Tag: tristezza
Sab
02
Feb
2019
2 mesi ma ancora la penso
Ormai sono 2 mesi che mi ha lasciato, ma ancora la penso.
Ho 27 anni, ad aprile 28, ho paura di aver perso la persona giusta. Ho paura di non trovare un'altra donna da amare come ho amato lei, ho paura di fare sempre il confronto.
La nostra storia é durata 4 anni, in questo lasso di tempo ho fatto l'errore di chiudermi con lei, ho trascurato passioni ed amici, ed ora mi ritrovo solo.
So da conoscenti che lei esce con amiche, non mi pensa più, si gode la vita. Io mi deprimo ancora di più nel weekend quando tutti sono fuori ed io a casa davanti la TV.
Eppure mi sto dando da fare, mi sono iscritto in palestra sia per mettere su qualche muscolo sia per fare qmicizia con ragazzi e ragazze, ma non é così facile, non é così immediato.
Mi manca tanto, vorrei smetterla di pensarla, mi viene da piangere quando la penso lontana da me. Mi sento debole, eppure sono un uomo, dove sono i miei attribuiti??
Gio
31
Gen
2019
Ma perché?
Perché non riesco a farmi una vita sociale soddisfacente? Per quanto io mi sforzi di uscire e di crearmi amicizie non risolvo mai nulla.È Così difficile crearsi nuove amicizie. Conosco tante persone, ma con nessuna riesco ad avere un vero rapporto. E alla fine sono sempre da sola. In ambito "amoroso" stessa cosa:attiro solo persone false, o persone superficiali con cui non si risolve nulla. Persone che dopo un po' si dimenticano di te. E così ritorno sempre al punto di partenza. Sola e con un senso di solitudine addosso che non passa mai. È come se io fossi sempre posta lì Sull'angolo, ogni tanto esco fuori e sembra tutto risolto, il giorno dopo torno all'angolo. Tutti si dimenticano, tutti non hanno voglia. E rimango io, con una gran voglia d'affetto, a guardare gli altri e pensare "sarebbe potuta andare così anche a me."
Mer
30
Gen
2019
Il senso della vita
non avrei mai pensato che un giorno avrei scritto un post di questo genere perché sono sempre stata una persona ottimista o comunque abbastanza ottimista e positiva. Ma da qualche mese tutto è cambiato e poco a poco sono diventata triste e senza voglia di fare nulla. La cosa che non capisco se questa tristezza è dovuta al fatto che non mi piace la mia vita o perché sono malata di depressione. Perché prima la mia vita mi piaceva o comunque la accettavo e adesso mi sento così? Le giornate le vedo vuote e senza senso, piango spesso.. Mio marito sa tutto e mi vede così e non capisce.. Per l'ansia soffro di bruciori allo stomaco e nausea, non sono felice cazzarola cosa devo fare :(( La vita non si può cambiare in un giorno, boh è davvero brutto sentirsi così, non riesco a rilassarsi mai, nemmeno in compagnia di amici. Sempre tesa e con i pensieri nella testa, sono stufa
scusate errori, non sono madrelingua italiana
Gio
24
Gen
2019
Solo uno sfogo
Ciao, non mi arrabbierò e non farò il nervoso in questo sfogo..voglio semplicemente scrivere su di me dato che nessuno mi chiede mai come sto per davvero e dato che io ascolto sempre chiunque e comunque.
Non confondete, mi piace ascoltare e far stare bene le persone ma ogni tanto vorrei che qualcuno davvero provasse lo stesso verso di me
16 anni tra 5 giorni, Genitori separati, una sorella che vive con me da quando sono nato e una sorella conosciuta quasi un anno fa. Scuola che mi uccide mentalmente, io divento sempre più nero dentro di me. Vedo tutto negativamente, mi crea disagio fare normali azioni di vita sociale, ho paura che qualche ragazza s’innamori di me..perché? Odio dire e fare cose dolci, non mi esce proprio una parola quando si tratta di dover dire qualcosa di carino ad una persona. Non dico un “ti voglio bene” a mia madre da ormai anni, stesso ai miei parenti o ai miei pochi veri amici. Odio amare le persone, mi creo dei complessi inimmaginabili e soprattutto a volte provo “noia” tanto da pensare al suicidio senza alcuna paura. Quello che ho è probabilmente accidia, so cosa ho e non mi serve che me lo diciate. La gente pensa che io stia sempre bene, che sono strano quando scherzo (mi piacerebbe solo far ridere gli altri ma a quanto pare sono ridicolo) e io ho paura del giudizio della gente. Non riesco a chiedere una seduta dallo psicologo a mia madre, per sfogare un po’. Quindi questo è il perchè del fatto che io mi sia rivolto a voi ragazzi..non scrivete cose del tipo “prova a far questo o quell’altro” che sappiamo bene è tutto inutile. Piuttosto scrivetemi le vostre situazioni che magari mi consolo un po’ ed evito di annoiarmi
Lun
21
Gen
2019
Corna lunghe...7 anni.
