Tag: umiliazione
Lun
14
Gen
2019
Consigli per superare risentimento sul lavoro
Ciao a tutti, sono nuova qui. Volevo raccontarvi un po' di me: ho 21 anni e vivo al nord. Sono sempre stata una persona piuttosto chiusa, tranquilla e introversa ma con chi mi sento a mio agio, posso essere totalmente l'opposto.
La scorsa estate ho lavorato come animatrice in un villaggio turistico distante da casa quindi ho convissuto un mese con i miei colleghi. Sono arrivata a fine luglio perchè il capo cercava una persona madrelingua tedesca (non sono tedesca ma parlo bene la lingua) quindi arrivai proprio in un periodo di alta stagione e tutti erano presi.
In parole povere, alcune colleghe stronzette con cui vivevo mi trattavano male. Una di loro, davanti a tutti mi disse di mettermi i cerottini per non russare di notte e io da codarda manco ho reagito rispondendole di cucirsi la bocca di notte (perche lei parlava nel sonno e a volte mi toccava con il dito e mi parlava. mi sembrava di stare a fianco a un personaggio di un film horror). Poi c'era una che diceva che non ero brava (lei non sapeva manco l'inglese, e si vantava che gli stranieri la capissero con il suo dialetto meridionale) e che il capo ne troverebbe 1000 che sappiano la lingua meglio di me (beh non mi pareva visto che stava cercando personale urgentemente prima che mi proponessi), e mi punzecchiava. Ad esempio mi spegneva il ventilatore mentre dormivo, quando entrava diceva "che puzza" (io non puzzavo eh) oppure quando mi vedeva diceva "oddio che paura" perche secondo lei sbucavo dal nulla.. oppure tornavo a casa tardi rispetto a loro, e non mi lasciavano nemmeno un po' di pasta perche pensavano che mangiassi fuori.. cazzo mi toccava visto che loro non mi chiedevano un cazzo! Poi mi sono stati rubati dei pantaloncini della divisa e nessuno sapeva niente, e per sbaglio mi è capitato di prenderne uno senza vedere il nome (ero di fretta poi erano tutti uguali) e ho preso per sbaglio quelli della stronza. Lei dopo mi disse davanti a tutti "eh non vedi che la taglia è diversa".. a parte che mi stavano, anche se ho qualche kg in piu di lei. Poi una sera i capi organizzarono una riunione parlando di me, perche il capo del villaggio ha notato che venivo trattata male e tutti dicevano che erano buoni con me e che era colpa mia se non mi integravo. Ma come faccio a integrarmi se voi non siete aperte a vostra volta? Le stronze in questione risposero "per me la giulia è indifferente, noi abbiamo tentato a essere sua amica ma è schiva e non ci salutava i primi giorni".. 1) non mi pareva, ho cercato a essere solare e gentile tutto il tempo, non ha funzionato una cippa 2) se mi salutavano da distante non vedevo niente avendo problemi di vista. Ah poi altre due cose: i primi giorni a acqua gym un collega mi ha mandato a ballare. non sapendo i passi, ci ho provato lo stesso. L'istruttrice dopo mi aggredisce davanti a tutti e io rispondo che mi ha mandato il collega e io non sapevo nulla. Vabbe poi mi ha chiesto scusa, ma l'umiliazione è stata grande per me. Poi ho avuto buoni rapporti con la istruttrice che mi ha anche aiutato durante quel mese e mi ha riempito di soddisfazioni, nonostante tutto. A fine mese sono caduta da una sedia e mi son fatta male al ginocchio. Cretina io che non mi sono fatta portare all'ospedale. NESSUNO MI HA DATO UNA MANO A TORNARE A CASA DOPO IL LAVORO, anzi il giorno dopo mi hanno fatto fare lavori pesanti. Per il musical di fine stagione un'altra stronzetta che recentemente mi ha rimosso da fb (fatalità era una grande doppiafaccia, e durante la riunione in cui si parlava di me, non mi ha difesa ma mi ha detto che alcuni clienti italiani le dissero che io ero musona. Devo ammettere che anche le altre NON erano sorriso Durbans), era andata a prendere delle maglie bianche per lo show (prese canottiere per le ragazze e maglie a maniche corti per i maschi) e per me non prese nulla. Dovetti usare quella degli uomini. Potevo tagliarla ma io intendo il gesto. Per carità ho avuto anche belle esperienze con i bambini tedeschi e non, e alla faccia loro dicevo il programma in tedesco tutte le sere io e non quella dei cerottini o quella della maglietta che sapevano solo la base della lingua e ho anche insegnato a quelli del grest il tedesco e fatto imparare un testo da dirlo poi in tedesco al sindaco. Ho ricevuto i complimenti del capo (anche se adesso ci prova con me e vuole farmi entrare in CASH BACK promettendomi di guadagnare 3000 euro al mese tra 4 anni non facendo nulla). Il mio problema è che penso sempre a come mi hanno trattato queste stronze. Sono sempre stata abbastanza presa di mira. Vi dirò ho molti ammiratori, mi scrivono in tanti, faccio la fotomodella e cosplayer e molti fotografi mi cercano. Tutti mi dicono che sono una bella ragazza, anche se sono un po' formosa (per darvi un'idea ho un fisico simile a quello di Rachel Bloom, cercate su google) e a parte una piccola cicatrice sul naso tutti mi dicono che ho un bellissimo viso e delle belle tette. Mia madre dice che erano invidiose (anche se io mi sento sempre inferiore agli altri) per la mia bellezza e per la mia capacità di parlare tedesco fluentemente e comunicare con i bimbi che si affezionavano a me o venivano da me per farsi capire.. Volevo il vostro parere e consigli su come dimenticare queste umiliazioni e ingiustizie. Secondo voi dovrei tornarci l'anno prossimo? Credo che sarà diverso, credo mi farò piu rispettare e anche se il capo ci prova con me (mi ha detto che mi farebbe condurre i musical) dovrei andarci o trovare di meglio? la paga era altina...
