Tag: amici
Mer
04
Gen
2017
Sexting... but WHY!?
Ciao a tutti.
Un ragazzo che conosco, con cui ha avuto una storia breve anni e anni fa, si è palesato di recente attaccando bottone per poi chiedermi delle foto mie nuda. (??) Premettendo che sono fidanzata seriamente da 8 anni quindi ANCHE NO... tutto questo: perché?
Cioè cosa c'è di così arrapante nel vedere un paio di tette o un culo di una ragazza con cui sei stato 9 anni orsono? Non so. Dalla mia mi posso eccitare vedendo un porno ma se un amico o chi che sia mi mandasse le foto del suo pene... non credo proprio anzi LO SO che non mi farebbe nessun effetto se non una risata...
bah non capisco.
Dom
27
Nov
2016
Perchè scopri di stare male ma non lo dici?e ti rendi conto che non hai neanche le amiche..
da qualche anno ho scoperto che ho un problema al cuore, ma evito di dirlo in famiglia, non voglio che si preoccupino per me. Ora voglio fare un elettrocardiogramma e dei controlli ma ho paura del risultato finale.Avere un problema a 24 anni al cuore non é da tutti, ma purtroppo le nottate sono infernali, ogni tanto il mio cuore smette di battere per qualche secondo ed entro in apnea, ed io me ne accorgo,sembra strano ma mi sento come se non fossi nel mio letto ma con la mente altrove, e mi alzo spaventata con il respiro affannoso e con la paura che il mio cuore mi cede, poi mi guardo intorno e guardo il mio ragazzo che dorme tranquillo e non si accorge di nulla, non riesco a dirlo a nessuno non voglio perderlo, se sa che non sto bene potrebbe anche con tutti i suoi problemi lasciarmi e dire che non vuole soffrire appresso a me e lo capisco. In famiglia mia mio padre ha problemi al cuore quindi credo sia un qualcosa genetico, ogni volta le cose brutte capitano sempre a me, come dice mia madre: Tu non mi dai mai una gioia..ed è vero. Una volta mi hanno fatto un intervento in ospedale e mi hanno addormentata, credo che ho dormito un bel pò.. io non ho sognato, non ho sentito nulla ho perso i sensi e non sapevo neanche se respiravo, mi è sembrato di essere morta, so che non si sente niente proprio e se un giorno mi dovesse succedere io so che non sentirò niente che sarà facile per me,ma per gli altri come sarà? Vivo con la paura che il mio cuore potesse smettere di battere da un momento all'altro, mi prendo dall'ansia e da attacchi di panico quando sto in mezzo alla gente, mi sento sola sempre, non ho amiche , le mie AMiche si ubriacano vanno in discoteca, a me non piace quella vita, mi piace fare delle passeggiate andare nei pub al posto della discoteca, non amo ballare la disco, non so neanche stare sui tacchi, sono troppo alta e mi piego in avanti con i tacchi non li uso proprio, amo leggere e passare una giornata tranquilla, suonare,ma di amiche non ne ho , ne ho solo 1 che vedo quando rientra dall'università ..mi hanno detto sempre che sono stata strana perché non mi divertivo come loro, ma io non sono fatta per quel divertimento a me quel divertimento mi annoia, non bevo sono astemia e non posso neanche bere perché ho problemi allo stomaco se volessi, non fumo sono allergica alla nicotina,io alla fine non faccio niente e sto male , ma dico ma perché mi capitano solo a me? Sempre a chi non ha mai fatto niente di illegale nella vita o si è comportato male..sempre a me capitano cose..mi sono un pò stancata..Ma devo riuscire a superare tutto, i problemi li metto da parte altrimenti si accavallano ed esco pazza, una volta mi hanno portato dalla psicologa non è servito a niente lei non mi capiva io non capivo lei e mi sono ritirata, avrei voluto qualcuno che mi ascoltasse ma menomale ho trovato questo sito penso che anche le vostre risposte me ne basta 1 mi fa capire che almeno qualcuno mi ha ascoltato.. eh quindi niente io non so che fare ...! mi sento sola, ho solo il mio ragazzo ma non mi basta vorrei avere anche qualche amica, mi sento asociale,per avere amici mi dovrei ubriacare vestire sexy e andare in discoteca e farmi l'aperitivo.. le cose che io odio e non faccio.. eh bella vita!
