Tag: relazioni

Gio

20

Ago

2015

SORELLA IMPICCIONA

Sfogo di Avatar di B26B26 | Categoria: Ira

Mia sorella è una rompicoglioni ficcanaso. A lei, se si sfiora (letteralmente) il suo cellulare di merda si incazza e te lo toglie subito dalle mani, vallo a dire a lei poi che invece viene e ti guarda la cronologia, le pagine recenti e qualunque cosa possa suggerire una attività su internet. E poi inizia a riccattare e prendere in giro, vuole beccarti in frangrante ed ogni parola è spunto per una colpa nuova che lei ti dona. Porca puttana quanto mi fa incazzare!! E' stronza... abbiamo litigato già ieri perchè lei è pure una bugiarda seriale e rompipalle e dopo aver fatto "pace" ritorna e si comporta spavalda come fosse la padrona del mondo. Vuole leggere il mio diario segreto, vuole sapere cosa faccio in ogni momento... Poi io non mi dovrei arrabbiaare, ma se si tocca solo lei e il suo computer, tablet o cellulare che sia sembra ci nasconda dentro un piano terrorista per quanto lo tiene sotto custodia!!!! Che nervi!! 

Dom

26

Lug

2015

Perchè non voglio restare solo

Sfogo di Avatar di MeaowMeaow | Categoria: Altro

Dicono la maggior parte delle persone infatuate che pur di non perderti, entrano in Friend-Zone. Ma cosa vuoi che ti dica? Quando muoriamo siamo tutti soli, siamo soli nella maggior parte del tempo, non dipendiamo da nessuno per quanto possiamo illuderci. Non ho problemi a restare sola, lo stare con certe persone mi fa male, al cervello... Speriamo che la demenza non sia contagiosa, perchè su questo pianeta siamo pieni di stupidi ed esseri ancora non del tutto evoluti. Ah, quanto vorrei andarmene in un'altra dimensione, in un universo parallelo e starmene li a contemplare sul da farsi. Purtroppo non ho questo potere o per lo meno non ancora. 

Ma adesso che lo spassoso sfogo è terminato vado a distendermi serena e mi lascio trasportare dai pensieri inconsci 

Mar

30

Giu

2015

Non sono nessuno

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Invidia

Sono una nullitàSono solo un'essere grasso, brutto e stupido che sento destinato ad un'esistenza nascosta nei litri di merda che vado creando nel mio cammino. Mentre gli altri lottano per essere soddisfatti , io devo ancora superare la fase dell'accettazione di quel cazzo che sono, del mio corpo, della mia lurida immagine. Ancora sono indietro.
Ancora, come al solito, sono in ritardo.
Forse non è vero nemmeno che sto cercando di reagire . Mi sto solo lasciando sprofondare, con la giustificazione che la vita mi ha colpito in maniera troppo anticonvenzionale per tentare un approccio serio ai miei problemi.
Eccelso creatore di fallimenti, ossessionato dai difetti, perseguitato dalle imperfezioni di una vita che solo ora mi rendo conto di aver vissuto in maniera diversa da come avrei dovuto.Insomma , in maniera sbagliata
Ma non è l'oggetto o la vita passata a preoccuparmi, quanto lo è il soggetto. Sono un soggetto che non merita nemmeno il posto del complemento. Uno che, per natura, non può far altro che sbagliare. Uno che se copia una azione di un altro, non la fará comunque in modo giusto poichè errata non è l'azione ma l'agente.Non importa che vestiti indosso, le cose che dico e come le dico, quello che penso, come mi comporto, qual'è il mio atteggiamento. La mia aura di erroneitá attrae a sè tutto quanto, relazioni comprese come un buco nero da cui non c'è uscita.Sono frutto di un errore, qualcosa è andato storto ed eccomi qui, il massimo elogio che merito e che mi abbia davvero sfiorato nella fiducia del crederci è di essere piu bello del gobbo di notredame e meno inutile dei segnaposti dei cenoni di natale.
Sono nato sbagliato
e adesso questa cosa me la trascino dentro una relazione per la quale mi fermo a guardare solo dal mio lato, quello in cui tutto è perfetto, tutto è limpido... per poi scorciare dall'altro lato e rendermi conto che non ho capito e continuo a non capire un cazzo.con il terrore costante che il rotolo di scotch con cui mi faccio credere di aver tappato i buchi del passato finisca, come finirá presto il sopportarmi della mia ragazza.e allora fingo di essere ancora emotivo, di essere capace di piangere, quando in realtà tutto quello che mi cresce dentro esce come odio verso me stesso e verso chi mi circonda