PS: io me ne andai il 1 settembre (scadeva il contratto) mentre gli altri rimasero fino metà settembre. Le stronzette che vivevano con me hanno lasciato l'appartamento sporchissimo e il capo si arrabbiò un sacco. Alla faccia che mi dissero che io non pulivo mai. Ho ancora le foto nel cell postate nel gruppo... Il capo disse che avrebbe tolto 100 euro da tutti quelli che hanno vissuto li, ma a me non li ha tolti.. chissà se l'ha fatto oon loro..
Mer
19
Set
2018
vorrei le corna
Sogno di essere cornificato senza pietà da mia moglie, vorrei che lo facesse senza ritegno raccontando tutto alle amiche, chiamandomi cornuto in pubblico, insultandomi. Vorrei essere tenuto in totale castità e essere usato solo per utilità da mia moglie come un oggetto.....
Lun
03
Set
2018
CONFESSIONE
QUESTA LETTERA E’ RIVOLTA A TUTTI COLORO CHE INTENDANO BENEFICIARE DELLA MIA ESPERIENZA DI VITA, IN MODO TALE DA NON RIPETERE I MIEI STESSI ERRORI
Siccome non sarei capace di esprimere a parole ciò che sento, ho deciso di farlo in forma scritta. Mi chiamo ****** e al momento di scrivere ho 21 anni e 9 mesi circa. In questo scritto non voglio raccontarvi dettagliatamente la mia vita, bensì confessare il mio stato d’animo e cercare di capire insieme a voi come sia potuto arrivare ad un livello così pietoso ed umiliante. Dico confessare perché nessuno in realtà mi ha mai conosciuto, sono sempre stato un individuo estremamente riservato e restio a mostrare i propri sentimenti, sebbene non sia affatto sicuro di averne mai avuti. Questa mia incapacità di relazionarmi con il mondo, con i miei simili e di mostrare affetto alle persone care è forse il lato peggiore del mio carattere, nonché la principale causa della mia depressione attuale. Piano piano mi sono sempre più isolato da tutto e da tutti, fino a diventare completamente indifferente a ciò che mi circonda. Non cerco più la compagnia dei miei coetanei o dei miei familiari, convinto che ormai nessuno possa più darmi il calore umano di cui avrei bisogno, ma che in fondo so di non meritare. Ero convinto di poter convivere con la solitudine, di poter indurire il mio cuore a tal punto da non provare più dolore, rabbia e amarezza, ma mi sbagliavo. Gli esseri umani non sono fatti per vivere da soli come dei reclusi o degli eremiti e se adesso soffro a causa dell’isolamento è solo perché ho allontanato tutti quelli che mi erano vicini.
Sono nato da un matrimonio senza amore, probabilmente frutto più di convenienza che di altro, da due genitori ormai quarantenni che forse non si aspettavano neanche più di avere un figlio e che si sono guardati bene dal farne un secondo. Per tutta l’infanzia non ho avvertito queste mancanze, ma durante l’adolescenza qualcosa si è rotto e col tempo ho capito come stavano realmente le cose in casa mia. Non ho mai conosciuto i miei nonni, né quello paterno né quello materno, una cosa di cui mi rammarico molto, mentre le mie nonne non mi hanno accompagnato nemmeno fino all’adolescenza. Per quanto riguarda gli altri parenti, la maggior parte vivono in un’altra regione mentre uno zio vive all’estero. Li vedo e li sento pochissimo. Ci sarebbe anche mio cugino, ma sebbene da piccoli fossimo decisamente più affiatati adesso siamo quasi due estranei.
E’ vero, mi sento estremamente solo: ho pochissimi amici e ormai non so neanche se considerarli veramente tali. Non riesco più a fidarmi di nessuno. La maggior parte delle persone che ho conosciuto dall’infanzia all’età adulta passando per l’adolescenza sono state solo fugaci comparse: a volte mi sono illuso che fossimo veramente amici, ma quasi sempre sono stato smentito dai fatti. Alcuni mi si sono addirittura rivoltati contro, la maggior parte non mi ha mai considerato. Sono stato ignorato e messo in ombra così a lungo da un numero così elevato di individui diversi che a volte mi sono sentito un fantasma, il che si addice bene alla mia attuale vita. Il rapporto con i parenti è ormai inesistente, quello con i miei genitori irrimediabilmente compromesso e non trovo nessuno che abbia veramente voglia e tempo di ascoltarmi, tanto meno di capirmi.
