, ammetto che è una proposta allettante
ma poi avendo tempo e non avendo i soldi siamo (quasi) punto e a capo
o meglio, non è tanto un prolema di soldi sull'attimo, bensì un problema di soldi nel futuro, perché non avanzerebbe nulla dello stipendio
però avere mezza giornata libera in più sarebbe sicuramente un toccasana per il mio io
è particolare perché mi ricordo al corso di sicurezza che c'era gente che affermava che non sarebbe mai riuscita a stare in un ufficio al chiuso 8, 9, 10 ore, e io boh, è quello che ho sempre fatto...
ma ora, in effetti, posso capire molto meglio il loro punto di vista
in conclusione non so se son io che non ho capito una cazzo della vita, cosa molto probabile, e gli alti se la cavino meglio, o se la maggior parte della gente sia nella stessa condizione, in qualsiasi caso ci vogliono sempre forza di volontà e sacrificio, però dai pure per gestirsi il tempo libero... dove la prendo io tutta questa energia, questa voglia
-----------------
nonostante siano ormai passati credo anni non riesco a scordarmi degli episodi vissuti
mi sa che i principali siano due, casi simili esteticamente ma diversi
il primo fu il punto di rottura con la psicologa, la visione di una ragazza in portogallo con conseguente incrocio di sguardi andato male
e il secondo una ragazza tedesca che incontrai nel mio riad in marocco
ma ce ne sono ancora tanti tanti altri, la yogurtaia, roberta, francesca...
in tutto questo ogni tanto porto anche la memoria verso quelle persone che in un modo o nell'altro hanno toccato la mia vita e mi hanno "costretto" a dei cambiamenti
nel senso, non sono uno che crede tantissimo nell'onorare la memoria delle persone per quanto riguarda la grande scala, la società, ma dal punto di vista personale, per quello che fa la differenza per me e me soltanto invece sì non può essere differentemente
e poi ancora ci son innumerevoli dubbi, domande, questioni da chiarire che compaiono, scompaiono, nascono, vengono scordate, ritornano... il modo per affrontarle sarebbe il solito, quello più difficile
Mar
30
Apr
2019
Sono sconvolta
Ho scoperto che mio papà in realtà non è mio padre : me lo ha confessato in punto di morte . Io gli voglio ancora più bene perché è stato lui a crescermi , a starmi vicino nei momenti difficili, ad accompagnarmi all'altare ed a abbracciare mia figlia (sua nipote)!
È l'unico che mi ha accettato ed amato per quella che sono, a differenza di mia madre che mi ha sempre disprezzato e si e sempre vergognata di me.
Papà sei un grande! Il migliore del mondo
Gio
18
Apr
2019
Grazie
Non è un giorno speciale ma a volte le difficoltà mi portano a pensare alle persone che sono intorno a me e allora penso:
Grazie a te papà che mi insegni a trovare una soluzione per ogni cosa
Grazie a te mamma che mi insegni ad essere forte e mi aiuti nei momenti difficili
Grazie a te marito mio che nonostante tutto mi aiuti giorno dopo giorno
Grazie a voi piccole mie che mi riempite di amore e gioia anche se certi giorni sono davvero difficili
Grazie a te sorella che con il tuo comportamento mi ricordi sì essere indipendente
Grazie a voi parenti che di tanto in tanto avete voglia di scambiare due chiacchiere con me
Grazie a te amica mia che mi sopporti e mi fai sorridere nonostante i nostri problemi
Grazie anche a chi mi conosce e chissà, magari mi sparla dietro, perché vuol dire che sono nei vostri pensieri
Grazie ai miei colleghi che collaborano con me e mi aiutano anche se commetto errori, anche se sicuramente a qualcuno sto sulle balle
Grazie a voi che mi insegnate cose nuove con i vostri sfoghi e mi leggete.
Grazie!
Lun
01
Apr
2019
Grazie. Adesso perĂ², vattene.
Quanto tempo sarà passato? Poco meno di un anno?
Le storie d'amore non sono sempre "sane"; può capitare che a legare due persone siano più esigenze affettive che reale sintonia, qualcosa che si limiti all'attrazione iniziale, a quella chimica che col tempo svanisce, lasciando a due perfetti sconosciuti la decisione di voler continuare a coltivare quell'impegno che han preso, quello che poi verrà chiamato "Amore", oppure lasciarlo appassire.
