Tag: depressione
Dom
17
Ago
2014
sfogho personale
sono un ragazzo di 18 anni che soffre di diabete e dolori al cuore,sono sempre in depressione,i motivi?ora cerchero di spiegarveli..molti potranno dire che sono cose normali..beh per me no non sono normali,in famiglia ci sono molti problemi mia Mamma soffre dei forti ritardi mentali,ci sono molti problemi economici,mio padre fa quel che puo anche se non ha mai fatto mancare niente ai propri figli a sempre cercato di vederci felici, soffro di bullismo dalle elementari e ancora tutt ora,molte volte ho ceduto ma ho sempre avuto la forza di rialzarmi..molti lo vedono normale..con un finto sorriso in faccia..ma quando e solo incomincia a sfogarsi piangendo,arrivano i penseri,i ricordi..ho tentato pure il suicidio molte volte ma dio non mi a dato la forza di farlo..ma il pensiero e ogni giorno sempre più forte,parliamo di un ragazzo che non ha mai fatto del male a nessuno e mai causato problemi,un ragazzo timido,dolce e romantico che ha voluto sempre bene a tutti anche a chi la distrutto,ferito,usato,a tutti.ero anche un autolesionista ma da quello sono riuscito a uscirne.. con aiuti dei psicologi ecc..ho una autostima sotto 0 ma questo non e molto importante..ancora cerco di farmi forza x andare avanti ma credo di aver perso le speranze per tutto,ho perso le forze di rialzarmi...questa e la storia del ragazzo che cercava di lottare per un futuro migliore di questo
Dom
27
Lug
2014
Cosa ne sarà
Mi sento perso, vuoto, inutile. Non sono buono a far nulla, al massimo raggiungo il mediocre e credetemi e quasi peggio che fare schifo. La gente mi giudica ingenuo, testardo, svampito, sono bravi sono loro. Non mi conosco io e gli altri pensano di conoscermi meglio di me. Ho un lavoro che fa schifo, con colleghi che non sopporto, con un capo che fa schifo. Rispetto ai miei coetani non mi sono costruito niente, sono uno sbandato, vagabando, sognatore con la testa fra le nuvole perchè non voglio tenere i piedi per terra su questo mondo. Non sono andato all'università come magari avrei dovuto fare perchè non volevo studiare. Sono il classico ragazzo che a prima vista giudichereste "normale", che sorride, che sembra non avere nulla che non va, con una vita nei limiti. Sono sempre in partenza. Cambio sempre idea, fatico a prendere una decisione, sono la classica pecora nera, quello sempre fuori posto e fuori luogo. Le situazioni più improbabili capitano sempre a me. Hanno tutti dei piani e dei progetti per il futuro, io non so neanche cosa mangerò per cena. Penso a troppe cose, tante cose che vorrei fare e troppe cose diverse, non mi dedico ad un solo preciso sentiero che mi possa portare in una direzione. Non ho futuro. Odio quando mi chiedono cosa voglio fare nella vita. Mi sento un peso, uno che non da soddisfazioni ma crea solo problemi, uno che dovrebbe mettere la testa a posto ma non vuole seguire il gregge. Ho tutto e niente. Non ho nessuno. Da anni mi sento così, privo di senso e certezze. Ultimamente sono scontroso, specialmente con chi non lo dovrei essere e mi sento una merda. Perdo facilmente la pazienza, mi sento meno socievole e preferisco stare tra me e me molte volte. Prima ero diverso, sto cambiando e non so cosa mi stia succedendo. Mi capita spesso di avere crisi insulse di pianto, così senza motivo. Ho pensato di andare da uno psicologo ma non voglio buttare via i soldi. Ho pensato più volte al suicidio e ultimamente ci sono andato vicino, più vado avanti ed è sempre peggio. Poi mi blocco, per paura e penso a quanto faccio schifo. Penso ai miei genitori, a cosa potrei far passare a quelle poche persone che magari ci tengono a me e che non se lo meriterebbero. Penso a come potrei essere un codardo ad andarmene via in questo modo e pensare solo a me stesso. Così mi fermo e ritorna tutto a scorrere come prima fino alla prossima crisi. Ho paura, ho paura che possa perdere il controllo la prossima volta. Cerco e spero in una svolta, in un cambiamento che possa arrivare il prima possibile, ma sono abbastanza pessimista. Non so cosa sto facendo, non so perchè sto scrivendo e vomitando tutto questo su un sito trovato a caso su internet. Chissà magari così facendo posso alleviare qualcosa... già.. chissà...