Dicevo dei miei genitori: purtroppo non andiamo per niente d’accordo. Loro ormai mi considerano un fannullone, un buono a nulla, un freddo calcolatore, probabilmente una specie di aberrazione. Sono fermamente convinti che io li odi entrambi, soprattutto mia madre che non mi perdona di averle intimato in un momento d’ira ed esasperazione di andarsene di casa. Ora è lei che non vede l’ora di buttare me fuori di casa. In effetti ci sono stati dei momenti in cui ho provato un forte risentimento verso di loro, ma adesso non posso far altro che ammettere di sentirmi in colpa nei loro confronti e di averli delusi profondamente. Da piccolo, nonostante il caratteraccio, promettevo bene: ero considerato un bambino intelligente e dal carattere forte, che nella vita avrebbe sicuramente fatto strada. Ahimè come si sbagliavano. La mia rovinosa caduta è cominciata a metà del secondo anno all’università. Dopo un inverno dispendioso a causa dello studio mi sono sentito stranamente prosciugato, ho iniziato a studiare sempre di meno, ad auto-escludermi dalle (poche) compagnie che frequentavo, ad evitare conoscenti e “amici”, per poi cadere nel vortice della depressione: la mia vita mi appariva vuota, priva di scopo, inutilmente flaccida e noiosa nel suo monotono incedere, ogni giorno era uguale a quello precedente e a quello immediatamente successivo…mi sentivo inutile e privo di stimoli, uno stupido essere insignificante senza sogni da realizzare e senza niente di interessante da offrire, con una vita grigia e un futuro privo di senso. Allora mi sono guardato indietro e ciò che ho visto mi ha atterrito: analizzando la mia vita a ritroso ho capito di non aver mai veramente vissuto, ma di aver passato i miei primi 20 anni dietro ai libri ad ammazzarmi di studio per sopperire alla mancanza di una vita sociale, di affetti sinceri e persino delle cotte che un qualsiasi ragazzo dovrebbe provare. Tutt’oggi non mi sono mai innamorato di una ragazza, non ho mai provato quelle sensazioni che dovrebbero accelerarmi il battito cardiaco, costringere la mia fantasia a voli pindarici e spingermi a compiere gesti al di là dei limiti imposti dalla mia indole chiusa e rigida. L’unica ragazza per cui abbia mai provato dei sentimenti (ma io stesso non saprei dirvi che genere di sentimenti) non lo ha mai saputo, non ho mai avuto il coraggio di dichiararmi, nascondendomi dietro alle scuse più varie (non le interesso, non è il mio tipo, ormai è passato troppo tempo, siamo incompatibili come carattere, è superficiale…e altre barzellette tragicomiche per nascondere la mia mancanza di palle). Contemporaneamente a queste rivelazioni, mi sono trovato completamente solo: nessuno si era accorto del mio stato d’animo e nessuno ha preso sul serio le mie implicite richieste d’aiuto. Sono finito persino da uno psicoterapeuta per qualche mese, ma non è servito a un cazzo, per lo meno nel lungo termine. Sono riuscito a fatica a rialzarmi, ad andare avanti e a lasciarmi alle spalle tutta la tristezza che in poco tempo mi aveva ridotto ad un miserevole invertebrato, ma il prezzo da pagare è stato alto: sono cambiato, se possibile in peggio. Sono diventato più cinico e pessimista, mi sono incupito ulteriormente e ho perso completamente la fiducia nel prossimo, maturando l’egoistica idea di potermela e dovermela cavare da solo, facendo a meno degli altri. Questa filosofia nichilista e insieme materialista però non mi ha portato lontano, infatti, nonostante i miei voti non siano affatto bassi, riesco a dare pochissimi esami, non ho più la forza di volontà di mettermi a studiare con furore e competitività come facevo una volta, mi riprometto in continuazione di tornare lo studente brillante di un tempo ma all’atto pratico qualcosa mi blocca, mi sento svogliato e inerme, come se non avessi più obiettivi da raggiungere, un traguardo a cui mirare, o semplicemente l’ambizione di arrivare in alto. Non riesco a dare un senso alla mia vita, ho paura di ciò che mi aspetta: riuscirò a laurearmi di questo passo? Cosa succederà dopo l’università? Farò un lavoro che odierò, semplicemente per portare a casa i soldi che mi permettano di sopravvivere? Ma troverò un lavoro, o farò il parassita a spese dei miei genitori? E anche se riuscissi a sistemarmi, cosa mi aspetta? Che prospettive ho? Che senso ha la mia vita? Vivrò e morirò da solo, dimenticato da tutto e da tutti come se non fossi mai esistito? Soffocherò lentamente nel grigiore della mia ridicola esistenza? Avrò mai una famiglia? Dei figli? Una donna che mi ami per quello che sono? Ma chi sono io? Chi potrebbe mai amare un essere insignificante come me?
E così non posso che essere d’accordo con i miei genitori quando mi attaccano e mi umiliano denigrando la vita mollacciona e da mantenuto che sto conducendo, così come devo ammettere che in realtà a loro io voglio bene, anche se non gliel’ho mai detto, perché altrimenti non mi importerebbe del loro giudizio. Vorrei che ogni tanto spendessero parole di elogio nei miei confronti, che mi sostenessero di più e mi abbracciassero quando sbaglio, invece riversano su di me tutte le loro frustrazioni e le loro aspettative deluse. E non ho deluso solo loro, ma tutti coloro che credevano in me: amici come ******* e *******, che mi hanno sempre considerato una persona intelligente e colta anche se io non li ho mai aiutati come avrei dovuto e potuto; le mie maestre e professoresse di italiano di elementari, medie e superiori che mi hanno sempre stimato e apprezzato; le docenti di inglese e francese dell’università, con cui avevo un ottimo rapporto; mio zio, che mi ha sempre considerato come il nipote più giudizioso e intelligente e che si aspetta da me grandi cose; le uniche due amiche che io abbia mai avuto, ma a cui non detti mai l’importanza che meritavano per colpa della mia cecità e grettezza; e tutti coloro che ho fatto soffrire con il mio atteggiamento distaccato e a cui non ho dato l’importanza che meritavano. Chissà se ogni tanto pensano ancora a me, chissà se potranno mai perdonarmi.
