Tag: tristezza
Lun
02
Set
2019
Senza Titolo
Mio padre vuole obbligarmi a fare una facoltà che odio. Ha una mentalità chiusa, ed ha parecchi problemi a livello psicologico. Pur di non mandarmi a studiare fuori vuole obbligarmi a frequentare una facoltà che non mi piace e che non sento mia. Ho provato a convincermi che in fondo fosse bella, che facesse al caso mio, ma non ce l'ho fatta. Non posso iscrivermi e fargli buttare soldi con la consapevolezza che non riuscirei a portare a termine gli studi. Piuttosto, visto che non è disposto ad ascoltarmi, preferisco rinunciare. Ho passato tutta la vita nel mio paesello, pieno di bigotti ed ipocriti. Ho visto mia madre ammalarsi, non uscire più di casa perché diceva di vergognarsi per Dio sa solo cosa. Non posso continuare a vivere in questa casa, ma di opportunità lavorative qui vicino non ce ne sono ed oltre i miei genitori sono completamente sola, non ho nessuno. Non ce la faccio più, sono disperata.
Lun
02
Set
2019
NON VIVO PIÙ
Semplicemente, non trovo più le forze necessarie per andare avanti.
Sono sempre stanca, sempre di cattivo umore.
Ho solo 20 anni ma vivo una vita da novantenne.
Gio
29
Ago
2019
Non capisco che cazzo stia succedendo
Pochi giorni fa sono andata a trovare un amico, conosciuto su internet, che sta parecchio distante da dove abito io. Ero curiosa sia di visitare la sua città, sia di conoscere lui di persona. Così mi sono fatta 6 ore di autobus (pagato un occhio della testa, e come se non bastasse per prenderlo ho dovuto fare 3 km a piedi, da sola e alle 4 del mattino verso la stazione, chiaramente posto malfamatissimo) e ci siamo incontrati. Caratterialmente è apparso abbastanza diverso da come parlava in chat, ma non ci ho fatto molto caso, e nonostante a volte mi sentissi un pochino a disagio (inizialmente sono timida e parlo poco), in poco tempo non ci ho più fatto caso e sono stata molto bene. Sembrava leggermente distaccato, ma abbiamo chiacchierato lo stesso volentieri. Abbiamo passato parecchio tempo insieme perché dovevo andarmene il giorno dopo di mattina presto. Premessa: io pensavo di andarmene il giorno stesso, di pomeriggio/sera, ma lui mi aveva detto che a questo punto mi conveniva rimanere la notte, e così ho fatto.
Ebbene, cosa succede?
Succede che il giorno dopo mi accompagna a prendere il treno, ci salutiamo e bella festa fatta. Non lo ho quasi più sentito. Ha smesso di rispondermi e non si è fatto sentire per tutto il giorno, poi quando mi ha magicamente riscritto (per sapere come fosse andato il viaggio dato che "oh, alla fine non te l'ho chiesto") è rimasto freddissimo e distaccato per tutto il resto di una conversazione tirata là, a caso, tanto per.
Ho speso una barca di soldi per andarlo a trovare, mi sono fatta due notti in bianco e 12 ore di viaggio per ricevere questo trattamento e zero spiegazioni? Ma che cazz?
Forse sto esagerando, ma a me la cosa sta facendo stare parecchio male da quando son tornata e non riesco nemmeno a chiedergli se sia successo qualcosa. Boh
Mer
28
Ago
2019
Con un uomo 30 anni più grande
salve a tutti , non so più cosa fare e sono estremamente confuso , ho scoperto che la mia ragazza prima di mettersi insieme a me (lei ha 30 anni ) ha frequentato e si era pure innamorata di un uomo che passava i 60 di anni ! La amo moltissimo , sono pazzo di lei e so che dovrei rispettare il suo passato ma questa cosa proprio non riesco ad accettarla , ultimamente il pensiero mi tormenta a tal punto che se vedo un uomo anziano mi innervosisco ... è normale secondo voi questo mio comportamento ??
