Tag: bullo

Gio

05

Mar

2015

Ti ricordi di me quando da bambino mi hai torturato l´esistenza?

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Superbia

Ti ricordi di me? Si dai cerca di ricordarti.

Ero quel ragazzino di 12 anni che camminava male (dopo un incidente) bassino, troppo basso, e gentile.Te lo ricordi? Quello a cui davi calci in culo, o nelle gambe, o nello zaino appena lo vedevi, senza motivo?
Quello a cui hai negato per 2 anni qualsiasi vita sociale, pena le botte, o schiaffi in faccia. Quello che voleva giocare a calcio, e non ha potuto farlo per anni (rimanendo sempre piú schiappa degli altri coetanei), che all´uscita di scuola correva a casa di corsa, per paura di esser menato?

Quello che apparteneva a una famiglia povera, senza molti svaghi in casa, quello che non potendo uscire in estate, inizió ad attuare l´unica alternativa intelligente al solo svago di 20 anni fa, leggere.
Poi ci siam persi di vista. Io ho finito l´universitá (ingegneria), ho abbandonato subito l´italia (non con gioia) e lavorato per anni in tutto il mondo? Spagna, Francia, Germania, Corea, USA, Canada. Tu sei finito in galera prima per spaccio di spinelli, poca roba, poi per una truffa. Roba vecchia. Sei uscito. Vorresti riabilitarti.
L´ho saputo 2 anni fa, quando sono tornato in Europa prima, in Italia poi.
Era dicembre, all ínizio delle mie ferie natalizie al Paesello nel centro dell´Italia, che ti ho rivisto. Vestito male, fai l´imbianchino?
L´ho fatto anche io, in estate, mentre ero all´universitá per viaggiare. Ho saputo che te la passi male economicamente. Le troppe birre e alcolici costano molto? Peró vivi ancora nella bella villa di tuo padre. ma come ancora coi genitori?
Beh, poi ti sei ricordato.


Quando il coglione con la Porsche davanti a te ha frenato di botto, e tu lo hai tamponato.
Quel coglione aveva una faccia conosciuta, lo sapevi. Volevi farti rimettere la macchina a nuovo. Non hai pensato minimamente che stava lí per fotterti. Ebbene il coglione ti ha chiesto i dati dell´assicurazione per poter esser risarcito del tuo tamponamento. Allora tu hai alzato la voce. Sono accorse persone, molte.

Mi hai rimesso le mani addosso, e lí ho goduto. Prima spinta, siii, seconda spinta, sii, schiaffo, siii. Ma i modi di quella persona distinta che faceva finta di non conoscerti, dandoti del lei, ti innervosivano ancora di piú. Un pugno, due pugni, ho chiesto che venissero chiamati i carabinieri. Lo hanno fatto. E nel mentre, ti ho rotto un braccio, parecchi denti. Eh si, gli anni di Jujitsu li avevo per il finale a sorpresa. Poi ti hanno arrestato. E processato.

La frase non é mia, e non te l´ho potuta dire al processo: "perché io so io, e tu non sei un cazzo".

Ma ho goduto, non sai quanto, a riderti in faccia, e alla fine urlarti "Mausoleo!!!"...te la ricordi vero?

 

Mer

04

Mar

2015

La versione del Bullo

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Superbia

Questa è una storia vera, frutto di una riflessione maturata dopo aver letto una storia di  bullismo qui su questo sito. I nomi sono stati cambiati, e non corrispondono agli originali. Voglio con questa storia far riflettere chi è vittima di questi suprusi in ambito scolastico, ma sopratutto genitori e insegnanti.