In questo ultimo anno e mezzo ho cercato di sfogare la mia inquietudine dedicandomi a cinema, musica, mostre, a ciò che credevo potesse riempire la mia vuota routine, ho provato a rimettermi in carreggiata con tutta la buona volontà che possiedo ma è stato inutile, mi sento più solo che mai, sto perdendo la voglia di uscire di casa e di vedere altre persone, mi vergogno persino di espormi al giudizio altrui: che cosa potrebbe mai pensare di me chi mi vede per la prima volta, ora che sono l’ombra di me stesso, l’ombra di un uomo solo? E chi mi ha conosciuto in passato cosa penserebbe vedendo come sono appassito? Non mi va di parlare di me stesso, perché non ho niente da raccontare e ciò che potrei rivelare non mi piace per niente. Non vado fiero di ciò che sono diventato.
Saltuariamente ho anche pensato al suicidio, ma ho troppa paura di affrontare il dolore della morte e il nulla che mi attenderebbe dopo; anche se la mia vita non ha senso ho ancora la flebile speranza che qualcosa possa cambiare, che la scintilla che una volta animava i miei gelidi occhi possa tornare a bruciare, ma in fondo so che è solo un’illusione.
Se avete letto fino in fondo questa mia confessione spero che possiate imparare dai miei errori e non ripeterli: non crediate di potercela fare da soli, abbiate cura di chi vi ama, tenetevi stretti le persone che vi vogliono bene e non lasciate mai che la timidezza, la scontrosità, i pregiudizi, l’orgoglio o la paura vi impediscano di mostrare i vostri sentimenti, ma soprattutto non chiudetevi egoisticamente in voi stessi per schermarvi dalle intemperie della vita, o diventerete dei fantasmi come me.
Lun
03
Lug
2017
Pubblica Umiliazione: Effetti a lungo termine.
Andavo in un liceo di scarse 150 persone situato in un paese di 8000 circa. Sono sempre stato un ragazzetto timidino, e nessuno mi conosceva a scuola, se non di vista, togliendo un paio di persone della mia classe con cui andavo d'accordo [Gli altri non mi stavan sulle balle, mi eran più che altro indifferenti.]
Avevo da poco compiuto 18 anni, era la seconda metà del quarto, quando, durante un party, un po' aiutato dall'alcool, stavo chiacchierando con un ragazza che faceva il secondo (della stessa sezione);era una bella ragazza, mi sembrava piuttosto gentile, durante quel party mi aveva pure detto che mi trovava divertente ed intelligente [ero il tipico tizio che parlava poco ma se interpellato aveva la battuta pronta].
Di rado ci provavo con le ragazze, ma quella mi sembrava una buona occasione. Tra una chiacchiera ed un'altra esce fuori che aveva problemi con una materia, avendo avuto la stessa insegnante ed essendo stato discretamente bravo in quella materia mi offro di aiutarla. Fa la verifica, mi contatta su FB per dirmi che è andata bene e che mi ringraziava. Approfitto per chiederle se le andasse di uscire per festeggiare con una birretta. Nessuna risposta, e stavam parlando già da 10 minuti; immaginavo "vabbé, ho cagato fuori dal vaso, lezione imparata". Alla fine, lei era bella e popolare; io ero un ragazzo ciccione, insicuro, con la faccia asimmetrica ed il naso storto; ero uno sfigato, che speranze avevo?
E invece non era finita là manco per il cazzo. Dopo qualche minuto sulla Home mi compare lo screen del mio ultimo messaggio (senza aver rimosso né Avatar né nome) e il suo commento in didascalia "Non puoi fare un complimento che subito pensano tu ci stia, vi suggerisco di imapare i livelli" o una cazzata del genere. Piuttosto doloroso; già di mio ero timido da fare schifo per paura di non piacere al prossimo. Ora tutti quei dubbi erano diventati realtà.
La settimana a venire manco ve lo racconto, lo immaginate già. A scuola risatine alle spalle più o meno ovvie, occhiatacce divertite e quant'altro. Mi sono sentito una merda, ma non ho avuto il coraggio di andarle ad urlare contro. Infatti non le ho parlato più; incontrandola per i corridoi, abbassavo la testa.
Mi iscrivo in palestra, inizio a perder peso, finisce il quarto, finisce il quinto, mi trasferisco in città per l'università. Per i primi due anni di Uni a malapena ho parlato con le ragazze, anche solo in amicizia. Non posso cambiare la mia faccia, che è oggettivamente brutta, ma quantomeno posso lavorare sul fisico, e quando ho raggiunto l'obiettivo voluto ho iniziato a muovermi.
Ho ricevuto un'incetta di no a non finire, e ognuno di essi faceva più male del prossimo, ma almeno sono state tutte educate ed oneste nel farlo. Di tanto in tanto qualcuna ha pure accettato di uscire, ma niente di quagliato. Fino allo scorso anno non avevo mai manco baciato una ragazza, ad esser onesti.