Ed è ciò che ho compreso a mie spese dopo quattro lunghi anni di tentativi, da entrambi i lati, di mantenere viva qualcosa destinata a morire.
Dopo i primi due bellissimi anni, fatti di piccole gioie e compagnia apprezzata, le nostre esigenze son cambiate e.. beh, abbiamo provato a trovare compromessi un po' su tutto, fallendo miseramente ogni volta.
Le liti diventavano più accese, le situazioni più aspre e quelle piccole buche che ci distanziavano diventavano voragini.
Dopo aver provato in tutti i modi, è finita. Circa un anno fa.
Non tornerei indietro per nessun motivo al mondo, dopotutto lei non si è mai sforzata di capire il mio punto di vista.
Neanche un misero tentativo di mettersi nei miei panni, neanche nelle questioni più stupide. Non ci riusciva.
Entrambi abbiamo fatto tanto per l'altro, chi più chi meno, inutile scendere a dettagli, personalmente non mi va.
Rischierei di far passare lo sfogo come un pentimento di tutto quel che ho fatto per lei, e non è per nulla così, anzi..
Quel che fa più male è il dopo, l'avere questa persona che non va via, che continua ad assillarmi e perseguitarmi, petulante e soffocante, che sbuca periodicamente dal silenzio per vantarsi di qualche successo, per tentare di sorpassarmi con i suoi piccoli successi, che si vanta con i miei amici di "avere un fisico da modella adesso, mentre il mio ex è diventato grasso", che continui a distruggere e infangare tutti i bei ricordi che abbiamo avuto. Fa male vedere come io tutt'oggi non riesca a parlare male di lei per il semplice rispetto che provo nei confronti dei quattro anni che abbiamo passato insieme come coppia e forse dovrei fregarmene, ignorare le sue provocazioni, ma non ci riesco.
Hai bisogno davvero di denigrare qualcun altro per farti grande?
Questo è il modo in cui affronti il futuro? Deridendo le persone che ti hanno aiutato a diventare quel che sei adesso?
Dopo tutto questo tempo, è davvero possibile che le tue parole riescano a farmi incazzare così?
Beh, che dire: ti ringrazio di far così schifo.
Mi hai reso più facile non cadere nella tentazione di riaccettarti nella mia vita due mesi fa, quando mi cercasti.
Oggi sto andando avanti negli studi con ottimi voti, sono circondato da persone che mi vogliono bene e con cui passo giornate piacevoli. Faccio ciò che più mi piace senza farmi mancare nulla, ed ho raggiunto un equilibrio con me stesso che non ho mai avuto quando stavo con te. Da quel che vedo, sto molto meglio senza la tua presenza.
Sai, porto ancora con me quei ricordi e li custodisco gelosamente, perché dopotutto rispecchiano esattamente ciò che non voglio mai più trovare in una donna.
Comunque sia, sento ancora il dovere di ringraziarti per tutto quel che ho imparato dalla nostra storia, e sono contento di poter ancora dire di essere un uomo migliore sotto molti aspetti: dopotutto, siamo cresciuti insieme, superato molti ostacoli.
Ho rubato qualche pezzo di te, così come tu di me, per completare quel che ci mancava e diventare davvero indipendenti dal resto del mondo.
Dunque dopo questo imbarazzante quanto liberatorio sfogo, ti ringrazio per quel che abbiamo passato, sia per i momenti felici che per quelli frustranti e dolorosi, per avermi fatto capire cosa voglio davvero da chi mi sta accanto.
Ti auguro, un giorno, di non aver più bisogno di infangare il tuo passato per farti forza e di andare una volta per tutte avanti a testa alta, di esser felice e orgogliosa di te stessa per quel che diventerai.
Addio.
S.
Ven
15
Feb
2019
Vaffanculo a...
Vaffanculo a chi impone agli altri cosa devono fare della propria vita anche se la loro fa schifo.
Vaffanculo a chi non ha un briciolo di empatia.
Vaffanculo a chi riceve in continuazione ma ricambia solo facendoti del male e poi non si spiega che cosa hai.
