Tag: vita

Mar

22

Ago

2017

Quando l'ansia non ti fa vivere come vorresti e ti estranea da tutto

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Ho 21 anni e l'ansia mi sta uccidendo. Mi sento come se non stessi vivendo, nel senso che sto sprecando tutto della mia vita. Tutti non fanno che ripetermi che la mia è una bellissima età, dove devo pensare a divertirmi e a fare esperienze, io tutto questo non riesco a “viverlo” per colpa delle mie paranoie e della mia insicurezza. Non riesco stare a contatto con le persone, non riesco a mangiare nei luoghi pubblici, non riesco a guidare senza andare in panico, non riesco a socializzare (soprattutto con i ragazzi) e quando parlo con persone più grandi di me inizio a balbettare, non riesco ad uscire di casa se non ho almeno controllato (minimo tre volte) di aver chiuso la porta di casa e spesso mi capita di dover rientrare in casa per controllare di aver staccato tutti gli apparecchi elettronici che potrebbero provocare danni. Mi sento pazza. A volte mi capita di fare degli sbagli, magari di dire una parola che io considero di troppo o magari di aver fatto qualche brutta figura e non faccio altro che pensarci per una settimana intera, magari anche quando sto studiando per un esame, e questo mi nuoce gravemente perché non riesco a concentrarmi e mi tocca leggere più di una volta lo stesso capitolo, perché le prime letture le ho fatte con disattenzione per colpa dei miei pensieri negativi che offuscano la mia mente. Ultimamente ho trovato un lavoro part-time come cassiera. Un disastro. Essendo molto paranoica ho capito che non fa per me, più che altro il fatto di gestire i soldi di una cassa mi fa stare male, mi sento molto insicura. Arrivo a casa che non riesco né a mangiare e né a chiudere occhio. Per quanto riguarda le amiche, ne ho avute poche, tutte amiche conosciute tra i banchi di scuola, con loro mi sento pochissimo, più che altro perché io ci credevo molto nella loro amicizia, ma appena ognuno di noi ha preso strade diverse non si sono più fatte sentire e ci sono rimasta molto male, tanto da chiudermi un po' di più in me stessa. Ogni tanto qualcuna di loro mi chiede di uscire, ma provo un po' di rancore nei loro confronti e per questo declino sempre i loro inviti, perché noto che mi cercano solo per uscire o perché non sanno con chi passare la loro serata. Delle amiche alla fine me ne sono fatta una ragione. All'università ho conosciuto un po' di persone, anche se ora tento a non fidarmi molto e a non dare molta confidenza. Sono diventata molto amica di una ragazzo ed come se fosse un mio confidente. A parte ciò, ho sempre il problema di vivermi la mia vita. Soprattutto con i ragazzi, da quando vado all'università sono molti i ragazzi che hanno iniziato a provarci con me, sinceramente non so se per disperazione o perché gli piaccio davvero, ma nonostante questo io tento a scappare quando provano a parlarmi e a tagliare subito il discorso. Infatti sono già stata etichettata da molti, in modo ironico, come “quella strana”. È da sei/sette anni che non ho un ragazzo e non so, forse la mia situazione in famiglia (ovvero i miei genitori che litigano sempre) o forse perché non sono la classica ragazza che esce, va in discoteca, va al mare o ha delle amiche, mi portano a vergognarmi molto di me stessa e a non affezionarmi a nessun ragazzo. C'è un ragazzo che ha catturato la mia attenzione, è molto silenzioso e sta molto nelle sue, ma non ci proverei mai (anche se continuo a pensarci dalla prima volta che l'ho visto) perché non mi sento alla sua altezza. Ho accettato di uscire con un ragazzo, ma continuo lo stesso a pensare al ragazzo “silenzioso” e mi sento uno schifo. Mi sento di fare un torto ad entrambi, assurdo. Se avete dei consigli da darmi li accetto molto volentieri. Preciso che suppongo che io sia così per colpa del “mio passato”, sono stata bullizzata, ho avuti un po' di problemi di salute da piccola, non ho mai avuto un buon rapporto con mio padre e anche con tutti i miei parenti, sono sempre stata vista come quella troppo silenziosa, timida e che non parla molto. Ringrazio le persone che perderanno un po' di tempo nel leggere questa pappardella e mi scuso per il mio italiano sgrammaticato.