Nel frattanto mi prendo la laurea di primo livello, inizio a lavorare. Due mesi fa vengo trasferito in un ufficio più grande in una città vicino al mio paese d'origine. Si era organizzati per lo scorso sabato una cena di classe con quelli del quinto. Volendo rivedere qualcuno e non avendo nulla contro gli altri accetto di buon grado.
Quello che non sapevo è che uno dei nostri compagni si è messo proprio con quella stronza, e lui, bravo imbecille, se l'è pure portata appresso, nonostante sapesse della mia presenza. Quando ci incontriamo mi aspettavo che maturata avrebbe abbassato lo sguardo e avrebbe evitato di parlarmi per il resto della serata. Manco per il cazzo. Mi da un falso sorriso, diabolico, e mi fa "Vedo che FINALMENTE sei ALMENO dimagrito", frase testuale. Avevo la risposta pronta nella mia mente, quello che di solito avrei detto. "ALCUNI di noi migliorano." ma non mi è uscita, come si fosse interrotta la connessione tra cervello e bocca, sopraffatta da qualcosa.
Sabato ho capito due cose.
1 - Do troppo spesso il beneficio del dubbio. Stronza era e stronza è rimasta.
2 - Il ragazzo ciccione ed insicuro che pensavo di aver sepolto sotto un mare di rifiuti è ancora vivo e vegeto, e qualche volta riesce ancora a prendere il sopravvento.
Sab
13
Dic
2014
Senza Titolo
sono stato tradito dalla mia ex, e ora non posso fare a meno di essere l'amante di una donna il cui uomo c'ha delle corna che pare 10 cervi perché a quanto pare non la sfiora. Come se non bastasse mi piace anche quando sono a tu per tu con lei e conosco il suo uomo "che c'ha 40 anni mentre io 28, che sospetta di me, ma allo stesso tempo sospetta (giustamente) di chiunque e quindi si fa piu paranoico.
L'altro giorno l'ho vista allontanarsi con un tipo dal pub dove eravamo, cosi sono salito di corsa a per guardare dalla finestra e difatti l'ho beccata in pieno mentre lo baciava di nascosto. cosi quando é tornata al pub le ho restituito le mutande che mi aveva lasciato, mi da la sensazione che faccia le corna pure a me...eppure non sto con lei. e soprattutto perché mai dovrei stare con una del genere? é da folli.
Credo di farlo per rivivere l'esperienza del tradimento, forse non mi sono mai staccato da quel dolore e contribuendo all' umiliazione quel povero uomo umilio me stesso. come ne esco? non godo nell'essere umiliato
Dom
20
Ott
2013
Schifo! per tutto, tutti e per me!
Sono una tipa dal carattere complicato, ma sono tendenzialmente troppo buona. Una persona che mi sta molto vicino, mi chiede/ implora, di andare con lei in discoteca. Non avevo motivi per rifiutare, inotre si presuppone che volesse veramente andarci e divertirsi. Passare insomma una serata amichevole. Purtroppo scoprii troppo tardi che anche il ragazzo sarebbe venuto, e nonostante lei mi rassicurasse che sarebbe stato con i suoi amici... già avevo capito che non ci avrebbe lasciato in pace. Insomma, poniti un problema! Sono io e lei, in una discoteca... tu che tenti di marcare il territorio sbaciucchiandola davanti a me e a cercare di isolarmi, sappi che sei solo una merda. Sono venuta esclusivamente per fare compagnia a lei, mi ha addirittura implorato, e poi... mi hanno fatto fare la candela tutta la sera! In pratica, ci sono andata da sola in discoteca... Avevo istinti omicidi!! Aumentati dal fatto che sono stata l'unica a pagare l'ingresso!
Ma non è finita qua, la porto in un angolo, e le dico chiaramente che sono incazzata nera... che non sono modi di comportarsi, che non dovevo reggere il moccolo a nessuno e che me ne sarei andata... perchè per quanto lui potesse far finta di non capire la situazione lei la conosceva fin dall'inizio, come sapeva che se lo avessi saputo anche solo poco prima che si sarebbe verificata questa situazione , non ci sarei mai venuta rispiarmiandomi soldi ed evitandomi il ricordo di una serata umiliante... Immaginatevi a me, con un alluncinante dolore ai piedi, che ballo, sgraziata, accanto ad una coppietta...
Però non potevo andarmene così, il tipo teneva i nostri giubotti in macchina, e le chiavi le aveva invece non so chi e doveva aspettare che tornasse... insomma ancora lo sto a capire...
morale della favola dovevo rimanere ancora...
Lei che si sentiva in colpa tentava di scrollarsi il tipo, anche se con poca convinzione, mentre io all'improvviso vengo presa per mani da uno sconosciuto, che inizia a palparmi e a strusciarsi contro di me. Inizialmente tento semplicemente di allontanarmi, ma mi teneva bloccata... Allora ho cercato il loro aiuto con lo sguardo, e che fanno? si allontanano...
Ne approffitano per fare due balletti come coppia, mentre io tento di staccarmi da questo... Ad un certo punto si è appoggiato cercando tra l'altro di baciarmi, ho sentito il suo fetido alito impreganto di alcol, così vicino al mio volto... A quel punto non ci ho visto più, cerco di strattonarmi e tutto... nessuno sembra accorgersene... poi , per assoluto miracolo, i miei amici fritz si avvicinano e mi tolgono di dosso la piaga.