Ven
18
Lug
2014
Odio mia madre.
"Ma lei ti ha messa al mondo!" Beh, se doveva trattarmi come se fossi merda, tanto valeva evitare di farmi nascere.
A lei piace, a lei diverte.
Immagino che si diverta, una mente cinica come la sua non potrebbe non divertirsi.
Non credo che nelle sue vene scorra sangue, m'immagino sempre che nelle sue vene scorra la perfidia. Non hai mai provato pietà per nessuno, mi ha sempre trattata come se fossi spazzatura e non fa altro che rinfacciarmelo.
Il tutto è cominciato quando ho iniziato ad accumulare un po' di cervello. Sembra strano detto così, ma in effetti è vero. Da piccoli non siamo pienamente capaci di ragionare, bisogna dirlo. Però poi arriva l'adolescenza, un periodo molto incasinato della nostra vita, bisogna dirlo. Non sappiamo chi siamo, cosa siamo, cosa vogliamo e perché lo vogliamo... ci inventiamo scuse per essere depressi e spesso cadiamo nel ridicolo.
Ho 14 anni. Non sono depressa o cosa, non mi taglio e non carico le foto su Tumblr (come a quanto pare va molto di moda oggi). Vorrei solo vivere una vita normale, crescere, studiare, godermi gli ultimi momenti con la mia famiglia prima di laurearmi e andarmene.
Ma come posso godermi i bei momenti con la mia famiglia se di bei momenti non ce ne sono? Che cosa dovrei ricordarmi se non c'è nulla di bello da ricordare? L'unica cosa che ricorderei sarebbero solamente lacrime.
Lacrime, lacrime, una montagna di lacrime versate ogni giorno, gli occhiali appannati e la mancanza di voglia di pulirli, la schiena dolorante, le guance rosse, l'orecchio squillante e ogni volta che provo a toccarmi la testa, provo solo dolore.
Io sono un rifiuto, sono feccia, sono da collegio.
Da quando facevo la prima elementare, a scuola sono sempre stata la più brava e non lo dico per vantarmi, ve lo assicuro. Ottimi voti in tutto, le insegnanti ammiravano sempre le mie doti, le mie alte capacità di comprendere e di ragionare.
E credo che sia questo il problema.
Le persone con un basso quoziente intellettivo come mia sorella (è più grande di me di 3 anni) invece sono quelle che non hanno mai problemi con la famiglia. Lei è la figlia perfetta, lei non è un "animale", non è una "bestia" come la sottoscritta. E sapete perché? Perché non è capace di ragionare.
Forse sto facendo io la perfida, ma io dico le cose come stanno, a differenza di mia madre, di mio padre e di tutti gli altri. Gli altri fingono e si approfittano degli ingenui. Giustamente, ingenua che è lei, non è capace di ribellarsi alle ingiustizie, molto probabilmente perché non riesce a notarle. Lei crede che non ce ne siano. E' tutto rose e fiori.
Io invece le noto. Le noto eccome.
Ed è per questo che vengo punita, sostanzialmente. Guai a me se mi lamento di mia madre o di mio padre, loro sono santi. Ogni volta sono costretta ad arrendermi al potente ed è la cosa che più in assoluto odio fare.
E' bello quando dalla nostra bocca esce una frase intelligente, è bello vedere in quell'attimo prima di ricevere lo schiaffo la faccia stupita dei nostri genitori.
E' brutto vedere come anche tuo padre, che hai sempre difeso ogni volta che tua madre lo accusava di essere un uomo inutile, sia così aggressivo e brutale con te. E ovviamente tua sorella, che è sempre restata dalla parte di tua madre, si unisce al duo e così diventano un trio.
