Tag: disperazione

Mer

01

Nov

2017

Mi sono perso, sono a un punto morto della mia vita e non so più cosa fare

Sfogo di Avatar di Capitan AubreyCapitan Aubrey | Categoria: Ira

Oggi voglio confessare che mi sono completamente perso e mi sento a un punto di non ritorno della mia vita in cui vedo solo la tempesta e il naufragio. Non a caso ho scelto questo nickname. Non vi dico quanti anni ho perchè normalmente questo dato viene utilizzato contro di me. Non sono giovane, non lo sono mai stato, per me questa parola è un insulto. Da fuori sembro un ragazzino, ma sin dai tempi dell'asilo avverto una grandissima barriera culturale, esperienziale ed emotiva che mi fa essere un gradino più avanti agli altri ma anche un gradino più vicino alla disperazione e alla solitudine. Dico questo non per fare l'arrogante di turno, ma per esporre una semplice verità delle cose e uno dei noccioli della mia sofferenza. Al mondo esistono persone smart e persone che lo sono meno e non vedo perchè le prime se ne debbano sempre vergognare.

Sono cresciuto in una famiglia pessima fatta di vecchi traumi, urla, divorzi, malattie e morti premature. Ho perso i genitori, che comunque odiavo, e non ho nessun altro parente che non sia affetto da qualche malattia fisica e mentale, che non abbia problemi con la legge o che non viva a 100 km da me. Sono andato a lavorare prestissimo per potermi pagare da mangiare e gli studi in un'età in cui i miei coetanei giravano col motorino e il loro massimo pensiero era il voto che avrebbero preso nella verifica del giorno dopo. Solo con le mie forze ho preso prima il diploma e poi la laurea. Ho passato una selezione difficilissima per una specialistica di economia dove sono iscritto ma che non riesco a frequentare. Ho viaggiato tantissimo, ho raggiunto risultati che avrebbero reso fiero chiunque, ma per me non è mai abbastanza e non mi da nessuna gioia, perchè tanto non c'è nessuno a parte me che vi assista. Ultimamente ho anche l'impressione di non avere più nulla da dire e che la gente tutto sommato mi ignori perchè ha di meglio da fare nella vita, e che io non potrei in alcun modo interessarli o dargli qualcosa in più.

Ho coltivato me stesso con tenacia e spirito di sopravvivenza attraverso libri, corsi di molti generi (perchè sono curioso di tutto) e anche terapie pluriennali che mi hanno aiutato a guardare il mio schifoso passato. Ma non ad accettarlo. Non ci sono riuscito. Non riesco a calmare il dolore che ho dentro, non con le parole, non con la musica e i quadri, non con il sole di un posto esotico, nè con le amicizie o i farmaci.

La mia sembra una storia di rinascita, e invece è una lenta storia di caduta quotidiana. Da fuori sembro una persona normale, magari un po' stralunato, forte, sicuro, un sopravvissuto appunto. A volte gli amici si sono sfogati con me e gli sconosciuti mi fanno fare lo psicolgo. Io nascondo tutta la mia paura, il mio dolore, le idee strane, la mia visione del mondo acuta e sfaccettata...tutto nel retro del negozio. Sono troppi anni che ormai tengo in piedi la facciata del ragazzo intelligente e capace, magari un po' timido e certo molto sensibile, ma uno di cui ci si può fidare. Invece sento dentro di me bollire l'inquietudine e la rabbia verso le radici che mi sono mancate. Vado dove mi porta il vento, dove trovo luoghi di studio e di lavoro. Ma tutto dura poco. Gli amici pian piano si sono allontanati o li ho allontanati io. Non ho interesse per il sesso e questo mi rende una mosca bianca in una nazione che pensa solo a quello. Non mi drogo e l'alcol non mi consola. Ogni tanto mi faccio del male da solo perchè mi rilassa.

Non riesco a SENTIRE nessun affetto, nessun calore da parte degli esseri umani. Per questo passo tutto il tempo in natura sui monti, sulla spiaggia o a fare volontariato con gli animali abbandonati. Mi impedisce di impazzire e mi fa sentire a casa. Credo di essere molto più figlio delle rocce e dei pesci che non dell'umanità. Ma non ho il coraggio di andarmene a fare l'eremita: mi sembra di buttare via la mia vita e tagliare per sempre i ponti con la società, chiudendomi ancora di più in me stesso.