La serata è decisamente finita, sono esausta, incazzata... ma è inutile, mi sento svuotata, anche se gli urlassi contro, sarebbe come gettare le parole al vento... mi sento uno schifo perchè in una situazione del genere sarebbe potuto accadere di tutto ed io invece ero li incapace di difendermi, sola come una cretina! Non faccio che pensarci, anche solo vedere una semplice manifestazione di affetto mi crea malessere. Il suo odore, le sue mani ovunque su mi di me.
Mi è stato ripetuto un sacco di volte che sono una ragazza apatica...ebbene se non lo ero lo sono diventata... e di sicuro diventerò anche pragmatica. Non capiterà un'altra volta. Non rifarò del male a me stessa.
Dom
09
Giu
2013
Nuovo concorso... ancora batoste!!!
Per chi si fosse perso la precedente puntata:
http://www.sfoghiamoci.com/Altro/7784/Concorso+disegni+umiliazione+e+valutazione+da+cani.html
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Ci risiamo.
Dopo aver a lungo pensato circa la possibilità di partecipare ad un altro concorso di disegni, ho deciso poi di darmi una seconda possibilità.
La giuria, questa volta, era composta da dei RAGAZZI che hanno una rivista di fumetti (o qualcosa di simile). Avrei preferito degli adulti con più esperienza, ma dal regolamento si evinceva che sarebbero stati presi in considerazione solo disegni con sfondi e corretti dal punto di vista anatomico.
Faccio il mio disegno, che, per inciso, è questo qui:
http://img43.imageshack.us/img43/7033/addiow.png
E partecipo.
I partecipanti erano una ventina, di cui 3 sono stati in un secondo momento squalificati perché avevano copiato, e ripeto, copiato da disegni altrui.
Si poteva partecipare con due disegni, ma per questioni di tempo personalmente ne ho inviato solo uno.
Chi ha vinto era più bravo di me (ma lo scarto non era enorme perché un disegno come quello, se pur con qualche difficoltà, sarei riuscito a farlo anche io) e quindi non ho avuto problemi ad accettare la decisione, però anche qui delusione e rabbia e vi spiego il perché.
Inizialmente il concorso prevedeva un solo vincitore, ma poi hanno deciso di fare menzioni speciali e premi speciali per altre persone ritenute comunque brave.
Alla fine, tra menzioni e premi speciali, sono usciti fuori altri dieci nomi e tra questi, indovinate?
Io non c'ero.
Buttata, anche questa volta, tra i disegni dei ragazzini e di gente inesperta.
Anche qui le regole prefissate non sono state seguite: uno dei disegni in menzione speciale era ben realizzato, ma era palesemente incompleto (aveva lasciato tutti i segni della matita sotto e addirittura i segni che vengono fatti per l'impalcatura necessaria a realizzare correttamente le mani!!!) i colori erano piatti e non c'era quasi uno sfondo quando invece veniva espressamente richiesto.
Questo per citare un esempio a caso.
Davvero non capisco cosa non piaccia di quello che faccio.
Anatomicamente parlando penso di non aver fatto male, la lineart è pulita e lo sfondo c'è, quindi perché?
Tra le altre cose la giuria aveva detto che avrebbe lasciato un feedback anche a chi, come me, non aveva vinto nulla, ma io ancora non ho ricevuto niente via email e non credo che riceverò mai nulla perché mi aspetto che mi scrivino anche le ragioni per le quali sono stata scartata.
Credo che sia mio diritto saperlo o no?
Alla fine ho deciso che non parteciperò più ad alcuna gara o contest di disegno.
Non comprendo ancora la ragione del perché mi stia capitando tutto questo: vincevo di più due anni fa quando, prima di iniziare a studiare anatomia presso una bottega d'arte e sotto la supervisione di un pittore famoso e direttore di una pinacoteca, disegnavo figure umane sproporzionate da far paura e con uno stile anonimo di quelli che vedi ovunque in giro.
Vi prego, aiutatemi a fare chiarezza!
PS: Addirittura uno dei premiati con menzione speciale era uno che aveva inviato due disegni di cui uno è stato squalificato per plagiarismo! Cioè, scusate, ma vi sembra giusto che abbia potuto partecipare con quell'altro lavoro? Se ha copiato il primo, chi mi dice che non abbia fatto la stessa cosa con il secondo?! Personalmente lo avrei squalificato proprio. E voi?
Lun
25
Mar
2013
Concorso, disegni, umiliazione e valutazione da cani.
E' la prima volta che scrivo su questo sito, ma ho proprio bisogno di sfogarmi con qualcuno che non mi conosca.
Questo mi garantirà la più assoluta obiettività nei giudizi che riuscirò a vivere in modo più sereno.
Andrò dritta al punto: pochi mesi fa ho partecipato a una specie di concorso artistico perché, fin da piccola, mi è sempre piaciuto disegnare.
Innanzi tutto mi sono letta i criteri di valutazione che erano: uso del colore, composizione, attrattività, stile unico.
Siccome non capivo bene cosa intendessero per "composizione", mi sono concentrata sugli altri punti, più facilmente valutabili.
Ho lavorato accanitamente per giornate intere, fino a fare le 3:00 di mattina pur di consegnare in tempo.
Alla fine non ho vinto.
