Tag: lavoro
Mar
06
Mar
2018
Mi sono rotto i coglioni
Non bestemmio anche qui ma giuro che in questo momento sarei in grado di farmi scomunicare da un satanista.
Comunque sono incazzato nero e sto perdendo ogni tipo di speranza perchè non trovo un maledettissimo lavoro.
Ho lavorato 10 anni come impiegato contabile e consulente a ritmi da esaurimento poi ho deciso di prendermi una pausa illudendomi di pensare "ma tanto qualcosa la trovo" e invece vedo che tutto ha preso una piega insopportabile. Ho la mia esperienza e non mi definisco un fenomeno ma sono certo di essere bravo e preciso, da un anno invio curriculum del cazzo a dementi che non sanno neanche amministrare un mazzo di fiori figurarsi un'azienda, parlo con le merdosissime agenzie iterinali dove ci sono le oche che decidono come smistare i disperati in cerca di lavoro e il 90% delle volte sono io che devo spiegargli in cosa consisteva nei particolari quello che facevo, questi decidono se proporti per i colloqui e non sanno neanche allacciarsi le scarpe.
Accendi la tv vedi sti farabutti maledetti di politici che promettono l'oro in cambio di scorregge, vedo il Movimento 5 Stelle che si fa paladino della giustizia e del cambiamento poi non si capisce una singola virgola di cosa cazzo vogliono fare; se non trovo lavoro entro l'estate li vado a prendere a casa uno per uno e li rivendo imbalsamati su ebay. Poi da bravo fallito potrei pensare di sperare nel reddito di cittadinanza ma non ci casco mica, questi pensano siamo tutti ritardati, pronostico che il massimo reddito di cittadinanza sarà 20 euro a chi ha un reddito non superiore a 2000 euro, è nullatenente e sta per affogare nel suo stesso vomito.
Conosco una ragazza e tronco ogni rapporto prima che le cose si facciano serie in modo da non fare la figura del fallito senza un futuro da dare a nessuno e senza un soldo neanche per offrire una pizza fatta da un pakistano che non si lava le mani dal 1998.
Esco la sera e a meno che ci si stravizi ho voglia di tornare a casa dopo 15 minuti schifato dal mondo, a quel punto mi dico fai schifo come il mondo e almeno stai in pace.
Andate a fare in culo tutti!
Mar
27
Feb
2018
Depressione per disoccupazione
So che è un problema vasto, che riguarda molti italiani, giovani e meno giovani. Si parla di scelte professionali legate al desiderio d'autonomia.
Io mi sento molto preparato sulle cose in cui so di essere specializzato e ricevo anche molti complimenti per questo, ma di fatto mai nulla di remunerativo e purtroppo il mio è un campo dove lavoro ce ne è pochissimo e soldi ancora meno.
Mi sento capace di fare solo questo mestiere (che è legato alla scrittura), ma sinceramente non vedo sbocchi e ho quasi 34 anni. Sono stanco e depresso. Tutto il resto lo odio oppure semplicemente non mi ci sento tagliato. Mi sento in un eterno vicolo cieco che conduce alla mezzetà e poi alla morte senza non essere riuscito a combinare un cazzo e, diciamocelo, oggi per combinare qualsiasi cosa se non hai soldi sei fregato.
Tutto ciò che ne risulta è un perenne senso di essere rimasto indietro nella vita rispetto a tantissime persone che conosco. E io non sono neanche una persona con particolari ambizioni tipo farsi una famiglia e sfornare figli, non ci penso proprio. Voglio essere indipendente e vivere per conto mio, tutto qui. Mi sento un figlio di papà per gli aiuti economici che mi dà mio padre, anche se in realtà mi ha sempre viziato poco e ad esempio non mi hanno mai comprato un'auto o un motorino (la patente però ce l'ho).
Mi sento bloccato e depresso e non riesco a trovare lo stimolo per far nulla, neanche vedermi con gli amici, figuriamoci provarci per una relazione o anche una semplice cosetta occasionale. Pian piano ho perso delle buone abitudini e passioni che avevo, vorrei riprenderle per rialzarmi e sentirmi più attivo, ma il peso della depressione è più forte.
