Tag: prigione

Lun

19

Giu

2017

Mi sono messo in una situazione...

Sfogo di Avatar di TomTomTomTom | Categoria: Altro

...che mi obbliga ad assumere decisioni totalmente opposte allla mia reale volontà ed al mio sentire e non so come uscirne.

Mi sento in gabbia, schiacciato ad un angolo e costretto a fare quello che in realtà so non voler fare, ma che tutti, giunti a questo punto, da me si aspettano.

Dovrei essere felice, soddisfatto. In realtà mi sento triste , stupido per essere giunto a questo punto, debole perchè so che pur potendo non farò nulla per evitare che il mio fato si realizzi.

So che questa è la cazzata più grande che farò nella mia vita e a dirla tutta non è neanche la prima della categoria, ma questa volta  di sicuro non avrò fortuna come le volte precedenti

La realtà è che non so mai cosa voglio realmtente fintanto che sto per perdere quello che ho.

Bhe, chi è causa del suo male...

Lun

20

Giu

2016

Vorrei scappare, ma non posso!!!

Sfogo di Avatar di prisonerprisoner | Categoria: Altro

Dunque, la situazione è per me altamente tragica, ma per altri (come ho già constatato parlandone con amici e parenti) sembra una sciocchezza. Perciò ho deciso di sfogarmi qui e mandare al diavolo tutti.

Cinque anni fa è morto mio padre all'improvviso, un infarto che ci ha decisamente colto di sorpresa, e da lì sembra che la casa si sia rivoltata contro me, mia sorella e mia madre. La casa o il destino o la vita...non lo so.
Sì perchè dopo aver cercato di andare avanti con la sola reversibilità, dato che nessuna di noi ha uno straccio di lavoro, abbiamo avuto più problemi che altro.
Problemi di salute con tanto di operazione chirurgica, problemi di soldi naturalmente dopo vari danni da sistemare in casa, infine problemi di INFESTAZIONI varie che mi sanno uccidendo i nervi.

Spiego meglio: io sono entomofobica, ossia ho la fobia di tutti i tipi di insetto.
Quindi capirete il trauma di avere delle orribili blatte dentro la cucina a causa di lavori al palazzo che hanno smosso queste bestie dalle fondamenta (ci abbiamo combattuto per tre anni e solo da pochi mesi sembra andare meglio) e adesso l'invasione di piccolissimi insetti bianchi e grigi (forse acari dell'umidità) che hanno invaso il salotto, luogo dove mi ero rifugiata negli ultimi anni per stare per conto mio. Sono dappertutto e talmente piccoli che sfuggono anche all'aspirapolvere.

Ho serie crisi di pianto anche se solitamente tendo ad essere bella tosta di natura.
Vorrei scappare a gambe levate da questa casa maledetta, ma non posso. Non ho posti dove trasferirmi, nè soldi o lavoro, nessun amico che possa ospitarmi come capita sempre in tv, nessun parente che si degna di aiutare. I miei nonni sono tutti morti e non ce n'è uno che abbia lasciato a noi la casa, solo ad altri nipoti, la cui vita sembra perfetta.

Già, gli altri hanno tutte le fortune.

Ho proposto più volte il trasferimento per ricominciare con mobili nuovi e il resto, ma anche se avessimo la possibilità, mia madre la prende come uno scherzo e non lascerebbe mai la casa comprata con mio padre, mia sorella pensa che esageri e io sono bloccata qui.

PRIGIONIERA in questo incubo di casa.

Inoltre tutti questi problemi mi fanno sentire maggiormente la mancanza di mio padre, una persona che sembrava avere una soluzione a tutto.
Se lui fosse qui le cose sarebbero diverse, magari avrei una chance di cambiare casa perchè avremmo più soldi, avrei una possibilità di vita migliore, invece no.
I miei amici fanno viaggi, cene fuori, feste, vacanze...e io resto bloccata in un incubo senza fine.
Tanto dopo questo, ci sarà qualcos'altro, già lo so.

