Tag: relazioni
Mer
14
Giu
2017
"La collezione"
Fatemi capire dove sbaglio. Ho 30 anni e credo di essere padrona della mia vita... ieri discutevo con il mio compagno e ad un certo momento mi sono anche incazzata peché mi ha fatto chiesto come facessi io ad avere tutti i miei ex su facebook.
Premetto che ho avuto 4/5 ex ragazzi con i quali per me le storie sono sempre finite placidamente -ho sempre troncato io-
per loro magari no, ma negli anni poi siamo tornati ad essere in armonia diciamo quando gli passava l’incazzatura.
Siccome sono state persone importanti per brevi o lunghi periodi della mia vita... ne coservo un ricordo tenero e simpaico e quindi non ci vedo nulla di male nel rimanere anche solo blandamente in contatto con loro.
Il mio ragazzo non la vede così. Ho anche alcuni album online dove ci sono foto assieme a loro. Neanche li vado a vedere, sono lì un po perché non ho voglia nè tempo di andare a cancellare e poi perché dovrei, è roba vecchia? Io sto con lui. Gli da fastidio ovviamente che magari ogni tanto qualcuno di loro mi commenti o scriva in bacheca io però sinceramete trovo la cosa una sorta di prevaricamento nella relazione (quella di dire tu ora stai con me cancella tutto quello che c’è stato prima) ma potrò mai fare quello che mi pare? Parlandone con un amica lei dava ragione a lui dicendo che effettivamente anche a lei darebbe fastidio e che lei quando si è messa con il nuovo compagno ha fatto tabula rasa di tutte le foto che c’erano prima con altri per rispetto. Io non capisco dove sia il problema. Addirittura mi ha detto che la mia è una specie di “collezione” tenendoli lì... mah... Il culmine delle discussioni è avvenuto ieri quando ho aggiunto un altro ragazzo con cui ho avuto una storia anni fa. Ha visto la cosa ed è andato giù di testa. Ma cosa faccio di male.
Mar
16
Mag
2017
Il partner tradiva...
Come avete scoperto che lui/lei vi tradivano? Avevate dei sentori? Cambi di umore - comportamentali? Non dico tanto trovare conversazioni, foto o altro che lì ok immagiono sia easy fare 2+2, piuttosto piccoli sentori.
Sono curioso.
Io ho un amico che mi ha confidato che ultimamente si rivede con una sua vecchia fiamma nonostante il suo rapporto vada a gonfie vele con la fidanzata storica. Gli ho anche chiesto cosa farebbe nel caso venisse scoperto e ha detto che è assolutamente sicuro questo non accadrà mail.
Voi con i vostri partner mettevate o mettete la mano sul fuoco sulla sua onestà? Con tutto quello che sento ingiro mi viene da dubitare anche a me ormai.
Lun
15
Mag
2017
Non so neanche cosa pensare
Secondo voi è possibile che l'amore e il benessere personale siano su due binari diversi?
Ovvero, credete abbia senso affermare che la persona che amate (e che vi ama a sua volta) non sia quella con cui state bene davvero?
Evitando problematiche importanti tipo violenze, tradimenti e siffatte aggravanti, naturalmente.
"Semplicemente" in qualche modo vi fate del male, tirate fuori il peggio uno dall'altra, vi limitate e vi cullate reciprocamente nella negatività.
Che dipenda dall'essere troppo simili? Che ci sia una competizione di fondo?
Esco da una relazione lunga oltre un decennio e queste sono le domande che mi pongo.
Non so nemmeno perché me lo chieda. Forse perché vedo la mia ex quasi tutti i giorni e forse il nostro rapporto non è ancora cambiato davvero.
Ma perché il problema è che sembravamo tranquillamente amiche già da un bel pezzo, non che ad oggi ancora sembriamo una coppia.
Scusate ma sono davvero confusa e mi sento così stupida.
