Tag: vita

Ven

28

Ago

2015

La signora che fa le carte

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Premettendo che io sono una persona di mio molto razionale, pragmatica e che crede poco in tutto. Ho 28 anni e non mi sento la prima sprovveduta, so che queste cose vanno prese con le pinzee e non sono una credulona, anzi ho sempre snobbato chi pendeva dalle labbra di certe fattucchiere. Ieri però, mi sono recata con mia mamma da un anziana signora che fa le carte e unge chi ha il fuoco di sant'Antonio. Viviamo un momento che si protrae da lungo tempo, di crisi in famiglia. Malumori, malattie, persone molto cattive ingiustamente che continuano a mettere zizzania, questioni legali in sospeso, insomma: non siamo propriamente sereni.

E' un'amica di una nostra amica di famiglia, diciamo pure una signora a posto (non di quelle che fanno le reclame in tv o che non sai chi sia). Una signora anziana ma tremendamente simpatica e cordiale, da quanto so stimata da tutti: questa signora fa le carte. Ci è giunta voce di lei appunto da amicizie comuni e dicono che "caso strano" ci prenda il 90% delle volte pur non volendosi far raccontare le vite o dettagli da quelli a cui fa le carte. Questa signora non sa di noi. Andiamo, e prima "fa" me... e poi mia madre. Non diciamo nulla di noi in modo da non condizionare eventuali ragionamenti. Per me tutto ok, lavoro, amore, qualche acciacco ma risolvibile, nulla di che (però effettivamente le cose che dice si rispecchiano molto in quello che sto vivendo). Passa a mia mamma e giuro... non sto scherzando, racconta delle situazioni che sono lo specchio di quelle che abbiamo in casa. Particolari e riferimenti a persone non proprio casuali che fanno pensare. La cosa brutta è che purtroppo (per ben 4 volte su 5 che ha fatto le carte, sì perché siamo rimaste li un po) è venuto fuori che mio padre (che come dice lei, e come è realmente è malato, non terminale ma malato) sarebbe morto e non di vecchiaia ma di qualcosa di improvviso. Sì è venuta molto spesso fuori "la vedovanza" nelle sue carte. Lei si è scusata, anche perché per quanto sia sono cose che turbano soprattutto se parli a madre e figlia dell'interessato, ha detto più volte: "a me dispiace dire queste cose ma... questo è quello che continua a venire fuori". Io e mia madre abbiamo deciso ovviamente di prendere tutto con molta rilassatezza senza farci condizionare più di tanto ma è logico che quando siamo uscite eravamo un po stranite e un po preoccupate. Che dire... inevitabilmente mi sento un po scossa, per quanto uno non voglia crederci sono quelle cose che ti lasciano un po, così. Non mi sento di criticarla perché mi è sembrata una persona veramente cordiale e che non mira a soldi e soprattutto, caspita, su quello che ha detto di me e mia madre, sugli eventi capitati interni alla nostra famiglia... non potevo non dire di sì. Sperò però si sia sbagliata nei confronti di mio padre. 

Sab

22

Ago

2015

L'amore fa schifo

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Mi sono rotta il cazzo di sta vita!!!!!! IL MIO RAGAZZO ORMAI EX RAGAZZO MI HA LASCIATA PERCHE' NON CE LA FA AD ANDARE AVANTI COSì CON UN RAPPORTO A DISTANZA, DOPO 2 ANNI SI è ACCORTO CHE è DIFFICILE MA CERTO. CHE SI FOTTESSE ED ORA VUOLE ANCHE RIMANERE AMICI AHAHAH MA VAFFANCULO BRUTTO STRONZO CHE MI CAGHI SOLO QUANDO TI FA COMODO MALEDETTA QUELLA VOLTA CHE L'HO INCONTRATO.

Gio

20

Ago

2015

Mi sento sbagliata

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Mi sento sbagliata perchè ho avuto il primo attacco di panico a 11 anni e pur non capendo bene di cosa si trattasse ho deciso di mentire al mio medico a riguardo e fare finta di niente. Perchè mi vergognavo e sentivo di doverlo tenere nascosto.

