Tag: studio
Mer
09
Set
2015
Università: fatica o no?
Ho letto lo sfogo del tizio che ce l'aveva a morte tra università e genitori e che diceva che università=lavoro. Avrei voluto commentare, ma invece voglio stendere un simil-sfogo.
Io mi sento un po' dalla sua parte, solo quando dice che l'Università è un po'come avere un lavoro. Cioè, intendiamoci, a me costa fatica come a chiunque altro e dirò solo due cose, non per tirarmela ma solamente per dire com'è la realtà.
Io ho lezione dalle 9 alle 17, con un'ora di pausa e per andare in ateneo mi serve un'ora di pullman e altrettanto per tornarmene a casa. Da lunedì a venerdì.
In più ho lo studio individuale che proseguo quando ho tempo, di sera oppure durante sabato e domenica. Cioè sticazzi, tanto di cappello agli universitari che lavorano di sabato e domenica sera, io non ce la farei, almeno quelle sere voglio passarle spensierato.
Ma che non mi si venga a dire che fare 7 ore di lezione e due di viaggio 5 giorni su 7, sia meno impegnativo di stare parcheggiato 8 ore al giorno in ufficio.
E da studente, l'estate mi piace sfruttarla a cazzeggiare, dato che ho ancora la possibilità, come se fossero ferie prolungate.
Signori, questo è il mio sfogo. Non voglio giocare a chi ce l'ha più duro. Voglio solo che venga concesso il titolo di questa fatica agli studenti. Fatica che hanno scelto loro e che nessuno ha obbligato.
Dom
15
Mar
2015
Mi sento una fallita e sono furiosa.
A 28 anni mi sento una fallita.
Due anni fa ero una donna in carriera, fidanzata. Stipendio, macchina, serate ed eventi vari. Fisico perfetto. Stanchezza, stress ecc, non ero felice però ero "qualcuno". Ero fiera di me stessa. Mi sentivo una donna in carriera.
Ora invece... faccio la mantenuta, sono ingrassata di sei kili, sono single e mi accontento di qualche ragazzo di qua e di là che ogni tanto si degna di contattarmi... mi sento una fallita. Mi sento una balena e perdo i capelli. Le mie finanze piangono.
A breve inizierà il tirocinio per diventare insegnante. Andrò a vivere in un'altra città ma la legge riguardante l'insegnamento sta cambiando e quindi questo titolo che costa un sacco di soldi (soldi che ho guadagnato facendomi sfruttare e umiliare dalle aziende) non servirà a niente. Non chiedo soldi ai miei da 6 anni (ho sempre lavorato) ma sapere che i soldi messi da parte con tanti sacrifici andranno a putt**e mi fa stare male. E dopo aver conseguito questo titolo, cosa farò? Dove andrò? cercherò di nuovo lavoro in qualche azienda che mi sfrutta? Mi sento male, una merda. Voglio uccidermi. Ho sbagliato tutto nella vita. A che è servito laurearmi prestissimo e con il massimo dei voti? A che è servito farmi umiliare dalle aziende? Ho sempre odiato gli imprenditori. Ma non tutti. Stimo i liberi professionisti e i commercianti ma detesto i figli di quelli che hanno le aziende e che sfruttano i loro dipendenti, che non sanno cosa significhi fare sacrifici, che non sanno cosa significhi guadagnarsi la vita, alzarsi prestissimo al mattino, vivere in una casa con 10 coinquilini, farsi 150 km al giorno per raggiungere l'azienda, non potersi permettere ciò che si vuole, studiare per avere bei voti (i capi che avevo avevano comprato le loro lauree. Anzi, no, il loro papino gliele aveva comprate). Non dimenticherò mai uno dei miei ex capi che aveva un anno più di me. Era gennaio e mi disse "non verrò per 10 giorni. Vado a Miami. Sai, è da novembre che non mi prendo una vacanza". Cioè... povero piccolo! Veniva in azienda alle 12 e usciva alle 16 e faceva due ore di pausa pranzo... era troppo stressato il piccolino. ma vaffanculo a te e a tutti quelli come te! E poi ovviamente l'orario di chiusura era alle 18 ma io alle 21 dovevo star ancora lì ed essere umiliata e insultata, facendo cose che non mi competevano. ma vaffanculo. che caz mi sono laureata a fare? Mi sento male. Un'altra stronza, invece, in un'altra azienda, faceva cadere la penna di proposito e mi chiamava dicendomi "raccoglimi la penna". ma raccoglitela tu, puttanella cafona arricchita!