Lun
26
Ago
2019
Per caso sarebbe vergognoso...
Secondo voi è vergognoso il fatto che io laureata, disoccupata, che abbia inviato curriculum a destra e a sanca ma non abbia mai avuto una possibilità seria, e ora abbia accettato un lavoro umile che comunque mi permette di avere 13esima, ferie e malattia? La paga non è tanta ma almeno mi permette un'indipendenza? Tutti mi guardano male, mi dicono che preferiscono essere disoccupati, però io ho bisogno di soldi che posso fare?
Ven
23
Ago
2019
Senza Titolo
Non c'è giorno che passi senza che mi rifugi nell'idea di iniziare una terapia con uno psicologo. Non l'ho mai fatto, è un pensiero che ho sempre e solo tenuto per me, un po' come un'ultima spiaggia. Sono sempre stata abituata ad aiutarmi da sola, da brava introversa, ma infondo sento di dovermi affidare a qualcuno di competente per evitare di fare macerare i miei pensieri dentro la testa. Sono consapevole che ciascuno di noi tende a ripetere dei meccanismi ormai innescati e di cui non ci accorgiamo, che ci portano a ripetere gli stessi errori e vedere le cose sempre in una certa maniera. Forse avrei bisogno di un amico, di qualcuno che mi ascolti e mi comprenda fino in fondo. Qualcuno di cui mi fidi e a cui affidare i miei pensieri. Una persona a cui rivolgermi quando va tutto male e che ci sarà sempre per me, ma per davvero. Quanto può essere squallido parlare qui? Sentire il bisogno di comunicare agli altri così, perché non sappiamo fare di meglio e perché probabilmente siamo consapevoli che nessuno di ascolterebbe come vorremmo. Io non voglio vivere tutta la mia vita così. Ogni giorno sogno una vita diversa, poi mi sveglio ed è tutto uguale. Io sono uguale, i problemi sono uguali, i pensieri sono uguali e anche la mia incapacità di instaurare rapporti e conoscere gente che sappia guardare oltre la mia corteccia, è uguale. Come si esce?
Ven
23
Ago
2019
Come si ritrova la luce?
Ogni mattina mi sveglio di cattivo umore, per il semplice fatto di avere aperto nuovamente gli occhi. Un altro giorno che comincia, con i suoi affanni, con i pensieri. Un altro giorno in cui non ho la forza e probabilmente anche il coraggio di cambiare la mia vita. Ho paura, mi sento stanca, debole, non in grado di ricominciare altrove la mia vita da sola con tutte le difficoltà che comporta. La cosa che maggiormente mi preoccupa sono le crisi di panico, una cosa a me del tutto sconosciuta fino a qualche anno fa, che ancora non ho imparato a gestire. Ho paura che qualche giorno potrei fare qualcosa di estremo, perché so che in periodi di forte stress si ripresentano e ormai vivo con il terrore perenne di trovarmi a lungo sola senza una persona cara che, eventualmente non so come, potrebbe calmarmi. Ad aumentare le mie paranoie l'idea che la mia vita, nonostante sia caratterizzata quasi unicamente da diffidenza, solitudine, ansia, rabbia, nervosismo e senso costante di incertezza sotto quasi tutti i punti di vista, può solo andare a peggiorare perché sulla carta effettivamente (forse solo all'apparenza) gli ingredienti di una vita normale ci sono tutti. Ma io non so come darmi aiuto, sento di stare affogando, ma non riesco a muovermi e non riesco a salvarmi. Il fatto di non avere praticamente punti di riferimento mi angoscia e deprime. Questi pensieri li tengo per me, quando ho cercato in minima parte di introdurre un discorso con qualcuno che facesse intravedere un mio disagio interiore, il mio "grido di aiuto" è rimasto inscoltato. Vorrei solo trovare qualcuno a cui appoggiarmi, che mi aiuti a superare questo momento buio che dura ormai da troppi anni, ma non sono più capace di avere rapporti umani. Mi pesa tutto, mi annoia parlare, mi deprimo facilmente e non avrei neppure la forza di sostenere una delusione qualora dovessi aprirmi con qualcuno. So e sono consapevole del fatto che dai problemi non si fugge, e soprattutto, che dai problemi ci si tira fuori da soli. Ma sono stanca di lottare sola contro il mondo, vorrei solo un sostegno anch'io, qualcuno che mi aiuti e mi guidi verso la fine di questo tunnel. Vorrei solo trovare il mio equilibrio, una vita senza costanti sofferenze e delusioni. Esiste?