Mi sento sbagliata perchè è da quando i miei si sono separati quando avevo 15 anni che soffro (tra alti e bassi) di depressione; non la depressione del tipo adolescente arrabbiata che si chiude in camera ad ascoltare la musica e non parla con nessuno, depressione del tipo alzarsi la mattina (SE si riesce a farlo), uscire quasi senza lavarsi nè guardarsi allo specchio, andare a scuola a vegetare, tornare a casa e buttarsi a letto a dormire fino a sera. Cena e poi davanti al computer fino a notte inoltrata. Così tutti i giorni.

Mi sento sbagliata perchè non riesco ad apprezzare le persone per quelle che sono, neanche quelle che mi vogliono bene; è come se non fossi umana, ma una Macchina Giudicatrice con il solo scopo di valutare in base ai miei Valori, che non possono essere altrimenti, chi mi sta davanti. E non in quanto amico, familiare, conoscente ecc., ma in quanto essere umano nella sua interezza. Non riesco ad accettare i difetti altrui, non riesco a comprendere la natura umana e la sua fallacità, riesco solo a pensare "Io non avrei avuto questo comportamento, io non potrei mai essere così; questa persona non è degna, va allontanata".

Mi sento sbagliata perchè vivo di idee :quando sono a letto vivo in un mondo tutto mio dove sono una persona diversa che vive mille avventure, circondata sempre da personaggi fantastici che mi adorano.Un mondo ideale dove sono al centro dell'Universo. Preferisco dormire piuttosto che vivere, perchè la mia mente mi regala spesso e volentieri sogni incredibili che la realtà non può eguagliare.

Mi sento sbagliata perchè nei miei pochi momenti di illuminazione mi rendo conto di quanto sia grandioso e terribile il mondo, del flusso incessante di vita che lo pervade, di essere una come tanti di 7 miliardi di umani, di avere davanti infinite possibilità, di poter essere veramente felice o di perire, per poi ritrovarmi di nuovo a terra persa nella nebbia della mia mente. 

Ora ho 20 anni ed ho paura di muovere anche un solo passo verso il mio futuro, davanti a me vedo solo un bianco. Accecante. 

Mer

19

Ago

2015

Lontan da te non si può star..

Sfogo di Avatar di Sun23Sun23 | Categoria: Altro

Ciao amici,

Oggi scrivo con addosso la tristezza e la delusione. Sono tornata, Torino era qui che mi aspettava con le braccia aperte, dispiegate come enormi ali grigie nel cupo cielo piovoso.

È vero, vivo qui. Ma la mia testa e il mio cuore stanno altrove. Hanno preso residenza in 

Romagna la prima volta che ci andai quando avevo sei anni. Mi innamorai e anno dopo anno quando le vacanze finivano, iniziavano i pianti al pensiero di dover lasciare il mare, il profumo inebriante di quell'aria che vorrei respirare fino alla fine dei miei giorni. Tanti bei sorrisi, la gioia che torna, la calma, il cibo e tutto quello che si vuole. È tutto perfetto. Già da bambina cresceva in me il desiderio di non andare via mai più. Adesso che di anni ne ho 18 ne sono sempre più convinta. Sono così determinata a lasciare questo grigiore, questo caos per godere ogni giorno della vista di quelle dolci e meravigliose colline.. pensavo di mettere da parte dei soldi per qualche affitto nell'attesa di trovare impiego lì, studiare. Ma tutto questo lì. Torino mi fa male, mi affligge e mi deprime. Non riesco nemmeno a mangiare a volte, mi fa schifo respirare, le persone sono tese e spaventate, tristi. Eppure siamo sempre in Italia, nemmeno così lontani. Immagino la mia casetta lì, una vita diversa e piena di valore morale e  di spirito. Insomma, voglio andare. Purtroppo al momento non ho un lavoro ma voglio esaurire fino al midollo se serve ad andarmene, poi. Non appartengo a questo posto io, sono piena di colori e non è giusto tirarmi fuori solo le sfumature tra il bianco e il nero. 

Sono appena tornata da 10 giorni meravigliosi, nei quali mangiavo bene, riuscivo a dormire.. per me quella è vita. Anche d'inverno amo quei luoghi. Li amo sempre. 