Fattosta che sono qui, posso contare i miei amici sul palmo di una mano e ora , mentre la gente sorride, parla e festeggia io passa le giornate sul letto a fissare il buio sperando di risvegliarmi in un altro mondo o , chissa, magari di non svegliarmi proprio

Ven

26

Giu

2015

Dove sono gli uomini veri???Doveeee???

Sfogo di Avatar di ArielAriel | Categoria: Ira

Dove cacchio sono finiti eh!? Li ha catturati Gargamella???Li ha rapiti il Bau bau? Dove sono? Io credo che esistano solo in una dimensione parallela alla mia, perchè non ne ho mai incontrato uno! Senza palle e rompipalle allo stesso tempo, pignoli, permalosi, arroganti e insensibili...Chiaramente all'inizio indossano una maschera ma poi inevitabilmente, si dimostrano per ciò che sono! Eppure quando facendo zapping mi soffermo su qualche programma televisivo vedo coppie in cui l'uomo è veramente innamorato della sua donna, l'apprezza per ciò che è  e senza superficialità...Forse dalle mie parti tira una cattiva aria non so...incontro sempre gli uomini sbagliati...e pazienza, rimarrò da sola...meglio così che in cattiva compagnia. Boh, oggi è così, sono delusa e insoddisfatta, confusa e infelice. Buona serata.

Mer

27

Mag

2015

relazioni problematiche

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Io e il mio ragazzo abbiamo 22 anni, stiamo insieme da 2 anni. MAI gli ho proibito, giustamente, di frequentare  o sentire qualcuno (che fossero amici conoscenti o persino ex) e che sono molto più "liberale" di lui in questo (esempi: ha amici e amiche molto espansivi/e, che cercano spesso il contatto fisico, mentre lui fa il muso se dei miei amici mi abbracciano ed è geloso di ogni mia nuova conoscenza maschile). Ne abbiamo parlato tante volte, ma lui si  nasconde dietro spiegazioni come "io mi fido di te, non mi fido degli altri, io essendo maschio posso difendermi ecc" (e questa spiegazione mi dà l'orticaria!). Un'altra cosa che non sopporto è il suo mettere gli amici prima di me! Cioè, se la proposta viene da me, generalmente la risposta è no/forse/ vedremo, il discorso cambia se viene invitato da altri  ! le uscite la sera sono rare, figuriamoci gli appuntamenti per noi 2 da soli, senza i suoi  amici (siamo arrivati a non vederci per  3 settimane, perche se non organizzo io ,lui non sa organizzare) e lui comunque sente prima gli amici, POI me... In un momento di rabbia mentre discutevamo è arrivato a dirmi che io voglio che lui scelga tra me e i suoi amici (cosa mai detta!) e per quanto se lo sia rimangiato mi è sembrato troppo!

Domani mattina parte per lavoro, starà via 2 settimane...e indovinate con chi esce stasera? Non mi va neanche più di parlargliene...

Gio

21

Mag

2015

Parassiti? Momento di riflessione.

Sfogo di Avatar di iAlwaysAskToMySelfiAlwaysAskToMySelf | Categoria: Altro

E' arrivato di nuovo quel momento in cui metto sul tavolo le mie esperienze di vita e me le riguardo, studiandole con attenzione.

Già da un po' penso alla nostra specie, l'essere umano.
Poi guardo il mondo che ci circonda, cosa racconta la storia dei vincitori e fin dove siamo arrivati ora.

Siamo dei parassiti egoisti.
Con quello che sto per scrivere non voglio dire che odio la mia razza, che sono un animalista, che sono depresso, etc.
Semplicemente, credo sia un dato di fatto irreversibile e non credo di essere il primo a pensarlo.

Siamo gli unici ad avere queste forme di relazione sociale, che poi abbiamo imposto a tutto il resto del pianeta Terra.
Imponendo cosa è giusto o sbagliato, senza prendere in considerazione l'interesse degli altri, pretendendo di capire ogni forma di vita.

