Tag: depressione

Dom

05

Ago

2018

La mia odissea, perdita di speranza verso l'umanità e me stesso.

Sfogo di Avatar di SopravvivendoSopravvivendo | Categoria: Altro

Il mio sfogo comprende vari vizi capitali, quindi alla fine l'ho buttato in altro.

Sono invidioso per chi nella mia stessa situazione ha potuto di più, magari in termini economi o di dove è vissuto, permettendosi vie più semplici, di chi ha ricevuto affetto nella propria vita e riesce ancora a sentirsi compatibile con le persone.

Accidia, perché nel mio stato attuale e visto le uniche scelte che posso fare preferirei mille volte abbandonarmi a me stesso e non fare nulla.

 Ira, per le istituzioni che non mi hanno mai calcolato, verso qualsiasi scherzo del destino che ha peggiorato la situazione con mio padre e tutte le persone (alunni, professori) colpevoli ormai della mia misantropia e desensibilizzazione verso il rapporto sociale.

 Voleva essere uno sfogo pieno di risentimento verso questo mondo, e tutto il negativo che continua a rinconcorrermi, ma a un certo punto è diventato estenuante tanto da trasformarsi in una cronaca dei fatti. Ma mi sono sfogato. 

 

La mia è una situazione abbastanza particolare, a seguito di atti di bullismo piuttosto pesanti ma non necessariamente gravi (la colpa è anche la mia, sono sempre stato una persona troppo sensibile e non inteso in senso positivo) passo i miei 3 anni delle medie a pelo con tante assenze, anni in cui ho probabilmente sviluppato anche la maggior parte dei miei meccanismi antisociali, nonostante sia rimasto per tutto il periodo sempre il "primo della classe". Già da allora non avevo nessuna ragione in particolare per studiare, ma il mio essere abbandonato a me stesso, l'essermi abituato ad essere quello che studia e la mia inesistente vita sociale mi ha fatto passare tutti i pomeriggi di quegli anni sui libri, così da eccellere anche senza essere particolarmente intelligente. Ironicamente ciò mi ha portato la maggior parte degli asti della classe, rendendo poi in futuro lo studio un trauma per me.

 

Iniziate le superiori, stavolta mi ritrovo a che fare col bullismo fisico e contemporaneamente, a seguito di una malattia fulminante, mio padre diventa infermo mentale. Siamo sempre stati tre in famiglia, quei pochi parenti esistevano soltanto dalla parte paterna e quindi ci siamo ritrovati completamente soli. I miei hanno iniziato a spostarsi per cliniche psichiatriche servite dal SSN, ritrovandomi da solo a casa. Da quel momento in poi ho vissuto completamente da recluso, abbandonando la scuola (senza mai aver ricevuto visite da assistenti sociali) fino ai miei 18 anni. Parliamo quindi di un periodo di circa 4 anni. La situazione in casa era brutta, ma ero solo, mia madre era già depressa di suo. Dai 14 e mezzo ai 17 anni - anche perché la nostra situazione economica era ed è ancora da mani nei capelli, sopravvivendo grazie a qualche soldo messo da parte negli anni - tutto ciò che ho avuto è stato questo portatile cui regge ormai a malapena Chrome e la connessione ad Internet. Non avendo quindi un computer con cui videogiocare ho passato i primi anni della reclusione semplicemente guardando quantità industriali di serie tv, poi anime (la mia passione più grande ma forse anche la mia rovina finale, per le aspettative che mi ha creato durante quella particolare fare dell'adolescenza verso la vita vera) e qualche film. Il tutto dormendo alle 10AM e svegliandomi a caso dalle 15-18PM. Non mi interessava avere contatti sociali, ne avevo pieno le scatole, e non riuscivo a trovare nemmeno luoghi in italiano in cui includermi online. Così il resto dei miei svaghi era visitare imageboard, reddit, qualsiasi sito in lingua inglese lurkandoli per ore intere senza mai partecipare alla discussione. Anche perché a furia di alimentare questo vizio, sono arrivato a capire quasi completamente l'inglese scritto di getto, ma non saper comporre due frasi più profonde.