Mar
22
Nov
2016
Sono perfida?
Da più di un mese è nata, prematura (25sima settimana), la figlia di una coppia di amici.
Premetto che sono persone in cui in passato ho avuto un'accesa lite..ma tra amici (secondo me), può capitare.. aiuta a conoscersi meglio e testare la profondità dell'amicizia.
Quindi tutto passato, risolto.
Tornando a loro, questa piccola bimba i primi tempi presentava "solo" i disturbi tipici dei prematuro, ed era ben curata e monitorata.
Purtroppo da un paio di settimane le sue condizioni sono critiche: ha avuto una necrosi intestinale ed è stata operata. A quanto ho capito le hanno tolto quasi tutto l'intestino.
In questi giorni a livello generale si è ripresa, ma a quanto pare la necrosi avanza.
I genitori affrontano stoicamente l'intera vicenda, gli amici cercano di incoraggiarli..ma io ho smesso di augurare che la piccola si riprenda.
Onestamente mi sembra ipocrita ed anche idiota.
Infatti ora come ora mi limito a dir loro che noi tutti gli siamo vicini.
Sono cattiva? Sono perfida?
Una parte di me vorrebbe sperare ed augurare a questa bimba un futuro..ma che futuro può avere?
Cosa l'aspetta, con un'infezione che, a quanto pare, la sta divorando dall'interno?
Mi sento male a fare questi pensieri..sembra che auguri del male (la cosa peggiore nella vita di qualcuno è perdere un figlio..), a persone con cui ho avuto attriti.
Ma non riesco a cambiare il mio pensiero..anche perché di mio sono una persona piuttosto pessimista.
Mi sento un colpa, e molto triste per loro.
Dom
13
Nov
2016
Continuare con gli studi?
Non so cosa fare.
Ho sempre pensato di voler continuare gli studi dopo la triennale, ma è da quando mi sono laureata che continuo a rimpiangere questa scelta. Sono indietro con gli esami, le materie non mi esaltano, faccio fatica a ci centrali, sono sempre in ansia e l'unica cosa a cui riesco a pensare è mollare.
I miei genitori mi hanno dato carta bianca, le mie amiche anche mentre i miei compagni insistono affinché io finisca, dicono che me ne pentiro' amaramente quando loro avranno un lavoro figo ed io no.
La verità è che ho davvero paura di pentirmene anche se, continuando con gli studi sto capendo che forse non è proprio il lavoro adatto a me, e non c'è nulla che io desideri di più di un lavoro. . . .
Non so proprio cosa fare...
Dom
06
Nov
2016
Mi sento una sfigata
Iniziò partendo dal fatto che dalle medie alla terza superiore mi sono sempre sentita una sfigata colossale, gli occhiali, L'apparecchio, la timidezza. Poi dalla terza con la scoperta delle lentine e il mio nuovo sorriso, mi sono affacciata al mondo, con i miei amici un po' soggetti, facevo le mie esperienze. Ben presto però ho frequentato gruppi più "in", più i fighi della situazione. Ho conosciuto una persona, che mi ha allontanata da tutto e da tutti. E ora mi trovo di nuovo sola , anche se sono una persona diversa, solo con nessun amica, a parte un paio (veramente un paio). Mi sento profondamente sola, come se avessi perso una parte della mia vita, del mio vivere. Vorrei poter riavvolgere tutto e non commettere gli stessi errori.
Ven
04
Nov
2016
Mi sento solo e non ce la faccio più
E' ormai da quando avevo 15 anni che ogni giorno mi faccio in quattro per poter vivere una vita quantomeno stabile e soddisfacente... Ma tra interminabili faide familiari, problemi più o meno gravi di salute, vari assurdi tradimenti subiti e delusioni sentimentali assortite, cambi di residenza da regione a regione perdendo le amicizie più care coltivate con fatica, e continui sacrifici per condurre un'esistenza non molto agiata ma perlomeno onesta... Ora mi sento un rifiuto, mi sento svuotato ed imploso su me stesso, come una bottiglia d'acqua minerale nel bidone della plastica.
