Tag: borderline

Gio

22

Ago

2019

Pensieri notturni

Sfogo di Avatar di PsiilocybePsiilocybe | Categoria: Altro

In momenti come questi, con la mia cara ed oscura amica notte che da sempre accompagna le mie migliori introspezioni, vorrei solo urlare, urlare l'infinità di pensieri che attanagliano la mia mente.
Un po d'erba alla mano, mi giro la mia cannetta notturna eh... Nulla, certe volte stai cosi male che nemmeno un cannone può tirarti su. Allora si mette un bel pezzo metal o anche qualcosa di electro nelle cuffie da usare come sottofondo per pensare e creare la giusta atmosfera nella tua testa ma anche questo, ahimè... Vano tentativo di fuga dalla mia vita di merda.
Bah...
Mi sento solo, tutto qui.
E brutto non poter condividere, è brutto non aver mai trovato nessuno sulla mia stessa lunghezza d'onda, e alla lunga diventa anche estenuante la continua ricerca di un qualcosa che non so neanche se esiste.
A 25 anni ho perso la speranza negli altri, ormai la misantropia ha preso il sopravvento.
Ma tutto ciò a chi lo racconto?
Boh. Pensieri notturni.
\m/

Mer

01

Mar

2017

borderline

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Forse la sono davvero!! In questo periodo di sicuro. ODIO LA GENTE...O MEGLIO...NON MI FIDO DELLA GENTE IN GENERALE. PERCHE' MI SENTO USATA E SFRUTTATA DA TUTTI. SUL LAVORO HO BECCATO 2 FREGATURE L'ANNO SCORSO...COSI'...TANTO PER NAVIGARE NELLA MERDA..SENZA ALCUN MOTIVO APPARENTE, DA 2 TITOLARI DI MERDA. UNO UN TRUFFATORE NATO, L'ALTRO UN EGOCENTRICO PEZZO DI MERDA ARROGANTE, PRESUNTUOSO CHE ODIA LE DONNE. ORA NON MI FIDO PIU' DELLA GENTE CHE INCONTRO....LE AMICHE SI SONO DILEGUATE DA QUANDO HANNO SAPUTO CHE HO PERSO IL LAVORO...BELLE AMICHE DI MERDAA...E GIA' PERCHE' COME FACCIO A PARTECIPARE AI LORO TEATRINI SUI VIAGGI, SULLE TERME...SUGLI INTERESSI SE NON HO SOLDI DA SPENDERE PER DEDICARMI A QUESTE VANITOSE ED ALQUANTO "IMPORTANTI" VIRTU'???

CON IL COMPAGNO NON ABBIAMO PIU' DIALOGO DA SECOLI..PROBABILMENTE MI SENTE COME UN PESO...E PROBABILMENTE LA SONO ANCHE..VISTO L'UMORE DEPRIMENTE CHE MI RITROVO. MA PORCA TROIA...QUANDO SEI GIU' TU GRANDISSIMO STRONZO SONO SEMPRE PRONTA A CONSOLARTI. FOTTITI

ERO INNAMORATA DI UN UOMO CHE PERO' MI HA DELUSA....NON PRENDE DECISIONI E DI USCIRE TANTO PER AMMAZZARE IL TEMPO, SENZA PROGETTI...MI SONO ROTTA IL CAZZO...CERCATENE UN'ALTRA...

I FAMILIARI SONO DEGLI IPOCRITI DEL CAZZO, SU FB TUTTI A VOLERSI BENE IMMENSAMENTE...POI NELLA VITA REALE NON SOLO NON SI CAGANO DI STRISCIO, MA NEANCHE SI AIUTANO A VICENDA...OGNUNO SE NE SBATTE IL CAZZO DELL'ALTRO..

SI SE QUESTA E' LA SOCIETA' IPOCRITA CHE MI RITROVO...PREFERISCO ESSERE BORDERLINE....

EPPURE..NON RIESCO A SPERARE CHE CI SIA QUALCUNO DI VERO LA FUORI.....