 

Verso i 16 anni ho iniziato a sviluppare una profonda depressione, non ne potevo più, iniziavo a sentire le ansie del mondo esterno (sempre grazie ad Internet) ma allo stesso tempo ero paralizzato. Da lì un vuoto totale. Verso la fine dei 17 anni ho iniziato a dormire soltanto qualche ore a notte, disperato ho trafugato ansiolitici di mio padre e sia per colpa loro che grazie a loro appena sono scattati i 18 ho festeggiato fiondandomi nel CSM della mia città.

 

Un mese dopo sono riuscito ad avere il mio primo appuntamento con lo psichiatra, mio primo ricordo lui a telefono che si lamentava dei turni in più da fare al Centro a causa di un corso d'aggiornamento svoltosi di recente, tutto davanti a me quando già da solo mi sentivo di troppo. Il colloquio durò cinque minuti, solita coppia di antidepressivo+benzo e sei colloqui psicologici. Finì al Diurno, un gruppo di ragazzi tutti esuberanti e senza freni che gettavano ombra su di me. Tutto ciò che facevamo erano delle passeggiate per le vie del centro con due infermiere che stavano aspettando la promozione in modo da finire in qualche ospedale, ero invisibile, non mi facevo sentire, abituati a quelle persone così esasperate nell'esporsi io sembravo al confronto già guarito. Le "visite psicologiche" consistevano soltanto nel raccontare cosa sperimentassimo al diurno e non riuscì ad avere più contatti con lo psichiatra, costringendomi a smettere con l'antidepressivo visto la nausea che mi portava.

 

L'ansiolitico però stava agendo, non avevo più troppa ansia ad uscire di casa da solo, bastava non dovessi parlare con nessuno, e dopo qualche mese la mia fuga dal CSM e l'impossibilità a detta del medico di base di frequentare altri posti convenzionati (qualche altro Centro magari) se non della mia città, chiesi a mia madre il sacrificio e iniziai a vedere uno psichiatra privato.

 

Mi prescrisse un altro tipo di antidepressivo e un ansiolitico più potente, dovendo mettere una pezza e sostituire Xanax e Tavor che ormai nel casino generale prendevo assieme entrambi massima dose. Stavolta l'antidepressivo fece il suo effetto, incominciai a voler uscire di casa, prendevo il treno per visitare qualche città vicina che gradivo, sedermi in qualche parco ecc... ma allo stesso tempo mi castrò completamente a livello sessuale e iniziai a provare sempre meno emozioni. All'improvviso ho aperto gli occhi verso un sacco di cose, ma ciò mi ha portato ad invidiare tantissimo quelle poche persone che conoscevo o potevo conoscere. In 19 anni della mia vita non sono mai andato a fare una vacanza con i miei genitori, nemmeno al di fuori della provincia della mia città. Non ho avuto gli effetti di un parente, nonni, zie.. tuti inesistenti. L'auto non c'è mai stata, non avevo mai avuto la possibilità di partecipare a quei pochi eventi culturali della provincia visto che tutti i mezzi dopo le 21 sono fuori uso. Parchi divertimento, luoghi turistici, culturali, di scambio sociale.. nulla, ero vuoto, come appena nato. E per la prima volta ho iniziato a rosicare forte per ciò, chiunque conoscessi era stato almeno 3-4 volte all'estero, chi con la passione di Anime e Manga si faceva varie fiere italiane, appassionati d'arte ai circoli di Van Gogh, di musica ai concerti, un parco divertimenti... nulla di niente, e oltre alla brutta invidia ero anche povero di esperienze, nulla da raccontare, il mio io non esisteva più. Ora mi ritrovavo a desiderare quelle cose, ma ancora naturalmente impossibilitate a farle a causa della situazione economica, ed in più mi ritrovavo pure castrato. Non ché abbia mai avuto un particolare interesse nel fidanzarmi a breve, soprattutto conoscendo la mia situazione e sapendo di non poter offrire nulla ad un eventuale partner, oltre a non sapermi relazionare con un dottore figuriamoci con una fidanzata, ma quell'effetto in più metteva definitivamente fine ad un altro aspetto della mia vita. Inoltre il mio carattere è sottomissivo, volevo essere io la ragazza da proteggere, iniziai a provare invidia verso i bei vestiti che potevano indossare le ragazze e le attenzioni che ricevevano. Magari invece il giorno dopo volevo apparire elegante in giacca e cravatta. Un casino, su quest'argomento mi fermo qui.