La mia è la classica storia sentita e risentita, lei (S) ama lui (A), ma lui (A) la tradisce con l'altra che a sua volta è innamorata di lui(A). Ed io non ce la faccio più, perchè in tutto ciò io sono "l'altra".
E' iniziato tutto a Marzo 2012, io ero una ragazzina avevo solo 17 anni, mentre A ne aveva 22. Ci conosciamo ad una festa e da lì iniziamo ad uscire ogni tanto assieme, peccato che ad Agosto 2012 scopro tramite delle foto di vacanze postate sui social che è fidanzato da 5 anni con un'altra e che quando ci siamo conosciuti erano solo in un periodo di crisi. Mollo il colpo per qualche mese e lui fa lo stesso, ma a Dicembre 2012 ricompare organizzandomi una mega festa per il mio diciottesimo (e quella sera andammo a letto assieme per la prima volta). A quel punto, visto lo sbattimento che si è fatto gli credo quando mi dice che si è lasciato, ma dopo qualche mese scompare e ritorna da S.. Incazzata come una iena, io, lo cancello completamente dalla mia vita, volto pagina e conosco un ragazzo con il quale mi fidanzo per 3 anni.
A Settembre 2015 mi succede una cosa che non auguro a nessuno, il mio ex mi alza le mani. Ci lasciamo e anche A ed S si lasciano nello stesso mese. (forse per la prima vera volta in modo ufficiale) dopo che A viene a sapere di ciò che mi è successo, mi contatta per sapere come sto e mi chiede di vederci per fare due chiacchere, io come una cretina accetto e da quel giorno iniziamo a frequentarci in modo continuativo e molto più frequente delle altre volte, trascorriamo molto tempo assieme, inizio a fermarmi da lui a domire ecc.. MA dopo qualche mese di tranquillità e presunta stabilità scopro che la ex lo tartassa di messaggi e lettere chiedendogli di riprovare ed io decido di lasciarlo andare scomparendo. Lui torna con lei ed io vedo altre persone. Lo scorso anno ci rivediamo per caso e mi racconta dei suoi nuovi progetti e di aver preso casa, così mi invita a vederla. Da quel giorno ad oggi continua il nostro rapporto da amanti. Chiunque si chiede perchè A non lasci S dato che è stracornuta, ma io sono arrivata alla conclusione che A non lascerà mai S, perche dopo 12 anni di relazione lui mi dice che è già tutto scritto, che non può ricominciare qualcosa a 29 anni, che ormai sono fidanzati in casa e le loro famiglie sono unitissime. Ma mi dice anche che lei è noiosa, troppo seriosa e sempre presa con il lavoro, poco dolce e romantica e che praticamente non fanno mai sesso. E mi chiedo come un ragazzo come A che è determinato, sempre vivace, con tanta voglia di vivere, pieno di passioni (uguali alle mie) possa stare e soprattutto accettare di stare con una che non c'entra nulla con lui? E soprattuto se sta così bene con me come dice.. perchè non trova il coraggio di lasciarla?
Lui mi ripete di continuo che io sono la ragazza perfetta, che con me è mille volte meglio ecc, ma poi rimane coon lei! preferisce davvero passare tutta la vita con una ragazza che non ama e che tradisce di continuo, piuttosto che buttare via la "certezza" che ha dall'altra parte per qualcosa di "sconosciuto" che potrei dargli io? So che a lui pesa tanto la storie delle familie e il dover ricominciare da zero con un'altra persona... ma trovo davvero assurdo che uno determinato come lui in tutto, poi si accontenti di una relazione tiempida.(per non dire del tutto fredda).