Sono a pezzi e non so se riuscirò a sopportare tutto questo ancora a lungo.
Naturalmente le mie crisi di pianto e la mia insofferenza non dipendono solo dagli insetti, come pensano tutti. È tutta una serie di cose accumulatesi in cinque lunghi anni d'inferno. Come se affrontare un lutto simile non fosse una tragedia sufficiente!!!

Mi sembra di non avere il controllo su NIENTE, niente va bene, sono una venticinquenne infelice da morire e sono stanca.

Grazie della possibilità di sfogo! 

Mer

09

Set

2015

Ossessionata dalla bilancia

Sfogo di Avatar di cius92cius92 | Categoria: Gola

NOn riesco ad essere felice..nonostante i mille hobbies e interessi mi sento tremendamente sola e triste..in più ho un grosso problema:sono letteralmente schiava della bilancia..sono alta 1,65 e peso 55kg, che non è un peso eccessivo ma vorrei essere più magra,e non riesco a perdere altro peso nonostante mangi bene e faccia regolarmente attività fisica..è frustrante perché non faccio altro che contare le calorie,pesarmi di continuo,e le poche volte che mi concedo uno sfizio mi sento in colpa..vivo con la paura di ingrassare,ho paura che i ragazzi non mi vogliano perché non sono abbastanza esile (oltretutto ho una quarta di seno,il che mi fa sentire ancora più grossa),non faccio altro che confrontare le mie foto con quelle di altre ragazze e sentirmi una balena rispetto a loro..so che vi sembrerò stupida e che mi insultere per quello che ho scritto,vorrei solo liberarmi da questa ossessione e mangiare tutto quello che voglio senza farmi tutte queste seghe e senza avere continuamente il timore di ingrassare!vorrei star bene con me stessa..vorrei liberarmi dal pensiero fisso del cibo,vorrei sentirmi libera da tutto questo ma non ci riesco..qualcuno ha avuto o sta vivendo in questo momento una situazione simile alla mia?che consigli mi dareste(oltre quello di andare da uno psicologo,cosa che già faccio)per accettarmi e liberarmi da questi pensieri ossessivi i una volta per tutte?e soprattutto,perché non riesco a perdere altro peso ?vi ringrazio ,spero vi asteniate da commenti cattivi

Ven

27

Gen

2012

proprietà privata

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

è così che mi sento una proprietà privata.

io ho 28 anni e sono sposata da un anno e mezzo, fidanzamento di 4 anni, preceduto da altre relazioni più o meno serie, con l'uomo che ora è mio marito è stato subito feeling, non colpo di fulmine l'amore è arrivato dopo, ma abbiamo entrambi capito di essere legati da qualcosa, prima di sposarci entrambi vivevamo nella mia città natale, qui ho amici parenti i miei genitori, purtroppo non ho fratelli o sorelle perchè sono figlia unica e questo aggrava la situazione che da 6 mesi a questa parte mi sta facendo riflettere

prima di sposarci, lui mi disse che da tempo aveva chiesto di essere trasferito vicino casa, e dopo anni è stato esaudito, è stato trasferito nella sede della società che dista solo 30km dal paese in cui è nato.

Per amore mi sono trasferita, lasciando la mia città gli affetti e il mio lavoro, lavoro che non ho più trovato, se non lavoretti saltuari e mal pagati, comunque sia ho subito visto che la famiglia di lui era molto "affettuosa " e "protettiva" col tempo ho scoperto che queste due parole sono solo eufemismi, purtroppo le persone le impari a conoscere dopo che ci vivi a stretto contatto, e io con i miei suoceri e cognati e zii ci ho vissuto per 3 mesi, mentre il mio uomo cercava una casa vicino al suo lavoro (fortunatamente direi), forse questa è l'unica cosa positiva perchè dopo il matrimonio ma anche prima questa famiglia ha agito come se dal momento che ho messo piede in casa loro in qualità di futura moglie, io fossi diventata una loro proprietà, insomma ora era la signora XXX e non più la signorina YYY, come se entrando nella loro famiglia io avessi doveri e obblighi (pochi diritti) solo nei confronti della famiglia di mio marito, e non iù verso la mia. lo ammetto ho peccato di ingenuità, perchè l'amore ci acceca e ho scambiato il possesso e la mentalità arcaica e medievale,secondo al quale una volta sposata uan donna deve lasciarsi tutto alle spalle, con l'affetto vero.

