Tag: amici
Dom
23
Lug
2017
Quanto rosicano certe persone
Ieri sera sono uscito con degli amici. Ad un certo punto della serata esce l'argomento ragazze e al mio turno dico che ho una ragazza magnifica da due anni e mezzo, che la amo e chedelle altre non mi interessa minimamente dato che quando mi impegno (sai com'è, normalmente dovrebbe essere così) cerco qualcosa di più che una triste e misera trom....ta.
Detto cio quasi tutti hanno fatto uno sguardo allucinato. Poi partono in coro: eh ma a 22 anni ragioni da vecchio, non ti godi la vita,via poco letto, poi ti costringerà a stare solo con lei, che sfigato, ecc ecc.
Quanto mi fate ridere. Se godervi la vita significa a 23 anni provarci con le ragazzine di 16 anni quelli messi male mi sembrate voi. Se per elemosinarvi una sco...ta vi dovete abbassare al livello di un criceto io mi sentirei sinceramente un cogl..ne a farlo.
Per me più che godervi la vita, incapaci di mantenere un rapporto maturo e serio ripiegate sulla tattiche da ragazzino delle medie per pomiciarvi la signorina di turno. Bah, fate come volete ma non giudicate, perché se qualcuno dovesse giudicare voi vi ara in un secondo.
Lun
17
Lug
2017
:(
Ho 14 anni e ho letteralmente piantato le relazioni con gli amici. I miei lavorano e devo badare a mio fratello e mio nonno, il quale mi accoglie in casa sua. Tutto inizia quando scelgo una bella scuola superiore impegnativa, infatti sono occupato tutto il pomeriggio a studiare negando tutti gli inviti ad uscire dei miei compagni, compresi quelli di classe, che dovrebbero essere a studiare e invece escono! Nonostante ciò, ho il weekend più leggero, e cerco di organizzarmi per svagare e divertirmi, ma no! Ho capito che i miei amici mi hanno giá "buttato", ho sempre detto no ai loro inviti e oramai hanno imparato la mia risposta. Non mi cercano più, se li cerco io stanno giá a divertirsi o hanno la scusa pronta. Insomma, non ho amici, sono rimasto solo, nonostante io sia un tipo piacevole, tranquillo, anche simpatico (ho i miei difetti). É giá da molto tempo che continia questa storia, ed é estate, periodo di divertimento, relax e io? A sudare dentro casa con il ventilatore. Mi sento inutile. Ho provato a relazionarmi invitando i ragazzini che si riuniscono per strada, con un pallone, beh non ci stanno piu ragazzini per strada, tutti in piscina, a rompere i coglioni a qualcuno oppure seduti sugli scalini a cazzeggiare, é questo il passatempo di oggi. Vorrei entrare in una comitiva ma conoscono giá la mia nomina.