 

A detta dello psichiatra mi serviva una psicoterapia, ovviamente al CSM ci ero già passato quindi via anche lì di privato. Online se ne trovano tantissime, tra cliniche, a metodi, che ti promettono di sbloccarti anche dalla più forte ansia sociale di questo pianeta, ma i soldi già è tanto che li stavo facendo uscire (sono consapevole di quel che ci è rimasto da parte e dell'entrate della pensione di mio padre) quindi sono finito in un piccolo centro privato della mia città a "basso prezzo" (meno di 150 euro al mese, 1 volta a settimana). In due mesi ho capito di aver fatto una cazzata, siamo partiti dal fatto che ero già a buon punto perché l'approccio che sembra essere più usato adesso è quello cognitivo-comportamentale, e riscontrando in me una capacità analitica di livello molto alto, praticamente era fatta. Il problema è che posso rifletterci anche mesi interi su "questo non è così perché ovviamente non fanno questo ragionamento ecc.." ma la mia paura, ansia, è proprio istintiva. Arrivati al punto mi blocco, divento un pezzo di ghiaccio, invisibile. Al ché quindi siamo partiti da cose come vai in questo negozietto e comprati qualcosa, magari scambiando due chiacchiere col cassiere, cosa che più o meno riesco anche a fare (se so di star andando lì a spender soldi). E lì la rivelazione, seguendo questo metodo di terapia e vista la mia situazione bisogna per forza partire così lenti, facciamo finta anche soltanto un anno, quanti soldi dovrei spendere? Di colpo mi sono pentito della scelta ed infatti ho intenzione di non presentarmi più dopo le ferie. Allo stesso tempo avevo smesso di contattare del tutto lo psichiatra, sempre per soldi, e così ho iniziato a dismettere da solo l'antidepressivo che mi stava facendo impazzire. Il calo di umore si è sentito contemporaneamente al ripristino parziale di alcune facoltà sessuali, e all'iperattività diminuita. Gli ansiolitici sono rimasti lì perché senza non dormo nemmeno 30 minuti e ho paura di poter fare qualcosa di grave con un periodo di insonnia così a lungo termine.

 

Da qualche anno il fenomeno degli "Hikikomori" ha avuto un medio momento di notorietà grazie a qualche organizzazione fondata di recente, ma appunto esso si isola volontariamente, io in realtà oscillo di nuovo anche su ciò ma ovviamente tutte queste strutture (sempre al Nord, poi) prevedono che siano i tuoi genitori dietro ad esserci, perché appunto devono essere loro a volerti fuori e non tu di tua spontanea volontà, quindi sono tagliato fuori.

Il resto, riabilitazioni NEET tramite associazioni (ho visto qualcosa anche per chi ha la terza media, che appunto puntava molto fortemente anche alla riabilitazione sociale) o scuole superiori sperimentali sempre su questo verso sono tutte situate Torino-Milano.

 

Nel mio paesino c'è giusto un serale, potevo scegliere fra industriale (elettronica-elettrotecnico) o moda, e non se ne parla molto bene.., anzi. Non ci sono nemmeno i fondi per il biennio ma nemmeno quelli per un piccolo corso in modo da passare al terzo anno direttamente, quindi in qualche modo, conoscendo anche qualche 50enne abbastanza messo male che parteciperà sicuro alla classe, finiremo magicamente tutti direttamente al triennio.

 

Io è come mi sentissi su una frequenza differente rispetto agli esseri umani ma sfortunatamente o fortunatamente sia perché mi presento abbastanza bene (coi farmaci sono diventato da sottopeso a normopeso), sia perché è come che agissi sempre in terza persona, tutto il mio malessere interiore non si nota. Quei pochi che ho conosciuto magari al CSM facendo il paragone con i loro figli mi hanno pure detto, se non ce la fai tu come potrebbero farcela loro. Eppure il mio è un malessere che corrode, d'incomprensione, come se interagisse un robot al posto mio durante una conversazione. Fingo, mento su tutto. L'aver avuto mio padre in quelle condizioni mi ha sempre represso, quando veramente sono arrivato a limiti estremi non ho mai tentato brutti gesti pensando a mia madre, e dico brutti qua quasi automaticamente perché è come che fosse la norma farlo ma in realtà non lo penso davvero, oppure richieste d'attenzioni forti quando ero adolescente come scappare di casa, dalla disperazione. Tutto ciò mi è rimasto, persino con la mia terapeuta sono bastate due sedute per poi entrare in un circolo vizioso facendogli capire che ci stavo provando e non penso alla mia vita ormai come finita o su come sia insostenibile tutto quel percorso.

