Tag: irrazionalmente

Gio

09

Giu

2016

Senza Titolo

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Ira

se non fossi certa della mia età, penserei che queste vicende possano essere avvenute solo fra ragazzine delle medie o al massimo di seconda superiore. e invece, nonostante i miei 23 anni, non riesco a staccarmi dal giudizio altrui, e dalla più sciocca delle gelosie.

Nel mio gruppo di amici dell'università, una ragazza mi fa i dispettini cercando di escludermi, e io me la prendo, covo rancore, ma siccome prima eravamo molto amiche (forse lo credevo solo, forse non lo siamo state mai) ancora mi importa del suo giudizio e delle sue meschinità, ancora ci sto male.

Lei è pessima, ovviamente, una stronzetta, una di quelle queen bee da scuola americana. L'hanno pigliata per il sedere per tutte le superiori, ha evidentemente deciso di sotrarre ai suoi 24 anni almeno otto anni di vita, e comportarsi come una sedicenne, per recuperare il tempo perduto.

Forte del fatto che lei abita nella città dove studio (io no, sono pendolare, quanta solitudine sul treno e nel paesaggio che si allontana, mentre gli altri vanno al parco o a fare aperitivo. Quanta fatica in quell'isolamento, quelle ore che non sono nulla, una pausa fra un momento e l'altro in cui vivere) continua a organizzare con altre due ragazze attività all'ultimo secondo. Loro a volte dicono si, a volte no, principalmente seguono la corrente. Ma lei sa che io vorrei venire, tuttavia non me lo dice. O lo dice tardi.

Peggio lei, che mi esclude, o io che come una bambina mi sento male e poi piagnucolo, perchè le mie amichette dell'università vanno fuori senza di me? Siamo un gruppo ampio, spesso esco con questo gruppo, ma l'esclusione da quel particolare trio mi ferisce.

Lei è come un Ragno, sta al centro di questa spaventosa ragnatela telematica, ha una zampa su ogni spalla, sente tutti, tutti i giorni, è amica di tutti, si assicura di essere "la preferita" di ognuno, con lusinghe, complimenti, comprensione. Manda così tanti messaggi al giorno che fai fatica a pensare che si possa vivere fra un "ding" e l'altro di whatsapp, ma riesce a parlarti e scrivere qualcos'altro a qualcun'altro, magari proprio una critica a quello che stai dicendo. E' come se avesse cento dita, io non lo so fare. Io se scrivo un messaggio, non riesco a camminare.

Hai sempre l'impressione di non avere la sua completa attenzione, che parte di lei stia sostenendo una conversazione più interessante con chiunque ci sia dall'altra parte del telefonino, tuttavia, invece di arrabbiarmi, questo mi fa sentire inferiore. Come se fosse COLPA MIA che non riesco a catturare l'attenzione. 

Oggi ho provato una furia cieca, verso di lei e verso me stessa. Come fa una persona che stimo così poco, che ritengo senza mezzi termini una stronza e una manipolatrice, a avere così grande influenza su di me.

Oggi, io, lei e un terzo ragazzo prepariamo lo stesso esame. Siamo amici, o almeno lo credo, anche se in realtà non lo so, loro studiano insieme, io chiedo "posso unimi a voi? Lo prepariamo insieme, lo diamo insieme, ci teniamo compagnia."

Lei mi dice di no, che non posso. No, due persone bastano, no io non posso. gne gne gne, tu te ne sta fuori. Tre persone rallenta, e io sarei un peso. IO sarei un peso, che ho già finito il programma. Io barattavo l'aiutare loro con un po' di compagnia, non sono certo un peso!

Ora, il fatto è questo, posso studiare sola e fare anche meglio, o trovare qualcun altro, qualcuno che mi voglia, non ho BISOGNO della loro compagnia, ma la VOLEVO. Come prima, essere esclusa da questo particolare duo mi ferisce, perchè non è lo studiare CON LORO, e il chiedere "io posso?" e sentirsi dire "no", e ho pianto. E qui la furia si è fatta selvaggia.

Come osa quella scema, quella bad bitch da telefilm americano di sesta categoria comportarsi in questa maniera smaccatamente maleducata e pensare pure di passarla liscia? Perchè mai deve essere inutilmente crudele, invece che comportarsi bene ed essere una buona amica? Perchè deve deliberatamente farmi sentire inferiore e bisognosa della sua approvazione?

Il problema è che ci riesce.

Riesce a farmi stare male, a farmi sentire esclusa e poco amata, riesce a farmi sentire uno stupido peso, riesce a rovinarmi il mio umore, riesce a trasformare il più familiare degli ambienti, la mia facoltà, in un luogo ostile dove mi sento sola. Riesce a farmi sentire come vuole lei, e lo odio. Sono così debole? Sono così priva di volontà da cadere sempre preda della sua trappola?

All'interno del gruppo sono benvoluta, ho dei bei legami con gli altri, mi confido con loro (una volta anche con lei, prima di capire che tutto ciò che le dicevo, nelle sue mani diventava un'arma) eppure lei riesce a farmi sentire esclusa perchè inspiegabilmente tutti la adorano (o forse riesce solo a darmi questa impressione. Forse vedo solo la grande omba sul muro del piccolo sasso) e ogni sua azione sembra rivolta a farmi vedere che , nel caso, ma solo nel caso che io la costringessi a farlo, sceglierebbero lei. Sembra he ogni piccola esclusione, ogni piccolo no tu no, ogni stupido meschino dispettuccio sia rivolto a farmi vedere che lei ha il coltello dalla parte del manico, la possibilità di lasciarmi sola, ma è misericordiosa e non lo fa.

E io razionalmente dico: e fallo. Che mi frega. Fra un anno avrò finito, non mi pianterebbero mai in asso totalmente comunque, e a casa mia ho altri amici. Lasciami "sola", dai, dai prova di questo millantato potere e convincili tutti a rivoltarsi contro di me, ti sfido. razionalmente dico, di gente come lei posso farne a meno.

 

Irrazionalmente, piango.