 

CIAO

 

Ven

20

Gen

2017

Relazione amicale sconcertante

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Buonasera a tutti, sono nuovo del forum che però seguo da tempo. Ho bisogno di pareri e consigli perché questa storia mi ha decisamente provato. Cercherò di essere breve ma non sarà facile. Sono un ultraquarantenne , sposato con prole. Conosco questa persona sul posto di lavoro circa 10 anni fa. Le modalità sono probabilmente consuete...io nuovo, lei spunta fuori dal nulla e comincia a gironzolarmi intorno, comincia a lanciarmi occhiate e sorrisi smaglianti che non sfuggono ai colleghi. Da lì a poco verrà a presentarsi personalmente. Io rimango perplesso ma naturalmente lusingato, è una bella ragazza, curatissima nell'immagine e dotata di fascino ipnotico. Comincia a frequentare la mia pausa caffè ed entra immediatamente in sintonia con me, dice di essere una persona sensibile, sognatrice ed empatica, si interessa dei miei hobby e sembra quasi leggermi nella mente. Ovviamente come qualsiasi uomo rimango colpito, ma so che devo stare al mio posto, sono una persona seria e tradizionalista, la mia famiglia viene prima di tutto. Accetto di buon grado la sua amicizia, mi piace soprattutto come persona. Comincia a confidarsi, mi racconta della sua vita. Traspare un'insoddisfazione di fondo, ma li ritengo solo umori,  come ritenevo chiacchiere da bar i numerosissimi pettegolezzi che circolavano sul suo conto riguardanti fantomatiche relazioni clandestine attribuitole all'interno dell'azienda. Ma mi sembrava troppo per bene, troppo simpatica per ritenerle vere. Lei si professa infatti come persona integerrima, la classica brava ragazza, moglie perfetta. Siamo coetanei, cominciano le cene in compagnia di colleghi e un periodo che ricordo come bello e spensierato. Le confidenze si intensificano e mi racconta di essere stata per un periodo della sua vita in cura presso uno psicologo a causa di problemi dovuti ad una infanzia difficile, con madre bipolare e conseguenti suoi problemi caratteriali e patisce il giudizio altrui a dismisura. Dice di aver limato alcune spigolature del suo carattere grazie alla terapia. Ovviamente non notando grandi anomalie, passo oltre. A distanza di poco tempo, pochi mesi cominciano le prime avvisaglie dei problemi che a oggi mi stanno logorando. Dopo un banalissimo malinteso mi attribuisce colpe e fatti inventati che mi lasciano sbigottito. Dopo qualche giorno di musi lunghi, la situazione si ricompone e torna tutto come prima. Susseguono circa 3 anni di assenza da parte sua a causa di due gravidanze pressoché consecutive, durante le quali ci si sente, naturalmente come amici. Vado anche a trovarla a casa con mia moglie dopo la seconda gravidanza e altrettanto fa lei alla nascita di mio figlio. Che dire, uno splendido esempio di amicizia tra uomo e donna che mai mi sarei immaginato. Sono contento e le voglio un gran bene. Ma al suo rientro al lavoro cominciano i problemi, viene trasferita dalla produzione dove lavorava, agli uffici. Lei non ha studiato, non sa usare il PC e la cosa le pesa molto, la manda in crisi. Da buon amico le offro tutto il mio sostegno, ma la sua testa comincia a fare le bizze, prende psicofarmaci. Si attacca in maniera ossessiva a me, mi telefona tutti i giorni per sfogarsi e mi tiene al telefono almeno 40 minuti al giorno. Comincio ad andare in imbarazzo con mia moglie, le spiego la situazione ma da donna intelligente quale è mi esorta ad aiutarla ed avere pazienza. Ed arriva il secondo episodio di attacco al legame. Durante una pausa caffè non le dedico le attenzioni che si aspettava e va via imbronciata. Ci faccio poco caso, ma nel pomeriggio mi chiama ricoprendomi di epiteti sconvenienti e con urla lancinanti. Dice che l'ho delusa e che mi aveva sopravvalutato. Non vuole più saperne di me e di limitarci solo al saluto. Cerco di farla ragionare, la sua reazione è spropositata e da lì a qualche ora ci riesco. Ma lei mi dice che comunque qualcosa si è rotto definitivamente. Viene quindi trasferita di stabilimento (che rimane a poche decine di metri di distanza). Ovviamente la prende malissimo, mi implora di passare a trovarla quando mi è possibile e mi dice che le manco tanto. Faccio come mi chiede, cominciano naturalmente anche le chiacchiere nei nostri confronti, ma non ci facciamo caso, d'altronde abbiamo la coscienza pulita. Un bel giorno vengo trasferito anch'io nel suo stabilimento e ricomincia la frequentazione quotidiana per la pausa caffè. Lei mi chiama tutti i giorni via SMS per il caffè. Io le consiglio di limitarsi per non alimentare le maldicenze, ma a lei sembra non interessare, è legatissima a me. Poi, come un fulmine a ciel sereno mi dice di non andare più in pausa perché la opprimo e si sente obbligata a chiamarmi. Naturalmente mi offendo e mi eclisso per un paio di settimane. Lei viene a cercarmi e mi chiede come mai sono sparito. Le spiego che ci sono rimasto male ma lei non la prende bene. Ricomponiamo come sempre, ma lei è cambiata e io lo percepisco. Lo faccio presente e da lì a poco mi telefona...pensavo il solito chiarimento, invece no. Dice che sono cambiato, non mi capisce più, non riesce più a parlare con