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Sfoghi: (Pag. 6)

Why don't you get a job

Mentre torno a casa in maccina, questa canzone degli Offspring passa alla radio. Istintivamente mi metto a cantare e abbasso i finestrini. "Che avrò avuto, 20 anni?" penso. La canzone finisce e lo speaker mi conferma che la canzone è del '99. Cacchio 20 anni precisi. Sì, ricordo. Le uscite con gli amici in quel pub sulla spiaggia, l'inizio dell'università.. 

ma dove sono finiti gli ultimi 20 anni? ho fatto tante cose.. ma era solo ieri che studiavo, avevo il primo vero ragazzo, poi la laurea.. qualche viaggio.. e tutto il resto

20 anni. Un soffio. Perché dai 20 ai 40 è un soffio? in fondo quando avevo 30 anni non mi sembrava di aver avuto 10 anni il giorno prima.

Forse a 30 sembrava ancora tutto possibile.

 

E’ tutto molto strano tra di noi

Non capisco quello che sta succedendo. Non capisco lo strano rapporto che c’è tra noi. Ci conosciamo ormai da tanti mesi ma sembra sempre che tra noi due ci sia un muro di cristallo. Le poche volte che mi hai guardato negli occhi e mi hai permesso di intravedere qualcosa in te sembrava che avessi proprio quella intenzione: di comunicarmi qualcosa, con gli occhi: che forse eri felice di rivedermi, ma e’ successo credo una volta soltanto. 

Tranne quel giorno praticamente sempre non riusciamo a guardarci negli occhi, ci parliamo con colpi di sguardi per poi girare entrambi la testa da un altra parte, oppure ci guardiamo con sguardi spenti.

Oppure proprio non ci guardiamo. 

Tutto questo e’ abbastanza strano, a volte sei di buon umore, a volte mi tratti con freddezza.

Non capisco se davvero sei felice che ci sia o se a volte avresti voluto che al mio posto ci fosse stato qualcun altro, che sicuramente, io per prima te lo dico, sarebbe stato meglio di me, e ne sono convinta.

A volte sembri soddisfatto del mio operato, e per me risulta strano perché in fin dei conti non ho fatto nulla di speciale, e quando invece mi faccio in quattro sembri non capire o vedere cio’ che ho fatto e magari mi fai presente altre cose.

A volte pensavo arrivassi e ti stupissi per aver trovato alcune cose e non ci ha nemmeno fatto caso. A volte invece magari hai fatto caso a cose che non avevo fatto ed avevi ragione, ma c’era sempre una spiegazione, che puntualmente era nel mia testa e non riusciva ad uscire, perché non so mai come spiegarmi con te, cosa dire, o come dire le cose, non mi escono le parole.

Mi dispiace che non riusciamo a guardarci negli occhi, mi dispiace che a volte, anzi sempre ti sembro strana. Sono strana, e mi dispiace. E’ che con tutti gli altri riesco dopo un po’ di timidezza inziale a trovare la mia dimensione, e sciogliermi e ad essere me stessa, con te no. Con te non ci riesco, forse perché anche tu sei molto simile a me. Ci mettiamo in difficoltà a vicenda forse. Forse mi metti soggezione per il ruolo che hai. Mi sento sempre giudicata da te ed e’ normale e giusto che sia così, ma questo mi pone in uno stato di ansia.

Non riusciamo a comunicare. Eppure io ti osservo e capisco i tuoi stati d’animo. Ho paura di passare spesso per quello che non non sono. Io ci tengo, non sai quanto e’ sempre tutto nei miei pensieri, quello che dobbiamo fare, tutto.

Ogni giorno mi sveglio e penso a quanto sono felice di avervi trovato, non sai quanto ero disperata prima. Ho vinto la lotteria ma non riesco a dimostrartelo davvero. Forse e’ giusto così, non dimostrartelo troppo.

Se tutto il nostri rapporto e’ un po’strano e’ colpa mia. Mi dispiace per non farti sentire a tuo agio, mi dispiace per confonderti le idee. Ma tu fai lo stesso con me. E’ come se ci tirassimo una palla a vicenda.

E tu non dici mai quando una cosa non ti va bene, quando non sei contento, ma io lo capisco. Mi dispiace per le cose che ho sbagliato fino a qua, ma spero che tu riesca a vedere anche il cuore che ho messo nelle altre. Il cuore che metto ogni giorno in tutto, che a volte anche se c’è il cuore il risultato non e’ quello sperato, a volte magari sbaglio o non capisco o capisco tardi. Scusami.