E in tutto ciò, dopo tutto quello che ho fatto e subito, mi ritrovo punto e a capo, per giunta sovrappeso e depressa. Ora andrò a prendere l'abilitazione per l'insegnamento che però non serve a niente. Per essere ammessa ho dovuto pure fare tre prove di selezione e studiare e lavorare contemporaneamente. La gente dice che sono stata fortunata perché mi hanno ammesso...
Poi cammino per la strada e vedo che una modella mi somiglia... ma cakkio, avrei potuto farlo anche io, una volta.... mondo crudele!
Sono arrabbiata, irata. Vorrei sapere quando è che avrò una mia caz di vita. Dell'amore non mi frega un cavolo per ora. Esco da una storia di nove anni. Ma almeno amici e lavoro decente (non dico dei miei sogni, ma decente, caz) vorrei averli. Chiedo troppo? Mi sono sempre data da fare (studiavo e lavoravo) ma sembra che questo non paghi. Me ne voglio andare da questa nazione di merd! Per due volte me ne ero andata e per due volte sono tornata. Ma stavolta giuro che me ne vado per sempre. Vaffancul!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Mar
27
Gen
2015
Ghost Writer
Sono una persona che ha studiato tutta la vita, ma i voti altissimi e il plauso accademico non sono serviti a rendere la mia vita migliore. Sapete cosa sto facendo in questo momento?
STO SCRIVENDO LA TESI DI LAUREA PER UN'IGNORANTE FIGLIA DI PAPA' CHE VA A UN'UNIVERSITA' PRIVATA!
Ebbene sì, tutti i miei sforzi e il mio impegno mi hanno solo portato a prostituire il mio cervello per un tozzo di pane. Forse non avrei dovuto accettare di scrivere per questa poco di buono, e ogni volta che vedo quanto è svogliata e disinteressata al lavoro che sto facendo mi ribolle in sangue nelle vene. Persino la presentazione in Power Point devo farle io! Mi sorprende di non dover fare pure il playback durante la sua seduta di laurea... E sapete lei dov'è in questo momento?
A PISA, A FARE IL MASTER CHE AVREI SEMPRE VOLUTO FARE IO, SENZA NEANCHE AVERE UNA LAUREA IN MANO I GENITORI HANNO MAGHEGGIATO PER MANDARCELA!
Odio lei, i suoi genitori irresponsabili, la mia persona, e questa società dove l'unica cosa che ho trovato da fare grazie alla mia cultura è nascondere l'altrui ignoranza.
Lun
07
Lug
2014
Mai contenti
Quando sei piccolo tutti ti dicono di fare quello che ti piace.
Quando finisci di studiare quello che ti piace ti danno addosso perchè quello che ti piace non porta lavoro.
Ti dicono di andare all'estero ma quando dici che hai bisogno di soldi per farlo dicono che sono cazzi tuoi.
Quando vai in agenzia ti ridono addosso e ti chiedono perchè hai sprecato la tua vita.
Signori, dico sul serio, mi sarebbe piaciuto nascere con un cervello in grado di studiare ingegneria aerospaziale, matematica o fisica quantistica. Davvero, mi sarebbe piaciuto diventare un avvocato. Sapessi essere così lo sarei. Ma so solo fare dei disegnini del cazzo, e ve li tenete.
Art. 4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Quindi chiudete quel cesso di bocca che avete e datemi un lavoro, o datemi la possibilità di affinare le mie capacità, invece di blaterare. Disgustosi figli di troia.