me, che mi vede come una persona che ragiona in termini assoluti, bianco o nero...il tutto condito da urla, insulti e quanto di peggio si possa immaginare. Sussegue un mese di mutismo, lei non fa la sua consueta retromarcia...strano dico io. Decido allora di scriverle un messaggio dove le sottolineo il mio affetto e la mia benevolenza. Tutto inutile, reagisce in malo modo. Penso sia finita, invece durante un incontro nei corridoi la fermo e lei reagisce come se nulla fosse successo. Le dico che ha esagerato e che sarebbe carino se si scusasse per le cose orribili che mi aveva detto...neanche per sogno, dice che lei è fatta così, prendere o lasciare. Mastico amaro ma accetto. Ormai la fiducia comincia a dissolversi. Naturalmente comincia un periodo di tira e molla che culmina con l'ennesimo violentissimo litigio per l'ennesima banalità. Volano parole grosse, la mando a stendere, la esorto ironicamente a curare i nervi e le tolgo il saluto. 3 mesi di black out, poi comincio a sentire una maledetta malinconia. Percepisco che il suo comportamento sia stato anomalo, forse frutto di uno stress nervoso. Decido di ricontattarla, lei mi risponde che si sta facendo curare. Penso ad uno scherzo, invece è in cura realmente da uno psichiatra. Dice di aver passato un periodo di vuoto e di buio esistenziale. È imbottita di psicofarmaci e me ne accorgo, sprattutto a causa di evidenti crisi dissociative ed amnesie continue, con lo sguardo perso nel vuoto. Dice di sentirsi brutta, inutile, come le succedeva in infanzia. Confessa che lo psichiatra le ha detto che è un miracolo che non sia diventata tossicodipendente o altro. Ricomincia la solfa ma mi impone un sacco di limitazioni. Niente telefonate, niente messaggi, niente pause caffè. Ovviamente di scuse neanche l'ombra, io mi prendo tutti i torti. Mi accorgo anche che le confidenze che ci facevamo sono alla mercé di tutti, comprese le sue condizioni di salute mentale, inoltre racconta un sacco di bugie e ha esplosioni di ira anche con le colleghe di ufficio. Passa un mese a casa per depressione. Piano piano le cose migliorano, torniamo in confidenza (ma sempre con molte fisime e paletti da parte sua). La quiete dura due anni, seppur con alti e bassi, ma qui arriviamo finalmente all'epilogo. Due mesi fa le propongo una cena coi colleghi per le festività natalizie, lei è entusiasta, sembra tornata quella di prima. Si rende disponibile in qualsiasi giorno e orario, si propone di aiutarmi per organizzare. Penso sia guarita definitivamente. Bene dico io. E invece no...improvvisa retromarcia senza spiegazioni, che ovviamente le richiedo. Mi insulta, mi disprezza e mi evita come la peste. Mi dice che ho combinato un casino e che sono il solito oppressivo, addirittura dice che sono innamorato di lei (dopo 10 anni?)e questo non lo accetta. Ovvia grande stupidaggine, le dico di non aver mai pensato a lei in quei termini ma non mi crede, è irremovibile. Rimango impietrito, ma non mi arrendo. Lei mi dice che la nostra amicizia è finita, solo buongiorno e buonasera...mi blocca due account whatsapp, messenger, telefono e addirittura blocca anche mia moglie. Parlare con lei è impossibile. Contemporaneamente ai fatti vedo gironzolarle intorno un giovane collega di 22 anni ( !) col quale decide di accompagnarsi alla festa ufficiale aziendale alla quale io non partecipo. A quanto si racconta una serata di fuoco... Ormai questo ragazzotto spuntato fuori dal nulla è diventato il suo migliore amico, fanno coppia fissa. Lei sembra e soprattutto ragiona da dodicenne...una donna sposata con due figli piccoli...non ci posso credere. Non so cosa ci sia tra i due ma io sono stato buttato letteralmente nel cesso senza uno straccio di spiegazione plausibile. Credevo di essere la parte forte e invece sono rimasto allibito, esterrefatto, ferito, umiliato. Provo un misto di rabbia, delusione, frustrazione, incredulità, malinconia, dolore. Ne esco addirittura diffamato e con le ossa rotte, usato come specchietto per le allodole per giustificare le sue follie ed uscirne con la sua consueta immagine perfetta agli occhi degli altri. Quello che mi ha colpito di lei è stato il suo freddo cinismo e le sue offese gratuite senza pietà alcuna davanti ai miei tentativi di validazione, e dette da una persona che si professava sensibilissima ed empatica suona come una bestemmia. Ora non mi guarda più in faccia e fa grossa fatica a salutarmi, ma naturalmente a lei non importa nulla. È tranquilla e beata, ma ciò che più complica la situazione è che sono costretto a vederla tutti i giorni. Un supplizio, sono in trappola e la mia situazione psicologica non accenna a migliorare e la colpa è anche mia. Probabilmente ci sono degli aspetti della mia personalità che vanno ad incastrarsi con elementi di questo tipo. Penso che stavolta difficilmente si ricomporrà la situazione, ipervalutato per poi essere svalutato come il peggiore dei nemici. Sarò grato a chi vorrà darmi un parere o un consiglio. Il sospetto che ho da circa tre anni è sempre quello: disturbo borderline di personalità, ma naturalmente non sono uno psichiatra e non mi permetto di azzardare diagnosi. Ma con che razza di persona ho avuto a che fare??