Gli animali una volta erano liberi.
Nel tempo, l'uomo è diventato il predatore in cima alla catena alimentare, dove l'unico predatore è se stesso.
Pretendiamo di volere il bene degli animali, aiutandoli a non estinguersi o prendendoci cura di loro, quando siamo stati proprio noi, i colpevoli che pian piano, li abbiamo rinchiusi in una finta libertà.
Ad esempio, un cane è costretto a volerci bene, perché siamo noi ad imporgli delle regole che se non rispetta, sa di essere punito.

La politica è l'egoismo fatto a persona.
Tutti combattono per imporre il proprio ideale, pretendendo di volere il bene del popolo, quando in realtà vogliono semplicemente esserne a capo.
Mi ricorda questo episodio di "South Park": youtube.com/watch?v=Pji_IX-UacM
Anche in Italia, come in ogni altro paese, ogni volta ci ritroviamo a votare tra una peretta o un panino alla merda.
Tanto, siamo sempre lì.

La religione è l'egoismo spirituale.
La maggior parte della gente crede nel loro Dio misericordioso, dove insegna che bisogna essere buoni l'uno con l'altro, aiutarsi a vicenda, darsi forza, etc.
Tutto quello che fa, sempre la maggior parte, è pregare.
Credendo che possa bastare a portare un cambiamento nella vita del meno fortunato.
Non dovrebbero dedicare la loro vita, aiutando il prossimo, se vogliono realmente questo bene nel mondo?
Seguono le regole del Dio in cui credono, solo quando fa comodo a loro.

Le nostre invenzioni hanno portato grandi vantaggi al genere umano, che allo stesso tempo sono state la rovina della Terra stessa.
Il telefono, l'elettricità, gli automezzi, etc.
Che sono cose strabilianti, cose che nessuno avrebbe immaginato, ai tempi, potessero accadere.
Ma a quale prezzo? Inutile elencarli.

Quindi, alla fine, se fossi accusato di essere un parassita nocivo per la Terra, che sarebbe meglio fosse spazzato via, come potrei difendermi?
Sinceramente non vedrei nessun modo, è la verità.
L'unica cosa che mi farebbe lottare è il mio egoismo e l'istinto di sopravvivenza.

Sab

24

Mag

2014

Quando l'ira porta alla consapevolezza

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

A volte mi domando perché la gente non capisca che il cosiddetto "amore" non è altro che un palliativo socialmente accettato, quando in realtà non è che la forma di egoismo più raffinata mai esistita.

Sono una persona con difficoltà comportamentali, tuttavia non ho negato, negli ultimi anni, il mio sostegno ad una persona che obiettivamente si poteva categorizzare nell'ambito dei caratteri docili e comprensivi. Una di quelle persone che amano "la bellezza", così la chiamano.

Ebbene, dopo cinque anni di vicinanza, da un giorno all'altro, mi sono state preferite alcune persone che rientrano nell'insieme della sciatteria moderna, ovvero fare le peggiori idiozie in pubblico semplicemente per essere visti, bullare il prossimo, fare uscite di spirito non poi così argute, ed in generale qualsiasi cosa per dimostrare di essere fintamente impegnati di fronte alla vita.

Non riesco a concepire come sia possibile che cali un silenzio tombale di fronte ad un supporto mai venuto a mancare, qualcosa che mi promettevo di dare liberamente e senza asfissiare la persona in questione (mi è stata data conferma per tutta la durata della relazione dell'efficacia del mio aiuto, per poi scadere qualche tempo fa senza preavviso) .

Ho per questo motivo deciso di essere adirata a prescindere da tutto per un buon numero di giorni, salvo poi tornare alla tranquillità, ma perché la salute non mi consentirebbe altrimenti. Non ho limiti di pena per un mondo in cui si promette affetto genuino, ma che poi per convenienza viene rinsaldato o da calcoli subconsci, oppure da soggetti che deliberatamente fuori di testa, ti eliminano dal dì alla notte. Fidarsi di sé rimane unica alternativa.

Scusate la prolissità di questa testimonianza, spero possa essere utile a qualcuno nella stessa situazione. 

Ven

09

Mag

2014

Spero di non essere pazza.

