Tag: tristezza

Mer

12

Set

2018

Senza Titolo

Sfogo di Avatar di DanaDana | Categoria: Altro

Chissà perché tutto è così complesso... Mi sono un po' rotta le scatole... 

È frustrante non essere un punto di riferimento per nessuno,non essere più me stessa. 

Chissà se troverò mai lavoro... Una laurea un master... Un carattere duro... E non mi considera nessuno. Sono trasparente. 

Lo stare sempre ferma, a casa, ad aspettare che le giornate passino o che il telefono squilli... Mi sta uccidendo.

Non ho voglia di fare nulla, di sentire nessuno... Più  mi sento triste più vado giù ... Ho bisogno di realizzarmi, di lavorare, di guadagnare, di avere una vita ... 

So che questo momento nero passerà nel momento in cui avrò uno scopo nella vita, che sia solo un impegno fisso, il dover andare a lavorare ... Avere una vita normale ...

Invece come tanti laureati sono a spasso, e ne soffro...ne soffro terribilmente  ... 

L' unica persona che mi fa distrarre sia nel bene che nel male, che occupa una posizione nella mia testa è il mio ragazzo... Anche il sololitigarci mi da un segno che sono viva... Per ora è calma piatta... Lui con la febbre quindi né usciamo ne discutiamo, e sono apatica a tutto il resto del mondo, non voglio fare bulla, non voglio vedere nessuno....

Una giornata intera a lavorare ai ferri ascoltando un audio libro...con l umore sempre più giù... Basta che il mio ragazzo mi dica unaminima cosa che mi metto a piangere... L' unica persona con cui ho un minimo di reazione sincera ma per niente bella... Mi sento veramente inutile... Vorrei essere apprezzata...

Vorrei senturmi capita, apprezzata,ammirata... Invece sono il nulla... Trasparente per tutti, indifferente ... 

La so gia la risposta a questo sfogo ... "Pazienta che arriverà il lavoro"... Lo so.... Ma l' attesa mi sta struggendo.... Così inutile, così piatta....  voglio lavorare e realizzarmi...  Voglio tornare in vita...

Lun

03

Set

2018

CONFESSIONE

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

QUESTA LETTERA E’ RIVOLTA A TUTTI COLORO CHE INTENDANO BENEFICIARE DELLA MIA ESPERIENZA DI VITA, IN MODO TALE DA NON RIPETERE I MIEI STESSI ERRORI

 

Siccome non sarei capace di esprimere a parole ciò che sento, ho deciso di farlo in forma scritta. Mi chiamo ****** e al momento di scrivere ho 21 anni e 9 mesi circa. In questo scritto non voglio raccontarvi dettagliatamente la mia vita, bensì confessare il mio stato d’animo e cercare di capire insieme a voi come sia potuto arrivare ad un livello così pietoso ed umiliante. Dico confessare perché nessuno in realtà mi ha mai conosciuto, sono sempre stato un individuo estremamente riservato e restio a mostrare i propri sentimenti, sebbene non sia affatto sicuro di averne mai avuti. Questa mia incapacità di relazionarmi con il mondo, con i miei simili e di mostrare affetto alle persone care è forse il lato peggiore del mio carattere, nonché la principale causa della mia depressione attuale. Piano piano mi sono sempre più isolato da tutto e da tutti, fino a diventare completamente indifferente a ciò che mi circonda. Non cerco più la compagnia dei miei coetanei o dei miei familiari, convinto che ormai nessuno possa più darmi il calore umano di cui avrei bisogno, ma che in fondo so di non meritare. Ero convinto di poter convivere con la solitudine, di poter indurire il mio cuore a tal punto da non provare più dolore, rabbia e amarezza, ma mi sbagliavo. Gli esseri umani non sono fatti per vivere da soli come dei reclusi o degli eremiti e se adesso soffro a causa dell’isolamento è solo perché ho allontanato tutti quelli che mi erano vicini.