Non riesco più a fare niente. Non trovo un lavoro da mesi e se lo trovo non riesco a tenermelo perchè mi stressa troppo. Non vado a lezione all'università e racconto a tutti che ci sto andando. Che poi, questi "tutti", sono dei tutti fittizi e a distanza. Qualche parente che si informa vagamente su come sto o che chiama solo perchè lo aiuti a risolvere i suoi problemi legali e finanziari eludendo il blocco delle chiamate indesiderate. Qualche amico che non sento più da mesi mi chiama ogni tanto sbronzo marcio. Gli altri sono emigrati, o sono finiti a drogarsi, o hanno finito gli studi e ora pensano solo alla macchina e al lavoro. Qualcuno ha già figli.

E poi ci sono le schiere di conoscenti sui social che pensano che la vita mi vada alla grande. Pubblico un sacco di belle cose sui social, molto profonde e luminose, e infatti piacciono solo a quei quattro aficionados con l'anima più pensatrice e artistica. Per il resto non mi caga sostanzialmente nessuno.

Voglio mollare la specialistica, anche se ho fatto tanto casino per entrarci, ma non so nemmeno a cosa dedicare il resto della mia esistenza. Paradossalmente vado bene un po' in tutto ma non c'è più quel Sogno, quel progetto di vita che mi spingeva avanti pur avendolo cambiato molte volte nel corso degli anni. Non c'è nessuno che mi sostiene. Vivo in una vecchia casa di famiglia sfitta in un paesino di provincia, guardo passare le mie giornate aspettando che accada...non so, qualcosa? Che mi torni un po' di quella ispirazione che mi teneva in piedi e stordiva la mia consapevolezza di quanto sono solo e sbagliato in questo mondo. Qualunque cosa faccia mi sembra senza senso e deludente, inadatta alla mia personalità.

Chi non mi capisce e trova massima gioia nello sbattersi una donna, nel cibo e nel vino, in un lavoro ripetitivo e omologato mi da del narcisista, ovviamente senza capire un fico secco della profondità che possono raggiungere la mia consapevolezza e il mio dolore.

Mi trovo co-proprietario di due case per ragioni di eredità, ma anche pieno di debiti e con zero soldi liquidi sul conto. Ho dovuto accettare che un parente con cui non ho particolari legami mi mandasse dei soldi per gli studi e per tenermeli gli dico che è tutto a posto, che tutto procede, che sì, certo che do gli esami e vanno benone. Ma non è vero, cazzo. Combatto tutti i giorni battaglie contro il suicidio e la mancanza di scopo. E mi sento uno schifo a prendere quei soldi e pagarci il cibo che ho in frigorifero, anzichè l'università, senza essermeli guadagnati come ho sempre fatto in passato.

Mi rendo conto che sto annaspando e giro a vuoto come chi si è perso in montagna. E la vita scorre, il sole cala e io vado sempre più nel panico e continuo a imbroccare sentieri sbagliati, qualunque, pur di marciare convinto su uno qualunque di questi per far vedere che vado avanti.

Ho provato anche a fermarmi per 6 mesi, per un anno, viaggiando e basta, ma non è servito a niente. Ho creato solo più vuoto e ne sono uscito con zero risposte e ho dato fondo a risparmi che adesso potevano servirmi per mangiare o per rifarmi una vita una buona volta. Non so come uscire da questo maledetto loop. 

Voi, e con voi intendo quelli come me, i disadattati, i "troppo" qualcosa per stare bene nel mondo; voi che fate per stare a galla? Perchè siete ancora vivi, cos'è che vi illumina da dentro e vi da la forza di alzarvi al mattino e pure con un sorriso in faccia? Come si esce da questo stato d'animo che nasconde più di vent'anni di sofferenza passata? Come si raddrizza un albero cresciuto storto da sempre, a parte farne legna per il camino? 