Quando mi sono avvicinata all'autostrada per tornare già piangevo. Lacrime amare e soffocate, esplose quando mi sono imbattuta nella "statua" che a pezzi riprende la canzone Romagna mia di Casadei. Il momento tragico é stato quello del "Lontan da te non si può star.. " 

Che amarezza amici.

Un abbraccio, Sun. 

Dom

09

Ago

2015

Quanto tempo...

Sfogo di Avatar di Kraken11Kraken11 | Categoria: Altro

Eh si, è passato davvero un bel pò di tempo dal mio ultimo sfogo. Nonostante abbia continuato a seguire il sito, non ho più scritto nè commentato.

Per chi si ricorda dei miei sfoghi precedenti e della mia storia, capirà a cosa sono collegate le cose che sto per scrivere. A chi non sa niente, va bene lo stesso, prendetelo come uno sfogo a sè stante.

 Lo chiamo sfogo, ma sfogo non è, in fondo. Uno sfogo io lo vedo più come un urlo, una liberazione, un lampo. Questa, più che altro, è una riflessione. Una pioggia leggera, un venticello. Fate conto di stare seduti in riva al mare, ascoltando le onde che si infrangono ritmicamente sulla spiaggia. Ecco, quel rumore sommesso è il mio "sfogo". 

E' tutta la vita che mi interrogo sulla natura dei rapporti umani: da cosa nascono, perchè perdurano, in che modo influenzano le nostre scelte. Essendo una persona per natura appartata, ho utilizzato per gran parte del tempo lo strumento dell'osservazione e dell'analisi. C'è in me un'ipertrofia del pensiero, a discapito dell'azione, con tutti i pro e i contro che una simile natura porta con sè, come potete facilmente intuire da soli.

Da questa analisi, una cosa mi è apparsa chiara ed evidente: la maggior parte di questi rapporti, che siano di lavoro, familiari, di amicizia o di amore, è profondamente malata. Malata e velenosa. Perchè? Perchè scrivere una cosa così totalizzante e deprimente? Credetemi, ci ho messo tanto per giungere a questa conclusione e fino alla fine ho cercato di vedere il bicchiere mezzo pieno. Ma, ahimè, inutilmente. Perchè ad essere malati sono i presupposti, ad essere crepate sono le fondamenta stesse di questi rapporti, essi nascono tutti da un sentimento primordiale e potente: la paura. Paura del rifiuto, della solitudine, dell'esclusione. Ditemi, come si può pretendere di costruire un rapporto onesto, arricchente, solido con tali presupposti? Fate mente locale, quante amicizie vedete che si fermano alla mera superficie? Quante famiglie avete visto distrutte da egoismi, idiozia, scarso spirito di sacrificio? Quante storie d'amore sono implose davanti ai vostri occhi?

Ho cercato a lungo di impegnarmi in rapporti di ogni tipo, ma me ne sono ritratto schifato. E, vi assicuro, sono uno di manica larga, non sono "schizzinoso" e non ho pretese particolari. Ma quando egoismo e superficialità emergevano, specialmente nei rapporti d'amore, la manica più larga del mondo non avrebbe potuto sopportare la pressione di questi ego gonfi e malati.

Dal basso della mia giovane età e della poca esperienza che ho fatto, voglio però concludere con un consiglio: scegliete il più possibile, volontariamente, la solitudine. Imparate a convivere con voi stessi. Imparate a conoscere voi stessi. Solo così sarete in grado di costruire rapporti sani, solidi, onesti. Io non l'ho fatto, mi sono fidato delle persone sbagliate e la terra mi è franata sotto i piedi. Risalirò la china un passetto alla volta, e quando sarò di nuovo in cima, sono certo di una cosa: non permetterò più a nessuno di infettarmi con le proprie contraddizioni e i proprio egoismi. E se i casi della vita non mi permetteranno, almeno in amore, di trovare qualcuno con cui costruire un rapporto sano, allora sarò ben felice di vivere da solo per tutta la vita. Una sana solitudine è dieci volte meglio di una compagnia malata.

 Scusate i toni pomposi e la filosofia spiccia. Fanno parte di me. 

Mer

29

Lug

2015

Affinchè certe cose non tornino più.