Sono nato da un matrimonio senza amore, probabilmente frutto più di convenienza che di altro, da due genitori ormai quarantenni che forse non si aspettavano neanche più di avere un figlio e che si sono guardati bene dal farne un secondo. Per tutta l’infanzia non ho avvertito queste mancanze, ma durante l’adolescenza qualcosa si è rotto e col tempo ho capito come stavano realmente le cose in casa mia. Non ho mai conosciuto i miei nonni, né quello paterno né quello materno, una cosa di cui mi rammarico molto, mentre le mie nonne non mi hanno accompagnato nemmeno fino all’adolescenza. Per quanto riguarda gli altri parenti, la maggior parte vivono in un’altra regione mentre uno zio vive all’estero. Li vedo e li sento pochissimo. Ci sarebbe anche mio cugino, ma sebbene da piccoli fossimo decisamente più affiatati adesso siamo quasi due estranei.

E’ vero, mi sento estremamente solo: ho pochissimi amici e ormai non so neanche se considerarli veramente tali. Non riesco più a fidarmi di nessuno. La maggior parte delle persone che ho conosciuto dall’infanzia all’età adulta passando per l’adolescenza sono state solo fugaci comparse: a volte mi sono illuso che fossimo veramente amici, ma quasi sempre sono stato smentito dai fatti. Alcuni mi si sono addirittura rivoltati contro, la maggior parte non mi ha mai considerato. Sono stato ignorato e messo in ombra così a lungo da un numero così elevato di individui diversi che a volte mi sono sentito un fantasma, il che si addice bene alla mia attuale vita. Il rapporto con i parenti è ormai inesistente, quello con i miei genitori irrimediabilmente compromesso e non trovo nessuno che abbia veramente voglia e tempo di ascoltarmi, tanto meno di capirmi.

Dicevo dei miei genitori: purtroppo non andiamo per niente d’accordo. Loro ormai mi considerano un fannullone, un buono a nulla, un freddo calcolatore, probabilmente una specie di aberrazione. Sono fermamente convinti che io li odi entrambi, soprattutto mia madre che non mi perdona di averle intimato in un momento d’ira ed esasperazione di andarsene di casa. Ora è lei che non vede l’ora di buttare me fuori di casa. In effetti ci sono stati dei momenti in cui ho provato un  forte risentimento verso di loro, ma adesso non posso far altro che ammettere di sentirmi in colpa nei loro confronti e di averli delusi profondamente. Da piccolo, nonostante il caratteraccio, promettevo bene: ero considerato un bambino intelligente e dal carattere forte, che nella vita avrebbe sicuramente fatto strada. Ahimè come si sbagliavano. La mia rovinosa caduta è cominciata a metà del secondo anno all’università. Dopo un inverno dispendioso a causa dello studio mi sono sentito stranamente prosciugato, ho iniziato a studiare sempre di meno, ad auto-escludermi dalle (poche) compagnie che frequentavo, ad evitare conoscenti e “amici”, per poi cadere nel vortice della depressione: la mia vita mi appariva vuota, priva di scopo, inutilmente flaccida e noiosa nel suo monotono incedere, ogni giorno era uguale a quello precedente e a quello immediatamente successivo…mi sentivo inutile e privo di stimoli, uno stupido essere insignificante senza sogni da realizzare e senza niente di interessante da offrire, con una vita grigia e un futuro privo di senso. Allora mi sono guardato indietro e ciò che ho visto mi ha atterrito: analizzando la mia vita a ritroso ho capito di non aver mai veramente vissuto, ma di aver passato i miei primi 20 anni dietro ai libri ad ammazzarmi di studio per sopperire alla mancanza di una vita sociale, di affetti sinceri e persino delle cotte che un qualsiasi ragazzo dovrebbe provare. Tutt’oggi non mi sono mai innamorato di una ragazza, non ho mai provato quelle sensazioni che dovrebbero accelerarmi il battito cardiaco, costringere la mia fantasia a voli pindarici e spingermi a compiere gesti al di là dei limiti imposti dalla mia indole chiusa e rigida. L’unica ragazza per cui abbia mai provato dei sentimenti (ma io stesso non saprei dirvi che genere di sentimenti) non lo ha mai saputo, non ho mai avuto il coraggio di dichiararmi, nascondendomi dietro alle scuse più varie (non le interesso, non è il mio tipo, ormai è passato troppo tempo, siamo incompatibili come carattere, è superficiale…e altre barzellette tragicomiche per nascondere la mia mancanza di palle). Contemporaneamente a queste rivelazioni, mi sono trovato completamente solo: nessuno si era accorto del mio stato d’animo e nessuno ha preso sul serio le mie implicite richieste d’aiuto. Sono finito persino da uno psicoterapeuta per qualche mese, ma non è servito a un cazzo, per lo meno nel lungo termine. Sono riuscito a fatica a rialzarmi, ad andare avanti e a lasciarmi alle spalle tutta la tristezza che in poco tempo mi aveva ridotto ad un miserevole invertebrato, ma il prezzo da pagare è stato alto: sono cambiato, se possibile in peggio. Sono diventato più cinico e pessimista, mi sono incupito ulteriormente e ho perso completamente la fiducia nel prossimo, maturando l’egoistica idea di potermela e dovermela cavare da solo, facendo a meno degli altri. Questa filosofia nichilista e insieme materialista però non mi ha portato lontano, infatti, nonostante i miei voti non siano affatto bassi, riesco a dare pochissimi esami, non ho più la forza di volontà di mettermi a studiare con furore e competitività come facevo una volta, mi riprometto in continuazione di tornare lo studente brillante di un tempo ma all’atto pratico qualcosa mi blocca, mi sento svogliato e inerme, come se non avessi più obiettivi da raggiungere, un traguardo a cui mirare, o semplicemente l’ambizione di arrivare in  alto. Non riesco a dare un senso alla mia vita, ho paura di ciò che mi aspetta: riuscirò a laurearmi di questo passo? Cosa succederà dopo l’università? Farò un lavoro che odierò, semplicemente per portare a casa i soldi che mi permettano di sopravvivere? Ma troverò un lavoro, o farò il parassita a spese dei miei genitori? E anche se riuscissi a sistemarmi, cosa mi aspetta? Che prospettive ho? Che senso ha la mia vita? Vivrò e morirò da solo, dimenticato da tutto e da tutti come se non fossi mai esistito? Soffocherò lentamente nel grigiore della mia ridicola esistenza? Avrò mai una famiglia? Dei figli? Una donna che mi ami per quello che sono? Ma chi sono io? Chi potrebbe mai amare un essere insignificante come me?