Un trio di persone stupide, ecco cosa sono i componenti della mia famiglia. Sentirsi l'odio di tutte queste persone addosso ogni singolo giorno fa male, fa davvero tanto male. Diventa impossibile combattere, ormai l'unica cosa che rimane da fare è arrendersi. Sto ancora cercando di capire.
Il problema sono io o loro?
...non sono io, vero?
...vero?
Beh, vado ad ascoltare "Mad World" in loop, una canzone splendida. C'è anche nel film "Donnie Darko", ce l'avete presente, no?
Se non mi rivedrete più, è perché la mia famiglia ha deciso di togliermi il computer.
Scusate se a tratti sono stata parecchio ridicola, non ho neanche ricontrollato il testo.
Beh, arrivederci.
Gio
12
Giu
2014
Forse sono sbagliata io
E' un anno che tutto mi va male. Non ho finito la scuola per colpa di professori sbagliati, una scuola dove per concludere qualcosa devi mandare tua madre a leccare ai professori.
Sono grande, coi ragazzini 3 anni più piccoli mi vergognerei. Non ho trovato lavoro per frequentare una scuola privata ed è un anno che non ho mai smesso di cercare. In più la casa è invivibile da quando è stata aperta una moschea illegale nel garage sotto casa. Rumori a tutte le ore che ti assillano e peggiorano il tuo stato d'animo.
Non lo so se il mio è un principio di depressione, ma mi aggrappo alle cose più piccole e quanto svaniscono è come se la poca, piccola gioia dentro di me svanisse.
E mi riferisco a semplici serate in chat con un'amica. Ma per me sono momenti di totale gioia, svago... poter parlare di tutto, scherzare... non pensare al resto. Ma per lei non credo sia altrettanto importante... per ogni motivo che trova la sera esce. No non per divertirsi con gli amici, la capirei. Ma cene con parenti e genitori, conferenze perché non sa dir no alla cugina, addirittura "volontariato" per servire i tavoli ad una stupida sagra di paese. Per me volontariato sono cose serie, non queste futilitá.
Io le ho spiegato come sto, come mi sento, ogni dettaglio. Sembra non importargliene della mia richiesta di non lasciarmi sola così spesso.
Saremmo dovute partire per un motivo con altre amiche ma non se ne fa più niente. Le ho proposto di partire noi due e basta, per non stare a casa... e lei dice non lo so. Lei preferisce prenotarsi ad agosto un last minute per Londra. Lei...per sé. Quando io più che a dove vado, mi interessa se vado con persone con cui sto bene. Sono delusa, amareggiata, non capisco più nulla! Non so se sono io a sbagliare, ma mi chiedo... posso davvero credere sia mia amica? Sono senza certezze.
Mar
03
Giu
2014
Perchè?
Ma perché non funziona tutto come nei film? Perché gli estranei in metro, invece che limitarsi a guardarti, non attaccano bottone dicendoti che hai un sorriso bellissimo? Perché la frase giusta arriva sempre nel momento sbagliato? Perché non ti capita mai di correre sotto la pioggia, di arrivare davanti al portone di qualcuno, farlo scendere, scusarti e iniziare a parlare a vanvera per poi trovarti labbra a labbra e sentirti dire: ‘non importa, l’importante è che sei qui’? Perché non vieni mai svegliato durante la notte da una voce al telefono che ti dice ‘non ti ho mai dimenticato’? Se fossimo più coraggiosi, più irrazionali, più combattivi, più estrosi, più sicuri e se fossimo meno orgogliosi, meno vergognosi, meno fragili, sono sicuro che non dovremmo pagare nessun biglietto del cinema per vedere persone che fanno e dicono ciò che non abbiamo il coraggio di esternare, per vedere persone che amano come noi non riusciamo, per vedere persone che ci rappresentano, per vedere persone che, fingendo, riescono ad essere più sincere di noi. Più sinceri di come tu sia mai stato.