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Ira

Ultimamente le cose sono cambiate, anzi, io sono cambiato in un modo mostruoso. Mi guardo allo specchio della mia anima e non mi riconosco più perchè mi rendo conto che io e quello che ero non corrispondono più. Non so se sia un bene, non so se sia un male so solo che tutto questo mi ricorda un enorme scalata verso una montagna ancor più ripida. Mi fermo a pensare e spesso tornano vecchie voci del passato, situazioni, volti, sgarbatissime sensazioni e quanto sento dentro di me come malefico. Lo so, questa forma di italiano non è delle migliori ma non importa, sto scrivendo a mente libera, così come facevano i pittori dell'ottocento. Vorrei dire a tutti quanti mi hanno conosciuto nella mia infanzia, addio, mi spiace ma non ho più posto per voi. Vorrei dire la stessa cosa a chi mi ha conosciuto nella mia adolescenza, verso i 23 anni o giù di lì. E poi, ancora, ancora ed ancora fino a ieri. Non ce la faccio più, non ce la faccio più a sopportarvi nei miei ricordi. Non vi voglio. Non voglio mio padre con le sue urla da gibbone e la sua violenza da cane feroce. Non voglio mia madre ed i suoi sussulti e lo sguardo acido di chi si è fatto una pera e sta per ucciderti. Fanculo, fanculo. Fanculo. Fanculo mia madre, fanculo mio padre. Vi odio, vi odio, vi odio con tutto me stesso per quello che mi avete fatto. Si, vi voglio anche bene ma questo odio fa così male che devo per forza allontanarmi da voi. Non vi sopporto neanche oggi. Non sopporto il vostro alito, il vostro puzzo, voglio che andiate via, ora, dalla mia vita. Adesso. Voi, con la vostra vita del cazzo, lontani. Ed io, con la mia vita del cazzo. Lontanissimo. Mi chiedono perchè voglio emigrare. Voglio emigrare, andare via per non vedervi mai più. Non voglio più vedervi, siete come carne che scotta tra le mie mani e che voglio sputare via. Non vi sopporto. Vi odio. Vi odio. Vi odio. Vi odio con tutto me stesso. Perchè siete stati i primi ad insegnarmi cosa è l'odio e cosa è l'amore, cosa è il tradimento e quanto ve ne siete sbattuti i coglioni di me. Non so che devo fare. Non so cosa dirvi. Desidero solo starvi lontano. Lontano. Lontano. Addio. Naturalmente non voglio che accada nulla, anzi, che vivano nel modo migliore e senza intoppi. Però, l'unica cosa che so è che devo stare alla larga da loro. Alla larga da loro così come dai miei parenti. Così come da mia zia R. e la sua cazzo di lingua biforcuta del cazzo, sempre a sospirare e lanciare grane agli altri. Ma chi ti conosce? Perchè sei sempre intorno a me e la mia famiglia col tuo giudizio del cazzo e la tua aria da stronza che sa tutto ma che alla fine non sa niente? Vattene via. Non ti voglio più vedere. Vattene. Anzi. Sai che faccio? Me ne vado via io così puoi mandare a fanculo tuo figlio sditalinandoti con tutta la tua foga da madre assassina psicotica del cazzo. Ti odio, ti ho sempre odiata, ti odio, con tutto me stesso. Il tuo sguardo bianco, l'espressione da chi non sa cosa dire e che eppure parla. *****, *****, che donna di merda che sei. Vattene via dalla mia testa, dai miei ricordi. Vattene e non tornare mai più, tra te e me, non c'è niente. Solo un mucchio di tagli di giornale dove tu mi prendi a calci in culo con tuo marito, divertendovi alla grande, sfogandovi su di me e senza mai comprendermi. Abbandonandomi nelle mani del vostro giudizio, che era tutto fuorchè imparaziale. Non sai niente di me, non hai mai saputo niente, hai solo saputo giudicare. Stronza bigotta, che ti crolli la casa sopra la testa e ti permetta di accorgerti di sapere che diavolo è la disperazione che abbiamo passato io, mia madre e mio padre. Dove eri quando mi hanno stuprato, puttana? Dove eri quando i miei divorziarono dopo anni di pestaggi? Quando mi facevano del male? Dove eri? Ah sì, eri lì, in un angolo a dire che era giusto strappare un bambino dalla sua vita e riempirlo di calci sino a farlo scoppiare. Vecchia puttana idrofoba. Vattene via, non voglio più vederti. Anzi, me ne vado via io e non torno più in questa città maledetta. Così non vedo te, tuo marito, la tua puttana che dice sempre sì odiandoti, tua figlia e tuo figlio, che, grazie a Dio è andato ad impiccarsi a Londra per non tornare mai più. Ah, te lo dico chiaramente. Tuo figlio non diverrà mai ricco, ma anzi, sarà un poveraccio morto di fame buono a nulla, che verrà preso a calci in culo da centinaia di persone finchè non tornerà qui in puglia a mani vuote, ad elemosinarti merda che tu non gli saprai dare. E sai perchè? Perchè non sei una