Vaffanculo a chi non ascolta.
Vaffanculo ai genitori mostri che metteono al mondo i figli solo per fargli passare una vita da incubo.
Vaffanculo a chi crede che stai malissimo solo se c'è una prova fisica,altrimenti stai facendo finta e sei solo uno scansafatiche...poi magari in TV sentono di un ragazzo suicida e dicono "porello,ma come è possibile?".
Vaffanculo a chi fa buon viso a cattivo gioco.
Vaffanculo a chi viene a sapere che una persona è affetta da bipolarismo e dice "oddio andiamo a prenderci il suo cane che quello è pazzo".
Vaffanculo ai veri pazzi...quelli che bullizzano,che trattano le persone come fossero peggio degli animali e gode se un migrante muore affogato.
Vaffanculo a chi prende un buono stipendio e lo butta tutto in cazzate e poi si lamenta che non arriva a fine mese.
Vaffanculo a chi crede di avere la coscienza pulita anche se fa continuamente cose orribili.
Vaffanculo a quelli che hanno tutto nella vita ma non gli basta mai.
Vaffanculo a chi non capisce che siamo tutti diversi e quindi ognuno va trattato in maniera diversa.
Vaffanculo a quelli che giudicano e basta.
Vaffanculo ai dottori che non prendono sul serio i malati e sono interessati solo ai soldi.
Vaffanculo a chi permette che una persona non abbia una casa e la lascia morire di fame e di freddo.
Vaffanculo a chi costringe i malati a vivere una vita orribile invece di permettergli di morire con dignità.
Vaffanculo a me,che continuo ad essere una persona buona con tutti nonostante ricevo solo pugnalate al cuore.
...ma grazie a chi ascolta senza giudicare, a chi ha poco ma lo condivide.
Grazie a chi in questo mondo di mostri è ancora rimasto umano.
Gio
09
Ago
2018
Complimenti davvero per il sito
Ve lo dovevo.
Ogni tanto vengo a leggervi e a postare degli sfoghi: devo dire che il vostro è un portale dove si riesce davvero a stare un po' meglio dopo aver vomitato tutta la mia frustrazione... in passato ho frequentato altri siti similari ma la quasi totalità delle persone erano dei perfetti imbecilli, che invece di commentare attaccavano quei poveracci che come me avevano bisogno di liberarsi.
Mi ricordo in particolare di un utente che si faceva chiamare Marella... all'epoca disegnavo e nonostante me la cavassi, venivo preso in giro dai più "esperti", a volte sfiorando il cyberbullismo. Così il mio sfogo riguardava il mandare a fanculo tutta quella gente dei forum che si credeva chissà chi! Ecco... questa Marella rispose a più represe che forse ero io l'inetto, quello che valeva poco, facendomi soffrire ancora di più! Tant'è che dopo 13 anni non ho mai dimenticato quel giorno... vorrei tanto averla davanti, oh se lo vorrei.
Quindi grazie a voi che invece mi permettete di scrivere le mie scemenze, mi aiutate davvero a stare calmo quando sono in real life.
Grazie :)
Mar
24
Apr
2018
Un caldo abbraccio
Notte tra il 31 dicembre 2017 e il 1 gennaio 2018.
Tutto è iniziato qui, in questa notte.
Lo sapevo, lo immaginavo, me lo sentivo… il mio sesto senso per queste cose non ha mai fallito.
Sapevo che sarebbe finita, non avrei immaginato così presto, ma lo sapevo.
Ne ho avuto la conferma in un tuo messaggio, da un tuo “Buongiorno”. Non era più lo stesso, era diverso, freddo, senza pensiero, una risposta di cortesia.
Sapevo che sarebbe finita, che avremmo mandato tutto a puttane per la nostra troppa razionalità, per la nostra poca voglia di continuare per evitare di fare del male all’altro. Ci siamo dedicati poco tempo.