E così non posso che essere d’accordo con i miei genitori quando mi attaccano e mi umiliano denigrando la vita mollacciona e da mantenuto che sto conducendo, così come devo ammettere che in realtà a loro io voglio bene, anche se non gliel’ho mai detto, perché altrimenti non mi importerebbe del loro giudizio. Vorrei che ogni tanto spendessero parole di elogio nei miei confronti, che mi sostenessero di più e mi abbracciassero quando sbaglio, invece riversano su di me tutte le loro frustrazioni e le loro aspettative deluse. E non ho deluso solo loro, ma tutti coloro che credevano in me: amici come ******* e *******, che mi hanno sempre considerato una persona intelligente e colta anche se io non li ho mai aiutati come avrei dovuto e potuto; le mie maestre e professoresse di italiano di elementari, medie e superiori che mi hanno sempre stimato e apprezzato; le docenti di inglese e francese dell’università, con cui avevo un ottimo rapporto; mio zio, che mi ha sempre considerato come il nipote più giudizioso e intelligente e che si aspetta da me grandi cose; le uniche due amiche che io abbia mai avuto, ma a cui non detti mai l’importanza che meritavano per colpa della mia cecità e grettezza; e tutti coloro che ho fatto soffrire con il mio atteggiamento distaccato e a cui non ho dato l’importanza che meritavano. Chissà se ogni tanto pensano ancora a me, chissà se potranno mai perdonarmi.

In questo ultimo anno e mezzo ho cercato di sfogare la mia inquietudine dedicandomi a cinema, musica, mostre, a ciò che credevo potesse riempire la mia vuota routine, ho provato a rimettermi in carreggiata con tutta la buona volontà che possiedo ma è stato inutile, mi sento più solo che mai, sto perdendo la voglia di uscire di casa e di vedere altre persone, mi vergogno persino di espormi al giudizio altrui: che cosa potrebbe mai pensare di me chi mi vede per la prima volta, ora che sono l’ombra di me stesso, l’ombra di un uomo solo? E chi mi ha conosciuto in passato cosa penserebbe vedendo come sono appassito? Non mi va di parlare di me stesso, perché non ho niente da raccontare e ciò che potrei rivelare non mi piace per niente. Non vado fiero di ciò che sono diventato.