Mar

13

Set

2016

Pazza e Borderline

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Ira

Visto che nessuno forse te lo ha detto tranne il tuo povero ex marito, adesso te lo dico pure io che ti ho conosciuto bene durante gli ultimi anni, purtroppo per me! Tu sei malata di mente! Cattiva, egocentrica, ipocrita, incoerente al massimo (e predichi la coerenza ahahahahah), stronza, pettegola e marcia dentro! Povere le tue figlie adolescenti che hanno passato l'infanzia nelle tue mani, psicologicamente distrutte per colpa tua. E cambi uomini come fossero mutande parlando di grande Amore, quando è chiaro che ne vuoi uno che ti mantiene nel lusso e ti metta sul piedistallo ma tu più che ad una principessa somigli a un brutto rospo anoressico! Stalker e pazza, parli di come sei sola, di quanto sono tutti cattivi e ingiusti con te, di come sei sfigata. No cara, sei tu cattiva con tutti, sei sola perché quando i tuoi uomini e le tue ormai ex amiche capiscono chi sei davvero scappano a gambe levate! Cattiva e pazza: che bruttissima persona sei. E io che cercavo di aiutarti, che ti volevo credere! Grazie a tua sorella ho scoperto le balle che mi raccontavi per fare la vittima, mentre era il tuo poro ex marito la vera vittima! Ok ti ha tradita anni fa e pur essendo io contro il tradimento adesso lo capisco poraccio! Sei la peggior jena che io abbia incontrato nella mia vita! E fattene una ragione se io sono felice senza la tua compagnia, se ho amiche vere buone da tanti anni e smettila di dire cattiverie di me in giro per il Paese. Tra te e me pensi davvero che preferiscano te e ti credano? Alcune comare cattive come te forse si. Io comunque ti ho cancellata dalla mia vita e devo pure ringraziarti. Ho capito che alcune volte è inutile cercare il lato buono della gente sola. Spesso se sono sole le persone è per via del loro carattere, o perché sono prive di empatia, prive di altruismo. Sanno solo prendere e succhiare energie vitali di chi desidera aiutarli, salvo poi mandarli afanculo se una volta dici di no a una richiesta. Se li molli e scappi ti sostituiscono con la prossima vittima. Che sia un nuovo moroso o nuova amica poco importa. Basta che riempia il loro vuoto e faccia da copertina di Linus. Soprattutto basta che dia una mano economicamente! Fatti curare! Sei una matta e pure cattiva, una vera psicopatica col disturbo borderline!  

Ven

05

Ago

2016

Amore Borderline / Personalità multiple *SFOGO LUNGO*

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

AVVISO: questo sfogo sarà lunghissimo (aggiungerò i minimi dettagli), quindi vi prego di avere pazienza e provare a leggerlo tutto, anche perché sono sicura che in un modo o nell'altro rimarrete affascinati dall'argomento inusuale che sto per narrarvi.

PREMESSA: Ho 19 anni, in passato ho sofferto di personalità multiple (o borderline) che hanno comportato altri disturbi psicologici, come problemi alimentari, autolesionismo e per un certo periodo addirittura piccole perdite di memoria. Vado da uno psicologo dall'età di 15 anni ed in questo tempo sono riuscita a curare la maggior parte dei disagi, ma il problema più grande è sempre quello della fiducia verso le altre persone, carattere introverso e dei repentini cambi di umore, nonchè altri comportamenti tipici dei "malati" di personalità borderline. Ho avuto solo un ragazzo che mi ha ferita, abbandonandomi, mentre nel corso della mia vita a causa del mio disturbo ho ferito a mia volta un paio di persone. Nonostante ciò non sono mai andata oltre il bacio perché, appunto, sono diffidente.
Perchè vi sto dicendo queste cose? Andiamo con ordine e capirete.