Mer
21
Ago
2019
Rapporto con i genitori
Mi chiedo quasi ogni giorno che cosa abbia fatto di male per essere trattata così. Mio padre è un violento che picchiava mia mamma, le sputava addosso e le diceva le peggio cose. Da quando si sono separati, ha cominciato a fare praticamente la stessa cosa con me, come se io non fossi una persona autonoma ma fossi la sostituta di mia mamma per sfogare tutta la sua frustrazione. Ho 20 anni, ho “perso” un anno di università perché volevo rendermi più indipendente, sono sempre stata molto brava a scuola, non ho mai dato problemi ai miei genitori, ogni giorno cerco di essere educata e gentile con tutti e cerco di dare il massimo in tutto quello che faccio. Non ho mai chiesto soldi per un cellulare alla moda o per un pacchetto di sigarette, al massimo per andare a fare la spesa. Da quando ho cominciato a frequentare l’università ho sempre lavorato e oggi sono indipendente economicamente. Quando sono stata assunta come addetta accoglienza, sono tornata a casa ed ero felicissima di quella piccola soddisfazione che mi ero tolta. Mia mamma mi ha risposto “ma sì tanto voglio vederti quanto duri forse una settimana” oppure quando ho detto a mio papà che avrei cominciato a lavorare per pagarmi gli studi, si è arrabbiato tantissimo e continuava a dirmi che non avrei trovato nulla perché non sono capace a fare niente. Per non parlare degli esami universitari, loro continuano a rinfacciarmi il fatto che abbia “perso” un anno e quindi ormai non posso più dire niente. Il mio ragazzo pensa che mia mamma sia gelosa di me, che le dia fastidio il solo fatto che io esista perché pensa che io la possa mettere in ombra visto che è da quando sono piccola che mi dice quanto lei sia brava nel suo lavoro, anzi la migliore nel suo lavoro. Io sinceramente non ho mai pensato a questa cosa perché non riesco a concepire come una madre non riesca ad essere felice dei successi o comunque delle soddisfazioni dei propri figli. A volte mi chiedo che senso abbia cercare di essere buona con tutti se dai miei genitori ricevo solo umiliazioni. Non ho mai preteso lodi o altro, mi accontenterei di non essere umiliata praticamente ogni giorno.
Mar
20
Ago
2019
Help
Sono stufa di tutto, è il periodo peggiore della mia vita, a mia mamma hanno trovato un tumore e dopo due mesi è morta, nel periodo in cui era malata ho perso il lavoro per poterle stare vicino, il mio ragazzo che dovrebbe sostenermi pensa solo a se stesso e mi fa sentire inutile perché senza lavoro(sono a casa da giugno), ovviamente sto già cercando ma per ora nulla.
Il punto è che mi sento più sola che mai. vorrei solo un po' di tranquillità
Lun
19
Ago
2019
Senza Titolo
Sono una ragazza adolescente estremamente timida negli ultimi tempi ho iniziato a sentirmi molto triste, indatta. Non riesco a parlare con persone della mia età, sono senza amici e da un po’ non esco più di casa, non so onestamente cosa fare, so che non sono sola, ho la mia famiglia che mi aiuta, ma io non so come affrontare questa cosa riuscire a parlare con gli altri o uscire... Penso di dover affrontare questo con un psicologo, ma ho paura che questo mi renda più strana agli occhi dei miei e compagni di scuola... visto che già lo pensano.
onestamente non so cosa fare
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