Sab
24
Mag
2014
Quando l'ira porta alla consapevolezza
A volte mi domando perché la gente non capisca che il cosiddetto "amore" non è altro che un palliativo socialmente accettato, quando in realtà non è che la forma di egoismo più raffinata mai esistita.
Sono una persona con difficoltà comportamentali, tuttavia non ho negato, negli ultimi anni, il mio sostegno ad una persona che obiettivamente si poteva categorizzare nell'ambito dei caratteri docili e comprensivi. Una di quelle persone che amano "la bellezza", così la chiamano.
Ebbene, dopo cinque anni di vicinanza, da un giorno all'altro, mi sono state preferite alcune persone che rientrano nell'insieme della sciatteria moderna, ovvero fare le peggiori idiozie in pubblico semplicemente per essere visti, bullare il prossimo, fare uscite di spirito non poi così argute, ed in generale qualsiasi cosa per dimostrare di essere fintamente impegnati di fronte alla vita.
Non riesco a concepire come sia possibile che cali un silenzio tombale di fronte ad un supporto mai venuto a mancare, qualcosa che mi promettevo di dare liberamente e senza asfissiare la persona in questione (mi è stata data conferma per tutta la durata della relazione dell'efficacia del mio aiuto, per poi scadere qualche tempo fa senza preavviso) .
Ho per questo motivo deciso di essere adirata a prescindere da tutto per un buon numero di giorni, salvo poi tornare alla tranquillità, ma perché la salute non mi consentirebbe altrimenti. Non ho limiti di pena per un mondo in cui si promette affetto genuino, ma che poi per convenienza viene rinsaldato o da calcoli subconsci, oppure da soggetti che deliberatamente fuori di testa, ti eliminano dal dì alla notte. Fidarsi di sé rimane unica alternativa.
Scusate la prolissità di questa testimonianza, spero possa essere utile a qualcuno nella stessa situazione.
3 commenti
A te è andata male, parecchio male, e appunto la tua testimonianza dev'essere considerata, ma non a tutti andrà in quel modo (spero...).
se uno ci tiene a qualcuno aiuta senza riserve ne tornaconti, cioò non significa che gli altri ci possano trattare usa e getta, e come dici te cambiare improvvisamente senza spiegazioni o avvertimenti.
Gli/le sono stato utile o no? ha ancora bisogno di me o no? allora forse fingeva? era solo in cerca di attenzioni? ci saltano in mente queste domande nel frattempo che vediamo questa persona ora allegra e spensierata che ci ignora.
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la tua riflessione è importante, il "fidarsi di sé rimane unica alternativa" ti fa capire quanto molte persone siano fortunate a non essersi mai dovuti scontrare con questa realtà, oppure son stati meno sensibili di te oppure, purtroppo, più "furbi" ad essersene resi conto prima.
è brutto.
scontrarsi con la realizzazione che qualcuno abbia accettato la tua compagnia solo perchè gli andava comodo.
ora però sai quanto preziosi siano il tuo cuore e/o la tua amicizia, ed io voglio sperare che qualcuno a cui mostrare le spalle ci sia, un "complice" che farà fermare la tua ricerca. anzi, ne sono sicuro. per gli altri... si vede che non erano le persone giuste, sta a noi risucire a riconoscerle nel minor tempo possibile.
in bocca al lupo e un abbraccio