Io mi sento completamente incasinata, perchè sono palesemente innamorata di lui, ma ho accettato per troppo tempo di essere la sua amante ed io non voglio più essere l'amante di nessuno. O la lascia e si butta in questa cosa con me o sono costretta a malincuore a lasciarlo andare e non vederlo più ( anche se so che non riuscirò mai a voltare per davvero questa pagina), proprio perchè non mi ha mai dato la possibilità di provarci seriamente con lui, io ogni volta che mi vedrò con un altro penserò al " chissà come sarebbe stato conA" ...
Non so che fare, sono davvero triste per questa situazione!!
Ven
18
Gen
2019
Quando vuoi aiutare la persona che ami, ma lei rifiuta il tuo aiuto e sta bene così.
Ho conosciuto il mio (ormai ex) ragazzo circa un anno fa, è stato lui a fare il primo passo: a detta sua e di tutti i suoi amici gli sono sempre piaciuta tantissimo, non solo fisicamente: di me apprezzava l'intelligenza, la simpatia, la maturità, l'indipendenza, il mio amore per i viaggi; adorava il fatto che io avessi moltissime passioni.
Abbiamo quasi la stessa età (27 io e 24 lui), ma le nostre esistenze sono state e sono tuttora diametralmente opposte: lui, purtroppo, non ha avuto un passato facile... cattivo rapporto con i genitori separati, praticamente cresciuto dai nonni, contatti con il mondo dello spaccio e della droga, relazioni sentimentali abbastanza disastrose; io, invece, sono cresciuta in una famiglia molto unita e affettuosa, ho sempre avuto a che fare con contesti "sani" e, pur avendo affrontato difficoltà parecchio gravi come la malattia di mia madre e un periodo di forte depressione, non posso dire di aver avuto un'esistenza infelice. Tutto ciò lo devo solo ed esclusivamente i miei, che hanno dedicato la propria vita a impartire a me e a mio fratello valori forti, solidi e positivi.
Quando ci siamo incontrati e lui mi ha raccontato la sua storia, mi sono impegnata in qualsiasi modo per restituirgli e compensare tutto l'amore che, in un modo o nell'altro, nel corso della sua vita gli era stato negato; inconsciamente volevo diventare un punto di riferimento per lui, così che fosse sereno, tranquillo, appagato, felice! Volevo dimostrargli che, oltre il degrado in cui è cresciuto e col quale ha avuto a che fare, c'è molto altro.
All'inizio è andato tutto bene, ho lavorato sodo per dargli tante attenzioni e fargli molti regali, tra cui anche dei viaggi: a differenza mia, lui non aveva mai viaggiato all'estero e quindi ha fatto questa esperienza per la prima volta con me; lui era entusiasta, incredibilmente felice... mi diceva che grazie a me la sua vita era cambiata in meglio, che io ero la sua "unica via di fuga" da un mondo mediocre, ingannevole e poco stimolante.
Con il tempo, però, le cose sono mutate: io, innamoratissima, ho sempre continuato ad esserci per lui, in tutti i modi che potevo e non di certo solo con regali o cose materiali. Avevamo una relazione a distanza e, ogni qual volta lui si sentiva giù per vari motivi, mollavo tutto e lo raggiungevo, tralasciando il resto. Gli ho dato tutto quello che potevo dargli, fino a svuotarmi come persona e individuo: non avevo più tempo per le mie passioni, per lo studio e a momenti nemmeno per il lavoro (che già di per sé è stato sporadico e scarseggiante durante questi mesi), perché lui era la mia unica priorità; nel frattempo si è chiuso in se stesso... passato l'entusiasmo iniziale ha ricominciato a fare la sua vita di sempre, condita di noia, spaccio e uso di sostanze stupefacenti occasionali. Inutile dire che questo non mi piaceva per nulla. Io non ho mai preteso di cambiare la sua vita, ma quando mi ha detto che grazie a me stava vivendo meglio, ne sono stata felicissima e ho pensato che ciò poteva rappresentare, per lui, una buona occasione di rinascita.