 

Mi vedo vuoto, con quei piccoli desideri irrealizzabili, e altri tre anni da sopportare in un posto che già so mi toglierà tutte le speranze di questo mondo, preferirei mi dicessero vieni in una prigione dove si studia duramente dalla mattina alla sera e vivere come un robot. Invece dovrò reggere mentalmente e mi viene da ridere perché soltanto pensando a come vedo io attualmente l'esistenza, mi sembra tutto così senza senso. Perché le persone continuando ad andare avanti? Cosa le spinge? Chi magari lavora 15 ore giusto per sopravvivere e non ha una famiglia. Io dopo 10 anni sto impazzendo, lo sento. Per me sarebbe impossibile, ormai ogni minima interazione è uno stress mentale. Ora sono tutti partiti per le vacanze, ma anche uscire quelle poche volte con un piccolo gruppo di conoscenti per mangiarsi una pizza (avevo ristabilito qualche contatto delle elementari) per me era uno stress mentale incalcolabile, oltre a sentirmi fuori contesto in questa società dove sembro incontrare sempre qualcuno che più o meno ha iniziato a credere in qualcosa, e cerca di vivere la sua vita, io mi sento come un osservatore che non ha nemmeno più la voglia di partecipare.

 

Ah, al serale mi sono iscritto anche se la tentazione di chiudermi a riccio nei miei anime (tanto chi mi verrebbe a dire nulla) e "non vivere" fino a quando non sarò impazzito del tutto, visto le alternative, è sempre lì presente come una gazzella che fissa la sua preda.

 

Lo so, sono stato prolisso, è mia abitudine.

Mar

31

Lug

2018

Senza Titolo

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

sono una ragazza di 16 anni, sono distrutta e depressa perché vengo classificata come “cessa” e “roito” (e tutta la varietà e la vasta gamma di insulti che ne consegue) da tutti e nessun ragazzo mi vuole, nessuno. Il che è vero, ma tutto ciò sommato al resto dei problemi mi fa stare veramente male. Vorrei essere nata Bella

Dom

29

Lug

2018

Luci ed ombre

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Ciao... Non so se mi ascolterai, ma da te vorrei un aiuto. Senza essere giudicato, come se avessi una maschera sul viso che nascondesse i miei difetti ed il mio passato. Vorrei ancora essere in grado di guardarmi allo specchio, di poter uscire sereno e poter trascorrere in tranquillità i miei anni, senza aver paura di mostrarmi. Invece no, non ci riesco. Ricado nel mio baratro, neanche parlarne mi fa stare bene. Solo il pensiero di poter fuggire via da tutto e da tutti, senza che nessuno che mi conosca, mi fa stare bene.

Alcuni dicono che non mi merito il mio lavoro e per  questo fra un po' so che mi licenzieranno.  Secondo loro devo dire la verità e abbandonare la mia casa. Ma il solo  pensiero di abbandonare tutto è anche miei cari mi spaventa. Da una parte vorrei ricominciare, da una parte vorrei sparire. Per sempre. Poi qualcuno mi scuote e mi riporta in me ma ormai mi sento come se fossi morto dentro, ormai. 

Continuo a trascinarmi, ad aggrapparmi ma so che le mie certezze stanno per abbandonarmi, prima o poi, come se avessi una bomba ad orologeria attaccata sotto la maglietta che aspetta di scoppiare. 

Non so se riuscirò a superare tutto questo, e il pensiero del futuro mi spaventa. Il presente sembra cupo, e molte volte sono sull'orlo della disperazione. Sto cercando di  farmi aiutare ma alcune persone da fuori vogliono solo spettegolare su chi mi sta aiutando e tutto questo mi fa male.