Quando iniziai le scuole medie, mi fu subito chiaro quanto alcuni elementi della mia classe fossero tutt'altro che amichevoli, io non ero molto bravo a dire parolacce o a giocare a calcio, ero introverso e mi accorsi che già qualcuno cercava di prendermi di mira. Contemporaneamente notai che anche altri ragazzini avevano paura ed erano insicuri, in particolare notai un ragazzo di nome Antonello. Prima di quanto oggi possa ritenere possibile, decisi che non avrei aspettato passivamente di divenire l'oggetto del loro scherno, così mi avvicinai a uno di questi e gli dissi: "Ehy hai visto Antonello? sembra una bambina, è Antonello il femminello!". Da quel momento Antonello divenne il femminello, ed insieme ad altri divenne oggetto delle nostre continue vessazioni fisiche e morali. Ero un insicuro, che si era messo una maschera da mostro per non dovere essere la vittima sacrificale di quel gioco crudele e perverso che si chiamava scuola. Il branco che frequentavo era eterogeneo e pochi rispecchiavano lo stereotipo di bullo grosso e stupido, io e qualcun altro avevamo anche un discreto rendimento scolastico, ma ciò non faceva di noi delle vittime godevamo comunque del rispetto del gruppo di cui oramai facevamo parte. In poco tempo frequentando quell'ambiente imparai a mettere da parte tutte le mie insicurezze di bambino, e acquisii sicurezza nel rapporto con gli altri. Potrei stare ore adesso a raccontarti le torture che facevamo ad Antonello, ma l'episodio che più segnò la mia adolescenza fu l'umiliazione di Girolamo il secchione della classe, anche egli da tempo vittima dei nostri suprusi, smutandato in gita davanti alla ragazzina di cui era innamorato, io e il branco non esitammo a deriderlo ovviamente per le ridotte dimensioni del pene. Pochi giorni dopo Girolamo avrebbe tentato il suicidio.  Fummo richiamati dal preside in circa una decina, ricevettimo una lavata di capo e un rapporto disciplinare ma l'unico a pagare fu l'autore del gesto materiale, che fu sospeso ma che comunque non dovette ripetere l'anno. L'episodio mi fece riflettere molto, ma ormai era tardi e le medie erano finite. Mi piacerebbe dirti che alle superiori ero diventato il paladino dei deboli, ma in realtà ero diventato solo uno che si faceva i fatti suoi e non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno; curioso però fu che mi ritrovai nello stesso istituto di Antonello, il quale non se la passava molto meglio che alle scuole medie. Ora sarà che era uno dei pochi volti familiari, sarà che mi sentivo in colpa per quello che gli avevo fatto passare, o sarà che alla fine Antonello era un bravo ragazzo gli ofrii la mia amicizia e lui la ricambiò. Negli anni a venire il mio amico, cambiò radicalmente trasformandosi non solo in un ragazzo sicuro e di bell'aspetto, ma era anche un vero playboy e non di rado era lui a presentare a me le ragazze più carine. Sià chiaro non voglio attribuirmi meriti che vanno a solamente a lui, io mi limitai  ad incitarlo nello smettere di esitare e a spingerlo a reagire quando lo prendevano di mira, sta di fatto che smisero di farlo dopo il primo anno delle superiori. 

Ora sono passati tanti anni dalla fine della scuola, ho 29 anni, sono laureato e ho un lavoro a tempo indeterminato in un azienda, anche se ho dovuto trasferirmi. Antonello è il mio amico per la pelle, fino a poco prima che mi trasferissi ci vedevamo ogni giorno. Lui si è da poco laureato e non ha ancora trovato la sua strada, ma sono certo che ce la farà. Due anni fa organizzammo una rimpatriata con i ragazzi delle Medie tramite facebook, speravo di rivedere Girolamo ma come mi aspettavo non venne. Seppì però da fonti attendibili che era ancora all'università, ne aveva cambiate tante ed era molto indietro con gli studi, era solo e pare continuasse ad essere molto timido e impacciato.

Spesso mi chiedo se meritassi tanta fortuna per quello che ho fatto passare a quel ragazzo, e sono così dispiaciuto che lui non abbia avuto il riscatto nella vita che avrebbe meritato, ma se c'è una cosa che ho capito è che il mondo non è giusto, il karma è solo un invenzione e una persona debole non diventerà un vincente solo perchè ha dei buoni voti a scuola o perchè ha avuto un passato difficile, se vuole emergere l'unica cosa che può fare è combattere. Rispondere colpo su colpo,senza farsi illusioni, senza aspettarsi l'aiuto di nessuno. Se combatterai bene gli amici verranno anche se saranno pochi quelli veri. Ora possiamo stare ore a dirci le cose che non vanno bene, ad accusare i professori, la scuola, la società, certo è del tutto legittimo aspirare a una società migliore e indignarsi davanti alle all'inezia delle istituzioni, ma mentre lo facciamo insegniamo ai ragazzi a reagire ai suprusi, infondiamogli sicurezza, perchè questo mondo per quanto possiamo impegnarci non sarà mai perfetto e sicuro per nessuno.

Sono molto dispiaciuto per Girolamo, forse un giorno se vorrà potremo riparlarne davanti ad un caffè...