Tag: studio
Dom
13
Nov
2016
Continuare con gli studi?
Non so cosa fare.
Ho sempre pensato di voler continuare gli studi dopo la triennale, ma è da quando mi sono laureata che continuo a rimpiangere questa scelta. Sono indietro con gli esami, le materie non mi esaltano, faccio fatica a ci centrali, sono sempre in ansia e l'unica cosa a cui riesco a pensare è mollare.
I miei genitori mi hanno dato carta bianca, le mie amiche anche mentre i miei compagni insistono affinché io finisca, dicono che me ne pentiro' amaramente quando loro avranno un lavoro figo ed io no.
La verità è che ho davvero paura di pentirmene anche se, continuando con gli studi sto capendo che forse non è proprio il lavoro adatto a me, e non c'è nulla che io desideri di più di un lavoro. . . .
Non so proprio cosa fare...
Mer
09
Nov
2016
Stanca di studiare
Tra poco piú di una settimana ho l'esame di stato professionale come assistente sociale. Il punto è che io non ho più voglia di studiare, leggo, ripeto ma puntualmente dimentico tutto. Allora entro in un circolo vizioso di ansia, mi sento incapace e scoppio a piangere il più delle volte. La verità è che la materia non mi interessa e non ho nessuna motivazione di fondo che mi spinge a desiderare di voler fare questa professione...Ma i miei genitori non fanno che ripetermi di dare questo esame, faendomi sentire in obbligo a fare qualcosa che non mi va di fare perché mi fa vivere male, in perenne stato di ansia e agitazione. Usano una sorta di ricatto morale, tacito. Non fare l'esame sarebbe per loro una condanna alla disoccupazione e/o a lavori precari o sottopagati...Oltre che una cocente delusione. Io non ne posso più, vivo le mie giornate tra continui attacchi di panico...Ho provato a parlarne con loro, ma a loro non interessa anzi mi additano come una scansafatiche e mi fanno sentire come se con me avessero fallito...
Lun
27
Giu
2016
Senza Titolo
Ciao a tutti. È la prima volta che scrivo in questa pagina. Mi sono iscritta mesi fa, ma solo adesso ho capito che da sola non riesco ad andare avanti. Mi rendo conto che sono stata io a cacciarmi in questo guaio, ma non sono capace di uscirne fuori. Problema numero 1: non riesco a studiare, non mi mancano molti esami alle laurea, e se mi metto sotto so che con molte lacrime e molto sudore riuscirei a laurearmi. Ma non ci riesco. Sono mesi che sono chiusa in casa, non esco il sabato ( in verità non mi dispiace molto, anzi), trascorro tutta la giornata in cameretta a fissare il libro o al pc a caricare la pagina di facebook. Non sono mai stata cosi ( forse un pochino, nel senso che mi riducevo a studiare sempre negli ultimi giorni), però questa volta è diverso: tra un paio di giorni ho l'esame e non ho studiato, non ho voglia di studiare e neanche mi interessa. Se poi penso che essere bocciata a questo esame equivale a laurearmi non più tra un anno ma tra 2 anni ( e sono al 5 anno di università di un corso di laurea magistrale) mi spaventa, ma non abbastanza da farmi studiare. Ho provato di tutto: studiare in biblioteca, studiare da sola, fare almeno una pagina al giorno. Non è servito a nulla. Non trova la motivazione per studiare. Allora penso ai miei genitori e ai sacrifici che hanno fatto e stanno facendo, ma neanche questo basta. Ho bisogno di un consiglio, di qualcuno che mi urli in faccia, che mi faccia ragionare.
Qui inzia il secondo problema: non so con chi parlare. I miei genitori mi direbbero solo siediti sulla sedia e non uscire fin quando non hai fatto quel capitolo; ci ho provato, non ha funzionato. I miei amici dell'università, ch già hanno fatto questo esame, oltre a darmi tutto il loro materiale, non possso chiedere altro, mi dicono soltanto bisogna studiare e ripetere... eh! solo che io non ne ho voglia. Le miei amiche, che sto scoprendo non essere veramente delle amiche, nel senso che ho trascorso circa un mese un po' brutto emotivamante e invece di indagare su come stavo, se la tiravano perché non avevo voglia di uscire con loro il sabato sera. ( Quando le ho conosciute, da circa 1 anno, credevo di aver trovato delle amiche con cui condividere eseprienze, invece sembra tanto che abbia trovato solo delle persone con cui uscire il sabato sera, e nient'altro).