Gio
04
Mag
2017
Nero macchiato
Premessa: chiedo scusa sia per il nick criptico sia per il titolo dello sfogo, poco esplicativo riguardo al contento ma molto (almeno per me) dello stato d'animo in cui lo scrivo. Riguardo al nick invece non posso farci molto, descrive chi e cosa sono: un dio antico, folle e malvagio per i più, ma capace di rivelare nuovi modi di guardare all'universo :P
E ora si parte.
Mi trovo a invidiare i miei amici per le loro relazioni. Chi ha già letto il mio precedente sfogo sa che io sono totalmente inesperto riguardo a qualunque tipo di rapporto diverso dall'amicizia. Questo, oltre a intristirmi, mi fa provare invidia è vergogna verso i miei amici più bravi di me, dato che fino a quando si tratta della mia personale sfera emotiva posso convincermi di stare facendo tutti gli sforzi necessari per essere "me stesso e attraente", quando guardo ai miei amici devo ammettere che sbaglio ancora qualcosa. Loro non fanno tutti questi sforzi, eppure hanno risultati incredibilmente migliori dei miei. Il problema devo allora essere io: ma cosa posso fare, se non vergognarmi di questo mio essere? Sono solo e posso incolpare solo me stesso...e non solo, ma non sono capacee di affrontare questa solitudine con maturità, ho la sensazione di avere bisogno di qualcun'altra per stare bene ed essere completo. Ora come ora mi sento emotivamente autistico, non sono in grado di mettermi in contatto con altre persone come tutti gli altri e non posso che invidiarli, dicendomi "se solo fossi anche io così..." e dubito anche dei miei fondamenti morali e della mia unicità, sono sempre stato convinto che non avrei scambiato la mia vita con quella di nessun altro, ma quando da solo mi chiedo se non lo farei per avere una relazione con un'anima gemella, non mi rispondo. Ma alla fine sono solo chiacchiere e alla fine tutto quello che resta è invidia verso i miei più cari amici e vergogna per la mia debolezza e diversità che sento addosso a me come sporcizia che macchia la mia già evidente tristezza con un veleno ancora più doloroso che mi macera il cuore e mi porta a restare sveglio a chiedermi se mai avrà tutto fine.
Lun
01
Mag
2017
frustrazione
ma le ragazze che dicono che voglio sempre scopare ed è un problema le trovo solo io? cazzo. se uno ti desidera perchè gli piaci e ti fa pure godere non mi pare un motivo per lamentarsi, ma forse siete sceme nel cervello.
Sab
29
Apr
2017
Un po' di nero
è un po' che bazzico sul sito come anonimo, un paio d'anni circa, potrei addirittura aver lasciato un commento o due sotto qualche sfogo, ma sinceramente faccio fatica a ricordare. Ma adesso sento il bisogno di poter dare voce alla mia pena e ai miei sentimenti, io che sono tanto introverso ho deciso di confidarmi con quel vasto mare di voci e volti che è la rete, per questo mi sono dato un nome. Forse le Strane Ere sono giunte e con loro è giunto il momento che Cthulhu si svegli dal sonno sempiterno nella sua dimora di R'lyeh per rivelarsi al mondo.
Mi hanno sempre bollato come "persona più matura della mia età". Senza infamia e senza gloria, voglio forse concedermi un po' di vanagloria nel pensare che sia vero: mi sono sempre sforzato di comportarmi senza eccessi, bevendo il giusto, non uscendo troppo, non combinando casini e sopratutto cercando sempre di rimanere obiettivo, calmo e sincero nelle relazioni interpersonali, scusandomi quando dovevo, porgendo l'altra guancia quando era il mio turno di raccogliere scuse, cercando di essere sempre un buon amico e un buon famigliare, presente, cordiale, pronto ad ascoltare e a dare consigli sulle siuazioni più disparate.