Sab

19

Ago

2017

NON SONO NESSUNO

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Ira

DISPERATOHo 16 anni compiuti da poche settimane. Non sono un cazzo di nessuno. Non ho amici, non ho ragazze, niente. Scuola mia mi sta sul cazzo, non la sopporto, per lo stress e per tutto lo schifo; e perche non so stare in mezzo agli altri, perche ho ansia sociale o qualcosa di simile, con chi non conosco della mia eta soprattutto. E quindi ho ansia a stare con quegli scemi che ci stanno la a scuola. Non esco chiramente mai di sera, sto a casa o esco coi genitori e NON ce la faccio piu. Mi portano a scuola dei miei parenti e mi sono quasi un po rifugiato in famiglia, con gli altri non so starci perche mi sento insicuro, non so se sia anche perche sono stato troppo in famiglia e ora non so essere autonomo e ho paura di tutto, non so niente. Sono purtroppo sempre un po stato cosi, ed ero sempre stato quello sfigato, ma poi la situazione era cambiata e fino a prima dell'inzio delle superiori, avevo amici nella mia classe delle medie (anche se li, non molti,) e in cortile sotto casa. Che ora non ho proprio più. Ho questa continua ansia e vaffanculo. Gli altri adolescenti sono tutti diversi, li sento completamente lontani, e non mi sento in grado di fare niente che si fa a questa eta, cioe avere amicizie, andare a ragazze, uscire, sballarsi. Non mi sento minimamente in grado di fare nulla, ho questa ansia continua a stare tra altra gente soprattutto coetanei. Sono stato malissimo un sacco di volte, avendo anche vomito o altro e cosi via. Quando vedo gli altri diversi, più li vedo più ci sto male. Odio scuola mia come ho detto e spiegato... Sto a casa coi miei genitori e basta, ho zero amici o vita sociale mia. Mi porta in macchina mio nonno a scuola, non mi sento neanche in grado di prendere l'autobus, più che altro anche perché non so se poi posso incontrare qualche compagno di scuola e allora mi riparte l'ansia magari, nonostante con qualcuno sono riuscito a scambiare qualche parola, ma sono stato ancora impacciato diverse volte, e mi hanno anche preso un po in giro qualcuno per questo, anche se poi mi parlavano ed erano quelli che più mi cercavano, e sono sempre stato io ad evitarli, per l'ansia, per tutti questi problemi del cavolo. Cosi sto diverse volte dai miei nonni durante un anno scolastico, parlo con loro che sono relativamente giovani per essere miei nonni, e con cui ho sempre avuto un buon rapporto; quando vado a scuola in auto a volte mi partiva l'ansia, sara ansia sociale o qualcosa del genere, e allora mi si incoraggiava dicendomi di non pensare agli altri e pensare solo alle materie (materie del cazzo), finche poi mi rendo conto io stesso che sono io che vorrei una vita diversa, avere qualcuno, ecc. Ma non lo so fare. E poi non capisco più niente. A scuola mi vedono fin troppo come quello per bene e bravo ragazzo, corretto, e asociale; solo perché non parlo mai, sto sempre zitto, e sto come ho detto coi genitori, con parenti ecc: e tutta questa situazione a me che ho 16 anni mi fa sentire ad un certo punto male, e quasi in prigione, imprigionato, cosi mi sale una strana voglia di trasgredire, come risposta ad una situazione che mi tiene bloccato e che non so cambiare, di trasgredire di fronte a tutti, alla faccia di tutti. Chiaramente tutto impossibile. Non so più che cazzo fare. Mi faccio film mentali, penso di avere una fidanzata e qualcosa. E allo stesso tempo sento di non riuscire minimamente ad averla perché non sono in grado, mi sento troppo debole per tutte queste situazoni sociali rispetto a tutti i coetanei. A 16 anni non ho mai ancora avuto una fidanzata vera e propria, solo tra le elementari e medie, nel mio crtile, una che non ho mai baciato nemmeno perché eravamo piccoli: a quel tempo, soprattutto nel mio cortile, mi ero sbloccato con tutti. Ora sono l'esatto opposto. Il primo anno delle superiori sono stato malissimo a stare tra gli altri, non ce la facevo più, e ho saltato ogni gita o altro di simile sia il primo che il secondo anno. Pero il secondo anno è di sicuro andato un po meglio, comunque, con qualcuno, nonostante ho avuto sempre ancora ansia, tanta in certe situazioni, ma molto di meno rispetto al primo e ho preso un briciolo di confidenza con qualcuno. Anche se poi alla fine non parlavo mai perché ero impacciato a stare troppo con gli altri eccetera. Questo gli altri me lo facevano pure notare PIU volte e mi dava un fastidio incredibile. Nonostante come ho detto certi problemi li ho sempre avuti, in quanto ad esempio alle elementari per i primi anni ero sempre l'unico che non parlava mai e all'intervallo stava in disparte sempre da solo, finché mi sono sbloccato dopo anni e anni e in 5 ero diventato amico di tanti in classe. A catechismo, quando ci andavo, ad esempio, che non conoscevo nessuno, invece, sono sempre stato zitto, sempre l'unico a tacere sempre, e anche a quel tempo ci stavo male e avevo ansia ad andarci li, perché non riuscivo a trovarmi con gli altri, me lo ricordo ancora dopo anni.Vabbe. Non sopporto scuola mia, ma lascio stare per non aprire un altro discorso DI QUANTO ROMPONO LE MATERIE e di quei cogli**i dei miei professori figli di putt. che odio, nonostante cerco di andare decentemente, ma bho. non sopporto niente. Mi sento impedito a fare qualsiasi cosa, e sono in un mondo completament differente e lontanissimo rispetto a quello degli altri adolescenti della mia eta che escono, vanno a a ragazze, a amici, si sballano, non hanno nessuno di questi problemi, sono autonomi e via dicendo. Io invece ho ansia in qualunque cosa, sono insicuro di tutto, non riesco a fare mezzo passo da solo e a stare con gli altri coetanei ho questi problemi. E' strano in effetti pensare che esista uno come me. Forse in realta nemmeno esisto

