Tag: lurida
Mar
11
Dic
2018
poveraccia
non sai più a cosa attaccarti...poveraccia...quanta infelicità tutto intorno a te... genitori suicidi, figli deformati dall'ignoranza, ex compagni disprezzati e spremuti come vacche, menzogne, pettegolezzi e veritá piegate a tal punto da divenire ferraglia arruginita conficcata sulla schiena rotta, colleghi di lavoro esasperati, la dimora del baco da seta umida, impolverata, caotica e maleodorante, le mani ruvide e ingiallite da anni di sospirate bionde paglie. Dove credi di andare se non colmerai quel vuoto che invano tenti di riempire con tutta sta monnezza? chi ti credi di essere? il soldatino spendaccione che si sazia col rancio del nemico ha percorso poca strada e non ha vinto alcuna guerra.Simuli di agitare tra i moncherini la bandiera bianca ma sai benissimo che è un trucco:ne hai solo camuffata una dei pirati con la polverina...ma i pirati spesso vanno in pezzi non dimenticarlo...poveraccia...neanche alla poesia riesce più di farti bella....a mala pena le riesce di svelare il buco che hai nel petto e di riempirlo con gli stracci... vestita di pezze ti credi una gran signora, ma le signore hanno l'animo splendente e gli occhi belli e non zeppo di odio e puzzolente
Mer
31
Gen
2018
Pensieri e Parole alla lendinosa ex trevigiana
Donne eleganti, gentili, taciturne...
Donne colorate, allegre, creative...
Donne soavi, profumose, generose...
E poi tu, lercia, lurida e bavosa...
Donne disinvolte, brillanti, intrepide...
Donne abbronzate, belle, impassibili...
Donne devote, timorose, succulente....
E poi tu,la celebrolesa fischia cazzi con l’enfisema alla fregna...
Donne ardite, passionali, esotiche...
Donne beate, entusiaste, candide
Donne calorose, vergognose, stralunate
E poi tu, lendinosa laida, zoppa di cervello ed abilmente ancorata ai miei coglioni...
Il tempo fugge...
Lentamente...molto lentamente...
Potrei soffermarmi a rimembrare i bei tempi che furono...
Ed invece no.
Vivo nel presente.
Nel Qui e Ora...
E qui è ora che ti sganci dal mio scroto...cara la mia imbalsamatrice di moscioni...
So che gli uomini di colore non ti sono mai piaciuti...forse sarà per questo che ti sogno così...
Annodata per la gola ad una corda di cazzi di negri...giusto il tempo di farti perdere qualche boccone d’aria...e poi di nuovo libera di correre sulla statale e poi di nuovo acciuffata...dai soliti negroni...frustata dalle vigorose corde di cazzi...ed un caldo dolore si vaporizza sulla tua pelle cianotica...
Ed ancora libera poi...di correre a sperperare quattrini nelle corsie dell’ipercazzo...e riacciuffata di nuovo e di nuovo ancora...e stavolta è tempo di soffoconi...giusto il tempo di curarti le rugacce del viso con l’ amata bava...
Ma il sogno si sa dura poco...
Poco prima di raggiungere il giaciglio notturno ripenso a te...
Gli occhi belli e di quell’ azzurro inumidito di malinconia...
Le mani callose di chi lavora poco e si cura ancor meno ...
Ed un chiaro e deciso progetto di vita: restare aggrappata il più possibile ai miei coglioni!!!
Ma ormai le tue frittelle di baccalà non mi fanno più gola...
Il bucato me lo faccio da solo...
I miei calzini si sono finalmente riuniti e non ho più bisogno di scomodare la Madonna di primo mattino...
Mi è persino cresciuto l’uccello...
Ti sento sempre più lontana...
Sarà la voglia di figa che mi fa scoprire sempre posti nuovi e come piacevole effetto secondario c’e Il tuo lento dileguarsi dal mio animo...
Il sangue bolle e lo scorpione osserva nel buio e sente ogni increspatura...
Ascoltami cara ex Trevigiana Radicchiotta e contemporaneamente Sifilitica...
Sei pure abbastanza zoccola e ti piace anche fare la lesbichetta...
Vai a mungere le zinne a qualche tua amica zoccoletta, ascoltami...
Co ste mani da manovale che ti ritrovi sgrillettale per bene fino a farle squirtare...
La mia ghiandola velenifera lasciala stare...
La Voglio usare per quando incontro i serpenti veri e non è il caso di scomodarla per le sbudellate come te...
Detto questo buona notte...
Ah, un’ultima cosa:
La corda di cazzi di negri penzola ancora sui rami spogli del frassino di fronte la tua dimora.
Occhio che non è una liana su cui puoi fare presa senza nulla rischiare...
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