Dom
22
Giu
2014
Se vuoi qualcosa, vai a prendertela
Non cerchiamo psicoprotesi e palliativi: quel che non ottieniamo, non l'abbiamo voluto a sufficienza. Non ci siamo impegnati abbastanza, ci siamo adagiati sulla nostra mediocrità e pigrizia. Non ci siamo fatti il buco del culo grande come quello nel fegato abbastanza. Ci siamo messi scrupoli che nessun altro, nemmeno un santo, avrebbe avuto; ci siamo rifiutati di scalciare, sgomitare, soppiantare, calpestare fosse anche stato un amico. E siamo stati mangiati.
Sono tredici anni che mi rompo la schiena sui libri, che rifiuto di uscire il sabato sera per lavorare, che mangio una volta al giorno e dormo tre ore per notte. Con la Maturità, è stato anche peggio. Faccio quel che devo perchè lo voglio: voglio il mio massimo risultato per me e nessun altro. Adesso, però, che i giochi si fanno per davvero, sono passata dall'essere la secchioncella sfigata presa in giro da tutti ad un mostro sacro della filosofia, pronta e disponibile a suggerire anche a bastardi che hanno preferito vomitare l'anima in un vicolo ogni weekend piuttosto che impegnarsi per se stessi. Cosa vi dico? Inutile preoccuparsi ora: se il vostro futuro mi stava così a cuore, si lavorava prima, non si cercano pezze adesso. Adesso si guarda chi si è rotto la schiena passare avanti.
Non si lecca, non si liscia, non si supplica aiuto. Adesso si prendono gli averi del proprio seminato. Se sono pochi, peggio per voi. Non si passano i pomeriggi a cercare compassione con stati su Facebook quali: "ODDIO NON SO NIENTE!". Si sarebbe saputo rivedendo appena in tempo le proprie piorità per uscire dalla mediocrità, per non sguazzare nel fango delle nullità. Se siete ancora lì, vuol dire che state comodi, che è più facile, che è più divertente rispetto, a metà della quinta superiore, aver perso la propria madre per un cancro e aver continuato ugualmente ad ammazzarsi di fatica senza cedere nemmeno per un secondo.
A chi mi ha ripetuto fino alla nausea che mi sono giocata la mia adolescenza, che faccio una vita da schiava, dico solo che io mi posso essere giocata la giovinezza, ma voi vi siete giocati tutto il resto. E ora è arrivato il momento di ridere di voi e godere del vostro fallimento.
Mer
19
Mar
2014
Sentirsi falliti
In anni di studio, dalle elementari alle medie fino alle superiori e agli inizi dell'università mi sono sempre sentita tra i migliori della classe: voti ottimi e sempre presi al primo colpo, mai recuperi, mai debiti...
Ora che sono a metà del secondo anno di università improvvisamente sembra farsi tutto così difficile, sarà che ora lavoro anche, sarà che il mio ragazzo abita dall'altra parte della regione, ma già con un paio di esami indietro mi sento una fallita. Non è da me sbagliare più di una volta le stesse cose, non è da me sentirmi sminuita, inferiore agli altri "colleghi"...Vorrei rialzarmi e ritrovare il doppio delle forze per recuperare tutto ma mi sembra così pesante...così difficile!!! E odio dover dire agli altri "eh già, ora sono indietro ANCHE IO"
Lun
02
Set
2013
il mio ragazzo è in crisi con lo studio..
il mio ragazzo è in crisi con lo studio universitario.. per problemi vari non ha vissuto una vacanza decente..idem io..ed ora siamo entrambi molto stressati. io sono quel classico tipo di persona che bene o male riesce ad affrontare le cose...lui no. infatti diciamo che grazie al fidanzamento in questo è migliorato..solo che ora le ho provate tutte e non so proprio come aiutarlo a farlo stare meglio per affrontare questo nuovo anno.. :'(
Mar
23
Lug
2013
Angoscia paralizzante
Le superiori sono state un periodo veramente intenso, sostenuto, di studio e impegno costante anche se non mi costava molta fatica vista la passione che ho per quel che studiavo.