Dom
16
Lug
2017
Laurea over 30
Mi sento schiacciato dal dubbio. Ho 27 anni e ho appena conseguito la laurea triennale in Psicologia. Ho intenzione di continuare e specializzarmi, è quello che voglio fare, arrivare alla fine ed immettermi nel mondo del lavoro, ma allo stesso tempo sono preoccupato per la mia condizione. Nel migliore dei casi avrò 29 anni al momento della laurea magistrale (e il migliore dei casi non si verifica mai), 30 all'iscrizione all'ordine. "Laureato dopo i 30." Questa cosa continua a rimbombarmi nella testa. Ho cercato informazioni in giro per il web (con gli ovvi discordanti e inconcludenti risultati) e tra le mie conoscenze. Sul web passano dal descriverti l'inferno che sarà il resto della tua vita a meno che non molli tutto ed inizi a lavorare ora, adesso, prima dei 30, qualunque cosa purché sia un lavoro, al dire quanto l'età non conti nulla, che anzi a 30 anni sei uno spruzzo di sole appena nato e che puoi prenderti pure fino ai 40 anni per laurearti ed oltre. Tra le mie conoscenze ho trovato invece pareri ed esperienze più rassicuranti ed omogenee: C'è chi a 34 anni non si è ancora abilitato alla professione per vari motivi, ma non condivide le mie ansie sull'importanza dell'età; C'è chi dopo 7 anni di duro lavoro comunque ben retribuito ha onorevolmente deciso di passare al part-time per iniziare un percorso di studi a 27 anni (siamo coetanei) lavorando, andando a lezione, e studiando (è incoraggiante quanto colpevolizzante); C'è chi un percorso di studi non l'ha mai intrapreso, e comunque o non è riuscito ad entrare seriamente nel mondo del lavoro anche in 10 anni, o non lavora affatto; C'è chi si è laureato in tempo e col massimo dei voti, ma non lavora, e chi è nella medesima situazione con il medesimo titolo di studi, ma lavora; E ci sono i fuori corso come me che per un motivo o per l'altro hanno perso 6 anni alla triennale (mi sono iscritto a 21), sentono il peso degli anni iniziare a farsi sentire, e smettono, o si intestardiscono sui loro sogni (il mio maledetto caso). Per prendere 2 piccioni con una fava avevo pensato di iniziare a lavorare durante gli studi, così da essere già dentro il mondo del lavoro a laurea magistrale conseguita, ringalluzzire un po' il mio ego, e guadagnarmi finalmente la tanto agognata indipendenza economica, se non fosse che la mia università ha costellato il corso magistrale di laboratori a frequenza obbligatoria che iniziano alle 9 del mattino e finiscono alle 19, limitando di parecchio le mie opzioni (più di fare il banconista al Mc Donald et similia non penso di poter fare, nonostante non mi dispiacerebbe l'esperienza, adoro fare cose nuove e vivere nuove esperienze e conoscere nuove persone, anche se per poco tempo). È anche un'opzione fortemente osteggiata dai miei finanziatori, i miei genitori, convinti che mi farebbe solo perdere tempo in più e non costituirebbe un vantaggio sul lungo termine, visto che chi assume psicologi non credo che guardi se sai vendere un panino, e mi hanno chiesto di continuare sulla strada del solo studio. Oltre a tutto questo vi sono naturalmente i sensi di colpa. So benissimo che la mia condizione è principalmente colpa mia, e che avrei potuto laurearmi praticamente in tempo se non mi fossi praticamente congelato per 2 anni e mezzo. Ebbi un crollo nervoso, che mi fece perdere pressoché tutti gli amici (ero diventato davvero intrattabile), che mi fece restare solo, che mi fece cadere in depressione, che mi fece perdere la mia fidanzata con la quale avevo una lunghissima storia, che mi fece perdere pure la voglia di vivere, congelandomi per 2 anni, al termine dei quali mi è morto il gatto al quale ero affezionatissimo (non sto scherzando, quel gatto era l'unica cosa vivente che mi era rimasta), durante una sessione d'esami. Adesso ho recuperato quasi tutto, ho la laurea, ho le mie tresche amorose, sono circondato di nuovi amici, ho pure dei nuovi hobby, e non ho intenzione di perdere un secondo di più. In una singola sessione ho dato quello che mi mancava, ho impugnato la laurea e adesso mi sto preparando per l'esame di ammissione... Dovrei essere contento, ma non faccio che ripetermi che si, forse ho toccato il fondo del barile psicologico, e la depressione è una brutta bestia che non auguro a nessuno (non sarai mai più quello di prima), forse perdere città natale (fuori sede), amici, fidanzata, restare assolutamente solo (non ricevere nemmeno un sms per mesi perché non esisti per nessuno è schiacciante), finire fuori corso, e perdere il gatto tutto in sequenza non è stata una rilassante successione di eventi, ma farmi abbattere è stata colps mia, IO ho rinunciato, IO non mi sono nemmeno accorto che stavano passando gli anni, IO, e avrei dovuto essere più forte, c'è chi lo è. Ma non mi posso fermare...e non voglio fermarmi, per nulla al mondo. Non ho paura di fare la gavetta fino a 45 anni, e di dover lavorare di più per farmi valere: quello che c'è da fare sarà fatto. Ho paura che comunque vada il mio destino lavorativo sia segnato ugualmente alla precarietà, indipendentemente da quanto lavorerò, e che ormai sia tardi. Ho paura di guardarmi allo specchio e vedere il colpevole. Ho paura di morire in povertà
Dom
16
Lug
2017
Laurea over 30
Mi sento schiacciato dal dubbio.