Quindi mi ritrovo ad avere un problema, che si potrebbe risolvere semplicemente con una lunga chiacchierata; e che invece mi sta soffocando e mi fa stare male. Ho trascorso gli ultimi 4 mesi a piangere tutti i giorni, perché sento che la mia vita mi sta scivolando tra le mani.
Mer
18
Mag
2016
E rieccoci qui, a sfogarci di nuovo
Ciao a tutti raga. Scusate se è la terza volta che mi sfogo, ma ho perso la pazienza. Come alcuni di voi sapranno, desidero care un tirocinio per diventare fabbro. Molti miei amici, la mia tipa, e anche mio padre e mia sorella sono d'accordo, e vorrebbero vedermi felice. Mia madre e altre mie conoscenze (ossia alcuni parentucoli e altre mie conoscenze) no, perché sono OSSESSIONATI dalla laurea.
Ma ce cazzo oh, ma lo vedi anche te? Che quattro miei cugini si sono laureati in legge e solo uno lavora in uno studio legale (mentre gli altri o sono a casa o lavorano come commessi) e che a stento arrivano a fine mese. Ma niente, va bene così, continuate pure a costringermi a studiare in una facoltà che non mi piace. Ti ricordo che il lavoro lo dovrei scegliere io. E ti ricordo anche che la laurea non si prende per moda, ma per INTERESSE, e soprattutto non ti assicura manco per il cazzo un lavoro fisso. Pace.
Lun
16
Mag
2016
Allucinante.
È allucinante come quasi tutte le persone che conosco siano fissate con questa maledetta laurea. Ma tu, che studi mantenuto dai tuoi una cosa che in quasi tutti i casi manco ti piace, ti senti tanto sopra me che vorrei fare il fabbro? Stimo chi studia con amore e impegno, e ritengo la cultura essenziale per tutti, me compreso. Ma davvero mi sto stufando di sentire sempre le stesse litanie. Almeno un obiettivo preciso in testa ce l'ho, e soprattutto ho il coraggio di seguire i miei sogni cercando di arrangiarmi da solo.
Voi che ne pensate? Secondo me la laurea sta perdendo il suo significato principale, ossia studiare per l'amore di conoscere.
Lun
16
Mag
2016
Ansia, studio, depressione
Ho 20 anni, sono al secondo anno di università e non riesco più a studiare. La prima sessione andò bene , riuscivo a concentrarmi e a rendere. Poi qualcosa è cambiato dentro di me... Non riesco più a mettermi sui libri e a cercare di capire. Mi piace tanto la mia facoltà, non ho mai pensato di aver sbagliato.. Eppure quando cerco di studiare mi innervosisco, divento ansiosa, non capisco e alla fine è tutto un circolo vizioso. Credo che questa situazione mi abbia fatto entrare in depressione ma la psicoterapia non mi sta aiutando molto... Vedo il mio futuro così nero...
Mer
30
Mar
2016
Basta Uni, non reggo più!!!
Ciao a tutti, sono un ragazzo di 20 e sto frequentando il primo anno della facoltà di Lettere. Come avrete già letto dal titolo, sebbene io sia solo al primo anno, ho capito che la vita universitaria non fa per me. Non dico questo perchè mi sono scoraggiato davanti ai due voti che ad oggi ho preso (un 19 e un 20 tirato), ma semplicemente perchè non mi sento di passare 5 anni piegato sui libri per un corso che alla fine dei conti neanche mi appassiona così tanto.
