Tag: amarezza
Lun
03
Set
2018
CONFESSIONE
QUESTA LETTERA E’ RIVOLTA A TUTTI COLORO CHE INTENDANO BENEFICIARE DELLA MIA ESPERIENZA DI VITA, IN MODO TALE DA NON RIPETERE I MIEI STESSI ERRORI
Siccome non sarei capace di esprimere a parole ciò che sento, ho deciso di farlo in forma scritta. Mi chiamo ****** e al momento di scrivere ho 21 anni e 9 mesi circa. In questo scritto non voglio raccontarvi dettagliatamente la mia vita, bensì confessare il mio stato d’animo e cercare di capire insieme a voi come sia potuto arrivare ad un livello così pietoso ed umiliante. Dico confessare perché nessuno in realtà mi ha mai conosciuto, sono sempre stato un individuo estremamente riservato e restio a mostrare i propri sentimenti, sebbene non sia affatto sicuro di averne mai avuti. Questa mia incapacità di relazionarmi con il mondo, con i miei simili e di mostrare affetto alle persone care è forse il lato peggiore del mio carattere, nonché la principale causa della mia depressione attuale. Piano piano mi sono sempre più isolato da tutto e da tutti, fino a diventare completamente indifferente a ciò che mi circonda. Non cerco più la compagnia dei miei coetanei o dei miei familiari, convinto che ormai nessuno possa più darmi il calore umano di cui avrei bisogno, ma che in fondo so di non meritare. Ero convinto di poter convivere con la solitudine, di poter indurire il mio cuore a tal punto da non provare più dolore, rabbia e amarezza, ma mi sbagliavo. Gli esseri umani non sono fatti per vivere da soli come dei reclusi o degli eremiti e se adesso soffro a causa dell’isolamento è solo perché ho allontanato tutti quelli che mi erano vicini.
Sono nato da un matrimonio senza amore, probabilmente frutto più di convenienza che di altro, da due genitori ormai quarantenni che forse non si aspettavano neanche più di avere un figlio e che si sono guardati bene dal farne un secondo. Per tutta l’infanzia non ho avvertito queste mancanze, ma durante l’adolescenza qualcosa si è rotto e col tempo ho capito come stavano realmente le cose in casa mia. Non ho mai conosciuto i miei nonni, né quello paterno né quello materno, una cosa di cui mi rammarico molto, mentre le mie nonne non mi hanno accompagnato nemmeno fino all’adolescenza. Per quanto riguarda gli altri parenti, la maggior parte vivono in un’altra regione mentre uno zio vive all’estero. Li vedo e li sento pochissimo. Ci sarebbe anche mio cugino, ma sebbene da piccoli fossimo decisamente più affiatati adesso siamo quasi due estranei.
E’ vero, mi sento estremamente solo: ho pochissimi amici e ormai non so neanche se considerarli veramente tali. Non riesco più a fidarmi di nessuno. La maggior parte delle persone che ho conosciuto dall’infanzia all’età adulta passando per l’adolescenza sono state solo fugaci comparse: a volte mi sono illuso che fossimo veramente amici, ma quasi sempre sono stato smentito dai fatti. Alcuni mi si sono addirittura rivoltati contro, la maggior parte non mi ha mai considerato. Sono stato ignorato e messo in ombra così a lungo da un numero così elevato di individui diversi che a volte mi sono sentito un fantasma, il che si addice bene alla mia attuale vita. Il rapporto con i parenti è ormai inesistente, quello con i miei genitori irrimediabilmente compromesso e non trovo nessuno che abbia veramente voglia e tempo di ascoltarmi, tanto meno di capirmi.