Ho 27 anni e ho appena conseguito la laurea triennale in Psicologia.
Ho intenzione di continuare e specializzarmi, è quello che voglio fare, arrivare alla fine ed immettermi nel mondo del lavoro, ma allo stesso tempo sono preoccupato per la mia condizione. Nel migliore dei casi avrò 29 anni al momento della laurea magistrale (e il migliore dei casi non si verifica mai), 30 all'iscrizione all'ordine.
"Laureato dopo i 30."
Questa cosa continua a rimbombarmi nella testa.
Ho cercato informazioni in giro per il web (con gli ovvi discordanti e inconcludenti risultati) e tra le mie conoscenze. Sul web passano dal descriverti l'inferno che sarà il resto della tua vita a meno che non molli tutto ed inizi a lavorare ora, adesso, prima dei 30, qualunque cosa purché sia un lavoro, al dire quanto l'età non conti nulla, che anzi a 30 anni sei uno spruzzo di sole appena nato e che puoi prenderti pure fino ai 40 anni per laurearti ed oltre. Tra le mie conoscenze ho trovato invece pareri ed esperienze più rassicuranti ed omogenee:
C'è chi a 34 anni non si è ancora abilitato alla professione per vari motivi, ma non condivide le mie ansie sull'importanza dell'età;
C'è chi dopo 7 anni di duro lavoro comunque ben retribuito ha onorevolmente deciso di passare al part-time per iniziare un percorso di studi a 27 anni (siamo coetanei) lavorando, andando a lezione, e studiando (è incoraggiante quanto colpevolizzante);
C'è chi un percorso di studi non l'ha mai intrapreso, e comunque o non è riuscito ad entrare seriamente nel mondo del lavoro anche in 10 anni, o non lavora affatto;
C'è chi si è laureato in tempo e col massimo dei voti, ma non lavora, e chi è nella medesima situazione con il medesimo titolo di studi, ma lavora;
E ci sono i fuori corso come me che per un motivo o per l'altro hanno perso 6 anni alla triennale (mi sono iscritto a 21), sentono il peso degli anni iniziare a farsi sentire, e smettono, o si intestardiscono sui loro sogni (il mio maledetto caso).
Per prendere 2 piccioni con una fava avevo pensato di iniziare a lavorare durante gli studi, così da essere già dentro il mondo del lavoro a laurea magistrale conseguita, ringalluzzire un po' il mio ego, e guadagnarmi finalmente la tanto agognata indipendenza economica, se non fosse che la mia università ha costellato il corso magistrale di laboratori a frequenza obbligatoria che iniziano alle 9 del mattino e finiscono alle 19, limitando di parecchio le mie opzioni (più di fare il banconista al Mc Donald et similia non penso di poter fare, nonostante non mi dispiacerebbe l'esperienza, adoro fare cose nuove e vivere nuove esperienze e conoscere nuove persone, anche se per poco tempo). È anche un'opzione fortemente osteggiata dai miei finanziatori, i miei genitori, convinti che mi farebbe solo perdere tempo in più e non costituirebbe un vantaggio sul lungo termine, visto che chi assume psicologi non credo che guardi se sai vendere un panino, e mi hanno chiesto di continuare sulla strada del solo studio.