Ho paura di non riuscire ad arrivare a fine mese, di dover abbandonare la mia casa, di dover perdere l'affetto dei miei genitori, della mia famiglia.

 

Sab

28

Lug

2018

che schifo

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Invidia

Penso che il mondo sià la cosa più schifosa che io abbia mai visto.

si, sono pronta a ricevere qualsiasi tipo di romanzina, ma se potete evitare, perfavore fatelo.

Mi sono innamorata di una mia compagna di classe, lei è carinissima, mi capisce ed è dolce, e per finire è l'unica persona al mondo a sapere del mio autolesionismo, si sono pronta alle romanzine, ma questo è il mio stile divita, e comunque non sapete neanche chi sono, quindi non ve ne può fregar di meno, anche perchè non ho intenzione di suicidarmi, a volte. 

Tornando a prima, la amo davvero tanto, e ci sono dei momenti in cui vedendola mi viene voglia di baciarla, però penso mi troverebbe strana, anche se lei è pro al pride, omo, lesbo, bi, pan ecc...

Sto legando con lei davvero tanto, e sto cominciando a pensare che lei sia bisessuale, o al meno lo spero, io sono pan, però dice che le piace un ragazzo che ha però visto solo due volte, e come fa ad innamorarsi di uno che non sa manco come si chama non lo so, e penso usi questa cosa come copertura.

io non so che fare, lui è non troppo alto, biondo occhi azzurri, in pratica ken, e io una ragazza, depressa, autolesionista, con i capelli neri, che arrivano a toccare con le punte le spalle e gli occhi azzurri.

Quindi chiedo aiuto a voi cari sconosciuti, grazie, spero mi aiuterete<3 

Dom

22

Lug

2018

Troppi complessi?

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

 

Heilà,sono una ragazza di diciassette anni e volevo esprimere i miei pensieri su questo sito e semplicemente dire come mi sento.  Sarà tutto abbastanza confuso.

 

 

innanzitutto,sono una persona moooolto malinconica ma non lo do a vedere. La gente mi reputa una ragazza simpatica e a volte solare ma in realtà mi sento triste la maggior parte del tempo. È come se uscire o fare qualsiasi cosa in generale fuori da casa mia sia un modo per distrarmi da questa perenne tristezza. Non ho un vero motivo per esserlo,ma lo sono. È come se fossi perennemente insoddisfatta. Di cosa? Non lo so.  Nella mia testa ho sempre un motivo per essere triste,lo cerco e lo trovo,invece di essere riconosciente di ciò che ho. Ho pensieri pessimisti e negativi. Sono demoralizzata. Mi sento apatica e praticamente nulla riesce ad ess ere interessante per me ora,niente mi crea uno stato di felicità vero.  A parte la musica e la passione per il canto. Poi,mi comparo agli altri e trovo tutti i motivi per cui le altre persone sono migliori di me,in me c'è sempre qualcosa che non va.  A volte mi chiedo perché le persone che mi stanno accanto mi stiano ancora frequentando: (per esempio i miei amici). Ultimamente penso di essere estremamente noiosa,osservo altri miei coetanei e vedo quanto siano spensierati e felici,quanto si stiano godendo il loro tempo,la loro estate. Ridono e scherzano tra loro e io mi chiedo dove trovino l'energia per essere così felici. Non capisco. In questi ultimi anni ho anche notato che ho difficoltà a fare amicizie strette.  O ad avere relazioni in generale in cui la gente possa conoscermi davvero. No,gli faccio vedere solo la punta dell'iceberg. Non esprimo quasi mai quello che penso veramente o che provo. Non ne vale la pena. Non serve

Penso che probabilmente la persona che ho davanti non sia interessata veramente a conoscermi,e se lo fosse,sarebbe

solo un impressione che ha avuto a primo impatto. "Magari ora mi trova interessante ma appena mi conoscerà meglio si stancherà di me e mi troverà noiosa e triste" Penso

Eppure esco abbastanza spesso.Ho degli amici a cui voglio bene,una vita normale. Conoscendomi non sembrerebbe che io stia vivendo tutto questo,eppure. Persino le persone più vicine a me non sanno di ciò,semplicemente ho imparato a conviverci ed è normale per me

  Un anno fa passavo la maggior parte del mio tempo al letto,uscivo raramente e avevo pochi amici. Ero anche abbastanza timida

Ora sono notevolmente migliorata,nonostante io sia sempre un po' timida cerco in tutti i modi di parlare e conversare,faccio la simpaticona e la gente pensa che io sia addiruttura estroversa. 