Dicevo dei miei genitori: purtroppo non andiamo per niente d’accordo. Loro ormai mi considerano un fannullone, un buono a nulla, un freddo calcolatore, probabilmente una specie di aberrazione. Sono fermamente convinti che io li odi entrambi, soprattutto mia madre che non mi perdona di averle intimato in un momento d’ira ed esasperazione di andarsene di casa. Ora è lei che non vede l’ora di buttare me fuori di casa. In effetti ci sono stati dei momenti in cui ho provato un forte risentimento verso di loro, ma adesso non posso far altro che ammettere di sentirmi in colpa nei loro confronti e di averli delusi profondamente. Da piccolo, nonostante il caratteraccio, promettevo bene: ero considerato un bambino intelligente e dal carattere forte, che nella vita avrebbe sicuramente fatto strada. Ahimè come si sbagliavano. La mia rovinosa caduta è cominciata a metà del secondo anno all’università. Dopo un inverno dispendioso a causa dello studio mi sono sentito stranamente prosciugato, ho iniziato a studiare sempre di meno, ad auto-escludermi dalle (poche) compagnie che frequentavo, ad evitare conoscenti e “amici”, per poi cadere nel vortice della depressione: la mia vita mi appariva vuota, priva di scopo, inutilmente flaccida e noiosa nel suo monotono incedere, ogni giorno era uguale a quello precedente e a quello immediatamente successivo…mi sentivo inutile e privo di stimoli, uno stupido essere insignificante senza sogni da realizzare e senza niente di interessante da offrire, con una vita grigia e un futuro privo di senso. Allora mi sono guardato indietro e ciò che ho visto mi ha atterrito: analizzando la mia vita a ritroso ho capito di non aver mai veramente vissuto, ma di aver passato i miei primi 20 anni dietro ai libri ad ammazzarmi di studio per sopperire alla mancanza di una vita sociale, di affetti sinceri e persino delle cotte che un qualsiasi ragazzo dovrebbe provare. Tutt’oggi non mi sono mai innamorato di una ragazza, non ho mai provato quelle sensazioni che dovrebbero accelerarmi il battito cardiaco, costringere la mia fantasia a voli pindarici e spingermi a compiere gesti al di là dei limiti imposti dalla mia indole chiusa e rigida. L’unica ragazza per cui abbia mai provato dei sentimenti (ma io stesso non saprei dirvi che genere di sentimenti) non lo ha mai saputo, non ho mai avuto il coraggio di dichiararmi, nascondendomi dietro alle scuse più varie (non le interesso, non è il mio tipo, ormai è passato troppo tempo, siamo incompatibili come carattere, è superficiale…e altre barzellette tragicomiche per nascondere la mia mancanza di palle). Contemporaneamente a queste rivelazioni, mi sono trovato completamente solo: nessuno si era accorto del mio stato d’animo e nessuno ha preso sul serio le mie implicite richieste d’aiuto. Sono finito persino da uno psicoterapeuta per qualche mese, ma non è servito a un cazzo, per lo meno nel lungo termine. Sono riuscito a fatica a rialzarmi, ad andare avanti e a lasciarmi alle spalle tutta la tristezza che in poco tempo mi aveva ridotto ad un miserevole invertebrato, ma il prezzo da pagare è stato alto: sono cambiato, se possibile in peggio. Sono diventato più cinico e pessimista, mi sono incupito ulteriormente e ho perso completamente la fiducia nel prossimo, maturando l’egoistica idea di potermela e dovermela cavare da solo, facendo a meno degli altri. Questa filosofia nichilista e insieme materialista però non mi ha portato lontano, infatti, nonostante i miei voti non siano affatto bassi, riesco a dare pochissimi esami, non ho più la forza di volontà di mettermi a studiare con furore e competitività come facevo una volta, mi riprometto in continuazione di tornare lo studente brillante di un tempo ma all’atto pratico qualcosa mi blocca, mi sento svogliato e inerme, come se non avessi più obiettivi da raggiungere, un traguardo a cui mirare, o semplicemente l’ambizione di arrivare in alto. Non riesco a dare un senso alla mia vita, ho paura di ciò che mi aspetta: riuscirò a laurearmi di questo passo? Cosa succederà dopo l’università? Farò un lavoro che odierò, semplicemente per portare a casa i soldi che mi permettano di sopravvivere? Ma troverò un lavoro, o farò il parassita a spese dei miei genitori? E anche se riuscissi a sistemarmi, cosa mi aspetta? Che prospettive ho? Che senso ha la mia vita? Vivrò e morirò da solo, dimenticato da tutto e da tutti come se non fossi mai esistito? Soffocherò lentamente nel grigiore della mia ridicola esistenza? Avrò mai una famiglia? Dei figli? Una donna che mi ami per quello che sono? Ma chi sono io? Chi potrebbe mai amare un essere insignificante come me?