Oltre a tutto questo vi sono naturalmente i sensi di colpa.
So benissimo che la mia condizione è principalmente colpa mia, e che avrei potuto laurearmi praticamente in tempo se non mi fossi praticamente congelato per 2 anni e mezzo.
Ebbi un crollo nervoso, che mi fece perdere pressoché tutti gli amici (ero diventato davvero intrattabile), che mi fece restare solo, che mi fece cadere in depressione, che mi fece perdere la mia fidanzata con la quale avevo una lunghissima storia, che mi fece perdere pure la voglia di vivere, congelandomi per 2 anni, al termine dei quali mi è morto il gatto al quale ero affezionatissimo (non sto scherzando, quel gatto era l'unica cosa vivente che mi era rimasta), durante una sessione d'esami.
Adesso ho recuperato quasi tutto, ho la laurea, ho le mie tresche amorose, sono circondato di nuovi amici, ho pure dei nuovi hobby, e non ho intenzione di perdere un secondo di più.
In una singola sessione ho dato quello che mi mancava, ho impugnato la laurea e adesso mi sto preparando per l'esame di ammissione...
Dovrei essere contento, ma non faccio che ripetermi che si, forse ho toccato il fondo del barile psicologico, e la depressione è una brutta bestia che non auguro a nessuno (non sarai mai più quello di prima), forse perdere città natale (fuori sede), amici, fidanzata, restare assolutamente solo (non ricevere nemmeno un sms per mesi perché non esisti per nessuno è schiacciante), finire fuori corso, e perdere il gatto tutto in sequenza non è stata una rilassante successione di eventi, ma farmi abbattere è stata colps mia, IO ho rinunciato, IO non mi sono nemmeno accorto che stavano passando gli anni, IO, e avrei dovuto essere più forte, c'è chi lo è.
Ma non mi posso fermare...e non voglio fermarmi, per nulla al mondo.
Non ho paura di fare la gavetta fino a 45 anni, e di dover lavorare di più per farmi valere: quello che c'è da fare sarà fatto.
Ho paura che comunque vada il mio destino lavorativo sia segnato ugualmente alla precarietà, indipendentemente da quanto lavorerò, e che ormai sia tardi.
Ho paura di guardarmi allo specchio e vedere il colpevole.
Ho paura di morire in povertà
Gio
13
Lug
2017
Ma cosa è successo?
Io e dei miei amici abbiamo deciso di trascorrere una settimana in montagna da soli. Una sera, mentre ero sdraiata su un divanetto insieme ad uno di questi amici, lui inizia a farmi piedino. Io dopo un po' ricambio in maniera piuttosto imbarazzata e incerta (lui non ha mai mostrato precedentemente interesse nei miei confronti) ma mi rendo conto che incomincia a portare il mio piede verso le sue parti intime e il suo verso le mie. Io cerco di fargli capire che non ho intenzione di fare nulla, mi oppongo e mi sposto, ma lui continua a lungo, mi prende e mi sposto addirittura il mio piede in quel punto con le mani e io sono completamente incapace di reagire. Fortunatamente gli altri due nostri amici dopo un po' vengono a chiamarci per andare a fare qualcosa tutti insieme e io in qualche modo riesco a riprendermi dalla cosa e ne approfitto per andarmene. Il problema è che adesso mi sento sporca e anche un po' usata. Il solo pensiero dell'accaduto mi fa stare male e non so che fare.