Non è questo il problema, perché avevo già partecipato a dei concorsi dove non ero stata scelta.
Il problema sono le circostanze: i partecipanti erano 10 (me compresa) e i vincitori da scegliere 5.
Dei quattro scartati (oltre il mio) c'erano tre pixel art che definire pessime è un complimento visto che erano semplici copia-incolla di materiale già presente sul web. L'unico disegno oltre il mio sembrava fatto con il vecchio Paint da un bambino di 10 anni.
Questa cosa non mi avrebbe fatto incazzare se tutti i vincitori, nessuno escluso, fossero stati più bravi di me.
Visto che non era questo il caso e ricordandomi che avevo vinto una delle passate edizioni del medesimo concorso, ho pensato che non mi avessero scelta per dare la possibilità anche agli altri di vincere.
Non avrei avuto problemi nemmeno con questa regola, se pur abbastanza opinabile, se non fosse che, a richiesta di spiegazioni in merito, uno dei "giurati" con una strafottenza e un perbenismo che non hanno assolutamente pari, fa spallucce e mi dice che no, non è vero, sono stata giudicata come gli altri e in base a questi stessi parametri.
Me li rileggo bene, nel caso mi fossi persa qualcosa e noto che, per quanto concerne l'uso del colore, uno dei vincitori aveva presentato un disegno in bianco in nero, ma non uno di quelli belli con lo sfumato e il chiaroscuro.
No.
Solo le linee dei bordi del disegno, molto carino, però disegnato bamboloso senza studio alcuno dell'anatomia e delle proporzioni umane.
Per quanto riguarda l'originalità 3 dei disegni riportavano lo stesso soggetto, mentre il mio era unico.
In particolare, però, la mia attenzione è ricaduta su di un disegno di un certo K.
Era uno dei vincitori perciò ritenuto migliore del mio: era un disegno che sembrava fatto da un ragazzino.
La prospettiva era ridicola (i personaggi sembravano in montagna mentre dovevano essere in pianura), la situazione era caotica, i colori erano quasi del tutto piatti senza quasi l'uso di chiaroscuro, buttati sulla carta talmente male che quasi si vedevano i passaggi del pennarello.
Questo senza contare le sbavature e una serie infinita di errori grossolani che solo chi è alle prime armi fa (piedi disegnati male, drappeggio quasi del tutto errato, etc...).
Il mio disegno non era certo un capolavoro assoluto, ma se non altro non prsentava tutti questi errori.
Sono sempre molto dura nei confronti di ciò che faccio, ma in questo caso mi sono sentita decisamente molto umiliata perché mai mi sare immaginata di essere ritenuta inferiore ad un lavoro approssimativo e così terribilmente dilettantesco come quello.
Gli utenti del forum non si sono affatto schierati con me e non so se perché avevano paura di un ban o di qualche ritorsione o perché effettivamenteil mio lavoro non valeva niente.
Vi giuro... ho guardato e riguardato il mio disegno e anche con tutto il senso critico del mondo non riesco a vederlo in alcun modo inferiore a quello di K.
Vorrei poterlo mostrare, ma se qualcuno lo vedesse capirebbe chi sono e preferisco di no.
Posso spedirlo a chi vuole giudicarlo...
Non so... alla fine sono incazzatissima.
Non miera mai capitata una cosa del genere in passato quando disegnavo ovviamente peggio eppure sono sempre stata giudicata con garbo e anche quando non vincevo, contro artisti oggettivamente più competenti di me, venivo comunque contattata e incentivata a continuare.
Oggi dopo anni e anni di contest... il mio lavoro, costato tanta fatica per via della mole di dettagli, di colori usati, di filtri ed effetti, viene ritenuto inferiore a quello quasi scarabocchiato di un ragazzino delle medie.
Va bene essere umili e modesti, ma nemmeno calarsi le mutande, mettersi a 90° e farsi infangare in questo modo.
Io questo non lo posso accettare.
Posso accettare che non ti piaccia per gusti personali e perché non ti interessano aspetti come l'anatomia, il chiaroscuro, le proporzioni o la prospettiva (che comunque sono alla base della tecnica artistica in generale), ma non posso accettare che tu, giurato dei miei stivali, possa dirmi che oggettivamente il mio disegno sia a quegli stessi livelli perché non lo è.
Desolazione.
Grazie di avermi ascoltata... ho bisogno dei vostri consigli!
Ven
01
Feb
2013
Delusione
Di nuovo trovo che la malvagità sia, come affermato da diversi intellettuali, la principale se non unica ed universale qualità dell'uomo, più che mai nella società moderna.
I recenti intrallazzi amorosi di una mia amica non fanno altro che confermare la tesi di Hobbes. Dopo aver mollato il moroso triennale perché il don Giovanni che l'aveva tradita è ritornato sulla piazza, ha ridicolizzato un ragazzo rispettato ed apprezzato da tutti. Prima l'ha illuso ed ora lo schermisce. Crea ogni possibile ed immaginabile situazione per umiliarlo. Inutile dire che tutti gli spettatori, chi era innamorata di questo tipo, chi lo frequenta come un amico, chi ci ride insieme, chi è stato illuso e fottuto in passato da una mocciosa superba, chi passerà la vita da solo perché non ha il coraggio di farsi avanti, chi vive nell'indifferenza, chi ha una situazione peggiore, omnes in sintesi, ridono di lui. Avendo vissuto, in forma più lieve, una situazione simile, cerco di convincerla a rifiutarlo definitivamente. Purtroppo non solo il grillo parlante non viene ascoltato, ma per di più nessuno mi asseconda. Trovandosi sul palcoscenico, con i riflettori puntati, mi sembra chiaro che lei non voglia rifiutare questo ruolo da prima donna.