E così non posso che essere d’accordo con i miei genitori quando mi attaccano e mi umiliano denigrando la vita mollacciona e da mantenuto che sto conducendo, così come devo ammettere che in realtà a loro io voglio bene, anche se non gliel’ho mai detto, perché altrimenti non mi importerebbe del loro giudizio. Vorrei che ogni tanto spendessero parole di elogio nei miei confronti, che mi sostenessero di più e mi abbracciassero quando sbaglio, invece riversano su di me tutte le loro frustrazioni e le loro aspettative deluse. E non ho deluso solo loro, ma tutti coloro che credevano in me: amici come ******* e *******, che mi hanno sempre considerato una persona intelligente e colta anche se io non li ho mai aiutati come avrei dovuto e potuto; le mie maestre e professoresse di italiano di elementari, medie e superiori che mi hanno sempre stimato e apprezzato; le docenti di inglese e francese dell’università, con cui avevo un ottimo rapporto; mio zio, che mi ha sempre considerato come il nipote più giudizioso e intelligente e che si aspetta da me grandi cose; le uniche due amiche che io abbia mai avuto, ma a cui non detti mai l’importanza che meritavano per colpa della mia cecità e grettezza; e tutti coloro che ho fatto soffrire con il mio atteggiamento distaccato e a cui non ho dato l’importanza che meritavano. Chissà se ogni tanto pensano ancora a me, chissà se potranno mai perdonarmi.
In questo ultimo anno e mezzo ho cercato di sfogare la mia inquietudine dedicandomi a cinema, musica, mostre, a ciò che credevo potesse riempire la mia vuota routine, ho provato a rimettermi in carreggiata con tutta la buona volontà che possiedo ma è stato inutile, mi sento più solo che mai, sto perdendo la voglia di uscire di casa e di vedere altre persone, mi vergogno persino di espormi al giudizio altrui: che cosa potrebbe mai pensare di me chi mi vede per la prima volta, ora che sono l’ombra di me stesso, l’ombra di un uomo solo? E chi mi ha conosciuto in passato cosa penserebbe vedendo come sono appassito? Non mi va di parlare di me stesso, perché non ho niente da raccontare e ciò che potrei rivelare non mi piace per niente. Non vado fiero di ciò che sono diventato.
Saltuariamente ho anche pensato al suicidio, ma ho troppa paura di affrontare il dolore della morte e il nulla che mi attenderebbe dopo; anche se la mia vita non ha senso ho ancora la flebile speranza che qualcosa possa cambiare, che la scintilla che una volta animava i miei gelidi occhi possa tornare a bruciare, ma in fondo so che è solo un’illusione.
Se avete letto fino in fondo questa mia confessione spero che possiate imparare dai miei errori e non ripeterli: non crediate di potercela fare da soli, abbiate cura di chi vi ama, tenetevi stretti le persone che vi vogliono bene e non lasciate mai che la timidezza, la scontrosità, i pregiudizi, l’orgoglio o la paura vi impediscano di mostrare i vostri sentimenti, ma soprattutto non chiudetevi egoisticamente in voi stessi per schermarvi dalle intemperie della vita, o diventerete dei fantasmi come me.
Lun
13
Ago
2018
Senza Titolo
Quanto è effimero l'interesse di chi dice t'amo solo per invidia e gelosia, d'esser solo la prima donna, lì null'altro troverà il tuo cuore affranto. Fuggi senza indugi come volpe braccata dai seguggi, se non vuoi travarti ad affrontare meriggi tristi e solitari.