buona madre. Ma solo una spilorcia, morta di fame e buona a nulla. Fanculo a mia cugina, col suo sguardo impallato di chi è convinto di essere una rock star, C. mi spiace ma non farai mai successo se non imparerai a fare grossi, grandi, grandissimi ed approfonditi pompini a qualsiasi magante di un industria discrografica, sei una parrucchiera e rimarrai una parrucchiera. Non hai gusto musicale, non hai orecchio. Non hai un cazzo... quindi... dove diavolo vuoi andare? A fare le serenate da 4 soldi che non ti portano a nulla? Ti auguro ogni bene. Ma non vedo niente nel tuo futuro se non quattro chiacchiere ed una vita da squattrinata buona a nulla. E a quelle persone che non vedo più. Dio mio, solo pensarci mi fa vomitare l'idea di aver passato anche 5 secondi della mia vita con voi. Parlo di te, B e la tua aria da frocetto, lo so, lo so, eri solo un bambino ed i bambini non si devono odiare. Ma cristo, non ho mai visto un bambino così ****, così idiota, viziato e morto di fame. Mi ricordo le cose che facevi, le stronzate da puttanella in calore, quando sviolinavi con i professori arrivando ai limiti dell'immaginabile. Ti auguro ora, a 30 anni di farti male, di andartene a fanculo e sparire per sempre dalla mia vita. Non ti voglio più vedere, immaginare e ricordare. Voglio chiudere una porta in faccia a te e la tua famiglia di assassini e ladri. Andatevene a fanculo, figli di puttana morti di fame, voi e la vostra agiatezza di chi ha sempre rubato il pane agli altri. Tuo fratello, poi, non ne parliamo. Devo ricordarti che persona è? Occhi piccoli, aria da bullo ... tipico stronzo che viene sparato e che finisce in una buca perchè convinto di essere più grosso del normale. E tu, A? O E? O S? Testimoni di Geova. Ho detto tutto. Il vostro destino è il classico destino di chi non uscirà mai più da una setta. Non combinerete un cazzo nella vostra vita e, grazie a Dio, non vi vedrò MAI PIU'. Così come non vedrò mai più i bulli, i figli di puttana che mi tormentavano alle elementari. Branco di incapaci che non sapevate nè leggere nè scrivere. Dove cazzo credete di arrivare? Rimarrete sempre alla merce di qualcuno più forte di voi, ed ora, sarete voi a succhiare merda dal culo di qualcuno di più grosso. Come la mettiamo con i vostri figli fatti a dodici anni? E la vostra stupida esistenza? Dio vi ha disegnati per essere cancellati e dimenticati. Discorso a parte per G. Si, ok, avevi tutti i problemi di questo mondo, forse come gli altri e tua madre. Ma dio mio. Sei una carogna. Lo eri e lo sarai per sempre. Oh... ti è venuta la piaga al culo? Peggio ti deve capitare. Così impari che significa soffrire veramente ed è magari, la volta buona che dio ti spazzi via dalla terra. Chi altro manca a questo inno dell'odio? Ah, sì. I famigliari di mio padre. ... Grazie a dio, vivo lontano da voi e non vi vedrò mai più. Siete e sarete sempre delle merde assassine. Non diverrò mai come voi. MAI. Perchè io ho un cervello. Voi NO. Morite rintanati nella vostra isola di disperazione. Imbranati ignoranti. Zio... schiantati con quella tua auto di lusso. Faresti un favore a tutti. Ah.. e non tornare dopo la morte. Perchè alla fine, scopriresti quanto la gente ti odia anche se credi di essere ammirato e rispettato. NESSUNO, ti rispetta. Neanche tua madre nella tomba. Chi manca? Ah, sì. Fanculo ai prof e tutte quelle persone che mi hanno cresciuto. Grazie per i vostri giudizi inutili e la vostra totale mancanza di impegno lavorativo e ben minima conoscenza verso ciò che può essere considerato un individuo in fase di crescita. Non mi avete insegnato nulla. Solo ad odiarvi. E sapete perchè? Perchè un vero insegnante si fa amare con la sua bravura, voi, invece siete riusciti a diventare solo delle larve che ora spalo via dalla mia mente. Me ne libero e a cui poi do fuoco senza tirare fuori neanche un sospiro di pietà. Sparite. Sparite per sempre. Sparite dalla faccia della terra, sparite dalla faccia del mondo, sparite dalla mia mente e dai miei ricordi. Non voglio più vedervi, così non voglio vedere, per ultimo, quel figlio di puttana del mio stupratore. Pedofilo di merda. Che dio ti maledica. Che dio ti spazzi via dalla faccia della terra a fulmini e saette. Devi soffrire, devi essere preso dalla polizia e pestato, pestato e pestato per giorni e nessuno avrà pietà per te. Ah, ti hanno già ucciso e sparato? Bene. Allora cago nella tua tomba e ci piazzo due tonnellate di cemento armato, su, così nessuno ti ricorderà più. Perchè non meriti nulla. Sparisci e lasciati cancellare. Addio.