Non ce lo siamo concesso, siamo stati stupidi, ingenui, concreti, sapevamo fin dall’inizio che non avrebbe funzionato, eppure ci siamo buttati a capofitto, dal primo giorno, dal primo incontro, dal primo saluto sulla guancia (slancio da parte mia inimmaginabile, timida come sono, eppure…)
Abbiamo sbagliato nell’esserci fatti coinvolgere da fatti esterni, che riguardavano noi, ma che non erano veri. Erano tutte dicerie, eppure è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Quella sera sei uscito con il tuo coinquilino, fregandotene del fatto che non ci vedessimo da una settimana, e l’unico paio d’ore che avevi a disposizione lo sei andato a spendere con il tuo amico, senza pensare a me, al fatto che non vedessi l’ora di vederti, di abbracciarti e dirti tutte quelle cose che non ero riuscita a dirti quando me l’hai chieste, per paura, per paura di essere presa in giro un’altra volta da una persona nella quale avevo riposto una fiducia che non è da me, per paura di prendere un’altra inculata, per paura di perdere la persona con la quale pensavo di costruire insieme qualcosa, non subito, abbiamo appena 20 anni, dovevamo prima raggiungere i nostri obiettivi, poi si sarebbe pensato ad ufficializzare la cosa, era tutto officioso, ma non ho pensato che il tuo officioso potesse essere così blando, non pensavo che il tuo “frequentarsi” fosse così superficiale.
Non abbiamo mai definito cosa fossimo, perché tu mi hai chiesto di iniziare a “frequentarci”, iniziare a conoscerci, poi avremmo definito…
Ero d’accordo con te, nemmeno io volevo essere così tanto legata ad una persona, avevamo bisogno dei nostri spazi e delle nostre libertà. Non ti ho mai obbligato a vederci, quando potevamo, quando non eri troppo stanco, ci vedevamo, non ti ho mai tarpato le ali per i tuoi corsi, anzi, ti ho incoraggiato, spinto anche a farne degli altri, ti ho consigliato quando mi chiedevi cosa fare, se accettare questo o quello, sono stata bene con te. Stavo bene con te.
Poi quella sera, quella maledetta sera, quando ti ho chiesto di andarci a fare una passeggiata, non avrei mai voluto che andasse a finire così, ma è successo.
L’ho capito da come camminavi, testa bassa, mani in tasca, con la tuta.
Non sei mai uscito in tuta.
L’ho capito da come sei salito nella mia macchina, mi hai dato le spalle nel sederti, quando in realtà la prima cosa che facevi era sporgerti vero di me per darmi uno di quei tuoi baci.
L’ho capito dal tuo profumo, non ti eri messo il profumo che io adoravo, il profumo che faceva parte di te, no, non eri te, non eri più la persona che avevo conosciuto il primo dell’anno.
No.
Quella sera, sei salito in macchina, hai bocciato tutte le mie idee e ci siamo andati a sedere in un bar, per parlare.
Hai iniziato dicendomi quella stronzata sul sentirsi tutti i giorni, sull’inviarsi il buongiorno e la buonanotte ogni mattina e ogni sera, mi hai detto che era troppo da fidanzati, che noi non lo eravamo.
Ti ho risposto che per me quel sentirsi tutti i giorni non era da fidanzati, era un sapere come stava la persona con la quale mi stavo frequentando, era un conoscere, era un modo per conoscere te.
Non hai avuto il coraggio di replicare, non ne sei stato in grado, tu, che riesci sempre a rispondere, sei stato in silenzio, non mi hai risposto, mi hai solo guardata, come per dire che non ti saresti mai aspettato una tale risposta da me.
Ci siamo presi i nostri infusi caldi, io un “caldo abbraccio”, un modo carino per dirti che in quel momento ne avevo bisogno, e tu lo hai capito, mi hai guardata con quel tuo sguardo che sa, che non perde un attimo, che analizza. Hai capito, ma non hai agito.
Abbiamo parlato, abbiamo parlato della situazione. Tu hai sempre pensato che io non avessi capito i termini di condizione, e invece io li avevo ben presenti.
Mi hai accusata di non dirti le cose, di non essere diretta e di non arrivare mai al sodo. Hai fatto ricadere la colpa su di me, quando sei stato tu ad allontanarmi sempre di più, da quando la nostra amica si è messa in mezzo. Non le ho mai creduto, MAI, te l’ho detto, ti ho sempre dato una fiducia incotrollata nonostante tutte le mie insicurezze, ma tu non hai fatto altro che diminuirle piano piano fino ad arrivare a questo punto.