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Sono una ragazza di 21 anni.In qualsiasi luogo o situazione io sia, trovo quasi sempre un uomo/ragazzo diverso che mi ispira intensità o complicità o che in qualche modo mi affascina e immagino sempre di fare l'amore con ognuno di loro (anche se mi limito ad immaginarlo, non credo che lo farei davvero). Non faccio nulla di strano, se non lo conosco mi limito a qualche inevitabile sguardo ricambiato. Se è un amico o un conoscente sono tranquillissima, parlo e mi relaziono normalmente. Però percepisco sempre qualcosa di strano nei loro sguardi. Addirittura, se entriamo in contatto in qualsiasi modo, spesso percepisco elettricità.Ultimamente sto notando che quelli che conosco che entrano nelle mie fantasie, fanno fatica a relazionarsi con me, li sento spesso a disagio o rimangono indecifrabili.Ho il terrore che mi si legga in faccia quello che penso.

Gio

01

Mag

2014

vorrei essere sincera con me stessa

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Accidia

non capisco il mio modo di vivere le relazioni.

sento sempre una distanza, come se dovessi mantenere una distanza di sicurezza tra me e la persona con cui sto. non mi apro mai completamente, anzi: scelgo di proposito le persone sbagliate per non mettermi mai nella condizione  di sentirmi presa.

sono molto individualista, penso sempre che non posso crogiolarmi o abituarmi alla presenza fissa di qualcuno, perchè potrei perdere di vista me stessa.

penso sempre alla realizzazone dei miei sogni, della mia indipendenza, forse finchè non sarò in pace  e realizzata su quetso piano non potrò mai pensarmi in una coppia. ho solo 23 anni e penso che ho una vita davanti e tante cose da fare, e ho una paura terribile di non farcela. 

allo stesso tempo però rimango in una relazione che so che dovrà finire, nel senso che so che c'è di meglio e so che io non voglio stare ancora molto qui nella mia città.  e onestamente non sono una di quella che combatterebbe fino alla morte per una relazione a distanza . mi sto solo passando il tempo?

vorrei essere completamente onesta e capire che razza di problema io abbia.  

Tags: relazioni

Dom

26

Gen

2014

Non riesco ad andare avanti

Sfogo di Avatar di darkarrowdarkarrow | Categoria: Ira

Buona domenica a tutti, è da un po' che non scrivo sul sito perché ero convinta che i motivi per cui incazzarsi si fossero esauriti: in realtà no, ma li ho fatti esaurire io iniziando a fregarmene di molte persone. A settembre mi sono laureata, ho iniziato la specialistica e ho trovato lavoro come interprete per andare in Svizzera e in Germania. Mi sono liberata di conoscenze sgradevoli e sgradite e ho iniziato a uscire in un gruppo di persone con cui mi trovo molto bene, ma non canto vittoria, ho imparato a non farlo. Spero di continuare a trovarmi bene in loro compagnia.

Ovviamente la mia vita sentimentale deve essere per forza un disastro.

Si è fatto risentire tramite un social network un ragazzo con cui facevo l'università quattro anni fa, lui era al secondo anno mentre io ero al primo. Mi è sempre sembrato un ragazzo affascinante, pieno di interessi, fuori dagli schemi, come piacciono a me. Ha persino un blog e leggendo cosa scriveva ho pensato fosse un ragazzo con la testa a posto. Dalle foto sembrava anche un bel tipo. Dal momento in cui l'ho aggiunto su facebook (e vi giuro che me ne pento) ho sempre come avuto la sensazione che ci fosse 'qualcosa' e che prima o dopo sarebbe saltato fuori. Guarda caso alla fine mi chiede di uscire.