 

Ne ho approfittato per mandarvi a cagare, tutti quanti perchè io sto andando via. Nuova vita, nuova casa, nuova ragazza. Adios, amigos. Ah... che scemo. Voi non siete mai stati miei amici. Ma solo un ammasso di carne da bruciare.

Pagine che spariranno dal libro della vita.

 

 

 

Ps. Alle mie ex. Non vi odio. Anzi, forse sì. Non meritate una scarica di merda. Ma solo di essere dimenticate nel bianco di un vuoto che mi rende capace di ignorarvi per sempre. Addio stronze. Cosa posso dirvi altro? Ah, sì. Non siete mai state buone a nulla... Fottetevi. Anzi, fatevi fottere da qualche imbecille di passaggio, così mi rimpiangerete per sempre, così come già so che state facendo. Il vostro senso di colpa, vi deve esplodere nel culo, puttane.

Puttane everywhere.

 

Io e la mia nuova ragazza vi diciamo, ciao ciao. Addio. E vi seppelliamo. Nel dimenticatoio.

 

Pps. M, non mi sono dimenticato di te. Anzi, sì, piccola faccetta nera di frociaggine metallara. Cosa posso dirti se non... continua a drogarti, amico mio, così quando morirai con una siringa di eroina nelle vene vedrai quanto sarà bello, per me, pisciare sulla tua tomba! Oh.. ah... ti ho lasciato all'ultimo perchè.. TU, PER ME. NON ESISTI. addio.

Sab

18

Lug

2015

Non voglio più vivere, ma non vale neanche la pena morire

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Ira

Ogni giorno devo sorbirmi bugie, sensi di colpa, piccole delusioni, fastidi generici. Se guardo verso il futuro non vedo niente: nè lavoro, nè ragazza, nè amici (i pochi che ho li sto perdendo, ed alcuni di questi è davvero meglio perderli che trovarli), nè soddisfazioni personali.

Ma è vita questa? La mia insonnia sta arrivando a livelli insostenibili, la notte non riesco a prendere sonno fino all'alba inoltrata, se metto la sveglia alle dieci finisce che mi alzo alle tre di pomeriggio perchè non riesco a uscire dal letto. ovviamente faccio incubi assurdi e disturbanti.

Dopo una settimana di fatiche inutili, il sabato sera ho solo voglia di ubriacarmi. Immancabilmente, non facciamo niente tutta la sera, sono sempre in compagnia dei soliti quattro idioti. Torno a casa e lì, ubriaco fradicio, allora riesco a dormire.