Mi hai detto di non dirti le cose così come le pensassi.
Tu hai mai pensato che magari cercassi un modo per evitare di ferirti?
Non hai pensato che magari era un modo per evitare di farti stare male, perché a te ci tenevo?
Ci hai mai pensato che forse il mio essere così tranquilla era un evitare di farti del male, dopo tutto ciò che avevi passato?
Hai mai pensato che capissi veramente che cosa avessi passato, nonostante sia entrata nella tua vita all’improvviso e solo per 4 mesi?
Hai mai pensato che ti capissi veramente pur avendo avuto esperienze diverse dalle tue, ma con risultati e stati d’animo simili?
Mi hai detto di non essere stata diretta, di non averti detto veramente ciò che pensassi.
Tu non hai capito che quando ero con te, io non pensavo a nulla, stavo bene, mi stavo godendo il momento, stavo imprimendo il nostro essere abbracciati sul letto nella mente, vicini, i nostri cuori che battevano, nel silenzio di quelle sere lo sentivo, batteva forte.
Poi ad un certo punto tutto è finito, tutto si è affievolito.
Perchè? Perchè non hai fatto in modo di evitare questa situazione, perché non hai cercato di abbattere di più i miei muri, perché non ti sei reso conto che mi stavo richiudendo in me stessa?
Perchè non hai capito che avevo bisogno di te quando è successo il fattaccio e hai preferito vederti un film con il tuo coinquilino? Mi hai risposto che avrei dovuto dirti che avevo bisogno di te.
No, non te l’avrei dovuto dire io, non eravamo fidanzati.
Se ci tenevi veramente avresti dovuto capirlo, dal mio “sono in crisi, ho tanti pensieri per la testa, ci vediamo stasera?”
Però ti devo ringraziare.
Dopotutto, se non ti avessi incontrato, non sarei mai riuscita a comprendere me stessa fino in fondo, non sarei mai riuscita a capire quanto io sia forte. Quanto sia stata coraggiosa. Quanto sia matura.
Senza di te non sarei mai cresciuta così tanto.
p { margin-bottom: 0.25cm; line-height: 120%; }
p { margin-bottom: 0.25cm; line-height: 120%; }
Mer
23
Ago
2017
Indelebile
Sono due settimane che soffro d'insonnia, e nonostante il calmante sono con gli occhi sbarrati, a pensare, a fissare il buio, a perdere tempo con il telefono.
Quando tra le memo, trovo questo sfogo datato Aprile:
" Non lo saprai mai, ma stasera mi hai ferita numerose volte.
Mi pesa il cuore, ho il corpo di piombo.
Un nodo stretto allo stomaco.
Mi è passata tutta la fame che avevo, eppure a pranzo ho mangiato solo un uovo.
Sto soffrendo così tanto, e se lo sapessi penso che mi diresti che non dovrei.
Che non c'è nulla per cui soffrire.
Che non c'è nulla fra me e te.
Che sono un'ingenua e che dovrei amare me stessa.
O forse non mi diresti proprio un bel niente.
Dovrei continuare a non aspettarmi nulla, a fingere e reprimere ogni sorta di sentimento che mi sboccia in corpo.
Un po' ti odio, perché non vorrei provare tutto questo affetto nei tuoi confronti.
Non che non te lo meriti, ma fa schifo volere l'impossibile.
Ti darei un ceffone per ogni bacio che mi hai dato.
Per ogni minuto in cui ci siamo stretti.
Se fin dall'inizio non avevi intenzione, non avresti dovuto sbilanciarti tanto.
Stupida io ad accettare, a sciogliermi. Stupida io a crederci e a cadere dentro con tutte le scarpe.
Vaffanculo. Dal profondo del mio cuore.
E mentre lo scrivo piango per il dispiacere di averlo anche solo pensato.
Dubito capiresti.
Penso proprio che non lo farai.
A volte non vorrei parlarti mai più per la quantità di dolore che involontariamente mi arresti.
Eppure ogni volta ci ricasco.
Col mio cuore ci stai facendo tutto tu.