A inizio estate, ad una festa in maschera (quindi avevamo tutti dei costumi, io avevo un makeup che mi nascondeva completamente la faccia) ho conosciuto un ragazzo di 4 anni più grande di me, che proprio come la sottoscritta si fa chiamare dalle altre persone con un nome falso e non con il suo nome reale (che tra l'altro conoscono veramente in pochissimi). Apparentemente sembrava avere un carattere molto aperto, sbarazzino. Non è bellissimo, ma è il classico tipetto che, anche se involontariamente, ci sa fare con le ragazze ed in un modo o nell'altro le attira tutte a sè. 
Inizialmente non mi interessava, ma poi ho notato che nei miei confronti aveva un carattere del tutto differente: pacato, silenzioso, educato. Azzarderei anche un po' timido, forse. Si fermava spesso a guardarmi negli occhi e, puntualmente, distoglievo lo sguardo perché non sono abituata a determinati tipi di contatti. 
Dopo la festa ci siamo tenuti in contatto su whatsapp.
Premetto che al tempo lui ancora doveva vedere il mio volto, quindi non sapeva che aspetto avessi
Iniziammo a parlare e lui era molto sicuro di sè in ciò che scriveva e scherzando spesso diceva "tu mi amiii ahahah" (io reggevo il gioco ma non gli davo molta corda). Ad ogni modo, iniziò a confidarsi con me, dicendomi che lui è molto intuitivo, sa inquadrare bene le persone e quando è da solo ha tutta un'altra personalità rispetto a come si mostra davanti alle altre persone.
Insomma, ha descritto praticamente la mia persona, mi ha inquadrata a dovere e così facendo mi ha fatto conoscere questo suo lato con una presentazione ad hoc. 
Successivamente, sempre parlando, avevo intuito quanto lui ed io fossimo simili ed infatti ho azzardato una mossa che ha rivelato poi, che lui ha "qualche personalità in più" e per questo ne soffre molto.
(Ammetto che ho sempre avuto un lato da crocerossina, aiutare le persone a cui mi affeziono è un bel passatempo, rilassante ed appagante)
Così, avendo sofferto per anni della sua stessa patologia, ho iniziato ad aprirmi anch'io, inviandogli un lungo messaggio contenente una descrizione di come ci si sente vivendo questa situazione, per fargli capire che lo supporto, che so quello che prova e non dev'essere spaventato, ché può riprendersi e guarire (almeno in parte).
A quel punto lui mi ha scritto una cosa che mi ha fatto tremare il cuore, ovvero che, continuando così, lo avrei fatto innamorare e lui non voleva.
L'unica frase che mi disse fu una cosa simile a "e poi arriva *il mio nome* nella tua vita e ti sconvolge l'esistenza quando capisci che esiste qualcuno che ha il tuo stesso sguardo"
Così tronchiamo il discorso. 
Qualche settimana più tardi, dopo un periodo in cui provava a starmi lontano e si comportava in modo freddo (ma ci scrivevamo comunque tanto, perché io cercavo di aiutarlo provando a fargli capire che non ho cattive intenzioni), la situazione si ribalta inaspettatamente ed iniziamo un discorso serio, sentimentale.
-
In pratica, lui mi diceva di stargli lontano perché aveva paura di affezionarsi, che era meglio così e che non voleva ferirsi di nuovo. Poi però neppure un paio d'ore più tardi, ci ritrovavamo a ridere e scherzare assieme. Un giorno gli chiesi quale fosse il suo vero nome (a volte, per alcuni soggetti affetti da DPB è uno stress enorme anche solo rivelare parte della propria vera identità) e lui me lo disse senza troppi problemi, solo con una leggera esitazione iniziale.
Già da questo punto potete capire che lui ha veramente più di una personalità. 
Ma continuando il racconto...
Mi ha confidato di essere stato per qualche anno con una ragazza che amava moltissimo e che, dopo aver troncato bruscamente la relazione, lui continuò a cercarla ma lei non voleva. Da qui inizia il suo percorso nel baratro oscuro della depressione che, unito al suo disturbo delle personalità, creò una combo devastante di disagi. Fin quando circa un anno dopo, si rividero ma lei lo usava solo per puro piacere, perché aveva già un altro ragazzo con cui si sentiva.
Così la situazione peggiorò, lui non voleva più vivere, si sentiva distrutto, svuotato da qualsiasi tipo di emozione. Si faceva del male, si allontanava spesso da casa a volte per giorni interi e non badava alla sicurezza mentre era alla guida. Per questo era molto spaventato all'idea di affezionarsi di nuovo.
Dunque anche io gli ho detto che ero spaventata all'idea di innamorarmi nuovamente per cause passate molto simili alle sue, tra cui un tentativo non molto recente di stalking nei miei confronti da parte di un pazzo psicopatico che si professava mio amico ma in realtà mirava ad altro. 

