Tag: bologna
Lun
18
Set
2017
Bologna ti cambia
Ho 25 anni, vivo a Bologna ormai da un pò..
Ho scoperto ormai da qualche anno che mi piace essere sottomesso fisicamente dalle donne.
Nel sesso solitamente sono forte e dominante, e molto generoso.
Ma c'è una parte di me che adora essere sottomessa, una parte di me che ama stare letteralmente ai piedi di una donna, o essere preso a calci nelle palle da quei piedi.
E credo che in questa mia evoluzione c'entri questa città.
Mar
17
Mag
2016
Oggi voglio raccontarvi una storia.
Chiedo innanzitutto scusa ma scrivo da una tastiera straniera per cui mancheranno gli accenti dovuti.
Mi é venuto in mente oggi un'esperienza che io definirei cancerogena avvenuta un anno fa o poco piú, studiavo in quel cesso sellino di Bologna e stavo per incontrarmi con un tizio conosciuto su grindr, sembrava molto carino di viso per cui ho deciso di incontrarlo. Appena lo vedo mi cadono le palle, nessuna espressione idiomatica sarebbe piú adeguata: la spocchia, la checcaggine e l'isteria (anche nel senso etimologico del termine) maschile erano ben visibili giá al primo sguardo. Un tipo mingherlino, bel viso, maglia a righe casual, presentabile. Ci mettiamo seduti per un noiosissimo drink e Dice di "volerne sapere di piú su di me"e allora inizia questo dialogo, certe persone amano cagare in testa alla gente con la scusa di scambiare idee, quel che fanno realmente é fare sfoggio di arroganza e saccenteria.Dopo avermi chiesto perché non amassi leggere romanzi (ma preferissi la linguistica) passa, con aria vagamente stizzita, ad un argomento a me caro: la musica.
Mi chiede quali siano i miei generi preferiti, quali artisti io ascolti e ad ogni risposta annuisce con spocchia come se non avessi detto nulla di rilevante.
Mchiede se ascolto musica classica, dico un "No" secco ma sereno e vedo un ghigno levarsi su quella faccetta da cazzo, ecco, il terrone di lettere puó soddisfare quell'appetito malsano di rivalsa ´cher tanto gli fa sbrodolare la fichetta che ha nel cervello: PUÓ DARMI DELL'IGNORANTE.
Sfila una serie di pregiudizi e castrionerie sulla musica elettronica e una serie di dogmi su ció che é classico e colto che ancora provo crampi al duodeno per la diarrea che mi viene se ci penso.
Arriva persino a dire che la musica elettronica é fatta da suoni finti, che un sintetizzatore non é uno strumento.
Signori abbiamo un uomo che é a contatto con la veritá assoluta e non lo sapevamo.
Vorrei dirti caro coglione che ció che é classico puó essere criticato ma non solo, puó anche semplicemente non piacere ad un livello soggettivo. Vorrei tornare indietro e dirti che uno strumento non é vero o falso, uno strumento serve a produrre un suono e nonostante siano apprezzabili le doti dei compositori classici anche la musica elettronica conosce i suoi geni e merita i suoi riconoscimenti.
Mi sono rotto le palle di questi meridionali provenienti da paeselli sperduti che aprono una paio di libri e subito si adagiano sulle paroline dell'autore x come fossero oro colato, per poi ripeterle a pappagallo come dogmi cristiani al primo povero ignaro volenteroso solo di dialogare sul serio.
Se avete gusto a farvi evirare dall'istruzione scolastica e volete sacrificare ogni vostro spontaneo moto di pensiero in favore di parole gia´dette mi dispiace per voi e per la vostra bassissima autostima che ha evidentemente bisogno di una stampella chiamata "Autoritá culturale" per stare in piedi. Intendete bene, non sto criticando nessun autore, sto criticando l'uso acefalo che certe persone fanno della cultura, che arriva a diventare una fonte di pregiudizi, di arroganza, di saccenza, quando invece dovrebbe colmarci di tuttaltro.
Vaffanculo, terroncello di merda.
Ven
20
Feb
2015
ritorno alla vita di tutti i giorni
Ti ho salutata e me ne sono andato, mi sono voltato solo quando eri distante e tu guardavi avanti così che non avrei avuto voglia di rincorrerti dietro; l'ultima foto di noi 2 è il display delle partenze coi nostri rispettivi treni l'uno dopo l'altro; e col peso di quel saluto e del mio zaino me ne sono tornato a casa anche io.
Una casa mai tranquilla, gente che si lamenta, gente che russa, gente che non c'entra nulla qui dentro. Sono entrato in camera ed era piccola e ovviamente senza te; sono entrato in bagno e non era lo stesso che ho diviso poche ore prima con te.
Ho continuamente il mano il cell, e mi chiedo come fai a capirmi con la voce da cartone animato che mi ritrovo; e mi manca la tua voce, la tua pelle, i tuoi occhi che fino a poco prima erano tutti per me, adesso fanno altro.
Perchè non ti ho baciata di più? accarezzata di più? Perchè fissavo il soffitto e la tv invece che il tuo viso?
Le mie mani hanno perso il tuo sapore e la mia bocca le tue labbra; mi guardo dentro casa e ti rivedo ovunque: la maniglia che hai premuto, il lavandino che hai usato, le lenzuola che ti hanno coperto, non ci posso credere che sei stata in camera mia, nel mio letto sempre vuoto che finalmente ho potuto dividere con te, tutti e 2 stretti su quel cuscino.
I ricordi poi...i nostri sguardi a ritrovarsi, pancake, uova, l'imbarazzo di una camera riordinata, era una gru e non un dinosauro ma va bene lo stesso, "GugliemHo Tell" dai te la passo come battuta, non credevo che un film con Harrison Ford ti potesse spaventare tanto.
Solo tu ruberesti per 2 sere di fila al ristorante cinese per farmi contento; noi tranquilli a fare esperimenti con la teiera elettrica a mezzanotte in camera.
E certo si che sei stupenda!
Mi manchi per tutto quello che sei e sono con te, che siamo...
lo sai, aspetto solo di rivederti..
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