Sab
10
Feb
2018
Solitudine
Salve a tutti, sono un ragazzo di 17 anni. Frequento il liceo, suono pianoforte e chitarra in due diverse band, e inoltre so suonare batteria, basso e canto. Purtroppo a scuola subisco talvolta atti di bullismo da parte dei miei compagni, ad alcuni dei quali evidentemente sto antipatico, ma me ne importa relativamente perché conosco i loro problemi e so da dove proviene la loro cattiveria, uno in particolare è un vero emarginato ( e ho anche provato a lungo ad aiutarlo). Il punto è che sebbene io sia egoista ed egocentrico, ho un grande bisogno di amore, affetto, approvazione e ammirazione. Specialmente queste due tardano ad arrivare. Ho un problema cardiaco, che mi impedisce di brillare nell'ambito sportivo, ho il torace carenato, gli incisivi separati e gli occhi dal taglio leggermente orientale. Sono timidissimo, spesso mi sento incompreso. A peggiorare le cose amo vestirmi sempre elegantemente, anche per nascondere le pecche del mio corpo. Insomma tutto questo per dire che ogni volta che mi trovo vicino ad una ragazza che mi piace, e comincio a fantasticare su noi due, quella se ne esce dicendo che magari le piace il mio amico, una volta addirittura mio cugino, e che io non le interesso. Tutto questo senza nemmeno dichiararmi. IO ammetto di avere problemi caratteriali, sono malinconico eccetera, anche per via della mia infanzia (genitori separati, padre assente ma incombente e madre alcolista e violenta).Insomma non ho mai avuto una compagna, mai un bacio, mai un apprezzamento, un complimento, una carrezza, non parliamo di sesso naturalmente. Mi sento davvero deluso dalla vita, vorrei prendere una pastiglia e addormentarmi per sempre sognando i mondi perfetti della mia immaginazione
Lun
18
Dic
2017
CHE AMAEZZA!! FACCIO CACARE PURE GLI STITICI!!!
Intanto mi sfogo qui ! Sono in un periodo di amarezza infinita ,a me non piace deprimere gli altri e allora facco finta di nulla e me la rido ,ma la verità è che facco veramente schifo mi sento una cacata schiacciata ,secondo me dio si prende gioco di me .. ho il naso enorme sembro mio nonno,sono mezza gobba, ho i denti storti per colpa di una caduta ,e siccome sono dimagrita molto il mio viso è cambiato e le mie tette culo completamente sparite .. ma in compenso sono rimasti i coscettoni a tacchino che ho sempre odiato...in poche parole mi sto deformando . Ho una faccia a cretina e tutti mi ci trattano cosi. L'unica speranza erifarmi tutta come in una chirurgia plastica coreana o andare a fare un programma tv come"Selfy" per sentirmi meglio, perchè, sinno mi sento propio finita ,ma non ho abbastanza soldi. Ma la verità è che io amo la vita vorrei fare tante cose, come scappare con un mi amico,viaggiare, fare l'animatore , la barista,e sballarmi la sera in discoteca e goderma tutta , ma con sta faccia a cazzo nesssuno i prende sul serio e non troverò mai un lavoro vero per fare tutto quelo che voglio.Ma poi mi dico perchè a giro è pieno di ragazze con il naso perfettto e io invece sembro una discarica ???Io potrei fare tutto quello che voglio se avessi una faccia e un corpo più normale,sinno in questo momento mi viene so da dire FUCK! .Scusate non volevo deprimervi ,odio questa amarezza.
Ven
10
Nov
2017
Mi piacciono sempre persone che non conosco
Mi piacciono sempre persone che non conosco, ma che mi attraggono per il loro aspetto (alcuni non sono nemmeno belli, ma mi attraggono per la loro particolarità) e per i loro atteggiamenti. So che il mio è un comportamento superficiale e anche infantile, ma secondo voi da cosa può essere scaturito? Mi succede anche che mi fisso di queste persone per anni interi. Infatti adesso è da un quasi un anno che "mi piace" un ragazzo che non conosco. Questo mio atteggiamento purtroppo dura da un bel po' di anni e io ne sono davvero stanca. So che magari verrà facile a dire le opzioni sono due "o lo dimentichi oppure ci parli", ma mi sento impossibilitata a fare queste due cose. Per la prima mi viene difficile in quanto molto spesso la persona che "mi piace", frequenta la mia stessa lezione e quindi la vedo praticamente sempre. La seconda, sono molto riservata e paranoica, e non riesco proprio a parlare con qualcuno che mi piace, andrei in tilt e mi farei troppe paranoie. Spero che qualcuno sia stato nella mia situazione e sappia darmi un consiglio su come darci un taglio a sta cosa perché la cosa sta diventando imbarazzante per me in quanto non sono una adolescente, ma mi comporto da tale facendo così. E poi perché molto spesso con questo mio atteggiamento mi ritrivo a non avere il coraggio nemmeno di guardarli in faccia oppure di cambiare strada appena li incrocio e così è peggio, perché essendo sciva non riuscirò mai a conoscerli e mai a capire se mi piacciono realmente oppure no
Sab
16
Set
2017
Perché la maggior parte delle persone non riesce ad essere fedele?