Ven

14

Lug

2017

3 anni d'inferno

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Gola

Sono passato 3 fottuti anni da quando ho cominciato ad avere problemi con il cibo e con il mio corpo... Tutto era iniziato per una stupida delusione d'amore e una piccola crisi d'identità, per concentrarmi su altro ho deciso di seguire uno stile di vita più sano poiché mi vedevo abbastanza in carne e così sono iniziati i problemi. Prima sono diventata anoressica, poi dopo vari trattamenti e cure ho ripreso a mangiare e anche tutti i chili persi...Da qui ho cominciato ad avere attacchi di fame che fino ad oggi sono sempre più prolungati e frequenti anche se poi cerco di tornare sulle mie vecchie orme di anoressica mangiando molto poco e spesso vomitando ciò che mangio. Ora però sto male con me stessa perché non mi accetto e mi vedo brutta e grassa ma so di non poter fare nulla perchè non ho più la forza di combattere per tornare magra e non riesco a smettere di avere questi attacchi di fame nervosa. 

 

Ven

07

Lug

2017

Tristezza infinita

Sfogo di Avatar di pathospathos | Categoria: Altro

Penso di avere qualche problema e di avere bisogno di aiuto. Ormai sono 10 mesi che vado avanti così, mi sento sempre così triste e insicura. Mi sento inutile, non mi sento mai abbastanza per fare niente. Mi sento in colpa per essere così, mi sento in colpa a lamentarmi quando ho tutto, mi sento in colpa per sentirmi sempre triste senza motivo facendo preoccupare le persone che ci tengono a me. Ora in realtà penso che nessuno ci tiene a me perchè non c'è nessuno che provi a starmi vicino o a interessarsi di come sto. Non sono felice della vita che sto vivendo, non riesco a migliorare. Ho solo 20 anni, so che le vere difficoltà della vita sono ben peggiori di queste, ma non credo di essere in grado di affrontarle. Ho ipotizzato di finire la mia vita, ma per vogliaccheria e per la preoccupazione non ho mai trasformato i pensieri in realtà. Però da un po' di mesi ho iniziato l'autolesionismo, in momenti di crisi di pianto incontrollati, ho iniziato ad adottare quel metodo per metterne fine. Mi sento stanca e senza forze, senza voglia. Non so che fare, riesco solo a piangere e a farmi del male e per il resto non so fare nulla, sono inutile e non valgo niente come persona. Sento di avere bisogno di aiuto, non so che fare.