Prometto che cercherò di dare ogni giorno di più del giorno prima e di far uscire il fiato che trattengo nei polmoni ogni volta che ti ho accanto, fare un sospiro e provare ad essere il più serena e rilassata possibile  in modo che lo possa essere anche tu. 

 

Cambia mestiere!

Lavoro da anni come educatrice con diversi bambini e ragazzi. Tra loro c’è un bimbo autistico che seguo da tre anni. È un utente difficile, spesso ho preso botte durante le sue “crisi” e, sicuramente, ho ancora molto da imparare. Ma non posso assolutamente sentirmi dire “mi raccomando, non farlo lavorare troppo perché ho detto al padre che ora facciamo contenimento e la didattica l’abbiamo accantonata”.

Ma che cazzo vuol dire contenimento? Mica è una bestia! Brutta cretina che non sei altro! Ovvio che se arriva agitato e diventa aggressivo non gli propongo attività. Quando ha le sue crisi attuo le strategie di che so funzionare per riportarlo ad uno stato di calma. Ma mica posso tenerlo in una stanza a fissare il muro! Ha diritto ad avere persone accanto che siano interessate ad aiutarlo realmente! Se arriva sereno e “lavora” cosa dovrei fare? Evitare perché lo hai deciso tu? Ma chi cazzo sei tu? Tra l’altro le altre figure coinvolte sono concordi con me. Si vede che ci stai male con lui e il bimbo lo percepisce!!! Secondo te perché ti scarta??? Ricordati che non si è uno stupido e sa benissimo chi tiene a lui! Fai un piacere a tutti e cambia mestiere.... 

Ansia, accidia, invidia

Mi ritrovo a 42 anni a vivere la vita di un eremita, cosa che, contrasta enormemente col tipo di vita che ho condotto fino ad ora cioè di lavorare in giro per il mondo e non fa altro che farmi stare male, mi sono nel tempo progressivamente chiuso in me stesso fino a  non uscire di casa, ho una vita sociale pari a zero e un continuo rimuginio in testa che dura da anni.le relazioni con chi mi sta intorno sono scarse. Poiché mi sento spento, sto tentando la strada dello psichiatra per cercare di sciogliere questo conflitto che ho con me stesso.tutto diciamo che ruota intorno ai miei 30 annii quando ho perso lavoro e ragazza, iniziando a girare, ma col tempo tutto si e' appesantito,cercando di contenere la rabbia dentro me, mi sono trascinato avanti, tutte  le sfere ne hanno risentito e ciò ha creato una confusione in testa che non so descrivere, che più o meno occasionalmente placa o con l 'uso di cannabis. 

linguaggio del corpo

Secondo voi una persona che vi congeda salutandovi alzando le sopracciglia che significato ha ?

Per me un saluto forzato, un finto sorriso. 

Cosa ne pensate ? 

E una persona che ogni volta che guardate negli occhi fatica a sostenere il vostro sguardo e tende sempre a guardare altre direzioni ? Indica timidezza ?  

 

Sono brutta?

Ciao sono una ragazza di 18 anni. 

Io non ho mai avuto un ragazzo in tutta la mia vita ne nessuno che fosse interessato ad esserlo .

Io so di non poter piacere a nessun ragazzo ma  sinceramente ho capito che non posso cambiare la struttura del mio viso , non capisco perché per essere bella devo avere la stessa faccia di qualsiasi ragazza su instagram . Non è forse più bello essere diversi gli uni dagli altri il mondo è così variegato di cose belle allora perché bisogna impoRai tutti questi paletti mentali che non servono a niente .

Io non ho lo stesso stile o lo stesso viso o fisico che hanno tutte le ragazze ma mi sento bene  nel mio corpo (non sono una che dici non fa niente resta in casa a poltrire mi prendo cura di me mangio in mangerà  sana faccio esercizio e curo la mia estetica non posso truccarsi perche sono allergica a non mi ricordo cosa che è presente in tutti i trucchi ).

Boh forse sono fuori di melone io  o  sono i ragazzi che hanno ragione .

Magari sono sbagliata io magari o qualcosa mi sfugge ma non capisco cosa .

Qualcuno ha un suggerimento su quale possa essere il problema? 

