Tag: aiuto
Dom
21
Ago
2016
Non so cosa pensare
Premesso: sono una ragazza di 24 anni lesbica che sta con una ragazza di 22 anni lesbica con un passato da etero.
Non riesco più a capire come fare, la nostra storia è iniziata ad aprile del 2015, io mi ero innamorata di lei senza nemmeno volerlo, uscivo da una storia di sei anni conclusa a dicembre quindi ero ancora un po' scossa forse, di base sono fatta per le relazioni lunghe e con lei eravamo partite che era solo sesso. Dopo tre mesi di prova della relazione a Luglio mi lascia, io ne esco distrutta, lo confesso, accetto la cosa perché la devo accettare e lavoro su di me per due mesi, dimagrisco, non la cerco, lei torna a fine Agosto dicendomi che mi ama che ha fatto uno sbaglio, che nessuno riesce a farla stare bene quanto me. Ci rirproviamo e piano piano la nostra relazione diventa incredibilmente concreta, usciamo la sera, dormiamo una a casa dell'altra, cene, viaggi, insomma costruiamo un rapporto incredibile e con una complicità anche sessuale non inidifferente. Cerchiamo addirittura casa e vogliamo trasferirci prima di Natale 2016. Lei però ha un sacco di problemi, cura la sua depressione va dallo psichiatra una volta al mese e ogni tanto dei brutti scatti e dei brutti litigi vengono fuori. A maggio di questo anno il primo dramma: facciamo un incidente in auto. La mia macchina sfasciata porta una spesa di 1700 euro, per fortuna nessun ferito ne dalla nostra parte ne dal conducente opposto, certo è che in ogni caso l'assicurazione liquida tutto dando la colpa ad entrambi e io mi ritrovo rovinata. Lavoro precario soldi che mancano, il mio posto di lavoro che da Luglio a settembre chiude: un vero incubo che piomba. Inoltre a lei viene una fissa strana: le piacerebbe che le facessi la cacca addosso, la ecciterebbe, ecco che io inizio a impazzire. Sono stitica, non ci riesco, mi imbarazza la cosa e per colpa di tutto questo arriviamo quasi a lasciarci. Ci provo due volte poi arriva l'incidente e si fa prendere da attacchi di panico che obbligano il CSM ad aumentarle gli psicofarmaci. Si abbassa la libido. Non mi vuole più e io mi dispero perché il sesso per me è sempre stato importante, altri litigi, altre crisi fino a che a Luglio non muore suo zio. Li il colpo è duro per tutta la famiglia, cerco di essere vicino a tutti, cerco di aiutarla e un po' sembra farle piacere la mia presenza, ne ha bisogno dice. Passano altri giorni, arriva Agosto, andiamo in vacanza, scendiamo giù dai suoi parenti al sud per fare una vacanza più low cost possibile le occasioni non mancherebbero ma lei continua a non averne voglia. Io ci rimango sempre più male e qualche giorno fa scoppio: non ce la faccio a sentirmi rifiutata. "Sei un mostro, è un periodo, lo stress tu non mi capisci mai" E no qui ti sbagli: io ti capisco eccome, sei tu che non capisci me.
Cosa devo fare? Per riavere il nostro rapporto! A me lei fa impazzire e stiamo costruendo un futuro insieme ma non posso stare con una persona che non mi permette di toccarla. Io la voglio. Voglio scoparla per ore!! Ogni maledetto giorno!
Cosa pretende da me??? Solo che sia il suo bancomat? Vado bene solo per farle regali e portarla fuori. Non so davvero che pensare.
Dom
21
Ago
2016
Buio
Pur essendo una persona estremamente affettuosa ,continuo a sentirmi sola e non amata da nessuno .. I miei non mi capiscono ,pur manifestando le mie paure e incertezze per il cammino che vorrò percorrere nel mio futuro , a loro sembra non importare niente di aiutarmi e starmi vicino con un minimo di supporto morale /affetto.. Mi fanno solo notare quanto sia difficile il percorso che ho scelto e tutti i motivi per cui non posso farcela.
Sono innamorata da ormai due anni di un ragazzo che non mi considera minimamente.e non c'è modo di levarselo dalla testa,comincio a pensare che questa stupida cotta ninni passerà mai
Mi sento semplicemente una fallita. Quello che vorrei è solo un po' di amore da parte delle persone che amo..vorrei essere corrisposta ogni tanto ,vorrei essere felice..mi impegno ogni giorno ,mi faccio il culo per ottenere i risultati che vorrei e cerco di donare amore il più possibile a chi amo..ma quando arriva un po' di luce anche per me ? Dicono che alla fine del tunnel ci sia sempre ,ma questo tunnel sta durando da troppo tempo ..e comincio a temere di non farcela più
Dom
21
Ago
2016
amante mi ha distrutta. ...
