Tag: nevrotici

Ven

11

Dic

2009

Ho preso un sacco di calci e ho voglia di ridarli!

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

I miei genitori sono terribilmente invadenti, soprattutto mia madre.Sin da quando ero piccola hanno sempre pensato di possedere un diritto di potere sul mio corpo e sul mio cervello, che mi rendeva in tutto e per tutto una loro "creatura". Comincio col dire che mi picchiavano spesso, una volta mio padre mi ha persino dato una sberla al mio compleanno, davanti a tutti i miei compagni di classe (pensate che bel regalo) solo perchè avevo fatto sgocciolare un pò di coca cola sul tappeto. Non vi dico gli abusi fisici e psicologici che ho dovuto passivamente subire. Questo mi ha resa sin da piccola una bambina insicura da morire, ingenua, più indifesa di cappuccetto rosso, con un'autostima direttamente nel buco del..... ci siamo capite. E naturalmente immaginerete quanti "lupi" affamati ho incontrato sul mio cammino. Sono stata il pupazzo di fidanzati e amiche, dall'infanzia fino a un paio di anni fa tutti, a parte rare eccezioni, non appena si accorgevano di quanto fossi fragile e bisognosa di affetto mi usavano e mi spremevano fino allo stremo delle forze, e io non mi ribellavo solo perchè sono stata cresciuta da due nevrotici invadenti che hanno ripetutamente trattato il mio corpo e la mia mente come fossero cose di poco conto, che tutti potevano tranquillamente manipolare e buttare a loro piacimento, senza mai insegnarmi a mettere limiti, paletti, a difendermi, senza insegnarmi il rispetto per me stessa, ma solo che in una cretina come me potevo avere sfiducia totale, che tutte le ragazze del mondo erano migliori, più belle, più intelligenti, più astute, e io potevo solo far loro da scendiletto. Riponevano enormi aspettative sulla loro prima figlia, talmente grandi che ogni misero errore era la riprova che non ero la superfiglia che avrebbero voluto, ma solo un individuo sbagliato, un aborto del loro sistema educativo. Naturalmente potete immaginare come tutto questo si sia ripercosso sulla mia vita sociale, a scuola sono stata sempre uno zero assoluto, non mi mettevo nemmeno sui libri perchè dicevo "ma che lo faccio a fare? sono cretina!", sono stata lo zimbello di classi intere, persino alcuni professori si sono accaniti contro di me. Sono sempre passata con medie bassissime e solo per il rotto della cuffia (e per intercessione di mio padre, stimato professionista della mia città... a riprova che "quelli che benpensano" sono "mani che fan cose che non si raccontano, altrimenti le altre mani chissà cosa pensano, si scandalizzano..."). io d'altra parte mi comportavo anche da zimbello, perchè ormai pensavo di poter solo mendicare un piccolo posto nel mondo, quello che gli altri magnanimamente mi avrebbero lasciato dopo essersi fatti le loro posizioni, se solo avessi saputo divertirli a sufficienza. Per quanto riguarda le relazioni sentimentali basta che vi dica che ho sempre avuto uomini-padri, sempre più grandi, più capaci di me, che speravo mi potessero proteggere e guidare, ma nelle mani dei quali rimanevo sempre più piccola e quindi abusabile, oppure avevo relazione con disgraziati morti di fame, anche tossici, immigrati clandestini, persone che non potevano darmi nulla e che in effetti non mi hanno dato un fico secco, facendomi solo del male, anzi alla fine sfruttandomi (e mi sono lasciata sfruttare naturalmente), usandomi come dispensatore di quei pochi soldi che possedevo, mettendomi in situazioni di droga, alcool e dio sa cos'altro. Insomma, ero una sfigata, una perdente, una che sente di non valere nulla e in effetti non vale un c...o.

Poi 2 anni fa sono crollata. Dopo aver mollato l'università per l'ennesima volta (non preparavo gli esami, passavo il tempo a farmi le canne o mi venivano gli attacchi d'ansia a lezione, nemmeno seguivo) fanno seguito: tentativo di suicidio, ricovero in clinica, uscita dalla clinica, inizio ennesima terapia psicologica con farmaci. Questa volta però si è rotto qualcosa, improvvisamente ho deciso che non volevo essere più la sfigata di sempre e per cambiare ero anche disposta a vendermi l'anima. Ci ho messo 2 anni ma ho ripreso l'università, ho cominciato a dare gli esami, ho lasciato l'ennesimo ragazzo del c...o, mi sono ripresa la mia vita. Ma soprattutto sono cambiata dentro: ho fatto un bel pò di autocritica, pesante come un macigno, prendendomi tutti gli errori fatti fin'ora, e capendo che il mio comportamento era una nevrosi derivata da come mi avevano trattato i miei, da come ero stata cresciuta e dal fatto che non erano mai riusciti ad accendere la fiducia in me. Mi sono ripresa il mio corpo, il mio cervello, ho cominciato ad amarmi (ci sto lavorando). Ora so che non passerà nessun principe azzurro a salvarmi, che o lo faccio da sola o niente. Sento che sto cambiando, e intorno si vede: gli esami che ho dato fin'ora, tutti 30; i ragazzi, di sfigati bastardi e manipolatori nemmeno l'ombra (forse si sono accorti che ora mi so difendere???); con i miei, per la prima volta riesco a recitare che nemmeno eleonora duse alla scala di milano, li frego e li rifrego come mi pare e lo stesso con le persone: sto imparando a capire come trattare con gli altri, come avere il mio "do ut des", il mio rendiconto, senza che nessuno possa più sfruttarmi. Sto imparando a prendermi quello che più voglio e mi piace, senza dover chiedere niente a nessuno. Sono stronza, dite? sì, magari lo sono. è solo che ho preso talmente tanti calci nel sedere che ora ho voglia di ridarli a chi per primo mi sbarra la strada e stranamente non mi sento per niente in colpa, anzi, il senso di colpa ce l'avevo prima, quando mancavo di rispetto a me stessa lasciando che tutti mi mettessero i piedi sopra, non reagendo alle angherie, non facendo nulla per migliorare.

Il fatto è che ora mi sono scoperta bella, intelligente, apprezzabile e voglio usarmi, voglio usare queste cose prima che sia troppo tardi, non permettendo a nessuno di farlo al posto mio. il bello è che non sento più il bisogno di avere qualcuno vicino come prima. Non voglio ne un uomo nè un amante nè un surrogato di amico (per ora). ora io sono l'unica ad avere potere sul mio corpo, sul mio cervello, sono l'unica a sapere cosa è meglio per me. e soprattutto voglio applicarmi al problema della risoluzione della mia felicità. il primo che si piazza davanti è un uomo morto, e io non faccio prigionieri.