Attorno ai 15 anni, tuttavia, ho iniziato a sentirmi tremendamente solo. Circondato da pochi ma fedeli amici il mio cuore (sì, lo so che in realtà è il mio cervello la causa di tutto, ma preferisco attenermi all'immaginario comune) ha cominciato a desiderare di potersi liberare di un diverso tipo di affetto, quello che normalmente va condiviso con un partner. Da quel momento ho iniziato a fantasticare su scene più o meno smielate, perdendomi tra passeggiate in spiaggia al chiaro di luna, cene fuori e sere passate sotto il piumone a divorare puntate di serie tv e videogiochi. Tuttavia la mia inesperienza giocava a mio sfavore, sopratutto per il fatto che non ero in grado di distinguere una cotta fugace e passeggera da un vero e proprio innamoramento. Ma non mi sono perso d'animo, ho lasciato passare gli anni e ho "affinato i miei gusti" imparando a discernere quali fossero le qualità (o difetti) che più mi attraevano. Ho iniziato attorno ai 17 anni a coltivare le prime relazioni amichevoli da cui speravo potesse nascere qualcosa di più.
Tutto quello che ho ottenuto nell'anno sucessivo sono stati rifiuti. rifiuti su rifiuti su rifiuti su rifiuti. A questo punto si ricollega l'inizio del mio discorso, ovvero l'essere stato sempre una persona "matura". Ho trovato la mia immaturità nelle scosse emotive che questi rifiuti mi causavano, lasciandomi psicologicamente distrutto. Ero sempre il miglior amico, quello a cui si poteva confidare qualunque segreto, ma come ragazzo non valevo neppure un tentativo. Perchè? Cercavo la ragione prima nel mio peso, che ho ridotto drasticamente nel corso degli anni, poi nel mio guardaroba che ho rinnovato; ho domato i pochi peli incolti che mi crescevano e ho imparato a prendermi cura della mia igiene. Ma ogni miglioramento sul piano personale non ha fatto altro che lasciarmi sempre più triste ogni volta che arrivava un nuovo rifiuto. Alla fine da modificare sono rimaste sono le due cose impossibili: la mia scarsa altezza che non arriva al metro e settanta e la mia amata personalità da nerd, curiosa, romantica, con una decina di piccoli hobby che erano nati o avevano subito la contaminazione dai miei amici ne corso degli anni.
Come ho già detto, ho dimostrato più volte la mia immaturità dai danni ricevuti dai singoli rifiuti di ogni mio interesse amoroso, ma da un anno a questa parte qualcosa è cambiato, forse in maniera graduale o forse no, non ricordo con precisione, ma so solo che, dopo tre anni di rifiuti, in un qualche momento ho smarrito la direzione della mia vita. Ora che ci penso credo di poter dire con una certa sicurezza che questa mia perdita è avvenuta in maniera graduale nell'ultimo anno, dopo che, circa dopo il mio 18° Natale e l'ennesimo rifiuto, la mia corazza di introversia ha cominciato a creparsi e la tristezza e il rammarico e la vergogna e il dolore per non avere nessuno a cui poter dedicare i miei sentimenti hanno cominciato a farsi più evidenti.
Come ultima spiaggia ho scelto di dare fiducia a quella piccola rete di amici e di parenti che speravo potessero capirmi. Il tentativo purtroppo non è valsa la pena e la fatica del far fuoriuscire questa mio turbamento: ho ricevuto i consigli più imbarazzanti, qualunquisti e inutili che abbia mai sentito. Perle zen da quattro soldi come "impara a stare bene da solo" detto da persone che non sono mai sole e hanno sempre un'alternativa pronta, "Sei molto maturo, all'università troverai una in grado di capirti" detto da una sorella che già dalla seconda superiore ha avuto diverse avance e ha tutt'ora un ragazzo. A queste persone non faccio una colpa di aver avuto delle relazioni, ma di avermi parlato con semplicità e ipocrisia senza preoccuparsi di quanto potesse essere serio il mio bisogno di dare e ricevere affetto.