Il primo appuntamento è stato un po' un disastro, più che altro perché siamo andati in un pub che frequento spesso e proprio quella sera sono stata coinvolta in un casino in cui c'entravo ben poco. Il secondo appuntamento decido di uscire in 'isolamento': ero un po' agitata, più che altro perché l'uscita precedente mi aveva stesa in quanto a sicurezza, però è andato bene, e mi ha baciata, è stato bellissimo. Siamo usciti un'altra volta in settimana, e un'altra ancora la domenica. Ci saremmo dovuti beccare il sabato sera, durante il quale io sarei uscita con i miei amici, lui con i suoi, ma non garantiva nulla sul vedersi. Non ci sono rimasta bene, lo ammetto...  Però ho pensato che stessimo procedendo con calma, la domenica quando ci siamo visti sembravamo due quindicenni innamorati ed era tutto ok. Io cerco di essere chiara fin da subito che non ho voglia di giocare, che di storielle del cazzo ne ho avute a sufficienza e gli ho anche raccontato cosa mi era successo in passato sul piano sentimentale. Molto probabilmente ho sbagliato a farlo, certe cose vanno rivelate nel tempo, ma il mio desiderio era quello di essere chiara fin da subito proprio per evitare delusioni o shock successivi. Anche lui mi ha raccontato cosa gli è successo, ma è sempre stato sulla difensiva. Qualcosa avevo già carpito dal blog, ha vissuto una storia di due anni e mezzo con una ragazza che poi l'ha lasciato e lui c'ha sofferto tanto il tempo in cui sono stati assieme. Mi ha detto di essere 'lento' nei sentimenti e che aveva problemi a fidarsi delle persone.

Voglio fare la premessa che non sono la ragazza gelosa, ossessiva, a meno che non mi scrivesse lui io non gli scrivevo, non gli ho mai chiesto spiegazioni sul cosa facesse o dove andasse, sono sempre stata sulle mie. 

Criticatemi pure, ma alla quinta volta che siamo usciti ci sono andata a letto... Il desiderio di lui era fortissimo e non ho resistito. E' un errore che non voglio commettere più.

Le volte successive sono un po' scattati i problemi: da quello che mi diceva e faceva capire lui noi stavamo assieme, era gelosissimo, ma a mio dire non si comportava ancora da fidanzato, per nulla, mentre per me non stavamo assieme, anzi, avevo paura saremmo finiti ad essere trombamici ed era l'ultima cosa che volevo. Lo sentivo sfuggente, assente, perché sembrava non volesse entrare nel mio mondo e non farmi entrare nel suo, senza un coinvolgimento effettivo... Gliel'ho fatto notare e gli ho detto che non sapevo quanto disposta fossi a tollerare una cosa del genere dopo quasi un mese... e lui vuole finirla. Alla fine mi abbasso a dirgli di riprovare e dopo un po' di insistenza riesco a farlo ragionare.

Non si fa sentire per tre-quattro giorni, io ci sto malissimo e lo contatto... lui si sente colpevole di ciò che è successo, cerchiamo di parlarne e alla fine decidiamo di uscire a cena... Pensavo si fosse risolto tutto, ma nei giorni successivi, giorni tra l'altro di preciclo mestruale quindi depressa e bisognosa a mille, lui si fa distante... Avevo il cuore a pezzi e sentivo che c'era qualcosa che non andava, era da quella discussione che ero in ansia perenne. Per me stare assieme a qualcuno significava condividere anche momenti no, e nel momento del mio bisogno lui non ha voluto esserci.

Fatto sta che alla fine dopo tre giorni che non lo sentivo gli ho scritto, poi ho voluto chiamarlo (telefonata a vuoto, che ho giustificato dicendo che volevo sentirlo). Quella chiamata mi è costata l'essere lasciata, il giorno dopo mi passa a prendere, andiamo in un pub, e lui mi confessa di sentirsi a disagio, che non voleva più continuare quella relazione, che gli era costata tanto quella decisione perché per lui noi stavamo assieme, che preferiva tagliare i rapporti. Mi ha lasciata con un bacio, dicendo che quello era il suo modo per dirmi 'ciao'. Ho pensato addirittura che fossimo le persone giuste al momento sbagliato, e lui mi ha dato ragione. Tutto questo in un mese esatto.

Non l'ho più sentito per due mesi, non si è fatto sentire per il mio compleanno, per natale o capodanno, io idem. Ho sviluppato delle ipotesi abbastanza veritiere secondo le quali lui penserebbe ancora dopo due anni e mezzo alla ex e non riuscisse ad avere a che fare seriamente con una persona, impegnarcisi emotivamente e fisicamente.