In ogni caso, decidiamo di provare a conoscerci, senza fretta, senza avere la certezza che un giorno ci metteremo assieme. Abbiamo deciso di superare questi timori assieme. Insomma una classica situazione in cui due persone vogliono conoscersi meglio prima di azzardare passi di cui potrebero pentirsi. 
A causa del lavoro non ci possiamo vedere in questo periodo, perché io lavoro al bar vicino casa e lui ad un paio d'ore di distanza in un villaggio vacanze. 
Quando decise di presentarsi per il posto di lavoro, me lo disse il giorno prima, chiarendo che se vivere distante da me avrebbe comportato un disinteressamento da parte mia nei suoi confronti, non avrebbe accettato il lavoro e sarebbe rimasto al mio fianco pur di non perdermi. Non sono mai stata una persona egoista o gelosa, quindi gli ho detto che per me non c'erano problemi, che lo sarei andato a trovare e che non sarebbero state un paio d'ore di distanza a farmi perdere l'interesse verso di lui.
Infatti tre giorni fa sono andata a trovarlo ma siamo stati assieme a chiacchierare solo per un'oretta visto che lui doveva lavorare ed io arrivai anche in ritardo per via dei mezzi pubblici. 
In ogni caso è una persona splendida, mi contatta ogni volta che può anche se lavora sodo e senza sosta. Ogni tanto mi invia foto, video e quant'altro.

"Tutto perfetto" direte voi.
EH NO! 

Ci sono dei punti che non mi quadrano. Ve li elenco in seguito.

- 1: Non parla spesso di sè e della sua vita privata- non vuole parlare del suo passato, dice di aver rimosso volontariamente tutti i suoi ricordi (quindi temo che gli portino alla mente qualcosa di brutto), prima di andare a trovarlo non sapevo che avesse una sorella e un fratello (l'ho scoperto per caso), da quando è andato a lavorare mi parla di cosa fa, cosa organizza e come si sente, ma di argomenti suoi personali ancora nienite, solo qualche info sui suoi genitori. Gli chiesi di sfuggita dove vivesse, ma mi ha risposto "da qualche parte nel mondo"...
Perchè mi preoccupo di queste cose? Può darsi che ancora non si fidi molto di me, ma d'altro canto le persone affette da DBP (disturbo personalità borderline) tendono a mentire anche su piccole cose, arrivando, in una relazione, a tradire svariate volte (anche se involontariamente, senza cattiveria).

-2:Ha parecchie difficoltà nell'esternare le sue emozioni- Per darvi un'idea, gli ho detto che mi è mancato e lui mi ha risposto con "l'ho notato". Oppure gli chiedo sempre come sta, che ha fatto durante la giornata e, mi risponde in maniera normale, ma non chiede quasi mai di me o quando gli racconto qualcosa che ho fatto mi risponde in modo breve. Ciò mi causa dei dubbi...

-3:Alterna dei momenti in cui è più affettuoso del solito ad altri in cui è più incerto- Come ho scritto prima, a quei comportamenti un po' freddi ne alterna altri in cui è curioso di sapere come me la passo, che faccio... A volte mi scrive cose carine e complimenti. Altre volte invece, nulla... Insomma è diverso dal "lui" che ho conosciuto all'inizio, che si confidava e faceva sembrare tutto più come un sogno. Sarà per via del suo lavoro forse, non voglio creare paranoie inutili.