Quasi due anni di relazione con un uomo sposato e con due figli. Io sempre in suo pugno...debole...sempre insultata, lasciata, ripresa...ora è di nuovo finita ma non riesco a lasciarlo andare...mi hai uccisa tante volte...insultata...ignorata...sfruttata...scopata...stavo e sto male. E lo sai...rabbia. x me che non riesco ad odiarti e rovinarti come hai fatto TU!!!!!
Gio
04
Ago
2016
E' un vero peccato
E' un vero peccato che non ci sia la sezione "Tristezza" in questa pagina, altrimenti la riempirei, ma capisco che la tristezza non è un peccato. Tutto è cominciato con la fine del liceo d'arte, volevo davvero sviluppare la mia creatività, avevo un certo talento nel disegno, lo giuro, mi piaceva l'arte, il design e avrei avuto delle carte in regola per diventare un bravo disegnatore forse, peccato che a fine percorso smisi di disegnare, i miei prof erano noiosi, incapaci, scorbutici e menefreghisti, arrivato in quarto liceo già non mi piaceva più disegnare per la scuola e tornato a casa dovevo studiare altre materie, uscito dal quinto ero così demoralizzato dai professorie dai miei (che non hanno mai appoggiato la mia passione) che scelsi qualcosa di più conforme, lingue.
Non mi piaceva molto ma il tempo passava, l'idea di un anno sabatico (a lavorare) era stata bocciata dai miei, e allora mi sono buttato su una cosa che non mi piaceva. Risultato: andai a vivere in una città noiosa, piccola, frequentai corsi noiosissimi, con prof bastardi e rigidi che si aspettavano chissà cosa. Dopo un anno mollai, depresso anche a causa dei coinquilini che mi ero trovato, una mi derubava mensilmente dei soldi, me ne accorsi dopo un bel po' perché li accumulava un poco per volta. Mi spostai in un'altra città e ripresi lingue, dopo 2 anni non ce la feci più a studiare cose che non mi interessavano, non potete capire l'inutilità degli esami che dovevo sostenere, dopo 2 anni non avevo dato nemmeno un esame di lingua, solo teoria, cultura generale, geografia, storia medievale, decisi di non buttare più via soldi e per via di mille problemi personali, tra cui problemi di salute smisi di studiare perché ero davvero esaurito. Poi sono andato a lavorare, ora che il lavoro è finito e ho 23 anni (e mezzo) non so cosa fare della mia esistenza. Vorrei essere come gli altri, uno di quelli appassionati di qualche materia, magari qualcosa di utile, che mi faccia essere felice e soddisfatto e con i pensieri tranquilli. Invece non so che fare, è agosto e mi sveglio tardi al mattino, dormo maluccio la notte, non sto male ma quando penso alla mia vita sto da cani. Essendomi spostato di nuovo al mio paesino sono solo, se ne sono andati tutti e in due anni si perdono di vista tanti contatti, si cambia, si cresce. Ora ho questo periodo di transizione davanti, non so dove sbattere la testa. Mio padre ha perso il lavoro da due mesi (era tra i pensieri che mi disturbavano mentre davo esami inutili a lingue). Mi sento davvero giù, non ho uno scopo, non ho amici. Penso a cosa farò da mesi ma niente mi viene in mente, ho paura a riprovarci, dopo due università fallite. Avete avuto esperienze simili all'università?