Mi sono fatta sentire dopo aver preso una decisione drasticissima, ovvero quello di cancellarlo da facebook e qualsiasi altro social network di cui condividessimo l'amicizia, perché lui con me non l'aveva fatto, non mi aveva cancellata. Ho pensato che se dopo due mesi il comportamento era questo, non ci saremmo risentiti mai più. Non abbiamo le stesse frequentazioni, non ci facevamo gli auguri, per quanto mi riguarda non siamo nemmeno ex, solo sconosciuti che sono tornati ad esserlo. Non voglio neanche che si faccia più gli affari miei o che mi usi come metro di paragone con altre ragazze. Per me era come una scommessa vinta comunque: se ci teneva avrebbe approfittato dell'occasione per recuperare il rapporto, altrimenti era chiaro che avessi fatto la scelta migliore.

Quando gliel'ho scritto ha accettato la cosa, dicendo che capiva il mio ragionamento che gli dispiaceva essere cancellati dalla vita di qualcuno (ma come, i social network sono la vita di qualcuno?) e che non avrebbe portato rancore. Gli ho detto che non lo stavo cancellando dalla mia vita, tanto il cellulare esiste, ma semplicemente non mi andava di fingere contatti che in realtà non c'erano. Lui si si, hai ragione, ti ringrazio di avermi avvisato. Io: grazie per la comprensione, mi spiace che le cose siano finite in questo modo. Mi è sembrato di essere stata piuttosto diplomatica.

Io ho come la sensazione che non si aspettasse che lo cancellassi, che un po' gli rodesse l'idea che io lo stessi isolando dagli affari miei, non tanto perché tenesse a me, ma proprio per una questione di orgoglio. A quel punto mi ha scritto dicendomi che sarebbe stato ipocrita a dirgli che gli dispiaceva perché si era comportato in un modo da causare meno male possibile.

Mi sono sinceramente incazzata e gli ho detto che se fosse stato chiaro fin da subito il male non ci sarebbe stato. E lui: ma no, ci tenevo davvero, non ti ho mai presa alla leggera, sei libera di credere quello che vuoi, evidentemente non mi sono fatto capire bla bla. Gli ho detto che se avesse voluto farsi capire lo avrebbe fatto, che comunque non potevo andare avanti con una persona diffidente e prevenuta fin dall'inizio, che (ho ripetuto parole sue) è rimasto incastrato nel passato, "chiuso in una tana nella quale si era ficcato lui da solo". E lui: ah ma non ha senso rivangare le cose del passato, tra noi non ha funzionato e va bene così. A quel punto sono diventata una iena e gli ho scritto che era ovvio che non aveva funzionato, perché lui pensava ad altro e quell'altro non ero io. Colpito e affondato, non ha mai risposto a quella cosa che gli ho scritto, anzi, ha iniziato a rispondere sempre di meno anche quando gli dicevo che non ero partita col piede di guerra, fino a quando io non mi sono stufata, che la conversazione era durata fin troppo, che adesso l'addio non suonava più tanto triste. E lui: suona sempre triste, ma è la soluzione più logica.

Gliel'ho detto io addio, lui mi ha risposto con un addio dopo due ore se non ricordo male. 

Mi ha poi dedicato una canzone su un social da cui l'avevo bloccato alle due di notte, si chiama Go your own way dei Fleetwood Mac.

Non vi nascondo che ancora ci penso, che ci sto male, ero convinta di aver seppellito tutto e invece no, ancora non ce la faccio, non mi riconosco più, per una stupida cosa durata solo un mese. Vorrei pensare che mi sono presa bene solo dell'idea che mi ero fatta di una persona, che è solo esperienza, che non sarebbe andata comunque bene e che passa, che sto soffrendo per una delusione, che passerà, ma sono passati due mesi e mezzo ragazzi e ancora ci sto male.

Io non lo sopporto perché mi sta facendo odiare la notte, che mi fa ingigantire le cose, che me lo fa sognare... Soffro perché sono stata scaricata, perché non sono riuscita a tenermi una persona che mi piaceva davvero e qualcun'altra potrebbe farcela. Soffro perché non mi sento meritevole di affetto e considerazione, perché pensavo che con lui avrei passato tanti bei momenti insieme e invece è dovuto morire tutto sul nascere. Vi giuro, mi pento seriamente di aver permesso a questa persona di entrare nella mia vita, mi sta facendo troppo male.