Ven
12
Feb
2016
Sono giunto al punto di odiare mia madre
- Questa è una storia che dura da quando ho iniziato la scuola. Ma cercherò di essere breve perché ho veramente bisogno di qualche parere e non voglio farvi scappare per una storia troppo lunga. La situazione è questa: mia madre controlla in maniera ossessiva, malata e paranoica la mia vita scolastica come un duce (o un führer se preferite) dal primo istante in cui ho preso in mano una penna. Alle elementari ed alle medie funzionava cosi: se prendevo bei voti erano tutti baci e coccole, se prendevo anche solo un 6, per non parlare delle note disciplinari, mi picchiava finché non si stancava, lasciandomi spesso grossi segni e sopratutto mi diceva cose irripetibili, insulti pesanti ecc.. Alle superiori, non avendo piu il terrore delle sue botte, non trovavo più alcun motivo per studiare e il 70% del carico di studio mi annoiava a morte. Per cui erano liti continue e furiose in cui gli insulti e le maledizioni fioccavano come la muffa sul salame (ovviamente solo da parte sua). Al momento della scelta universitaria mi lasciai trascinare dal suo "pensiero" e scelsi giurisprudenza, nonostante il diritto per me fosse interessante quanto può esserlo per un criceto. Io volevo fare filosofia ma "filosofia non da lavoro". Il suo controllo non cambiò minimamente, voleva decidere date degli appelli, quando fare gli esami, quando seguire le lezioni (sempre), a che ora svegliarsi per studiare, insomma ragazzi io ero un pupazzo senz'anima e spirito, lei mi infilava la mano su per il deretano e mi manovrava secondo i percorsi che più le erano congeniali. Dopo un anno orribile a giurisprudenza, dove l'unico esame buono è stato, guarda caso, filosofia del diritto(28/30), decido di imporre il mio volere. Cambio facoltà e passo a filosofia. Non Vi parlo delle liti infernali che ciò provocò perché non sarebbe più uno sfogo ma un romanzo. Ora, a 20 anni, al mio primo anno di filosofia, ho già preso un 30 e un 30elode. Ma a lei non importa, continua a dirmi di prenotare nelle date che vuole lei, di fare cosi, di fare colà...vivo in un'altra città e torno a " casa" solo nel fine settimana ma ciò non le impedisce di controllarmi perché mi chiama tutti i giorni, più volte al giorno, spesso al mattino presto per controllare che io sia sveglio e se, ad esempio, ho la voce leggermente rauca inizia ad innervosirsi come un leone in gabbia e a chiedere insistentemente perché dormo tutto il tempo. Ora ho appena fatto un esame(30 e lode) e vuole che io mi metta subito a studiare per un appello che è fra 8 giorni. Ragazzi sono tre libri. Sono 600 pagine, ragazzi.
- Vi starete chiedendo se sono orfano di padre, visto che lui in questa storia non compare proprio: non l'ho citato perché effettivamente lui non compare mai. Il suo ruolo nella mia famiglia è portare soldi a casa, stop. Se osa dire una sola parola in mio favore e contro la moglie, scoppia la terza guerra mondiale e lei inizia a delirare come un demonio. Insomma il classico omuncolo spiritualmente sodomizzato dalla moglie.
- Questo è solo un riassunto, più scarno e freddo possibile, di ciò che è la mia vita universitaria. Dico universitaria perché per il resto potrei pure spacciare droga in pratica. Ad esempio, sono fidanzato con una meravigliosa ragazza da 4 anni. In quattro anni mia madre mi avrà chiesto qualcosa di lei forse tre volte, a voler essere generosi. Una volta ebbi una litigata furibonda con la mia ragazza al telefono e mia madre mi chiese perché urlavo. Avendole io risposto che io e la mai fidanzata eravamo sul punto di lasciarci lei rispose "si ma quando cavolo devi fare i compiti?"
- Ditemi qualcosa, per favore. Immaginando ovviamente che un 20 anni di esistenza infernale io abbia provato mille e mille volte a parlare con lei, a farla ragionare. Tutto inutile, intorno al suo cervello bacato c'è una corazza in titanio. Solo che questa corazza ora la posseggo anche io, ma nel cuore. Perché per me mia madre non è diventata altro che un grosso, enorme, fastidiosissimo dito nel c*ulo.
8 commenti
E' evidente che è un'ossessionata dal controllo:
COMUNQUE:
- Sintantoché la tua trasferta e i tuoi studi son finanziati da lei, occorre portare pazienza e ingoiare questi amari bocconi, in fin dei conti, per quanto siano odiosi i suoi metodi, se paga ha sempre un pochino di voce in capitolo.
- In futuro, esattamente dal momento in cui sarai completamente indipendente da lei (quando potrai fare la tua vita senza chiederle più nemmeno un euro) allora potrai metterla in riga duramente e darle una lezione di maniere.
In quasi 31 primavere, ho già oltrepassato dalla metà di esse la linea che andava dalla sopportazione all'insofferenza con la mia,di madre. I genitori non te li scegli,e di sicuro gridare il tuo risentimento,o anche solo farlo presente più o meno vigorosamente,non sarà utile. Girano le balle,ma c'è poco da fare,solo cercare di essere sereni in altro modo.
chiama telefono azzurro
@Ozymandias sono d'accordo con te.
@autore: prima ti stacchi economicamente da lei e prima potrai mandarla al diavolo. Ossessionata è un eufemismo. È patologica. Non è un attaccamento sano.
@bardei, lo farei guarda ma è leggermente tardi per quello
Beh grazie a tutti comunque, l'indipendenza economica sembra proprio l'unica soluzione possibile...spero non mi si sciolga il fegato fino a che non l'avrò raggiunta.
Dirle che non ho più tre anni, che me la devo cavare da solo...è tutto inutile purtroppo, ci ho provato e riprovato. E dicono che i soldi non fanno la felicità.
Eh ma contribuiscono in modo rilevante
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Lei ha avuto la possibilità di studiare/realizzarsi? Se non ha potuto credo stia cercando di realizzarsi attraverso te; ovviamente è sbagliato.
Di sicuro la figura quasi mancante di tuo padre ne risente del trattamento che lei ha nei tuoi confronti.
Forse teme che tu diventi come tuo padre.
Te alzi la voce? le dici che non sei più un bambino? chi ti paga l'università?