Saltuariamente ho anche pensato al suicidio, ma ho troppa paura di affrontare il dolore della morte e il nulla che mi attenderebbe dopo; anche se la mia vita non ha senso ho ancora la flebile speranza che qualcosa possa cambiare, che la scintilla che una volta animava i miei gelidi occhi possa tornare a bruciare, ma in fondo so che è solo un’illusione.

Se avete letto fino in fondo questa mia confessione spero che possiate imparare dai miei errori e non ripeterli: non crediate di potercela fare da soli, abbiate cura di chi vi ama, tenetevi stretti le persone che vi vogliono bene e non lasciate mai che la timidezza, la scontrosità, i pregiudizi, l’orgoglio o la paura vi impediscano di mostrare i vostri sentimenti, ma soprattutto non chiudetevi egoisticamente in voi stessi per schermarvi dalle intemperie della vita, o diventerete dei fantasmi come me.

Mar

28

Ago

2018

I miei genitori sono assenti.

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Ciao, sono una ragazza di 14 anni e vado in primo liceo scientifico. Sono fidanzata da maggio con un ragazzo e decisi di comunicarlo a mia madre. Lei quando glielo dissi, dopo due settimane che stavamo insieme, rimase impassibile e l'unica cosa che rispose è:"non sei piccola per fidanzati con una persona? Non avrai mai una storia seria a quest'età. A 14 anni dovresti pensare solo a studiare!". All'epoca ci rimasi malissimo, perché mi aspettavo almeno un minimo supporto da parte sua, ma ora me ne sono fatta una ragione, e perché io consideravorrei e considero la mia una relazione più che seria. A mio padre non lo dissi perché è una persona molto possessivo e avevo (ed ho tutt'ora) paura che possa rinchiudermi in casa. Molto spesso capita che il mio ragazzo mi manda dei messaggi dolcissimi e che io, quando li visualizzo, sorrido. Se mia madre se ne accorge mi guarda storto e si gira dall'altro lato, oppure decide di trovare motivi molio stupidi per arrabbiarsi con me.

 Quando devo comunicarle un voto preso a scuola, mi faccio mille film mentali prima su come la  prendereborsa lei, infatti mi dice sempre di dare di più, anche se io do il massimo a scuola. Su questo punto mio padre è totalmente assente: non vuole sapere mai come va a scuola, nè i miei voti, nè se prendo un'insufficienza. Solo con i miei parenti o con i suoi amici si vanta dei miei voti (che credo gli comunichi mia madre), della scuola "difficile" che ho preso e del mio comportamento a scuola.

 

Quando parlo ad entrambi, non rispondono e fanno finta di niente. Pensano solo ai loro interessi. Non mi fanno uscire, ma allo stesso tempo mi sgridano, dicendo che sto troppo a casa. Non gli piace la mia passione per la lettura: dicono che è una cosa inutile. Mi criticano per la musica che ascolto (rap/trap). Dicono che ho paura di tutto, ma la mia grande paura è solo l'altezza. Dicono che non servo a niente, che non sono buona a nulla e che nella vita non combinerò mai niente. Mi chiamano cretina e puttana. Non gli piace come mi vesto, cosa guardo e cosa leggo (horror/fantasy).

 

Sono stanca, non ce la faccio più.

Lun

27

Ago

2018

Depressione e bassa autostima

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Sto perdendo i capelli e la cosa fa crollare completamente la mia autostima, tanto che (paradossalmente) avrei voglia di rasarmi a zero stile Britney Spears !!! Sono l'unico pazzo?

Dom

26

Ago

2018

Stanca

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Sono triste e mi faccio schifo. Voglio cambiare la mia vita, ma non so da dove iniziare e non so minimamente come fare, spesso credo che l'unica soluzione sia farla finita. Ho 21 anni, é sabato sera e sono a casa da sola, con il mio gatto a piangermi addosso, mentre fuori c'è una musica che proviene da chissà quale festa e questo mi rende ancora più triste, perché mi sbatte in faccia la triste realtà che non ho amici e che sento di star sprecando la mia vita. Invidio le ragazze che passano sottocasa mia dirette alla festa, e penso a quanto sarebbe bello se fossi normale come loro.. Ma purtroppo sono qui, senza amici, a studiare, o almeno a provarci. In tutto questo mi pervade anche la nostalgia delle vecchie amiche che avevo, con le quali uscivo e confidavo qualsiasi cosa, ma che il tempo, la distanza e i contrasti di idee mi hanno portato via. Vorrei soltanto essere normale, avere una vita normale, ma sembra che io stessa me lo impedisca. Ho problemi di autostima, per problemi legati al bullismo di tanti anni fa, ma di cui tutt'oggi ancora non sono riuscita a cancellare dalla testa tutti quei giudizi negativi che subivo in giovane età. Si aggiunge anche il fatto che rifiuto l'invito di qualunque ragazzo per insicurezza, perché non mi sento all'altezza di nulla. Non c'è la faccio più, odio tutto questo. Vorrei urlare, gridare fino a perdere la voce, fino ad essere stanca. Sono consapevole che non sono problemi gravi, ma sono cose che mi fanno vivere negativamente la mia vita, non riesco più a trovare un motivo per continuare, non so cosa fare.. 