Lun
26
Feb
2018
Per la prima volta non sto veramente bene
Dopo 15 anni di lavoro in una azienda sono stata messa a casa. Con poco rispetto, un vero e proprio schiaffo morale. Di punto in bianco ed io ero l unica dipendente. Una delusione terribile oltre al fatto di, ovviamente, cadere in inevitabili problemi economici quindi preoccupazioni. Da allora (sono passati 6 mesi e ahimé pur cercando non ho trovato nulla...) sono letteralmente fuori di me, non mi riconosco più. Alterno momenti di ansia ad attacchi di panico. Sono seguita da poco da una psichiatra che, nelle sedute, cerca di capire dove stia il problema. Finalmente avrei trovato un lavoro e venerdi inizio. Ansia. Ansia pura. Perché nonostante la branca sia quella del mio precedente lavoro... Mi sono resa conto che rispetto agli impiegati di questa nuova ditta... So fare ben poco. Si tratta di imparare tuttoquasi dal principio e io ho paura di non essere abbastanza sveglia, di metterci troppo tempo, di combinare casini o prendere ramanzine. In più, è un posto davvero brutto, deprimente ...Sporco e poco igienico. Alcunicolleghi faticano a salutare sembrano sempre incazzatiie gli attuali dipendenti si lamentano per l'effettiva male organizzazione nel lavoro. Quindi io, che sono già preda dell ansia non sono per nulla entusiasta di iniziare questa avventura. Sto cercando di forzarmi nel dirmi "ci devi andare perché almeno guadagni" ma se potessi scapperei. La firma del contratto è venerdi e mi prenderanno per 3 mesi anche per provarmi. Dovrei sentirmi felice di avere un contratto da firmare ma non ci riesco. Ho troppa paura. Non voglio entrare a far parte di quella ditta, di quel caos. Mi da talmente tanta nausea la situazione che addirittura mi fa schifo quello che ho fatto per tanti anni, lamiaprofessione per tanto tempo. Al pensiero mi viene tachicardia, tremori ... Non so come affronteró i giorni lavorativi. Non so cosa fare oltre, per ora, prendere un tranquillante prescrittomi al bisogno.
Sab
24
Feb
2018
Lavoro
Buongiorno,
questo non e’ uno sfogo piu’ una serie di impressioni - la condivisione di un’esperienza - per altro di sicuro per voi poco interessante.
L’esperienza e’ la mia prima esperienza lavorativa, in un resort, abbastanza demode’.
Finita l’università in ottobre ho dovuto affrettarmi nella ricerca di un lavoro stagionale, per non passare l’inverno a girarmi i pollici, nonostante poco coerente con il mio percorso di studi - che mi rendo conto solo ora insidioso ai fini della ricerca di un lavoro (sigh) - (ma questa è un altra storia).
Comunque ho trovato l’annuncio in internet e sono andata a fare il colloquio, Maria, la mia capa, mi ha preso bene apparentemente fin da subito non puntando su altre/altri candidati. Io stessa sono rimasta abbastanza soddisfatta del nostro incontro e non ho cercato altro.
Così dal 1 dicembre ho iniziato a lavorare qui, e ora, che manca poco a Pasqua, sto tirando un po’ di somme.
Mi sono fatta un’idea comunque, che ho combinato una bella serie di cavolate, non mi chiederanno mai di tornare.
Maria, di primo acchito una persona assai cordiale e solare si e’ rilevata da subito parecchio lunatica. Il resort e’ tutto gestito da una famiglia e non avevano mai assunto qualcuno alla reception.
Come prima esperienza credevo di ‘lavorare’ invece i primi giorni sono stati una noia tremenda, non c’era praticamente nessuno e ero segregata qui, altalenando tra guardare il telefono e non guardarlo. Non mi sembrava bello messaggiare ma l’alternativa era guardare per aria. Così per 6 ore con la famiglia proprietaria che girava e giocava con i figli e nipoti. Chiacchiere con loro poche.
Poi c’è stato il boom di Natale e di colpo c’era un gran casino e ho combinato qualche guaio come sbagliare qualche preventivo, dimenticare qualche cosetta qua e là.
Dopo natale di nuovo un gran silenzio e poco da fare. Mi sono letta qualche libro.
A volte ho combinato altri guai. Mi sono resa conto purtroppo spesso di essere distratta. A volte c’è talmente poco da fare che non sei concentrato e le cose le fai male.
Con la famiglia ho un rapporto normale ma non sopporto che stiano tutto il giorno a bisbigliare tra loro, sembra che parlino sempre male di me, si dicono sempre i segretini e sinceramente lo trovo sgradevole. Magari parlano di problematiche loro con la regione Lombardia, con il resort, con storie del resort e della regione ma odio questo bisbigliare !! Di buono c’è che mi pagano bene, di non buono c’è che mi sento un po’ fuori luogo qui! Con Maria e sua cugina non si e instaurato un rapporto malvagio, ma neanche buono. Non so come dire, siamo in buoni rapporti ma non c’è quella simpatia reciproca, non abbiamo nulla in comune.