Gio

25

Mag

2017

immigrazione

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Ira

ma perchè dobbiamo essere accoglienti e tolleranti? non possiamo essere un paese di filantropi non ce lo possiamo pemettere noi italiani siamo messi male ci sono famiglie come la mia che non riesce più a fare la spesa alimentare e si priva in continuaznione di tutto! Per non parlare delle aggressioni e furti che subiamo da questa gente che nn ha niente da perdere che ha sempre vissuto alla giornata e il nostro stato e governo si prodiga ad accoglierli pagare vitto e alloggio fottendonese degli italiani che sono sotto la soglia di povertà ma che razza di stato è questo, dovrebbe resuscitare Pertini.

Ven

05

Mag

2017

La mia follia e la mia disperazione

Sfogo di Avatar di TylerTyler | Categoria: Altro

Sono un pazzo in preda ad una lucida follia, cerco spesso di fare tutto quello che non si può, mi riempio la mente con ciò che normalmente spaventa e corro nella direzione delle tenebre. A volte Scelgo una preda e la porto con me;  spesso in una folle corsa in moto, con una guida armoniosa ed al tempo stesso velocissima, oppure con un coinvolgimento, una complicità, fuga dalla solita ruotine; qualsiasi cosa possa emozionare chi stà con me.  Con le donne tutto questo di solito funziona alla grande, ne vanno matte. Ci provo, le corteggio, qualche volta arrivo al dunque altre volte no, ma che importa? Avete mai fatto caso a quanto si emoziona quando, per la prima volta, vi avvicinate lentamente dopo averle spostato i capelli e rimanete qualche istante fermi, prima di baciarla dolcemente sul collo?  Oppure dopo una lunga attesa e mille messaggi finalmente la incontri e la la baci senza dirle nemmeno "ciao"? Avete mai provato a fare tutto questo? io si e non mi basta, non mi basta mai, ne voglio sempre di più. Altre volte sfido chi mi capita sotto tiro, in qualcosa che so, cerco di vincere, di sconfiggere il mio avversario. Ho bisogno di tutte queste emozioni, dell'adrenalina prima di una gara quando a pochi secondi dal via, non sai ancora se stai per vomitare per la troppa tensione o cosa diavolo ti stà succedendo. Poi lo start, ed un'istante dopo tutto si trasforma in una chiara e limpida determinazione, in quel momento sto da dio,  posso esprimere il mio potenziale, raggiungere l'avversario e pressarlo finchè non sbaglia o cade. Devo mettermi in gioco, ma anche perdere va bene, combattere fino alla fine con avversari più forti, non mollare lo stesso anche quando è chiaro che non ho possibilità.Altre volte però vado giu, sprofondo nella mia disperazione; mi chiudo in quel luogo di solitudine fermo nel silenzio accovacciato in terra. Sento di non poterne più. Immagino di morire, di spararmi in quell'istante, non resisto e  piango mentre ripeto le parole "voglio andare via". Via da cosa? forse da tutto quello schifo che ho attorno, da tutti i freni che mi bloccano, tutto quello che mi spegne, dalle regole che devo seguire, da un mondo che in certi momenti mi opprime e mi schiaccia, dalla costante pressione di chi forse spaventato e timoroso cerca di farmi mettere la testa a posto. Vorrei veramente allontanarmi, sentirmi libero, sentire che posso essere io, quello che voglio, che ho sempre desiderato.Dopo poco mi riprendo, grazie anche a Till o Angus e lentamente, risorgo; sono inevitabilmente pronto per un'altra folle corsa assetato di adrenalina nel tentativo di distruggere tutti i miei demoni. 
Chissà se qualcuno di voi può capire tutto questo... tanti pensano non sia vero ciò che scrivo, i miei sfoghi sono così strani. Porzioni di racconti mescolate ad emozioni. Lascio i non credenti nella loro convinzione. So che questa è la mia vera vita, scrivo qui perchè non so a chi raccontarlo e sono stanco di tenere tutto questo dentro di me. È diventato troppo.