Col tempo le cose sono andate sempre peggio: lui ha continuato su questa strada, dandomi fra l'altro sempre meno attenzioni, io invece ho sofferto molto per questo suo graduale ritorno alle sue origini. Ma non è tutto; non solo è tornato "all'ovile", per così dire, ma ha iniziato anche a pretendere che io accettassi e abbracciassi questo suo stile di vita e abbandonassi il mio: in sostanza, secondo la sua opinione, sarebbe giusto che io vivessi con lui, rimanendo indifferente a ciò che fa e contemporaneamente dovrei rinunciare a tutto ciò che mi ha sempre reso felice: viaggiare, visitare nuovi posti e avere la vita che ho sempre avuto.
La situazione si è aggravata quando io gli ho detto che tra i miei piani c'era l'idea di andare all'estero per qualche mese per un progetto che mi interessava: lui, ovviamente, si è infuriato, dicendo che andare all'estero è da stupidi, che lui mai e poi mai si muoverebbe dal posto in cui si trova (cosa che io non gli ho mai chiesto, fra l'altro) e che io dovrei andare a vivere con lui nel suo paese, posto che non sopporto proprio per il degrado che ho descritto prima.
In queste discussioni, poi, non manca occasione per rinfacciarmi che io sono napoletana (mentre lui vive in un piccolo paese in provincia di Milano), infatti afferma che io sono abituata al degrado e che non dovrei lamentarmi (è anche razzista verso i napoletani); è vero, io abito nella zona nord di Napoli, le Vele di Scampia non sono lontane da casa mia ma, nonostante la merda che mi circonda, ho sempre autonomamente scelto di avere una vita differente, che mi permettesse di percorrere una strada più costruttiva e soddisfacente per se stessa.
Adesso mi sembra assurdo che la persona che ho amato tantissimo e che amo ancora non solo si rifiuta di uscire dal suo mondo tossico e di cui conosce la pericolosità, ma vuole anche trascinarvi me, tarpandomi le ali e non tenendo minimamente conto delle mie aspirazioni e inclinazioni (cosa che io invece ho sempre fatto con lui, accettando anche situazioni obiettivamente poco gradevoli e che di conseguenza non mi piacevano per nulla).
Ho deciso di mettere un punto a tutto ciò, ma mi sento in colpa: ho lasciato a se stesso un ragazzo che forse sarà sempre destinato ad avere a che fare con certi ambienti; nella mia testa si materializzano tanti dubbi, forse avrei dovuto insistere di più? Avrei dovuto adottare una linea più dura per farlo riflettere? Io lo amo tantissimo e per lui vorrei solo il meglio, ma quando mi risponde che lui nel suo mondo "sta bene" io cosa dovrei fare? Sono tanto triste. Mi sento inutile, fallita e incapace come fidanzata.
Dom
13
Gen
2019
Non riesco a liberarmene
Pochi giorni fa ho beccato il tipo con cui uscivo con un altra ragazza. È stato terribile. Non solo il gesto, il momento, la situazione terribilmente umiliante, ma è terribile perché lui mi piaceva davvero tanto e avevo iniziato (stupidamente) a sognarci sopra. Come non detto. Non riesco a smettere di pensarci. Lho mandato a fanculo e lui non si è più rifatto sentire, giustamente direi... Dopo una figura di cacca come quella che ha fatto non poteva avere altre opzioni se non stare zitto. Fatto sta che non me lo tolgo dalla testa, e il fatto che un individuo così mi tolga tutta questa energia e che mi renda così triste è davvero inaccettabile. Ma non riesco a fare altrimenti.
Dom
13
Gen
2019
Stupida.
Non lo so. Sono triste. Molto triste. Scoppio a piangere senza ragioni valide. Mi odio. Sono davvero stupida. Per me ragioni valide ce ne sono da vendere, ma tanto le vedo solo io quindi che senso ha? Devo essere proprio stupida. Aveva ragione papà. Sono proprio una deficiente... tanto sono anche un'esagerata. Tanto non mi capisce nessuno. Evidentemente sono malata di testa... chissà che non mi debbano rinchiudere in reparto psichiatrico. Tanto, sono io. È normale essere stupidi, se sei me. È normale essere deficienti, se sei me.