Ven

24

Ago

2018

Senza Titolo

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Non ho nulla da confessare... ho solo voglia di parlare. Non avrei mai pensato, fino ai tempi dell'adolescenza che sarei rimasta senza nessun amico...zero. Eppure ne avevo abbastanza, mi piacere avere una vita sociale. Col tempo mi sono ridotta da sola. Ho una grande famiglia, animali, "amici" che vanno e vengono da casa mia... eppure nessuno con cui io possa parlare. Mi sento sola. Mi sembra che la vita stia correndo via da me senza che io riesca più a gestirla.

Ho un'alta concezione di me, della mia persona, mi sento davvero migliore rispetto a molte persone... Dicendolo sembra un po' presuntuoso ma lo penso davvero. I miei pensieri si articolano in maniera buona, almeno finchè non sento che l'altro lo meriti.

Cerco di leggere le persone e quando ne conosco qualcuna, specialmente se non fanno parte del "gruppo vip" la guardo sempre in potenza e cerco di dare il massimo per dargli quello che altre persone, per dettagli più o meno importanti, non gli danno.

Sì, sembra un pensiero contorto senza sapere i fatti, ma non importa. Non so perché ho iniziato a parlare di questo.

La verità è che nella vita privata, è vero che sono sola, ma le persone che "ho salvato" mi hanno adorato, chiunque mi conosca sa che sono un uragano, che stravolgo la vita delle persone, che so dare tanto e che sono davvero una come poche. 

Mi tortura il pensiero che questa stessa impressione io non riesca a darla in altri campi. Sto cercando lavoro da un po', vengo sempre scartata. Eppure a me sembra che i colloqui vadano bene, mi espongo in lingua italiana, mi presento per come sono... ma vengo sempre scartata. Non immaginavo che avrei suscitato questo nel selezionatore, avevo un'autostima più elevata. Autostima che stanno prendendo a bastonate, uno per uno. Da una parte penso che mi scartano perché "non mi so vendere", non riesco a far capire il 40min di conversazione che sono una persona ricettiva come pochi, che imparo davvero tutto subito e non c'è niente che io non sappia fare (forse dicendolo mi prendono per falsa?), d'altra parte mi sto ponendo sotto analisi.

Io vengo dal sud, e sicuramente il mio accento è diverso dai lombardi... potrà mai essere questo motivo di esclusione? se io fossi una recruiter a .... non so, Catania... non escluderei un candidato perché ha accento di Bolzano. Ma al nord vale lo stesso?

ipotesi n2, posso non piacere per il mio aspetto. Non avrò forse i lineamenti delle belle ragazze magre e appariscenti che si vedono in giro, ma sono pulita, ho un sorriso bianchissimo, mi vesto sempre in maniera ordinata (forse non all'ultimo grido, dato qualche kg di troppo, ma nemmeno come una suora)... credo di presentarmi bene, Quindi mi sorge il pensiero: può essere che mi scartano perché sono grossa? e per grossa intendo 78kg x 165 . Poi vedo certe foche sciatte coi capelli sporchi e l'alito pesante che hanno un lavoro... e capisco che se fosse per questo potrei ancora avere speranza.

Non saprei che altro ipotizzare... fatto sta che mi sta demoralizzando tanto questa storia. Finché venivo esclusa percHè il cv era squallido lo arrivavo a capire, ma essere esclusa solo dopo aver portato la mia persona in carne ed ossa mi uccide lentamente. L'idea di me "tutto fare" viene presa a bastonate e vengo buttata in un angolo, dopo che per 26 anni sono stata considerata sempre la persona a cui rivolersi per avere qualsiasi tipo di aiuto. Ora mi sento esclusa, emarginata, schifata.

