Tag: diorami

Sab

12

Gen

2019

DIORAMI

Sfogo di Avatar di Raffy74Raffy74 | Categoria: Altro

“Guarda Euridice, lo vedi quello strano incrocio tra una zebra e un cavallo?”

È appena entrati che ci accoglie il quagga e subito ci getta addosso la tristezza della sua estinzione per mano dell'uomo. Chissà se anche lui avrà percepito il desolante dolore di sentirsi l'ultimo, unicamente solo in un mondo in cui non c'è più posto, e tempo, per quelli come te.

Poi vengono i minerali e a seguire i fossili, con il besanosauro cristallizzato nel momento della sua morte con dentro di sé gli embrioni di una vita mai sbocciata: povera madre che seppur morta, per chissà quale motivo, 240  milioni di anni fa, ha su di me lo stesso impatto emotivo della mia gatta morta di parto quand'ero bambina.


“Euridice, guarda che meraviglia: un diorama!” Attraverso il vetro un alce, i castori, la foresta, il Canada e come bambine guardiamo estasiate quel frammento di mondo, quella sorta di fotogramma,  che racconta l’attimo di una storia. Ci sembra di essere lì, invisibili voyeur di uno scorcio di vita che non ci appartiene.


“Guarda Euridice, quelle siamo noi!” Siamo noi, nude e distese in lontananza su una spiaggia sarda, mentre in primo piano campeggia una scogliera con gli uccelli marini.

“In questa vetrina invece ci sono io con la Lola a passeggio nella brughiera” . Euridice guarda il tasso e la volpe tra le ginestre e l'erica e infine mi vede, dipinta sul fondale, insieme alla mia cagnolina.

Passiamo oltre e nel diorama bianco di neve, io con le ciaspole ignoro, perché a me invisibili, la pernice, la lepre e l'ermellino. Euridice mi abbraccia per istinto, per scaldarmi.


Infine, due passi più in là, c'è un liquidambar e una donna seduta in riva a un laghetto con le carpe koi. Sembro io ma non mi riconosco: forse troppo vecchia, stanca, intristita? Non so, forse sì, son io nel diorama del futuro.

Euridice mi prende per mano e mi conduce all'aperto. C'è una bella giornata di sole oggi ai giardini di Porta Venezia e mi dice “tranquilla, non c'è paura che rimanga dopo un bacio e una carezza”. Questa volta è lei che mi bacia le lacrime asciugate poi dal caldo favogno. Eh si, ha ragione lei: eppure il vento soffia ancora.

Tags: diorami