Gio

13

Apr

2017

senza via d'uscita

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

ciao nonno, 

non sai quanto avrei bisogno di te in questo periodo di intensa solitudine e dolore. Ho bisogno di sentirti, di parlarti, di abbracciarti. Ho bisogno del tuo sorriso rassicurante. Cosa non darei per riaverti solo 2 minuti.

Ho tenuto duro come mi hai insegnato, sono stata di supporto per tutti ma adesso non ce la faccio davvero più. Sono stata pilastro, adesso sono solo un cumulo di sabbia.

Io verrò da te e non tarderò, me lo sento... anche se ho paura.

Dom

02

Apr

2017

dopo un anno mi manchi ancora

Sfogo di Avatar di distruttadistrutta | Categoria: Altro

E' possibile che tu mi abbia cancellata come il gesso sulla lavagna? Così? Non riesco a capire. La rabbia ha una fine per te? Per quanto ancora vorrai farmela pagare? 

Ti amo ancora o forse pensi che ne ho già trovata un'latra? NO!!!! NO!!!!!!!!!! voglio ancora e solo te.

Pazza vero? Me ne rendo conto, forse davvero perderò la testa, mi manca poco.

Sono ancora qui che ti aspetto dopo così tanta assenza, ma ci sono stata sempre sai? Sono sempre stata ad aspettarti...sempre.

Ho una mezza intenzione di ritornare su quella panchina in cui ci siamo viste per l'ultima volta, in cui sentivo che era l'ultima!

Il prossimo mese è un anno preciso. Se posso e se riesco andò proprio lì. magari lascerò un fiore o un biglietto.

Sono ridotta così,vedi? A ricordarti come si fa con i morti, mentre sei ancora viva. Ma con chi?

Forse tu sei già riuscita a riprenderti e trovare un altro amore. Ti auguro la felicità.

Mentre vorrei essere ancora io l'unico amore per te.

Fino alla fine dei miei giorni....sarò tua...

e tu non lo saprai mai.

 

Ti amo

tua.... 

Mer

25

Gen

2017

Autostima e bellezza

Sfogo di Avatar di akiaki | Categoria: Altro

Salve, ho 19 anni e ormai posso affermarlo con certezza: sono brutta. O meglio, gli altri mi hanno fatta sentire tale fin da quando ero piccola, e ciò non mi ha aiutato ad accrescere la mia autostima. E' morta. La mia autostima è morta e non tornerà più. Però, tornando a me: in effetti avevano ragione. Non sono bella, nemmeno carina, e vorrei tanto essere almeno "normale". E invece no, non ho un viso piacevole. Prima di tutto per il mio naso.

E' lungo, grosso con la gobbetta. (non come le ragazze col nasino perfetto che dicono "omg odio il myo naso!!!xdxd" ahah) Lo odio, mia madre mi ha sempre detto cose poco carine su di esso. Il bello è che vedo persone col naso "peggio" del mio(nel senso magari più lungo. più grosso ecc...Di certo però non per questo le reputo brutte, anzi), a cui non gliene frega niente, quindi diciamo che l'autostima mi avrebbe aiutata molto (e anche avere qualcuno che non sono così male, magari...). Capita, raramente, che ho quei piccoli momenti in cui dico "va be' ma non sono così brutta, al massimo normale ma ci sono certe racchie messe molto peggio". Piango spesso. Non posso rifarmi il naso, e sicuramente ci vorranno anni prima che avvenga. Il problema è questo: tutte, ma proprio TUTTE le ragazze/persone che vedo, le definisco carine. TUTTE. E mi chiedo come sia possibile. Sono tutte migliori di me, in tutto. Truccata o no, mi trovo sempre orrenda. Purtroppo oltre a questo problema, ne ho altri che trascino da anni, e i miei non hanno mai voluto portarmi da uno psicologo. Questo ha fatto sì che mi "arrendessi". Ho paura di diventare pazza...