Single

Vorrei una bella moglie come la Gradisca.

Coppie over 50 anni

Sposati da oltre 20 anni avete ancora voglia di fare l'amore?

Mio padre è un primitivo

Diocristo, mio padre è un primitivo.

A tavola quando mangia fa più rumori di un cinghiale, mette un altro po' la testa nel piatto, non si lava se non quando gli viene detto di farlo tassativamente , esce vestito come un barbone...ma porcaputtana, mettiti in tuta, mettiti un cazzo di comunissimo jeans e una maglia da due soldi purché sia pulita,  ed invece si mette la maglia fetida di sudore da giorni ed un pantalone bucato e macchiato di candeggina.

Non si pettina mai, alcune volte l'ho beccato in giro con le mutande che si vedevano dietro la cinta... Non l'ho mai presentato a nessun amico o ragazza, nè mai lo farò,quando lo incrocio per strada cambio direzione per la vergogna. Rutta e scoreggia liberamente ovunque si trovi... Per principio continua ad indossare un paio di occhiali mal riparati con colla e scotch.

 

Come cazzo sia possibile che una persona istruita ,con due lauree  una cultura sconfinata ed un bellissimo lavoro, spesso invidiato, si riduca in queste misere condizioni da Neanderthal, come se fosse un parcheggiatore abusivo? Per fortuna non abbiamo problemi economici in famiglia, e facciamo a gara a regalargli cose nuove e saponi,tutto inutile.

Inizialmente provavamo a fargli capire con molta gentilezza di farlo prima per se stesso, per avere una dignità minima nei modi, poi per noi perché vi giuro che anche andare a pranzo con gli altri parenti è diventato imbarazzante.

La sua risposta è sempre stata "Sono fatto così non rompete i coglioni". E invece non è vero, non è sempre stato così,  lo è da diversi anni. Probabilmente sta subentrando qualche forma di demenza, ma neanche perché lo metto quotidianamente alla prova e ragiona bene.

Dopo certe risposte , sono passato a minacciarlo per obbligarlo a curarsi, metodo che funziona finché ci son io a far la guardia.

Mia madre è avvilita, da anni medita il divorzio ma non lo farà mai perché è troppo fedele all'ideale di famiglia. E vederla così mi dispiace  perché mi viene il voltastomaco solo a pensare di dover condividere il letto con un primitivo simile.

Nessuno in famiglia ha speso tanto in vestiti, non deve vestire in smoking e cilindro ma diavolo, basta un paio di pantaloni non bucati ed una maglia bianca pulita. Gli manca del tutto la dignità...

Caro primitivo fosse per me a quest'ora ti troveresti in un collegio rieducativo per farti ricordare che ti trovi in una famiglia, se non t'importa curarti per scrupolo personale ,fallo almeno per chi ti è accanto dannazione! 

Il significato dell'amore

Il significato di amore è questo e non ne vedo altri. La volontà della sopravvivenza altrui, la spinta ad agire perché l'altro sopravviva. E lo noto in tutte le specie animali o, quanto meno, le più evolute. Dove il maschio combatte per la sopravvivenza della femmina, dove la madre protegge e garantisce un futuro alla prole. Perché? Perché la femmina è depositaria della creazione di altre vite e perché la sua prole è l'altra vita da salvaguardare. Specchio che riflette ciò che accade nell'umana miseria. Padre e madre che garantiscono un futuro (migliore) ai figli. 

E' tutto così biologicamente e istintivamente discincantato. Amore, amors, a-mors. Senza morte. L'amore non è altro che un espediente biologico che, tramite l'istinto, garantisce la sopravvivenza della prole e quindi il perpetuare della specie. Amore che porta al sacrificio del sé per il prossimo (il più vicino) e cioè a "fare il sacro", quel sacro che altro non è che onorare la magnificenza della specie. L'uno che annulla sé stesso di fronte ai tanti, in nome della continuità, finché dura.

Eppure esistono coppie senza figli che non vogliono o non possono averne, oppure coppie omosessuali, di ogni genere. Ma l'amore esiste lo stesso, nella coppia. Perché? Retaggio! Un retaggio così significativo che porta un individuo sano a preoccuparsi per l'amato, cioè colui che deve essere salvaguardato. 

L'amore è questo. Un arcaico metodo di sopravvivenza della specie, freddo, incalcolato e svuotato di ogni retorica.