 

Nessuno sa che faccio certi pensieri e nessuno sa di questo mio stato d'animo,l'ho sempre tenuto dentro di me. Non penso sia depressione questa,non ne ho idea. Non so come si riconosca ma la parola depressione è bella pesante e mi spaventa. Non voglio chiamare questa cosa nel modo sbagliato,ecco. 

È da tempo che mi sento così,ma da pochissimo sono riuscita ad esternare tutto questo

 Grazie per aver letto e scusate il papiro AHAHAH 

Gio

19

Lug

2018

Sondaggio - esaurimento nervoso - depressione - cattive abitudini

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Chi di voi ha mai avuto un esaurimento nervoso (o psicofisico, o episodio depressivo protratto, o burn out)? ...un elenco di disturbi non equivalenti ma simili, e poi la gente si fa le diagnosi su internet. Ho notato che più ci si riposa e più c'è bisogno di riposo. Non so come finirà. Comunque mi riposo e il corpo mi dice grazie. Per anni ho tirato avanti lavorando e non stando nemmeno bene. Non potevo permettemelo, il riposo. Poi quando ne ho avuto la possibilità è cambiato tutto. Sono pentito di non aver messo la salute al primo posto fin da principio. Ma è un pentimento improprio, non è vero... ero costretto e non sapevo amarmi. Nemmeno ora ho imparato. Certo la società non lo insegna.... ma non facciamola lunga. Mi pento anche di essermi drogato un po' troppo in passato. Potevo limitarmi e farlo meno.

Gio

19

Lug

2018

Credo che in pochi siano messi peggio di me

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Accidia

Sono un ragazzo di 17 anni nel fior fior dell'adolescenza...sto pero vivendo un vita di merda.Ho la scoliosi quindi ho una forma ad S, ho i piedi piatti e le ginocchia valghe e cammino stortissimo ed ho bassi livelli di testosterone quindi mi ritrovo ad avere un corpo femminile nonostante io sia un maschi(ho le spalle strette, fianchi larghi, ossa piccole e deboli e muscolatura molto scarsa).Sono a tutti gli effetti uno STORPIO!Vi lascio immaginare l'agonia che provo andando a scuola causa bullismo...ho infatti perso 2 anni di scuola e forse ne perdero un terzo se non passo gli esami integrativi per i quali non sto studiando.Ho la passione per il pugilato ma ovviamente non posso praticarlo.Studiare era l'unica cosa che mi rimaneva, ma  il bullismo e la conseguentedepressioene mi hanno fatto perdere la voglia di aprire un libro e anche quella di vivere. Voi magari direte: Perché non porvi a curarti?Bè, perché sono povero in canna!I nei nonostante abbiano un lavoro decente hanno costantemente debiti con banca e amici dai quali si fanno prestare migliaia di euro che non possono restituire senza ricadere in disgrazia dubito dopo.Sul fondo del barile ho oramai messo le radici, sono in una situazione senza via di uscita...

Cercate di essere sempre la miglior versione di voi stessi, voi che avete più possibilità di farlo.Tante care cose a tutti! 

 