Dom
02
Lug
2017
"Odio" la mia vita
Gia odio la mia vita e mi dispiace dirlo perché in confronto ad altre potrebbe sembrare bella, ma non per me.Vivo in un paesino dove tutti si conoscono e tutti sono delle merde. Le uniche amicizie che avevo qua le ho perse all'inizio di quest'anno.Inoltre sono stata vittima di bullismo dalle elementari fino alla terza media. Per colpa di questo adesso io sono una ragazza timida con poca autostima. Forse anche perché ai tempi i miei genitori litigavano molto spesso..Ma boh...Ma per una cosa sono felice...sono alle superiori e quindi non ho bisogno di uscire in questo paesino del cavolo.In prima superiore avevo l'intenzione e tantissima voglia di cambiare me stessa, di avere più amici magari...in un certo senso è funzionato ma dopo mi sono stufata di fare la recita di un altra persona e sono ritornata me stessa. Mi ero fatta due amiche, una di queste era diventata la mia migliore amica ed io ero felicissima perché è una persona stupenda ma...è stata bocciata.Lei abita circa 40 minuti da me, idem l'altra mia amica. Ma se anche abitassimo vicine non potrei andare da loro o incontrarci in un posto comune perché mio padre è l'unico ad avere la patente ed è sempre a lavoro, non ho né fratelli nè sorelle.Molto probabilmente passerò la maggior parte dell'estate a casa a fare le solite cose.Io ci provo a cambiare la mia vita ma non mi riesce, succede sempre così ci provo, vedo che non succede niente, crollo, penso"cazzo devo essere forte, non posso lamentarmi se poi non faccio niente per impedirlo" e così riparte il ciclo. Sempre lo stesso risultato. Non capisco cosa sbaglio. Sono una persona empatica, generosa, dolce, calma, simpatica, sensibile e gentile...almeno da quello che dice certa gente mentre altra che non mi conosce bene dice che sono timida(o) asociale,fredda, riservata, una che si crede chissà chi (e non è affatto così ). La maggior parte delle volte Sono io ad aiutare le persone nel momento del bisogno e poi quando io sto male loro non è ne accorgono oppure si ma fanno finta di nienteSono sola e lo sono sempre stata, ci ho imparato a convivere perché devo ma certe volte la sento sempre più presente questa solitudine ed inizio a deprimermi. ..sto sprecando la mia vita e questa cosa mi fa impazzire dalla rabbia e dal dolore.Che cosa devo fare? Vi prego datemi una vostra opinione e magari qualche consiglio, ve ne sarei grata e scusatemi se sono stata troppo lunga o non ho seguito uno schema abbastanza chiaro per farvi capire ogni cosa ma non vorrei esagerare e credo di averlo fatto ma vabbè. Ho bisogno qualcuno con cui parlare e sfogarmi e non ho nessuno disposto a sentire le lamentele di una depressa asociale come me( credo si fosse capito)Scusatemi ancora.
Dom
25
Giu
2017
Vecchie relazioni
Circa 10 mesi fa ho lasciato la ragazza che amavo, 2 anni di relazione (io ho attualmente 22 anni), l'amavo veramente tanto e l'ho lasciata perchè litigavamo ogni giorno e ormai ero chiuso in una gabbia da cui non sapevo più uscire, ho lasciato passioni amici conoscenti per lei perchè lei era la cosa più bella che avevo e ora mi trovo solo come un cane perchè lei ha fatto modo e maniera di bruciare la terra intorno a me,lei dopo pochi mesi mi ha gia sostituito con grande facilità e non engo che mi manca da morire e nulla il mio sfogo è tutto qui, roma è piena di ricordi e io penso che prima o poi diventerò matto se non mi trasferisco perchè ogni angolo mi ricorda un momento passato con lei e una felitità che ormai non trovo da tempo, ho perso la mia sicurezza l'autostima ho difficoltà estreme a fare tutto, chiedo scusa per questo sfogo molto infantile perchè alla fine è una cosa molto stupida ma veramente non ho nessuno con cui parlarne e vedo questo spazio come una piccola liberazione