Lun

21

Ago

2017

La vita è una merda

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Non capisco perché la vita fa così schifo...perché c'è chi ottiene tutto in modo facile e chi invece dopo tanti sacrifici e privazioni non riesce a combinare nulla? Mi sento inutile...senza lavoro senza amici veri e senza un futuro certo...ma perché? Non ne posso più...il tempo va avanti ma invece di migliorare le cose peggiorano...Non posso avere una vita indipendente perché non ho un lavoro e per dirla tutta ho un fidanzato più sfigato di me...Ma si può continuare una vita inutile triste e sola...a volte preferirei morire...e altre volte mi viene da dare ragione a tutti quelli che mi hanno sempre considerata sfigata perché è vero...Non riecco nemmeno a tenermi gli amici, essere troppo disponibili e comportarsi da veri amici non paga mai tutti ti abbandonano o ti pugnalano alle spalle, e senza aver fatto nulla perché se il motivo c'era almeno te ne facevi una ragione...

Dom

13

Ago

2017

Sfongo piuttosto lungo sugli ultimi cinque anni Della mia vita

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Ho 15 anni ed sono sempre stato una persona distaccata,di poche parole,dallo sguardo di ghiaccio,ma gentile,educato e generoso.Non ho ricordi né dell'infanzia né delle scuole elementari,eccezion fatta per qualche aneddoto di razzismo subito poiché per meta Romeno.Alle medie ho avuto problemi con un ripetente,io avevo 12 anni mentre lui 15,ho denunciato tutti gli atti di bullismo subiti sia si professor che ai genitori:inutile.L'unica persona che mi ha aiutato é stata mia madre,mio padre si é limitato a pronunciare qualche parole di circostanza;I professori ed la dirigente scolastica mi assicurarono che avrebbero preso "provvidementi", bugie,solo bugie.Decisi di sopportare ogni sorta di umiliiazioni e mai affrontare Il bullo poiché ero svantaggiato dal punto di vista fisico,ero alto 1,60m e piuttosto cicciottello.A gennaio del terzo anno delle medie iniziai a praticare Pesistica,in quello stesso periodo ebbi in notevole aumento di altezza,le spalle si allargarono,peluria ed tono di voce basso e profondo ed grazie all'esercizio fisico guadagnai molta massa muscolare che tutt'ora mantengo.(seppure abbia smesso con la pesistica per dedicarmi alla lotta con Il bastone ed Il coltello). Sempre in terza media ebbi problemi con un ragazzo dell'altra classe,un ripetente di 14anni,Il quale mi prese a solo ed inizió a minicciarmi solo per Il gusto di farlo,finimo a fare a pugni:vinsi io solo perché avevo fatto 4 anni di karate,dovetti interrempore perché I miei genitori non potevano piú pagare l'abbonamento,ma Il mio sensei ci rimase male ed anche io purtroppo,comunque vinsi lo scontro ed da allora la mia vità scolastica fu tranquilla.Ad aprile si trasferí un merdoso Bosniaco che continuava ad insultarmi chiamandomi zingaro,augurandomi di morire etc.Ne parlai con professori e non fecero nulla,mi vendicai l'ultimo giorno di scuola,all'uscita pestandolo per bene.

Trascorsi la successiva estate ad allenarmie ed a leggere tantissimi libri:adoravo la storia,l'arte militare ed lingue. 

Mi sono iscritto ad un istituto tecnico nautico frequentato da gente che molto chiamerebbero o delinquenti o teppisti,ebbi problemi con ragazzi del quinto anno poiché non potevo stare all'ultimo piano dell'edificio scolastico in quando primino,feci a botte con tre ragazzi dela sezione capitani (frequento Il Nautico),le presi per bene, ma uno lo mandai all'ospedale ed gli altri due erano messo un po' maluccio.Dopo questo avvenimento non ho piú avuto problemi con I ragazzi della mia scuola. Ho continuato a seguire le lezione,fatto I compiti a casa ed aiutata mia madre con le faccende di casa.