Non riesco neanche più a scrivere. Era una delle cose che facevo meglio, una di quelle per le quali andavo più fiera. Ma che importa ormai. Ho perso tutto. Anche le mie capacità. Non so più la grammatica, non so più cantare... se lo faccio piango. Se vado a lezione piango. Non riesco più ad accettare le critiche... perché me ne faccio giornalmente così tante da sola che sentirle anche dagli altri è una conferma della mia incapacità di vivere.
Non sono fatta per questo mondo. A volte passo accanto a un ponte e immagino come sarebbe se mi buttassi nel fiume. L'acqua gelida che entra sotto i vestiti, la stoffa che si appiccica alla pelle, il cappotto che si inzuppa ed appesantisce, e mi porta giù, giù... Subito dopo mi dò della cogliona. "Ma a che pensi?" mi dico. "Ma sei fuori?" Forse. Ormai, potrei essere tutto.
Voglio parlare con uno psicologo per spiegargli la mia situazione, ma... sorpresa, costano tutti troppo per me. Minimo 40€ a seduta con orari che non posso seguire perché in settimana sono a scuola - una scuola che odio e mi fa stare ancora più male di quello che già sto - e nel weekend figurati se lavorano. Per andare tramite il Centro Salute Mentale devo fare l'impegnativa dal medico di base... che c'è in settimana. E io non ho la macchina per andarci, perché saltare la scuola non sarebbe certo un problema. Il mio medico di base sta a quasi 30 km da me perché per ora stiamo tutti dai nonni, che stanno male e hanno bisogno di assistenza. E no, non ci sono pullman che passano per portarmici perché sto in paesini sperduti in montagna che hanno servizio di trasporti pubblici uguale a 0. Fare incontri online e via Skype con uno psicologo non costa meno di 60€ a volta. E io non ho quei soldi... e allora che faccio? Niente. Sto male. Tanto la salute è roba da ricchi. Finirò impiccata da qualche parte quando le mie convinzioni morali appassiranno. L'unico a soffrirne sarà il mio ragazzo. Pover'anima che mi sopporta... si renderà conto col tempo che perdermi sarebbe una liberazione per lui.
Sono così triste che non riesco più a piangere. Non ora. Ieri sì, e tanto. Oggi non ne vedo più il senso. Che motivo ho di piangere... che motivo ho di esistere...?
Commentate pure come vi pare. Tanto lo so come finirà. Commenti scettici, commenti contro di me, commenti che dicono che se voglio posso ma in realtà non voglio e non voglio ammettere di non volere, eccetera eccetera eccetera. Sono sempre le stesse cose. Ovunque io vada. Se lo pensano tutti, sarà vero, no? Evidentemente sono davvero stupida... davvero.
Gio
10
Gen
2019
Problemi con l'istruttore di guida della patente
Ciao a tutti vi racconto la mia storia,
il mio istrutto di guida era veramente pessimo e non intendo nel svolgere il proprio lavoro perchè in quello non mi posso lamentare ma intendo in base emotiva o di supporto morale dopotutto si sa che mentre si guida sarebbe meglio avere sempre la mente libera o comunque non avere qualcuno che ti stressi l'anima
ecco lui faceva tutt'altro,appena entravo in macchina mi mettevo a posto e robe varie,come voi sapete tra cintura,specchietto e sedile e se mi dimenticavo qualcosa me ne diceva di tutti i colori e voi mi direte; ci sta dopotutto sta facendo il suo lavoro e fin qui son d'accordo ma poi aggiungere anche appellativi poco consoni alla fine della frase come : ma sei stupida o deficente o anche altro la mia autostima andava sotto le scarpe e mi faceva sentire proprio una mer*a, tanto che molte volte appena uscita dalla macchina mi mettevo a piangere perche non ne potevo veramente piu,stavo facendo anche la stagione in quel periodo quindi ero già stressata di mio per di più ci si metteva anche lui
Nella mia testa mi ripetevo continuamente di non ascoltarlo perchè dopotutto non era nessuno e da li a breve non ci sarebbe stato piu nella mia vita però sentirsi continuamente insultata solo perchè facevo qualcosa di sbagliato mi faceva sentire veramente male tanto che molte volte disdicevo l'appuntamento prefissato della guid perchè avevo l'agonia solo a vederlo
