Tag: emigrante-tristezza-nostalgia-formaggio-pane-amore
Mar
14
Giu
2016
EMIGRANTE
Ti racconto una storia triste e scusatemi se mi dilungherò un po’.
Emigrai, abbandonai la mia terra per andar a lavorare altrove. Dalle mie parti un tempo c’era prosperità, oggi non più. Le poche fabbriche che c’erano hanno chiuso ormai da lungo tempo per colpa della crisi e qua, soprattutto in inverno, è un deserto, alle dieci sembra ci sia il coprifuoco.Ho dovuto emigrare! Anzi, sono letteralmente scappato via.
Addio terra mia, addio monti, addio fiumi, questo è il lamento di un migrante che ricorda la triste partenza. Inizialmente stavo bene, nuovo ambiente, nuovi scenari, nuova gente. Trovai subito un lavoro e m’accolsero come un figlio. I vicini di casa mi portavano gran doni senza conoscermi neppure. In me però qualcosa non andava e ciò che prima era sporadico, cominciò a farsi sentire man mano più di frequente e, lo ammetto, per via del mio atteggiamento ho rovinato tutto.
È vero, soffro di campanilismi. Non ci posso fare nulla. Lo so che mi hanno accolto come un figlio, ma a me manca la mia terra. Da me siamo più affiatati fra di noi. Siamo più compagnoni, scherziamo, ridiamo e ci divertiamo insieme. Viceversa qua pensano solo a lavorare e a me non piace più. Voglio tornare nella mia terra, ma come faccio? Dovrei lasciare il lavoro, come faccio? Voglio mangiare il mio formaggio, assaporare il mio pane. Qua dove mi trovo non lo sanno fare il pane, è duro, salato e non riesco a mangiarlo. Mi manca la mia terra, le mie donne, i miei monti, le mie valli, i miei scenari. Voglio tornare a casa mia ma non posso confidarlo a nessuno se no mi giudicano male, mi criticano alle spalle.
Ultimamente sono aumentati i furti nelle case! Un tempo la gente lasciava la porta di casa aperta persino la notte. Non più ora, le case sembrano bunker. Dicono che i colpevoli sono i emigranti e gli extracomunitari che non vogliono lavorare. Ma io lavoro uguale a quelli del posto, anzi di più perché voglio essere pure accettato! Sono stufo di essere discriminato solo perché magari mi manca la mia casa, la mia terra. Se ero io a rubare, non lavoravo mica dieci ore al giorno tutti i giorni come loro? Non facevo mica il lavoro che glki altri hanno rifiutato? Io lavoro con uno di colore e lui ha gli stessi miei problemi.
È vero, la lontananza fa dimenticare solo chi non s’ama. Prima o poi tornerò a casa mia! Tornerò ad assaporare la fragranza del mio pane appena sfornato. Tornerò tra le splendide valli che guardavo da bambino quando la mamma mi dava un pezzo di piave appena stagionato. Non voglio più restare in questo Sud, voglio ritornare nel mio amato Veneto.
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