Secondo anno delle superiori,é la fine di novembre ed prima di fare educazione fisica utilizziamo una piccola stanza per cambiarci,I maschi,cerco di essere o Il primo oppure l'ultimo per far sí che nessuno Veda la ferità da taglio che ho sulla schiena:corra dalla scapola destra sino a metà schiena,me la feci a causa Della mia goffaggine in tenera età,ma tutt'oggi rimane ben visible.Aggiungete anche Il fatto che avevo iniziato ad allenarmi in una palestra di "Lotta col bastone e coltello siciliano", che mi procurava non pochi lividi e qualche piccola ferita da taglio sparse sugli avambracci,braccia ed busto.Proprio mentre mi cambiavo la maglietta due miei compagni videro tutte quelle ferite ed anche quella sulla schiena...Iniziarono a farmi mille domande ed dopo qualche giorno c'erano pettegolezzi in classe su di me e sulle mie ferite,dio mio quanto ho odiato frequentare l'ultimo quadrimestre,fortuna che non vedró mai piú quelle mezze seghe dei miei compagni.

Questa é nuova:nella mia città ha aperto un nuovo panificio ed ogni pomeriggio andavo a comprarvi Il pane:le prime volte dovevo chiedere lo scontrino,dopo un paio di acquisti iniziarono a farmelo senza che dovessi chiederlo. Qualche settimana fa io ed mio padre ci siamo andati insieme,Il giorno seguente é andato mio padre a compare Il pane al posto mio poiché avevo un dolore assurdo alla cavigla destra;le commesse hanno chiesto a mio padre se fosse un finanziere,pensavano che lui mi mandasse lí chiedendo lo scontrino ad ogni acquisto cercando di "ingannarle".La cassiera ha chiesto a mio padre la mia età,pensava avessi venti anni,non quindici.

 Ho notatato che molte persone sono "intimorite" sia dal mio aspetto che dal mio modo di fare:sono una persona solitaria,sono di poche parole,non sorrido né rido spesso ed tendo ad essere distaccato dagli altri.Ho due amici con I quali mi trovo bene,scherziamo ed ci divertiamo,ma loro mi hanno confidato che all'inizio si sentivano a disagio con me,non perché facessi lo stupido,ma per Il mio comportamento;fortunatamente conoscendomi meglio hanno capitp che sono cosí.

Sono sempre stato cosí,sin da piccolo ho avuto le idee molto chiare:entrare nella Marina Militare Italiana,attualmente vogliono diplomarmi con Il Massimo dei voti ed poi fare domanda per la Marina militare come VFP1 cercando di raggiungere il VSP,sebbene sia un monte arduo da scalare.La mia famiglia é abbastanza povera ed rispetto ai miei coetanei non posso permettermi certi "eccessi"che loro hanno.A scuola Durante la ricreazione non posso compare nulla perché devo risparmiare I soldi per il biglietto dell'autobus,ogni giorno delle superiori ho camminato due km la mattina per raggiungere la scuola, ed quattro al ritorno per arrivare a casa.

 

