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Dom

11

Mar

2018

I miei coinquilini

Sfogo di Avatar di LottascudoLottascudo | Categoria: Ira

Una puttanella da 4 soldi con un passato da pluribocciata che tenta il riscatto universitario, quando il suo destino segnato le impone il meretricio da 4 soldi nelle discoteche.

Un giovane di belle speranze che se la crede tantissimo con i suoi progetti che nascono e muoiono come mosche, forse dovuto al fatto che si vede già bello che arrivato. In ogni caso sa che mal che vada potrà contare sui genitori avvocati.

Questa coppia di criminali contro il buon senso impone al sottoscritto di subire un riscaldamento troppo vigoroso, giacché loro a temperature più basse hanno freddo. Alla temperatura attuale si permettono quindi di girare per casa in maniche corte. Cioè, capite che c'è qualcosa che non va in quei cervelletti che vi ritrovate? Se foste almeno svegli come le bestie si potrebbe vivere tutti felici e contenti con delle normali miniche lunghe in inverno. E invece no!

Devo tenere duro solo qualche mese, sono due giorni che me lo ripeto come un mantra, insieme al fatto che la vostra vita sarà un fallimento totale. Perché non è importante solo vincere, ma che anche gli avversari falliscano. E io spero che cadiate nella miseria più totale, che moriate, che i vostri cari muoiano e che ne so, tante altre brutte cose... fate voi. 

Perché io vi vedo, in un futuro non troppo lontano, luridi pezzi di merda. Vedo te, strappona, che cerchi di arrotondare offrendo un po' di piacere in un cesso di una bettola a un altrettanto cesso, perché il misero stipendio che ti offrono non basta a comprare gli omogeneizzati sottomarca per il figlio bastardo che hai avuto da quel minchione che quella sera ha deciso di metterti un po' di felicità effervescente nel tuo drink... per poi metterti a novanta.

E vedo te, rampollo cervello di gallina. Ti vedo mentre torni a casa dai tuoi, dopo aver scilacquato quel bel gruzzoletto che ti avevano affidato, che ora si stanno godendo quelle mangiauomini che tra Belvedere e altre puttanate fingevano orgasmi da paura pur di annusare un po' dei tuoi bigliettoni. Finiti i quali hai deciso che avevi voglia di cambiare, che non volevi più sventolare qualche banconota per avere un po' compagnia (decisione coatta dagli eventi, per altro). Questa volta volevi essere tu la donna. E si sa, in quel mondo non devi pagare. Sì! Ti vedo sulla soglia della casa paterna, molto dimagrito, con barba incolta e uno sgradevole odore di malattia mentre preghi chi ti ha messo al mondo di aiutarti con l'AIDS che ti hanno spruzzato in culo.

Madonna mia, cosa pagherei se tornando a casa vi trovassi tutti e due stecchiti. 

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