Ma allora dov'è la sympatheia, dal greco, la capacità di provare lo stesso sentimento, lo stesso dolore? Tutto si riduce a mera ipocrisia? Come si può, come posso io, pensare di aprire il mio cuore a qualcuno, se proprio nel momento di massima debolezza, ognuno è pronto a pugnalare, a distruggere?
Perché, o esseri umani, l'umiliazione dell'altro vi esalta?
Mer
27
Giu
2012
arrabbiata,indispettita,ferita..e......disillusa
oggi mi è capitata una cosa che ha fortemente indebolito la mia autostima e non so come affrontarla...ho 31 anni,vivo in un paese di provincia,ho sempre lavorato,ho fatto la commessa in vari negozi,e in call center...tutti contratti a tempo,purtroppo,ma ho tirato avanti...a inizio anno mi si è presentata la fantastica "botta de culo" di trovare lavoro in paese...quindi non uso la macchina e non devo pranzare fuori casa,tutti i giorni alle 18:30 stacco e dal venerdì sera al lunedì sono libera...insomma...la bazza infinita...MA... c'è un ma...il mio titolare è un uomo anziano,viscido e meschino...che cambia idea ogni giorno e minaccia sempre di chiudere bottega se non si guadagna...oggi,dopo avergli chiesto come si evolverà la mia posizione, cioè se pensa di tenermi o a settembre devo trovarmi un altro posto, ha esordito dicendo "bhè,diciamo che il tuo lavoro è discutibile,non è che hai delle grosse capacità,però sei una bella persona quindi,non sei in pericolo,a fine anno ti faccio il contratto a tempo indeterminato!"....ora...parliamoci chiaro...tra queste virgolette c'è scritto "non sai fare un cazzo ma sei una bella figa,quindi ti tengo" sinceramente,per tutto il culo che mi sono fatta in questi mesi per cercare di portare a termine i compiti che mi erano stati affidati e, attenzione, io non ho mai fatto la segretaria,nè,tantomeno la coordinatrice del personale..e credo di essermela cavata...organizzo gli appuntamenti,i colloqui,tengo d'occhio gli ordini e le fatture,insomma..quello che si fa in un ufficio..mi sono sentita presa in giro...tutto quello che ho fatto fin'ora è stato distrutto in tanti frammenti...e perchè???perchè ho la fortuna di non essere un cesso???bello...grazie. so che c'è gente che ci campa alla grande,perchè sento spesso dire "ah,il ragionier xxxx ha una segretaria che non capisce niente ma la tiene lo stesso...." e ho sempre sperato di non trovarmi in una situazione del genere...mi piace molto questo lavoro,soprattutto perchè è schematico,mi permette di risparmiare e gestirmi...non credo di non essere capace di fare nulla,come lui asserisce,perchè quello che faccio io qui,serve a lui per fare i suoi lavori nei cantieri...gli ho procurato una marea di clienti che hanno comprato,e gli hanno fatto i complimenti per la mia preparazione ed educazione...questa cosa mi umilia terribilmente...so che probabilmente, con questa scusa,in un futuro potrà pretendere qualcosa da me o potrà fare altri apprezzamenti ed io potrei denunciarlo x stalking o molestie, so tutto...e sono pronta anche a prenderlo a schiaffi se ci prova...mi fa schifo quest'uomo,mi repelle,mi fa venire i brividi...è vecchio,pelato,sporco e puzza...parla come se fosse un super imprenditore di una multinazionale e invece ha un ufficio che fa schifo,con la muffa alle pareti,i calcinacci per terra,stampanti,telefoni e pc di 10 anni fa,i mobili cadono a pezzi e i cataloghi hanno la ruggine dentro...non c'è un frigo,non c'è acqua da bere,lo sciacquone del bagno perde e c'è puzza di fogna...non c'è clima nè termo..ed io sto qua dentro 8 ore al giorno 5 giorni la settimana da sola con un ventilatore che sputa,non soffia aria,la sputa...a 800 € al mese...che andrebbero pure bene se fossi in regola...non mi ha manco iscritto all'inps..!!!....non so nemmeno io se approfittare della situazione e mettere meno cuore nel lavoro,galleggiare nell'indispensabile e non sbattermi + di tanto...smettendo di farmi il sangue amaro per un imbecille e succhiargli tutti i soldi che posso...o mandare per aria tutto per non ledere la mia dignità...fermo restando il fatto che non è così facile trovare lavoro adesso...sto continuando a mandare in giro curriculum e a chiedere in giro....poi per di +, quando capita che è in ufficio si comporta normalmente, quando arriva il rappresentante che gli porta gli ordini, mi tratta come una stupida...mi vengono dei nervi... comunque...forse per questo sfogo ci saranno mille interpretazioni...io so una cosa,che mi sento umiliata e ferita...non è bello sapere che lavori solo perchè hai gli occhi verdi e un fisico nella norma e non perchè sei competente in ciò che fai.
e che è meglio che non dico nulla al mio ragazzo perchè sennò lo viene ad ammazzare di botte...
cosa faccio???