Dom

06

Ago

2017

Ho 16 anni e niente, non sto bene

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Invidia

Salve a tutti, mi sono appena iscritto. Dunque sto vivendo una situazione parecchio complicata e non ci capisco nemmeno molto probabilmente. Dunque. Sono sempre stato un po' timido con chi non conoscevo, alle elementari i primi anni stavo sempre da solo e non parlavo con nessuno, ero super introverso; alla fine sono passati diversi anni e in 5a ero grande amico di tantissima gente e con loro ero diventato il massimo dell'estroversione, quasi l'opposto di prima. Poi ho iniziato le medie, anche li ci ho messo sicuramente un po per integrarmi, anche se di meno probabilmente perché nonostante fossi in una classe completamente nuova in altre classi di quella scuola c'erano alcuni miei ex compagni delle elementari, che vedevo sempre alla ricreazione. Con la classe pero non sono mai uscito, e se c'erano delle pizze di classe non mi sentivo di andarci. Allo stesso tempo in quegli anni frequentavo sempre però alcuni amici del cortile sotto casa, con cui invece uscivo nell'isolato sempre d'estate a quel tempo. Le cose sono poi cambiate da quando ho finito le medie, perché i compagni delle medie non li ho più visti, e quelli del cortile, dopo che erano passati mesi senza frequentarli, non mi ero sentito di riuscire a rivederli (non mi sentivo più la confidenza e. probabilmente dalla timidezza, non sono tornato con loro). Ho iniziato cosi le superiori, e cosi appunto sono cambiate molte situazioni. Perché ho riscontrato di nuovo anche qui diversi problemi a relazionarmi con tutta gente che non conoscevo, cosi il primo anno non ho fatto nessun amico, mi sentivo anzi spesso a disagio e in forte ansia a socializzare con altri della classe, e cosi ho dovuto saltare gite e altre cose del genere. Nel secondo anno io ho avuto ancora questi problemi di sicuro, e sono stato sempre un po' zitto, non ho parlato, ed ero ancora sempre un po impacciato, e cosi la classe si è fatta di me un po l'idea di quello comunque molto calmo e che parla poco, PERO sicuramente di sicuro le cose al secondo anno sono comunque un po migliorate: è stato un po meglio, e ho preso comunque un po più confidenza con alcuni, pur ovviamente non abbia fatto ancora veramente amici proprio o altre cose insomma eccetera. Nonostante questo, sono un po migliorato in classe con alcuni perché li conosco da più tempo, ma avendo fatto qualche attività extra scolastica (molto breve, non sto a specificare) ho visto che a incontrare gente nuova della mie eta o a ritrovarmi in una classe con gente che non conosco, ho sempre gli stessi problemi di forte ansia ad andare là, e sono sempre impacciato, e diciamo "vado un po via di testa", e ho queste difficolta relazionali, soprattutto questa ansia per degli eventi sociali del genere, (mentre altri dopo poco che si conoscono sono gia amici o quasi). Al momento cosi non ho gente con cui uscire, ho questi problemi. Ed adesso che è estate sto a casa o esco coi genitori o qualche volta da solo, fatto sta che tutto questo certe volte mi fa star male e anche mi deprime, anche perche a volte i genitori litigano anche in casa e io non so piu cosa cavolo fare. Non ho mai dato ancora il primo bacio, (quindi anche sono vergine), ho avuto soltanto una ragazza se cosi la pssiamo chiamare, quando ero bambino tra le elementari e poco prima delle medie piu o meno, in cui ero in un periodo molto piu diverso, avevo appunto come ho scritto della gente a scuola e in cortile che vedevo con cui pero poi mi sono slegato come ho spiegato prima, quindi non ripeto. Al momento sono in questa fase un po critica, e so che sono sempre un po stato cosi, timido, e quindi non so se anche per fare amicizie in classe sia questione di tempo come negli anni passati anche alle elementari, medie o altro. Pero al momento ho 16 anni, compiuti da qualche settimana, poco fa, e sono qua cosi. Diciamo che non sto veramente vivendo ecco. Ho sempre questa ansia con chi non conosco, non so se sia fobia sociale o ansia sociale o cose del genere, in certi casi ho avuto ansie anche abbastanza esagerate. Oltretutto mi sento un po insicuro in tutto, nel fare le cose da solo; ad esempio c'è chi magari va anche in palestra o in altri luoghi del genere, io non me la sentirei nemmeno probabilmente di andarci da solo, mi sento quasi fin troppo "piccolo" per certe cose, e non vorrei essere cosi, piccolo nel senso che mi sento insicuro ad andare da solo, e probabilmente a causa del fatto che ho queste ansie e insicurezze sociali in fin dei conti. Se esco di casa da solo nell'isolato, non mi sento nemmeno molto sicuro, perche non so se magari poi incontro qualcuno dei miei vecchi amici che ora non frequento piu e mi scatta l'ansia e divento timido. In genere se ho interazioni con altri, magari poi della mia eta, mi sento un po cosi (almeno che non li conosca bene naturalmente). Non so cosa dire. Vedo oltretutto gente che a questa eta ha la ragazza esce eccetera, io mi sento cosi e non capisco. Oltretutto non mi sentirei nemmeno in grado di averla una ragazza ora, ceh vorrei ma avendo queste difficolta non mi sento in grado di far nulla. Essendo un'età anche un po degli ormoni, vorrei anche interessarmi al sesso opposto eccetera ma sento sempre queste ansie. Mi sento in un altro mondo rispetto a tanti altri della mia eta, mi sento lontano da loro, mi sento diverso. C'è da dire che poi io mi sono sempre sentito un po cosi, e gia alle medie, vedevo che tanti altri avevano la ragazza e altre cose, mentre io no e mi sentivo abbastanza "sfigato" sotto certi punti di vista, rispetto ad altri che erano i piu duri, i piu fighi, eccetera, e adesso che sono in questa situazione ancora di piu. Continuo a dire che prima o poi dovra cambiare qualcosa, nel senso che dovro anche avere delle esperienze con delle ragazze, degli amici ecc, anche perche poi il secondo anno come ho detto alle superiori perlomeno è stato di certo un po meglio alla fine, e cosi continuo a pensarci e non sto in pace. Ma ho ansia nelle questioni sociali, a parlare con altri coetanei gente che non conosco, di fatto sotto questi punti di vista vorrei essere l'esatto opposto di cio che sono al momento. Mi sento diverso, anche perche non mi sento nemmeno al livello degli altri socialmente, essendo cosi, mentre vedo altri, piu duri, che escono, eccetera. A volte mi sento quasi imprigionato qua, e mi scatta una strana voglia di ribellione incondizionata, da tutto, di ribellione, trasgressione, anche dai genitori ovviamente, ma al momento non ho gente con cui esco e appunto, ho questa ansia, e timidezza . Non vado in palestra o altri posti simili e sinceramente non ne la sentirei oer i motivi detti. Non ho una ragazza e non mi sento neanche in grado di averla, e fare anche quello che fanno gli altri tipo anche andare a casa l'uno dell altro, sempre per i motivi che ho detto, per questa ansia e perche mi sento sempre insicuro e quindi mi faccio mille paranoie, non so, saranno pure infondate/irrazionali. Forse mi sento un po piu bambino, forse troppo, non so se possa essere che magari sono stato troppp attaccato alla famiglia e ora non so essere autonomo in queste cose e mi sento insicuro in tutto