In tutto questo, mi sento in colpa per ogni boccone di pane che mangio, perchè non faccio niente per meritarmelo. Questo però, quando il pane a casa c'è. Altrimenti digiuno e via. Faccio mediamente un pasto al giorno. 

La mia unica passione è la conoscenza, ma a che serve? Sicuramente non a rendermi più felice, anzi.

Se morissi darei un dispiacere ai miei parenti, un dispiacere che non meritano.

 

Mi capita di piangere quando leggo notizie del tipo "anziano muore solo in casa, se ne accorgono dopo sei mesi", oppure quando leggo gli annunci personali sulle riviste..."Ragazzo 50enne giovanile cerca donna solare ed allegra per amicizia e futura convivenza".
Il mondo è pieno fino a sopra il collo, fin dentro al midollo di merda e di ingiustizie, e non trovo neanche una cosa buona. Multinazionali, guerre, propaganda, lavaggio del cervello, narcotraffico, mafie, piccoli e miserabili egoismi personali, tutti chiusi dentro al loro guscio pensando che sia l'universo intero. io mi sento impotente, e mi fa schifo essere conscio di tutti questi problemi; chi non si accorge di niente vive molto meglio di me.

Non ho neanche un motivo per vivere, e in fondo neanche una ragione per uccidermi. Che caspita devo fare? In realtà vorrei non essere mai nato!.

Tags: vita, di, merda

Dom

12

Lug

2015

ma voi ci credete in Dio?

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Ma voi ci credete in Dio? Pensare che esista questo uomo supremo che governa e decide tutto? Io credo che esista ma non ho più fiducia in lui. Vuole solo vedermi soffrire e si diverte a guardare la mia vita che va in frantumi. Ogni giorno che passa mi accorgo che piano piano mi sta togliendo tutto nella vita. Io c'è la metto tutta ma ogni volta lui li rende le cose 30 volte più difficili! Il giorno che morirò e mi troverò al suo cospetto gli farò questa semplice domanda "Ma io che cosa ho fatto di così male per meritarmi tutto questo??"

Tags: vita, dio, morte, credo, fede

Gio

02

Lug

2015

Sto esistendo ... senza vivere

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

La mia vita è totalmente cambiata da due anni a questa parte. Ho conosciuto l'amore, quell'amore che letteralmente ti cambia la vita. Ero pazza di lui, innamorata follemente, e ho fatto di tutto per starci insieme. Ora mi sembra però di non aver fatto la scelta giusta. Questa persona mi ha rinschiuso in una bolla di sapone, lontana da tutto e da tutti. Non ho più amiche amici, non esco più se non con lui, e ho perso qualsiasi interesse per la vita, per programmare qualcosa con gli altri. Mi sento profondamente sola, e bloccata nella mia stessa vita. Non so come fare.. ho provato mille volte a parargli, a fargli capire che io necessito di quelle piccocle cose, anche i socil network, ma lui niente.. ha detto sono fatto così. E io non so come uscire da questa situazione, che mi rende sempre più infelice e sola... 

Gio

02

Lug

2015

Tristezza infinita.

Sfogo di Avatar di DonnadaicapellicortiDonnadaicapellicorti | Categoria: Altro

Lascio questa città. una città dai mille volti, storica, artistica, balneare, culinaria, accogliente, calda, ma anche piena di delinquenza e con una mentalità gretta e retrograda. Lascio il mio appartamentino, nel quale facevo quel che volevo, ho scritto questa cazzo di tesi e ora devo attendere la discussione. Ho fatto mille colloqui per restare qui, ma niente. Tutti che mi volevano e nessuno che voleva pagarmi adeguatamente. Dopo tutto quello che ho fatto, uno stipendio inferiore ai 500 euro è assurdo, visto che prima ne guadagnavo un po' piu' del doppio. Sono allibita. Costernata. Triste. Cosa ne sarà di me? Torno dai miei. Nel paesino di montagna freddo e pieno di impiccioni, nell'attesa che qualcosa succeda. Ormai depauparata e stanca, mi tocca trascorrere giornate con i miei, a lamentarci tutti del nostro stato di disoccupazione. A spiegare (e inventare) quando esco la sera dove vado e con chi. A chiedere il permesso di prendere la macchina. Eppure io sono silenziosa, non porto problemi, non mi sono mai fatta mantenere (ho sempre lavorato, ma da gennaio le mie finanze piangono). Studentessa modello, lavoratrice stacanovista, sportiva, non ho mai preteso nulla dalla mia famiglia. Adoro i miei ma la loro austerità e religiosità non le ho mai tollerate.