Ora vi chiederete "Lo hai per caso scelto ad minchiam?". La risposta è no: anzi! Ci ho meditato assai su questa scelta, ma ho toppato. Capita. E personalmente preferisco non fare una cosa piuttosto che farla alla cazzo. Non ho mai avuto voglia di stare troppo sui libri, ma nonostante questo me la sono sempre cavata a scuola (uscito dal Liceo con 92) seguendo e studiando tutto all'ultimo secondo. Sebbene io abbia modificato questo metodo di studio sbagliato, non c'è stato verso di prendere voti soddisfacenti agli esami (aggiungendo il fatto che mi è pure capitato un prof davvero duro e un pochettino stronzo).
Fortunatamente ho una ragazza fantastica che mi sta appoggiando, e anche dei genitori abbastanza comprensivi che però condividono una sola preoccupazione con me: l'assenza della famigerata laurea.
Ora. Non che io sia uno di quelli che sostiene che chi ha la laurea è più intelligente di una persona che non ce l'ha (anzi, spesso mi capitano dei laureati che non sanno spiccicare mezza parola :P), ma mi attiverò per frequentare un apprendistato che mi consenitrà di fare un mestiere che ho sempre ammirato molto (e che ho avuto modo di vedere e provare): la lavorazione del legno.
Voi cosa ne pensate ragazzi? Scusate la lunghezza, e grazie per l'attenzione! :))
Ven
12
Feb
2016
Sono giunto al punto di odiare mia madre
- Questa è una storia che dura da quando ho iniziato la scuola. Ma cercherò di essere breve perché ho veramente bisogno di qualche parere e non voglio farvi scappare per una storia troppo lunga. La situazione è questa: mia madre controlla in maniera ossessiva, malata e paranoica la mia vita scolastica come un duce (o un führer se preferite) dal primo istante in cui ho preso in mano una penna. Alle elementari ed alle medie funzionava cosi: se prendevo bei voti erano tutti baci e coccole, se prendevo anche solo un 6, per non parlare delle note disciplinari, mi picchiava finché non si stancava, lasciandomi spesso grossi segni e sopratutto mi diceva cose irripetibili, insulti pesanti ecc.. Alle superiori, non avendo piu il terrore delle sue botte, non trovavo più alcun motivo per studiare e il 70% del carico di studio mi annoiava a morte. Per cui erano liti continue e furiose in cui gli insulti e le maledizioni fioccavano come la muffa sul salame (ovviamente solo da parte sua). Al momento della scelta universitaria mi lasciai trascinare dal suo "pensiero" e scelsi giurisprudenza, nonostante il diritto per me fosse interessante quanto può esserlo per un criceto. Io volevo fare filosofia ma "filosofia non da lavoro". Il suo controllo non cambiò minimamente, voleva decidere date degli appelli, quando fare gli esami, quando seguire le lezioni (sempre), a che ora svegliarsi per studiare, insomma ragazzi io ero un pupazzo senz'anima e spirito, lei mi infilava la mano su per il deretano e mi manovrava secondo i percorsi che più le erano congeniali. Dopo un anno orribile a giurisprudenza, dove l'unico esame buono è stato, guarda caso, filosofia del diritto(28/30), decido di imporre il mio volere. Cambio facoltà e passo a filosofia. Non Vi parlo delle liti infernali che ciò provocò perché non sarebbe più uno sfogo ma un romanzo. Ora, a 20 anni, al mio primo anno di filosofia, ho già preso un 30 e un 30elode. Ma a lei non importa, continua a dirmi di prenotare nelle date che vuole lei, di fare cosi, di fare colà...vivo in un'altra città e torno a " casa" solo nel fine settimana ma ciò non le impedisce di controllarmi perché mi chiama tutti i giorni, più volte al giorno, spesso al mattino presto per controllare che io sia sveglio e se, ad esempio, ho la voce leggermente rauca inizia ad innervosirsi come un leone in gabbia e a chiedere insistentemente perché dormo tutto il tempo. Ora ho appena fatto un esame(30 e lode) e vuole che io mi metta subito a studiare per un appello che è fra 8 giorni. Ragazzi sono tre libri. Sono 600 pagine, ragazzi.
