Mar
23
Lug
2013
Angoscia paralizzante
Le superiori sono state un periodo veramente intenso, sostenuto, di studio e impegno costante anche se non mi costava molta fatica vista la passione che ho per quel che studiavo.
Poi progetti pomeridiani, extrascolastici, eccetera... ero sempre in movimento, tenevo il ritmo insomma.
Poi una volta dato l'esame... ho pensato: "mi merito un po' di riposo".
Giusto e sacrosanto, direi.
Ma è come se fossi piombato in un mare di gelatina.
Iscritto all'università, dati i primi esami, all'inizio brillantemente, poi sempre più a fatica. Con altre passioni, altre cose a cui stare dietro, più gratificanti, più nelle mie corde. Ma le tasse da pagare e tutta la società che scalpitava per farmi laureare. Genitori, amici, parenti, tutti a dirmi "studia! studia!". E io che ascoltavo, chiaramente. E studiavo, ma sempre a fatica, sempre 'per forza', senza mai veramente voglia di approfondire quel che stavo studiando, tranne rari casi...
E le tasse pagate, intanto, crescevano lasciando indietro un vuoto economico nelle tasche dei miei, che resta lì come un ricatto: potrei smettere l'università, sì, ma vorrebbe dire buttare nel cesso tutti i soldi che i miei ci hanno messo (e che non sono pochi, considerando che non siamo esattamente una famigla facoltosa).
E quindi continuo. Trasferimento in un'università più economica, che mi dà più tempo per finire, con soluzioni più adatte alla mia situazione, ma che è più distante e rende molto più difficile reperire il materiale per studiare. E sto mare di gelatina che mi sovrasta: mi sento pesante, fisicamente e mentalmente. Non riesco a muovermi... e finisco puntualmente per abbandonarmi sul letto o sul divano, a guardare facebook con sguardo inerte, senza pensare nulla, fare nulla. Annullato.
Riesco a recuperare energie solo quando non ci sono i miei e mi distraggo da questa situazione. Allora sì che ho voglia di fare: uscire con gli amici, conoscere gente, lavorare ai miei progetti, fare tutte le cose che amo fare (e che ogni tanto pagano pure qualche soldino). Ma il ricatto resta sempre lì: studia! I tuoi genitori hanno sacrificato tanto per permettertelo. Studia!
...e l'angoscia cresce, attanaglia l'addome, e sulle spalle mi sento questo mare di gelatina...
5 commenti
Hai ragione. Sono stati soldi buttati.
non credo che fosse una scelta sbagliata a monte
la poca voglia pre laurea ce l'ho anche io e mi hanno detto in molti che non sono l'unica (compreso il mio brillantissimo e geniosissimo padre....) quindi per molte persone è normale arrancare alla fine! però pensaci, dopo la laurea nn ci sarà +il ricatto morale, e magari ti muoverai meglio!
Mica ho detto che è colpa dei miei... anzi. La 'colpa', se dev'essere di qualcuno, è mia che ho ceduto quando tutti mi dicevano di iscrivermi all'università e io non volevo.
Ed è chiaro che stringo i denti e vo avanti... del resto se il sito si chiama 'sfoghiamoci' servirà per sfogarsi, non per autogiustificarsi, no?
Mi sentivo proprio come te all'università. Un fabbro abile che però se circondato da gente che lo guarda con impazienza mentre lavora sovente sbaglia. Ho finito per maledire il tempo in quegli anni bui e medievali che sono stati quelli dell'università. Gente che mi spronava ad andare avanti rinfacciandomi continuamente soldi e sacrifici. Oggi anche se ho finito con gli studi ho una sensazione di amarezza terribile quando penso a quel periodo. Provo come un senso di vuoto e paura. Ancora peggio se si pensa che da quando mi sono laureato (1 anno) SONO SENZA LAVORO. Non solo l'università mi ha praticamente rovinato, ma adesso si prende gioco di me e non mi da lavoro, unico e solo motivo per cui l'ho frequentata. Se ti senti quindi di intraprendere strade alternative, fallo. L'università, te lo dico sinceramente, NON VALE UN CAZZO se potessi tornare indietro, certamente non mi riiscriverei e di sicuro non quì in questo cesso di Messina. Leggiti anche il mio post in "altro" intitolato "Maledetta Sicilia"
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purtroppo..
evidentemente l'errore l'hai compiuto a monte, avete visto, lettori, che cosa si ottiene quando si fanno le cose per gli altri? quando si sceglie una cosa perchè tanto "è così che deve essere"? quando si vive la vita nel solito binario, c'è chi ci cade per lo studio, chi per una relazione, chi per un matrimonio.. ecc..
Persone che viaggiano tranquille sul proprio binario liscio.. bene, provate a scendere dal treno e camminare con noi sulla ghiaia.. ahhh quanto è difficile, vero? avete le scarpette nuove e non siete abituati, privi di risorse.. E' difficile, ma PAGA.
Ora, venendo a te, autore dello sfogo, va bene tutto, ma i tuoi non hanno colpa, sei tu che ti ci sei buttato.
Ci sono considerazioni oggettive che purtroppo vanno fatte, va bene seguire i propri ideali, ma quando si inizia una cosa, va portata a termine.
Non so quanto ti manca, ma se ti manca poco a finire, fai questo sforzo, finisci, togliti sto peso, alla peggio avrai una laurea. Poi sarai libero di prenderne un'altra, di fare quello che vuoi, di sfruttare quel titolo o di non sfruttarlo, ma almeno portatelo a casa, al resto valuterai dopo, hai ancora tanto tempo!