Ven
08
Nov
2019
Il significato dell'amore
Il significato di amore è questo e non ne vedo altri. La volontà della sopravvivenza altrui, la spinta ad agire perché l'altro sopravviva. E lo noto in tutte le specie animali o, quanto meno, le più evolute. Dove il maschio combatte per la sopravvivenza della femmina, dove la madre protegge e garantisce un futuro alla prole. Perché? Perché la femmina è depositaria della creazione di altre vite e perché la sua prole è l'altra vita da salvaguardare. Specchio che riflette ciò che accade nell'umana miseria. Padre e madre che garantiscono un futuro (migliore) ai figli.
E' tutto così biologicamente e istintivamente discincantato. Amore, amors, a-mors. Senza morte. L'amore non è altro che un espediente biologico che, tramite l'istinto, garantisce la sopravvivenza della prole e quindi il perpetuare della specie. Amore che porta al sacrificio del sé per il prossimo (il più vicino) e cioè a "fare il sacro", quel sacro che altro non è che onorare la magnificenza della specie. L'uno che annulla sé stesso di fronte ai tanti, in nome della continuità, finché dura.
Eppure esistono coppie senza figli che non vogliono o non possono averne, oppure coppie omosessuali, di ogni genere. Ma l'amore esiste lo stesso, nella coppia. Perché? Retaggio! Un retaggio così significativo che porta un individuo sano a preoccuparsi per l'amato, cioè colui che deve essere salvaguardato.
L'amore è questo. Un arcaico metodo di sopravvivenza della specie, freddo, incalcolato e svuotato di ogni retorica.
1 commento
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Bellissima riflessione
Trovo sia sempre molto utile riflettere sull'essere umano nel modo in cui l'hai fatto tu, cioè collocandolo nel giusto spazio che è quello del mondo animale.. perchè questo siamo, ma siccome siamo un po'diversi dagli altri animali tendiamo a dimenticarcene. Invece spesso le risposte stanno proprio lì.
Sulla tua conclusione non posso esprimermi. Mi trovo d'accordo con questo significato che hai dato all'Amore, tuttavia essendo le emozioni un terreno vasto e ancora molto sconosciuto non escludo che possano esserci anche altre sfaccettature. Ho fatto tante volte questo tipo di riflessione, ma sinceramente mai sull'amore quindi non saprei proprio :) sicuramente approfondirò perchè è interessante.
Ti faccio una domanda che mi è venuta subito leggendo il tuo scritto. Premettendo che in fatto di zoologia e natura le mie conoscenze non sono approfondite, pensando a questo istinto di protezione e sopravvivenza ho notato che a volte noi ci comportiamo diversamente dal resto del mondo animale. Faccio un esempio: quando un cucciolo nasce disabile o si ammala, di solito viene abbandonato se non addirittura ucciso (cosa che molti reputano crudele, ma per la sopravvivenza della famiglia è necessario), mentre l'uomo, almeno da una certa epoca in avanti, non si comporta così con i propri figli.
Altro esempio: mi viene in mente un'intervista di una sopravvissuta all'olocausto. Raccontava, piangendo, del suo arrivo ad Auschwitz: un vagone di bambini con le loro madri fu scaricato sul marciapiede e le SS dissero che le madri dovevano dividersi dai bambini, e loro sapevano che i bimbi sarebbero andati dritti alle camere a gas mentre le madri no perchè utili al lavoro. A quel punto alcune madri si separarono mentre altre scelsero (e riuscirono) a non cedere all'istinto di salvarsi ma di stare vicino ai figli fino alla fine. Lei disse che era disperata e non voleva separarsi dalla fliglia, ma l'istinto fu più forte di lei e la lasciò.
La domanda è: secondo te l'essere umano ha sviluppato un senso di amore che può andare oltre il semplice istinto naturale o addirittura la propria stessa vita? O è qualcos altro che entra in gioco, tipo retaggio culturale, educazione, condizioni ambientali ecc?