Io sono tutta sport e gare di nuoto, loro sono tutti sovrappeso. Non c’è feeling non so come dire.
Tempo fa ho combinato altre cavolate e me le sono sentite di brutto! Giustamente. Mi sono sentita uno schifo. Non è che io non mi impegni ma a volte magari mi dimentico qualche cosa ! Non sono tagliata per questo lavoro, loro si ricordano esattamente ogni faccia a che casetta del resort corrisponde e mi chiedono ‘ma quelli della 7 sono usciti’ - ma che ne so ci sono 50 casette quindi tipo 100 persone ogni giorno quando e’ weekend! Mi sforzo di avere più memoria visiva associata ai numeri ma non ce la faccio ! Tra gli errori che ho fatto non ci sono cose così gravi, apparte una volta che ho mandato dei dati sbagliati alla questura (può succede purtroppo quando registri mille persone di fretta perché arrivano in 10 tutti assieme - per dati sbagliati intendo tipo con numero di passaporto con 5 invece che 7) - gli errori sono stati tipo dimenticare di chiedere la mail quando qualcuno chiamava oltre che il numero di telefono, non far caso se qualcuno usciva e cose così.
Solo che mi sento una scema. So che potevo fare meglio, impegnarmi di più ! Ora sono qua e ovviamente scrivo questo sfogo perché non c’è nulla da fare ! Mi spiace perché so che alla fine non sono contenti di me, e nemmeno io di loro, non vengo a lavoro volentieri, mi sento poco in sintonia con loro. Il lavoro apparte la mia poca memoria viso/numeri non mi dispiace neanche, con le persone comunque penso di cavarmela bene. Comunque sia pagano bene e io sono stata una scema nonostante tutto a fare quelle cavolate, lo so che succede e nessuno nasce imparato! Però sarebbe stato ottimo per un’altra stagione considerando tutto, specie lo stipendio.
Ven
23
Feb
2018
Tossico
Il mio posto di lavoro
È tossico, mi rende grigio ed insoddisfatto, è un insieme di elementi nocivi che innesca in me pensieri di morte. Si trova in una porzione di una vecchia fabbrica, realizzata prima della seconda guerra mondiale. In mezzo alle abitazioni in una via tranquilla nella mia città. Poco visibile dalla strada. È freddo e umido nella stagione invernale, per via del riscaldamento che spesso viene tenuto spento. Senza finestre, solo luce artificiale. Il contro soffitto, macchiato dalle innumerevoli infiltrazioni d’acqua, amplifica il rumore dato dal correre dei topi che in nostra assenza, la sera, scendono cercando qualcosa da mangiare e lasciano, di tanto in tanto, sulle nostre postazioni di lavoro, i loro escrementi. I pannelli di plastica, trasparenti, che dividono i reparti sono resi opachi dallo sporco e dalla polvere che nessuno ha mai tolto. Siedo su un’ergonomica sedia polverosa, il pavimento mostra il suo colore solo dove viene calpestato, e le ruote del mio trono, intrise di sporcizia, strisciano faticando nella rotazione. Ragnatele vecchie, ormai nere, piovono dal soffitto e danzano con leggeri spostamenti d’aria dati da infelici lavoratori che appassiscono nella loro quotidianità. Questa estate sarà caldo, torrido, e l’aria viziata, intrisa nuovamente della puzza di un piccolo roditore in putrefazione, renderà tutto ancora meno sopportabile. Non so se siano peggio i costanti brividi invernali, l’estenuante ricerca di un respiro pulito nella bella stagione o l’indifferenza di fronte a tutto questo, condita con le balle che sento ogni giorno.
Gio
22
Feb
2018
E' giusto accettare ogni offerta di lavoro che ci viene proposta?