Gio

03

Ago

2017

Confusione ragazze

Sfogo di Avatar di ciabattarociabattaro | Categoria: Accidia

Ancora non ho capito bene come gestire la questione donne, ho 21 anni, da un po io e la mia compagnia abbiamo accolto delle ragazze in gruppo, prima non mi era capitato, di avere "amiche" attorno, dico amiche tra virgolette, perchè non è comunque amicizia come la intendo io con gli altri uomini.

Quello che ho potuto notare e che ancora non ho assimilato fino in fondo, è che anche le ragazze hanno voglia di fare sesso, e che alle donne piacciono gli uomini più o meno come agli uomini piacciono le donne. Voi direte, hai scoperto l'acqua calda, ed è proprio così, l'ho scoperta, perchè io faccio una fatica immensa solo a pensare che io possa piacere alle donne a livello sessuale, la mia testa non riesce proprio ad afferrare questo fatto. Non lo concepisco.

Perfino quando ero fidanzato, non riuscivo proprio a capire, e spesso mi chiedevo, ma perchè, perchè gli piaccio? Ma come è possibile? Come è possibile che questa ragazza voglia fare sesso con me? Una precisazione, questo non è un dubbio indirizzato direttamente al fare sesso con "ME", ma in generale sulla possibilità che alle donne piacciano gli uomini. È stata una storia durata due anni, una storia molto molto molto, sentimentale e poco sessuale, credo che molti dei miei coetanei farebbero fatica ad immaginare una relazione di questo tipo. Poi mi sono stancato, è l'ho lasciata, non è finita bene.

Comunque sia, adesso sono single, da circa un anno, è stato un inverno freddo e triste, ma mi sono un po ripreso. Negli ultimi mesi ho provato a coltivare qualche rapporto occasionale, con qualche successo e qualche fallimento, ma devo ringraziare più che altro la pozione magica di alchool e erba, non di certo le mie abilità seduttive o la mia principesca bellezza. Mi va bene così, non mi interessa troppo quella roba.

Però sento che non mi basta, manca qualcosa, non so bene cosa. Al di fuori della compagnia, non scrivo mai a nessuna ragazza che potrebbe ipoteticamente interessarmi e che potrebbe ricambiare, sono estremamente riluttante a mostrare il mio interesse per qualcuna, e mandare un messaggio a una sconosciuta è già segnale di interesse. Probabilmente è la causa principale della mia quasi inesistente vita sessuale. La cosa potrebbe essere collegata al problema di cui ho parlato nel secondo paragrafo. A volte penso invece che dovrei cercare di nuovo di innamorarmi e creare una relazione da sogno, creare un forte legame, ma poi mi ricordo delle idee poco chiare che ho in testa a cui vorrei prima trovare risposta. Sono andato da una psicologaper un periodo, per parlare di queste cose, ed essenzialmente il poco che ne abbiamo convenuto insieme è che " devo imparare a dare ascolto ai miei sentimenti", e in parte penso sia vero in teoria, ma in pratica è molto vaga come direttiva.