un esempio, mia madre e mio padre hanno parteciato pochissimo alla preparazione delle nozze, che si sono svolte nella città di mio marito, e di conseguenza i miei invitati si sono ridotti all'osso, poco più di 30 persone, un po per al distanza un po perchè non potevo permettermi di pagare viaggio e alloggio a tutti, questa è stata una delle cose che hanno creato astio tra la mia famiglia e quella di lui che non ha minimante coadiuvato i miei parenti a essere presenti.

dopo è iniziato il mio percorso di moglie sopportanod le mille ingerenze di mia suocera e dei miei cognati, non essere libera di uscire nenahce per cercare alvoro, il alvaggio dle cervello per convincermi a stare in casa a fare al casalinga (io sono laureata, e mi paice lavorare e provvedere a me stessa), insomma essere coem mia suocera e le altre cognate, che stanno a casa con i bambini.

queste sono minuzie, il nostro primo natale da sposati, l'ho passato con al sua famiglia nonostante io non vedessi i miei dal matrimonio, quando ho accennato al fatto che c'era la possibilità che potessimo andare su d ame, c'è stata una faida familiare, io ora era moglie di S, e il natlae e tutte le altre festività andavano passate ocn al famiglia di mio marito e non con la mia.

ho provato a mediare ocn mio marito, per far scendere i miei, abbiamo litigato, ma lui da ragione ai suoi, o meglio dice " è così che si fa da queste parti" e liquida la questione.

poi ci sono state altre, cose, come quest'estate in ui io mi sono "permessa" dia ndare dai miei pe ruan settimana, settimana in cui mio marito, non è ne morto ne deperito, perchè se vuole sa farsi le cose da solo, insomma mi sono beccata un linciaggio telefonico da mia suocera e da una cognata perchè non avevo avvertito della mi partenza, e ora loro dovevano pensare pure a S. li ho risposto male anzi malissimo, forte di essere a casa mia nel mio ambiente.

tornata giù, ho dovuto chiedere pure scusa, quando dovevano essere loro a fare il classico apsso indietro, così dopo luglio al situazine è peggiorata,

questo natale passato è stato pure peggio, a capodanno avevamo l'occasione per tornare d ame e stare un po con i miei ma pure li, ci si  è mess al sua famiglia, questa famiglia ingombramnte, che mi ha fagocitato, che mi impedisce di essere me stessa e di vivere,  sto seriamente pensando di lasciarlo, o comunque di dargli un ultimatum, mia madre come al solito cerca di farmi ragionare, dicendo che S è un bravo ragazzo, che mi vuole bene ma che la mentalità e il modo in cui si viene educato è difficile da estirpare.

però lui quando era nella città dove sono nata non era così, anzi faceva spesso riferimento a quanto qui si sentisse libero, per rimanendo elgat alla sua famiglia.

l'ho pregato in lacrime di tornare, di chiedere se può tornare su, dove io potrei tornare al mio vecchio alvoro,essere di nuovo al ragazza che ero, libera spensierata.

amo mio mio amrito sono una moglie fedele, amo prendermi cura di lui e della mia casa ma sento chesto in una prigione, sono sicura che senz ala presenza della sua famiglia le cose sarebbero diverse, tutto sarebbe diverso.

non amo sentirmi al propietà di nessuno, invece questa gente, pretende che io faccia e agisca a modo loro persino il modo i cui devo tenere al casa o cucinare, non va bene come faccio io il sugo non imorta che sia buono il sugo va fatto come si usa da loro come fa la madre.