Sono stata molto stupida io che non mi sono mai imposta o arrabbiata o che comunque non l'abbia detto a nessuno o addirittura cambiato istruttore, che se potessi ritornare a quei tempi lo farei perche mi ha segnato abbastanza poichè ora ho la fobia di guidare, ho fatto veramente tante guide anche autonomamente con la mia macchina ma ogni volta che entro mi appare l'immagine di lui seduto nel sedile del passegero che mi insulta o che sospira pesantemente per un mio sbaglio e non mi sento per niente a mio agio e guido con il tremore nelle mani e di sicuro non posso guidare cosi poiche son un pericolo sia per me stessa che per gli altri
PS: la patente l'ho presa comunque ma anche li è stata una condanna perchè l'esaminatrice era pappa e ciccia con lui quindi stesso carattere di mer*a e quasi stesso trattamento,quando presi la patente piansi di gioia ma non perchè l'avevo presa ma perche finalmente non dovevo mai più vedere la sua lurida faccia
(l'istruttore era il figlio del proprietario quindi anche se mi fossi lamentata non penso mi avrebbero dato ragiome)
(comunque con altre persone non so come si comportava all'interno della macchina ma a quanto pare bene se non ha mai ricevuto lamentele)
voi o qualcuno che conoscete avete mai ricevuto un trattamento simile dal proprio istruttore di guida?
E se si, cosa avete fatto?
Gio
10
Gen
2019
I miei genitori non sopportano la mia migliore amica
Ciao a tutti,è il primo post che scrivo in vita mia quindi spero di farlo bene.
Io e la mia migliore amica ci conosciamo da più di 10 anni ,siamo andate a scuola insieme sin dalle elementari,a parte alla superiori ma non ci siamo perse di vista anzi ha rafforzato il nostro rapporto però non so perché ma da parte dei miei genitori ho sempre visto che non l'accettavamo al 100%,lei è una ragazza d'oro,che sa ascoltare e c'è sempre stata se ho avuto bisogno ma non so perché ai miei genitori non vada molto a genio,puntualizza che non me l'hanno detto a voce però lo vedo dai comportamenti differenti che hanno tra lei e altre mie amiche, con quest'ultime le trattano come se fossero delle figlie tutta amorevole e scherzosa e mi chiede anche di loro molte volte di come se la stiano passando e quando ritornano ,con la mia migliore amica invece No,quando dicevo a mia madre che sarebbe venuta a mangiare a pranzo e avremmo passato il pomeriggio assieme mi tirava uno sguardo di disprezzo e diceva "ah ancora " ( quando erano tipo settimane che non veniva da me) ,quando veniva a dormire per i miei e genitori sembrava una condanna,poi non mi chiedono quasi mai di lei e di come sta,poi la incolpano per il fatto che ogni tanto mi succede che mangio schifezze comprate al supermercato perche ho avuto una giornataccia e lei mi faceva solo compagnia con il mangiare e dicevano "stranamente sempre con lei mangi tutte ste schifezze che non ti fanno bene " e io glielo dicevo anche che l'idea era stata mia di farmi la sbaghinata ma ovviamente non mi ascoltavano ,quindi non saprei a mio parere lei non ha fatto nulla di male e lei essendo anche che ha la chiacchera facile ci parla molto apertamente con i miei ma a quanto pare non sembra essere apprezzata da essi ,lei penso non se ne sia accorta perché loro davanti a lei si comportano normalmente e questa cosa mi fa veramente arrabbiare perché non ne capisco il motivo di questo loro disprezzo nei suoi confronti,anzi dovrebbero essere felici per me che io abbia un'amica che fino ad ora non mi ha mai lasciato sola nonostante siano passati parecchi anni
Io vorrei che lei fosse accettata,non ne ho mai parlato con loro di questo fatto perché so già che finiremo per litigare pesantemente dato che sicuramente farebbero saltare fuori un mucchio di cose negative riguardo a lei
Sono arrabbiata e amareggiata da questa situazione perché la sto vivendo da anni e vorrei che finisse una volta per tutte
Oramai quando esco non specifico nemmeno con chi ai miei genitori perché so già che tipo di faccia farebbero loro.
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