Quindi eccoci qui, più di un anno dopo le inutili chiacchierate sopracitate, con me che decido finalmente di darmi un nome e sfogarmi in queste righe dopo aver subito l'ennesimo rifiuto ed essermi accorto che non me ne importava nulla. Perchè sì, posso affermare con una certa sicurezza di non aver provato alcun sentimento a parte un indistinto terrore e voglia di dormire per 12 ore al giorno. Simulo ogni risata, ogni smorfia di dolore o di sorpresa devo calibrarla con precisione. A che servirebbe parlarne? Mi è già stato dimostrato che nessuno è veramente interessato a cercare di capirmi o provare a darmi qualche consiglio veramente utile. Sono una persona sola mascherata da giovane ragazzo impegnato a costruirsi un futuro. Un futuro che considero inutile, noioso e terrificante: anni da spendere in solitudine con la presa di coscienza del fatto che qualunque lavoro o impresa possa portare a termine verrà dimenticata nel giro di un paio di secoli, o un migliaio d'anni se sono veramente fortunato. Vado a dormire con la morte dentro, senza poter dedicare un ultimo pensiero a una persona per me speciale, perchè farlo porterebbe con se il tremendo dolore di un rifiuto che non riesce più a spillare lacrime, ma solo sangue e fiele.
Eccoci qui. Il mio sfogo sta terminando. Spero capiate il perchè del mio metterlo sotto il peccato "accidia". In fondo questa depressione non è altro che un mio difetto, un'espressione della mia vulnerabilità: piuttosto che provare sia gioia che tristezza, meglio non provare nulla. Penso che potrei mettere fine a questa situazione, se ne avessi la forza, o la voglia. Ma ora come ora, difetto di entrambe. In futuro, chissà.
Grazie per aver ascoltato i miei blasfemi sproloqui fino a qui, spero di non avervi resi folli e vi lascio, almeno per ora: torno a dormire alla Città Cadavere, a presto.
Lun
20
Mar
2017
a sto punto meglio solo
Dire "ti amo" al giorno d'oggi non serve. E' quasi peggio di lanciare un vaso stracolmo di merda di piccione addosso a qualcuno e pretendere che l'altro gradisca.
A che pro continuare a innamorarsi? Tanto non funziona - attiro solamente le matte o le troiette di turno, e le brave ragazze preferiscono gli stronzi. A questo punto meglio solo, carriera e pagare qualche escort quando avrò bisogno di espletare le mie funzioni
"Ti amo" è una parola come un altra che vuol dire sostanzialmente "Starò con te finchè mi conviene" - una parola di cui non ho bisogno. Mi sento meglio di tutti sti egoisti fuori di qui che puntualmente si ritrovano con il culo in terra, dopo divorzi,separazioni ecc.
E ne ho anche per alcune donne - per ogni brava ragazza ce ne sono almeno 2000 troie fuori di qui. Tanto vale mettersi il cuore in pace e lasciare perdere sto gioco al massacro,no?
Bona,ho detto quello che dovevo.fanculo e ciao
Lun
16
Gen
2017
sono sbagliata?
Non riesco a trovare un posto per me a questo mondo.
Il mio problema è in campo sentimentale. Ho una grande paura di soffrire, ma proprio tanta, perchè ho chiuso da meno di un anno una storia d'amore molto importante per me. Sono rimasta un pò scottata.
So che ognuno di noi ha il proprio passato, le proprie sofferenze.
Ma non riesco a trovare un pò di pace. Sembra che abbia la calamita per gli uomini sbagliati.
All'inizio tutti gentili, poi si rivelano farfalloni. O sono pieni di donne o spariscono.
Ammetto di essere molto severa. Ovvero per me il rispetto è la cosa più importante e quando vedo il ragazzo che frequento che nei social fa lo scemo..mi arrabbio. Non con lui, ma sparisco silenziosamente.
Perchè penso che se una persona fosse davvero interessata a me non dovrebbe sentire il bisogno di cercare altre.
Io voglio un uomo tutto per me. Non lottare per fargli vedere che esisto.
