Tag: meritare
Gio
24
Giu
2010
Non posso averlo ora
Mi sa che mi sono innamorata di un uomo, ma sento che non posso averlo. le cose vanno in questa maniera: fino a qualche anno fa, complice una malattia, la mia vita è stata uno sfacelo totale, e per poco non ho rischiato di farmi veramente del male. ho lasciato gli studi, ho cominciato delle relazioni rischiose con uomini che mi hanno portato anche a fare uso di droghe per molti anni, ho avuto l'esaurimento, ho preso psicofarmaci, sono persino stata ricoverata, ho tentato il suicidio due volte, una volta seriamente... sono sopravvissuta. gli uomini che ho avuto erano la feccia della feccia, anche drogati o immigrati senza fissa dimora, dei quali mi prendevo cura come una crocerossina illudendomi di amarli, in realtà per un malsano desiderio di sprofondarmi nella feccia più nera, di sparire dalla faccia della terra. sono sempre stata una ragazza un pò particolare, un soggetto come direbbero molti... ma negli ultimi anni è andata sempre peggio. e tutto questo nonostante io venga da una famiglia assolutamente perbene, anche se sempre un pò freddina alle mie richieste di attenzioni specifiche.
poi qualche anno fa ho detto basta, e ho ripreso seriamente a fare la psicoanalisi. mi sono ripresa moooolto lentamente la mia vita, ho smesso di fare uso di droghe (e il ricovero è servito anche per quello), sono anche riuscita a riprendere gli studi. vivo ancora in famiglia, ma ho una vita normale, serena. ho abbandonato tutte le mie vecchie amicizie da baretto, perchè era gente che conoscevo per la droga e i discorsi sul nulla, quindi non sapevo più bene che farci. e infatti per un momento mi sono ritrovata sola, ma mi sono fatta forza e sono andata avanti. sono consapevole di aver vissuto un problema molto grave, e al momento lo conosco bene e lo sto gestendo. ho ancora delle paure, ma alla fine vivo in maniera sana, non ho più sbalzi d'umore, sono più autoindulgente, non prendo più farmaci. in una parola, mi sento bene.
ultimamente è anche tornata la vita sociale. ho incontrato nuovi amici, gente molto sana, che lavora e ha delle passioni. e soprattutto che ama divertirsi in modo regolare senza sballare ogni volta. tra di loro c'è lui, bello, quarantenne (io ne ho 30), non sposato, non fidanzato, professionista, simpatico, non fumatore, non bevitore, non con precedenti penali, anzi con alle spalle pure il bel curriculum di una storia lunga e seria. mi piace molto, e io gli sono simpatica. mi piace, ma è come se sentissi di non meritarlo, di non poterlo avere. e probabilmente non potrò averlo. lui è un professionista stimato, affermato, ha fatto la sua strada dritto come un fuso. io mi sono persa mille volte, sono stata fragile fino a morire, triste, mi odiavo, ho ripreso l'università tanto tardi non ho nemmeno un titolo decente... e poi cosa penserebbe se sapesse quello che ho vissuto, quello che ho passato, come mi sono maltrattata, se sapesse di quanto mi sono odiata, di quanto non sono stata capace di amare veramente ma solo di fare l'elemosina a me stessa e agli altri...
è la prima volta che mi piace una persona che percepisco come sana, senza problemi troppo grossi che io potrei correre a risolvergli. durante il ricovero, mentre facevo una seduta di analisi, mi dissero che le persone che hanno avuto il mio stesso problema spesso ricercano proprio relazioni pesanti e distruttive, ed è quello che ho fatto sempre io. invece ora per questa persona sento solo che vorrei passare del tempo con lui, uscire con lui, parlargli, ascoltarlo. niente fantasie di lacrime e sangue, è come se immaginassi qualcosa di pulito, di quotidiano. il capirlo nella sua quotidianità, nei suoi piccoli scazzi giornalieri, ma anche il condividere con lui il riso, i pettegolezzi, una pizza.
ma sono troppo indietro. cosa sarei vicino a lui? una nullafacente che ancora studia, che non ha un lavoro, una vita. me la sto creando, è vero, ma mi ci vuole del tempo, e sento che per ora questa relazione è veramente impossibile. tra l'altro ho percepito che anche lui ha capito che qualcosa non va o non è andato, e comunque mi pare che lui veda la questione allo stesso modo. mi tratta da amica e stop, e non gli do torto. d'altra parte la ragazza con la quale ha convissuto tanti anni lavorava anche lei da professionista, e io che sarei in questo caso? un bel nulla.
questo è solo uno sfogo alla fine, non vedo soluzione. lo rivedo spesso, ma solo come amico. ho deciso che il prossimo anno mi trasferirò in una città lontana per qualche anno, due o tre, e lì finirò l'uni e mi riprenderò la mia vita. può darsi che lui nel frattempo si fidanzi e si sposi, e glielo auguro, perchè è una bella, bellissima persona, e si merita di stare bene, si merita che la vita esaudisca i suoi desideri. può darsi che io mi innamori di un altro, magari anche sano e bello. quello che so è che non voglio più odiermi, ma solo volermi bene e farmi la mia vita. l'altra cosa che so è che vorrei questa persona tanto, ma per ora mi contento di vederlo sorridere, di parlare e scherzare con lui. voglio andare via a costruire la mia vita, fare questa grande esperienza fuori, riuscirci veramente (sono molto ottimista). e devo essere onesta, un pò non posso fare a meno di sentirmi una specie di audrey helpburn in "sabrina", la ragazza sfigatella che parte e torna un'altra, una donna vera, sicura, e ancora un pò invaghita (sì, l'ho visto il film, lo so che lei dopo sposa il fratello di lui, ma va beh, un pò di fantasia!!!).
per adesso però sono troppo indietro. devo ancora farmi una mia vita, non funzionerebbe. e forse anche in futuro non potrò, perchè non saprei spiegargli perchè ho vissuto tutto il mio passato.
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