Mi sono rimaste solo poche cose per cui posso sentirmi fortunato: avere un padre che non ha mai saputo come comportarsi con me, un vero amico a 300km di distanza che però non vedo mai, un lavoro che mi piace ma in cui mi sento in gabbia ed una casa di proprietà che mi dà solo preoccupazioni e spese. Sto cominciando ad odiare tutte queste cose, sempre di più, perché sono le uniche cose che mi trattengono dal mettere fine alla pesantezza e alla sofferenza che ogni giorno porto con me.
La gente, anche chi mi conosce meglio e mi è più vicino, mi vede cercare di sorridere e di tirare avanti ogni giorno, cerco di essere di tutto l'aiuto possibile per chi mi circonda e ne ha bisogno e spesso per la mia cordiale disponibilità vengo scambiato per una persona debole e da usare. Non sanno che ogni mio istante di riflessione è racchiuso in sé stesso, che ho un sentimento che mi lacera dentro e che finora ho trovato in me una forza sovrumana che mi ha spinto a continuare, l'unica cosa che mi ha portato fino a questo punto, ma che ora pian piano sento abbandonarmi.
Ogni giorno mi sento più debole e più solo in questa lotta contro me stesso e contro tutti. Oggettivamente, dal punto di vista sociale mi accorgo di non essere un individuo ripugnante; sono un ragazzo alto, giusto un po' "robusto", biondo e con gli occhi azzurri, responsabile, corretto, gentile, curioso di tutto ed a cui piace ridere e scherzare... Ma non riesco a socializzare con persone della mia età, perché da loro vengo sottovalutato e deriso per i miei modi talvolta da 'precisino-so-tutto-io' (sapessero loro quanto mi sforzo per esserlo il meno possibile, sapessero davvero che se sono così è principalmente a causa di anni di abusi psicologici e fisici da parte di mia madre...) I ragazzi mi snobbano, le ragazze mi affiggono un cartello 'FRIENDZONE' in pochi istanti e mi sento sempre più deluso di me stesso. Invece riesco a socializzare (anche troppo) con persone più anziane di me. Che siano vicini di casa o gente incontrata per caso in un negozio. Tant'è che addirittura negli ultimi tempi ho rapporti, anche molto intimi, con una signora mia conoscente che ha quasi sessant'anni. Accetto senza problemi questo sesso per ciò che è, consensuale, bello e tutto sommato anche molto più piacevole e coinvolgente di altri rapporti avuti in passato con mie coetanee... Ma piuttosto che stare a letto con una sessantenne, preferirei di gran lunga incontrare una ragazza della mia età con cui sentirmi più sereno e poter progettare un futuro insieme. Non posso continuare così, nonostante ci sia qualcuno che si interessa a me (come conoscente o amico) io mi sento sempre più solo e frustrato, attanagliato per di più dalla continua preoccupazione di non riuscire ad arrivare a fine mese, e continuo a pensare che l'unica soluzione sia spezzare la mia stessa esistenza come un sacrificio all'altare di un dio che solo io conosco.
Se non troverò il coraggio di compiere presto il tragico gesto che ormai da tempo propongo a me stesso, spero almeno di incontrare qualcuno che sappia apprezzare davvero le mie poche qualità positive, per essere buoni amici e potermi svagare un po' da questo alone di tristezza che mi avvolge l'anima... Altrimenti non saprò nemmeno immaginare che misera fine farò, e probabilmente sarà l'ansia di questo brutto pensiero ad uccidermi.
F. - dal Triveneto
Gio
20
Ott
2016
Facciamo un po' di chiarezza, gente.
Ne abbiamo bisogno tutti. Quanti di noi ogni giorno si sentono ripetere da diverse persone "Eh ma io sono depresso"? Quasi tutti penso.
Partiamo col dire che la depressione è un disturbo psicologico piuttosto grave che può portare a compiere azioni più estreme, come il totale isolamento sociale, comportamenti psicotici, autolesionismo e, purtroppo, a volte anche al suicidio. Ora, io non me ne intendo molto non avendola mai vissuta, ma sono stato accanto ad un paio di persone che ne hanno sofferto, quindi qualcosa ina ina so.