 

MA ANDATE A FANCULO TUTTI!!!!!!!!!! io me ne ritorno alla mia vita, perchè se voglio vivere è così che devo fare, se lui mi ama verrà con me, o farà in modo di venirci, io ho lasciato tutto per lui e gurdate come sono ridotta, a scrivere su un sito di sfoghi perchè qui non ho amici, ma solo perosne che controllano quello che dico e faccio, come mi vesto persino, non sono libera di andare in giro pe negozi perchè non ho soldi miei e perchè ho mia suocera sempre tra i piedi nostante i 30km, visto che loro sono praticmanete in campagna e i la spesa e le altre commissioni le fanno qui dove stiamo noi.

non voglio compassione neanche al vostra approvazione, so solo che devo tirarmene fuori

Mar

22

Dic

2009

mi sento in prigione

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

vivere a volte è una prigione.

Mi sembra che tutto e tutti siano macigni.

Mi manca l'aria. Che pesantezza.

Vorrei fuggire da questa prigione

Vorrei spaccare tutto e finalmente rinascere libera.

La mia vita è una prigione.

Tags: vita, prigione

Mar

20

Ott

2009

I miei genitori mi hanno nascosto il mondo

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

... e ci sono riusciti in gran parte.

Mi sono spesso sentita come un siddharta che viene tenuto nella prigione dorata dei genitori, e non sa nulla del fuori, di ciò che gli gravita intorno. Sono sempre stati terribilmente iperprotettivi, ma quel che è peggio è che non mi hanno mai dato spiegazioni logiche delle loro proibizioni.

Se non potevo uscire con qualcuno era "perchè no", se non potevo fare una cosa "perchè no". Fino ai 17 anni ci sono state anche le botte, da piccola veramente tante. Una volta non dissi loro che dovevo fare un compito in classe, lo feci male, e me ne diedero tante che ancora me le ricordo.

Avevo 12 anni. Per frenare i miei entusiasmi (e ne avevo tanti, ero piena di vita) spesso mi umiliavano, facendomi sentire inferiore agli altri con paragoni inopportuni. Quindi a un certo punto ho smesso di parlare, di entusiasmarmi, di dire se stavo male.

E stavo male. Fall'altra parte, il paradosso: mi mandavano all'estero per vacanze studio per mesi, improvvisamente cadevano tutte le proibizioni, e quindi io facevo il peggio del peggio. A causa del loro bigottismo ho cominciato a drogarmi, ho abusato di molte cose per 10 anni. Mi hanno diagnosticato un disturbo di personalità, ho tentato il suicidio, mi hanno ricoverata, ho perso anni di studi, la mia autostima è da secoli svanita. Ho quasi 30 anni, loro sono sempre così. Io ho smesso con le droghe, ho ripreso a studiare, lo faccio per me, ma non è semplice. Loro sono ancora quella famiglia bigotta e confusa, isterica e paradossale che sono sempre stati. Io voglio andare avanti, loro pretendono di avere un bel rapporto con me: ma come è possibile mostrare il proprio mondo a dei genitori che ti hanno sempre nascosto quello oggettivo, quello che sta fuori? Come è possibile farsi vedere come si è se loro hanno cercato sempre di plasmarti a loro piacimento?

Ni è difficile affrontare il mondo. soffro di alcune fobie sociali, perchè la parte irrazionale di me, quella che si è formata con le botte e le umiliazioni, ancora pensa che tutti la debbano trattare cosi. Vorrei uscire di qui, ma per ora devo finire l'uni, ho ancora bisogno dei miei per farlo, delle loro risorse economiche, e loro non hanno intenzione di farmi frequentare o di mandarmi in sede. Minacciano di tagliarmi i viveri, e ho già visto che lavorando non riesco a trovare il tempo di studiare. Devo rimanere qui per qualche anno ancora.

Mar

20

Mag

2008

Quando l'amore diventa una prigione

Sfogo di Avatar di LadyVLadyV | Categoria: Lussuria

manca il coraggio. E' difficile, straziante dire la parola addio alla persona con cui sei cresciuta, con cui hai condiviso tanti, forse troppi anni.

E allora vivi, per inerzia, una storia a metà. Dove non ci si cerca più. Dove ciò che rimane è solo qualche sbiadito ricordo.

Ma non basta. L'essere umano non sa accontentarsi e allora ci si sfoga, ci si butta in storie parallele. Ci si "strafoga" d'amore, per poi sentirsi più vuoti che mai.

Quanto costa dire addio?

Spesso, più che dire ti amo.