Sono una ragazza di 22 anni che da poco sta cercando lavoro. Non ho nessun tipo di esperienza, tranne qualche lezione di ripetizione data a ragazzini delle elementari e lo stage scuola - lavoro. Qualche giorno fa mi è stato proposto di entrare a fare la donna delle pulizie in ospedale e non ho accettato (nel senso, non era sicuro, mi è solo stato detto che lì forse stanno cercando e io ho deciso di non candidarmi per quel lavoro) e questo ha creato delle reazioni nelle persone che l'hanno saputo. Mi è stato detto che sono un'ingrata e una scansafatiche, che in sostanza merito di non lavorare perchè ci sono tante persone che cercano lavoro e pagherebbero per avere un'opportunità del genere. La stessa cosa è successa quando dovevo decidere se mandare o no il curriculum a fabbriche come operaia in catena di montaggio. Ora, io mi chiedo, sono davvero così come mi è stato detto? Perchè questa cosa mi ha fatto pensare e mi ha fatta sentire davvero in colpa. Io lo so che oggi trovare il lavoro è difficile e ci sono tante persone in difficoltà per questo (vengo da una famiglia dove mio padre è operaio e mia madre non trova lavoro da anni), però non me la sento di fare un lavoro che non mi piace proprio per niente o che non ritengo "utile"; nel senso, per fare curriculum si accetta più o meno ogni cosa, ma a che potrebbe servirmi effettivamente scrivere di aver fatto la donna delle pulizie? credo (ma correggetemi pure se sbaglio) a niente. In più non sono nella situazione in cui se non lavoro non mangio, quindi posso permettermi di aspettare e scegliere un impiego che sia migliore per me. Se trovassi un lavoro che davvero mi piace tanto lo farei pure gratis, mi basterebbe anche solo per fare l'esperienza che mi serve. Vorrei anche poter trovare qualcosa in linea con il percorso di studi che ho fatto per poter sfruttare almeno un po' il diploma che mi sono guadagnata con anni di studio e impegno. So che le persone potrebbero risentirsi per questo sfogo, ma vorrei comunque un confronto per capire dove, se e come sto sbagliando. Vorrei sapere la vostra, ecco.
Mar
20
Feb
2018
non sono cresciuto
ho 26 anni ma è come se mi sentissi ancora un bambino. Non riesco a trovare lavoro e quando lo trovo ne scappo. Mi sento come un bambino in mezzo ad adulti, come un ingenuo in mezzo ai furbi: tutti così sicuri di se che ti guardano dall'alto in basso. Hanno la forza di affrontare i problemi e di vivere da soli mentre io mi sbriciolo cme un gran turchese nel latte alle difficoltà. L e affronto ma con un angoscia dentro che non so descrivere! Essere solo a fare tutto, la competizione cattiva, forte, quella in cui devi sgomitare e conquistarti il posto, non riesco ad acquisirla anzi, il più delle volte tendo a fare l'impossibile per accontenare qualcuno che ha bisogno e se non posso farlo mi sento di merda. Vorrei essere uno di quelli che aiutano tutti, quelli su cui si piò contare, che sono pratici e non hanno paura di affrontare il mondo! non so competere, non so come si fa! Sono laureato da quasi due anni e ancora senza lavoro. Sono laureato in infermieristica e studio per i concorsi ma mi sta sul cazzo sta materia, ne ho a nausea e la grande passione forse non è mai nata, almeno non ho il senso di colpa visto che li ho pagati io gli studi. Se non avessi avuto la mia ragazza ad invogliarmi a studiare, a darmi il materiale e aiutarmi, forse non ci sarei mai riuscito, ma adesso che potrei lavorare e fare la mia vita mi sento incapace e non all'altezza di questo lavoro. Ho rimosso quasi tutto quello che ho studiato e più provo a studiare più ho una repulsione. Non so cosa fare e la mia ragazza vorrebbe dei figli un domani e io cosa posso dargli se sono meno forte di un bambino? Mi sento un fesso perchè non so come si sta nel mondo adulto e spesso ricevo di quelle fregature allucinanti.
Lun
05
Feb
2018
Mi sento depressa e senza uno scopo
Ho lasciato il lavoro perché l' ambiente era troppo duro e faticoso e ci stavo rimettendo la salute. Lavoravo in un call center e ho sempre fatto lavori di questo tipo per circa 10 anni, risultato? Oggi di anni ne ho 30 e lavorativamente non valgo niente. Sto cercando impieghi come segretaria o cameriera, barista, commessa ma non ho esperienza in nessuna di queste cose . Ho sempre e solo lavorato nei call center e per questo sono a priori considerata un'incapace perché non ho esperienza in altre cose . Mi sono umiliata a entrare in negozi o ristoranti chiedendo se avessero bisogno di assumere e la risposta è sempre la stessa, no, non mi vogliono . Se fossi piu giovane invece so che mi assumerebbero subito. Mi sento una sfigata. Vorrei tornare indietro e fare scelte diverse, ma so che è troppo tardi. Sto facendo colloqui per posti assurdi tipo promoter dove non ti pagano se non vendi ( e comunque poi non mi prendono mai dato che sono troppo vecchia). Sono depressa e non vedo via d'uscita . Mi sento fallita, arrivata, come se fossi alla fine di qualcosa. Di sera il senso di fallimento è così grande che piango senza riuscire a fermarmi. So che tante persone sono nella mia situazione ma io la vivo proprio come una sconfitta e mi sento inutile e sfigata.