Ho perso molta curiosità verso il prossimo ultimamente, non ho voglia di conoscere a fondo un'altra persona, penso spesso che con le ragazze sia difficile trovare un punto di incontro. La maggior parte delle ragazze della mia età haprobabilmente vissuto la propria vità in modo completamente diverso da come l'ho vissuta io, avranno avuto molte più relazioni di me, molti più partner sessuali di me, interessi diversi, ambizioni diverse, divertimenti diversi, e quindi come si fa a conciliare due mondi diversi? Ho provato a discuterne con un mio caro amico, sperando in un'idea rivoluzionaria, invece ho trovato conferma delle mie idee, mi disse, "l'unico punto di incontro che ho trovato io, è stato sempre e solo, il sesso". Probailmente nessuno dei due ci ha capito molto. Cerco nuovi punti di vista.

Penso che dovrei scrivere a qualche ragazza, penso che forse incominciare una relazione è più facile di quel che sembra, il primo passo è provarci in fondo, forse dovrei essere abbastanza chiaro e conciso con le mie intenzioni, non girarci intorno troppo, se è vero che anche le ragazze cercano qualcosa come lo cerco io, perchè dovrebbe essere tanto difficile combinare qualcosa?  Resta il fatto che quando penso che per trovare una donna bisogna per forza mostrar interesse, divento triste, mi rattrista, ma non in senso patetico, ma di profonda tristezza, da pianto. È uno strano sentimento che provo. Intravedo un grande senso di solitudine nell'accadere degli affari amorosi.

Queste sono le mie riflessioni, io spero di essere nella strada giusta, ma potrei aver sbagliato tutto, purtroppo difficilmente in queste cose si può dire cosa è giusto cosa sbagliato, cosa meglio o cosa peggio. Vorrei vederci chiaro, sono molto interessato a cosa ne pensano donne e uomini di questo sito a riguardo.

 

 

 

 

 

 

Mar

01

Ago

2017

Curiosità

Sfogo di Avatar di TakeshiTakeshi | Categoria: Altro

Salve a tutti! Sono un troll, ho 15 anni e vorrei porre a tutti voi un dubbio che mi attanaglia. Comincio col dire che nulla di ciò che ho appena scritto è attinente al vero, ma detto questo la domanda in questione è: voi, le vostre vite, le avete trascorse seguendo la passione o la ragione?

Cerco di spiegarmi meglio, per quanto sia possibile. Ognuno di noi(o quasi..) tramite la propria esperienza sa ovviamente che dipende tutto dalla situazione e dalla condizione in cui la persona si trova e ciò avviene non solo in campo sentimentale, dove queste due opposizioni regnano. Ad esempio conosco un amico che ha lasciato il suo lavoro anche ben retribuito e si è trasferito in Nepal da qualche anno, dove fa tutt'altro...ha un decimo di ciò che aveva prima ma è felice. Poi oh, magari domani mattina lo investe un rinoceronte mentre attraversa la strada, o contrae la malaria...o forse sposa la ragazza che ha conosciuto di cui è follemente innamorato e procederà nel suo percorso spirituale riuscendo ad essere una persona migliore, chissà... Il punto è che in prevalenza lui ha preso questa strada con il cuore al posto che ragionare con il cervello. Capito cosa intendo? 

Ora, so benissimo che la risposta più banale, ma al contempo semplice e veritiera, sarebbe quella di dire "dipende da persona a persona" e son d'accordo ci mancherebbe altro, ognuno è libero di pensarla come meglio crede e a me è proprio questo che interessa. Non sono interessato nello specifico ad aprire un dibattito su quale delle due formule in questa vita sia quella "vincente", non ho questa presunzione, filosofi e scrittori autorevoli ci hanno già provato ed è ovvio che non siamo noi quattro stronzi quelli che arriveranno ad una soluzione definitiva. Poi certo che se ne può parlare eh, fa piacere...

Ma quello che mi incuriosisce maggiormente è sapere personalmente da voi: cosa avete seguito in preponderanza nella vostra vita? Per la maggior parte del tempo e soprattutto nei momenti più importanti, quando dovevate prendere delle decisioni (amorose, lavorative, di fede,ecc.)? L'importante è che si trattino di scelte fondamentali che lo son state per voi, il resto non conta. Come non conta se si sono rivelate sbagliate dato che la controprova non possiamo averla. Cuore o cervello? Istinto o raziocinio? Passione o ragione?  

So di essere ripetitivo,lo so...ma non ci posso far nulla. Spero di avervi fatto comprendere la domanda e capisco si tratti di un argomento alquanto personale ma mi farebbe piacere che qualcuno rispondesse! Guardate alle vostre vite e cercate di ricordare ed essere sinceri, lo apprezerei molto.