Ora veniamo al succo. Mi sono davvero rotto di dovermi sentire ogni giorno la frase "Eh ma sono depresso/a, quindi... etc " schiaffata come scusa per delle -mi permetto tranquillamente di dire- idiozie. Se non si è in grado di affrontare una situazione più o meno difficoltosa, non tiriamo in ballo un disturbo psicologico. Un conto è avere serie difficoltà ad affrontare le persone o la vita in generale, un conto è una situazione del tipo "Non ho passato l'esame quindi sono una vittima del sistema scolastico perché i prof sono storonzi ed il mondo ce l'ha con me". Poi però dopo 20 minuti sei a spararsi una birra con gli amici ridendotela allegramente. Non è così che funziona. So che a volte è difficile ma bisogna tirare fuori il coraggio e cercare di affrontare la vita, anche col supporto delle persone care.
Ma se c'è una cosa che mi manda in bestia è quando mi sento didire che "Non puoi capire perché i tuoi problemi sono molto meno peggiori". Ma certo! Giusto. Perdere un bus è molto peggio che essere operati alle arterie delle gambe a 21 anni, avere un padre a cui devono la mensilità da due mesi, stare dietro al nonno he sta male, lavorare dal lunedì al Venerdì dalle 8 alle 16 e avere una maledetta infiammazione rettale. Però te te ne vai tranquilla a Berti il cappuccio o a fare aperitivo tutte le sere con gli amici, e dai selfie non mi sembri tanto depressa.
Quindi lo dico (scusate se mi sin dilungato): se sapete solo piangerci addosso per ogni cosa negativa che vi succede vi prego di non definirvi depressi, grazie. I problemi vanno rispettati e affrontati ma non ingigantiti. Pace.
Mar
11
Ott
2016
Ho difficoltà economiche e me ne vergogno
Ciao a tutti. La mia famiglia non è mai stata oggettivamente ricca, ma non ci è mai mancato nulla di essenziale e per questo mi ritengo fortunata. Nell'ultimo periodo le cose hanno traballato un po'. Lo scorso gennaio mio papà è stato licenziato e dopo un po' ha deciso di mettersi in società con mio zio, solo che non hanno ancora ingranato e a quasi un anno di attività non sono rientrati soldi. Mia mamma insegna alle scuole medie. Fino a qualche mese fa mi sentivo una ragazza normalissima, non mi mancano vestiti o altri beni di prima necessità, solo che abbiamo meno soldi di prima, quindi cerco sempre di non chiedere mai troppi soldi o di non comprare cose superflue di cui posso fare a meno. I miei hanno voluto che io mi iscriversi all'università e gliene sono grata perché lo volevo anche io. L'ho inziata da poche settimane, e comincio a sentirmi sempre piu a disagio. Molte delle persone che ho conosciuto sono più ricche di me. Tanto. Si vestono firmati, le ragazze indossano bigiotteria costosa, hanno borse di marca.Vengono in facoltà in macchina, o col motorino... Io ho sempre vissuto in periferia, quindi sono abituata a dover prendere i mezzi pubblici per spostarmi, quindi per il momento non sento il bisogno di prendere la patente e avere una macchina. Solo che ogni volta che mi chiedono di uscire- spesso di sera - io sono costretta a dirgli che ho altro da fare, perché non posso permettermi di spendere troppo tra mangiare e bere e perché non so mai come tornare a casa(anche perché rispetto a loro che abitano al centro, io vivo lontanissimo): ho paura a tornare con gli autobus magari all'una di notte e da sola, i miei non possono venirmi a prendere, e i miei compagni abitano dall'altra parte della città e sinceramente ho anche un po' di vergogna a chiedere a loro o ai loro genitori di fare chilometri in più per riportarmi. Ho detto ai miei che posso trovare un lavoretto da fare, ma loro sono contrari perché dicono che devo concentrarmi prima di tutto sullo studio. Non ho detto nulla ai miei compagni di università, non li conosco ancora bene e non so se posso fidarmi di loro, inoltre mi vergogno a dirgli certe cose. Ho paura di incontrare solo persone così, mentre vorrei solo stringere amicizia con qualcuno come me, senza sentirmi inferiore o a disagio.