Mar
27
Mag
2014
Sto precipitando
Ho 24 anni e la mia vita sta veramente precipitando verso il basso giorno dopo giorno, sento di non farcela quasi più a volte arrivo a sera che mi tremano le gambe per quanto sono stanco eppure non riesco a dormire. Premetto che sono uno studente di giurisprudenza e come tale dovrei chiudermi in camera aprire il libro e buttare via la chiave, purtroppo non sono in grado di farlo , non che non voglia ma gli impegni che si sono accumulati in questi anni me lo impediscono.
Ovviamente devo fare una premessa la mia famiglia si può considerare appartenente al ceto medio perciò non ho mai avuto grossi problemi però ora siamo due fratelli con due università da pagare e con la crisi che avanza e per me la situazione è cambiata drasticamente da 4 anni ovvero da quando mi sono iscritto.
ho dovuto trovarmi un lavoro per poter pagare almeno i libri e tutte le spese extra quali vestiti vacanze e tutto ciò che si compra, in pratica oltre al cibo e alla retta scolastica io non peso più sui miei genitori, per altro per tutti questi anni sono riuscito a prendere i crediti sufficienti ad ottenere il rimborso spese di metà retta che consiste in circa 500 euro(in pratica è come se avessero pagato solo la metà degli anni che effettivamente ho fatto fino ad ora).
ora arriviamo al dunque perché fino qui penso sia una storia comune a molta gente, il vero problema consiste nella quantità di cose che devo fare. Ho un lavoro nel fine settimana e qualche sera durante la settimana in pizzeria,gioco a calcio per prendere qualche soldo di rimborso spese, faccio ripetizione ai ragazzi e vi assicuro che non prendo assolutamente un granché! Il vero problema è che tutte questi impegni mi impediscono di studiare e avere una cazzo di vita e per di più sembra che i miei genitori facciano di tutto per farmi perdere ogni tipo di fiducia.
Il vero problema è che trovo m inconcepibile come nessuno riesca a capire che non posso vivere ad un ritmo del genere mentre loro stanno sdraiati sul divano a pretendere e basta.
vi faccio un esempio perché la sto tirando per le lunghe.
mia giornata tipo: mi sveglio ,studio fino a 12.00 preparo da mangiare per mia mamma che torna dal lavoro, alla 13.30 inizio a studiare alle 14.30 vado a ripetizione fino alle 16.3030/17.30 torno studio fino alle 18.30 doccia mi preparo e vado a lavorare e 3 volte alla settimana prima di lavorare ho allenamento , torno alle 25.00/01.00 doccia dormo, tutti i giorni così sabato domenica comprese 7 giorni su 7 tutto l'anno.
giornata di mia mamma: va a lavorare alle 9 finisce alle 12 (ben tre ore per scelta sua da una vita ) torna mangia dorme fino alle 16.00 va a camminare, va in palestra, paga una per stirare paga una per fare le pulizie, scongela due robe dal freezer per cena, si mette sul divano, va a letto.
tutti i giorni dell'anno così intervallati da intensi pomeriggi di shopping.
avete capito qual è il problema? Io mi sto ammazzando di cose da fare e loro pensano solo a spendere soldi per la casa con muretti di cinta da cifre pazzesche, vestiti, viaggi per mia sorella che di lavorare nemmeno se ne parlar poi hanno il coraggio di arrabbiarsi con me perché quest'estate dopo 4 mesi di stampelle e ben 2 operazioni al ginocchio ho annunciato che avendo perso tutta la sessione estiva probabilmente non avrei avuto i crediti necessari per il rimborso, probabilmente non avrei giocato a calcio quest'anno e quindi non avrei avuto nemmeno qui 4 mila euro annui che più o meno mi assicurava, quindi quest'anno morale della favola devo pagarmi tutto io dai libri alla retta al treno e non so davvero come fare, non sto più studiando quando ho un momento libero leggo libri che non vent'anni niente ma leggere mi aiuta a isolarmi, non mi va di stare con nessuno e odio anche la mia fidanzata adesso. Quando esco con i miei amici dopo il lavoro magari loro hanno sempre voglia di fare qualcosa io invece di bere il più possibile non per fare chissà cosa o per divertirmi ma solo per star e è lì seduto in silenzio senza pensieri. A volte quando vado in macchina spero che qualcuno esca dall'altra corsia faccia un bel frontale con me è tanti cari saluti a tutti, almeno avrei finito di farmi tanti problemi.