Premetto che non mi sono fumato niente. 

PS. Chiamo a rapporto gli "anziani" del sito! O per meglio dire i saggi. Almeno se si parla di Dostoevskij, Nietzsche o Bergman non mi sento rispondere: "Ma chi? Quelli che giocano nell'Atalanta?"

Saluti 

Tags: vita, io, aiuto

Dom

23

Lug

2017

Mi sento limitata

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

È da un po' che le cose col mio ragazzo apparentemente vanno bene. Il problema è che mi sento limitata da lui, sopratutto ultimamente. Lui è un bravo ragazzo e stiamo insieme da molti anni, lo amo, ma lui è troppo maschilista. È migliorato rispetto agli inizi, ma questa cosa mi pesa. Ne abbia.o parlato molto, ma lui dice che è lui "che porta i pantaloni" e certe cose devo essere fatte solo dagli uomini. La cose che sopporto, in assoluto, di meno, è la questione di chi guida. Vuole sempre guidare lui perché è l'uomo e non vuole essere portato da una donna. Io posso guidare solo quando sono sola, mai con lui. Questo a comportato una limitazione nel percorrere i chilometri e sapersi gestire anche in altri paesi, sulle autostrade, ecc... Adesso io sto cercando lavoro, ma a causa di questo limitatezza che sento, non so nemmeno se cercare al di là della mia città. Oltre a questo lui mi limita nella cose perché ha una sua idea di come vorrebbe vivere, che però non è pienamente affine alla mia. Io voglio lavorare, lo sa bene, e spererei di farlo nel mio settore. Lui invece dice sempre che lavorare fa schifo, che sarebbe meglio se mi occupassi della casa e di un'eventuale famiglia futura. Quest'ultima cosa penso che sia condizionata dalla visione di sua madre, cioè la tipica casalinga "perfetta", che invece a mio parere non è. Queste sono solo alcune cose. Con lui ne ho già parlato tanto, ma mi dice che non è vero. Fatto sta che tutto questo mi rende limitata, o almeno io mi sento così. Lo so che dovrei essere io la prima a svegliarmi, ma non ci riesco.

Sab

22

Lug

2017

Non provo invidia, ma questa cosa mi urta. Anche al più piccolo sbaglio, il karma mi colpisce, ma non a certa gente che ha fatto parte del mio passato... (purtroppo)

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Per farla breve: avevo due amiche con cui ho condiviso alcuni miei anni dell'adolescenza. Mesi fa, per un motivo stupidissimo, litigammo e non le sentii più. Non ho sentito la loro mancanza, se non cinque mesi dopo per circa una settimana, poi fortunatamente è passato: loro mi dissero di volere soltanto il mio saluto, io avevo ribadito che nemmeno quello volevo dal momento che mi hanno trattata da perfetta sconosciuta. Adesso le vedo che hanno già fatto il loro gruppo di amici, se ne escono, mentre io passo le giornate chiusa in camera mia, sebbene ci fosse l'opportunità di uscire ma le mie insicurezze si impadroniscono di me e della mia personalità, mostrandomi tutt'altro per ciò che realmente sono, perché io non sono solo una persona insicura e complessata, posso anche essere molto di più (positivamente parlando)! Della mia città  mi è rimasta solo un'amica (vita sociale molto simile alla mia, se non uguale se non fosse per il fatto che lei ha un ragazzo), per il resto amici virtuali. Non capisco perché io da un momento all'altro mi sono ritrovata a stare sola, a piangere di nascosto e a passare un'altra estate di merda. So che se non esco gli amici non vengono a bussare sotto casa mia, però che cazzo, buona vita a loro, ma se sono così sfigata ci sarà del buono anche per me? Chissà.

Mer

19

Lug

2017

cosa voglio della mia vita?

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

avvolte vorrei abbandonare tutto e allontanarmi da tutto, dalle urla di mia madre dai dispetti di mio fratello.

sono ancora molto ma molto giovane ma credo  di aver capito come funziona il mondo anzi ne sono sicura di aver capito!!                    io sogno di andare in America da grande come ha fatto la mia fortunata cugina, ma quasi tutti i miei famigliari mi prendono per una ragazzina folle e sognatrice! io in vece so cosa voglio fare in tutta la mia vita c'è lo quasi tutta programmata credetemi!               voglio solo crescere in fretta, io voglio solo libertà a volte!!