Convivo ogni giorno con una brutta situazione famigliare. I miei genitori litigano tutti giorni, perché si è scoperto che mio padre ha tradito mia madre... e appena mio padre fa qualcosa di sbagliato, mia madre puntualmente lo accusa perché è molto frustrata dal quel "tradimento". Questa situazione ha inciso abbastanza su di me, soprattutto perché anche non volendo, mi mettono in mezzo ai loro litigi. Ritornando al discorso dei ragazzi, io alla fine, nonostante abbia quasi 23 anni, l'unica cosa che cerco è un ragazzo che mi voglia bene e che non mi tradisca. Non pretendo che sia perfetto o che sia bello o ste cavolate qua, ho solo bisogno di essere apprezzata da qualcuno. Ho avuto soltanto due relazioni e soprattutto la seconda mi ha lasciato molta amarezza. Il mio ex ragazzo mi tradì con una sua ex ragazza e alla fine, pentito del gesto, me lo confessò... lo perdonai all'inizio, ma nel giro di poco lo lasciai non riuscendo a convivere con quel pensiero. Sono passati quasi quattro anni dal mio ultimo ragazzo, nel mentre ho conosciuto altri ragazzi, ma non sono mai riuscita a costruire un qualcosa in più... appunto per la paura di essere di nuovo presa in giro. Ultimamente ho conosciuto un ragazzo che all'inizio si è dimostrato abbastanza sincero e mi aveva dato anche una bella impressione. Siamo usciti per un paio di giorni e sono stata davvero bene, ci sentiamo anche spesso e penso anche di piacergli e che abbia intenzione di approfondire il nostro rapporto. Era anche arrivato a dirmi che lui non è il solito ragazzo che sta con un ragazza solo per "svuotarsi".. beh, avete capito. Io come una perfetta idiota ci stavo anche per cascare. A parte questo, fino a qua sembra tutto apposto, se non fosse che... da poco ho scoperto che si sente anche con altre ragazze e che incontra ancora la sua ex (nonostante lei abbia anche il moroso). E io sono esasperata. Sto perdendo la fiducia in tutti. Sto arrivando anche al punto di allontanarmi da tutti. Cosa devo fare per fare in modo che un ragazzo apprezzi solo me? Sembra impossibile avere una relazione decente.
Mar
15
Ago
2017
Tanto arrabbiata con lui
Sono ospite a casa del mio ragazzo (relazione a distanza) e questa sera saremmo dovuti uscire per festeggiare ferragosto insieme a sua mamma e ad altri parenti (si passa la notte in spiaggia aspettando l'alba). Per vari motivi sua madre ci fa sapere che gli altri parenti avevano cambiato i programmi ed erano incerti sul da farsi chiedendo a noi cosa volessimo fare. A quel punto il mio ragazzo si è arrabbiato dicendo di decidere noi quello che volevamo fare, che a lui non fregava più niente e prendendosela con me e sua mamma perché nonostante tutto non sapevamo come muoverci e continuavamo a chiedere anche a lui. Nel frattempo il mio ragazzo si chiude e non risponde nemmeno più al telefono quando sua madre lo chiama, tanto che devo essere io a richiamarla ogni volta e ad essere presa a male parole e con brutti modi da lui. Alla fine io e lei parliamo e conveniamo che è inutile andare se lui è tanto arrabbiato. Finisce che io e lui non parliamo per tutta sera, litighiamo ancora e quando gli dico che alla fine è anche (soprattutto) colpa sua se la serata è andata a farsi friggere, lui in tutta risposta mi dice "io vi ho detto che sarei venuto, ma che ero arrabbiato e quindi di scegliere voi. Se tu e mia madre avete scelto di non andare è un problema vostro, cosa vuoi da me? Avresti dovuto saperlo che poi mi sarebbe passata".