Accetto volentieri consigli su come riuscire a togliersi da questa situazione e ringrazio per aver perso tempo a leggere questo due righe scritte anche male, ma mi viene da piangere a parlarne
Gio
01
Giu
2017
La vita mi odia
Non so cosa ho fatto di male , in ogni posto che vado vengo presa in giro per tutto. Da dove iniziamo? Quando avevo 7 anni ero una bambina normale , ma poi visto che mia madre lavorava sempre , ero costretta a stare con mia nonna , lei era ed è ancora spaventata dal mondo esterno, raramente mi lascia uscire di casa, quindi io non avevo un filo di vita sociale. Quando avevo 8-9 anni sognavo molte volte di suicidarmi , nessuno mi prendeva in considerazione , nessuno mi ascoltava e nessuno mi voleva accanto. Quando avevo 10-11 anni la gente si è accorta che io esisto, sono stata la prima bambina a giocare a calcio in quella squadra, questo periodo durò pochissimo. Ora quasi in 3 media le persone si chiedono che fine abbia fatto quella bambina dolce , gentile ed educata; sapete dove ? È morta per colpa vostra ed è stata rimpiazzata da un essere asociale , violento e sgarbato, per chi è ancora incredulo gli vorrei dire che anche Lucifero prima era un angelo. Nella mia classe c'è una specie di razzismo contro di me , vi spiego, gli altri mi possono "prendere in giro" (non voglio imprecare) come vogliono invece io non posso fare niente per non riscontrare il solito discorso :
+È poi tu ti lamenti che ti facciamo stare da sola...ma tu reagisci sempre male...
IO:1. Non mi sono mai lamentata , 2. Tu ti arrabbi per qualsiasi cosa , 3. Voi mi "prendeterna in giro" in tutti modi , per meglio torturarmi ogni giorno che passa.
Ogni giorno che passa e peggiore del precedente , la mia "depressione" e avvolte alleviata da qualche attimo di gioia, non ne parlo con nessuno perché la mia parola non è stata mai ascoltata e le poche volte che succedeva le mie stesse parole venivano usate appunto per prendermi in giro.
Lun
24
Apr
2017
Senza Titolo
NON SO COSA FARE DALLA MATTINA ALLA SERA, HO SOLO UN AMICA CON LA QUALE NON SO PIÙ DI CHE COSA PARLARE PERCHÉ NON ABBIAMO ARGOMENTI, NON RIESCO A FARMI ALTRI AMICI PERCHÈ SONO TIMIDA E NON SO MAI DI COSA PARLARE, SONO BRUTTA, ANTIPATICA, SCEMA E ASOCIALE. ODIO TUTTI QUELLI DELLA MIA SCUOLA E TUTTI MI ODIANO ANCHE QUELLI CHE NON MI CONOSCONO. DATEMI DEI CONSIGLI .
Lun
10
Apr
2017
Sono stanco di essere brutto
Ho 18 anni e nel mio gruppetto ci siamo 10 amici con cui mi trovo davvero bene, ultimamente tutti e pure quello che consideravo piu brutto fra loro si è trovato la ragazza e sono rimasto solo come un coglione perché una volta su due questi devono stare con le loro fidanzate. Vorrei trovarmi la ragazza ma sono sempre piu convinto di essere brutto e senza speranze. L unico mio lato positivo dicono sia che sono simpatico e socievole.Io non capisco cosa non vada bene in me sono un tipo normale di fisico ed alto nella media, l unica cosa a cui posso dare la colpa è il mio viso: naso grande e labbra piccole con sopracciglia marcate.Mi sono arreso da un po infatti anche anche provandoci io non posso davvero far nulla per modificare il mio viso. Qualche volta anche se scherzosamente i miei amici mi fanno notare il fatto che io non abbia una ragazza e dicono sempre di volermi regalare una bambola e questo mi butta ancora piu giu perche penso a quanto io non possa avere speranze. Quando vedo gli altri ragazzi che escono con le loro ragazze o riescono a fidanzarsi ci rimango sempre malissimo e sto iniziandoa invidiare davvero tutti e persino i miei amici. Mi sento un po una merda ma è piu forte di me. adesso che mi sono sfogato non è cambiato nulla
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