Le mie amiche son tutte fidanzate e mi dicono che secondo loro dovrei pensare meno e fregarmene di più, uscire con ragazzi perchè tanto non faccio un torto a nessuno essendo single.
Ma ho una paura ..del dopo!
Ad esempio ieri sono uscita con un ragazzo molto simpatico e buffo. Ma ogni 3x2 stava con il telefono in mano perchè alla sera aveva un impegno.
Io capisco tutto ma trovo di cattivo gusto, mentre sei fuori con una persona stare con il telefono in mano.
Quindi mi son infastidita, a fine serata mi ha addirittura chiesto quando ci vedremo di nuovo.
Non so sarà perchè in passato ho provato emozioni VERE con uomini veri, che ora mi sembrano tutti scemi.
Guardando le mie amiche noto che loro sono davvero felici. Ed io sono così contenta per loro, e osservandole riesco a notare ciò che manca e vorrei.
Non sto ripensando al mio ex, perchè con lui non ero accettata così per quella che sono.
E più mi guardo in giro più capisco di quanto sia difficile trovare la persona giusta. L'altra metà della mela.
so che molti non credono nel vero amore, ma io non riesco a smettere di sperare.
Dom
15
Gen
2017
Solo attrazione fisica?
Salve a tutti, è la prima volta che scrivo qui e vorrei sfogarmi sulla situazione che sto passando e che probabilmente non è così seria ma siccome è un sito per sfogarmi ne parlerlò comunque. Ho vent'anni e provo dei sentimenti per un ragazzo di un anno più grande di me da quasi un anno, sono stata con lui per sei mesi fino ad un mese fa quando abbiamo deciso di chiudere la nostra storia, per vari motivi, e da allora abbiamo continuato a sentirci dopo due/tre settimane di silenzio e ci siamo visti ieri sera dopo non esserci visti per un mese e cosa è successo? Che abbiamo fatto sesso, e non riesco a vederla come una cosa sbagliata, lo abbiamo fatto persino la sera in cui ci siamo lasciati. Qui arrivo al titolo del mio sfogo, io provo qualcosa per lui, lui non come avrebbe dovuto, ma continuiamo ad avere questa sorta di storia in cui non appena ci vediamo scatta qualcosa e non riusciamo a trattenerci quindi facciamo sesso. Io non sono pronta a lasciarlo andare e non lo sto tenendo stretto a me facendoci sesso perché come lui vuole me io voglio lui, in fin dei conti non ho fatto atro che pensare a questo per un mese e ora mi sento bene. Il punto è che ho il presentimento che questa situazione andrà avanti per un bel po' e non so se riuscirei a lasciarlo andare nel momento in cui potrei trovare un'altra persona. A nessuno è mai capitato?
Mar
03
Gen
2017
RABBIA FREDDA
sto perdendo gusto ad incazzarmi. voglio dire, una volta era un continuo frigare, ora mi sono fatto le spalle larghe e mi tiro su da me. Tuttavia continuo a essere incazzato - è semplice : 28 anni, vivo coi miei, senza lavoro, senza amici che chiamino senza volere qualcosa dal sottoscritto, favori o soldi. Gli ho già mandati a cagare tutti ed è già un bel un successo per quest'anno nuovo.
Ho giurato che appena trovo un lavoro sparisco dalla circolazione, cambio telefono,città, tutto. Eppure, ce sta cosa - possibile che c'è gente che vive con il culo parato per questione di fortuna, zotici, pezzi di merda e vermi doppiogiochisti e io che sono sempre stato onesto me lo prendo là dove non batte il sole? Acqua calda,lo so....
Faccio anche un altro giuramento per quest'anno - il prossimo di questi a fare un commenti ironico gli cavo gli incisivi,canini,fino ai molari a pedate in bocca. E che cazzo, buono sì, ma fino a un certo punto. E quel punto l'ho ampiamente superato,fatto il giro, e rotto i coglioni
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