Nonostante questo continuero a cercare lavoro, perché mi serve. Prima di tutto per me stessa, per ricordare a me stessa che sono sempre la persona che non molla davanti a nulla e che da sola può fare tutto.

Quando ho deciso di iscrivermi all'università ho cambiato città, dall'estremo sud sono passata all'Italia centrale. E' stato difficile, il primo anno mi ricordo ero molto depressa, anche perché ero lontana dal mio ragazzo dei tempi, cittàà nuova, amicizie nuove... ma ce l'ho fatta. Ora tutta la mia nuova vita è lì, ma mi sto facendo coraggio per cambiare ancora, per andare ancora più al nord e rivivere di nuovo l'esperienza di stare lontano dal mio ragazzo e in una citta nuova, amicizie nuove, lavoro nuovo.

Una paura terribile di ricominciare una seconda volta, eppure ci sono. Perchè voglio concludere qualcosa in vita mia, e non posso stare ferma ad aspttare che il tempo passi. Ma sembra che questo non importi a nessuno. Vorrei Mi sembra sempre che nessuno effettivamente capisca cosa provo, con un pensiero fisso ogni giorno. Vorrei un po' di supporto, almeno dal mio ragazzo visto che in famiglia non parlo di cosa provo... Ma neanche lui sa darmelo.

Non perché non mi voglia bene, forse è solo un po' "troppo" diverso da me sotto questo aspetto. Non capisce che se a mezzogiorno gli dico che sono triste, magari mi da supporto sul momento, ma non capisce che la mia tristezza la ritroverà nel pomeriggio e nei giorni dopo finché qualcosa non cambierà o finché non mi farà effettivamente distrarre.

A volte si rivolge che è un amore, altre volte se lo scorda totalmente. Ma non voglio che parli con me sempre di cose pallose vorrei anche solo che avesse il pensiero a tenermi un po' più compagnia, a farmi sentire un po' di più la sua presenza anche se siamo distanti, anche con una chiamata in più o un sorriso in più, o anche se solo mi proponesse di giocare o fare qualcosa insieme anche se siamo distanti...invece lui se lo scorda proprio, ha anche le sue cose da fare ecc, ma io mi sento sola. Terribilmente. Una solitudine che mi divora. Una paura per il cambio vita che mi attanaglia e non ho il giusto supporto. Vorrei fare tutto con lui, stare sempre con lui, parlare sempre con lui... forse è per questo che non mi sembra mai abbastanza... 

Il bello è che nonostante ci pensi sempre e nonostante io voglia praticamente un rapporto più ossessivo (non da malati, solo un po' di più di quello che ho)... sento tanto amore ma sento di doverne manifestare di più e riceverne più manifestazioni, voglio sempre più presenza più squadra... sempre di più sempre di più ne sento la necessità...be, nonostante questo a causa di tutti i miei pensieri che mi tormentano ogni giorno divento isterica e per un motivo o per un altro finiamo sempre a discutere.

Vorrei più squadra ma mi sento sempre più  insicura, e vado ottenendo l'effeto contrario. Mi sto trasformando in un mostro.

Tengo sempre duro, cerco sempre di essere forte, sempre più forte, ma sento che dentro ogni tanto vado in pezzi. 

Come ne esco? Domanda da un milione di dollari, sia perché non so più che ho scritto qui sopra, non se se bbiate effettivamente capito nulla della mia follia, sia perché non so se nessuno sia arrivato a leggere effettivamente la domanda o si è sparato prima dalla noia xD

Insomma, non so che ci faccio qua. Anche se ammetto che scrivere parte dei miei pensieri a muzzo mi è piaciuto.

ciao 

Ven

24

Ago

2018

Sono veramente triste e vuota dentro

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Convivo da 2 anni con il mio compagno. Ci conosciamo da una vita ma siamo assieme da 6. Non abbiamo progetti. Viviamo alla giornata. Figli? Boh. Matrimonio? Mah. Non ne abbiamo mai parlato ma neanche per ipotesi. Abbiamo poco da dirci io e lui ultimamente. Lui torna da lavoro e fa le sue cose o sta al telefono... Facebook, instagram, whapp. Io torno dal lavoro, cucino, stiro e faccio le mie cose e o guado un film o sto al telefono anche io a cazzeggiare. Le tipiche conversazioni del tipo: tutto bene a lavoro? Si e tu? Bene dai... Poi a letto. Questa routine ciclica mi uccide. Il sesso? Sporadico. Soprattutto noioso. Mea culpa eh? Sicuramente anche io ho smesso di cercare di fare la Iper seducente... La gattona. Ma anche lui... Sempre le stesse cose, e ultimamente odio, detesto quando durante il sesso mi fa "i grattini" ma perché!?perché cazzo... Scopami forte come mi piace!! 