Mar
11
Ott
2016
Ho difficoltà economiche e me ne vergogno
Ciao a tutti. La mia famiglia non è mai stata oggettivamente ricca, ma non ci è mai mancato nulla di essenziale e per questo mi ritengo fortunata. Nell'ultimo periodo le cose hanno traballato un po'. Lo scorso gennaio mio papà è stato licenziato e dopo un po' ha deciso di mettersi in società con mio zio, solo che non hanno ancora ingranato e a quasi un anno di attività non sono rientrati soldi. Mia mamma insegna alle scuole medie. Fino a qualche mese fa mi sentivo una ragazza normalissima, non mi mancano vestiti o altri beni di prima necessità, solo che abbiamo meno soldi di prima, quindi cerco sempre di non chiedere mai troppi soldi o di non comprare cose superflue di cui posso fare a meno. I miei hanno voluto che io mi iscriversi all'università e gliene sono grata perché lo volevo anche io. L'ho inziata da poche settimane, e comincio a sentirmi sempre piu a disagio. Molte delle persone che ho conosciuto sono più ricche di me. Tanto. Si vestono firmati, le ragazze indossano bigiotteria costosa, hanno borse di marca.Vengono in facoltà in macchina, o col motorino... Io ho sempre vissuto in periferia, quindi sono abituata a dover prendere i mezzi pubblici per spostarmi, quindi per il momento non sento il bisogno di prendere la patente e avere una macchina. Solo che ogni volta che mi chiedono di uscire- spesso di sera - io sono costretta a dirgli che ho altro da fare, perché non posso permettermi di spendere troppo tra mangiare e bere e perché non so mai come tornare a casa(anche perché rispetto a loro che abitano al centro, io vivo lontanissimo): ho paura a tornare con gli autobus magari all'una di notte e da sola, i miei non possono venirmi a prendere, e i miei compagni abitano dall'altra parte della città e sinceramente ho anche un po' di vergogna a chiedere a loro o ai loro genitori di fare chilometri in più per riportarmi. Ho detto ai miei che posso trovare un lavoretto da fare, ma loro sono contrari perché dicono che devo concentrarmi prima di tutto sullo studio. Non ho detto nulla ai miei compagni di università, non li conosco ancora bene e non so se posso fidarmi di loro, inoltre mi vergogno a dirgli certe cose. Ho paura di incontrare solo persone così, mentre vorrei solo stringere amicizia con qualcuno come me, senza sentirmi inferiore o a disagio.
Ven
07
Ott
2016
La solitudine
Leggendo il post di un'anonima sull'amicizia ho pensato a me.
Sono vicina ai 30 e sono completamente sola. Non ho amiche, nemmeno una, vi giuro. E nemmeno amici uomini, perchè quelli che credevo di avere erano in realtà interessati a ben altro.
Ho solo un compagno che però a causa del lavoro è spesso assente e ha pochissimo tempo da dedicarmi, un fratello con cui non ho rapporti e due genitori globetrotter sempre presi dagli affari loro.
La colpa è tutta mia, ho il classico carattere che rimane sul cazzo, ogni volta che apro bocca risulto antipatica, sono banale da morire, noiosa, scontata, scialba, anche la mia voce è odiosa, se fossi un'altra persona mi starei sulle palle.....ho fatto l'impossibile per cambiare e non riuscendoci mi sono chiusa in me stessa diventando così una donna introversa e taciturna. E mi sono adattata alla mia solitudine, che tra lavoro sport e impegni domestici apparentemente non mi pesa neanche più di tanto.
Il guaio è che le poche volte in cui ho un po'di tempo per pensare mi assale una profonda tristezza, soprattutto in questo periodo...tra poco mi sposerò e nessuno è felice per me, nessuna amica mi aiuterà a scegliere il vestito nè mi organizzerà l'addio al nubilato, alla cerimonia ci saranno praticamente solo amici del mio lui a parte qualche mio parente....ed è abbastanza triste sinceramente.
E oltre al danno, anche la beffa....l'essere soli in questo mondo non è affatto benvisto nè socialmente accettabile, mi chiedo cosa penseranno il giorno delle nozze le persone quando vedranno che dal "lato sposa" ci saranno solo quattro vecchie zie il mio papà e la mia mamma, sicuramente penseranno che ho qualche problema e forse mi brucerò anche l'opportunità di essere non dico benvoluta ma almeno non schifata dalle amicizie del mio futuro marito.
Scusate lo sfogo.
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