Ven
22
Lug
2016
Non riesco a chiedere aiuto
Ho sedici anni e sono una persona abbastanza timida. In questo periodo sono parecchio frustrata perché vorrei molto andare da uno psicologo ma succede sempre qualcosa che me lo impedisce. Già ho aspettato io troppo tempo, dovevo andarci già mesi fa ( quando ho passato davvero un brutto periodo anche se ora sto un po' meglio). Quando mia sorella ha fatto presente ai miei che avevo bisogno di uno psicologo avevano pensato di mandarmi da un privato. Peccato che costano davvero troppo, e quindi mi sono rifiutata. So che la mia famiglia ha problemi economici adesso e una terapia non ce la possiamo permettere. Non so perché avessero accettato quella volta, forse pensavano (per quel che ne sanno loro di come funziona la cosa) che in massimo uno/due appuntamenti si sarebbero risolti tutti i miei problemi e sarei diventata una figlia socievole e perfetta. Peccato però che so di avere bisogno di più tempo, loro pensano che voglia andare dallo psicologo solo per la mia insicurezza e timidezza ma non sanno tutto il resto. Poi ero già andata un anno fa dalla psicologa della scuola ma non aveva aiutato molto. Quindi ora che è estate mi ritrovo ad aver bisogno di uno psicologo. Ho pensato che l'ultima opzione è quella di andare al consultorio che però è in un paese un po' distante da casa mia. Devo per forza chiederlo ai miei perché é un casino andarci da sola ma non ho il coraggio. Non ho voglia di dare spiegazioni a loro perché non ci riuscirei. Continuo a rimandare e allo stesso tempo dire a me stessa che ne ho bisogno. Poi ci sono momenti in cui sto bene mentre altri sono in crisi e mi faccio mille problemi del tipo "magari non servirà a niente, sarà come è successo con la psicologa della scuola", oppure ho paura di piangere. Si perché uno dei problemi con quella psicologa, oltre a sentirmi non capita e non presa sul serio, era che raccontando quelle poche cose che gli dicevo mi veniva da piangere. Non ho mai pianto ma mi venivano le lacrime agli occhi e la psicologa faceva finta di niente e mi lasciava parlare. Era veramente imbarazzante e già dopo la prima volta non volevo più andarci. Lo so che è normale piangere in questi casi ma io non voglio. So che se andrò da un nuovo psicologo la storia sarà probabilmente la stessa. Mi sentirò a disagio, non riuscirò ad aprirmi e finirò col trovare la cosa frustrante e quindi vorrò smettere. Mi son già venute le lacrime agli occhi solo scrivendo sto testo.È quello il problema. Vorrei trovare un'aiuto stabile per riuscire a tirare fuori tutto e risolvere o almeno migliorare i miei problemi. Vorrei sentirmi capita e sostenuta. Ma è davvero tutto molto complicato e forse non sono in grado di affrontarlo. A volte sento il bisogno di mettermi in moto per migliorare la mia vita ma poi vengo bloccata dalle mie solite paure. Ho paura di tutto e sinceramente se continua così ho anche paura di quanto potrà andare avanti questa storia.
Mar
05
Lug
2016
Consigli!
Cosa fare durante un'estate intera? Beh le cose che si possono fare sono molte, ma quando non si hanno amici? Ho litigato con la mia migliore amica da un bel po', un'altra amica è partita e starà via per molto e l'ultima amica che mi rimane è sempre impegnata con un sacco di attività (è abbastanza popolare quindi nel tempo libero esce non solo con me ma con altre persone). Quindi io che faccio?! Mi sento patetica a scrivere queste cose ma ho davvero bisogno di sfogarmi in qualche modo. Sto cercando di "ravvivare" la mia estate ma purtroppo non ho idea di come fare anche perché non sono la persona più estroversa del mondo... Fino a quando la mia amica non è partita uscivamo spesso, mare e piscina, la sera...ma adesso sono da sola. E poi mia madre che continua a dire "ma non esci mai!"
Non so più cosa fare! Già magari essendo più grande avrei avuto più scelta, potevo andare dove volevo anche da sola ma ho ancora sedici anni, se esco per la città da sola vengo considerata come una sfigata.
Ven
01
Lug
2016
Aiutatemi perfavore...
Ormai è da un anno che sto con la mia ragazza...le cose non è che vadano male ma non sento più quello che sentivo una volta...penso di non amarla più, non riesco a far ordine nei miei pensieri, un'ora fa volevo lasciarla e ora ho appena finito di piangere...non so che fare
Mar
28
Giu
2016
Cioè, ora ditemi voi!
In chat mi dice:" Ti prego almeno tu parla come mangi, fallo per me!", e subito dopo mi chiede
"Come ti chiami?"
Quindi io lo accontento e glielo dico: "Fara!"
"Che bel nome particolare che hai!"
Ed io "Fi lo fo, grazie!"
E quello ride e mi riempie il telefono di faccine!
Ma che caz ridi? Dico, ma che ci farà da ridere? Booooooo!
Allora ditemi voi commentatori del fito , cioé mi piace tuttora per com'é, per come penfa, ma fecondo me non é tanto appofto con la tefta! cioé, ora ditemi voi, caz ridi! Ma oooooo! ma chi ti conofte! Ma che FTRONZO!
Dai fecondo voi che capite tutto, é normale uno cofì?
