Tag: ossessioni
Mar
05
Dic
2017
Dismorfofobia e suicidio
aiutatemi vi prego. Fino ad un anno fa lavoravo come blogger viaggiavo avevo una vita felice e serena. Poi un attacco di panico fortissimo mentre stavo per partire per le vacanze estive ero dal parrucchiere ho detto a tutti di non sentirmi bene ma poi black out mentale per piu di 4 ore. Quando mi sono ripresa mi sono accorta che mi avevano tagliato i capelli cortissimi (senza chiederlo) premetto che li avevo tagliati 10 giorni prima 20 cm perché li ho sempre portati lunghi e senza problemi. Da quel giorno un inferno soffro di ossessioni sui capelli ho perso autostima e soprattutto non mi riconosco piu allo specchio. Sono stata ricoverata 4 volte tentando anche il suicidio e non riesco a fare una vita normale neanche con mio marito. La dismorfofobia mi terrorizza...sono sempre stata normale tornero come prima? Purtroppo quando esco non faccio che guardare le teste di tutti non leggo riviste che amavo ne riesco a vedere belle donne o film perché inizio a soffrire....
Gio
08
Gen
2015
Mi sono lasciata tempo fa e sto ancora male per quello che ho fatto
Non voglio la compassione, cercare giustificazioni o altro voglio soltanto scrivere tutto ciò che sto provando da mesi. Ero fidanzata con un ragazzo che chiamerò M da due anni. Lo amavo più di ogni altra cosa e credetemi se vi dico che avrei potuto dargli la mia vita. Ho iniziato a soffrire di ansia, o meglio a realizzare e a capire che avevo n "problema". Avevo capito di essere un ossessiva complusiva e le mie giornate erano sempre più nere. Credevo di non amarlo più, che ci fossero ragazzi migliori. Mi svegliavo le notti ripensando a tuttii i suoi errori. ero convinta che lasciarlo fosse la cosa più giusta. Lui era un po a fatti suoi, se c'ìera un problema a volte era li vicinissimo a me, altre non cercavav minimamente di risolverlo. Gli chiedo una pausa, volevo capire se mi mancava. Lui non mi cercò. Ci rimasi davvero male, e diciamo che la pausa durò pochissimo, due o tre giorni, e mi aspettavo si ribellasse o altro, ma nulla. Devo dare un esame all'università, mi passo a prendere subito dopo, io ero delusa da tutto. lui mi sembrava strafottente, come se non gli importasse e mi fa quasi una battutina. Ci resto male, ma faccio finta di nulla. Mi sarei aspettata che mi invitasse a uscire, ma come al solito ha pensato al suo esame e non mi ha chiesto di vederci. Decisi di lasciarlo. Io lo amavo ma avevo paura del futuro che mi attendeva. Era il mio primo ragazzo serio e non sapevo che in fondo era meraviglioso, che tutti hanno dei difetti. Lo lascio e lui insiste solo per un giorno di tornare, ma poi non si fa sentire. Lo cerco disperata, lo amavo. Era troppo tardi, lui non mi voleva più. Mi cercava solo dopo venti messaggi e mi disse dopo una settimana di totale assenza cose provocanti. Mi sentii morire dentro. Ripetev quello che gli avevo detto. Mi aveva delusa per il suo egoismo e io gli dissi che era finita, lui mi disse ma io e te facevamo l'amore e io gli dissi lo so cosa posso farci, non ci pensi a me e sto male. Lui mi stava trattando allo stesso modo. gli pregavo di smetterla, che potevamo chiarire, ora si potevano aggiustare le cose. Lui non mi voleva, parlava con altre, forse per farmi ingelosire poichè anche io per attirare la sua attenzione lo feci. insomma solo ripicche. Lui mi faceva stare male, non si interessava, non voleva chiarire, io mi sentivo sola e facevo un dispetto, lui continuava. STavo andando in cura in tutto questo e lui non lo sapeva. La mia psicologa mi diceva lascialo se ti fa stare male. Diciamo che erano tante le situazioni in cui ci rimasi male. So che ero anche io una bambina. Lo ammetto e sto male da morire. Vedevo tutti perfetti tranne lui. Insomma alla fine mi lascia e non mi cerca più per un