Lasciate infine che vi parli di qualche caratteristica di noi DPB.
Chi soffre di questo disturbo trova spesso impossibile accettare l'idea che qualcuno possa volergli bene o amarlo, quindi nei casi più gravi con il tempo si arriva a prendere l'amore che le persone ci dimostrano, come una specie di sfida, vedendo quelle stesse persone come ostacoli ed ad accettare più propensamente nella propria vita, invece, persone i cui scopi sono meschini e li trattano in modo spesso irrispettoso. 
Queste persone affette da questa "malattia" sanno perfettamente a quali vittime avvicinarsi visto che sono dotati di estrema sentibilità ed intuito acutissimo. Prediligono persone altrettanto sensibili, che col passar del tempo tendono a divenire succubi e salvatori. Infatti all'inizio dimostrano una grande empatia, ti fanno sentire speciale e tutto sembra perfetto, ma dopo un po' di tempo la loro vera natura viene fuori e quello che sembrava un sogno diventa un incubo.
Un DBP tende a manipolare (senza farlo di proposito però) le altre persone, a vittimizzarsi per ricevere affetto e spingere gli altri a non abbandonarlo. Col tempo le persone che gli stanno accanto troveranno difficile lasciare il soggetto o anche solo allontanarsi, perchè a queste verranno addossate tutte le colpe, convincendoli di essere loro il problema. In realtà, il DPB è pronto a cambiare quelle stesse persone con altre "di rimpiazzo" in qualsiasi momento perchè una delle sue caratteristiche è proprio quella di avere problemi nell'esternare ed accettare le proprie emozioni, il che comporta spesso alla creazione di un carattere privo di queste ultime, non capace di provare vero affetto verso le altre persone. Il DPB inoltre è una vera e propria "aspirapolvere" di affetto, lo ricerca costantemente eppure non riesce mai a colmare quel vuoto che sente dentro ed appena qualcuno contrasta una sua idea, risponde con meno frequenza alle sue richieste di attenzioni (ecc..) si sente tradito e si innesca dentro di lui una reazione a catena composta da sensazione di essere tradito, rabbia e ansia che spingono il soggetto a "vendicarsi". Le sue relazioni possono durare da un minimo di qualche mese ad anni interi, durante i quali i tradimenti e le bugie sono frequenti, così come i repentini cambi di umore.
Infine, la maggior parte degli esperti, tra cui molti psicologi, rifiutano categoricamente di curare chi soffre di questo disturbo perché ritenuto "come un cancro terminale: incurabile". Chi riesce a salvarsi (come me) è dotato di grande forza di volontà e molta fortuna ma nonostante ciò il disturbo continuerà ad esistere per sempre, anche se in parte.
E' un qualcosa che, a meno che non lo si viva di persona, sembra una gran cazzata quando in realtà è una situazione che distrugge letteralmente. Immaginate di vivere un'esistenza in cui non sapete neppure chi siete di preciso ed ogni giorno vi ritrovate in un corpo uguale ma con ideali, carattere e modi di fare diversi. Schifati da voi stessi e da chi vi circonda, vivendo in costante paranoia e disagio. 
Dimostrare affetto a questi soggetti sarebbe inutile, l'unica vera soluzione è quella di convincerli ad andare da un esperto.

Volendo fare un discorso approfondito occuperei ancor più spazio e rischierei di annoiarvi ulteriormente.
Quindi arriviamo alla fine di questo lungo testo.
Sono solo paranoica o ci sono dei legami tra la descrizione dei "caratteri" di questo ragazzo e quelli di chi soffre di DPB? Pensate che dovrei continuare a "conoscerlo" oppure prima o poi me ne pentirò? Ovviamente sono passati a stento 3 mesi ed ancora non lo conosco bene (ed ho intenzione di far passare almeno un anno prima di decidere di frequentarlo come ragazzo) quindi le mie potrebbero essere solo mere congetture... 
Vi ricordo che abbiamo passato le stesse situazioni, abbiamo lo stesso problema, io lo capisco e lui capisce me ma mentre io sono migliorata nel corso degli anni, lui mi ricorda molto una versione della me del passato: un agnellino che si trasforma nella più crudele delle bestie, affamata d'affetto e sofferenza.
Pensate che l'amore possa far cambiare un soggetto del genere? Mi conviene mollare tutto?
La mia è solo paranoia per aver attraversato periodi difficili? Sarebbe meglio convincerlo a vedere un esperto che potrebbe aiutarlo? Magari lui è una persona ok e sono io che avendo questo problema sono paranoica? Forse la colpa è mia che vedo tutto in negativo e sono diffidente?
Cacchio, sono peggio di Cartesio con tutti questi dubbi.
Scusate per lo sfogo lunghissimo, ma mi sono affezionata davvero molto a questa persona e non voglio perderla...

Grazie a tutti per avermi ascoltata.

-A

Mer

08

Giu

2016

Lei borderline amica impossibile

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Ira

Questa grande strxx s è presa gioco di me in  maniera assurda.Nessuno immagina che la donna sia una dissociata mentale.Intanto iniziamo col dire che pur essendo io donna a provato a sedurmi, per gioco è io mi sono innamorata di lei pur essendo etro.Mai una persona ha fatto sentire così bene. Ma appena conquistata la vittima m ha  dato una pedata nel sedere. Colleziona uomini orribili, ubriaconi, tossici e beve e canne a volont, Ha 46 anni e si comporta come se ne avesse quindici e io le faccio da madre, ora però trovato gli ennesimi omini mostri sfigati da manipolare dice che devo smettere di rompere le scatole. Perché lei sa quello che fa. Purtroppo ho scoperto che i Borderline non sanno quello che fanno esattamente sono dissociati. A lei è stata appunto diagnosticato questo  disturbo. Una pallista colossale, bulimia era obesa ora è magra. M ha trattattati e mi sono fatta trattare da idiota, m ha umiliata, derisa. M ha giurato amore prima affetto poi x l infinito.