Io vedo i miei compagni del liceo che iniziano a laurearsi con i loro bei appartamenti a Milano in affitto pagati dai genitori e non pretendo certo di essere come loro nemmeno li invidio anzi mi fanno anche un po' pietà però vorrei solo potermi addormentare una notte avendo voglia che arrivi il giorno dopo e invece l'ultimo momento che assaporo è proprio quello prima di addormentarmi in cui vedo tutta la mia vita che se ne va pian piano e con lei tutti i miei progetti.
ps questo sfogo fa schifo è lungo e sembra una cosa banale ma vi assicuro che la metà della gente che abita questa terra nei miei panni avrebbe già fatto una brutta fine perché di gente che fa queste cose ne conosco ma che le fa al mio ritmo nessuno. Perfino i miei amici a volte mi chiedono come faccia io ad andare avanti così....semplice non ce la faccio.
Mar
29
Apr
2014
La depressione e gli studi mi stanno uccidendo
Sono una 21enne in piena crisi. Da dicembre sono in cura per una depressione che cova in me da anni ormai. Studio una cosa che in fin dei conti amo, e della quale vorrei fare il mio lavoro. Per tutti questi tre anni ho sempre studiato e lavorato insieme, vinto borse di studio, mi sono sempre data tanto da fare ottenendo ottimi risultati. Ho sempre dovuto fare da me, perché la mia famiglia purtroppo non può sostenermi economicamente. Ora sono arrivata alla fine del terzo anno e la malattia è acuta. Non posso andare avanti né tornare indietro. Devo stare ferma e vedere gli altri che si laureano e costruiscono la loro vita, mentre io mi trasformo nel rottame inutile che si diplomerà, forse, fra uno o due anni. Non posso nemmeno trovarmi un lavoro nel frattempo perché le mie condizioni fisiche sono abbastanza gravi e comunque non tutti i giorni riesco a stare in piedi. Mi vergogno a dire che spesso penso alla morte come unica soluzione, ma sì, lo ho fatto. Sono stanca di vivere così, non so più cosa voglio davvero, mi sento delusa e demotivata, delusa da me stessa in primis. Curare la depressione, la malattia quella vera, richiede tantissimo tempo e io non ce l'ho. Chi perde tempo come me perderà tutti i treni. E mi ritrovo così alle 11 di sera a ricordarmi ancora una volta quanto ho sbagliato nella mia vita. Cosa ho fatto per meritarmi tutto questo dolore? Come farò a pagare le tasse da fuori corso? Parlare con i miei è inutile perché li farei solo soffrire. Mi sento lentamente morire dentro, io, che ero così piena di sogni e forza di volontà. Ora di me restano macerie ancora fumanti, e non so se riuscirò mai a ricostruirci qualcosa.
Ven
11
Apr
2014
Lui si è arreso
Vivo da due anni e mezzo col mio ragazzo. Andava tutto bene prima che la azienda chiudesse unicamente per sbatterlo fuori e sostituirlo con un macchinario. Da allora non è più riuscito a trovare lavoro, perchè il suo settore sta morendo a causa dell'introduzione di macchinari, e anche volendo tutti i lavoratori del settore sono marci fino al midollo. Ne ha provati tanti a nero, e tutti hanno cercato di schiavizzarlo oltremisura. Non lo sto giustificando, chiunque rifiuterebbe di collaborare con qualcuno che gli vuole pagare al massimo 500€ al mese e vorrebbe costringerlo ad aprirsi la partita IVA, per la quale devi poter guadagnare come minimo 3000€ al mese puliti se vuoi pagarne le tasse. Che non finiscono neppure sul fondo pensione. Ma non sono io che devo spiegarvi quanto schifosa sia la vita del libero professionista.