mese, un mese in cui stavo morendo. Lui non mi cercava mai e io piano piano iniziavo a odiarlo. Piangevo e stavo male, vedevo il mondo crollarmi addosso. Bhe dopo le crisi e i silenzi e la solitudine un mio vecchio amico, spudorato spasimante, mi cerca. Bhe quello di cui mi pento sta proprio qui. Io esco con quel ragazzo, che bhè dopo crisi, rifiuti e un mese e più di silenzi da parte del mio ex, mi piaceva o almeno credevo. Prima di uscire con questo pensavo solo a mettere una pietra sopra alla mia storia. Si volvo chiudere quella sofferenza, i pensieri ecc. anche se i pensieri ci saranno sempre per un ossessivo. Bhe pensai e se richiamassi il mio ex? Aveva rifiutato l'invito di mia madre, ogni singolo messaggio, mi avrebbe rifiutata di sicuro. Decisi di uscire con queso ragazzo che mi fece bere un wiskey, e io ingenua stetti al gioco. Facemmo sesso e vi dirò che on mi sentivo colpevole. In fondo ero stata rifiutata ed ero convinta non mi amasse più il mio ex. Bhe storiella di sesso con quest altro e io sto male dentro. io mi sentivo come se avessi tradito il mio ex, piangevo, stavo male e da allora sta cosa mi tormenta. Lo cercai, gli confessai tutto e lui prima che gli dicessi di quest altro mi disse che NON SAREBBE TORNATO INDIETRO. io allora gli dissi , bene io sono uscita con un altro. Lui volle vedermi, disse non mi aveva dimenticata, gia prima con la frase non ti avrei cercata. Insomma lui mi amava ma non sarebbe tornato da me. Io lo avevo cercato e ricercato. Sempre a cadenza settimanale. NIENTE. non sapevo che fare. Insomma ci vedemmo poi e io lo amavo, ma mi facevo schifo e mi faccio tuttora schifo. Con altri ragazzi va solo di merda, diciamo che sono tornata quella cosciente che non fa cazzate ma non mi trovo con nessuno. Io non riesco a tornarci insieme perchè mi sento in colpa anche se lui mi ama, non so più niente. Quel senso di colpa mi uccide ancora. Le sue parole, Fai schifo, ti auguro che un il tuo ragazzo faccia sesso con un'altra dopo che lo hai lasciato. Mi facevo schifo. Io e lui non stavamo insieme ma io sento di avrelo tradito. Questo mi opprime da mesi e vorrei solo uscirne.
Mar
27
Gen
2009
Perchè si deve pagare per colpe non commesse?
A volte è davvero difficile.
La domanda è semplice: vi sembra giusto dover subire per colpe che non hai commesso? Perchè nei rapporti familiari il solo fatto di far parte di una famiglia diventa una specie di etichetta che ti viene impressa sulla fronte e per la quale devi pagare senza poter sapere neanche PERCHE'?
A:Ti da fastidio un mio comportamento? B:NO
A:Ho fatto qualche cosa che non va? B:NO
A:Ma possiamo confrontarci per capire come migliorare il rapporto, la comunicazione? B:NO
A:Posso almeno chiedere perchè merito la tua reazione? Perchè vuoi impedirmi di frequentare mia cugina? Perchè non posso uscire con lei, chiamarla al telefono, prendere un caffè con lei o uscire per una pizza tutti insieme? B:Perchè sei della sua famiglia e le famiglie devono stare tutte fuori dai rapporti di coppia!
A: Ma io non voglio entrare nel rapporto, voglio solo poterle parlare, giocare un pò con i suoi figli, condividere con lei tutto quello che abbiamo voglia di condividere, le cose belle che mi succedono, quelle brutte.. B:No, tu devi stare lontana, non puoi neanche avvicinarti alla nostra casa.
Perchè? .. non lo capisco.. come può una persona pretendere di stabilire per un'altra chi deve frequentare, che sentimenti deve provare? E come può la vittima di turno accettare tale imposizione?
Io vado via, non vorrei mai disturbare un equilibrio, ma mi rimane un dubbio: quali compromessi siamo disposti ad accettare per vivere quello che definiamo un matrimonio? E' necessario rinnegare gli affetti per raggiungere la felicità?
Buona fortuna...
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