Come se non bastasse, mi piace un ragazzo.Tanto, forse troppo, da quasi un anno. E' la prima volta che provo un sentimento così forte, e so di non avere speranze, ma non riesco ad allontanarmi da lui. Mi sentirei male anche se non glielo dicessi. Starei malissimo se un giorno dovesse dirmi addio: è l'unico motivo per il quale sono ancora viva. Lui però è davvero carino, e anche se io non sono una persona che guarda l'aspetto (anche perché non me lo potrei permettere)e che considero una persona carina soprattutto per come si comporta con me, mi sento un verme in confronto a lui. ho paura di non piacergli, che andrà tutto male. Ogni volta che guardo lo specchio e vedo il mio riflesso mi viene da piangere, e a volte piango proprio per questo. Ho vrgogna a fare tutto, ad espormi, principalmente a causa della mia insicurezza data dal mio aspetto. Non so più che fare...

Lun

07

Nov

2016

Avrò fatto la cosa giusta?

Sfogo di Avatar di mixadymixady | Categoria: Altro

Ciao a tutti.

Un mese fa ho conosciuto un ragazzo, che qui battezzerò Wiki.

Wiki mi era sembrato subito un bel ragazzo, simpatico e dolce; non mi sbagliai, però scoprii che aveva tanti, innumerevoli difetti.                                                                                                                                                                                             Lo conobbi grazie ad un mio amico di scuola; era nel cortile ,con alcuni dei miei conoscenti, a fumare. Andammo subito d'accordo, così cominciammo a scriverci su Facebook, poi ci scambiammo i numeri e cominciamo ad avvicinarci sempre edi più.                                                                                                                                                                                  Un giorno mi confessò di aver perso la testa per me. Io però gli dissi che ero solo attratta da lui, e niente di più. Il giorno dopo, a scuola, notai che aveva le braccia piene di lividi, e che gli faceva male lo stomaco; così gli chiesi che era successo. Lui mi rispose che aveva sbollito la rabbia, rabbia provocata dal mio rifiuto, andando a picchiare un suo amico. Mi ha detto che lui sbolloscie così la rabbia. Io, che ODIO far del male, ferire le persone, decisi di fidanzarmi con lui, così non avrebbe più sofferto. Andava tutto bene, fino a quando mi diede buca 2 volte nello stesso giorno. Mi disse che il pullman aveva fatto e così era arriavato, con 2 ore di ritardo, nell'uogo dell'appuntamento. Lì chiusi un'occhio, perchè pensavo che ci saremmo visti la sera, come ravamo rimasti d'accordo. Invece mi disse che non sarebbe potuto venire perchè si era fatto male sul pullman. Invece cosa scopro? Che era in giro per i locali con i suoi amici a bere! Mi ero sentita tradita, così non lo chiamai, ne gli scrissi, per 2 giorni.     Dopo questi due giorni mi scrisse se volevamo diventare più intimi. Io, naturalmente, gli dissi di no. E con la frase "più intimi" intendeva di mandarsi delle foto. Allora lui se l'è presa dicendo che così la nostra relazione non aveva senso, e che io non mi applicavo ( cosa che non era vero!). Così decidemmo di chiudere. Io ci rimasi male, perchè in quel mese avevo cominciato ad amarlo veramente.

Dopo una settimana dalla nostra rottura, lui un giorno, a scuola, mi vide abbracciare un'altro ragazzo (che era il mio migliore amico). Il pomeriggio mi scrisse dicendomi che doveva parlarmi. Così andai nell'uogo del'appuntamento e mi disse che non dovevo abbracciarlo perchè io ero solo sua. Poi a cominciato ad offendermi, e quando cominciai ad offenderlo io, mi tirò uno schiaffo. Io cercai di ritirarglielo, ma lui mi afferrò il polso e mi spinse verso di lui, e poi mi baciò! Io riuscì a tirargli uno schiaffio dicendogli che non si doveva più azzardare a rifare una cosa del genere. E me ne andai.

Il giorno venni a sapere che Wiki era finito in ospedale per una frattura alla mano. E mi dissero che se l'era procurata picchiando delle persone. La cosa non mi sorprese.

Dopo tre mesi che non lo vedevo, per via delle vacanze, lo rincontrai, e ripensai al dolore che gli feci.

E' normale che io tutt'ora mi senta in colpa?

Vi prego aiutatemi!