Tags: vita

Sab

15

Lug

2017

Vita

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

E' da quando mi sono infilata a letto questa sera che piango. I pensieri viaggiano sempre veloci nella mia testa. La mia vita e' un' altalena che oscilla tra momenti in cui il mondo mi pare un bel posto e momenti in cui penso che la mia esistenza non abbia un senso.  La mia infelicita', con l'eta', e' aumentata, e sono sempre più i giorni in cui mi sembra di esistere per nulla, di non avere uno scopo nella vita. Mi lascio trasportare dalle cose. 

Questa sera, come spesso ultimamente, ho iniziato a pensare al perché di questo mio poco entusiasmo verso tutto. Come altre volte ho dovuto riconoscere a me stessa che la mia vita fino a qui non è stata facile. Molte sono le persone che, oltre a me stessa, hanno contribuito a condurmi a questo stato di insoddisfazione verso me e verso la mia vita. Il loro contributo ha avuto un' impatto davvero significativo che fonda le basi nella mia infanzia. Mi sono ricordata di come le persone mi hanno ferito. Chi con l'intento di ferire, chi invece con l'intento di fare del bene. I problemi che mi porto dentro da quando ero piccola sono molti, così come il male che volontariamente o involontariamente le persone, la mia famiglia, mi hanno fatto. Ho imparato che il bene e il male, hanno conseguenze. Ho capito sempre meglio il significato della parola inconscio. Ho compreso che non mi libererò mai di certi fantasmi che mi abitano.

Poi mi sono alzata, sono andata in bagno, sono tornata in camera. Mi sono rinfilata nel letto pretendendo di spostare nuovamente questi pensieri e queste ammissioni in un angolo remoto della mia mente, per potermi alzare domattina e far finta, come ogni giorno, che sia tutto apposto, che io sia felice, che io sia normale.

Poi mi sono chiesta cosa sia la normalità. 

Tutti guardiamo chi ci circonda dall'esterno con la pretesa di sapere che tali persone sono felici. Ci facciamo questa idea sbagliata; la maggior parte della gente mostra il sole in viso anche se dentro ha la  pioggia. Crediamo che al mondo ci siamo persone con vite perfette; certo sappiamo che c'è gente che soffre o che ha sofferto, ma siamo convinti che ci sia un certo numero di individui la cui vita sarà mediamente serena. 

Forse e' così. Allora perché se iniziò a pensare a chiunque io conosca mi ricordo di qualche sofferenza che tali persone hanno subito. 

Una mia cara amica: ha perso il padre ancora molto giovane per complicanze di salute. 

Apro Facebook: leggo la storia di un ragazzo che combatte con la leucemia.

Penso ad una mia compagna di banco dell'Università: ricordo un suo post su un social network in ricordo di un fratello, un amico, non lo so, morto bambino.

Eppure lei, la sua famiglia, sono andati avanti.

E non c'è solo la morte, nella vita. 

Violenze, inadeguatezza, sensazioni negative, malattie, indifferenza... tutto può ferire, è tutto ferisce tutti.

 E' vero, forse, la mia vita poteva essere migliore, ed è vero, forse che sarò infelice per sempre, ed e' vero, forse, che non riuscirò mai a superare i miei dolori. 

Ma alla fine il punto e' che e' così per tutti. 

Questa e' la vita. Quindi C. prendi esempio da tutti e rimboccati le mani, e vai avanti, e prendi solo il buono che c'è. 

Non tutte le persone che ti hanno ferito volevano ferirti.

Se sono successe certe cose, la colpa e' semplicemente di nessuno, se non del fato. 

Non puoi prendertela con nessuno per ciò che ti è successo ma puoi ordinare a te stessa di andare avanti.

So che questo sfogo non sarà per tutti di facile comprensione, e che probabilmente non ha un filo logico. 

Volevo solo dire che, alla fine, siamo tutti nella stessa barca, siamo tutti su questo pianeta, siamo tutti nella vita, e tutti soffriamo. La sofferenza, alla fine, e' direttamente correlata alle cose belle. Non esisterebbe cose belle senza la sofferenza, altrimenti non potremmo catalogarle come tali. La sofferenza  e' l'essenza della vita stessa. La forza risiede nella capacità di reagire. Forse siamo qua per questo, per superare delle prove, per resistere, per essere forgiati. Chissà poi cosa ci aspetta. 

Buone sofferenze a tutti, ironicamente,

C.