Il problema è che lui ormai si è arreso. è depresso e non vuole reagire, passa il tuo tempo giocando tutto il giorno al pc. Non cucina quasi mai e non fa le pulizie a meno che non lo risvegli io. Soffre perchè i suoi parenti lo mettono sotto pressione per lavorare, senza capire quali sono le reali difficoltà. Non vuole fare assolutamente niente perchè dice che alla sua età (36 anni) non può andare a lavorare come cameriere o raccoglitore di frutta e ortaggi.
Risultato? DEVO FARE TUTTO IO. Io devo trovare lavoro e mantenere eentrambi, io devo cucinare, lui dice di volermi aiutare ma poi si siede al computer e non lo fa, non fa mai la spesa, NON FA NIENTE!! Perchè non si rende conto che fa star male ME con questo comportamento?! Non si vuole rendere conto che addossandomi ogni minima responsabilità mi schiaccia e basta, questo non mi sprona affatto! Non usciamo mai, non abbiamo amici, non abbiamo vita sociale, mi sta facendo morire!! Arivo a lavarmi una volta alla settimana pur di non sprecare acqua e risparmiare, non mi trucco e uso gli stessi vestiti da anni, ma mi sembra che tutto questo sia inutile! Sto anche per laurearmi ma mi sembra che anche questo sarà inutile, non ho acquisito nessuna realte capacità lavorativa da questa inutile e sporca accademia di belle arti. Ho già 26 anni (27 tra due mesi) quindi ho solo due anni per trovare uno straccio di lavoro, dopo entrerò nella nauseante fascia di età per cui le aziende non ricevono alcuno sgravio fiscale, quindi non ti assumeranno MAI. Anche lui è in quella fase, per questo non trova nulla. E non ho NESSUNA esperienza lavorativa.
Vi prego, uccidetemi. Non ce la faccio.
Mer
09
Apr
2014
basta
Ho passato anni fa brutti momenti di emarginazione, che ora, spero sia solo un periodo dovuto alla crescita, mi sono tornati alla testa e mi hanno portata ad uno stato di depressione. Sento di non provare soddisfazione per nulla, neppure le cose per cui prima provavo molto interesse, mi sfogo sul cibo, ho preso 12 kg negli ultimi 2 mesi,mi arrabbio spesso con chi mivuole bene e in seguito mi sento in colpa. Sto sempre male.in più una mia "amica" compagna di banco, in seguito a questo orrendo periodo invece di aiutarmi ha peggiorato le cose, mi risponde sempre male, mi fa sentire a disagio, quando vede che sto sulle mie e non parlo (perchè c'è poco da fare, sto male) l'unica cosa che ne deduce è che sono NOIOSA. Questa persona è inoltre autrice di perle di saggezza come "non me ne importa niente degli altri" e in quanto prima della classe, se io mi azzardo a chiederle aiuto in qualcosa che non ho capito abbozza svogliata una frase e fa finta di non capire neanche lei, quando poi prende 9. Questa persona rappresenta la più grande delusione per me negli ultimi 6 anni della mia vita. Non so che fare, già ho pochi amici, ma non riesco a fermare la crescente rabbia nei suoi confronti
Lun
24
Mar
2014
Un trasferimento può far davvero così male?
Salve a tutti, ho un bisogno disperato di dare sfogo a quello che sento perché se non lo facio potrei davvero impazzire.
Da quasi due mesi, mi sono trasferita dal sud al nord Italia per raggiungere il mio compagno che ha trovato lavoro a Milano e per riuscire a trovare un'occupazione anch'io. Purtroppo in questi due mesi, così come da quando ho terminato gli studi, alla soglia dei 30 anni ancora non sono riuscita a cominciare un lavoro perché ho un titolo di studi non molto versatile e cioé ho studiato solo arte nella mia vita e lo scopo era quello d'insegnarla...ma poi le riforme e tutto il resto mi hanno chiuso la strada. In più, se la casa dove ora siamo in affitto fosse stata a Milano, sarebbe stato un po' più facile, ma il monolocale è in un paesino dell'Alto Milanese e sono obbligata agli spostamenti con i mezzi e quindi vengo scartata in tutti queli lavori "semplici" ma che richiedono una presenza in orari non proprio adattabili a quelli dei mezzi di trasporto.