Sab

30

Giu

2018

Solitudine

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Da quando vivo a Verona, circa due anni e mezzo, mi sento tremendamente sola anche quando sono con il mio ragazzo.Non esco mai perchè non ho amici con cui condividere neanche un aperitivo o comunque una semplice passeggiata. Faccio fatica a relazionarmi, apparte mia sorella che vive qua con me con la quale non ho alcun dialogo ormai da tempo e il mio ragazzo, non ho nessuno in questa città. So che non dovrei attribuire colpe a questa città o magari alla sfortuna che ho avuto nell'incontrare gente normale o che mi apprezzasse un minimo come compagnia, ma da quando sono qui non faccio altro che trascorrere giornate buie senza senso. Ho perso ogni possibile aspirazione, ho lasciato l'università per vari motivi, lavoro part time in un posto che odio. Non sono soddisfatta e non intendo andare avanti cosi, anche le cose con il mio ragazzo non vanno bene chiaramente. Non faccio altro che soffocare ogni tipo di emozione, lui non mi capisce affondo e pensa che sia solo colpa del perchè mi ritrovi in questa situazione. Tutte le persone che ho conosciuto non hanno mai voluto approfondire la conoscenza con me, manco avessi la lebbra. Mi sento diversa da tutti in questo momento, sento una solitudine sconfinata, credo di non esser mai stata tanto male, come se la mia vita fosse andata in stallo. Mi sento in prigione, non riesco a portare mai a termine nulla, mi sento ormai abbandonata a me stessa. Quando sono in casa, solo con  un cellulare con cui guardare come si divertono gli altri in compagnia, fanno serata, mentre io sono qua a crogiolarmi nel dolore senza ricevere alcun sms da parte di "amici". Non so per quanto potrò andar avanti in questo modo, davvero...non so che strada prendere ...mi sto per arrendere a questa vita solitaria e amara. Monica

Dom

10

Giu

2018

Perchè si è comportato cosi

Sfogo di Avatar di BellaciBellaci | Categoria: Altro

Sono ormai passati due mesi da quando non ci sentiamo piu, ma non riesco a togliermelo dalla testa! Si è comportato malissimo con me, stava frequentando un'altra ragazza quando era con me, mi ha fatto litigare con la mia migliore amica con la quale non ho parlato per piú di un mese, ma ancora è nei miei pensieri e mi manca.

Mi manca da morire.

Oltretutto ieri ho scoperto che continua a frequentare la ragazza con la quale mi ha "tradito" e nonostante ció, non riesco a dimenticarlo! 

Ho dei pensieri discordanti, vorrei non pensarci e dimenticarlo o comunque fregarmene, ma quando riesco a non pensarci ecco che subito mi torna in mente...

Non posso continuare cosi, ne va della mia felicitá, del mio essere me stessa (mi sono accorta che non sono piu la ragazza felice e spensierata di qualche mese fa), ne va della mia carriera universitaria, tra poco mi laureo ma non riesco a concentrarmi perche per qualsiasi cosa mi viene in mente lui, quando so perfettamente che a lui di me non gliene puo fregare piu nulla, anzi, forse si é gia dimenticato... 

Perché per alcuni é cosi facile? eppure mi sembrava un ragazzo molto simile a me, mai mi sarei immaginata una fine e cosi...

Non so piu che fare per evitare di pensarlo... 

Mer

06

Giu

2018

Non provo nulla

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Invidia

E' da giorni che sono totalmente apatico, privo di entusiasmo verso qualsiasi cosa. Non studio per gli esami che devo dare, esco con delle ragazze e non concludo nulla per non so quale motivo psicologico, mi sento solo, mi sento tradito dai miei amici, tradisco i miei amici e passo le giornate davanti ad uno schermo.

 Non provo sentimenti, solo forse un po' di invidia nei confronti di chi invece le sensazioni le prova, le percepisce. Io non accuso davvero nulla.

E' questa la depressione? Non ne ho idea. Sicuramente non sono felice, né tantomeno triste. Sono diciamo in un vortice... O forse meglio: il mio cervello è una specie di buco nero che risucchia ogni singolo sentimento e stato d'animo comprimendolo a tal punto da farlo collassare su se stesso.

Ma da cosa nasce tutto?

Il mio corso di studi diciamo che l'ho amato alla follia soprattutto inizialmente, ma adesso è scemato tutto l'entusiasmo. Anche se va detto che preferisco comunque studiare queste materie (analisi, fisica, elettronica) piuttosto che leggi, arte, filosofia o altro. Nonostante quest'ultime non mi facciano del tutto schifo.

Ho rotto con la tipa da un mese e mezzo, lei penso si sia fidanzata con un mio ex amico. E lui è orribile e lei è una cogliona ed una fallita.

Ora direte.. Fallito sei tu. Ed è così, ma vi posso giurare che prima di questo periodo ero tutt'altro che fallito. Provavo entusiasmo verso le persone.

Non mi segavo su una ragazza ma ci uscivo e me la scopavo. Cosa cazzo mi accade?