Ora io sono qui, a letto accanto a lui che dorme beatamente, arrabbiata da morire. Vorrei davvero tanto picchiarlo. Fargli male. Buttarlo giù dal terrazzo. Sto stronzo. Deficiente che vuol sempre aver ragione. Figlio della merda. Che per colpa sua, oltre ad avermi fatto passare una giornata del cazzo e avermi fatto sentire malissimo (anche nei confronti di sua mamma), mi ha anche tolto la possibilità di poter fare un'esperienza nuova che mi andava davvero tanto di provare. Mi sento tanto delusa, risentita e triste. E forse per voi questo è uno sfogo stupido, ma io mi sento davvero tanto male. Vorrei soffocarlo con il cuscino, lui che mi fa sempre sentire in colpa perché "lo sai che se litighiamo io poi la notte non riesco a dormire". Certo. Si vede come stai soffrendo brutto idiota testa di merda. Le pagherai tutte.
Lun
14
Ago
2017
Scommesse
Scommetto appena ho l'occasione, sempre meglio di beverseli come fa mio papà, mia mamma è morta 20 anno fa, io non ho una vita mia devo sempre pensare anche a mio padre che non esce di casa se non per andare a bere ma siamo così poveri che non va quasi mai, gli compro io la birra e non posso dire di no quando ordina....so che sembra assurdo ma è così.
Io bestemmio tantissimo quando perdo per una partita e non sento che dio mi ama anzi mi vuole far soffrire il più possibile , però non mi ammazzo perché la vita va vissuta fino alla fine nel bene nel male...
Ci tengo a precisare che scommetto sia per passione sia perché spero di vincere qualche volta e quindi avere un po di soldi per fare la spesa e comprare sigarette, visto che fumiamo tutti e due, e gioco poco in base alla disponibilità max 15 euro a settimana
Comunque gli anni migliori miei sono stati gli anni 90 senza dubbio, adesso sembra tutto sbagliato e senza un senso, si vive così anzi si sopravvive, come zombies direi. Non ho da anni una donna e non sto a tormentarmi per trovarne una . Comunque a me piacciono le.mature over 50, io ho 36 anni
In questa era digitale si è perso il senso dell'umanità, mi sembra di essere già morto, di vivere in un periodo vuoto , sempre più nervosismo e cattiveria in giro, una volta fino al 2006 sapevo chi ero e come stare decentemente, adesso colpa anche dei psicofarmaci e della vita abulica non so più niente, non so che senso ha tutto questo.
Grazie se avete letto il mio sfogo e se lasciate qualche consiglio o commento, anche solo per dire che ci sentite come mel
Mar
25
Lug
2017
Ho molta confusione in testa
Ho 21 anni, sono una ragazza molto insicura, con una bassa autostima e molto ansiosa. Ho avuto molti problemi in passato; problemi in famiglia, problemi di salute.. E una cosa che mi ha particolarmente segnato è stato il bullismo psicologico che ho subito durante i tre anni delle medie da alcuni compagni, professori e amiche, ed è una cosa che mi porto dentro insieme a tutti gli altri mix di problemi. Non voglio stare qui a specificare che problemi ho avuto perchè non servirebbe a molto e perchè penso che tutti abbiamo dei problemi e che i miei non sono dei veri e propri problemi. Vado al dunque, ho paura che ultimamente non sto facendo delle scelte giuste e spero che qualcuno sia disposto a darmi qualche consiglio, perchè non so proprio con chi parlarne. Il fatto è che ho un carattere abbastanza particolare e tutti spesso me lo dicono, alcuni in modo positivo e altri in modo negativo, questo mio carettere mi ha portato ad avere poche amiche e soprattutto pochissime relazioni. Una di queste amicizie ancora tutt'oggi mi "perseguita", è un'amicizia nata durante gli anni del liceo che con il tempo e a causa dei cambiamenti è andata a trasformarsi in qualcosa di ben diverso, in rivalità e penso che sia una rivalità più di lei nei miei confronti. Durante l'ultimo anno di liceo un litigio ci portò a separarci e per un anno intero entrambe