- Vi starete chiedendo se sono orfano di padre, visto che lui in questa storia non compare proprio: non l'ho citato perché effettivamente lui non compare mai. Il suo ruolo nella mia famiglia è portare soldi a casa, stop. Se osa dire una sola parola in mio favore e contro la moglie, scoppia la terza guerra mondiale e lei inizia a delirare come un demonio. Insomma il classico omuncolo spiritualmente sodomizzato dalla moglie.
- Questo è solo un riassunto, più scarno e freddo possibile, di ciò che è la mia vita universitaria. Dico universitaria perché per il resto potrei pure spacciare droga in pratica. Ad esempio, sono fidanzato con una meravigliosa ragazza da 4 anni. In quattro anni mia madre mi avrà chiesto qualcosa di lei forse tre volte, a voler essere generosi. Una volta ebbi una litigata furibonda con la mia ragazza al telefono e mia madre mi chiese perché urlavo. Avendole io risposto che io e la mai fidanzata eravamo sul punto di lasciarci lei rispose "si ma quando cavolo devi fare i compiti?"
- Ditemi qualcosa, per favore. Immaginando ovviamente che un 20 anni di esistenza infernale io abbia provato mille e mille volte a parlare con lei, a farla ragionare. Tutto inutile, intorno al suo cervello bacato c'è una corazza in titanio. Solo che questa corazza ora la posseggo anche io, ma nel cuore. Perché per me mia madre non è diventata altro che un grosso, enorme, fastidiosissimo dito nel c*ulo.
Sab
09
Gen
2016
Stanca di studiare
Studio da quando ho memoria. Ricordo ancora l'infinito stress del doposcuola, quando andavo ancora alle elementari, e di come ero costretta a fare i compiti fino alle 8-9 di sera. I miei genitori (ed in particolare mia madre) sono sempre stati quel genere di genitori secondo cui il titolo di studio (o lo studio in generale) conferiscano prestigio sociale alla persona. I classici genitori che non si accontentavano mai di un buono, pretendevano l'ottimo, la lode, il vattelappianderc***. Ed io ho sempre studiato, accompagnando lo studio ad un profondo rifiuto, ma pur sempre studiando sotto la pressione delle altissime aspettative dei miei genitori i quali erano fermamente convinti che "un cervello come il mio era sprecato se non studiavo" o peggio che " se non studi cosa vai a fare? La commessa?". E così, ho coronato ogni anno scolastico con risultati eccellenti, dalle medie fino al conseguimento del diploma liceale. Nonostante i grandi risultati, ho sempre studiato contro voglia, con ansia, depressione, crisi di pianto e insoddisfazione...In altre parole, contrariamente a quanto poteva sembrare stando ai risultati, studiare mi ha sempre fatto schifo. Finito il liceo ci fu un momento di crisi. La libertà dallo studio finalmente raggiunta mi stava per essere soffiata via quando i miei genitori si imposero, facendo di tutto affinchè mi iscrivessi all'università. Per nulla convinta, ma fortemente influenzata da loro, mi sono iscritta alla triennale, finita nei giusti tempi con tanto di lode. Tuttavia sono stati per me anni grande stress, immagazzinavo informazioni, passavo giornate di pianto e ansia chiusa in casa a studiare cose di cui non mi interessava nulla, astratte e inuti al livello concreto. Ma l'ho fatto, chissà come, sono riuscita a conseguire la laurea triennale. Fresca di laurea sentivo finalmente il sapore della libertà. Ma ecco che i miei genitori cominciarono ad avanzare l'argomento "specialistica",diventando ogni volta più pressanti, quasi intimidatori, prospettandomi un futuro mediocre e inutile "cosa ci fai solo con la triennale?". E così, dopo infiniti tentennamenti ed il mancato coraggio di dire "NO VAFFANC*** a due persone che, tra l'altro, non si sono mai laureate e non hanno la minima idea di cosa significa prendere una laurea, eccomi qui nella mia stanza a cercare di preparare il primo esame. Ma la verità è che sono stanca, stanca di studiare. E' così, non so in che altro modo potrei dirlo per renderlo più chiaro. Il problema è che non ho il coraggio di dirlo ai miei genitori, so che sarei una delusione per loro e non farebbero che rinfacciarmi il mio "fallimento" perchè non ho avuto le palle di continuare...Quando io, invece, mi chiedo dove ho trovato le palle di fare una cosa che non mi piace fino ad oggi (e farla pure bene!). Non sono due persone con cui si può parlare ed esprimersi liberamente, pensano che potrei diventare chissà cosa...Ma il punto è che io non voglio diventare chissà cosa, ogni volta che apro i libri mi viene da vomitare. Vorrei semplicemente fare l'esame di stato e trovare un lavoro. Qualunque lavoro, anche non necessariamente attinente a quello per cui ho studiato, e fare dei progetti. Al momento lavoro la sera nei ristoranti, per conciliare studio e indipendenza, ma è come se la mia intera esistenza fosse subordinata allo studio...Datemi un consiglio.