Grazie, Fara! :-(
Lun
27
Giu
2016
Senza Titolo
Ciao a tutti. È la prima volta che scrivo in questa pagina. Mi sono iscritta mesi fa, ma solo adesso ho capito che da sola non riesco ad andare avanti. Mi rendo conto che sono stata io a cacciarmi in questo guaio, ma non sono capace di uscirne fuori. Problema numero 1: non riesco a studiare, non mi mancano molti esami alle laurea, e se mi metto sotto so che con molte lacrime e molto sudore riuscirei a laurearmi. Ma non ci riesco. Sono mesi che sono chiusa in casa, non esco il sabato ( in verità non mi dispiace molto, anzi), trascorro tutta la giornata in cameretta a fissare il libro o al pc a caricare la pagina di facebook. Non sono mai stata cosi ( forse un pochino, nel senso che mi riducevo a studiare sempre negli ultimi giorni), però questa volta è diverso: tra un paio di giorni ho l'esame e non ho studiato, non ho voglia di studiare e neanche mi interessa. Se poi penso che essere bocciata a questo esame equivale a laurearmi non più tra un anno ma tra 2 anni ( e sono al 5 anno di università di un corso di laurea magistrale) mi spaventa, ma non abbastanza da farmi studiare. Ho provato di tutto: studiare in biblioteca, studiare da sola, fare almeno una pagina al giorno. Non è servito a nulla. Non trova la motivazione per studiare. Allora penso ai miei genitori e ai sacrifici che hanno fatto e stanno facendo, ma neanche questo basta. Ho bisogno di un consiglio, di qualcuno che mi urli in faccia, che mi faccia ragionare.
Qui inzia il secondo problema: non so con chi parlare. I miei genitori mi direbbero solo siediti sulla sedia e non uscire fin quando non hai fatto quel capitolo; ci ho provato, non ha funzionato. I miei amici dell'università, ch già hanno fatto questo esame, oltre a darmi tutto il loro materiale, non possso chiedere altro, mi dicono soltanto bisogna studiare e ripetere... eh! solo che io non ne ho voglia. Le miei amiche, che sto scoprendo non essere veramente delle amiche, nel senso che ho trascorso circa un mese un po' brutto emotivamante e invece di indagare su come stavo, se la tiravano perché non avevo voglia di uscire con loro il sabato sera. ( Quando le ho conosciute, da circa 1 anno, credevo di aver trovato delle amiche con cui condividere eseprienze, invece sembra tanto che abbia trovato solo delle persone con cui uscire il sabato sera, e nient'altro).
Quindi mi ritrovo ad avere un problema, che si potrebbe risolvere semplicemente con una lunga chiacchierata; e che invece mi sta soffocando e mi fa stare male. Ho trascorso gli ultimi 4 mesi a piangere tutti i giorni, perché sento che la mia vita mi sta scivolando tra le mani.
Dom
26
Giu
2016
Madre/figlia
ho 21 anni e non riesco più a sopportare mia madre! Sono la piccola di casa, ma adesso vado all'università e vivo sola per tutto l'anno, esclusi i weekend perché torno quasi sempre a casa e l'estate. Sono una ragazza tranquilla, senza grilli per la testa. Ho buoni/ottimi risultati all'università, sono single, non fumo... Esco pochissimo se non un paio di volte al mese, la sera, per un caffè o una birra con gli amici. Eppure mia madre mi sta rendendo la vita impossibile! È ipercritica...non le va mai bene niente! Ogni cosa che indosso non le piace e pretende di scegliere lei per me. Se voglio uscire devo dirle dove vado, con chi, e se guido io persino che strada prendo e quanto penso di restare fuori. Se squilla il mio cellulare pretende di sapere chi è e cosa vuole: insomma, mi sento un'adolescente ribelle che viene controllata dalla mammina. Io penso che il suo problema sia l'aver avuto figli prestissimo e adesso, che ancora è giovane si ritrova con figli adulti (dai 20 ai 30 anni) e non sa come gestire la cosa perché continua a vederci come bambini. Però questa situazione è diventata insostenibile! Se litighiamo, mette il muso come i bimbi e mi sento di essere tornata all'asilo! Non ce la faccio più!! Come faccio a farle capire che ormai siamo cresciuti e, per quanto i suoi consigli possano essere graditi, noi vogliamo sbagliare con la nostra testa e non deve imporci le sue idee?? Parlo al plurale perché una situazione simile, ma meno esagerata, la stanno vivendo i miei fratelli.... Io, essendo la "femmina", subisco maggiormente gelosie e possessività!
Iscriviti!