avevamo deciso di rompere i rapporti. Io in quell'intero anno, dopo il litigio con lei, ho tarscorso un periodo abbastanza brutto.. morì mia zia, morì mio nonno paterno, non fui ammessa all'università, i miei genitori volevano divorziare, inviavo curriculume cercavo lavoro per non rimanere in casa con scarsi risultati, non andavo d'accordo con i miei che non facevano altro che farmi capire che ero una fallimento... In quell'anno pensavo che l'unico rimedio potesse essere il suicidio, mi svegliavo e avevo quel pensiero che mi accompagnava per tutto il giorno. Diciamo che in quel periodo avevo bisogno di un'amica, appunto della mia migliore amica, come io c'ero stata per lei nei suoi momenti peggiori... La volevo accanto, anche solo per dirmi "le cose si sistemeranno, vai tranquilla!". Invece non ho avuto nulla di tutto questo.. anzi, per ripicca si sentiva con i ragazzi di cui provavo simpatia e ci provava anche con i miei bulli (perchè quando eravamo amiche glielo raccontai), fa ridere come situazione, ma alla fine penso che sia stata davvero cattiva. Io non le avrei mai fatto tutto questo. A parte ciò, a Settembre decisi di rialzarmi, di studiare e di scegliere un'università e di cambiare radicalmente vita. Ed infatti ci sono riuscita, sono entrata in università, ho conosciuto tantissime persone, ragazzi e ragazze, sono diventata molto indipendente e soprattutto ho anche trovato un lavoro, giusto per non dipendere totalmente dai miei. A parte questo lei, continua a scrivermi, a chiedermi di uscire, ma ormai la mia testa pensa che lo faccia solo per sapere come va la mia vita e per potermi buttare giù (poi non mi è andato molto giù il litigio e soprattutto penso di provare molto rancore nei suoi confronti), vorrei chiudere definitivamente con lei, ma ho paura. Ho paura, non di rimanere da sola (perchè alla fine ci sono passata e mi sono anche abituata), ma sarebbe una conferma che anche con lei non sono riuscita ad mantenere un rapporto di amicizia e sarebbe una conferma che tutti i litigi passati con le altre amiche sono causate sempre per colpa mia e non loro...
E il fatto anche di non avere dei veri e propri amici, di non essere la solita ragazza che esce il sabato sera o che va in vacanza al mare, in montagna o chissà dove, che rimane chiusa in casa mi porta a vergognarmi un po' di me stessa, anche di passare le festività a casa, tipo Capodanno, Ferragosto... E questo mia vergogna mi fa pensare di non essere nemmeno all'altezza di un ragazzo che mi piace in università e con cui ho solo scambiato uno stupido sguardo. A volte penso che se dovessi avere un ragazzo sarei costretta a dovergli mentire di come realmente vivo, magari anche alla domanda "cos'hai fatto sabato sera?" so già che mentirei per vergogna di dirgli "sono rimasta a casa a fare schifo guardando la tv", perchè avrei paura di un giudizio negativo. Ed è per questo che non mi avvicino a quel ragazzo che vedo in università, forse perchè non conoscendolo penso lo stesso che si meriterebbe qualcuno di meglio di me. Scusate il poema, ma spero che possiate darmi una mano. Per favore non insultatemi, sono abbastanza sensibile e fragile in questo periodo.
Sab
03
Giu
2017
I padri che rompono
Anch'io ho un padre che rompe menomale che sono andata a vivere da sola rompe su tutto sulla mia nuova relazione,sul fatto che da la colpa a me se ho lasciato il mio ex e ci ho fatto una bambina e vuole comandare ancora nella mia se no che putiferio!Finché un giorno l'ho affrontato e gli ho detto le cose come stanno da ora in poi sembrava un toro incazzato con gli occhi fuori dalle orbite mi ha proprio rotto meglio non averci a che fare,evito pure di andare a trovare mamma perché lui.è troppo asfissiante ma che cavolo di padri ci sono mah meglio non averli quando sono così
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