Ven
18
Dic
2015
O mi innamoro o studio
Apparte che sto attraversando una forte crisi dopo la laurea triennale- mi sono scannata per finire in tempo e non ho più tanta voglia di studiare - dopo la laurea ho pure trovato l'amore, per la prima volta mi sono sentita davvero coinvolta in questa storia, me e' una storia un po' rischiosa- nel senso- lui è perfetto con me ed è una persona molto in gamba, solo che è uno che esce molto, conosce tanta gente, in più non credevo di essere il suo tipo. Siamo molto diversi e lui è uno che se vuole sa essere serio ma si può anche stufare infetta. Per ora- in questi 4 mesi- ho cercato di assecondarlo in tutto per minimizzare le differenze tra di noi - lui festaiolo io più tranquilla- sono uscita sempre, ho cercato di fare di tutto per tenermelo. Lui si comporta bene con me e sembra che gli importi e che sia serio. Solo che io ho costantemente paura che qualcosa cambi. In tutto questo quadro non ho voglia di studiare non so cosa fare della mia vita e non riesco a concentrarmi su nulla. Mi metto a cercare di studiare e non ci riesco, non ho voglia e non ho motivazione, vorrei avere soldi per comprare mille cose che mi servono ma i pochi che ho sto cercando di metterli via per andare in vacanza con lui tra qualche mese, se staremo ancora insieme, non faccio altro che rinunciare a mille cose e non vedo la mia vita andare avanti. Non sono mai stata una persona pigra e ho finito in tempo proprio perché ero motivata ma ora sapendo che mi mancano due anni interi e faticosi non ho nemmeno la forza di mettermi la e provarci. In tutto questo i miei sono ossessionati con il fatto che devo studiare perché con la triennale non vado da nessuna parte e non vogliono che vada a lavorare , so che hanno ragione ma allo stesso tempo non trovo la forza di fare qualcosa. In più sono furibonda con loro perché non sono molto contenti di questo mio nuovo ragazzo. Lui non ha proprio niente che non va anzi e' sveglio e in gamba ma per mia mamma se uno non ha studiato non è nessuno. Non la sopporto più fa tanto la carica con me appena parlo di lui sta zitta e cambia discorso. So che in verità i suoi sono solo pregiudizi perché se lo conoscesse vedrebbe anche lei che è in gamba. E ok prima o poi accadrà, ma questa cosa intanto mi fa andare fuori di testa!! Mi sento inutile sento che la mia vita è inutile non so cosa fare!! In più il mio ragazzo vorrebbe che studiassi cioè cerca di incoraggiarmi ma non può capre le difficoltà ! Faccio anche una facoltà parecchio seria e ho davvero il voltastomaco, non so in che direzione sta andando la mia vita o andrà. Ho costantemente paura che lui mi possa lasciare e anziché studiare penso a come vanno le cose tra mi facendomi mille paranoie. Lo so vi sembrerò pazza e lo sembro anche a me. Sono sempre stata sveglia attiva e determinata. Non so cosa mi succede
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