Si incaxx se le dicevo che mi pareva finta.La  strnx m h a tenuta x sei mesi al tel con wp sino alle 3 del mattino. Voleva disfarsi del marito e ha usato me, lusingandomi, seducendomi, giuro una vera attrice.

La odio x il male che mi ha fatto e x come soffr, vorrei solo scappare lontano.

Gio

12

Mar

2015

Disturbo della personalità borderline

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Da qualche mese ho scoperto di avere il disturbo borderline della personalità.

Ho sempre creduto di non essere sana al 100% i miei disturbi erano evidenti già alle elementari ma per anni ho creduto solo di avere un carattere particolare, difficile, “speciale” in qualche modo.

Ma poi mi sono ritrovata in tutto leggendo i “sintomi” di questa patologia…Ora so che molti mi criticheranno perché mi sarei fatta a tutti gli effetti un’autodiagnosi del disturbo che spetterebbe ad una persona competente..ma sono certa che me ne darebbe conferma (anche questa sicurezza sembrerebbe legata al disturbo).

Volendo fare una rassegna dei sintomi principali:

- convinzione di essere superiori agli altri;

- paura dell’abbandono che talvolta porta ad interrompere una relazione prima che lo faccia l’altro;

- incapacità di trattenere relazioni di lunga durata (a volte senza una ragione specifica il soggetto interrompe bruscamente le relazioni che intrattiene facendo terra bruciata intorno);

- visione della vita in bianco o nero, e nelle relazioni amico o nemico.

- passaggio da uno stato di depressione profonda ad uno di felicità in poche ore.

- propensione al suicidio e autolesionismo;

- convinzione di riuscire a capire chi si ha difronte in pochi minuti;

- chiudersi nel proprio mondo, isolarsi.

- personalità non definita (tendenza a emulare i comportamenti altrui);

- incapacità di controllare la rabbia;

- precisione maniacale sul lavoro;

- idealizzazione e svalutazione degli altri;

- nelle relazioni, un errore compiuto dall’altro ne fa cambiare completamente la percezione da parte del soggetto borderline.

Ce ne sarebbero altri ma non voglio dilungarmi troppo. Dunque ora che ho dato un nome al mio problema non so cosa fare..immagino che un medico mi prescriverebbe dei farmaci da assumere secondo delle regole precise e personalizzate ma le cure costano troppo e non me le posso permettere e in aggiunta temo gli effetti di quei farmaci sul sistema nervoso...non vorrei diventare uno zombie..e cambiare la percezione che ho delle cose come sotto l'effetto di stupefacenti o alcool... Per contro, sto lavorando su me stessa, ho imparato a gestire di più la rabbia..e magari chissà..da sola riuscirò a rimanere entro il confine della normalità. Detto questo, non so come comportarmi con il mio compagno..non so se parlarne con lui oppure no... Lui lo dice già per gioco che sono matta..e a volte anche seriamente..ma sono convinta che se un dottore mi desse una diagnosi positiva..lui si allontanerebbe per paura. Cosa consigliate??

Lun

06

Ott

2014

non so se in amore vince chi fugge, ma chi fugge dal borderline di sicuro non perde

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

si paragona la relazione col border alle montagne russe. è un paragone azzeccato. di solito la si usa per sottolineare i repentini cambiamenti negli atteggiamenti e nelle intenzioni, le emozioni forti che questi esseri procurerebbero. per me, è soprattutto un modo per sottolineare la banalità lineare di queste emozioni, il percorso inderogabile, i binari da cui non si può scappare. se cerco emozioni forti mi trasferisco nella giungla, non salgo 50 volte di seguito su una giostrina del cazzo, è una cosa da sfigata senza palle. Che poi, se non sbocco, realizzo che IN REALTà mi sto annoiando a morte. Non sono speciali, sono prevedibili e monotoni nella loro instabilità, non così intelligenti e interessanti come la mitologia border si autorappresenta e hanno un fottuto bisogno di quelle quattro piroette di merda per sentirsi qualcuno. Mi sento pentita di essere salita sulla giostrina per dementi, non di esserci scesa.