Chi sa cosa mi si prospetta ora. Sto male. Ieri ho rivisto il mio trombamico preferito. E' sempre un fuoco con lui. Ma noi siamo solo amici. Ci vogliamo bene, ma come amici.e la cosa non mi dispiace affatto. quando lo vedo dimentico tutto quello di cui ho parlato prima, ma poi, ci ripenso e sto male. lo stesso vale quando vedo gli altri ragazzi.

Alla fine sono vuota dentro, o meglio, svuotata. E mi consolo con gli uomini. Quattro uomini diversi in due settimane! Forse sono un po' troppi? mah. il problema è che mi cercano, dicono che amano chiacchierare e dialogare con me. ma io sono stanca. perché quando conosco un uomo, devo essere sempre io quella che li deve affascinare, raccontandosi e curando nei minimi dettagli l'aspetto e i modi? pelle liscia, vestito carino, profumo, trucco, parrucco, simpatia, eleganza, leggiadria, intelligenza, ironia...e perché loro invece non lo fanno per me? trovo sempre gente troppo "normale", sempliciotta. brava gente, intelligente, che mi rispetta, di sani principi, ok. ma gente che alla fine non mi affascina, se non quando.. mi mostra l'uccello. io voglio qualcuno che mi strupri il cervello! è troppo chiedere? ma poi non voglio impegnarmi con nessuno. sono confusa sempre. mi vien voglia di presentarmi in jeans e scarpette la prossima volta, senza trucco e con i peli, vaffanculo. e mi vien voglia di farmi offrire l'impossibile (cosa che non faccio mai, mi sembra una forma di prostituzione il fatto che l'uomo paghi).

intanto mi vergogno anche di conoscere ragazzi interessanti: cosa dovrei raccontare ora? che non lavoro e vivo con i miei a 28 anni? è  la prima volta che mi trovo in questa condizione. lo sapevo che specializzandomi per l'insegnamento i nodi sarebbero venuti al pettine: offerte di lavoro rifiutate, tasse universitarie, spese per fare la fuorisede... sto pezzo di carta mi ha portato a fare la pezzente. pero' se non l'avessi fatto me ne sarei pentita.

vorrei tanto rivedere le mie amiche, sparse per l'europa... quest'anno non ho preso neanche un aereo! e siamo già a luglio. non riesco a motivarmi a fare niente. dovrei ripendere la musica (suono il piano ma ora sono arrugginita), la bici, la lingua cinese... e invece già so che passero' le prossime settimane a casa a poltrire fino a tardi. vivo in un paesino e le città circostanti non offrono lavoro. nessuno può permettersi di assumere, nessuno paga i docenti per le ripetizioni private, nessuno ti paga per farti suonare in un locale. se vuoi farlo, lo fai gratis per farti conoscere. ma vaffanculo! 

poi domenica scorsa son andata in discoteca. erano tutte persone di 10-15 anni più vecchie di me. quella musica assordante senza parole né melodia, un cocktail dietro l'altro e una sigaretta dietro l'altra. mi divertivo così-rovinandomi la salute. poi  vedevo la gente triste. poveri illusi che pensano che bevendo e fumando e rubando qualche bacio agli sconosciuti sia figo. poverini, che a 40 anni si sentono falliti perché hanno ormai giocato tutte le loro carte e non hanno più speranza nel futuro. la cosa triste è che io, molto più giovane, mi sentivo-e mi sento-come loro. temo che non ci sia via d'uscita.

stavo scrivendo un romanzo ma... l'ho abbandonato. non riesco a motivarmi. scusate per i miei sfoghi. ma in fondo questo sito serve a questo,no? grazie x l'attenzione.