Così mi ritrovo spesso tra queste quattro mura, sola in pochi mq, senza conoscere persona alcuna e quindi senza qualcuno con cui parlare, confidarmi e che possa magari anche indirizzarmi e comincio ormai a comportarmi in un modo che mi fa paura: piango spesso, ho perso la voglia di fare (così come l'ispirazione, che prima mi teneva in vita e mi permetteva di guadagnare attraverso la realizzazione di quadri su commissione), mi sento un peso economico per il mio compagno (che guadagna non molto e alla minima spesa extra si va fuori budget) e mi manca la mia terra, il suo calore, i suoi colori, le mie compagnie.
Il mio compagno ci prova a farmi stare bene, ma spesso fa l'esatto contrario (son 7 anni che siamo insieme e stiamo parlando di difetti che ci portiamo dietro da allora e che gli ho sempre fatto notare), come farmi sentire solo una persona che gli prepara da mangiare, gli tiene pulita la casa e di tanto in tanto lo soddisfa a letto.
Per di più è diventato molto accondiscendente con i suoi colleghi nonché capi di lavoro e non riesce mai a dir loro di no, anche se questo rischia di fare del male a me..del tipo apprezzare la loro compagnia anziché rompere il muro di silenzio e solitudine che mi circonda anche solo mandandomi un sms...chattare con loro sul posto di lavoro (e non capisco perché lo facciano dato che sono alla stessa scrivania e potrebbero parlare anziché comunicare via skype), oppure decidere di apprezzare tutti, ma dico proprio, tutti i loro interessi che prima nemmeno lo sfioravano e dai quali io ne sono totalmente fuori.
Quasi mi sembra che conversavamo e ci scambiavamo più opinioni telefonicamente nei 4 mesi in cui lui era già salito, ed io ero rimasta a casa dei miei. Ora invece è così soddisfatto dalla compagnia dei suoi colleghi, che quando torna non sembra affatto che gli sia mancata la mia e le sue parole che mi rivolge sono solo l'apprezzamento sulla cena che gli ho preparato o farmi pressioni sulla mia ricerca di lavoro (anche se poi dice che non sono un peso per lui).
Poi, da quando a gennaio è subentrata una nuova collega, una neomamma, ex attrice, un po' più grande di noi, sembra aver allacciato un bel rapporto con lei accenndendo quindi la mia gelosia, perché ovviamente passa più tempo con lei che con me, hanno interessi simili e certi atteggiamenti di lei mi puzzano..del tipo: non era passata neanche una settimana da quando si son conosciuti che già lei è sembrata super-interessata al mio curriculum vitae dicendo di poterlo rendere più appetibile...per poi, facendomi attendere un mese, darmi solo due consigli sul domicilio e gli hobbies. Ed il mio compagno mi riferisce spesso che questa donna vorrebbe tanto "vedermi" (come s'io fossi un animale da zoo). Da dove scaturisce tutto questo interesse? Ha per caso sondato il territorio con la storia del curriculum ed ora gli manca soltanto capire che aspetto abbia la mia faccia?
Forse mi sto facendo un sacco di film, ma pare tanto una di quelle persone che vogliono farsi piacere a tutti i costi e a quanto pare, dal modo in cui il mio compagno difende a spada tratta il loro rapporto "lavorativo", mi pare che ci stia riuscendo.
Mi sento sola, abbandonata ed in gabbia.
Giù ero in gabbia, senza lavoro e con una pessima (per non dire drammatica) situazione famigliare...ma almeno nn ero sola...conoscevo poche ma splendide persone...e lui era una persona diversa con me, come se l'aria di Milano avesse svegliato una parte di lui che non conoscevo.
Sono cosciente che provare tutto questo dolore non mi porterà da nessuna parte, ma non riesco davvero ad uscirne...un tempo forse ce l'avrei fatta, ma nella vita ho subito così tante legnate e a partire da un'età così tenera, che adesso mi sento come attaccata ad un filo e le circostanze han già le forbici pronte per tagliarlo.
Iscriviti!