O meglio, non ci stai facendo proprio nulla, che è ancora peggio di farci qualcosa.
Però è là, tuo, te l'ho lasciato.
Io non ce l'ho più con me.
Ennesime lacrime per l'ennesimo amore proibito"
Avevo perso la testa per lui. Anche se mi faceva stare male e mi confondeva. Mi trattava in maniera dolce, ma era pigro e non voleva relazioni a distanza. Sofferenze passate, diceva. Eppure, avevo il corpo che strabordava d'amore per lui. Lo adoravo, mi creava grossi scompensi.
Nel giro di quattro mesi sono cambiate tante cose. Mi sono resa conto che stavo soffrendo, ho voltato pagina. Ho conosciuto un ragazzo che mi dona felicità e che nonostante alcune discussioni, mi sta aiutando a crescere. Stiamo crescendo assieme. È una persona fantastica, che ha molte cose su cui lavorare, ma che non si arrende. Sono felice di starci assieme, abbiamo molte cose in comune, quando stiamo bene è tutto perfetto. Lo amo moltissimo.
Quando spiegai la situazione a lui, dapprima divenne geloso, poi decise di cancellarmi dalla sua vita. Non parliamo da un po', mi spiace l'abbia presa così male. Questione di orgoglio, da quel che ho capito. E sebbene le cose siano andate così, nonostante i ragionamenti infantili e idioti, continuo a volergli una marea di bene. Mi chiedo come sta. Un po' mi manca chiacchierare con lui.
Probabilmente non lo dimenticherò mai. Mi è stato vicino in un periodo estremamente buio della mia vita. Mi chiedo se mai si dimenticherà di me. Buffo, la prima volta che ci siamo visti andammo a vedere un film che parlava proprio di ricordare e dimenticare le persone.
Ogni tanto mi viene il pensiero di mandargli qualche pensiero via posta, in maniera anonima. Sperando che non cestini tutto, sperando che possa apprezzare.
Gli auguro ogni sorta di bene e di successo. Ho davvero voglia di leggere qualcosa di suo in futuro. Ho davvero voglia di ringraziarlo, nonostante tutto il dolore provato. È stato intenso, ed indelebile. Ma straordinario.
Lun
12
Dic
2016
Le Spade della Misericordia
Ho titubato molto prima di mettermi a scrivere quello che sarà il mio ultimo sfogo, qui sopra, o nella vita. Quella che sarà la mia lettera di congedo da questo sito, dalla vita o da qualunque cosa mi verrà in mente di non frequentare più. E' un po' strano che io, Lottascudo, mi lasci andare a certe debolezze.
In questo ventennio ho attraversato emozioni tra le più disparate, così come ho cambiato tanti atteggiamenti, presi uno a uno da una rosa più che fornita. Vent'anni... e molti di più i panni che ho vestito. Mai una volta che sia stato vero.
La gentilezza e l'abnegazione, il senso di impotenza di fronte alle avversità, mie e altrui. La risata. Sono io! Mai una volta che mi sia trovato in un posto che considerassi adeguato. Mai nessuno è riuscito a vedermi triste. Come una pentola a pressione: finché si riempie, puoi controllarla. E' al momento dell'ultima goccia che è poco maneggevole. Ma sfiaterò in silenzio, così come ho sempre fatto, nessuno si accorgerà. Non stavolta. Nessuno mi vedrà triste.
Magari un giorno scriveremo ancora e ancora commenteremo, magari dietro uno schermo diverso, più bello...
Grazie @Mercurio, per la tua scrittura pregna di buonsenso.
A te, cara @Criseide, che tu possa trovare la tua strada.
@Spell, spero che tu possa avere il sollievo che tanto meriti.
@Bardei, ti ringrazio: m'hai fatto sorridere.
La tua delicatezza, @Fata, è cosa rara. Conservala e diffondila.
@Gagenore, @Bluesoul, @Occhiverdi: a tutti e a chiunque abbia dimenticato: posso solo che augurare il meglio.
Ricordatemi come quell'adorabile figlio di puttana che non ho mai potuto essere, o come quel bambino gentile a cui tutti i compagnetti chiedevano aiuto, consci del fatto che una mano sarebbe arrivata insieme a un sorriso.
Iscriviti!