Il lavoro mi fa merda... Non ho altre grandi alternative quindi mi devo accontentare ma giuro che l ambiente e la tipologia di lavoro mi fa merda. 

Ho pochi risparmi da parte, posso contare si e no sul mio stipendio... Finché ne ho uno.

L unico conforto è la mia famiglia, mamma e papà. Con loro sto bene. Non vedo l ora di andarli a trovare, parlare con loro e posso dire che quando torno a casa dei miei ritrovo l aria. 

Vado da una psichiatra da un po' di mesi perche per un insieme di cose mi sento terribilmente infelice. È un misto di cose, lo so ma non so come uscirne e ho solo 30 anni. I miei genitori che mi conoscono molto bene vedono che c è qualcosa che non va e da loro mi sento amata pienamente per quello che sono. Solo al pensiero mi verrebbe da alzarmi dal divano di casa mia su cui sono seduta, mollare tutto e tutti e correre da loro. Sono messa male? 

Gio

23

Ago

2018

Ricordi e tristezza

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Sono qui sul mio letto a pensare tra le lacrime a te.... proprio a te che non credevo di amare così tanto.I nostri 37 anni di differenza sono proprio una montagna enorme e insormontabile. Ricordo ancora con enorme tenerezza i nostri momenti d'amore, pur sapendo che quest'amore non avrebbe mai avuto un futuro.A volte penso che nessuno possa amarmi come hai fatto tu, con tenerezza ascolto comprensione, senza mai giudicarmi nemmeno per un istante. Sei stato la persona più importante in questi anni.Adesso però mi sento profondamente sola e triste da quando tutto è cambiato a causa della tua malattia. Non ci sentiamo da qualche mese e io non so nulla di come stai e mi sento morire, posso solo pregare il Signore perchè ti dia la forza di guarire e io possa presto sentirti. 

Tags: tristezza

Mar

21

Ago

2018

tristezza

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Sono triste anzi depressa perchè mio padre durante le sue ferie ha passato quasi tutto il suo tempo con la sua compagna e quasi nulla con me infatti mi diceva solamente devi studiare devi studiare, devi concentrarti sulla scuola ecc. io posso capire che la scuola sia importante però non lo è importante tanto quanto passare un pò di tempo con tua figlia senza contare che in casa faccio un sacco di lavoro perchè lavo i piatti e  passo la scopa tutti i giorni sono arrivata ad un punto che non mi piace seguire le regole che mi hanno dato perchè tanto non ne ricevo alcuna soddisfazione personale però io sono costretta a tenermi tutto dentro perchè se mi sfogo apertamente loro mi mettono in punizione cosa che hanno gia fatto

c'è io posso capire che vuoi passare del tempo con la tua donna e mi sta bene però devi ricordarti che ci sono anche io.

Questo fatto mi ha ferita nel profondo al punto che ho perso qualsiasi passione non ho più voglia di far niente vorrei gettare tutto al vento perchè non è vita questa cosa posso fare per far capire a mio padre senza farmi mettere in punizione quello che sento? 

Ven

17

Ago

2018

Sono un po' sfigata

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Un ragazzo mi ha chiesto di uscire, io non so cosa fare. Nel senso vorrei conoscerlo, ma diversi fattori me lo impediscono. Tipo: non mi sento all'altezza, ho 23 anni e non ho la patente e quindi se per esempio mi chiedesse di uscire la sera non potrei a causa dei mezzi   soprattutto mi vergognerei a dirgli che non ho la patente e soprattutto mi vergogna il fatto di non avere amici, mentre lui sembra il tipo che esce spesso ehne ha moltissimi. Queste cosedspesso mi bloccano nell'uscire con ragazzo e sono abbastanza triste per questo. Sono più che sicura che così facendo rimarrò zitella a vita.. Fantasticoooooo