Dom
04
Feb
2018
La mia vita non va proprio per il verso giusto!
Premetto che da piccolo sono cresciuto con una madre chioccia e un padre pressoché assente. Non mi è mai mancato nulla, anzi posso dire di essere di estrazione sociale medio-borghese (viaggi all'estero, settimane bianche, vacanze d'estate in montagna, casa al mare...).Però. Sono sempre stato molto insicuro, alle elementari andava tutto bene, poi alle medie sono cominciati i problemi... ero lo zimbello della classe e preso in giro da tutti, senza amici, perdendo anche i pochi ma buoni che mi ero fatto alle elementari.
Il liceo scientifico è stata una scelta mia (la famiglia mi ha permesso di scegliere tra liceo classico e scientifico) ma me ne sono pentito, in quanto riuscivo ad avere risultati eccellenti nelle materie umanistiche (latino, filosofia)... e solo con molto sforzo risultati altrettanto eccellenti in matemetica e fisica. Alla fine diplomato con 100/100 ma senza soddisfazione.
La scelta di studiare Ingegneria è stata un errore (avrei preferito una materia umanistica ma sono stato "spinto" in tal senso dalla famiglia), ma la catastrofe è stato studiare nella mia città di origine. Credo che se me ne fossi andato da casa a 19 anni sarei maturato molto prima, e non avrei passato il periodo 19-24 anni chiuso in una stanza... a studiare materie odiate: gli esami di ingegneria, odiati con tutto il cuore. Il mio rendimento ad Ingegneria è stato peggio che mediocre: triennale presa in cinque anni, seppure con 110/110. Talmente esasperato dagli studi detestati, e spinto dalla volontà di andarmene dalla casa famigliare che era diventata opprimente, una settimana dopo la laurea me ne sono andato all'estero a cercare lavoro.
Perché? Per dimostrare di farcela. Trovato lavoro, vissuto all'estero alcuni anni... senza mai legare con altri.
Facendola breve, dopo diversi giri negli anni successivi, mi trovo ora in una città del nord italia a fare un lavoro che odio, senza prospettive, a fare lo schiavetto a 35 anni in un ufficio pubblico del cavolo pieno di raccomandati. Ed il mio è un lavoro "invidiabile" a detta di molti, in questi tempi di disoccupazione diffusa e di sfruttamento crescente del lavoro salariato.
Mi pento della mia stupidità ed immaturità, di non aver saputo fare le scelte giuste a 20 anni. Invidiando chi è riuscito a trovare la sua strada.
Dom
04
Feb
2018
Mi sento depressa e senza scopo
Ho lasciato il lavoro perché l' ambiente era troppo duro e faticoso e ci stavo rimettendo la salute. Lavoravo in un call center e ho sempre fatto lavori di questo tipo per circa 10 anni, risultato? Oggi di anni ne ho 30 e lavorativamente non valgo niente. Sto cercando impieghi come segretaria o cameriera, barista, commessa ma non ho esperienza in nessuna di queste cose . Ho sempre e solo lavorato nei call center e per questo sono a priori considerata un'incapace perché non ho esperienza in altre cose . Mi sono umiliata a entrare in negozi o ristoranti chiedendo se avessero bisogno di assumere e la risposta è sempre la stessa, no, non mi vogliono . Se fossi piu giovane invece so che mi assumerebbero subito. Mi sento una sfigata. Vorrei tornare indietro e fare scelte diverse, ma so che è troppo tardi. Sto facendo colloqui per posti assurdi tipo promoter dove non ti pagano se non vendi ( e comunque poi non mi prendono mai dato che sono troppo vecchia). Sono depressa e non vedo via d'uscita . Mi sento fallita, arrivata, come se fossi alla fine di qualcosa. Di sera il senso di fallimento è così grande che piango senza riuscire a fermarmi. So che tante persone sono nella mia situazione ma io la vivo proprio come una sconfitta e mi sento inutile e sfigata.
Iscriviti!