Poi progetti pomeridiani, extrascolastici, eccetera... ero sempre in movimento, tenevo il ritmo insomma.
Poi una volta dato l'esame... ho pensato: "mi merito un po' di riposo".
Giusto e sacrosanto, direi.
Ma è come se fossi piombato in un mare di gelatina.
Iscritto all'università, dati i primi esami, all'inizio brillantemente, poi sempre più a fatica. Con altre passioni, altre cose a cui stare dietro, più gratificanti, più nelle mie corde. Ma le tasse da pagare e tutta la società che scalpitava per farmi laureare. Genitori, amici, parenti, tutti a dirmi "studia! studia!". E io che ascoltavo, chiaramente. E studiavo, ma sempre a fatica, sempre 'per forza', senza mai veramente voglia di approfondire quel che stavo studiando, tranne rari casi...
E le tasse pagate, intanto, crescevano lasciando indietro un vuoto economico nelle tasche dei miei, che resta lì come un ricatto: potrei smettere l'università, sì, ma vorrebbe dire buttare nel cesso tutti i soldi che i miei ci hanno messo (e che non sono pochi, considerando che non siamo esattamente una famigla facoltosa).
E quindi continuo. Trasferimento in un'università più economica, che mi dà più tempo per finire, con soluzioni più adatte alla mia situazione, ma che è più distante e rende molto più difficile reperire il materiale per studiare. E sto mare di gelatina che mi sovrasta: mi sento pesante, fisicamente e mentalmente. Non riesco a muovermi... e finisco puntualmente per abbandonarmi sul letto o sul divano, a guardare facebook con sguardo inerte, senza pensare nulla, fare nulla. Annullato.
Riesco a recuperare energie solo quando non ci sono i miei e mi distraggo da questa situazione. Allora sì che ho voglia di fare: uscire con gli amici, conoscere gente, lavorare ai miei progetti, fare tutte le cose che amo fare (e che ogni tanto pagano pure qualche soldino). Ma il ricatto resta sempre lì: studia! I tuoi genitori hanno sacrificato tanto per permettertelo. Studia!
...e l'angoscia cresce, attanaglia l'addome, e sulle spalle mi sento questo mare di gelatina...
Ven
11
Gen
2013
Non ce la faccio più !
Vi sembra normale che mia mamma non vuole nemmeno farmi andare in biblioteca a studiare? Perchè dice che non c'è bisogno di andare in biblioteca perchè in casa c'è tranquillità. ma non è vero, perchè lei quando mi parla urla e mi dà fastidio e a casa mi distraggo. Lei continua a dire che se mi chiudo in camera a studiare è uguale che andare in biblioteca -.-", manco gli avessi chiesto di andare in discoteca ò_ò. Non me ne frega niente, io oggi pomeriggio vado in biblioteca, e lei va a quel paese !!!
Dom
06
Gen
2013
sono una cretina
non faccio niente dalla mattina alla sera se non stare a computer e pensare alle cazxate, lavoro tre giorni a settimana ok faccio un lavoro indispensabile ma l'ho preso come scusa x non studiare un cazo, ho buttato nel cesso due anni di giurisprudenza che era da sempe il mio sogno e sono finita a fare altro all'universit con dispicere dei miei, mi sento una fallita e un giorno mi pentiro di non aver studiato abbastanA... e adeso che cazzo faccio? ad un mese dagli esami non sto studiando niente e non mi sento in colpa, terzo anno di uni, terzo anno di cazzate. sono troppo pigra mi odio e non mi capisco... anche quest sessione andra i merda perche preferisco il piacere (per me lggere un libro ad esempio) anziche studiare... sono una delusione e non riesco a ucirne. mi metto a studiare e sbadiglio. mi automando a fanculo.
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